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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di martedì 24 settembre 2024

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

"III° Festival comunicazione sul carcere e sulle pene" (Casa Reclusione di Milano-Opera, 11 ottobre 2024) Iscrizioni aperte fino al 25 settembre

di Gianluca Cicinelli

Quotidiano del Sud, 24 settembre 2024 Preoccupano i numeri dei suicidi e delle violenze nelle carceri, principale causa il sovraffollamento; predisposti i fondi per l’edilizia ma accesso negato alle misure alternative. I numeri hanno bisogno di pochi commenti: oltre 70 suicidi in cella dei detenuti e 6 suicidi tra gli agenti di polizia penitenziaria nel 2024. Tra coloro che si sono tolti la vita, 35 lo hanno fatto nei primi sei mesi di detenzione e 24 erano in attesa di primo giudizio. Principale, ma non unico, accusato è il sistema edilizio carcerario, con un sovraffollamento del 131,77%. La prigione è segnata da condizioni disumane e il sovraffollamento non è un dato statistico, ma una realtà che compromette la dignità dei detenuti e la sicurezza di chi lavora nelle carceri.

 

di Lorenzo Attianese

ansa.it, 24 settembre 2024 Nominato Commissario per l’edilizia penitenziaria, gestirà 250 milioni. Nordio lo aveva definito un “programma imponente”, che sarà “realizzato speditamente” per far fronte all’emergenza del sovraffollamento delle carceri, popolate da oltre 61mila detenuti e con numeri in netto aumento anche per il preoccupante fenomeno dei suicidi. È un obiettivo complesso e ambizioso quello affidato al super manager romano Marco Doglio, nominato dal governo commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria. Nel piano nazionale a medio e lungo termine - poco più di un anno - che il nuovo incaricato dovrà portare avanti, Doglio avrà a disposizione i 250 milioni di investimenti già stanziati dall’Esecutivo per la creazione di settemila nuovi posti detentivi sui diecimila totali che servirebbero a pareggiare i numeri attuali.

 

di Franco Insardà

Il Dubbio, 24 settembre 2024 “Il lavoro che attende Marco Doglio, il neo Commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria, è un lavoro da far tremare i polsi. Ma si tratta di un professionista molto preparato, con una solida esperienza universitaria in pianificazione territoriale e trasportistica, e una esperienza manageriale nel settore immobiliare di tutto rispetto anche per quanto riguarda gli aspetti contrattuali”. L’architetto Domenico Alessandro de Rossi, architetto e presidente del Cesp (Centro Europeo Studi Penitenziari), ne parla con cognizione di causa interessandosi di carceri e di edilizia penitenziaria da sempre. La prossima settimana uscirà il suo ultimo libro “Quando la pietra scolpisce la mente. Neuroscienze e Semiotica dell’architettura delle comunità confinate”, scritto insieme allo psicoterapeuta Alfredo De Risio.

 

di Rosaria Migliore

Il Riformista, 24 settembre 2024 Il 21 settembre ad Arezzo la commemorazione dell’accademico e politico, un innovatore che ha riconosciuto da subito nella reiterazione dei reati il problema principale del sistema carcerario italiano. Ora bisogna raccogliere la sua eredità. Era gremita la Sala dei Grandi del palazzo della Provincia di Arezzo, lo scorso 21 settembre. Familiari, amici, amministratori locali, ma soprattutto politici di ogni estrazione si sono stretti nel ricordo di Felice Maurizio D’Ettore, Garante nazionale dei detenuti mancato improvvisamente il 22 agosto di quest’anno. Del resto, si dev’essere stati davvero dei “grandi” in vita se in un paese così diviso il ricordo positivo è praticamente unanime, con caratteristiche comuni indipendentemente dall’appartenenza partitica.

 

di Elisabetta Brusa*

Avvenire, 24 settembre 2024 Tra questioni più urgenti da affrontare ci sono il sovraffollamento e le madri detenute con i figli. L’Organismo Congressuale Forense: “Servono azioni concrete”. Il sistema carcerario italiano versa in uno stato di profonda crisi, una situazione che l’Organismo Congressuale Forense (Ocf) ha ripetutamente denunciato con forza, sottolineando come non sia più possibile rimandare interventi strutturali. Le criticità sono molteplici e richiedono un approccio urgente per garantire il rispetto dei diritti fondamentali e della dignità umana all’interno delle strutture detentive, così come previsto dalla nostra Costituzione.

 

nurse24.it, 24 settembre 2024 L’assistenza sanitaria dietro le sbarre è in difficoltà. La popolazione carceraria è in continua crescita, i penitenziari sono sovraffollati e le risorse sono limitate per fronteggiare i bisogni di salute dei detenuti e garantire loro cure adeguate. Medici, infermieri ed operatori sociosanitari che lavorano in un ambiente già carico di tensioni si trovano a lavorare affrontando quotidianamente sfide non solo professionali ed emotive, ma anche logistiche. Nelle duecento carceri italiane, come negli ospedali su tutto il territorio nazionale, il personale sanitario risulta carente nell’organico.

 

di Mario Chiavario

Avvenire, 24 settembre 2024 “La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”. È opportuno inserire una frase del genere nel testo della Costituzione e precisamente in quell’articolo 111 che dà ampio spazio alle garanzie del “giusto processo”? Sembrava che al riguardo vi fossero le premesse per una risposta positiva largamente condivisa. A dimostrazione, la concordata unificazione in tali termini di quattro distinte proposte di legge costituzionale presentate un anno fa al Senato in sintonia “trasversale” stanti le rispettive appartenenze partitiche e a riflesso di una sensibilità diffusa nell’opinione pubblica, con molteplici segni d’insofferenza per quelle che vengono sovente percepite come insufficienze della tutela attuale.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 24 settembre 2024 Briefing promosso dal capogruppo al Senato Gasparri con Sisto e i parlamentari azzurri: obiettivo, portare presto in Aula la legge Zanettin. C’è un tema che incrocia in modo trasversale casi di cronaca nera, giustizia spettacolo e politica giudiziaria: le intercettazioni. L’uso che ne fanno le Procure e il corrispondente riverbero mediatico. Ultimo esempio (solo in ordine di tempo): il processo per l’assassinio di Giulia Cecchettin, con il video dell’interrogatorio messo in onda dalla trasmissione di Rete4 “Quarto grado”: un documento non più sottoposto a segreto (siamo orma al dibattimento) ma che, dato in “prime time” contribuisce a rendere quella vicenda giudiziaria un evento virale.

 

di Enrica Riera

Il Domani, 24 settembre 2024 Dopo i pm di Reggio Emilia altri magistrati chiedono un pronunciamento sull’abrogazione del reato. Il 24 settembre i giudici decideranno se accogliere la richiesta di parte civile. Sull’abolizione dell’abuso d’ufficio la partita non è finita. La battaglia prosegue nelle aule di tribunale. E così dopo la Procura di Reggio Emilia, che nel processo Bibbiano, ha chiesto di sollevare un’apposita questione di legittimità costituzionale, oggi, 24 settembre, anche il Tribunale di Firenze, si pronuncerà sul punto. La decisione sull’ammissibilità, se avrà esito positivo, farà sì che l’ultima parola passi ai giudici costituzionali. Passaggio che il ministro della Giustizia Carlo Nordio vorrebbe evitare.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 24 settembre 2024 Il segretario dell’Anf Giampaolo di Marco sulla separazione delle carriere: “Non si riforma la Carta per un caffè tra pm e giudici”. Sull’avvocatura: “Categoria dimenticata”. “Nel sistema giustizia, il principio dell’efficienza di cui oggi si parla molto rischia di cancellare quello della necessità: ma la vita di un cittadino e le esigenze per cui entra in un tribunale non si esprimono con un bilancio in cui il segno più è sinonimo di successo”, è la sintesi di Giampaolo di Marco, segretario generale dell’Associazione nazionale forense che è appena uscita dal congresso di Parma, con al centro i temi della sostenibilità della professione e della giustizia nel tempo dell’intelligenza artificiale.

di Francesco Petrelli*

Il Dubbio, 24 settembre 2024 Il caso di Firenze e non solo. La sezione disciplinare del Csm si accinge a valutare l’addebito mosso nei confronti dei magistrati fiorentini che avevano predisposto un dispositivo di condanna a cinque anni e mezzo di reclusione, pur senza sottoscriverlo, ancor prima che la difesa provvedesse alla discussione finale del processo. L’atto trovato dal difensore all’interno del fascicolo del dibattimento destò un notevole clamore risultando piuttosto grave l’offesa arrecata alla funzione difensiva. Ora il procedimento disciplinare giunge davanti al suo giudice naturale con una richiesta di archiviazione stante la natura sostanzialmente innocua della condotta e la “occasionalità” del caso.

 

di Francesco Petrelli*

L’Unità, 24 settembre 2024 Stupisce che la diffusione di un atto così delicato del processo, come il video di Turetta, possa essere inteso come contributo al diritto di cronaca. C’è un frainteso impulso alla manomissione di ogni frontiera. “In esclusiva il video dell’interrogatorio di Filippo Turetta: il documento mostra, per la prima volta, le dichiarazioni rese dall’imputato il primo dicembre 2023 nel carcere di Verona”. Dopo l’ostensione pubblica dei colloqui in carcere con i propri genitori, con la normalità che oramai caratterizza simili pubblicazioni, la notizia viene diffusa con un malcelato orgoglio. Stupisce che il fatto di diffondere la registrazione dell’interrogatorio di un giovane indagato in vincoli con l’accusa di essersi reso responsabile di un grave fatto di sangue possa sembrare a qualcuno un gesto di civiltà.

 

di Alberto Zorzi

Corriere del Veneto, 24 settembre 2024 “Qui non si processano tutti i femminicidi”. La coda all’ingresso per entrare, la folla di microfoni e telecamere messi sotto la bocca di chiunque, la lista di nomi delle persone ammissibili (un solo giornalista per testata) e le proteste di chi è rimasto fuori e invocava il diritto di cronaca. Tutto questo “all’esterno” del processo che si è aperto ieri in Corte d’assise. “Dentro”, cinque associazioni a tutela delle donne che hanno cercato di costituirsi parte civile, ma sono state bocciate così come i due Comuni teatro del massacro di Giulia Cecchettin: Vigonovo, dove la giovane vittima abitava, e Fossò.

 

di Riccardo Bottazzo

Il Manifesto, 24 settembre 2024 Arrestato un senza fissa dimora, accusato dell’omicidio. “Con Brugnaro solo repressione e niente servizi sociali per cercare di prevenire”. Il marciapiede dove Jack ha versato il suo sangue ieri era coperto di fiori. Qualcuno ha appeso alla rete una sciarpa della palestra popolare del Rivolta. Dei bambini hanno lasciato dei disegni con grossi cuori rossi. Altri hanno scritto dei pensierini. Il parroco della chiesa vicina, nel pomeriggio, ha radunato i fedeli per una veglia di preghiera. Non è ancora stato stabilito il giorno del funerale perché il corpo del giovane rimane ancora a disposizione degli inquirenti. Identificato invece il presunto omicida fermato dopo il fatto: Serghiei Merjievschii, un 38enne moldavo senza fissa dimora e dipendente da sostanze.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 24 settembre 2024 Un uomo di 45 anni di un paese del Cosentino è stato assolto dopo dieci anni di calvario giudiziario. Un caso che ci ricorda che la malagiustizia può colpire chiunque, e non solo i cosiddetti “colletti bianchi” come qualcuno sostiene. Assolto dopo dieci anni dai reati di maltrattamenti in famiglia e stalking, accuse che gli sono costate dieci mesi di arresti domiciliari, oltre all’impossibilità di incontrare per anni il proprio figlio. È quanto accaduto a un 45enne del Cosentino, assolto giovedì scorso dal tribunale di Paola (Cosenza). L’ennesimo caso incredibile di malagiustizia italiana, reso ancor più grave dalla lentezza intollerabile del nostro sistema processuale, in grado di tenere alla sbarra persone innocenti per anni, con tutti gli stravolgimenti che questo comporta sulla loro vita personale, professionale e sociale.

 

immediato.net, 24 settembre 2024 Notificato l’avviso a poliziotti penitenziari e camici bianchi. Tutto partì dalla lettera di un detenuto con il racconto delle violenze. Chiuse le indagini sul caso delle presunte torture nel carcere di Foggia. Il provvedimento, solitamente, anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Sotto indagine 10 agenti della polizia penitenziaria, tre medici, una psicologa. Il blitz di carabinieri e polizia penitenziaria risale al marzo scorso: gli agenti finirono ai domiciliari (poi sono tornati liberi), alcuni sospesi dal servizio. Le accuse vanno dalla tortura all’abuso di autorità fino a concussione, tentata concussione, falsità ideologiche, omissioni d’atto d’ufficio, soppressione atti, calunnia, favoreggiamento, danneggiamento e omissione di referto.

 

garantedetenutilazio.it, 24 settembre 2024 Incontro dibattito a Formello con il viceministro Sisto, il Garante Anastasìa, la deputata Matone, il presidente dell’associazione Iismas, Morrone. Tutti d’accordo su un punto: per le carceri si può fare di più, nel corso dell’incontro - dibattito sul tema delle carceri, al quale è intervenuto il Garante Anastasìa,  che si è tenuto a Formello domenica 22 settembre 2024, nel corso di Itaca 2024, la manifestazione, promossa dal vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Emanuele Cangemi. A evocare la nota canzone di Morandi, Tozzi, Ruggeri “Si può dare di più”  è stato il viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, per sottolineare che “il tanto criticato decreto carceri non è un decreto conclusivo, bensì è un decreto che apre il problema”.

 

ilcittadinomb.it, 24 settembre 2024 La casa circondariale di Monza apre i cancelli (per la prima volta) ai cittadini con la mostra mercato MonzaIn, promossa dall’organizzazione sociale Catena in Movimento in collaborazione con la direzione della casa circondariale di via Sanquirico e con il patrocinio del ministero della Giustizia, la Provincia e il Comune di Monza. L’appuntamento è per sabato 28 settembre, a partire dalle 10. L’accesso è libero ma è a numero chiuso per motivi organizzativi e la registrazione è obbligatoria. Sono previsti tre ingressi: dalle 10 alle 12.30, dalle 13 alle 15.30 e dalle 16 alle 18.30. Per partecipare all’iniziativa occorre iscriversi entro mercoledì 25 settembre tramite il sito catenainmovimento.com.

 

comune.lecce.it, 24 settembre 2024 Martedì 24 settembre, alle ore 15.00, nel Teatro della Casa Circondariale di Borgo San Nicola di Lecce, l’attrice brindisina Sara Bevilacqua, darà corpo, anima e voce alla protagonista del lavoro teatrale “Stoc ddò”, scritto da Osvaldo Capraro, che racconta la storia tragicamente vera della madre di Michele Fazio, vittima innocente di mafia. Sarà presente Giuseppe Fazio padre di Michele. La rappresentazione sarà seguita da un gruppo di detenuti e detenute per i quali è stata pensata, alla presenza di un ristretto pubblico esterno. Lo spettacolo, fortemente voluto dalla Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce, Prof.ssa Maria Mancarella ...

 

di Romano Francardelli

La Nazione, 24 settembre 2024 Sotto il muro di cinta del penitenziario di San Gimignano si è disputato un quadrangolare con tanto di tifosi spettatori ai lati del campo e alle finestre. Sotto il muro di cinta del penitenziario di San Gimignano si è disputato un quadrangolare con tanto di tifosi spettatori ai lati del campo e alle finestre. A Ranza rotola il pallone. La partita molto speciale dei calciatori-detenuti. Dal calcio al rugby sono le nuove realtà culturali-sportive della comunità del carcere di Ranza. Dopo l’annuncio ufficiale dalla sala consiliare del Comune della palla ovale con le maggiori autorità regionali e nazionali e istituzionali della nuova disciplina, in questi giorni sul rettangolo sotto il muro di cinta si sono confrontate quattro squadre nel torneo di calcio “partita applaudita speciale”.

di Riccardo De Vito

Il Manifesto, 24 settembre 2024 Nel Ddl in approvazione, l’art. 32 proibisce di stipulare contratti di telefonia mobile con cittadini di Paesi extra-Ue se non esibiscono il regolare soggiorno in Italia. Siamo alla costrizione alla solitudine e all’attacco diretto a un diritto intimo, profondo di ogni persona. Negarlo per legge ad alcune persone, vuol dire porle fuori dall’umanità. Ci sono oggetti - il termine va inteso nella ricchezza semantica che gli attribuiscono le scienze sociali e il sapere psicoanalitico - che si fa fatica a separare dalla pensabilità della donna e dell’uomo contemporaneo. Il telefono ne è il simbolo per eccellenza. Uno slogan pubblicitario della Sip, negli anni Settanta, recitava più o meno così: “Non sei mai solo quando sei vicino a un telefono”.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 24 settembre 2024 Lavoratori stranieri: ieri incontro Mantovano-sindacati. Per il governo i problemi sono solo procedurali. La Cgil: “Occorre un cambio complessivo delle politiche migratorie”. Su una cosa sono tutti d’accordo: il decreto flussi non funziona. Lo dice il governo, lo dicono le parti datoriali e i sindacati. Altrettanto potrebbero testimoniare migliaia di lavoratori migranti. Ieri presso la presidenza del Consiglio dei ministri il sottosegretario Alfredo Mantovano ha incontrato le organizzazioni dei lavoratori per discutere delle possibili modifiche. Lo scorso anno, per la prima volta, lo strumento che disciplina l’ingresso regolare della forza lavoro straniera è stato programmato su base triennale, fino al 2025, con la cifra record di 450mila posti.

 

di Lea Ypi*

Il Manifesto, 24 settembre 2024 Quando l’argomento del “dobbiamo essere pragmatici” è il primo a essere messo sul tavolo, i principi - memoria, responsabilità - sono già stati sospesi. Una fredda sera d’inverno del 1999, aspettavo un treno alla stazione Termini di Roma quando notai un’anziana signora in affanno con le sue valigie e mi offrii di aiutarla. “Signorina - la sua voce tremava leggermente - Per fortuna ci sono ancora giovani come lei. Ero molto preoccupata. Questa stazione è piena di scippatori albanesi. È un’invasione”. All’epoca non ebbi il coraggio di dirle che ero albanese. Una di quelle fortunate, una studentessa con una borsa di studio, a differenza dei miei concittadini che lavoravano come addetti alle pulizie, muratori, badanti e lavoratrici del sesso. In quei giorni facevamo notizia in Italia.

 

di Eleonora Camilli

La Stampa, 24 settembre 2024 La deputata dem: “Nella sua storia giudiziaria ci sono troppi equivoci, a partire dalla traduzione delle testimonianze”. Provata, dimagrita, ma determinata. Con la voglia di combattere per i propri diritti, come ha fatto per tutta la vita. “Non sono venuta in Italia a cercare fortuna, ma per chiedere asilo, sono un’attivista per i diritti delle donne, per questo sono dovuta scappare dal mio paese. Rischiavo il carcere”. Lo dice tra le lacrime Maysoon Majidi, lei che in carcere ci è finita ma in Italia, con un’accusa infamante, quella di essere una “scafista”. La ragazza, curdo iraniana, è accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dopo lo sbarco, nel dicembre del 2023 di un’imbarcazione sulle coste calabresi. Da nove mesi è dietro le sbarre e continua a dirsi innocente ...

 

di Francesco Strazzari

Il Manifesto, 24 settembre 2024 Davanti all’allargarsi della guerra d’Israele in Libano è necessario domandarsi quanto un mondo retto da un doppio standard possa essere diverso da un mondo senza regola. La guerra si allarga di fronte in fronte: decine di migliaia i palestinesi uccisi, decine i morti di Israele, e ora centinaia in Libano. Nessuno sa dove si fermerà: diversamente da Gaza, i confini libanesi sono aperti, e per Israele non c’è linea rossa. Un paese cronicamente e profondamente diviso come il Libano si è trovato unito nella stessa paura: il timore che esploda il telefono o il televisore, il ronzio onnipresente dei droni, i boati dei jet israeliani. Diventa destinatario della medesima retorica e dello stesso trattamento che Netanyahu ha riservato ai civili di Gaza in spregio al diritto umanitario bellico ...

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 24 settembre 2024 Non badate alle voci, non tenete conto neppure delle prove inconfutabili che prima o poi arriveranno. Sinwar, l’implacabile califfo di Hamas, non può esser morto, di più: Sinwar non può morire. Sinwar è tragicamente eterno, è purtroppo immortale. Perché in realtà non esiste, intendo fisicamente, non è carne e sangue che si può spegnere, come si dice oggi non si può “eliminare”. Esiste in quanto simbolo che ricapitola e rappresenta, vendicativo carnefice di uomini in nome di una fede totalitaria e senza misericordia, la possibilità demiurgica e indimenticabile della vendetta, dell’odio, del riscatto, del rovesciamento di una Storia vissuta come ingiusta e crudele.

 

di Ugo Barbara

agi.it, 24 settembre 2024 Hakamada è il detenuto più longevo nel braccio della morte, non solo in Giappone, ma in tutto il mondo e giovedì un tribunale deciderà se dovrà essere giustiziato o essere assolto. Oggi 88enne è finito sotto processo 58 anni fa. Da 46 anni un uomo attende di essere giustiziato. Da dieci aspetta di sapere se qualcuno gli crederà e commuterà la pena di morte in assoluzione. È l’incredibile storia di Iwao Hakamada, ex pugile oggi 88enne, finito sotto processo 58 anni fa per aver sterminato una famiglia, ma rimesso in libertà nel 2014 in attesa di un nuovo processo, dopo i dubbi sollevati da più parti sulla legittimità della sua condanna. Hakamada è il detenuto più longevo nel braccio della morte, non solo in Giappone, ma in tutto il mondo e giovedì un tribunale deciderà se dovrà essere giustiziato o essere assolto.

 

DOCUMENTI

Due relazioni al Parlamento in materia di lavoro penitenziario concernenti l’anno 2023

Garante nazionale. Studio aggiornato al 23 settembre 2024 degli eventi suicidari negli istituti penitenziari ed analisi dei dati sul sistema penitenziario

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "Donne & Carcere. Un’ex detenuta racconta la sua detenzione trascorsa nel carcere Piazza Lanza di Catania"

APPUNTAMENTI

Convegno: "Liberi sospesi. Tra crisi del sistema dell’esecuzione penale e rispetto dei principi costituzionali" (Milano, 24 settembre 2024)

"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, fino al 25 settembre 2024)

La CNUPP propone: "L'European Researchers' Night nei Poli Universitari Penitenziari" (Varie città, 26 settembre 2024)

Evento formativo di Fondazione per l'Architettura: "L’architettura per il carcere della Costituzione" (Torino, 26 settembre 2024)

Tavola rotonda e spettacolo: "Secondo festival regionale di teatro in carcere nelle Marche" (Macerata, 27 settembre 2024)

Convegno regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico" (Pompei-NA, 28 settembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 29 settembre 2024

Presentazione libro: "La vendetta del boss. L'omicidio di Giuseppe Salvia", di Antonio Mattone (Napoli, 30 settembre 2024)

XVII Edizione Premio Carlo Castelli. "Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che c'è ancora un domani". Cerimonia di premiazione e dibattito (Verona, 4 e 5 ottobre 2024)

Incontro-dibattito: "Giustizia dell'incontro e giustizia riparativa: testimonianze e prospettive" (Pisa, 9 e 10 ottobre 2024)

Ciclo di seminari Università Federico II di Napoli: "Valiamo la pena" (Casa Circondariale Poggioreale, fino al 15 ottobre 2024)

Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Seminario. "Binarismo penitenziario e identità di genere in transizione: nuove sfide per il sistema carcerario italiano" (Trento, 24 ottobre 2024)

Convegno nazionale A.I.M.M.F.: "Nuove povertà e pregiudizio. Intercettare i bisogni e garantire i diritti" (Milano, 8 e 9 novembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Milano Bicocca. Corso "Profili teorici e pratici dell'esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza" (Scadenza iscrizioni 24 ottobre 2024)

Università Milano Bicocca. Master di I livello: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Dal 26 ottobre 2024 al 31 ottobre 2025)

"Patascuola di Teatro Carcere 2023-2025. Percorso di formazione per operatori teatrali in carcere" (Scadenza iscrizioni 2 novembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Dal novembre 2024 a febbraio 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)