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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 20 settembre 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
CARCERI
di Delia Cascino e Titti Vicenti
L’Espresso, 20 settembre 2024 Le famiglie di chi si è ucciso chiedono giustizia e accusano lo Stato di aver abbandonato i loro cari. L’Italia è già nel mirino dell’Europa per la mancata tutela di benessere e salute dei reclusi. Una nuvola scura sovrastava solo il muro di cinta e il cortile di Regina Coeli. Era quasi estate”. Cristian ha gli occhi lucidi quando parla di Giulio, suo compagno di cella, che si tolse la vita il 19 giugno 2020. Anni dopo non si dà pace e quel giorno fa fatica a dimenticarlo: ricorda lo sguardo dell’amico alla finestra, mentre si riavvia i capelli, come sua consuetudine prima della videochiamata alla mamma. Cristian lo esorta ad allenarsi per passare il tempo. Giulio rifiuta e quel giorno, a 24 anni, si impicca nel bagno.
di Daniela Barbaresi*
collettiva.it, 20 settembre 2024 Nelle carceri, luoghi di marginalità e disagio, 72 detenuti si sono suicidati da inizio anno. Ma il Governo Meloni aumenta i reati e inasprisce le pene. “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. È quanto sancisce il terzo comma dell’articolo 27 della Costituzione. Ma qual è la condizione di vita in carcere? Quali reali possibilità di rieducazione e di recupero sociale ci sono? Il sistema è alle prese con criticità croniche quali sovraffollamento insostenibile, degrado strutturale, precarie condizioni igienico-sanitarie, mancanza di attività trattamentali, assenza di opportunità di lavoro e formazione, carenza di risorse e personale, spazi invivibili, condizioni spesso disumane e abbandono.
di Riccardo Radi
terzultimafermata.blog, 20 settembre 2024 Le morti in carcere hanno tanti padri e tra questi c’è sicuramente l’incapacità dei tribunali di sorveglianza di dare risposte in tempi ragionevoli alle istanze dei detenuti. Oggi scriviamo di una piccola storia che è l’emblema della situazione drammatica che si vive in carcere in attesa di decisioni che non arrivano. Una detenuta affetta da disturbi psichiatrici e di tossicodipendenza, già ospite negli anni passati di una Rems, presenta una istanza di affidamento ex art. 94 Dpr 309/1990 al tribunale di sorveglianza di Roma in data 3 aprile 2024. Lo stesso Tribunale di sorveglianza in suo provvedimento datato 28 settembre 2023 scriveva a proposito della detenuta: “L’unica soluzione extra muraria idonea è quella presso un’eventuale struttura di cura, di cui però difetta qualsiasi indicazione ...
di Alice Dominese
L’Espresso, 20 settembre 2024 Mentre si tagliano i fondi per le politiche di reinserimento, solo il 32 per cento dei detenuti ha un contratto regolare. E in rari casi con imprese esterne. Così costruirsi un futuro è difficile. All’interno di carceri già sovraffollate, la popolazione detenuta in Italia sta crescendo in modo costante, ma il budget dedicato è sempre più ridotto e l’accesso a opportunità di reinserimento sociale rischia di essere minore. Se la spesa media per mantenere chi vive in carcere passerà da 160,93 euro a 150,28 euro al giorno, i soldi stanziati dal ministero della Giustizia per dare lavoro ai detenuti diminuiscono progressivamente da alcuni anni.
di Giacomo Spinelli
Il Manifesto, 20 settembre 2024 Ddl sicurezza. Mettere le persone recluse nell’impossibilità di protestare sconvolge il quadro della vita dentro perché nella grande comunità tutti i reclusi sono legati l’un l’altro. Il disegno di legge “sicurezza” approvato alla camera comprime il già minimo stato di diritto riconosciuto ai detenuti in carcere. La punibilità della resistenza passiva non farà che aumentare la frustrazione di chi vive situazioni di estremo disagio senza poterle chiaramente manifestare.
di Anna Grazia Stammati*
cobas-scuola.it, 20 settembre 2024 L’estate del 2024 rappresenta un tragico punto di rottura per il sistema carcerario italiano. Con 72 suicidi avvenuti in pochi mesi, è diventato evidente che le condizioni di vita dei detenuti sono al limite della sostenibilità e, non a caso, in questa estate, le rivolte nei penitenziari hanno coinvolto sia le strutture per adulti che quelle minorili, evidenziando una generalizzata situazione critica. Tra gli episodi più emblematici, la rivolta all’Istituto Penale Minorile di Torino ha colpito per la sua simbologia e per la rabbia che ha generato. In un gesto disperato e di protesta, alcuni giovani detenuti hanno appiccato un rogo, utilizzando i libri della biblioteca dell’istituto per dare fuoco ai locali del penitenziario.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 20 settembre 2024 Il ministro della Giustizia nominerà nei prossimi giorni due figure importanti per la gestione delle carceri. La prospettiva politica resterà quella securitaria voluta da Fratelli d’Italia e Lega, contrarie a qualsiasi misura che possa apparire come uno “sconto” per i detenuti. Tempo di nomine per Carlo Nordio. Entro la prossima settimana, il ministro della Giustizia sceglierà il nuovo Garante dei detenuti e delle persone private della libertà personale, che andrà a sostituire Felice Maurizio D’Ettore, morto improvvisamente il 22 agosto scorso. Sui possibili nomi vige il massimo riserbo, ma secondo quanto si apprende da fonti di Via Arenula la nomina avverrà nel segno della continuità.
linkabile.it, 20 settembre 2024 Il portavoce Ciambriello: “Le carceri sono una polveriera, servono interventi urgenti ed efficaci. subito la nomina del nuovo Garante nazionale”. “Esprimiamo una preoccupazione per lo scollamento tra la realtà drammatica delle carceri italiane e i provvedimenti normativi già promulgati o in corso di approvazione. Carceri sovraffollate e con un numero altissimo di suicidi tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria, le carceri sono una polveriera: esasperazione, abbandono e indifferenza verso il modo dell’esecuzione della pena, che non può consistere in trattamenti contrari al senso di umanità, fanno di questo momento storico il più delicato dopo la sentenza “Torreggiani” della Corte europea dei diritti dell’uomo.
GIUSTIZIA
di Stefano Anastasia
L’Unità, 20 settembre 2024 Nato male, come un tributo al programma elettorale securitario, questo ddl può finire peggio. Avete fatto fare il loro giro di giostra ai propagandisti del penale, ora è il tempo della responsabilità. Fermatevi! Prima che sia troppo tardi, fermatevi e ripensateci. Il disegno di legge di iniziativa governativa sulla sicurezza è nato male, ma può finire peggio. È nato, diciamolo esplicitamente, come tributo a un programma elettorale securitario, in cui le forze politiche di destra avevano promesso alle organizzazioni sindacali della polizia tutto quello che loro avrebbero voluto, come un po’ troppo disinvoltamente si tende a fare quando bisogna prender voti.
da Esecutivo di Magistratura democratica
L’Unità, 20 settembre 2024 Il messaggio del Ddl sicurezza è chiaro: legge e ordine, chi protesta, chi è marginale, chi non pratica ginnastica d’obbedienza domani rischierà ben più di ieri. Pur nella consapevolezza del carattere articolato dell’intervento normativo, rileviamo che il Ddl 1660 (Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario) di iniziativa governativa, esprime una “visione” dei rapporti tra autorità e consociati fortemente orientata al versante dell’autorità, coltivando l’ambizione di risolvere - con l’inasprimento di pene, l’introduzione di nuovi reati, l’ampliamento dei poteri degli apparati di pubblica sicurezza - problemi sociali che probabilmente potrebbero trovare più efficaci risposte senza usare per forza la leva penale.
di Davide Faraone
linkiesta.it, 20 settembre 2024 Il carcere è soltanto la scorciatoia di chi pensa di coprire con gli slogan la propria incapacità di affrontare alla radice i mali che via via emergono nella società. Prevenire il problema invece che curarlo con interventi estemporanei non è tra i piani di questa classe dirigente. Nel ddl pseudo sicurezza approvato ieri alla camera si introducono ventiquattro fra nuovi reati e inasprimenti pene. L’escalation è impressionante: 633, 633 bis, 634, 634 bis. Sono gli articoli del Codice Penale che disciplinano e disciplineranno, ad esempio, il reato di occupazione abusiva di alloggi, terreni, box, in generale i beni immobili.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 20 settembre 2024 Arci, Cgil, sindacati di base, Magistratura democratica contro “la svolta autoritaria”. Oggi a Roma conferenza stampa in piazza della rete Liberi di lottare. Approvato alla camera il Ddl sicurezza, oltre alle opposizioni in parlamento si fanno sentire anche le voci delle organizzazioni sociali che la gran parte dei 38 articoli di cui il provvedimento si compone intendono mettere a tacere. Il Ddl 1660, l’ideologia che trasuda e le misure repressive che mette a punto, viene riconosciuto da soggetti diversi come minaccia al protagonismo sociale e al dispiegarsi della democrazia.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 20 settembre 2024 Oggi, venerdì 20 settembre, dalle 18.30, presso il Cam in corso Garibaldi 27 (M2 Lanza) la organizzano cittadini e associazioni attive sul carcere da 1.100 detenuti in 445 posti, dove il giovane egiziano (che in città aveva un fratello del tutto regolare) era finito il 13 luglio 2024: il ragazzo, i cui disturbi psichiatrici non erano affrontati dal sistema di assistenza (come per caso capitò al Corriere di raccontare l’11 dicembre 2023), sotto psicofarmaci e alcol al pari di un complice, era scappato sull’auto-sharing di una donna alla quale aveva tentato di strappare una catenina, venendo trovato dalla polizia con un machete.
di Cesare Giuzzi
Corriere della Sera, 20 settembre 2024 Da tempo era malato. La procura di Milano ha comunque disposto l’autopsia sul suo corpo. È morto nel reparto penitenziario dell’ospedale San Paolo di Milano il boss della ‘ndrangheta Demetrio Carmelo Santaiti, considerato il capo bastone di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo, 69 anni, era detenuto nel carcere di Opera al 41 bis. Secondo le prime informazioni Santaiti era malato da tempo e da una decina di giorni era ricoverato al San Paolo nell’ala del reparto penitenziario riservata ai detenuti al cosiddetto “carcere duro”.
di Loredana Lipperini
La Stampa, 20 settembre 2024 Tommaso Spazzini Villa racconta il progetto partecipativo in cui ha fatto leggere e commentare il poema di Omero a 361 detenuti del carcere di Bollate: “Un testo collettivo in cui nei millenni si sono ritrovate milioni di persone”. A volte viene cerchiato di rosso un “perché”, oppure si sottolinea “sfinito dalle disgrazie”. È impossibile dare una definizione di quello straordinario esperimento che è Autoritratti, che esce per Quodlibet a firma di Tommaso Spazzini Villa. Nei fatti, il testo è Odissea di Omero, nella mitica traduzione di Rosa Calzecchi Onesti: ma è arricchito da segni, sottolineature, brevi commenti fino a diventare opera nell’opera, come solo l’arte partecipativa sa fare.
rivieraweb.it, 20 settembre 2024 La nuova iniziativa per la promozione del cinema nelle carceri ha come obiettivo quello di non emarginare completamente i detenuti, di credere nella riabilitazione e nel reinserimento nella società. Cinema dentro e fuori le mura, sezione storica del Reggio FilmFest appena conclusosi, riunisce questi tre elementi in un unico evento, che viene organizzato dal Festival, fin dalla sua prima edizione, all’interno degli istituti penitenziari - Palmi, Locri, Vibo Valentia, Cosenza e, negli ultimi anni, Reggio Calabria - dove la popolazione carceraria viene coinvolta nella proiezione di un film che offre ai detenuti una preziosa occasione di apertura verso la società e un importante spunto di riflessione.
Corriere di Verona, 20 settembre 2024 Un quadrangolare di calcio a sette per ricordare Matteo Concetti, morto suicida nella Casa circondariale di Ancona in gennaio, e per accendere un faro sul tema del disagio giovanile in carcere. La manifestazione benefica “Ragazzi a metà partita, per non perdere la speranza” si terrà il 27 settembre dalle 18 nel campo sintetico dell’Intrepida a Madonna di Campagna. Dalle 19.30 si affronteranno ex calciatori dell’Hellas Verona Onlus, dell’Intrepida ‘70/’74, dell’Ac Forense Verona e della Squadra Polizia Penitenziaria Verona. Saranno presenti i genitori di Concetti, l’attuale presidente del Chievo Sergio Pellissier, il consigliere regionale Tomas Piccinini e i cuochi della pizzeria Olimpia, che offriranno del risotto.
di Sara Manzoli
monitor-italia.it, 20 settembre 2024 Sarà presentato lunedì 23 settembre, a Napoli, “La libertà è un organismo vivente”, ultimo libro di Beppe Battaglia. Il libro racconta la storia di una comunità di detenuti politici che, esauritasi l’esperienza della lotta armata, alla fine degli anni Ottanta avvia un processo di liberazione dal carcere e di ritorno alla vita sociale, attraverso una progettazione autodeterminata negli spazi consentiti dalla legge penitenziaria, tra il carcere di Avellino e un bosco nel comune di Tufo. Del libro si discuterà a Santa Fede Liberata, a partire dalle 18:00. Con l’autore interverranno Dario Stefano Dell’Aquila, Luigi Romano e Nicola Valentino.
AFFARI SOCIALI
di Alessandra Algostino
Il Manifesto, 20 settembre 2024 Ddl sicurezza. Il disegno di legge Piantedosi è l’ennesimo provvedimento in materia di sicurezza, espressione della fascinazione per il populismo penale e la criminalizzazione di dissenzienti, poveri e migranti, che ha attratto nel corso degli anni in modo multipartisan le forze politiche. È un canto delle sirene irresistibile per gli amanti delle soluzioni autoritarie come per i patrocinatori delle agende neoliberiste: consente di archiviare le politiche sociali, delegittimando, espellendo e punendo la marginalità sociale come la contestazione politica. Un connubio perfetto per il neoliberismo, la cui aggressività e competitività contempla la normalizzazione della guerra, per una società dominata dal “Tina” e da logiche identitarie dicotomiche, e una destra (in)-culturalmente intollerante a limiti e critiche.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 20 settembre 2024 Il ddl costituzionale di modifica dell’articolo 111 sul giusto processo torna in prima Commissione. Pierantonio Zanettin: “Così si altera l’equilibrio tra l’accusa e la difesa”. Maggioranza divisa sul disegno di legge costituzionale che vorrebbe inserire nell’articolo 111 della Costituzione, quello sul giusto processo, anche la tutela per “le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”. Ricordiamo che il 6 dicembre 2023 la Commissione Affari Costituzionali del Senato aveva adottato un testo unificato di quattro disegni di legge di modifica costituzionale (Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, Bruno Marton del Movimento Cinque Stelle, Dario Parrini del Partito Democratico, Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra) che si compone di un solo articolo ...
di Franco Corleone
L’Espresso, 20 settembre 2024 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sta assumendo sempre più l’immagine del difensore della storia migliore dell’Italia. Un volto severo e serio che si contrappone alla sguaiataggine che connota tanti esponenti della vita pubblica. Il 14 settembre scorso ha partecipato ad Ampezzo alla cerimonia per celebrare gli ottant’anni della Zona libera della Carnia, una repubblica partigiana caratterizzata da una realtà ampia per territorio e che comprendeva 40 paesi con oltre 80 mila abitanti. La Carnia, terra martoriata già nella Grande Guerra con l’esperienza della tragica guerra di montagna, nel secondo conflitto mondiale subì prove di violenza e di dolore incommensurabili.
di Silvia Madiotto
Corriere del Veneto, 20 settembre 2024 Più domande dal Sudamerica che bimbi nati qui. Per 92 mila bambini e ragazzi (spesso nati qui) figli di genitori stranieri che frequentano le scuole venete no. Per circa 300 mila oriundi, nati all’estero, anche se mai hanno messo piede in Italia ma hanno un trisnonno emigrato dal Veneto sì. È una sintesi violenta, ma spiega la proporzione dei numeri che vengono forniti quando si parla di cittadinanza italiana, ius scholae e ius sanguinis: di chi non può dirsi cittadino perché i tempi sono lunghi, e di chi invece lo è proprio grazie a una legge di oltre trent’anni fa, con addirittura diritto di voto in un Paese mai visto.
ansa.it, 20 settembre 2024 Arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere una scafista, ma è accusata solo da due migranti su 77. Maysoon Madjidi, l’attivista curda arrestata a Crotone il 31 dicembre 2023 con l’accusa di essere una scafista dell’imbarcazione sbarcata sulla spiaggia di località Gabella con a bordo 77 persone, resta in carcere. Il Tribunale di Crotone, che la sta giudicando, ha nuovamente rigettato la richiesta di modifica della misure cautelare dal carcere ai domiciliari. Una richiesta che la stessa imputata ha fatto nel corso di una dichiarazione spontanea al collegio penale presieduto dal giudice Edoardo D’Ambrosio a conclusione di una udienza fiume durata oltre cinque ore.
di Ibrahima Lo
Il Manifesto, 20 settembre 2024 Come Maysoon Majdi e Marjan Jamali, centinaia e centinaia di persone sono arrestate con l’accusa di favoreggiamento: significa costruire un muro davanti agli occhi dei cittadini europei perché non vedano ciò che sta accadendo. Maysoon Majidi e Marjan Jamali sono due delle tante persone arrestate dopo essere arrivate in Europa, accusate di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Le pene erano già alte prima, ma sono state aumentate dal decreto Cutro, una norma che mette a rischio la tutela dei diritti umani di chi si trova in situazione di pericolo o vulnerabilità. Sappiamo quello che sta succedendo in paesi come l’Iran o la Libia: nessuna delle persone che fugge da quei contesti dovrebbe essere arrestata quando arriva in Europa.
di Valter Vecellio
L’Opinione, 20 settembre 2024 Da oltre 22 mesi nessuno, nemmeno un familiare o un legale, ha contatti diretti con Maria Kalesnikava, una delle leader dell’opposizione bielorussa. Detenuta in una cella di isolamento, Kalesnikava, 42 anni, è in condizioni di salute sempre più gravi: oltre le difficoltà estreme causate dal regime carcerario duro, soffre di gravi problemi allo stomaco che l’hanno portata in passato, tra l’altro, a subire un’operazione per curare un’ulcera perforante, e non riceve dalle autorità carcerarie gli alimenti che il suo corpo può tollerare. “Sta morendo di fame” dice a El Pais Ivan Kravtsov, segretario esecutivo del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa.
DOCUMENTI
Articolo. "I detenuti stranieri e i problemi per il loro rimpatrio", di Mario Pavone
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 22 settembre 2024
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, fino al 25 settembre 2024)
Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CORSI E MASTER
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