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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 18 settembre 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 18 settembre 2024 Dal 1° gennaio 72 detenuti si sono tolti la vita. Un esubero di quasi 15mila persone. A Milano venerdì manifestazione per ricordare Yussef, morto bruciato a San Vittore. Celle sempre più sovraffollate, tensione alle stelle dietro le sbarre e la strage dei detenuti suicidi che non si ferma più. Tra ieri e stamattina ce ne sono stati altri due, ad Ariano Irpino e Regina Coeli, portando il conto complessivo dei morti dalla fine dell’anno a 72. Aumentano pure le aggressioni, gli atti di autolesionismo, le risse e le manifestazioni di protesta collettiva. L’emergenza carceri rimane dunque gravissima in Italia e attende ancora una soluzione decisiva.
di Angela Stella
L’Unità, 18 settembre 2024 72 dall’inizio dell’anno, ieri il terzo nel carcere romano. I sindacati: “Una strage e il governo non dice nulla”. A via Arenula tutto fermo sulla scelta del Garante. Sedici settembre: “32 anni, nigeriano, in carcere per reati connessi all’immigrazione clandestina e altro, nel pomeriggio è stato trovato impiccato nella sua cella della Casa Circondariale d’Ariano Irpino. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari”. 17 settembre: “50 anni, italiano, tratto in arresto il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, ha deciso di farla finita e verso le 6.45 è stato rinvenuto impiccato nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli”. Questo il bollettino di morte arrivato dai nostri istituti di pena attraverso due comunicati della Uilpa Polizia Penitenziaria.
di Serena Riformato
La Stampa, 18 settembre 2024 La Camera conferma tra le polemiche la stretta sulle rivolte: punita anche la “resistenza passiva”. Due suicidi in carcere nell’arco di poche ore. E 1. 529 tentativi di suicidio dall’inizio dell’anno: vale a dire quasi sei episodi ogni giorno. Resta alto l’allarme nei penitenziari italiani. Un cinquantenne italiano, arrestato il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, all’alba di ieri è stato trovato impiccato dagli agenti di polizia penitenziaria nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli: si tratta del terzo episodio dall’inizio dell’anno nel carcere romano. Il secondo caso nell’istituto avellinese di Ariano Irpino.
di Pietro Buffa*
Il Sole 24 Ore, 18 settembre 2024 Che il sistema penitenziario italiano sia sovraffollato è ormai quasi una non-notizia tanto è sbandierata in decine di interventi pubblici ed articoli. Chi conosce la storia penitenziaria sa che è da sempre così. Sino al 1990 si provvedeva con periodiche amnistie ed indulti che calmieravano la pressione all’interno degli istituti penitenziari. La modifica dell’articolo 79 della Costituzione, intercorsa nel 1992, con la previsione di una maggioranza di due terzi per la loro approvazione, considerate le dinamiche parlamentari del nostro Paese, ha reso difficile, se non impossibile, adottare questi provvedimenti.
di Laura Ambrosi
Il Sole 24 Ore, 18 settembre 2024 I dem: “Misure crudeli”. Arrivano il nuovo delitto di rivolta in carcere, integrato anche solo da atti di resistenza passiva (“Un attacco allo stato di diritto”, tuona il Pd) e valido pure per i centri per i migranti, e l’aggravante del reato di istigazione a disobbedire alle leggi se commesso all’interno di un istituto di pena. L’Aula della Camera ha ripreso ieri tra le polemiche le votazioni del disegno di legge Sicurezza, approvando alcune tra le strette più contestate. Come quella sull’acquisto delle Sim da parte dei cittadini extra Ue: tra i documenti che un operatore dovrà acquisire per venderle, oltre a quelli di identità, sarà necessaria “copia del titolo di soggiorno”.
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 18 settembre 2024 Approvati gli articoli contro resistenza passiva, Sim ai migranti e rivolte nei Cpr. Oggi la Camera dovrebbe approvare in prima lettura i 38 articoli, con relativi emendamenti, del Ddl sicurezza. Dopo cannabis light, occupazioni e blocchi stradali, ieri l’esame dell’aula ha riguardato ulteriori fattispecie di reato e/o aggravanti introdotte dalla destra per combattere i folk devil agitati davanti ai media. Ieri è stata la volta di chi è colpevole di non eseguire gli ordini nei Cpr e addirittura nei centri di detenzione per minori migranti. Il che crea dei paradossi giuridici non da poco, visto che, come ha fatto osservare la deputata M5S Ida Carmina “gli stranieri ospiti di questi centri parlano le lingue più diverse tra loro, e spesso anche in presenza del mediatore culturale non riescono a comprendere ...
di Pino Corrias
vanityfair.it, 18 settembre 2024 Il coniglio miracoloso della propaganda di governo ci offre un riparo da tutte le paure sociali: 13 nuovi reati, tutti sollecitati dalla cronaca. Anziché agire sulle tensioni sociali, carcere anche per studenti e ambientalisti che protestano in sit-in pacifici. Sorvegliare, punire, vantarsene. Il nuovo decreto sicurezza approvato tra gli applausi della maggioranza di governo è il cilindro del mago: estrae il coniglio miracoloso della propaganda securitaria che offre un riparo da tutte le paure sociali, o almeno lo promette. Lo fa scoprendo nuovi reati, tredici a essere precisi, tutti sollecitati dalla cronaca, dopo la mezza dozzina di nuovi reati inventati nel primo anno di governo, a partire da quello ormai celebre che proibisce e punisce il delitto di rave party.
di Giulia Merlo
Il Domani, 18 settembre 2024 Il Parlamento in seduta comune non è riuscito nemmeno alla sesta votazione convocata ad eleggere il giudice costituzionale mancante, nonostante le ripetute sollecitazioni del Colle per colmare il posto vacante lasciato dall’ex presidente Silvana Sciarra. Nuova fumata nera: il parlamento in seduta comune non ha eletto il giudice costituzionale mancante ormai da parecchi mesi. Si tratta della sesta votazione andata a vuoto, per cui serviva la maggioranza qualificata dei tre quinti dei componenti del parlamento. Nessuno, però, ha raggiunto il quorum. Il risultato è l’ennesimo rinvio di una votazione a cui però sembrano mancare le basi per sbloccarsi: non esiste un confronto serio tra maggioranza e opposizione per individuare un nome comune.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 settembre 2024 L’esemplare riserbo del procuratore di Parma sul caso dei due neonati uccisi è contraddetto da chi dileggia le norme a tutela degli indagati. Le ispezioni di Nordio? Nessuna notizia di “processi” disciplinari. Il comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino in merito alla vicenda dei due neonati trovati morti nel giardino di una casa a Traversetolo, rappresenta, se non un unicum, una rara eccezione tra le Procure d’Italia. E l’occasione non poteva non essere colta al balzo dal deputato Enrico Costa, da due giorni tornato in Forza Italia, che sul social “X” ha commentato: “Le parole con cui il procuratore di Parma spiega le ragioni del riserbo tenuto in una delicata indagine andrebbero studiate a memoria alla Scuola superiore della magistratura”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 18 settembre 2024 Dell’esemplare comunicato stampa del procuratore di Parma Alfonso D’Avino sul caso dei neonati trovati uccisi a Traversetolo, parliamo con il professore, e avvocato, Vittorio Manes. ordinario di Diritto penale all’Università di Bologna, il cui libro Giustizia Mediatica. Gli effetti perversi sui diritti fondamentali e sul giusto processo (Il Mulino, 2022) è stato definito, dallo stesso D’Avino, illuminante a proposito dei devastanti effetti causati dal processo mediatico “parallelo a quello giudiziario”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 18 settembre 2024 Sulla vertenza con gli amministrativi interviene il vertice del Dipartimento organizzazione giudiziaria del dicastero di Nordio. In teoria, fra i “direttori di Giustizia” e via Arenula sarebbe tuttora aperto un confronto sindacale, riconducibile alla più generale concertazione sul contratto integrativo e per la definizione delle “nuove famiglie professionali”. In pratica, i dipendenti amministrativi hanno preferito non attendere gli esiti del “tavolo” e manifestare, lo scorso 10 settembre, davanti alla sede della Cassazione, dove hanno anche proclamato una vera e propria giornata di sciopero per dopodomani. Ne parliamo con Gaetano Campo, che nel dicastero guidato da Carlo Nordio è a capo del Dog, il dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi.
di Paolo Russo
La Stampa, 18 settembre 2024 Nel 2023, secondo un Report del ministero della Salute, le aggressioni fisiche e verbali verso i sanitari sono state 16mila, una media di 40 al giorno. Così, la decisione di anticipare la stretta, dopo un vertice a Palazzo Chigi. Le aggressioni a medici e infermieri si moltiplicano di giorno in giorno e così il Governo ha deciso si stringere i tempi varando la stretta verso chi alza le mani contro il personale sanitario con il veicolo più veloce a disposizione: il decreto omnibus varato ad agosto che dovrà essere convertito in legge entro l’8 ottobre prossimo. La decisione di velocizzare l’arresto in “flagranza differita” è stata presa nel corso del vertice di stamattina a Palazzo Chigi tra il ministro della Salute, Orazio Schillaci, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ...
di Elena Cattaneo*
La Stampa, 18 settembre 2024 Domani riprenderà a Roma il processo per l’omicidio di Giulio Regeni. Un processo eccezionale già dalle motivazioni della sentenza con cui la Corte costituzionale ne ha permesso lo svolgimento nonostante l’impossibilità di notificare il procedimento agli imputati, i quattro agenti della sicurezza nazionale egiziana rinviati a giudizio per avere, a vario titolo, sequestrato, torturato e poi brutalmente ucciso Giulio. Ed è stato proprio per accertare il reato universale di tortura che il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha dato impulso alla questione di legittimità costituzionale dell’articolo 420bis del codice penale che impediva lo svolgimento del processo in assenza dell’imputato.
TERRITORIO
ravennawebtv.it, 18 settembre 2024 Al 30 giugno scorso nelle strutture emiliano-romagnole erano rinchiuse oltre 3.700 persone, 750 in più rispetto alla capienza massima. Il sovraffollamento si associa a problemi di patologie psichiche, tubercolosi, violenza e suicidi: sono 5 i detenuti che si sono tolti la vita nel 2023 e quest’anno sono già sei i morti, fra cui due giovanissimi. In un’intervista a On ER, il giornale dell’Emilia-Romagna, il settimanale televisivo dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri ha parlato del problema del sovraffollamento, che ormai interessa tutte le carceri della regione, delle proteste dei detenuti per le difficili condizioni in cui sono costretti a vivere, dell’aumento dei suicidi, delle difficoltà per un vero reinserimento lavorativo dopo la detenzione.
di Katiuscia Guarino
Il Mattino, 18 settembre 2024 È stato trovato impiccato nella cella di isolamento dove era stato trasferito. Si chiamava John Ogais, il detenuto nigeriano di 32 anni che l’altra sera si è tolto la vita nel carcere di Ariano Irpino dopo aver appiccato il fuoco nella cella e aggredito quattro agenti. È stato trovato impiccato nella cella di isolamento dove era stato trasferito in seguito ai disordini causati il giorno prima. Inutili i tentativi di soccorso dei poliziotti. La salma si trova presso l’obitorio dell’ospedale di Ariano Irpino, in attesa di disposizioni da parte della Procura della Repubblica di Benevento che ha aperto un’inchiesta sul decesso.
di Edoardo Iacolucci
lacapitale.it, 18 settembre 2024 Il suicidio del detenuto 50enne ha fatto riemergere la necessità della chiusura della VII sezione di Regina Coeli. Un carcere nato come convento e inadatto, per architettura e sovraffollamento, ad una vita decorosa al suo interno. Il suicidio a Regina Coeli di uomo di 50 anni, trovato impiccato nella sua cella, è stato il secondo in 12 ore, il 72esimo dall’inizio dell’anno in Italia, il terzo dall’inizio 2024 nel carcere romano. Un tragico episodio che ha scatenato le dure reazioni nel mondo della politica e dell’associazionismo. Tutti concordi con la necessità della chiusura della settima sezione di Regina Coeli.
di Elisa Sola
La Stampa, 18 settembre 2024 I verbali dei detenuti nell’inchiesta che già conta 33 indagati. Gli agenti intercettati: “Quella notte li hanno portati tutti giù e bum bum bum”. “Era il mese del Ramadan. Io stavo facendo digiuno, gli altri no. Ho chiesto di essere trasferito in un’altra cella. Nel casellario mi hanno fatto spogliare. Quando ero nudo mi hanno colpito con un oggetto di metallo che mi hanno passato per tutto il corpo. Uno mi insultava in dialetto napoletano. Minacciava di morte mia madre. Diceva che mi avrebbe ucciso, se fosse successo un’altra volta. Ma io avevo solo chiesto di potere andare in una cella diversa per fare il Ramadan”.
di Ludovica Lopetti
La Stampa, 18 settembre 2024 Ventidue agenti della Penitenziaria in servizio al Lo Russo e Cutugno a processo a Torino. “La prima con cui ho parlato è stata l’educatrice. Le ho raccontato delle botte, le ho fatto vedere i lividi sulle ginocchia e sui gomiti. Quando sono uscito gli agenti mi guardavano male e mi parlavano forte. Poi ho parlato con la garante, ma ho alleggerito un po’ il racconto perché avevo molta paura”. Al processo sulle presunte torture inferte dagli agenti ai detenuti del padiglione C del carcere Lo Russo e Cutugno, è il turno delle vittime. Detenuti ed ex detenuti si avvicendano al banco dei testimoni, convocati dal pm Francesco Pelosi che contesta il reato di tortura a 22 poliziotti. Il primo che sale sulla tribuna riconosce il suo presunto aggressore su un album fotografico.
di Maddalena Berbenni
Corriere della Sera, 18 settembre 2024 Magistrati, avvocati e funzionari riuniti allo stesso tavolo. In cima alla lista delle criticità, la mancanza di risorse Commissioni per migliorare l’efficienza degli uffici. Ci sono problemi strutturali, come il nodo aggrovigliatissimo delle risorse sottodimensionate, tema con cui la giustizia fa i conti da decenni e che a Bergamo riguarda praticamente tutti i settori e l’intera gerarchia, dal cancelliere al magistrato. I governi si susseguono, le riforme si sprecano a suon di slogan, ma in piazza Dante e via Borfuro, nel concreto, non si registrano miglioramenti. Poi, ci sono problemi organizzativi più a portata di mano, procedure poco agili e inefficienze che possono apparire banali e che, però, nella migliore delle ipotesi, fanno perdere ore di lavoro agli avvocati.
di Stefania Piscitello
Gazzetta di Modena, 18 settembre 2024 Gli uffici della Procura sono in difficoltà. Il motivo? La carenza di personale, che inevitabilmente può portare a rallentamenti delle attività di gestione della macchina. Ed ecco che in ausilio alla Giustizia arrivano i volontari e i pensionati. Per il momento sono tre e hanno pronunciato e sottoscritto formale dichiarazione d’impegno lunedì mattina: sono membri dell’Associazione nazionale finanzieri d’Italia in congedo della sezione di Modena. Un accordo sulla scorta del protocollo d’intesa tra Procura e Auser volontariato di Modena. L’arrivo di queste tre nuove figure permetterà alle segreterie di corso Canalgrande di avere un aiuto in più. Tutto è nato da un impulso di Auser.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 18 settembre 2024 Un progetto ispirato dalla richiesta di testi giuridici gratuiti inviata da un detenuto alla Giuffrè Francis Lefebvre. Un episodio che ha costituito l’occasione per la casa editrice di entrare in contatto con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e di confrontarsi sull’esigenza di portare la cultura giuridica in carcere. Così, con la collaborazione dell’Associazione Antigone, ha preso forma “Nessuno Escluso”, iniziativa rivolta a tutta la comunità penitenziaria per diffondere e rendere il diritto accessibile tutti, inaugurata ieri nella Casa circondariale di Roma Rebibbia Femminile “Germana Stefanini”.
di Lucandrea Massaro
romasette.it, 18 settembre 2024 Tre esperienze raccontate alla Casa del Jazz grazie all’associazione “Ossigeno per l’informazione”. Le opinioni dei reclusi e le proposte per la formazione e la rieducazione. Fare un giornale dal carcere con i detenuti. Raccontare il mondo dietro le sbarre a chi è dall’altra parte, a chi non ha mai perso la propria libertà nemmeno per un giorno. È la sfida che in molti si sono proposti di raccogliere e portare avanti in tante carceri italiane. L’associazione “Ossigeno per l’informazione”, che da 15 anni si occupa di difendere il diritto di cronaca e i giornalisti dalle minacce, dalla censura e dalle intimidazioni, ha raccolto tre esperienze nella sua sede a Roma, negli spazi della Casa del Jazz, spazi sottratti alla mafia e messi a disposizione dal Comune.
cronacadiverona.com, 18 settembre 2024 Si svolgeranno a Verona venerdì 4 e sabato 5 ottobre le manifestazioni per la consegna del 17° premio letterario “Carlo Castelli”, riservato i detenuti degli istituti penitenziari italiani (anche minorili), organizzato dalla Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, Settore Carcere e Devianza. Il tema prescelto per l’edizione 2024 è significativo di un indirizzo di speranza e incoraggiamento: “Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che c’è ancora un domani”. La cerimonia di premiazione si svolgerà venerdì 4 alle ore 15 nella Casa circondariale di Montorio.
di Niccolò Gramigni
La Nazione, 18 settembre 2024 Nove ragazze protagoniste di uno spettacolo il 21 settembre. Uno spettacolo teatrale con protagoniste ragazze detenute in una struttura minorile e con studenti della scuola secondaria si terrà il 24 settembre alle 21 nella Chiesa di San Geminiano a Pontremoli (Massa Carrara). Lo spettacolo è ‘La Ballata dell’Angelo Ferito’ con la regia di Paolo Billi con ragazze dell’Istituto penale minorile di Pontremoli insieme agli studenti del liceo Malaspina e dell’Istituto Pacinotti-Belmesseri di Pontremoli. In scena anche gli attori pontremolesi Lorenzo Borrelli ed Eleonora Casetta, con la partecipazione di don Giovanni Perini, cappellano nell’Istituto di Pontremoli. Si tratta di uno spettacolo per gruppi limitati di spettatori e allestito in un luogo di raccoglimento e silenzio.
pordenonetoday.it, 18 settembre 2024 Successo per il progetto “Libera la cultura”, che si è tenuto nella casa circondariale di Pordenone. Un progetto che si è concluso con uno spettacolo teatrale, ideato e rappresentato dai detenuti, e che ha visto la partecipazione di diverse associazioni del territorio. Lo spettacolo, in scena il 16 settembre, ha visto tra il pubblico il prefetto Natalino Domenico Manno, il direttore del carcere Leandro La Manna, il provveditore dell’amministrazione penitenziaria del Triveneto Rosella Santoro e il magistrato di sorveglianza Maria Carla Majolino.
novaratoday.it, 18 settembre 2024 La “Partita con mamma e papà” è organizzata da Bambinisenzasbarre in collaborazione con l’ente EssereUmani. Una partita di calcio con mamma e papà, ma in un luogo diverso dal solito: nel cortile del carcere di Novara. Oggi, mercoledì 18 settembre , figli e genitori detenuti giocheranno la “Partita con mamma e papà” sul campo della Casa Circondariale di Novara dalle 10 alle 12.
AFFARI SOCIALI
di Vincenzo Scalia
Il Manifesto, 18 settembre 2024 Se gli adulti uccidono per una borsa e passano sopra il cadavere, dai giovani, cosa ci aspettiamo? L’omicidio di Said Malkoun ad opera dell’imprenditrice Cinzia Del Pino, alla quale era stata sottratta la borsa dal sedile della propria autovettura, scoperchia il vaso di pandora del securitarismo italiano. La macchina di produzione della paura, ovvero forze politiche, media e social, da anni insiste sull’equazione tra migranti e criminalità, stigmatizzando oltre l’eccesso gli atti devianti o di violazione della legge compiuti dai migranti. In nome delle minacce plurime incarnate da questa classe pericolosa, tra le cui fila allignano periodicamente ladri, rapinatori, spacciatori, stupratori, pedofili e terroristi, si giustifica ogni reazione da parte delle “vittime” italiane, anche a costo della violazione della legge.
di Gian Antonio Stella
Corriere della Sera, 18 settembre 2024 Sulla Open Arms c’erano non solo emigranti “economici” come vengono liquidati quanti partono (come i nostri nonni) da Paesi poveri, ma persone fuggite dal Chad, dal Sudan, dall’Etiopia, dal Gambia, dalla Costa d’Avorio ma soprattutto dall’Eritrea. C’erano 125.099 parole, nella requisitoria con cui la pm Marzia Sabella ha chiesto la condanna a sei anni di Matteo Salvini per avere “abusando dei suoi poteri privato della libertà personale 147 migranti di varie nazionalità”. E non una volta la magistrata, citando la Convenzione di Bruxelles del 1910 che includeva in mare “finanche il salvataggio del nemico a conferma della universalità dei beneficiari” e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del 1948 e la convenzione di Ginevra del 1951 sui rifugiati ...
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 18 settembre 2024 Detenzione amministrativa I giudici etnei smentiscono il governo usando le informazioni del ministero degli Esteri. La decisione firmata dal presidente della sezione specializzata in immigrazione. Sempre più a rischio i centri in Albania, nonostante Piantedosi dica: “Non temo ricorsi”. “Insanabile contrasto tra il decreto del ministero Affari esteri e cooperazione internazionale 7/5/2024, letto in uno alla Scheda paese, e la norma di legge primaria”. Così recita il provvedimento con cui ieri il tribunale di Catania ha liberato un richiedente asilo tunisino dal centro di Pozzallo. La formula giuridica può risultare oscura, ma indica una cosa semplice: la Tunisia non è un paese sicuro. Escono, con analoghe motivazioni, altri sei connazionali e due egiziani.
L’Unità, 18 settembre 2024 L’istanza del mondo accademico al Sindaco contro il centro di Ponte Galeria “Chieda al Viminale di disporne la chiusura, altrimenti pronti a un’azione popolare in tribunale”. Primo firmatario l’ex garante dei detenuti Mauro Palma. Un ampio e qualificato numero di Professori universitari ha inviato un’istanza al Sindaco di Roma affinché, esercitando i poteri previsti dal Testo unico sugli Enti Locali, chieda la chiusura immediata del Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di Roma Ponte Galeria, ritenendo la sua presenza nel territorio comunale gravemente lesiva dell’identità e dell’immagine della Città di Roma nonché della comunità dei suoi abitanti.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 18 settembre 2024 Trentotto chili appena. Dopo otto mesi di carcere Maysoon Majidi è l’ombra di sé stessa. Da qualche giorno ha ripreso lo sciopero della fame nel carcere di Reggio Calabria, in attesa dell’udienza di domani, 18 settembre in cui sarà lei a chiedere che le siano concessi almeno gli arresti domiciliari. La ragazza, 28 anni, curdo iraniana è detenuta con un’accusa che ritiene “infamante”, di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, di essere cioè una scafista e di aver partecipato attivamente al traffico di essere umani nel caso dello sbarco in Italia nel dicembre 2023 di un imbarcazione con 76 persone a bordo.
di Mauro Palma
Il Manifesto, 18 settembre 2024 L’attivista curda Maysoon Majidi. Come per molti migranti, l’identificazione negativa si affianca alla non considerazione della storia personale. Rischia di essere estradata proprio dove ha combattuto l’oppressione. C’è una dimensione specifica dell’agire violento che contraddistingue il nostro mondo nei confronti di chi lascia i propri luoghi per un ‘altrove’ sperabilmente migliore, così preferendo l’incognita a ciò che pur noto non è però sopportabile. Una dimensione dell’agire che connota tutto il processo del migrare dopo il difficile abbandono del legame con affetti, ricordi, panorami, nelle traversie del percorso e nell’approdo in quel luogo che si rivela diverso dalle speranze, non accogliente e pronto a sollevare scudi e difese.
di Silvio Messinetti
Il Manifesto, 18 settembre 2024 L’europarlamentare sarà all’udienza in tribunale a carico dell’attivista curda. In cella da nove mesi, è accusata di essere una “scafista”. Il 2 settembre le ha fatto visita in carcere a Reggio Calabria. Ed oggi sarà in aula a Crotone per la terza udienza del giudizio immediato a carico dell’attivista e regista curda Maysoon Majidi, detenuta da 9 mesi in Calabria con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. L’europarlamentare Mimmo Lucano (The left) ha sposato in pieno la causa di Maysoon e anche quella di Marjan Jamali, la giovane madre iraniana, ai domiciliari con la medesima accusa. Lo rintracciamo a Strasburgo, in procinto di partire imbarcarsi per la Calabria. Dove oggi alle 10.30 terrà una iniziativa pubblica presso il circolo crotonese Gli spalatori di nuvole.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 22 settembre 2024
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, fino al 25 settembre 2024)
Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CORSI E MASTER
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