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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 16 settembre 2024

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

"III° Festival comunicazione sul carcere e sulle pene" (Casa Reclusione di Milano-Opera, 11 ottobre 2024) Iscrizioni aperte fino al 25 settembre

di Giacomo Galeazzi

interris.it, 16 settembre 2024 Il problema delle carceri “non si risolvono con la bacchetta magica dell’indulto e dell’amnistia. Così come non servono le bandierine ideologiche. E le volgarità sociale e culturali di affermazioni come ‘buttiamo la chiavè”. Il presidente del Cnel, Renato Brunetta avverte che “su questo tema non ci dobbiamo dividere”. Per inquadrare il quadro della situazione della carceri italiane, che “rappresenta un fallimento totale nella storia repubblicana”, Brunetta cita Francesco De Gregori che canta “nessuno si senta escluso”. E cioè l’articolo 27 della Costituzione che sintetizza dicendo che servono “lavoro e dignità”. Secondo Alcide De Gasperi la “politica vuol dire realizzare”. Questo è “il cuore della cultura di governo”.

 

di Denise Armerini

sinistrasindacale.it, 16 settembre 2024 Youssef è morto. Morto carbonizzato in carcere, dove era recluso in attesa di giudizio, a soli 18 anni. Youssef, arrivato in Italia dopo aver vissuto i campi di concentramento e le torture in Libia, dopo un viaggio che lo aveva visto attraversare il Mediterraneo legato mani e piedi. Un ragazzo con importanti problemi di sofferenza psichica. Morto in un carcere sovraffollato all’incredibile, dove non avrebbe dovuto stare. Un carcere dove sono presenti 1.100 detenuti, a fronte di 445 posti disponibili. Un luogo dove lo Stato dovrebbe prendersi cura di chi ha in custodia, dove le strutture, le forniture dovrebbero essere adeguate a prevenire e impedire certi episodi, autolesionismo, suicidi. Un esempio. I materassi ignifughi. Ci sono? Dove sono? La situazione delle carceri, veri e propri contenitori ...

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 16 settembre 2024 Con il testo del Governo trasformati in illecito penale il blocco stradale o dei treni. Molte disposizioni sono state criticate perché puntano a reprimere le proteste e per la loro connotazione ideologica. Alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva è proprio il tema della sicurezza a polarizzare la maggiore tensione tra le forze politiche. Che ci sia un allarme sociale diffuso, al di là di singoli ed efferati episodi di violenza, è tutto da verificare, anche se i dati attestano una crescita delle denunce sino a superare i livelli antecedenti all’epoca Covid.

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 16 settembre 2024 Intervista a Fabio Roia, Presidente del Tribunale di Milano.  Idati si prestano a una doppia lettura: da un lato, “l’aumento dei presidi di sicurezza” e, in alcuni casi, della fiducia nello Stato. Dall’altro la persistenza di una serie di reati “inaccettabili”, che vanno però studiati e non solo repressi. A commentare con queste parole le statistiche del Viminale pubblicate in queste pagine è Fabio Roia, presidente del Tribunale di Milano.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 16 settembre 2024 Il carcere per sei anni è ridicolo. Il processo no. Augurarsi che Salvini venga condannato è sciocco. Ma dovesse succedere due suggerimenti: commutare la pena e costringere il vicepremier a studiare i trattati europei (e farsi un giro su una nave ong). Diciamoci la verità: si può dire davvero che ci sia un accanimento? Prima i fatti, poi il commento. I fatti li conoscete e riguardano il processo a Matteo Salvini. Il leader della Lega è imputato per sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong Open Arms nell’agosto del 2019, quanto ricopriva la carica di ministro dell’Interno con il governo Conte.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 16 settembre 2024 Processo Open Arms: furono i parlamentari del Movimento a mandare l’ex alleato davanti ai giudici. Mentre tecnico-giuridici sono stati i calcoli che hanno portato alla richiesta di sei anni di reclusione. Raggiunta partendo dal minimo della pena previsto dal codice penale. Il processo Salvini-Open Arms non è un processo politico, ma è un processo di derivazione politica. A consentirne la celebrazione, infatti, è stato il Senato della Repubblica quando nel 2020 concesse l’autorizzazione a procedere ribaltando la decisione dell’apposita Giunta: finì 149 a 141, con il voto favorevole e decisivo dei Cinque Stelle.

 

di Giovanni Orsina

La Stampa, 16 settembre 2024 Il Parlamento ha dato il via libera ma è ipocrita negare il ruolo della magistratura. La destra fa la sua parte, anche se a fasi alterne: per Toti non c’è stata la stessa reazione. Quello che Matteo Salvini sta subendo sulla vicenda Open Arms è un processo politico. Consentito, non per caso, da un voto parlamentare. L’articolo 96 della Costituzione stabilisce che, perché possa procedere in caso di presunti reati ministeriali, il potere giudiziario ha bisogno dell’autorizzazione della Camera o del Senato. La legge costituzionale numero 1 del 1989 aggiunge che l’assemblea può negare tale autorizzazione “ove reputi, con valutazione insindacabile, che l’inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente ...

 

di Salvo Palazzolo

La Repubblica, 16 settembre 2024 “Chiediamo la condanna dell’imputato Matteo Salvini a sei anni per difendere i confini del diritto”, ha detto sabato pomeriggio la procuratrice aggiunta Marzia Sabella. E quando i riflettori si sono spenti nella grande aula del tribunale, i tre pubblici ministeri hanno consegnato una memoria scritta al collegio giudicante presieduto da Roberto Murgia: 237 pagine che ripercorrono le ragioni dell’accusa. “L’imputato è responsabile di sequestro di persona, oltreché di rifiuto di atti d’ufficio”, hanno ribadito i pm Geri Ferrara e Giorgia Righi. Ed ecco i “confini del diritto”, che nella drammatica estate del 2019 l’allora ministro dell’Interno superò “con una serie di provvedimenti illegittimi - argomentano i magistrati - indubbiamente a vantaggio della propria immagine di politico ...

 

di Liana Milella

La Repubblica, 16 settembre 2024 Intervista all’ex magistrato Armando Spataro: “Spero non si torni all’epoca delle leggi ad personam di Berlusconi: quegli interventi furono già bocciati dalla Consulta”.

 

Il Dubbio, 16 settembre 2024 Centrodestra compatto in difesa del ministro per cui i pm chiedono sei anni. Meloni: “Il dovere non è reato”. E scende in campo anche Elon Musk. Sfondo buio, nero. Luce soffusa, dal basso. Matteo Salvini appare in giacca nera e camicia bianca, senza cravatta, per rispondere ai magistrati di Palermo che chiedono per lui sei anni di reclusione per la vicenda Open Amrs. Parla scandendo piano le parole, Salvini, ripreso a mezzo busto o con primi piani strettissimi. Non gesticola, le mani nemmeno si vedono. D’altra parte, il messaggio contenuto nelle parole è netto, e asciutto.

 

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 16 settembre 2024 Quattro ore di trattativa, poi l’intervento degli agenti del Gruppo operativo mobile. I reclusi avevano anche incendiato alcuni materassi. È la terza protesta nell’arco di una settimana. In diciotto si sono barricati nella mensa del carcere minorile dopo aver tentato di incendiare alcuni materassi. E per quasi quattro ore si sono rifiutati di interrompere l’ennesima protesta a Casal del Marmo, dopo quelle portate avanti nelle settimane scorse, durante le quali sono rimasti feriti anche alcuni agenti della polizia penitenziaria. Domenica pomeriggio, poco dopo le 17, sono stati proprio loro, con un rinforzo arrivato da Rebibbia, a entrare nel locale occupato dai giovani reclusi, non tutti minorenni.

 

torinoggi.it, 16 settembre 2024 Un detenuto del carcere “Lo Russo e Cutugno” di Torino ha inviato al tesoriere di Radicali Italiani Filippo Blengino una lettera in cui denuncia le drammatiche condizioni in cui sono costretti a vivere i detenuti. “Caro Filippo, dopo la tua visita la situazione purtroppo non è cambiata. Senza l’indulto ci condanneranno a crepare come cani rinchiusi in queste celle sudice, dove la sicurezza non esiste, celle bollenti prive di ogni regola sanitaria, invase da cimici e scarafaggi, dove i diritti degli esseri umani vengono continuamente violati. Mi chiamo P.M. e sono detenuto presso il carcere di Torino ‘Lo Russo e Cotugno’, blocco C. Qui si muore, perché questa non è più una vita dignitosa e, per sfuggire a questa tortura, qualcuno di noi decide di farla finita.

 

di Mario Pari

Brescia Oggi, 16 settembre 2024 Uno “stallo assoluto”. Non usa altre definizioni, espressioni, Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Fp Cgil polizia penitenziaria quando viene sollecitato a parlare del nuovo istituto di pena di pena, in merito al quale le voci circolano da decenni. “Il vero problema - spiega Lo Presti - è che ora non circolano più nemmeno le voci. All’orizzonte non c’è nulla. Normalmente un anno prima abbiamo avvisaglie su data e inizio lavoro. Per ora niente”.

 

di Dario Pontuale

Il Dubbio, 16 settembre 2024 Un secolo fa, mese più mese meno, allo scrittore Max Brod viene recapitata una lettera spedita da un vecchio amico conosciuto all’università ventidue anni prima, deceduto da poco: “Carissimo Max, la mia ultima preghiera: tutto quello che si trova nel mio lascito (dunque nelle librerie, nell’armadio della biancheria, nella scrivania a casa e in ufficio, o dovunque qualcosa dovesse esser stato portato via e che ti capiti a tiro), diari, manoscritti, lettere di altri e mie, disegni, ecc., brucialo interamente e senza leggerlo, come anche tutti gli scritti e i disegni che tu, o altri a cui dovessi chiederlo a nome mio, possedete. Chi non voglia consegnarti le lettere, dovrebbe almeno impegnarsi a bruciarle di persona”.

 

di Daniele Zaccaria

Il Dubbio, 16 settembre 2024 Dal “Processo” al “Castello”, passando per “America”, la distruzione dell’individuo non avviene con la forza bruta ma tramite dispositivi legali e razionali della burocrazia. Il suo nome è diventato addirittura un aggettivo, come accade solo agli scrittori più grandi: “omerico”, “dantesco”, “shakespeariano” e, per l’appunto, “kafkiano”. Un contesto kafkiano - recita l’enciclopedia Treccani - è qualcosa di angoscioso ma, allo stesso tempo, di assurdo e paradossale, una situazione in cui l’individuo si ritrova imprigionato, intrappolato, umiliato e sopraffatto da un sistema tanto razionale quanto ottuso, labirintico, un sistema alimentato e sostanziato dalla burocrazia, autentico moloch della modernità.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 16 settembre 2024 “L’arringa” del dissidente russo Oleg Orlov condannato a due anni e mezzo di carcere che si è difeso in udienza leggendo un passo de “Il Processo”: “qui l’assurdità è mascherata da pseudo-legge”. Quando, il 26 febbraio scorso, il tribunale Golovinsky di Mosca ha condannato a due anni e mezzo anni di carcere Oleg Orlov, copresidente di Memorial (organizzazione impegnata nella difesa dei diritti umani e premio Nobel per la Pace nel 2022), l’indignazione degli oppositori politici, in Russia e all’estero, è stata tanta. L’accusa mossa nei confronti di Orlov, in Germania dallo scorso agosto dopo uno scambio di prigionieri tra Russia, Stati Uniti e altri Paesi, ha riguardato il “ripetuto discredito” dell’esercito russo e la critica contro l’aggressione militare in Ucraina.

 

di Franz Kafka

Il Dubbio, 16 settembre 2024 Pubblichiamo di seguito un estratto del racconto “Nella colonia penale” di Franz Kafka (ed. Feltrinelli, Collana Zoom Filtri). La macabra operazione avviene in presenza di un esploratore che domanda incredulo al giudice-ufficiale: “l’uomo conosce la sua condanna?”; “no, ne sarebbe nata solo confusione”. In questo racconto kafka mette in scena l’esecuzione di un soldato condannato per insubordinazione attraverso uno strumento di tortura che imprime la “sentenza” direttamente sul corpo.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 16 settembre 2024 Dall’Inghilterra alla Svizzera fino in Germania, i crimini con armi da taglio sono un’emergenza sempre più diffusa. In Italia si inaspriscono le pene con il dl Caivano, ma manca un sistema di prevenzione, soprattutto per i giovani. Il primo giorno di scuola, in un istituto alberghiero di Pompei, un tredicenne ha accoltellato alla schiena un coetaneo per una ragazza. L’aggressione è avvenuta all’uscita e la vittima ha riportato lievi ferite da taglio, mentre l’autore è stato identificato e la sua posizione adesso è al vaglio della procura dei minori di Napoli.

 

di Pasquale Pugliese*

Il Fatto Quotidiano, 16 settembre 2024 Oltre agli insopportabili omicidi di bambini nelle troppe guerre del pianeta, a cominciare dalla mattanza di Gaza, ci sono state recentemente due stragi in cui gli adolescenti sono stati carnefici, oltre che vittime, che è necessario non dimenticare. La prima strage è avvenuta in Italia, a Paderno Dugnano, nella quale un 17enne ha ucciso entrambi i genitori e il fratello dodicenne con un coltello da cucina. Di questa terribile vicenda è passato sostanzialmente sotto silenzio un particolare significativo emerso dai colloqui del ragazzo con gli inquirenti, ossia le sue dichiarazioni di pensare spesso alla guerra e che avrebbe voluto andare a combattere in Ucraina. Senza voler fare facili equazioni, non c’è dubbio che due anni e mezzo di vera e propria propaganda di guerra sui media ...

 

di Luciano Casolari*

Il Fatto Quotidiano, 16 settembre 2024 I delitti commessi da persone affette da psicosi, se pur rari, ci sono sempre stati e, presumibilmente, ci saranno sempre, se queste persone non verranno curate. Allora perché questo allarme sociale? Emerge l’ipotesi inquietante che ci sia la volontà di occuparsi di alcuni delitti per incutere timore nella gente. Un popolo pieno di paure è pronto ad accettare leggi draconiane, a fornire al potente di turno libertà di comando assoluto. In questo clima, la morte di decine di migranti non turba le nostre coscienze, in quanto la paura del diverso, della persona con altra cultura, religione o colore della pelle si è impossessata di noi.

di Luigi Manconi

La Repubblica, 16 settembre 2024 Secondo un antico aforisma, per andare avanti è necessario fare qualche passo indietro. Tradotto nel linguaggio politico contemporaneo si può dire che il destino dei progressisti dei giorni nostri passi attraverso la capacità di rivisitare il passato: e recuperare diritti e acquisizioni che, nel tempo, non si sa bene come e perché sono stati smarriti. Di conseguenza, per essere alla pari con il progresso, si deve essere un po’ - almeno un po’ - conservatori. È questo che viene in mente quando si ragiona sulla proposta di un nuovo referendum in materia di cittadinanza che, appunto, chiede di tornare alla normativa precedente il 1992: quando per poter diventare italiani servivano 5 anni di legale soggiorno in questo Paese.

 

di Maria Novella De Luca

La Repubblca, 16 settembre 2024 Valanga di audizioni perché non arrivi in Aula: ignorati gli appelli della Consulta. Il Pd: “Siamo all’ostruzionismo, la battaglia slitta ancora. Chiamate sigle improbabili solo per perdere tempo”. E sempre più malati per il diritto a morire prendono la via della Svizzera. La sofferenza può attendere, la Politica ha altro da fare. Si apre con una nuova sconfitta sul fronte della legge sul suicidio assistito questo autunno 2024, segnato ormai da decine e decine di malati terminali e persone con gravissime disabilità che si mettono in viaggio verso la Svizzera per essere aiutati a morire, in un infinito pellegrinaggio del dolore. O scelgono di restare e combattere - a volte per anni - nei tribunali di tutta Italia per ottenere la libertà di scelta sul fine vita.

 

di Paolo Dimalio

Il Fatto Quotidiano, 16 settembre 2024 Ecco perché le rassicurazioni del governo non stanno in piedi. La filiera della canapa è a un passo dal baratro, dopo il sì della Camera dei deputati all’articolo 18 del disegno di legge Sicurezza. Manca solo il timbro del Senato, per cancellare un comparto economico con 13 mila lavoratori e 3 mila aziende. Gli imprenditori sono scesi in trincea, perfino Coldiretti è sul piede di guerra. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida tace, le uniche parole memorabili furono di scherno: “Cannabis light? Meglio il thc”.

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 16 settembre 2024 Si intravedono gli “Stati uniti del tank”, tenuti insieme dalla volontà di costruire armi e da una difesa “necessaria”. Il paradosso è che quello che unirà veramente il Continente non saranno pace e diritti, ma l’industria militare. Sì, è vero, ci siamo sbagliati. Spieghiamoci lealmente: perché probabilmente non si è chiuso un capitolo, si è chiusa una Storia. Son troppe le cose che si intravedono in filigrana rispetto a quelle che si vedono di acchito. Guerre e crisi rovesciano sempre le gerarchie delle evidenze e anche delle utopie. L’Europa, ahimè!, perennemente incompiuta di Spinelli e Schumann si realizzerà dunque attraverso il carro armato, il missile, il caccia intercettatore, il drone? Si intravedono gli Stati uniti del tank! Costruire insieme armi sbaraglierà le barricate dei pestiferi egoismi e sovranismi?

 

di Francesca Mannocchi

La Stampa, 16 settembre 2024 West Bank in declino allarmante tra violenze dei coloni e distruzione delle infrastrutture. L’Onu: “Economia palestinese in ginocchio dopo undici mesi di guerra. Gaza è in rovina”. L’economia palestinese è in ginocchio dopo 11 mesi di offensiva militare israeliana a Gaza. È quanto affermano le Nazioni Unite in un lungo, dettagliato rapporto pubblicato pochi giorni fa. Pedro Manuel Moreno, vicesegretario dell’Unctad, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, ha usato parole dure e allarmate: l’intera economia palestinese è in caduta libera, e quella di Gaza, in particolare, è “in rovina”. Il rapporto mette in luce la portata della devastazione economica che supera di molto l’impatto di tutte le offensive su Gaza precedenti, nel 2008, 2012, 2014 e 2021.

 

di Narges Mohammadi*

Corriere della Sera, 16 settembre 2024 In esclusiva, a due anni da quel giorno, pubblichiamo la lettera che l’attivista e premio Nobel per la pace Narges Mohammadi ci ha mandato da Evin, il carcere più famigerato in Iran. È il 16 settembre 2022 quando Mahsa Zhina Amini, una ragazza curda di 22 anni, muore in un ospedale a Teheran dopo 72 ore di coma. L’hanno ridotta così i calci e i pugni della polizia morale del regime per una ciocca di capelli che le esce dal velo. Da quel giorno, migliaia di ragazze e ragazzi, e poi donne e uomini, scendono per le strade per chiedere la fine del regime. Nei mesi successivi la dittatura uccide oltre 600 manifestanti e incarcera più di ventimila attivisti. Le proteste diminuiscono, le strade si svuotano. Il regime impicca, ricatta, punisce, ma non riesce a fermare la nascita e l’espansione ...

 

DOCUMENTI

Comunicato Conferenza Garanti territoriali dei detenuti a proposito del Ddl "Sicurezza" in discussione in Parlamento

APPUNTAMENTI

Incontro organizzato da Ossigeno per l'Informazione: "Redazioni recluse. L'informazione in carcere" (Roma, 16 settembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino dal 16 al 22 settembre 2024

"Giovani, controllo sociale e giustizia penale". Summer School di Antigone e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Torino, dal 16 al 20 settembre 2024)

Commemorazione per Youssef, morto carbonizzato nel carcere di San Vittore (Milano, 20 settembre 2024)

Convegno Università Trento: "Riparazione e giustizia riparativa nel sistema penale. Teorie, prassi e nuove prospettive" (Trento, 20 e 21 settembre 2024)

Seminario: "Nuove frontiere della esecuzione penale: la giustizia di comunità Nell’universo delle misure non carcerarie" (Lenola-LT, 20-22 settembre 2024)

Fondazione Scuola Forense Alto Tirreno: "Minicorso di formazione in Giustizia Riparativa" (Marina di Carrara, Pisa, Livorno e Lucca, 20 settembre - 23 ottobre 2024)

Presentazione del libro: "La libertà è un organismo vivente", di Beppe Battaglia (Tufo-AV, 21 settembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero: "Marcia per l'amnistia, l'indulto e il ripristino dei diritti umani nelle carceri" (Roma, 22 settembre 2024)

Seminario Università di Firenze: "Diritto all'affettività delle persone detenute: la possibilità di un percorso" (Firenze, 23 settembre 2024)

Presentazione del libro: "La libertà è un organismo vivente", di Beppe Battaglia (Napoli, 23 settembre 2024)

"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, fino al 25 settembre 2024)

Evento formativo di Fondazione per l'Architettura: "L’architettura per il carcere della Costituzione" (Torino, 26 settembre 2024)

Convegno regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico" (Pompei-NA, 28 settembre 2024)

Presentazione libro: "La vendetta del boss. L'omicidio di Giuseppe Salvia", di Antonio Mattone (Napoli, 30 settembre 2024)

XVII Edizione Premio Carlo Castelli. "Perché? Ti scrivo perché ho scoperto che c'è ancora un domani". Cerimonia di premiazione e dibattito (Verona, 4 e 5 ottobre 2024)

Incontro-dibattito: "Giustizia dell'incontro e giustizia riparativa: testimonianze e prospettive" (Pisa, 9 e 10 ottobre 2024)

Ciclo di seminari Università Federico II di Napoli: "Valiamo la pena" (Casa Circondariale Poggioreale, fino al 15 ottobre 2024)

Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Seminario. "Binarismo penitenziario e identità di genere in transizione: nuove sfide per il sistema carcerario italiano" (Trento, 24 ottobre 2024)

Convegno nazionale A.I.M.M.F.: "Nuove povertà e pregiudizio. Intercettare i bisogni e garantire i diritti" (Milano, 8 e 9 novembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Milano Bicocca. Corso "Profili teorici e pratici dell'esecuzione delle pene e delle misure di sicurezza" (Scadenza iscrizioni 24 ottobre 2024)

Università Milano Bicocca. Master di I livello: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Dal 26 ottobre 2024 al 31 ottobre 2025)

"Patascuola di Teatro Carcere 2023-2025. Percorso di formazione per operatori teatrali in carcere" (Scadenza iscrizioni 2 novembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Dal novembre 2024 a febbraio 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)