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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 11 settembre 2024
APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
di Daria Bignardi
vanityfair.it, 11 settembre 2024 La morte di Youssef Barsom a San Vittore, a soli 18 anni, ha addolorato la comunità che lo aveva accolto al suo arrivo in Italia. Ma come lui, sono tanti i giovanissimi che hanno bisogno di aiuto, non di reclusione. I sottili materassi delle celle, anzi, delle “camere di pernotto” come si chiamerebbero, dovrebbero essere ignifughi. Questi particolari materassi hanno una scadenza, invece quasi mai vengono rinnovati e, anche quando non si incendiano, se gli dai fuoco rilasciano un gran fumaccio nero che intossica chi lo respira. I detenuti che li bruciano per protesta lo sanno, infatti si coprono la testa con asciugamani bagnati cercando di stare lontani dai materassi; ma le celle sono piccole e quasi mai ci riescono. Quindi: o si intossicano o si ustionano o, addirittura, certe volte muoiono.
di Anna Spena
vita.it, 11 settembre 2024 Due ragazzi sono evasi dall’istituto penale per i minorenni di Milano Cesare Beccaria. “Gli istituti hanno una scarsa, se non scarsissima, efficacia”, dice l’educatore Franco Taverna, responsabile area adolescenza dalla Fondazione Exodus di don Mazzi e presidente dell’associazione Semi di Melo. “Il problema non riguarda il Beccaria ma è generale, il metodo non funziona quasi dappertutto. Dobbiamo superare le sbarre: la motivazione per una trasformazione positiva può nascere solo in un contesto sano di cura”.
ansa.it, 11 settembre 2024 Rivolte, disordini, fughe. La situazione nelle carceri minorili è sempre più esplosiva ed è sfociata qualche giorno fa nell’evasione di tre ragazzi dall’Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano. “Mancano posti in strutture adeguate” spiega il legale di un ragazzo egiziano giunto in Italia da solo, minorenne. È morto carbonizzato al San Vittore dove era detenuto dallo scorso luglio in attesa di giudizio per una rapina. Youssef aveva 15 anni quando finì in un centro di detenzione in Libia, esposto continuamente alla violenza. Era poi riuscito ad arrivare in Italia su un barcone in condizioni estreme. Aveva problemi psichiatrici ma per lui non c’è mai stata, in tre anni dal suo arrivo nel nostro paese, una struttura in grado di ospitarlo. E così, minorenne, accusato di rapina, era stato portato prima al carcere ...
di Igor Traboni
Avvenire, 11 settembre 2024 Protocollo d’intesa per il rifacimento di edifici e luoghi di culto. Nordio: la certezza della pena non deve mai essere crudele. Zuppi: un buon esempio per riuscire a dare speranza. Speranza: è questo il termine risuonato più volte nella conferenza stampa che ha preceduto la firma del Protocollo per l’impiego di detenuti nella ricostruzione post sisma del 2016. “Un buon esempio per riuscire a dare speranza” ai detenuti e, più in generale, ad un sistema carcerario “che ci riguarda tutti. E tutti dobbiamo contribuire anche alla “ricostruzione” delle persone”, come ha rimarcato il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi. Quella speranza che, per quanto riguarda il tassello della certezza della pena, “va coniugata anche con il senso etico e cristiano e mai deve essere crudele” ...
di Giuliano Santoro
Il Manifesto, 11 settembre 2024 È cominciata tra le polemiche e il duello a colpi di regolamento la discussione generale sul Ddl sicurezza. La battaglia procedurale riguarda questioni politiche, i cavilli evocano contraddizioni che emergono alla prima seduta dopo la pausa estiva. Una volta che la maggioranza ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità si sarebbe dovuto passare alla votazione sugli emendamenti, ma si è appreso che in molti casi il governo non si è espresso. Proteste dalle opposizioni, secondo le quali in questo caso non si poteva procedere con la votazione. Il vicepresidente di turno della Camera, Fabio Rampelli, ha deciso che l’esame degli emendamenti sarebbe proseguito sui testi su cui è arrivato il parere.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 11 settembre 2024 Ddl Sicurezza, il via libera slitta ancora. I deputati di Tajani pronti a convergere con le opposizioni. È iniziata ieri mattina, per poi proseguire nel pomeriggio, nell’Aula della Camera, la discussione sul ddl Sicurezza, preceduta dall’illustrazione dei 38 articoli da parte dei quattro relatori, due della commissione Affari costituzionali, due della commissione Giustizia. Come anticipato, la distanza tra maggioranza e opposizioni è siderale, ça va sans dire. Ma a non essere scontata è la linea che terrà Forza Italia sulla questione delle detenute-madri. Gli azzurri sia a luglio che due giorni fa avevano annunciato di voler presentare un emendamento, rispetto al testo arrivato nell’emiciclo, che ripristina il differimento obbligatorio della pena per le madri di neonati ...
di Errico Novi
Il Dubbio, 11 settembre 2024 Nei primi due anni di legislatura, i berlusconiani hanno tenuto il punto su materie come le intercettazioni che non “scaldavano” Pd e 5S. Ma sui diritti cambia tutto. A uno sguardo sbrigativo, non sembra che sia cambiato molto. Nel corso della legislatura, a Forza Italia era già capitato di tirare dritto sul garantismo, anche a dispetto delle ritrosie di FdI e Lega. Valga per tutti il caso, sempre sottovalutato, delle intercettazioni: giusto un anno fa gli azzurri non si arresero, quando gli alleati, Carroccio in testa, li “invitarono” ad accantonare gli emendamenti “anti Bonafede” al decreto 105, il provvedimento nato per estendere le norme antimafia sugli “ascolti” ai reati commessi in ambito non associativo. Ecco, il drappello dei deputati-avvocati forzisti che presidia la commissione ...
di Grazia Zuffa
Il Manifesto, 11 settembre 2024 Lo scandalo dei “bambini dietro le sbarre” è argomento di dibattito almeno da un quarto di secolo. Quando nel 2001 fu approvata la legge Finocchiaro (“Misure alternative alla detenzione a tutela del rapporto fra detenute e figli minori”), i bambini in carcere con meno di tre anni erano 83, il picco più alto, e le madri detenute erano 79. Sebbene i numeri siano andati scemando, quella legge mirata non ha risolto del tutto il problema. E neppure ci è riuscita la successiva legge 62 del 2011, che si è limitata a introdurre istituti di detenzione specifici, gli Icam. Si potrebbe discutere se sia meglio insistere sulla via di leggi mirate, oppure se cambiare prospettiva e vedere i bambini imprigionati come la punta di iceberg di un altro scandalo, quello del carcere come discarica sociale, per trovare un’altra risposta.
di Michele Serra
La Repubblica, 11 settembre 2024 Che la signora di Viareggio che schiaccia il borseggiatore con la sua macchina (non si uccidono così anche le lumache?) abbia i suoi fan in rete, non è una notizia. Ce li ha anche in Parlamento, dove siedono, eletti con milioni di voti, fautori della giustizia privata, più spiccia a risolutiva (non c’è appello). La giustizia sommaria, il “butta via la chiave”, le mute di linciatori che braccano il delinquente o il reietto come una preda, le folle che applaudono le esecuzioni: esistono da sempre. L’eliminazione fisica dei delinquenti fa parte da sempre del bouquet, fortunatamente vasto e vario, dei sentimenti popolari. Nei Promessi Sposi la folla inferocita, e istupidita dall’ignoranza, è una presenza tenebrosa ma inevitabile, una specie di malattia congenita dell’agire umano.
di Simona Musco
Il Dubbio, 11 settembre 2024 La pm del processo sui presunti affidi illeciti ha sollevato la questione di legittimità sull’abolizione del reato. La replica: “Come si fa a pensare che una norma che abolisce un reato sia incostituzionale?”. L’istanza della pm di Bibbiano contro l’abuso d’ufficio? “Inammissibile”, parola di Carlo Nordio. Il ministro della Giustizia ha replicato così al pubblico ministero Valentina Salvi e al procuratore di Reggio Emilia, Gaetano Paci, che lunedì hanno depositato una memoria sollevando la questione di legittimità sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio, chiedendo che la stessa venga valutata dalla Corte costituzionale. Una posizione subito contestata dalle difese, che hanno citato il codice penale e la Costituzione come base per opporsi a tale richiesta.
di Andrea Viola*
Il Fatto Quotidiano, 11 settembre 2024 In Italia quando si parla di giustizia spesso si pensa solamente al ruolo dei magistrati e degli avvocati. Esiste, invece, un apparato fondamentale per il corretto funzionamento del sistema giudiziario, ossia i cosiddetti “direttori della Giustizia”. I Direttori hanno un ruolo fondamentale di coordinamento e direzione dell’attività di cancelleria e quindi di tutti coloro che operano negli uffici amministrativi all’interno dei tribunali e nella amministrazione centrale. Essi, dal punto di vista dell’inquadramento professionale, sono i quadri della amministrazione giudiziaria e svolgono, altresì, un importante e concreto ruolo di cerniera tra i magistrati e il personale di cancelleria. Spesso svolgono anche le funzioni vicarie dei vari dirigenti assenti o mancanti nei tribunali.
di Frank Cimini
L’Unità, 11 settembre 2024 Dopo 52 anni di galera, chiesto il trasferimento in Rsa. Presto la decisione, ma il sì del tribunale appare scontato. Insomma, sarebbe proprio giunta l’ora di finire di torturare Renato Vallanzasca dopo 52 anni di carcere. Il segnale molto chiaro arriva dal sostituto procuratore generale di Milano, Giuseppe Di Benedetto, che, davanti al tribunale di Sorveglianza, ha sposato la tesi dei difensori dell’ex re della Comasina: “Vallanzasca è malato, basta carcere”. Ai giudici il Pg chiede, associandosi al parere di avvocati e medici, il differimento della pena. Vallanzasca era presente in udienza accompagnato dal suo “angelo custode”. Secondo il magistrato della procura generale risulta accertata “la condizione di demenza e la sua conclamata incompatibilità con il carcere”.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 11 settembre 2024 Anche il mobilio pensile deve rispettare un’altezza per non limitare la libertà di movimento in cella. Dalla superfice a disposizione dei detenuti nella cella va detratto lo spazio occupato dai mobili pensili, se sono posti a un’altezza tale da ostacolare la libertà di movimento. La Cassazione, con la sentenza 34150, accoglie il ricorso contro il no del Tribunale di sorveglianza al risarcimento chiesto da un detenuto per trattamento inumano e degradante, subìto in vari istituti di pena. Nell’elenco c’erano i topi, la possibilità della doccia tre volte a settimana e lo spazio calpestabile, inferiore ai tre metri quadrati, previsti dalla giurisprudenza di Strasburgo, in linea con l’articolo 3 della Convenzione sui trattamenti inumani e degradanti.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 11 settembre 2024 La condizione di minorata difesa sussiste se si approfitta dello stato di disagio e di sottomissione psicologica di una persona con disabilità fisica o mentale. Scatta il reato di tortura quando le condotte reiterate di sopraffazione, anche solo psicologica, contro la vittima posta in condizione di minorata difesa, determinano l’annichilimento dell’autodeterminazione del soggetto preso di mira. La condotta può realizzarsi non solo tipicamente con violenze e minacce, ma anche sottoponendo la vittima a trattamenti inumani e degradanti. Lo hanno affermato i giudici della Quinta sezione della Cassazione con la sentenza n. 34207 depositata il 10 settembre.
TERRITORIO
foggiatoday.it, 11 settembre 2024 Il commento del presidente dell’Ordine degli psicologi, Antonio Di Gioia, che appoggia il parere dell’avvocato Scarciglia, presidente di Antigone: “I suicidi sono l’espressione di un’emergenza”. “La presidente di Antigone, l’avvocato Maria Pia Scarciglia, ha perfettamente ragione, le carceri sono sovraffollate e le ore di terapia psicologica sono troppo poche. Facile, in questo contesto, che maturino i suicidi”. Lo afferma il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Puglia, Antonio di Gioia, in relazione alla denuncia dell’associazione Antigone.
ansa.it, 11 settembre 2024 Chiesti approfondimenti sull’atto sulla situazione sanitaria. L’Aula di Palazzo Cesaroni ha deciso di rinviare in commissione per ulteriori approfondimenti la mozione promossa dal consigliere Andrea Fora (Patto civico) concernente la situazione sanitaria nelle carceri umbre. I consiglieri della Lega Valerio Mancini e Manuela Puletti hanno infatti chiesto che su un tema così delicato si proceda a un approfondimento in commissione con l’assessore alla Sanità e i rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria.
di Matteo Cava
Quotidiano del Sud, 11 settembre 2024 Il caso di Giuseppe Spolzino trovato morto in cella a Paola il 20 giugno, deceduto in carcere, i familiari invocano chiarezza sulle cause. I dubbi sul decesso nel carcere di Paola di Giuseppe Spolzino, 21 anni, originario di Sala Consilina in provincia di Salerno, si affollano nella mente dei familiari. Vorrebbero sapere, vorrebbero avere certezze, perché non sono convinti che il giovane salese avesse preso quella decisione definitiva sulla sua vita. Aveva davanti a sé 3 anni e 6 mesi di reclusione da scontare dopo una sentenza in abbreviato del Tribunale di Lagonegro. Ma era in attesa di presentare con i suoi legali un ricorso alla Corte d’Appello di Potenza. Nel frattempo seguiva anche un corso di giustizia riparativa.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 11 settembre 2024 Dal 5 settembre 57 detenute del carcere di Torino hanno intrapreso uno sciopero della fame a staffetta e a oltranza, con l’obiettivo di sollecitare l’approvazione della proposta di legge Giachetti sulla “liberazione anticipata speciale”. Questa misura prevede l’aumento dei giorni di sconto pena per buona condotta, da 45 a 60 per ogni semestre scontato, e successivamente da 60 a 75 giorni nei due anni seguenti l’entrata in vigore della legge. Nonostante la necessità di ridurre il sovraffollamento nelle carceri, la discussione in Parlamento è stata ripetutamente rinviata, esasperando ulteriormente la situazione.
quindicinews.it,
11 settembre 2024 Fino al 22 settembre
è possibile presentare la candidatura per il Garante dei diritti delle
persone private della libertà personale. Grazie all’accordo di
collaborazione tra il Comune di Monza, la Provincia di Monza e della Brianza
e la Casa Circondariale di Monza, fino al 22 settembre è possibile
presentare la candidatura per il Garante dei diritti delle persone private
della libertà personale. La domanda, completa di tutta la documentazione,
dovrà essere inviata solo via PEC all’indirizzo
di Vivian Petrini
baritoday.it, 11 settembre 2024 Si chiamano “Scappatelle” e sono biscotti vegani e biologici fatti con solo 4 ingredienti locali. Un progetto nato nel 2017 all’interno del carcere minorile di Bari, parte dell’iniziativa Made in Carcere, volto alla riabilitazione lavorativa e sociale. “Made in Carcere” è un’iniziativa che coinvolge diverse carceri italiane nata nel 2007 grazie a Luciana Delle Donne, con l’obiettivo di offrire una seconda possibilità sia ai materiali di scarto, come tessuti provenienti da grandi maison, sia alle persone recluse. Luciana ha abbandonando la sua carriera in banca per dedicarsi interamente a questo progetto, credendo nel potere della riabilitazione attraverso il lavoro. “Made in Carcere cerca di contaminare la società economica e civile, attraverso la promozione e la diffusione del nostro modello di economia rigenerativa”.
messinatoday.it, 11 settembre 2024 Il testo fa riferimento ai contributi presentati al convegno di dicembre 2022 dal titolo “AttraversaMenti: dall’Ospedale psichiatrico giudiziario al Penitenziario” dove studiosi ed esperti si sono incontrati a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) per discutere, con sguardi e punti di vista diversi, la complessità della storia dell’Istituto barcellonese, la questione dei manicomi criminali, degli ex OPG e il ruolo della biblioteca in carcere come strumento di trattamento e recupero dei soggetti reclusi. Il volume ripercorre la storia dei manicomi criminali e degli ex ospedali psichiatrici giudiziari italiani fino ai giorni nostri, prendendo come caso di studio l’Istituto “Vittorio Madìa” di Barcellona Pozzo di Gotto a Messina.
di Ilaria Urbani
La Repubblica, 11 settembre 2024 Repubblica racconta in esclusiva i ciak di “Figli di una stella” opera prima da regista dell’attore napoletano Massimiliano Gallo. Nel cast Casagrande, Imparato e Rigillo. “Con Eduardo, che portò il teatro nel carcere di Nisida racconto al cinema i sentimenti, la solitudine e la voglia di rinascita dei ragazzi. Se arriverà anche l’uno per cento di quello che mi hanno donato da spettatore leggende come Sergio Leone in “C’era una volta in America”, ne sarà valsa la pena”. Gli occhi azzurri di Massimiliano Gallo si riempiono di gioia. Sul set, che Repubblica vi racconta in esclusiva, all’ex Base Nato di Bagnoli (periferia ovest di Napoli), gli attori che ha scelto per la sua opera prima da regista, “Figli di una stella” arrivano alla spicciolata.
musicoff.com, 11 settembre 2024 I prossimi concerti si terranno il 29 settembre, in occasione di Cremona Musica, e il 10 ottobre al Teatro Nazionale di Genova - Teatro Modena. I detenuti sono diventati parolieri in un progetto che coinvolge alcuni importanti artisti della scena musicale italiana e internazionale: Viadellironia, Andrea Chimenti & Giorgio Baldi, Bandabardò, NuovoNormale, Magicaboola Brass Band & Fabrizio Pocci, Max Bianchi, The Mastelottos, Morgan, Synaesthesia, Flavio Giurato - Featuring Nicola Distaso, Pivio, Marco Machera e Tony Levin, Pase & Alessandra Donati. Nomi molto noti ed emergenti, hanno trovato un denominatore comune nell’impegno per la sensibilizzazione del pubblico sulle condizioni di vita nelle carceri italiane.
AFFARI SOCIALI
di Eleonora Camilli
La Stampa, 11 settembre 2024 I Cinquestelle hanno infatti inviato al presidente della Camera la richiesta per l’esame urgente della proposta di legge a firma Vittoria Baldino, mentre Pd e Azione presentano emendamenti per il ddl sicurezza. Dopo il lungo dibattito estivo, si passi ora ai fatti. È la sfida lanciata dal Movimento cinque stelle a Forza Italia e alle altre forze politiche che, a parole, si dicono favorevoli alla riforma della legge 91/92 sull’acquisizione della cittadinanza. I Cinquestelle hanno infatti inviato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la richiesta per l’esame urgente della proposta di legge a firma Vittoria Baldino sullo ius scholae. Una stretta per “vedere chi è realmente pronto a questo passo di civiltà di cui il Paese ha bisogno” spiegano.
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 11 settembre 2024 L’Europa soffre ancora oggi di antichi errori legati a due trattati fondamentali: Schengen e Dublino. Le migrazioni tornano a incendiare la politica europea e, sia pure in scala minore, quella di casa nostra. Siamo assai lontani, certo, dalla crisi che nel 2015-16 scatenò la prima fiammata sovranista, fece da propellente alla Brexit e da moltiplicatore di voti per i leader xenofobi di allora. Tuttavia, antiche paure e consuete strategie di consenso sono di nuovo fra noi. Sicché il neopremier francese Barnier si copre a destra dialogando con Marine Le Pen. E, soprattutto, il debole cancelliere tedesco Scholz, dopo l’attacco islamista a Solingen, blinda per sei mesi il suo Paese con controlli ferrei alle frontiere e riapre il dossier sui respingimenti dei “dublinanti” che coinvolge ...
di Youssef Hassan Holgado
Il Domani, 11 settembre 2024 La rotta del mediterraneo si conferma la più letale per chi fugge da guerre e fame. Un report dell’Agenzia europea punta il dito contro le misure del governo contro le ong e la mancanza di assetti navali per i salvataggi. La guerra politica e legislativa alle ong intrapresa dal governo Meloni negli ultimi due anni sta mettendo sempre di più in pericolo la vita dei migranti che attraversano il Mediterraneo. A dirlo è anche un rapporto di Frontex, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, non certo un’organizzazione a favore dell’accoglienza diffusa. “Nel 2023, la rotta del Mediterraneo centrale è rimasta la più letale di tutte le aree coperte dalle operazioni congiunte Frontex via terra e via mare”, si legge nel rapporto sulle attività dell’Agenzia nel 2023 redatto dal ...
di Niccolò Zancan
La Stampa, 11 settembre 2024 Il presidente internazionale di Medici senza frontiere è in Italia. Christos Christou, 53 anni, greco della zona delle Meteore, è arrivato a Salerno per testimoniare la sua rabbia e la sua frustrazione: “Mi sento come un medico con le mani legate in un pronto soccorso affollato. Tutti, sulla Geo Barents, ci sentiamo così”. La nave dei soccorsi umanitari Geo Barents è inchiodata alla banchina del porto dal 27 agosto. Non può salpare. Non può salvare. È sottoposta a fermo amministrativo per aver violato il decreto Piantedosi, quello che regola l’attività delle Ong alla voce: “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”. È il terzo blocco in due anni, al prossimo rischia il sequestro. A bordo ci sono venti marinai perduti. Come tutti i marinai costretti in porto troppo a lungo.
di Lucia Capuzzi
Avvenire, 11 settembre 2024 La denuncia di Global Witness: 196 le vittime nel 2023. In gioco interessi miliardari. Record alla Colombia con 79 vittime. Doccia fredda per Bogotà che ospiterà il vertice Onu sulla biodiversità. Adagiata sull’altipiano della Sierra Nevada del Cocuy, la cittadina di Tame appartiene “all’altra Colombia”: la sterminata nazione rurale, a incommensurabile distanza geografica ma soprattutto sociale dal resto del Paese, fatto di metropoli moderne e popolose e località-cartolina affollate di turisti internazionali. Là si è consumato l’ultimo omicidio di un attivista ambientale nel 2023. La mattina del 31 dicembre, prima dell’inizio dei festeggiamenti di Capodanno, è stato assassinato Luis Parra Toroca, 39 anni, governatore indigeno della comunità di La Esperanza.
amnesty.it, 11 settembre 2024 Amnesty International ha dichiarato oggi che l’impunità radicata per le morti in custodia e altre gravi violazioni dei diritti umani da parte dei gruppi armati sotto il comando delle autoproclamate Forze armate arabe libiche (Faal), ha permesso all’Agenzia per la sicurezza interna (Asi) di intensificare, negli ultimi mesi, la sua repressione nei confronti di critici e oppositori politici, tra cui attivisti, scrittori e blogger. Dall’inizio del 2024 agenti dell’Asi pesantemente armati hanno arrestato, senza mandato, decine di persone tra cui donne e uomini con più di settant’anni, prelevandole dalle loro abitazioni, dalle strade o da altri luoghi pubblici nelle aree della Libia orientale e meridionale sotto il controllo delle Faal.
ansa.it, 11 settembre 2024 È scattato oggi il piano annunciato fin da luglio dal governo laburista di Keir Starmer per affrontare l’emergenza del sovraffollamento nelle prigioni britanniche - suggellata dal record storico della popolazione carceraria nel Regno registrato ad agosto - attraverso il rilascio anticipato di migliaia di reclusi. Il piano, delineato dalla Ministra della Giustizia, Shabana Mahmood, prevede un taglio dal 50 al 40% del totale della pena minima da scontare per poter ottenere il beneficio della libertà condizionata. Un provvedimento esteso a tutti i detenuti non condannati per reati di omicidio, violazione della legge sul terrorismo o violenze sessuali e domestiche. E che per ora porterà alla scarcerazione immediata di 1.700 detenuti.
DOCUMENTI
Appello: "Niente carcere per le madri detenute", di Denise Armerini
APPUNTAMENTI
Webinar Human Foundation: "Dal carcere alla comunità: esperienze di reinserimento sociale delle persone detenute" (Online, 12 settembre 2024)
Convegno: "L'uomo non è il suo errore. Percorsi di rinascita" (Bologna, 12 settembre 2024)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al al 15 settembre 2024
"Se io fossi Caino. Festival di teatro e arte dal carcere" (Gorizia, dal 9 al 25 settembre 2024)
Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
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