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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 30 ottobre 2024

volerelaluna.it, 30 ottobre 2024 Non c’è più tempo: bisogna fermare la strage di vite e diritti nelle carceri italiane. Più di quanto non sia mai stato, le carceri italiane sono diventate un luogo di morte e di disperazione. Dall’inizio dell’anno ormai ben oltre settanta le persone che si sono tolte la vita dietro le sbarre, quanti non mai dall’inizio del secolo in poco più di nove mesi. E con loro hanno deciso di farla finita sette agenti di polizia penitenziaria. Ognuno di loro avrà avuto le proprie personali ragioni per arrivare a quella scelta ultima ed estrema, ma quelle morti ci interrogano sull’ambiente di vita e professionale in cui avvengono e sulle sue croniche carenze. Sono ormai 62.000 i detenuti nelle carceri italiane, circa quattordicimila in più dei posti effettivamente disponibili. In un anno, quasi quattromila in più.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 30 ottobre 2024 Il Comitato per la prevenzione della tortura in via Arenula. Finalmente l’esecutivo italiano ha accettato di incontrare il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa. Ad aprile, dopo la visita del Cpt nel nostro Paese, i final talks richiesti erano stati disertati dai ministri e sottosegretari del governo Meloni. Strasburgo non l’aveva presa bene, e ha elevato la richiesta al livello superiore, tipico delle situazioni problematiche con un determinato Paese. Gli high-level talks, cui avrebbe dovuto partecipare anche il ministro Piantedosi, sono stati invece accettati ieri dal Guardasigilli Carlo Nordio che in via Arenula ha ricevuto il Presidente del Cpt Alan Mitchell. “L’incontro è stata l’occasione per illustrare le iniziative avviate dal governo per affrontare le criticità del sistema carcerario”, ha fatto sapere il ministro.

 

di Angela Stella

L’Unità, 30 ottobre 2024 Il ministro ostenta ottimismo, però è stato l’organismo del Consiglio d’Europa a chiedere un incontro, preoccupato per lo stato delle nostre prigioni. L’ex presidente del Cpt e garante Palma avvisa: “Se la situazione non cambia, il Comitato dovrà ricorrere a strumenti che non si addicono a un Paese di tradizione democratica”. Il giorno dopo la denuncia dell’associazione Antigone per cui “il numero delle persone detenute nelle carceri italiane ha superato le 62.000 unità. Era dal 2013, cioè dall’anno della Sentenza Torreggiani con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato l’Italia per i trattamenti inumani e degradanti generalizzati nelle carceri italiane” il Ministro Nordio ieri ha ricevuto a via Arenula il Presidente del Comitato Prevenzione Tortura del Consiglio d’Europa, Alan Mitchell.

 

anteprima24.it, 30 ottobre 2024 In Italia, nel 2024, si sono finora suicidati almeno 78 carcerati (di cui uno detenuto in un Cpr), contro i 70 del 2023 e gli 85 del 2022. In Emilia-Romagna si contano sette suicidi, a poca distanza dai nove del 2005. Negli ultimi 22 anni, nella regione, si sono tolte la vita ottanta persone. Numeri che rischiano di sottostimare il fenomeno, per il responsabile dell’Osservatorio carcere dell’Unione camere penali Gianpaolo Catanzariti: “Sui suicidi non esistono dati ufficiali, riteniamo che la stima di 78 sia in difetto rispetto al numero reale. Le morti per altre cause sono 114″. In generale, i numeri sono “la spia di un fallimento del sistema” testimoniato anche da altri fattori come il sovraffollamento e i dati sulla recidiva.

 

di Alessandra Mussolini

Il Riformista, 30 ottobre 2024 La politica ignora il dramma negli istituti penitenziari: spendersi per i detenuti non porta voti. Intanto l’odio serpeggia, il riscatto sociale viene dimenticato e dilaga il desiderio della vendetta. L’errore da non commettere quando si parla della situazione delle carceri italiane è quello di fare ricorso al termine “emergenza”. Perché quando lo si fa, e accade molto spesso, si nega la vera natura del problema. Non occorre compulsare un dizionario per capire che ci si riferisce a un’emergenza quando si ha a che fare con una circostanza imprevista. Ebbene, il sovraffollamento degli istituti di pena e le conseguenti condizioni indegne di detenzione non hanno proprio nulla di imprevisto.

 

limprenditore.com, 30 ottobre 2024 Un progetto che punta al reinserimento dei detenuti nel mondo del lavoro. Un team instancabile, attivo da nord a sud, e in costante contatto con le imprese. Abbiamo intervistato la coordinatrice di Seconda Chance, Flavia Filippi, approfondendo l’impatto che l’impegno sociale delle aziende ha anche sulla loro immagine e competitività. Centinaia di opportunità di lavoro già assicurate a detenuti, affidati ed ex detenuti grazie alla disponibilità di centinaia di imprese, e giornate infinite per Flavia Filippi e la sua rete di referenti regionali e collaboratori dal nord al sud Italia: la giornalista del TgLa7 - che abbiamo intervistato per questo numero - coordina dal 2022 l’associazione ...

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 30 ottobre 2024 Nel doppio vertice di ieri a via Arenula, il ministro detta i tempi ai Parlamentari di maggioranza. Intercettazioni, il limite dei 45 giorni escluso per i reati del Codice Rosso. Se si vuol capire la determinazione della maggioranza sulla giustizia basta partire dalla prima notizia trapelata dal vertice di ieri a via Arenula: l’eccezione prevista - o meglio, concordata al summit - per il limite di 45 giorni imposto alle intercettazioni: il tempo massimo concesso ai pm per l’uso dello strumento investigativo (prorogabile solo qualora emergano elementi “specifici e concreti” nella prima fase degli “ascolti”) sarà derogabile non solo per i reati di mafia e terrorismo, ma anche per le violenze in famiglia, e in generale per tutti i casi che rientrano nel “codice rosso”.

 

di Giacomo Salvini

Il Fatto Quotidiano, 30 ottobre 2024 Nordio vede la maggioranza: corsia preferenziale per la riforma. Il ministro: “È popolare, c’è sfiducia nei magistrati”. Accelerare. A costo di approvare la riforma della separazione delle carriere entro novembre, o al massimo entro la fine dell’anno. È la risposta, o meglio la ritorsione, del governo alla decisione dei giudici del Tribunale di Roma di dichiarare illegittimo il trattenimento di 12 migranti in Albania, a cui il governo ha già risposto approvando un decreto legge. Proprio ieri, tra l’altro, il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia europea la norma con cui l’esecutivo aveva provato a mettere una toppa alla sentenza. Ma la questione è più ampia e più complessa delle decisioni della magistratura sull’immigrazione: da mesi a Palazzo Chigi aleggia il fantasma di un complotto ...

 

di Luciana Cimino

Il Manifesto, 30 ottobre 2024 Meloni prova a blindare i provvedimenti sulla cybersicurezza. Ma la procura di Roma indaga su un altro caso di spionaggio. Una fitta giornata di appuntamenti per non concludere niente. Il governo Meloni, in imbarazzo per la vicenda dei dossieraggi, ieri ha tentato di dare un’immagine di operatività sul tema della giustizia convocando due vertici di maggioranza con il guardasigilli e un consiglio dei ministri che però non son serviti a recuperare terreno sulla permeabilità dei servizi di sicurezza. Anzi, contrariamente a quanto comunicato in precedenza, il tema non è stato proprio affrontato in nessun luogo istituzionale, venendo sbianchettato addirittura dall’ordine del giorno del Cdm un attimo prima che cominciasse la riunione.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 30 ottobre 2024 Votate in V Commissione le proposte per la nuova Circolare sulle nomine. Accordo tra Unicost, Md e gli indipendenti Mirenda e Fontana. La V Commissione del Consiglio superiore della magistratura ha sciolto le riserve sulle proposte da sottoporre al plenum per il nuovo Testo unico sulla dirigenza, dal quale dipenderà il futuro delle carriere dei magistrati. L’intento dichiarato è quello di individuare un antidoto alle degenerazioni che hanno portato allo scandalo dell’Hotel Champagne e di definire in maniera chiara, una volta per tutte, i limiti della discrezionalità del plenum, oggetto di un continuo botta e risposta con la giustizia amministrativa.

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 30 ottobre 2024 È questa l’intesa raggiunta nel corso del vertice di maggioranza che si è tenuto questa mattina presso il Ministero della Giustizia. La norma relativa all’applicazione del termine dei 45 giorni come limite alle intercettazioni non si applicherà ai reati di Codice Rosso, così come già avviene per i reati di mafia e terrorismo. È questa l’intesa raggiunta nel corso di un incontro dedicato alla modifica della disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazioni che si è tenuto in via Arenula alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del Viceministro, Francesco Paolo Sisto, dei Sottosegretari Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari.

 

consiglioveneto.it, 30 ottobre 2024 “Sorpresa a Palazzo. Mentre a Roma la maggioranza di destra approva, nel disegno di legge 1660, l’inasprimento delle condizioni delle detenute madri, rendendo facoltativo anziché obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della loro pena in carcere se il minore è neonato, il Consiglio regionale del Veneto ha oggi votato all’unanimità la mozione, da me promossa, che impegna la Giunta di palazzo Balbi ad attivarsi con il governo affinché vengano modificate tali norme per le madri di bambini e bambine con meno di sei anni di età, sostituendo la contenzione in carcere con quella in case famiglia protette”.

 

Il Secolo XIX, 30 ottobre 2024 Quando gli agenti lo hanno trovato hanno chiamato i soccorsi: sul posto è intervenuto il personale del 118, che però non ha potuto fare altro che constatare il decesso. La Procura del capoluogo ligure indaga sulla morte di un detenuto di 56 anni trovato ieri nel suo letto in una cella del carcere di Marassi: l’uomo non aveva segni apparenti di violenza sul corpo e non soffriva di patologie pregresse. Ad accorgersi del decesso sono stati gli agenti della polizia Penitenziaria, che lo hanno trovato nel letto ieri mattina, sotto le coperte. Nessuno dei compagni di cella, secondo i primi riscontri, si sarebbe accorto di nulla. La Procura ha però deciso di aprire un fascicolo e di fare eseguire l’autopsia per capire che cosa sia successo.

 

di Sara Tanveer

Il Domani, 30 ottobre 2024 Dall’autopsia al coltello. In tanti esprimono dubbi su quanto ucciso alla stazione di Verona dove lo scorso 20 ottobre è stato ucciso il ragazzo maliano di 26 anni. E una domanda su tutte resta sospesa: quel colpo sparato da un agente della Polfer era necessario? Per la destra l’agente avrebbe sparato per “legittima difesa”. Le ombre sulle dinamiche che hanno portato all’uccisione di Moussa Diarra, il 26enne maliano ucciso da un agente della Polfer davanti alla stazione di Verona il 20 ottobre, sono molte. Almeno secondo chi in queste settimane ha continuato a porre domande. E che sabato è sceso in piazza nella città veneta dietro lo slogan “Verità e giustizia per Moussa Diarra”.

 

di Abdulkadir Monaco, Abdullahi Omar e Marie Moïse

Il Domani, 30 ottobre 2024 Moussa Diarra “non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere”. Le parole di Matteo Salvini, di fronte all’uccisione di Moussa Diarra per mano armata di un poliziotto a Verona fanno da cornice perfetta al manifesto del razzismo istituzionale made in Italy. Moussa Diarra era in condizioni di alterazione psico-fisica e avrebbe dovuto ricevere assistenza medica, non essere ucciso. Invece Salvini ha costruito il “mostro” per difendere una presunta operazione di “sicurezza” che ha esposto la vita di Diarra a una morte brutale e prematura. Se la risposta istituzionale alla sofferenza fisica e mentale è un incentivo a premere il grilletto, chi ha bisogno di mettersi al sicuro in questo Paese?

 

di Alice Dominese

Il Domani, 30 ottobre 2024 Il gip del tribunale di Torino ha accettato la richiesta di rinvio a giudizio per la direttrice delegata della società che gestiva il Cpr e per il medico della struttura al momento della morte di Moussa Balde. L’ispettore capo della Polizia indagato ha patteggiato un anno di reclusione. La direttrice delegata di Gepsa, la società che gestiva il Cpr di Torino e il medico della struttura andranno a processo per la morte di Moussa Balde nel maggio del 2021. Il gip del tribunale di Torino ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della procura per i due, mentre un ispettore capo della polizia indagato per dei falsi relativi alla compilazione di una serie di relazioni di servizio ha patteggiato un anno di reclusione.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 30 ottobre 2024 L’appello di associazioni, enti del terzo settore, sindacati e professionisti. “Noi siamo umani”. Questa scritta, trovata su un muro del Cpr di Torino, rappresenta un grido silenzioso che ancora riecheggia tra le pareti della struttura di corso Brunelleschi, chiusa dal marzo 2023. Elena Ferro, segretaria della Camera del lavoro di Torino, lo definisce come “il buco nero della democrazia”, dove i segni delle rivolte - dalle scarpe abbandonate ai biglietti sparsi - testimoniano una storia di disperazione e resistenza. Ora rischia di riaprire. La chiusura del Centro, ricordiamo, è avvenuta in seguito a una serie di eventi drammatici, culminati nel suicidio del ventitreenne Moussa Balde.

 

di Anna Dazzan

udinetoday.it, 30 ottobre 2024 Ancora un’azione civica per chiedere la risoluzione dei problemi igienico sanitari della prima sezione del carcere di Udine. Giovedì 7 novembre un seminario. A Udine c’è una voce che, da mesi, si alza costante per la risoluzione di una problematica lontana dagli occhi dei più, quella delle condizioni igienico sanitarie della prima sezione del carcere di Udine che soffre anche dell’ormai drammatico sovraffollamento. A portare avanti con costanza la richiesta di provvedere alla questione i due uomini che si sono avvicendati nel ruolo di garante dei detenuti di Udine, l’avvocato penalista Andrea Sandra, che ha raccolto il testimone da Franco Corleone. Quest’ultimo sempre in prima linea, non solo a parole, ma anche a fatti, ha rinnovato un’azione che già in passato lo aveva visto protagonista: il digiuno.

 

di Claudio Labate

lacnews24.it, 30 ottobre 2024 Un protocollo di intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo delle persone soggette a restrizioni della libertà personale nel territorio della città metropolitana di Reggio Calabria, simbolo di attenzione e civiltà rieducativa, frutto di un enorme sinergia istituzionale tra tanti soggetti che ognuno per la propria parte porterà il proprio mattoncino per la realizzazione degli obiettivi che si prefissa il documento. Oggi pomeriggio nel Salone degli Stemmi del Palazzo del Governo sono state diverse le firme apposte in calce al Protocollo che prevede quindi il coinvolgimento, oltre della Prefettura, dell’Assessorato Regionale politiche per il lavoro, del Tribunale di Sorveglianza, delle Direzioni degli Istituti penitenziari di Reggio Calabria ...

 

di Gloria De Vincenzi

Gazzetta di Mantova, 30 ottobre 2024 Richiesta di Verdi Sinistra dopo la visita ai detenuti. L’assessora: “Via Roma si impegnerà a sensibilizzare privati ed enti. Sinistra Italiana e Alleanza Verdi-Sinistra erano oggi, martedì 29 ottobre, in visita al carcere di Mantova e la delegazione provinciale è uscita dalla struttura di via Poma con una richiesta precisa, rivolta al Comune: un aiuto per favorire il reinserimento lavorativo. Oggi i detenuti in permesso di lavoro sono quindici ma potrebbero essere molti di più e alleggerire in parte la pressione di un sovraffollamento che a Mantova è del 150%: 97 posti e 150 persone nelle celle anguste di un edificio vetusto.

di Marco Randolo

polesine24.it, 30 ottobre 2024 Più detenuti? “Esplosione di fatti di sangue. E sono arrivati in Italia molti ragazzi senza famiglia”. Sono 540 i minorenni detenuti in Italia: quasi 150 in più rispetto a cinque anni fa. Anche per questo, il dipartimento per la giustizia minorile si sta adoperando per aprire nuovi istituti penali per minorenni. Compreso quello di Rovigo. La questione è sul tavolo del Provveditore alle opere pubbliche del Veneto, Tommaso Colabufo. “Da quanto mi risulta - rivela Andrea Ostellari, sottosegretario al Ministero della giustizia - l’inaugurazione si farà nei prossimi mesi, spero già a marzo”. La nuova struttura - spiega ancora Ostellari - “sarà un istituto all’avanguardia, sia per la sicurezza che per il trattamento e la rieducazione dei giovani utenti.

 

di Elisa Sossi

triesteallnews.it, 30 ottobre 2024 Le problematiche delle carceri sembrano rimanere dietro le sbarre, senza possibilità di cambiamento o ascolto. Sovraffollamento, carenza di personale penitenziario, salute mentale e tossicodipendenze. L’Associazione ANDE di Trieste (Associazione Nazionale Donne Elettrici) ha voluto dare spazio a tale tematica nella giornata di ieri, lunedì 28 ottobre 2024, nella Sala Regus di Trieste (Riva Gulli, 12), occasione durante la quale sono stati discussi numerosi aspetti che, nella vita di un carcerato, meriterebbero più considerazione e maggiore attenzione.

 

La Repubblica, 30 ottobre 2024 Il completamento delle nuove strutture sportive nel carcere di Secondigliano consentirà l’avvio di un percorso formativo della durata di 24 mesi. “Rigiocare il Futuro, lo sport per ripartire”: questo è il nome dato al progetto ideato dalle associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere e supportato dalla Fondazione Entain. L’iniziativa punta a realizzare all’interno dell’istituto penitenziario di Secondigliano una grande cittadella dello sport, un polo sportivo d’eccellenza che offra ai detenuti nuove opportunità di crescita e reinserimento lavorativo.

 

di Alessandro Barbano

Il Dubbio, 30 ottobre 2024 Si ammazzano come killer spietati per quella che gli stessi inquirenti chiamano una supremazia simbolica. Sono figli di camorra o piuttosto di Gomorra? Al punto in cui siamo arrivati, l’interrogativo è tutt’altro che peregrino. C’è qualcosa di sottovalutato nella guerra dei quindicenni napoletani. Non sono apprendisti di un’organizzazione criminale verticistica e innervata nel territorio. Sembrano piuttosto emuli di una pedagogia noir, transitata dalla realtà alla cronaca, dalla cronaca al mito, e dal mito di nuovo alla realtà. Non gettano la loro vita per il pizzo dei commercianti o per il controllo delle piazze di spaccio, ma per il fascino del comando e di una sfida alla morte.

 

di Leonardo Fiorentini

Il Manifesto, 30 ottobre 2024 Abbiamo ampiamente scritto su questa rubrica del coacervo panpenalistico del Disegno di legge Sicurezza ma vale la pena approfondire i contenuti dell’articolo 18, che inserisce nella legge 242/16 il divieto di produzione e vendita delle infiorescenze di canapa a basso contenuto di Thc, la cosiddetta cannabis light. Dopo l’approvazione alla Camera il testo è all’esame del Senato, dove sono in corso le audizioni nelle commissioni congiunte Affari costituzionale e giustizia, e presto inizierà il confronto sugli emendamenti.

 

di Angela Stella

L’Unità, 30 ottobre 2024 I giudici italiani rinviano il decreto alla Cgue per chiedere se, in caso di contrasto, il diritto comunitario prevalga su quello interno: dobbiamo disapplicarlo o no? A Roma l’assemblea dell’Arci contro il protocollo con l’Albania. Il Tribunale di Bologna ha rinviato alla Corte di Giustizia europea il decreto del governo sui Paesi sicuri, per chiedere quale sia il parametro su cui individuare i cosiddetti Paesi sicuri e se il principio del primato europeo imponga di ritenere che in caso di contrasto fra le normative prevalga quella comunitaria. Il rinvio è arrivato nell’ambito di un ricorso promosso da un richiedente asilo del Bangladesh contro la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione.

 

di Elena Tebano

Corriere della Sera, 30 ottobre 2024 “Con questi criteri la Germania nazista sarebbe stata definita Paese sicuro”. Con un atto depositato ieri, il tribunale di Bologna chiede alla Corte di giustizia Ue quali norme vadano rispettate e critica la definizione di “Paesi sicuri” (necessaria per attuare l’accordo con l’Albania). Il Tribunale di Bologna ha chiesto alla Corte di giustizia dell’Unione europea di stabilire se deve essere disapplicato il decreto legge del 21 ottobre con cui il governo Meloni ha definito la lista dei Paesi che ritiene “sicuri” per rimpatriarvi i migranti espulsi dall’Italia. Secondo i giudici bolognesi infatti i criteri usati dal governo nella designazione di Paese “sicuro” contrastano con il diritto europeo.

 

di Francesca Sforza

La Stampa, 30 ottobre 2024 Il Bangladesh può definirsi un Paese sicuro? Secondo il governo italiano sì, tanto che lo ha inserito nella lista aggiornata del Decreto seguito al pasticcio dell’hub albanese. Secondo un cittadino bengalese no, tanto che ha presentato ricorso al tribunale di Bologna facendo presente che nel suo caso il rimpatrio tutto potrebbe essere tranne che il ritorno in un posto sicuro. Effettivamente, in Bangladesh, alcune categorie di cittadini sono più a rischio di altre: gli omosessuali per esempio, che se individuati rischiano la reclusione a vita. Legittimo dunque che il tribunale di Bologna, facendo seguito al ricorso, si rivolga alla Corte europea del Lussemburgo per avere delucidazioni: il Bangladesh è o no un paese sicuro?

 

di Federico Capurso

La Stampa, 30 ottobre 2024 Il governo ha dato mandato all’Avvocatura di Stato di difendere il provvedimento contestato davanti alla giustizia europea. La premier si aspettava l’iniziativa della magistratura, ma è stata sorpresa dal riferimento al Terzo Reich e all’Italia fascista. Giorgia Meloni lo aveva messo in conto. Un minuto dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri del decreto con la nuova lista dei Paesi sicuri, una settimana fa, si diceva già certa - parlando con chi le era vicino - che qualche magistrato avrebbe sollevato delle obiezioni. Ieri, infatti, dopo essere stata informata della decisione del Tribunale di Bologna di chiedere un “rinvio pregiudiziale” alla Corte di giustizia europea su quel decreto, non ha nemmeno portato il tema in discussione in Consiglio dei ministri.

 

di Valentina Pazé

Il Manifesto, 30 ottobre 2024 È accettabile posticipare l’obiettivo, nell’attesa che si creino (sul campo di battaglia) le condizioni per propiziare il risultato? La pace va perseguita attraverso il diritto. Una pace giusta. Tutti la vogliono, tutti la cercano, tutti la invocano. Lo ha fatto, da ultimo, il segretario generale dell’Onu al summit dei Brics, auspicando una soluzione negoziata della guerra in Ucraina. La reclama da mesi Zelensky, in chiave diversa, per opporsi a ogni e qualsiasi trattativa che ponga fine alla guerra. L’ha chiamata in causa anche Carola Rackete per giustificare il proprio voto al Parlamento europeo a favore dell’uso delle armi occidentali per colpire in profondità il territorio russo.

di Bartolo Conratter

Il Riformista, 30 ottobre 2024 In Egitto, considerato Paese sicuro da un decreto legge, la sentenza sarà eseguibile? I media ci informano costantemente sullo svolgimento del processo a carico dei presunti assassini del ricercatore italiano Giulio Regeni. Al di là della profonda commozione che la vicenda suscita, resta il timore che la sentenza - specialmente in caso di condanna - sia inutiliter data. Occorre infatti ricordare che tutto nasce dalla mancata assistenza dello Stato egiziano all’Autorità giudiziaria italiana.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 30 ottobre 2024 Il provvedimento approvato dalla Knesset passa anche con il voto dell’opposizione. L’Onu grida allo scandalo e avverte: per i civili della Striscia di Gaza è una tragedia. Il destino dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi creata nel 1949, sembra segnato. Il Parlamento d’Israele ha approvato due proposte di legge, che, di fatto, impediscono ogni attività dell’Unrwa sul territorio israeliano e interrompono i legami diplomatici con Tel Aviv. La Knesset si è espressa con una maggioranza schiacciante - 92 voti a favore e 10 contrari - nel mettere al bando l’agenzia accusata di aver fornito, con alcuni suoi dipendenti, un supporto nelle stragi del 7 ottobre 2023.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Note concernenti il Disegno di legge n.1236/Senato, recante Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittima dell’usura e di ordinamento penitenziario", di Michele Passione

Articolo. "Il DDL Sicurezza e il carcere", di Fabio Gianfilippi

Articolo. "Oltre la persona detenuta: carcere, effetti collaterali e diritti dei terzi", di Martina Galli

Radio Carcere, di Riccardo Arena: "La Lezione Inglese. Il nuovo Governo libera oltre 5 mila detenuti per non superare la capienza regolamentare e programma riforme a lungo termine per combattere la recidiva"

APPUNTAMENTI

Giornate di studio dell'Università La Sapienza: "La formazione degli operatori teatrali in carcere" (Roma, 30 ottobre 2024)

Incontro-dibattito. "Reato d'opinione. Prologo alla repressione: il nuovo DDL 1660" (Roma, 30 ottobre 2024)

Cooperativa La Ginestra: "Mediazione sociale, convegno e teatro-forum a Casa Arcella" (Padova, 31 ottobre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al al 3 novembre 2024

Convegno. "Udine controcorrente: una rivoluzione gentile" (Udine, 7 novembre 2024)

Evento "Oltre le sbarre": proiezione del film "Peso morto" realizzato dall'associazione Errorigiudiziari.com e dibattito (Padova, 8 novembre 2024)

Convegno nazionale A.I.M.M.F.: "Nuove povertà e pregiudizio. Intercettare i bisogni e garantire i diritti" (Milano, 8 e 9 novembre 2024)

Convegno: "Magistratura Democratica fa sessanta" (Roma, 9 e 10 novembre 2024)

Ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche: "Italiani senza meta. Stato. Nazione. Patria. Repubblica" (Ferrara, dall'11 novembre al 10 dicembre 2024)

Convegno: "Quali risposte al bisogno di giustizia? Il senso della mediazione dei conflitti. Tra diritto, filosofia e teologia" (Milano, 12 novembre 2024)

Presentazione del libro: "Morire di pena. Per l'abolizione di ergastolo e 41-bis" (Napoli, in presenza e diretta Facebook, 12 novembre 2024)

Evento "Oltre le sbarre": spettacolo teatrale "Cemento Armato" di Samuele Ferri (Padova, 15 novembre 2024)

Convegno. "Carcere, esecuzione penale esterna e volontariato: bisogni, idee e sfide fra presente e futuro" (Bologna, 21 novembre 2024)

eVISIONI 2024. Nona Edizione. "L'umanità femminile nelle istituzioni totali" (Torino, varie date fino al 21 novembre 2024)

55° Convegno nazionale SEAC - Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario: "Il carcere della Costituzione" (Roma, 22 - 23 novembre 2024)

Cooperativa La Ginestra propone il Community group gratuito "Dialoghi sulla giustizia riparativa" (Padova, fino al 25 novembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero organizza: "Maratona oratoria davanti ai Tribunali" (Roma e Milano, 29 novembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

"Patascuola di Teatro Carcere 2023-2025. Percorso di formazione per operatori teatrali in carcere" (Scadenza iscrizioni 2 novembre 2024)

Università Novara e Bologna. Master congiunto in "Mediatore penale esperto in programmi di Giustizia riparativa" (Scadenza iscrizioni 20 novembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Da novembre 2024 a febbraio 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (scadenza 20 giugno 2025)