Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di lunedì 28 ottobre 2024
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 28 ottobre 2024 A distanza di 12 mesi dal decreto-legge del 15 settembre 2023, qual è la situazione? Lo abbiamo chiesto a Christian Serpelloni, co-responsabile del settore penale dell’Unione nazionale camere minorili. “La giustizia minorile, a differenza di quella per adulti, si riferisce a persone in fase di maturazione: una logica basata solo sul controllo e la punizione non può funzionare”. “La maggior parte dei minori che seguo non ha alcuna idea di futuro. Questi ragazzi non hanno una progettualità, vivono il presente come possono e il futuro rimane un concetto astratto”.
di Giusi Fasano
Corriere della Sera, 28 ottobre 2024 Don Claudio Burgio conosce come forse nessun altro nel nostro Paese il lato oscuro dell’adolescenza. “Perché guardo i ragazzi da due avamposti speciali”, dice. Cioè da cappellano del Beccaria - il carcere minorile milanese dove arrivò con don Gino Rigoldi 20 anni fa come cappellano volontario - e da fondatore e cuore di Kayròs, comunità di accoglienza e servizi educativi per minori, a Vimodrone.
di Leo Beneduci*
Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2024 Sbarre di ferro che diventano cornici di TikTok. Una mano che stringe un cellulare di contrabbando, un Maranza che sfoggia la sua tuta firmata nel corridoio di un carcere italiano, mentre il suo ultimo video raccoglie migliaia di visualizzazioni. Benvenuti nel carcere del 2024, dove le celle si trasformano in set improvvisati e i detenuti, tra minori, giovani e vecchi adulti, si sfidano a colpi di followers. Video che trasformano la detenzione in una farsa social. Scene spesso ricreate, ma non per questo meno pericolose, in una spirale perversa che sta contagiando le carceri della penisola.
di Claudio Cerasa
Il Dubbio, 28 ottobre 2024 La cronaca recente ci dice che quelli denunciati dal governo somigliano più ad autocomplotti che a complotti reali. È anche vero però che una serie di scelte fatte dalla magistratura consente a quell’accusa di trovare un terreno fertile per attecchire. Molti gli esempi. Superato il traguardo dei primi due anni di vita di questo esecutivo, si può dire senza paura di essere smentiti che l’evocazione del complotto della magistratura è diventato uno dei punti forti della narrazione vittimista del governo Meloni. Diciamo vittimista perché, almeno fino a oggi, i complotti denunciati dal governo somigliano più ad autocomplotti che a complotti reali e la storia di questi mesi, ancor prima di arrivare al duello sulla definizione dei paesi sicuri, è lì che ce lo ricorda.
di Claudio Mazzone
Corriere del Mezzogiorno, 28 ottobre 2024 Il procuratore di Perugia: “Il ruolo della magistratura non può essere simpatico”. E sui dossier: “Non c’è controllo sui dati e questo genera un pericolo per tutti. Dati sensibili sono risorsa economica per chi li ruba”. “Gli effetti delle riforme che riguardano la giustizia, poi finiscono per riverberarsi sui cittadini, per cui è evidente che parlando di democrazia e potere non si possa non parlare di giustizia”. Il Procuratore della Repubblica a Perugia, Raffaele Cantone, intervistato dal vicedirettore Corriere della Sera, Venanzio Postiglione durante uno dei talk di CasaCorriere a Napoli, è diretto nel rispondere alla domanda sulla riforma della Giustizia. “Questo - ha detto il magistrato- è un momento particolare, perché un momento nel quale ci sono tantissime riforme in corso, forse anche troppe.
di Flavia Perina
La Stampa, 28 ottobre 2024 La parola dossieraggio costella la storia della Prima Repubblica e tutt’ora sappiamo poco su come e quanto ne abbia determinato le vicende. Ma quelli erano dossier costruiti e gestiti da uomini dello Stato con la giustificazione (o l’alibi) della Guerra Fredda. Il dossieraggio dei tempi nuovi, il dossieraggio della Equalize, dei bancari in apparenza innocui, degli hacker capaci di bucare il ministero della Giustizia o la Tim, non può nemmeno ammantarsi di quel sottile velo di ipocrisia. Sono traffici di informazioni gestiti da privati per soddisfare interessi di cui abbiamo appena percepito le dimensioni e l’appetito: l’ultima inchiesta ruota intorno a ottocentomila rapporti tratti dalle banche dati delle forze dell’ordine, compresi documenti di interesse per la sicurezza nazionale, compresi leak sulle massime cariche dello Stato.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 28 ottobre 2024 Per raccontare anche solo per sommi capi l’interminabile storia del conflitto tra politica e magistratura, sempre latente e spesso palese, ci vorrebbe una serie tv ma di quelle infinite, capaci di inventarsi qualche trovata nuova ogni volta che la trama langue. Stagioni diversi, star diverse e cangianti su entrambi i fronti, sceneggiature spesso capaci di inventare scene madri che racchiudono e sintetizzano l’intera stagione, pardon fase storica. Per esempio la minaccia del presidente Cossiga di far entrare i Carabinieri a palazzo dei Marescialli, sede del Csm, per arrestare l’intero organo di autogoverno della magistratura, nel novembre 1991. Per avvalorare la minaccia Cossiga, un politico che aveva senso della teatralità in abbondanza, mobilitò effettivamente l’Arma e fece disporre i gipponi nei pressi del palazzo.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 28 ottobre 2024 “Bisogna battersi seriamente per difendere l’indipendenza delle toghe, ma ciascun magistrato deve comprendere che si tratta di una responsabilità”. L’ex presidente della Camera Luciano Violante interviene sul rapporto tra politica e magistratura e spiega che “il magistrato, vista la quantità di poteri discrezionali che esercita nei confronti della reputazione, della libertà e dei beni delle persone, non è un cittadino come gli altri” e che è in corso “un riequilibrio” tra poteri dello Stato.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 ottobre 2024 “I giuristi hanno criticato in modo severo la politica securitaria del Governo. Lo condivido, e se fossi ancora magistrato applicherei quelle norme”. Lo scontro tra magistratura e politica si fa sempre più acceso: ne parliamo con l’ex Procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati.
di Mauro Di Gregorio
quifinanza.it, 28 ottobre 2024 Un articolo della Manovra 2025 stabilisce che chi non paga, in tutto o in parte, il contributo unificato perde il diritto ad agire in giudizio. La Manovra 2025 manda su tutte le furie giudici e avvocati, che attaccano l’articolo 105. Il passaggio impone l’estinzione del processo “per omesso o parziale pagamento del contributo unificato”. La ratio della norma è quella di combattere l’evasione contributiva. Se la norma dovesse passare, alla prima udienza il giudice dovrà verificare se il pagamento sia stato effettuato correttamente. In caso di irregolarità, il giudice rinvierà l’udienza a data “immediatamente successiva” e la parte interessata avrà un termine di trenta giorni per effettuare il pagamento o l’integrazione della parte mancante.
di Francesco Da Riva Grechi
L’Identità, 28 ottobre 2024 Su questa testata si è potuto leggere della brutta vicenda della notte tra sabato 19 e domenica 20 alla stazione ferroviaria di Verona quando un agente della Polfer è stato costretto alla reazione contro un immigrato, a cui era stata respinta la richiesta di asilo, descritto come fuori di sé, che ripetutamente durante la notte aveva provocato e cercato di colpire con un coltello passanti ed agenti delle forze dell’ordine. Il ragazzo, Moussa Diarra, proveniente dal Mali, 26enne, è stato ucciso per legittima difesa.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 28 ottobre 2024 I difensori: “I giudici non hanno responsabilità e strumentalizzare questa vicenda, accusando chi non può rilasciare interviste, non è giusto”. La scarcerazione questa settimana del boss Giuseppe Corona per decorrenza dei termini di custodia cautelare ha scatenato, come era facilmente prevedibile, una accesa polemica politica. Corona, condannato in primo grado a 19 anni, ridotti a 15 anni e 2 mesi in appello, è considerato il “re delle scommesse” all’Ippodromo di Palermo. Secondo gli inquirenti il suo “core business” erano gli investimenti per le famiglie di Porta Nuova e di Resuttana, tra centri scommesse, Compro oro e vendita di preziosi al monte dei pegni.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 28 ottobre 2024 La mancata pubblicazione dell’utenza sull’elenco professionale giustifica che la comunicazione immediata sia inviata tramite posta elettronica certificata. Ciò in quanto non viola il diritto di difesa. L’avviso al difensore dell’avvenuto arresto in flagranza che venga comunicato il giorno sulla Pec all’avvocato, non è causa di nullità della misura applicata, se per scelta dello stesso professionista non è pubblicata la sua utenza mobile sull’elenco dell’Ordine professionale. In tal caso, nessuna violazione del diritto di difesa è invocabile in quanto si tratta di circostanza derivante da scelta dell’avvocato e che non impedisce la partecipazione del difensore - in contraddittorio - all’udienza di convalida, vera sede dell’esercizio del diritto difensivo.
TERRITORIO
di Caterina Stamin
La Stampa, 28 ottobre 2024 Dal Gruppo Abele ai sindacati, un fronte contro la riapertura della struttura di corso Brunelleschi. Lo promuove la Circoscrizione 3: “Pensiamo a un futuro diverso”. “Quello è il buco nero della democrazia”. Elena Ferro, segretaria della Camera del lavoro di Torino, ha messo piede nel Centro di permanenza per il rimpatrio mesi fa. Eppure ancora non trova le parole. “C’erano ancora tutti i segni delle rivolte - dice - le scarpe per terra, i biglietti abbandonati. Su un muro la scritta: “Noi siamo umani”, per ricordare un’umanità che lì dentro non esiste. Quello che accade in Albania, nel piccolo succede anche qui”.
di Noemi di Leonardo
bolognatoday.it, 28 ottobre 2024 Una delegazione ha fatto un sopralluogo all’istituto minorile: “Situazione peggiorata rispetto all’anno scorso”. Il tema delle carceri bolognesi continua a temere banco, dalla Dozza all’Istituito Penale Minorile. Ieri è scattato l’allarme in via del Gomito, quando un detenuto ha dato fuoco a una cella, rendendo necessario evacuare l’intera sezione. Nei giorni scorsi una delegazione del sindacato di polizia penitenziaria, FP CGIL, hanno effettuato una visita al Pratello. Evidenti le problematiche, dalle carenze di organico di penitenziaria e dei funzionari giuridici pedagogici, evidenziando le varie problematiche, al pensionamento del direttore.
Corriere del Mezzogiorno, 28 ottobre 2024 Parte l’iniziativa “Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo”, nata con la collaborazione dell’ospedale Fatebenefratelli e l’Istituto penitenziario minorile: incontri con i giovani detenuti. L’Epatologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Napoli e l’Istituto Penitenziario Minorile di Nisida lanciano la campagna informativa “Prevenzione a Nisida: Noi Ci siamo”. L’iniziativa sarà presentata martedì 29 ottobre e si pone l’obiettivo di sensibilizzare e informare i giovani detenuti sulle modalità di trasmissione e prevenzione delle infezioni ematiche come HIV e HCV (epatite C).
ilbustese.it, 28 ottobre 2024 L’artista varesino realizzerà un murale nella sala colloqui della casa circondariale di Varese. L’inaugurazione il 5 novembre. Il progetto è stato finanziato dal Lions Club Varese Prealpi. Martedì 5 novembre alle 16, nella sala adibita ai colloqui del carcere di Varese, si terrà l’inaugurazione del murale realizzato dall’artista Andrea “Ravo” Mattoni. Andrea Ravo Mattoni è un artista nato a Varese e divenuto celebre in tutto il mondo dal 2016 per il suo progetto “Recupero del classicismo nel contemporaneo”: riprendendo la tradizione pittorica della copia, riproduce dipinti classici, risalenti principalmente al periodo tra il ‘400 e l’800, su grandi pareti con la tecnica dello spray.
di Giusi Fasano
Corriere della Sera, 28 ottobre 2024 Spesso si sente dire: perché non si parla mai degli uomini uccisi dalle donne? Capita che a un incontro pubblico, in qualche titolo di giornale, in una discussione privata, ci sia qualcuno che a un certo punto dica: ci sono anche donne che uccidono uomini però non se ne parla mai. A parte il fatto che non è vero; le rare volte che succede se ne parla eccome. Ma quello che risulta fastidioso è la tracotanza di chi accende un faro sulle (pochissime) storie di violenza femminile convinto che sia giusto dare a quella violenza la stessa rilevanza che meritano - tutti assieme - i casi di uomini che si accaniscono contro le donne. Che poi: quando parliamo di violenza contro le donne spesso evochiamo unicamente il femminicidio ma come sappiamo c’è molto altro.
di Francesca Ferri
Il Domani, 28 ottobre 2024 Si chiama proprio Sogno la protagonista del nuovo racconto dello scrittore, Premio Strega europeo 2019. Il suo viaggio viene raccontato usando il registro narrativo: “Permette di risvegliare l’intelligenza del cuore”. “C’era una volta Sogno, una ragazza bellissima. Sogno si chiamava così perché così avevano voluto i suoi genitori. Avevano pensato che fosse un dono, che Sogno fosse un nome magnifico in qualunque lingua. Non sapevano che ogni lingua considera il proprio sogno più bello di quello degli altri”. Sembra l’inizio di una fiaba, ma in realtà è la storia di un’orfana cresciuta dalla nonna in una città-discarica dove il mare s’intravede solo in lontananza oltre i cumuli di latta e il filo spinato.
Famiglia Cristiana, 28 ottobre 2024 Da tre anni il riconoscimento viene assegnato a persone o enti capaci di distinguersi in tema di disuguaglianza con atti e fatti a vantaggio delle proprie comunità di lavoro e di vita. La cerimonia di premiazione della terza edizione si è svolta il 26 ottobre a Firenze. Ecco i premiati. I divari socio-economici lacerano il mondo e anche il nostro Paese. Sembrano insormontabili. Eppure la disuguaglianza, come la povertà, non è inevitabile. Si può denunciare e, soprattutto, contrastare. Lo possono fare i giornalisti tutti coloro che lavorano nella comunicazione. Lo può fare il mondo dell’associazionismo, così come quello delle imprese, a partire dalle startup innovative.
di Ferdinando Cotugno
Il Domani, 28 ottobre 2024 Sugli stranieri che lavorano nei campi pesano tutte le disfunzionalità del sistema agricolo italiano. “Sono tendenti alla depressione, hanno ansia continua, che porta all’abuso di sostanze”. Il Rivotril è un potente ansiolitico, può essere usato anche per trattare gravi sindromi da stress post-traumatico. Questo farmaco sta diventando una delle sostanze più spacciate e consumate, fuori da ogni controllo medico, negli insediamenti informali - sarebbe più accurato definirli campi profughi - dove alloggiano i braccianti stranieri nella Piana di Gioia Tauro. In Calabria sta per cominciare la stagione della raccolta degli agrumi e l’abuso di Rivotril è un indizio di come sta evolvendo l’emergenza cronica dell’agricoltura italiana: una crisi di salute mentale tra le persone stranieri che lavorano i campi.
di Elena Comelli
Corriere della Sera, 28 ottobre 2024 In ritardo il Paese su tutti i 17 Obiettivi: tra 2010 e 2023 peggioramenti su 5 Goal. Dati negativi per povertà e disuguaglianze. Enrico Giovannini: “Dalla politica scelte inadeguate”. L’Italia è su un sentiero di sviluppo insostenibile. Lo dice il Rapporto annuale dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile, frutto della competenza di quasi mille esperti che operano nei suoi gruppi di lavoro, rappresentando le oltre 320 organizzazioni della società civile aderenti all’Alleanza. “Gli indicatori statistici più aggiornati descrivono con chiarezza il drammatico ritardo dell’Italia su tutti i 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030”, precisa Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Alleanza. E siamo a soli sei anni dal traguardo.
DOCUMENTI
Articolo. "La giustizia riparativa: una sfida del nostro tempo", di Gian Luigi Gatta
Articolo. "Interrogatorio preventivo: istruzioni per l’uso", di Costantino De Robbio
Comunicato del CONAMS: "Colloqui intimi in carcere, sentenza della Consulta ancora non attuata"
Il Riformista-PQM. "Albania, ma perché? Il grande inganno della immigrazione regolare"