Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di sabato 26 ottobre 2024
di Glauco Giostra*
Il Dubbio, 26 ottobre 2024 Nessuna forza politica può dirsi esente da responsabilità sulla condizione inumana delle nostre carceri. Per questo aderisco alla proposta di Manconi. Vi è almeno un argomento su cui tutte le forze politiche sono sconsolatamente d’accordo: la drammatica e inumana situazione delle nostre carceri. Poi, ovviamente, ci si divide su come intervenire. Ma poiché nessuna forza politica può dirsi esente da responsabilità e poiché nessuna delle soluzioni “a regime” ha possibilità di essere validamente sperimentata se prima non si provvede a decongestionare sensibilmente e subito l’inferno penitenziario - che nelle attuali condizioni è in grado di produrre soltanto un doloroso e infamante rosario di suicidi, anche tra gli appartenenti alla polizia penitenziaria, un dilagare dei disturbi psichiatrici ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 ottobre 2024 La denuncia del Comitato esecutivo del Coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza sull’affettività dietro le sbarre: in nessun istituto italiano è stata ancora attuata la pronuncia della Corte. Il Comitato esecutivo del Coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza lancia l’allarme sulla mancata attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 10/2024 sui colloqui intimi nelle carceri italiane. La decisione, depositata il 26 gennaio e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 gennaio 2024, aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo che impediva i colloqui privati tra detenuti e partner.
di Marica Fantauzzi
napolimonitor.it, 26 ottobre 2024 L’esame autoptico, più noto come autopsia, è un esame che si effettua dopo la morte di una persona con l’obiettivo di accertarne le cause, i tempi e le modalità. L’autorità giudiziaria può disporre l’autopsia quando si sospetta che la morte sia collegata a un reato o comunque sia avvenuta in circostanze non chiare. In molti Stati europei, quando il decesso avviene in un istituto penitenziario, l’autopsia è obbligatoria. In altri, come l’Italia e la Serbia, no: quando una persona detenuta muore e le circostanze del decesso vengono considerate “evidenti” o “palesi” l’esame autoptico è ritenuto inutile. Per questa ragione, ribadita per iscritto dal Ministro della Giustizia Nordio, la richiesta della famiglia di Stefano Dal Corso ...
GIUSTIZIA
di Stefano Cingolani
Il Foglio, 26 ottobre 2024 Quante volte la Consulta si è dimostrata un argine a populismo e giustizialismo. Le intercettazioni. I diritti dei detenuti. La libertà economica. Libertà e sicurezza. Salute e lavoro. La paura della firma. Il suicidio assistito. E adesso arriverà anche il pasticcio albanese sul tavolo della Corte costituzionale? Come ricadrà sul garante di ultima istanza il contrasto che si è aperto tra i poteri dello stato? Poche altre volte nella storia della Repubblica il palazzo della Consulta che guarda il Quirinale (e non per un mero ghiribizzo architettonico) è stato tanto centrale nella vita pubblica e privata. Lo scontro tra governo e magistrati, il difficile equilibrio tra leggi nazionali ed europee, la dialettica tra diritti e valori, tutto ciò rischia di superare i confini tradizionali.
di Francesco Perone*
L’Unità, 26 ottobre 2024 Il legislatore invece aggrava anche quelle per spaccio di lieve entità. Quasi verrebbe da dire: e fu così, che al tempo del populismo penale e dell’ipertrofia sanzionatoria che ne è diretta discendente, la Corte Costituzionale batté un colpo che in pochi udirono tanto erano impegnati nell’inventarsi nuovi delitti e nuove pene. Lo scorso mese di luglio, il Giudice delle leggi con la sentenza n. 138/2024, pur dichiarando l’inammissibilità “tecnica” della questione di legittimità costituzionale sollevata dalla bravissima G.U.P. del Tribunale di Brescia, Angela Corvi, ne ha di fatto condiviso le articolate argomentazioni afferenti il contrasto del trattamento sanzionatorio del reato di associazione finalizzata al narcotraffico con gli artt. 3 e 27 della Costituzione ...
di Paolo Frosina
Il Fatto Quotidiano, 26 ottobre 2024 La novità in manovra che fa infuriare giudici e avvocati. “Calpestati i diritti dei più deboli”. Chi non pagherà il contributo unificato, cioè la tassa dovuta per aprire una controversia, perderà il diritto di agire in giudizio civile, tributario o amministrativo. La novità, contenuta del disegno di legge di bilancio, fa infuriare l’avvocatura e la magistratura progressista, unite - come non accade spesso - contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel denunciare quella che definiscono una disposizione ingiusta e irragionevole ai danni dei cittadini meno abbienti. La previsione, contenuta all’articolo 105, modifica il codice di procedura civile introducendo una nuova causa di estinzione del processo “per omesso o parziale pagamento del contributo unificato” ...
di Giovanni Fiandaca
Il Foglio, 26 ottobre 2024 L’indagine che ha coinvolto i due ex magistrati dimostra che la collaborazione fra una commissione parlamentare e una procura altro non è che un intreccio pericoloso fra politica e magistratura. La ricerca della verità su Borsellino non passa da lì. Le indagini della procura di Caltanissetta sul favoreggiamento alla mafia mediante il presunto insabbiamento di un procedimento su mafia e appalti da parte dei due noti ex magistrati Natoli e Pignatone, come è stato rilevato, sollevano questioni problematiche di elevata complessità. Ma queste indagini hanno continuato a suscitare attenzione politico-mediatica, come si desume dalle cronache di questi giorni, per le vivaci polemiche e le accese contrapposizioni politiche sorte intorno al caso Scarpinato ...
di don Maurizio Patriciello
Avvenire, 26 ottobre 2024 “Scarcerati per decorrenza dei termini”, parole che non vorremmo più sentire. Non si possono sentire, suscitano rabbia, scoraggiamento. Invitano al pressapochismo, al menefreghismo, al tirare i remi in barca, perché “tanto è tutto inutile”. Non è possibile che nel giro di pochi giorni, in Sicilia, boss mafiosi rinchiusi fino al giorno prima al 41 bis, vengano rimessi in libertà per scadenza della carcerazione preventiva. Non è neppure lontanamente pensabile che chi ha obbedito alla propria coscienza e - con timore e tremore - si è deciso a denunciare, pur sapendo i rischi che corre, e correrà in futuro, si ritrovi a passeggiare per il corso del paese avendo dietro di sé l’uomo che potrebbe ucciderlo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 26 ottobre 2024 In un sistema penitenziario già al limite del collasso, la denuncia del Garante del Lazio Stefano Anastasìa sulle condizioni del carcere di Frosinone getta nuova luce sulla drammatica situazione delle carceri. La sesta sezione dell’istituto laziale versa in condizioni che definire critiche sarebbe un eufemismo: assenza totale di energia elettrica, finestre prive di vetri e 14 celle ancora operative dove i detenuti vivono al buio dalle ore notturne all’alba. Ma il caso di Frosinone, con i suoi 604 detenuti stipati in uno spazio previsto per 484 persone - un tasso di sovraffollamento del 125% - non è che la punta dell’iceberg di una crisi sistemica che investe il territorio nazionale.
La Nazione, 26 ottobre 2024 Commissione e polemiche sul carcere di Sollicciano. Dopo una prima riunione saltata - lo scorso 18 ottobre il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria non dette in tempo l’autorizzazione - la puntata due è andata in scena ieri e i consiglieri della Commissione Politiche sociali sono entrati dentro Sollicciano. Hanno parlato con alcuni detenuti nello spazio del “Giardino degli incontri” e con la direttrice Antonella Tuoni. Dal punto di vista dell’infrastruttura i problemi emersi - riferiti da molti consiglieri - sono gravi: infiltrazioni, cimici nei letti, un quadro in generale poco dignitoso. Dal punto di vista delle modalità dell’incontro non sono mancate le critiche.
di Michela Vitale
espansionetv.it, 26 ottobre 2024 Non solo sovraffollamento, “la prima emergenza del carcere di Como è quella sanitaria, legata anche al disagio psichico”. A spiegarlo è Sergio Gaddi, Consigliere regionale comasco di Forza Italia in visita ieri al Bassone per verificare le condizioni all’interno del penitenziario, ha incontrato il direttore della Casa Circondariale Fabrizio Rinaldi e Alessandra Gaetani, dal 2021 Garante per i diritti delle persone private della libertà personale per il Comune di Como. Gaddi, che è componente della commissione speciale “Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale” di Regione Lombardia, ha fatto il punto sulla situazione del carcere comasco.
La Sicilia, 26 ottobre 2024 La testimonianza: “Ora ho un futuro”. Il “presidio per la Giustizia di comunità in Sicilia orientale” traccia un bilancio: raggiunti 549 detenuti, erogati 300 sussidi economici e 27 per abitazione. E in 30 hanno fatto un tirocinio, qualcuno è diventato lavoro stabile. “Qual è il senso della pena? Costituzionalmente è chiaro, il reintegro in società. E lavoriamo perché questo sia sempre più vero”. Lo ha affermato Domenico Palermo, direttore del progetto Koinè, conclusosi a luglio, a l’incontro, nel salone delle Adunanze di Palazzo di Giustizia di Catania, su ‘Il senso della pena - Dalla rete al presidio per la giustizia di comunità".
Ristretti Orizzonti, 26 ottobre 2024
Primo percorso Pro.Digi concluso con successo a Fidenza. Formazione digitale alle persone in esecuzione penale, o sottoposte a misure di comunità in Emilia-Romagna: si è concluso con successo a Casa di Lodesana, a Fidenza (PR), il primo percorso di Pro.Digi, il progetto selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale - Impresa sociale, che punta a creare una seconda opportunità per 100 persone in situazione di fragilità, accompagnandole a maturare competenze digitali per la cittadinanza e l’inclusione, oltre che finalizzate al reinserimento lavorativo.
triestecafe.it, 26 ottobre 2024 “Pensiamo che la nostra libertà sia un diritto scontato, che essendo nati in Occidente nessuno possa arrivare e portarcela via. Non è così, la libertà va difesa ed è stata duramente conquistata col sacrificio di chi ci ha preceduti e ha combattuto per i diritti dei quali oggi beneficiamo”. Così la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Trieste, dott.ssa Margherita Paglino, durante il suo intervento in occasione della visita del 24 ottobre, presso la Casa Circondariale di Trieste Ernesto Mari, nell’ambito del progetto finanziato dalla Fondazione Casali e realizzato dall’Osservatorio Internazionale sulla Legalità di Trieste.
ilporticocagliari.it, 26 ottobre 2024 L’idea, sostenuta dall’impresa sociale Con i Bambini, offre un’opportunità di riscatto e integrazione a 90 destinatari. “Liberi dentro per crescere fuori” è il nome del progetto che in Sardegna si impegna a combattere stigmi e pregiudizi per favorire la crescita e l’integrazione sociale dei minori con genitori detenuti, sia dentro che fuori la Casa circondariale di Uta. Selezionato in Sardegna da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, l’iniziativa mira a creare opportunità e a preservare il legame affettivo con il genitore recluso, in linea con il bando nazionale Liberi di crescere.
lavocediasti.it, 26 ottobre 2024 Seconda edizione del progetto che unisce arte e rieducazione. Due spettacoli aperti al pubblico il 23 novembre. L’arte drammatica come strumento di cambiamento e rinascita. Torna per il secondo anno consecutivo il progetto teatrale nella casa circondariale di Asti, un’iniziativa che sta dando risultati sorprendenti nel percorso di recupero e risocializzazione dei detenuti. Il prossimo 23 novembre, la compagnia “Teatro Oltre”, formata da quindici detenuti, presenterà al pubblico uno spettacolo in due atti, frutto di mesi di lavoro e preparazione. “Raccontare i luoghi e gli eventi e anche quello che accade intorno a noi: cultura è fare esattamente questo: cercare di capire quali sono le istanze che arrivano dal basso, quelle che sono le esigenze di un territorio ...
AFFARI SOCIALI
di Mario Giro*
Il Domani, 26 ottobre 2024 Più si politicizza la questione migratoria e meno se ne esce. Davanti a 120 milioni di rifugiati nel mondo, meglio sarebbe preparare una ragionevole strategia bipartisan. Invece, tra centri off shore e respingimenti in mare, stiamo diventando antipatici a tutti. “L’ong ha scelto di bighellonare…”: si racchiude in questo termine tutta la cultura (dis)umanistica dell’avvocata Giulia Bongiorno a difesa del ministro Matteo Salvini. Se salvare vite è paragonabile a bighellonare, allora vuol dire che siamo del tutto fuori e lontani dalla tradizione e dalla cultura umanistica, civile e giuridica euro-occidentale. Si può essere in disaccordo sul fatto che le ong si facciano carico di un’incombenza che dovrebbe essere della Guardia costiera ...
di Ilaria Sesana
Avvenire, 26 ottobre 2024 Un rapporto di ActionAid svela la cruda realtà di questi centri per immigrati, molto simili a prigioni. Nel biennio 2022-2023 hanno pesato sulle casse dello Stato per 39 milioni di euro. I Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) italiani nel biennio 2022-2023 sono costati 39 milioni di euro. Con un costo medio che sfiora i 29mila euro per posto letto, che registra picchi di 40mila euro a Torino, 71mila a Brindisi, 36mila a Milano. Queste cifre sono state elaborate da ActionAid e dal dipartimento di Scienze politiche dell’Università degli Studi di Bari in base ai dati ufficiali ottenuti (non senza fatica) da ministero dell’Interno, questure e prefetture all’interno del report “Trattenuti 2024. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri”, pubblicato ieri.
di Dino G. Rinoldi*
Il Dubbio, 26 ottobre 2024 C’è voluto un po’ ma finalmente, a distanza di due giorni dal Consiglio dei ministri che l’ha approvato (lunedì), il decreto legge contenente Disposizioni urgenti in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale ha superato il vaglio del Presidente della Repubblica, che ai sensi dell’art. 87 della Costituzione fra l’altro “emana i decreti aventi valore di legge”. Nel testo, sostitutivo di precedente regolazione di rango interministeriale, i Paesi definibili sicuri ai fini del ritorno del migrante cui non sia riconosciuta la protezione internazionale da parte del nostro Paese son ridotti a 19, con l’esclusione dei precedentemente compresi Colombia, Camerun e Nigeria.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 26 ottobre 2024 “Trattenuti”. Lo studio di Action Aid e Uni Bari mostra la nascita di un circuito di privazione della libertà personale parallelo ai Cpr: serve a rinchiudere chi chiede protezione. Prima rinchiusero i migranti che consideravano “irregolari”, poi vennero a prendere i richiedenti asilo. Sempre di più. È questa la principale direttrice di cambiamento del sistema italiano di detenzione amministrativa, quello riservato a chi non ha commesso reati. Sistema che doveva restare un’eccezione e invece guadagna spazio, estendendosi a nuove categorie di persone e differenziandosi al suo interno. Di “nuova geografia della detenzione” parla Trattenuti, rapporto curato da Action Aid e Uni Bari.
di Raffaella Chiodo Karpinsky
Avvenire, 26 ottobre 2024 Sette anni di prigione per aver recitato poesie e criticato la guerra in Ucraina. Secondo organizzazioni russe un migliaio di persone sono state processate e incarcerate per aver espresso dissenso. Professori e maestre d’asilo, negozianti e pensionate: è il mondo dei reclusi sconosciuti che pagano la ribellione alla violenza. La repressione in Russia è tutt’altro che finita. Dopo lo storico scambio di prigionieri si è diffusa una sorta di illusione, come se tutti i prigionieri politici ancora detenuti fossero stati liberati. Eppure secondo le organizzazioni russe per i diritti umani che seguono la situazione nel Paese sono tra 800 e 1200 le persone che per aver espresso il dissenso hanno subito un processo e sono detenuti.
DOCUMENTI
Articolo. "Carcere e razzismo, gli esperti dell'Onu bocciano l'Italia", di Andrea Oleandri
Articolo. "La somministrazione ambulatoriale della terapia farmacologica in carcere"
Articolo. "Giustizia riparativa: applicazioni su bullismo e cyberbullismo", di Lorena Papini
Il Riformista-PQM. "Albania, ma perché? Il grande inganno della immigrazione regolare"