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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 23 ottobre 2024
CARCERI
di Anna Pizzo
dinamopress.it, 23 ottobre 2024 Settantacinque detenuti che si sono tolti la vita in dieci mesi nelle carceri sono l’esito di una strage annunciata e di una piramide politica fatta di responsabilità e omissioni. Più che di suicidi sarebbe arrivato il momento di parlare di omicidi perché chi si è tolto la vita ha pagato il prezzo della solitudine e della disperazione. Intanto, il governo decide di affidare questa patata bollente al “mercato” e pensa a privatizzare. Dei detenuti nelle 190 carceri italiane sappiamo i numeri esatti, ce lo dicono le associazioni che da anni se ne occupano, ma anche il Ministero della giustizia e i garanti e i sindacati degli agenti di custodia e il parlamento. Tutti producono ricerche, statistiche, analisi, valutazioni.
GIUSTIZIA
di Giuseppe Pipitone
Il Fatto Quotidiano, 23 ottobre 2024 La giustizia doppia dei due anni del Governo Meloni. La riforma penale, la stretta alle intercettazioni, l’abolizione dell’abuso d’ufficio: in 24 mesi l’esecutivo ha indebolito i provvedimenti per colpire le condotte tipiche delle classi dirigenti. Moltiplicati invece i reati per punire borseggiatori, occupanti abusivi di case, manifestanti ambientalisti e pacifisti. Come si fa a velocizzare i tempi della giustizia? “Con una forte depenalizzazione e quindi una riduzione dei reati”. Ne era sicuro Carlo Nordio, solo pochi minuti dopo aver giurato da guardasigilli. Un’affermazione che aveva provocato curiosità negli addetti ai lavori. In campagna elettorale né Fratelli d’Italia, il partito che ha eletto Nordio in Parlamento, né le altre forze della maggioranza avevano annunciato un’organica riduzione dei reati.
Italia Oggi, 23 ottobre 2024 Il responsabile dell’Organismo congressuale forense: nonostante alcune recenti riforme processuali siano state in linea con le richieste dell’avvocatura, il diritto penale è stato progressivamente modificato in senso repressivo e autoritario. L’Organismo Congressuale Forense (OCF) esprime grande preoccupazione per l’indirizzo intrapreso dal Governo in tema di azione penale e risposta giudiziaria, ritenendolo lesivo degli interessi dei cittadini e contrario ai valori fondamentali di una società giusta e democratica. L’ultimo disegno di legge, il cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”, già approvato dalla Camera dei Deputati, rappresenta solo l’ennesimo tassello di una serie di riforme che mirano a creare uno Stato oppressivo.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 23 ottobre 2024 Mentre il decreto sui Paesi sicuri viene discusso, rimangono tensioni e incognite su come le forze giudiziarie risponderanno alle nuove norme. La pretesa di stabilire come è finito il braccio di ferro sul protocollo tra Italia e Albania dopo il dl del governo sui paesi sicuri, passati da 22 a 19, è un po’ assurda. La replica dell’esecutivo alla sentenza che ha imposto il ritorno dei 12 migranti egiziani e bengalesi dall’hot spot costruito in Albania non è una mossa decisiva e finale. Non voleva e non poteva esserlo. In termini pokeristici la si potrebbe definire un rilancio che evita però di andare ai resti, cioè di mettere l’intera posta a disposizione del governo sul tavolo.
di Simona Musco e Valentina Stella
Il Dubbio, 23 ottobre 2024 La corrente “di destra” non firma la richiesta di una pratica a tutela dei magistrati di Roma: il documento non prende le distanze dalle critiche della giudice Albano alle politiche migratorie del governo. Fontana: “Un segnale preoccupante, oggi la spinta propulsiva al cambiamento degli assetti costituzionali è così forte che non si riesce a tenere unita la magistratura”. Per un intero fine settimana, una parte delle toghe del Consiglio superiore della magistratura ha lavorato nel tentativo di convincere i colleghi di Magistratura indipendente che era il caso di prendere posizione. Non per difendere il merito dei provvedimenti della sezione immigrazione del Tribunale di Roma, che ha ritenuto illegittimi i trattenimenti dei migranti in Albania, ma per contrastare la “campagna in atto contro la magistratura”.
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 23 ottobre 2024 Forza Italia spinge tutto il centrodestra a sostenerlo. A breve in Commissione. Enrico Costa (Forza Italia) è l’infaticabile garantista che in Parlamento ha presentato più iniziative di legge di chiunque altro per arginare quello non pochi definiscono strapotere giudiziario. Adesso osa dove nessuno ha mai osato: dice addirittura che chi fa spendere milioni di euro per migliaia di errori giudiziari potrebbe esserne chiamato a risponderne. “Questo emendamento nasce da lontano, dal mio interesse sul tema delle ingiuste detenzioni”.
TERRITORIO
di Nicolò Delvecchio
Corriere della Sera, 23 ottobre 2024 Il 65enne era detenuto in carcere per l’omicidio della moglie 60enne, Maria Turturo, avvenuto il 6 ottobre scorso. La figlia, sui social, pubblica emotion di festa, ma precisa: “Non è un festeggiamento, è giustizia per mamma”. Lunedì aveva chiesto e ottenuto il permesso per visitare la tomba della moglie nel cimitero di Gravina, nel quale si era soffermato per un’oretta di pomeriggio, in orario di chiusura. Poche ore dopo, di notte, ha legato un’estremità del lenzuolo alle sbarre del letto e l’altra al suo collo, togliendosi la vita nella sua cella del carcere di Bari.
di Lorenzo Priviato
Il Resto del Carlino, 23 ottobre 2024 Psichiatra Ausl accusato di omicidio colposo per avere abbassato il rischio, le versioni dei colleghi. In caso di detenuti a rischio di suicidio, “dobbiamo dare un occhio in più”, spiega al giudice Michele Spina un agente penitenziario, mentre in aula in diversi sgranano gli occhi. Seconda udienza del processo che vede imputato di omicidio colposo un 66enne psichiatra Ausl della casa circondariale di Ravenna (difeso dagli avvocati Guido Maffuccini e Delia Fornaro), in relazione al suicidio di un giovane detenuto cui, secondo l’accusa, aveva abbassato il rischio da medio a lieve. Giuseppe Defilippo, 23anni segnati da un’infanzia difficile, abuso di sostanze e precedenti tentativi di farla finita, fu trovato impiccato in cella il 16 settembre 2019.
di Emanuele Floris
L’Unione Sarda, 23 ottobre 2024 Dietro i numeri la sofferenza dei detenuti. Tour per le carceri sarde di “Nessuno tocchi Caino”, l’organizzazione Transnazionale contro la pena di morte, ha toccato gli istituti del nord-Sardegna e di quanto visto si è parlato nel convegno promosso dall’Unione delle Camere Penali di Sassari. “Abbiamo notato - riferisce Rita Bernardini, presidente dell’Ong - un fenomeno che prima era estraneo nell’isola: il sovraffollamento”. Solo a Bancali i detenuti sono 524, di cui 349 quelli comuni, 24 le donne. “E nella casa circondariale - testimonia l’avvocata Maria Teresa Pintus - si trova anche una madre con una bambina molto piccola. Un fatto gravissimo”.
di Ilaria Carra e Rosario Di Raimondo
La Repubblica, 23 ottobre 2024 “Qui non è Mare fuori, e la libertà spaventa più della prigione”. Siamo entrati nel carcere più sovraffollato d’Italia. Un detenuto su tre ha meno di trent’anni, la metà ha una dipendenza da alcol o droga. “Io voglio fare il muratore”. Mahmud ha vent’anni ed è di un paese vicino a Il Cairo. È arrivato in Italia dopo essere stato respinto quattro volte. Ha pagato il viaggio in barcone quindicimila euro. Da Lampedusa, un lungo pellegrinaggio: Napoli, Taranto, Milano. Ora è detenuto al primo braccio di San Vittore. Chiama l’agente penitenziaria “madre ispettrice”, sostiene di essere dentro solo per un “calcio” sferrato a un ucraino e “da otto mesi sono qui a fare niente. Ma io voglio fare il muratore, sono bravo!”.
di Roberto Maggio
La Stampa, 23 ottobre 2024 Saranno impiegati in interventi di cura del verde o lavori di manutenzione. Un passo importante verso il reinserimento in società dei detenuti del carcere di Vercelli è offerto dalla convenzione sottoscritta ieri tra Comune e Casa circondariale. Il protocollo, siglato dal sindaco Roberto Scheda e dal direttore del Billiemme Giovanni Rempiccia, permetterà a sei detenuti di svolgere lavori di pubblica utilità all’esterno del penitenziario, come ad esempio interventi di cura del verde o lavori di manutenzione. I candidati saranno selezionati dallo staff educativo interno del carcere, ed eventualmente il progetto sarà esteso anche ad altri.
di Giuseppe Spatola
Brescia Oggi, 23 ottobre 2024 Delmastro risponde all’onorevole Girelli (Pd): “Pronti con il nuovo anno”. Ma l’intervento doveva partire già a ottobre. Nessuna notizia chiara nè una programmazione “precisa” dei futuri lavori per il carcere di Brescia. Questa la sintesi riportata dall’onorevole Gianantonio Girelli (Pd) che ieri mattina ha ascoltato nella seduta d’aula a Montecitorio la risposta del Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, all’interrogazione nella quale si chiedevano informazioni sulla situazione di sovraffollamento, di mancanza di personale di entrambi le carceri bresciane e se non fosse “improrogabile la chiusura di Canton Mombello a fronte dell’ampliamento di Verziano”.
La Nuova Ferrara, 23 ottobre 2024 La presidente di Arcigay è stata scelta tramite procedura pubblica: cinque erano le proposte di candidatura pervenute. È Manuela Macario la nuova Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara individuata dal sindaco. L’iter che ha portato all’individuazione di Macario si è concluso questa mattina, con la firma del decreto di nomina. La nuova garante è stata scelta tramite procedura pubblica in cui erano pervenute cinque proposte di candidatura. L’investitura ufficiale è giunta dopo la presa in esame dei curricula. Macario è stata selezionata per la sua esperienza nell’ambito delle politiche sociali e del lavoro rivolta ad utenza vulnerabile e svantaggiata, percorso che l’ha vista realizzare progetti di reinserimento sociale e lavorativo ...
La Nuova Ferrara, 23 ottobre 2024 La presidente di Arcigay è stata scelta tramite procedura pubblica: cinque erano le proposte di candidatura pervenute. È Manuela Macario la nuova Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Ferrara individuata dal sindaco. L’iter che ha portato all’individuazione di Macario si è concluso questa mattina, con la firma del decreto di nomina. La nuova garante è stata scelta tramite procedura pubblica in cui erano pervenute cinque proposte di candidatura. L’investitura ufficiale è giunta dopo la presa in esame dei curricula. Macario è stata selezionata per la sua esperienza nell’ambito delle politiche sociali e del lavoro rivolta ad utenza vulnerabile e svantaggiata, percorso che l’ha vista realizzare progetti di reinserimento sociale e lavorativo ...
firenzedintorni.it, 23 ottobre 2024 A fronte dei primi risultati ottenuti la Regione Toscana, approvando una delibera ad hoc in Giunta, ha deciso di finanziare ancora e proseguire il progetto dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, sulla salute in carcere, pensato per il personale degli istituti penitenziari. L’iniziativa, si ricorda, nasce nel 2022 per migliorare la capacità degli istituti di promuovere e mantenere il benessere, fisico e psicologico, dei lavoratori che operano all’interno, con interventi di gruppo e altri mirati, con sedute e colloqui personali, a singoli casi di disagio individuale. Un lavoro che “punta ad abbattere anche pregiudizi e stereotipi malvissuti”.
lacnews24.it, 23 ottobre 2024 Già l’anno scorso un altro ospite della Casa di reclusione aveva intrapreso lo stesso percorso con l’iscrizione al corso di laurea in Economia aziendale e Management. Anche quest’anno la casa di reclusione di Rossano si distingue per un importante successo educativo: un giovane detenuto del circuito di Alta Sicurezza 3, identificato con le iniziali G.G., ha superato le selezioni per l’ammissione all’Università Bocconi di Milano, una delle più prestigiose istituzioni accademiche del Paese, iscrivendosi al corso di laurea in Economia aziendale e Management. Questo risultato segue quello dell’anno precedente, quando un altro detenuto, B. R., aveva intrapreso il medesimo percorso universitario.
di Gabriella Ambrosio, Francesco Casillo, Giuliana Cerenza, Maria Ianniello, Francesca Laezza, Maria Rosaria Napolitano*
mark-up.it, 23 ottobre 2024 Il progetto offre dignità e riscatto alle detenute della struttura penitenziale, formandole secondo le norme della scuola artigiana napoletana del caffè. Lazzarelle non si nasce, si diventa. Ricorda la citazione della filosofa francese Simone de Beauvoir “Donne non si nasce, si diventa”. Questa affermazione esprime che l’essere donna non è determinato esclusivamente dalla biologia o dal fatto di nascere con un corpo femminile, ma è il risultato di un processo sociale e culturale. Nasce nel 2010 la società cooperativa Lazzarelle, grazie a Imma Carpiniello, dopo un incontro con le detenute del carcere femminile di Pozzuoli.
La Prealpina, 23 ottobre 2024 Presentata l’opera realizzata con i ragazzi del Frattini. L’arte oltre le sbarre. Oggi, martedì 22 ottobre, nel carcere dei Miogni, nel cortile adibito al passeggio dei detenuti per le ore d’aria, si è tenuta l’inaugurazione del murale realizzato da alcuni studenti del quinto anno del Liceo artistico “Frattini” insieme ad un gruppo di detenuti. Detenuti e studenti hanno lavorato insieme, guidati dal personale penitenziario e da due docenti, per la realizzazione di una grande parete di circa 11 metri. Il progetto, finanziato dal bando di Fondazione “La Sorgente” Onlus è stato promosso dalle Acli Provinciali di Varese. Il laboratorio è stato curato da Associazione 100Venti in collaborazione con Fondazione Enaip.
di Giampaolo Cerri
vita.it, 23 ottobre 2024 C’entra, per fortuna, come ci hanno raccontato Nadia Boschi di Lendlease, Vincenzo Lo Cascio del ministero della Giustizia e Filippo Addarii di PlusValue, a proposito dell’inserimento lavorativo di alcune decine di carcerati dell’istituto di Bollate nel cantiere Mind nell’ex-area Expo. Con loro, la voce di un docente di Bocconi, Edoardo Croci, che sta lavorando a un nuovo sistema di misurazione dell’impatto sociale che sarà presentato ufficialmente a Baku nell’imminente Cop 29. Prosegue il nostro viaggio, per voci, nel recente Salone della Csr e dell’Innovazione sociale.
AFFARI SOCIALI
di Errico Novi
Il Dubbio, 23 ottobre 2024 L’accusa nel rapporto sul nostro Paese: “Troppe critiche ai giudici, indipendenza a rischio”. Il centrodestra: “Allibiti”. Corto circuito. Nel giro di poche ore il governo passa dal decreto varato lunedì - con tempi e modi al limite del concitato - per legittimare i trattenimenti dei migranti in Albania, a un missile terra- aria scagliato da Strasburgo su politica e forze dell’ordine: il Rapporto presentato dal Consiglio d’Europa sulla diffusione del razzismo e del linguaggio d’odio in Italia riferisce di pratiche discriminatorie da parte delle forze dell’ordine e di parole xenofobe diffuse da rappresentanti delle istituzioni e in particolare da politici.
di Susanna Ronconi*
Il Manifesto, 23 ottobre 2024 Nonostante qualche apprezzamento su poche buone leggi, nessun dubbio che il Rapporto dello International Independent Expert Mechanism to Advance Racial Justice and Equality in Law Enforcement - gruppo delle Nazioni unite per il superamento del razzismo nel sistema poliziesco e giudiziario - rappresenti una chiara bocciatura dell’Italia. Nel maggio 2024 il gruppo di esperti Onu ha visitato il nostro paese, le sue prigioni e i suoi Cpr, ha parlato con parlamentari, operatori istituzionali e associazioni: queste visite sono finalizzate a fare il punto sulle pratiche discriminatorie e razziste nel campo del law enforcement, con attenzione alla popolazione afrodiscendente, e soprattutto alla valutazione delle politiche italiane mirate a contrastare queste pratiche, nonché alla loro rispondenza agli standard internazionali.
di Mackda Ghebremariam Tesfaù
Il Manifesto, 23 ottobre 2024 Era stato torturato nei Centri di detenzione libici: “Gli hanno fatto di tutto”, dirà il fratello Djemagan. Anzitutto va detto che l’omicidio di Moussa Diarra è un omicidio razziale, e sebbene il colpo del poliziotto sia stato quello fatale, non è stato né il primo né l’ultimo in quel fuoco incrociato che è il razzismo istituzionale in questo Paese. Il primo colpo che ha ferito Moussa è stato sparato dal Governo Italiano nel 2008, quando Berlusconi e Gheddafi firmarono il loro “trattato di amicizia”. Con gli accordi bilaterali, l’Italia si impegnava a formare la Guardia Costiera Libica e a fornire risorse per la costruzione di centri di detenzione, impedendo ai migranti, come Moussa, di accedere al diritto di asilo, un diritto inalienabile.
di Silvio Messinetti e Claudio Dionesalvi
Il Manifesto, 23 ottobre 2024 Il caso Venuti meno gli indizi di colpevolezza. Si dovrà invece attendere il 27 novembre per la sentenza di primo grado. Alle 20.50 esplode di gioia l’aula 3 delle udienze penali nel tribunale di Crotone. Maysoon Majidi è libera. Dopo nove interminabili ore di discussione, sono rimasti in pochi. Ma tutte e tutti piangono commossi. Persino gli uomini in divisa si chiedevano cosa ci facesse alla sbarra in terra di Calabria questa esile ragazza. L’avvocato Giancarlo Liberati corre a dirlo alla 28enne curda, attivista dei diritti umani, imprigionata da 10 mesi con l’accusa di essere una scafista. La ragazza si è sentita male al termine dell’udienza ed è stata trasportata in una sala attigua, in attesa che si concludesse la camera di consiglio.
di Gian Antonio Stella
Corriere della Sera, 23 ottobre 2024 I dati dei salvataggi dei migranti. E il numero dei morti in mare, anche a causa della decisione del governo di scoraggiare i soccorsi dirottando le Ong nei porti più lontani possibili. Bighellona oggi e bighellona domani, per usare il verbo spudorato usato da Giulia Bongiorno nella sua alluvionale arringa in difesa di Matteo Salvini, le navi che battono il Mediterraneo per salvare in mare uomini, donne e bambini alla deriva sono state costrette a fare tra febbraio 2023 e aprile 2024, grazie alle decisioni del governo di scoraggiare i soccorsi dirottando le Ong nei porti più lontani possibili, 154.538 chilometri in più. Tre volte e mezzo il giro del mondo. Lo scrive il Dossier Statistico Immigrazione 2024, edito da IDOS.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 23 ottobre 2024 Dopo il varo in Consiglio dei ministri del decreto legge con la nuova lista di “Paesi sicuri”, di cui peraltro da lunedì ancora non si conosce il testo per esteso, il governo prosegue con la serie di contromosse escogitate per circoscrivere la falla aperta nel funzionamento del Protocollo Italia-Albania dalle ordinanze del tribunale di Roma. E lo fa in un clima di tensione vibrante fra le forze di maggioranza e la magistratura, con l’ennesimo botta e risposta fra esponenti dell’esecutivo e dell’Anm, mentre le opposizioni chiedono a gran voce che la premier Giorgia Meloni vada in Parlamento a riferire sulla situazione.
di David Romoli
L’Unità, 23 ottobre 2024 Il decreto presentato ieri in Consiglio dei ministri sottraeva al Tribunale di Roma le decisioni sui migranti deportati in Albania, ma Mattarella ha minacciato: “O questa parte salta o non firmo”. Ieri a metà pomeriggio il presidente della Repubblica non aveva ancora potuto leggere il decreto con la lista dei paesi considerati sicuri che il governo dovrebbe emanare. Il testo era fermo a palazzo Chigi e questo, data la tensione e le complicazioni che avevano accompagnato 24 ore prima la gestazione del testo, inevitabilmente ha destato qualche sospetto su possibili tentativi di far rientrare dalla finestra, magari tra le righe, quel che la presidenza della Repubblica aveva cacciato dalla porta il giorno prima.
di Luca Sablone
Il Riformista, 23 ottobre 2024 Il ministero dell’Interno dà mandato all’Avvocatura di Stato contro il decreto del Tribunale di Roma. Le opposizioni si compattano: “Meloni chiarisca in Aula”. Prima il nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri per blindare i rimpatri, ora la battaglia in Cassazione contro il provvedimento della sezione immigrazione del Tribunale di Roma. Il braccio di ferro tra il governo e le toghe sul trattenimento dei migranti nei centri di permanenza in Albania è solo alle prime battute. Il ministero dell’Interno, facendo leva sulla mancata applicazione della norma italiana sui paesi sicuri, ha dato mandato all’Avvocatura di Stato per preparare il ricorso.
di Fiorenza Sarzanini
Corriere della Sera, 23 ottobre 2024 Il ministro dell’Interno: “La nuova regolamentazione, che potrebbe entrare in vigore prima del giugno 2026, renderà obbligatorie le procedure accelerate alla frontiera e prevedrà criteri molto più diretti di qualificazione dei Paesi sicuri legandoli al numero di domande di asilo accolte in tutta l’Unione europea. L’entrata in vigore di queste regole rafforzerà sicuramente la nostra capacità di contrastare il traffico di esseri umani senza limitare in alcun modo il diritto d’asilo. E sarà il completamento delle politiche finora adottate dal Governo che ad oggi hanno permesso di ridurre del 61% gli sbarchi rispetto al 2023 e del 29% rispetto al 2022”.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 23 ottobre 2024 Il provvedimento riguarda chiunque abbia scontato il 40% di una pena inferiore a cinque anni. Sono esclusi dal piano i crimini violenti, i reati sessuali o connessi al terrorismo. Le carceri del Regno Unito stanno letteralmente esplodendo per il sovraffollamento e il governo è stato costretto a correre ai ripari applicando misure straordinarie, ma anche di naturale buon senso. Da oggi infatti sono stati rilasciati in anticipo 1100 detenuti nel quadro di un piano di emergenza che prevede di rimettere in libertà chiunque stia scontando una pena superiore ai 5 anni dopo aver passato almeno il 40% del suo tempo dietro le sbarre. Sono esclusi i detenuti che sono stati condannati per violenze gravi, crimini sessuali e terrorismo.
DOCUMENTI
Articolo: "Ricordo di Pierluigi Di Piazza", di Franco Corleone