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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 17 ottobre 2024
di Francesco Lo Piccolo
vocididentro.it, 17 ottobre 2024 Anche “Voci di dentro” ha partecipato al Terzo Festival della comunicazione sul carcere e sulle pene organizzato dalla Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia. Nel carcere di Opera alla periferia di Milano venerdì scorso un centinaio di persone (giornalisti, volontari, pedagogisti, e altri) ha riempito la sala del teatro per discutere di informazione, deontologia, giustizia riparativa. Giornata intensa e ricca di spunti durante la quale da più parti e da più relatori sono state evidenziate le violazioni dei diritti da parte dei media e da parte dell’istituzione carcere a danno dell’opinione pubblica e delle persone detenute.
di Francesco Lo Piccolo
9colonne.it, 17 ottobre 2024 Due anni fa, nel settembre del 2022, quando il numero delle persone morte in carcere era arrivato a 59, in copertina della nostra rivista “Voci di dentro” titolammo “Non chiamateli suicidi” ed era un atto di accusa a uno Stato bugiardo e indifferente alla sofferenza di migliaia di persone. Oggi, con i morti che sono arrivati a 75, apriamo la rivista con l’immagine di una cella scattata nel 2015 da Francesca Fascione al Don Bosco di Pisa e con il titolo “La scena del crimine”. Perché questo è, perché davvero oggi quella cella del carcere, quelle 75 celle sono la scena del crimine, cioè il luogo nel quale si compie un altro crimine: la morte di persone per le quali - pur colpevoli di reati - il nostro Paese non prevede in alcun modo la pena capitale.
di Gaetano De Monte
Il Domani, 17 ottobre 2024 Fabrizio Pomes ha finito di scontare una condanna per concorso esterno alla mafia. Nel carcere di Bologna ha studiato, si è laureato. Ora è di nuovo con la famiglia. Ai detenuti dice: “Si può fare”. All’alba del 7 ottobre del 2014, esattamente dieci anni fa, un’operazione antimafia portò in carcere 53 persone, la maggior parte delle quali esponenti apicali dei clan De Vitis-D’Oronzo di Taranto, protagonisti della guerra di malavita che nei due decenni precedenti, tra il 1989 e il 1991, aveva lasciato sulle strade della città. Un cartello criminale che aveva messo le mani sugli appalti più importanti del territorio e sulla politica.
GIUSTIZIA
di Alessandro Parrotta*
Il Dubbio, 17 ottobre 2024 Cara “legge Costa”. A un mese di distanza dal semaforo verde “preliminare” del governo al decreto modificativo dell’articolo 114 del codice di procedura penale, l’emendamento del collega avvocato Enrico Costa torna a far discutere, in virtù del parere favorevole espresso martedì, sul testo, dalle commissioni Giustizia di Camera e Senato. La maggioranza sostiene che siano necessarie ulteriori strette: le sanzioni attualmente previste sarebbero troppo blande. Sarebbe infatti necessario che il bilanciamento tra informazione e presunzione d’innocenza sia rispettato e, dunque, sia conseguentemente prevista una proporzionale sanzione, adeguata, proprio ai diritti in gioco.
di Lorenzo Stasi
Il Domani, 17 ottobre 2024 Le Commissioni Giustizia di Camera e Senato, nei pareri allo schema di decreto legislativo che vieterà la pubblicazione delle ordinanze cautelari, chiedono di “garantire effettività al divieto” aumentando i provvedimenti che non si potranno pubblicare. Multe fino a 500mila euro anche per le aziende editoriali. La guerra alla cronaca giudiziaria non si ferma. È un processo che va avanti da un po’ e che da dicembre dello scorso anno ha avuto un’accelerazione quando Enrico Costa, deputato eletto con Azione e transitato qualche settimana fa in Forza Italia, ha presentato un emendamento che delegava il governo a vietare la “pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino al termine dell’udienza preliminare” o comunque fino alla fine delle indagini.
di Errico Novi
Il Dubbio, 17 ottobre 2024 Sull’incompatibilità degli ex magistrati de Raho e Scarpinato con le indagini parlamentari che li riguardano, la presidente della Bicamerale, Colosimo, conduce una battaglia decisiva per l’equilibrio fra politica e toghe. La materia è delicata. Si tratta innanzitutto delle verità mai abbastanza esplorate sugli orrori del 1992. Su Capaci, via D’Amelio e sul peso che, soprattutto in relazione alla strage in cui fu ucciso Paolo Borsellino, rivestì l’indagine “Mafia-appalti”, cara a entrambi i magistrati-eroi.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 17 ottobre 2024 La partecipazione alla commissione di delitti da cui prevedibilmente possano derivarne altri fa scattare il dolo eventuale sufficiente alla sussistenza di una condotta concorsuale nel reato. Il concorso nella commissione di un reato può essere affermato dal giudice anche in base a elementi di natura indiziaria. E il ruolo di coautori del reato non necessita dell’attribuzione di ogni singola frazione di condotta all’uno o all’altro soggetto, quando dall’ideazione comune iniziale si giunge alle conseguenze anche impreviste dell’azione criminosa. Non è di fatto necessaria l’adesione “esplicita” di ciascuno alla singola azione perpetrata dall’altro e da cui non ci si dissocia fattivamente.
mantovauno.it, 17 ottobre 2024 “Su una capienza regolamentare di 106 detenuti, presso la Casa Circondariale di Mantova ne contiamo in media 150. A questo dato aggiungiamo la carenza di personale di polizia penitenziaria, una condizione che non agevola il lavoro, che viene svolto in condizioni gravose”. A dirlo è Stefania Ianulardo, funzionario giuridico pedagogico del carcere di via Poma, in occasione del convegno a Palazzo Soardi in cui vengono presentati i dati di associazione Antigone sulle condizioni della detenzione nelle carceri italiane con uno sguardo alla realtà mantovana.
di Simona De Ciero
Corriere della Sera, 17 ottobre 2024 Il ventennale della Fondazione. Centomila giovani accolti e formati: il riconoscimento del presidente Mattarella. “Qui scoprono di avere identità e unicità”. Ha solo 20 anni ma la vita gli ha già imposto prove durissime: la perdita di casa e famiglia; l’esperienza, da minorenne, del carcere pur senza aver commesso alcun reato; un fratellino morto in mare. Salim è un giovane uomo nato in Gambia e vissuto serenamente in Libia, con mamma papà e due fratelli, fino allo scoppio della guerra civile, nel 2011, quando le loro vite cambiano radicalmente e il destino di questa famiglia “normale” viene stravolto per sempre.
La Sicilia, 17 ottobre 2024 È la prima laurea, nel carcere palermitano, dopo l’accordo quadro firmato il 25 febbraio 2021, dal rettore Massimo Midiri e l’emerito professore Giovanni Fiandaca. “Oggi alla casa circondariale Antonio Lorusso di “Pagliarelli” si è laureato in architettura con la tesi sulla “Greentrification” (rinnovamento urbano) un giovane ingegnere detenuto in attesa di essere giudicato. È la prima laurea al Pagliarelli dopo l’accordo quadro firmato il 25 febbraio 2021, dal rettore di Palermo, Massimo Midiri e l’emerito professore Giovanni Fiandaca, allora garante regionale per i diritti dei detenuti della Sicilia, per l’istituzione del polo universitario penitenziario. Alla proclamazione hanno assistito la moglie i figli e alcuni familiari emozionatissimi”.
di Pasquale Tina
La Repubblica, 17 ottobre 2024 Dentro al penitenziario è già stato inaugurato un campo per il basket. Per completare il polo servono 400 mila euro. La più grande cittadella dello sport all’interno di un istituto penitenziario. È la missione delle associazioni Seconda Chance e Sport Senza Frontiere, supportate dalla Fondazione Entain. Il progetto “Rigiocare il Futuro, lo sport per ripartire” ha l’obiettivo di creare nel Centro Penitenziario Pasquale Mandato di Secondigliano - area di 40 ettari che ospita 1300 detenuti per lo più classificati Alta Sicurezza - una struttura di alto livello dedicata allo sport.
Ristretti Orizzonti, 17 ottobre 2024 Il tempo si è fermato per un po’ nella Casa Circondariale di Montorio, a Verona, durante la cerimonia di premiazione del concorso letterario Carlo Castelli. Il silenzio ha accompagnato il profondo rispetto dei presenti verso chi ha messo da parte la vergogna e con dignità ha deciso di soffermarsi su come la vita, tra le mura del carcere, riesca a sopravvivere, a ritrovare un pizzico di gioia e a mantenere salda la speranza di un domani migliore nonostante non arresti il dolore della colpa. Tre i ristretti che hanno voluto rilasciare le loro testimonianze restituendo ai presenti la possibilità di entrare, anche solo per pochi minuti, in un mondo di dolore, di sofferenza, di privazione, ma anche di timore quando raccontano i momenti vissuti dopo la concessione del primo permesso.
AFFARI SOCIALI
di Marco Boato
iltquotidiano.it, 17 ottobre 2024 Dalle proteste colpite al regime carcerario: tutte le obiezioni al ddl. Il 18 settembre alla Camera dei deputati la maggioranza di destra del governo Meloni ha approvato il disegno di legge sulla sicurezza, che ora è passato all’esame del Senato della Repubblica, dove è stato preceduto già da una forte manifestazione di protesta da parte di forze sindacali e politiche e da molti esponenti della società civile. Si tratta di un gravissimo provvedimento legislativo, che si colloca ma ancor più aggrava sulla linea dei “decreti sicurezza” del l’allora ministro dell’interno Salvini e poi dei decreti “rave”, “Cutro” e “Caivano” dell’attuale governo.
di Marcello Pesarini
Ristretti Orizzonti, 17 ottobre 2024 Manuel e Leonardo, gli ultimissimi ragazzi morti, il primo assassinato, il secondo spinto al suicidio perché la sua vita era diventata insopportabile a causa delle persecuzioni di sconosciuti amici e compagni di scuola. Quante persone sono spinte al suicidio in carcere, oppure perché non hanno più speranza di lavoro e sono ancora in età produttiva, ma nessuno si cura di considerarli più di un prodotto o di un produttore? Su tutte le morti sovrasta la sua ineluttabilità e le fanno corona i necrologi. Ne apprezzo molti e magari li ho scritti anch’io, spinto dal dolore che mi esplodeva incontrollabile. Ho la sensazione di vivere in una società dannosa, sia nei corpi che negli anticorpi.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 17 ottobre 2024 Cronaca di una giornata parlamentare: il lungo ping pong in Senato prima del via libero definitivo alla norma voluta da Fratelli d’Italia. Non chiamatelo “reato universale”. Quando ormai è quasi fatta, la maggioranza cerca di togliere dalla nuova legge sulla maternità surrogata il bollino col quale è nata. E si capisce il perché: per smarcare la norma approvata oggi in via definitiva al Senato da tutti i dubbi sulla sua applicabilità o costituzionalità, bisogna partire dalle parole. Il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin lo sa. E così, dopo le prime ore di scintille nell’aula di Palazzo Madama, prende parola e si rivolge ai banchi dell’opposizione per difendere il ddl in punta di diritto: reato universale lo dite voi, ragiona l’avvocato azzurro, noi diciamo soltanto di voler punire il cittadino ...
di Nichi Vendola
L’Unità, 17 ottobre 2024 Siamo dentro una drammatica regressione della nostra cultura democratica e persino di un’idea di civiltà: il dissenso è reato, la resistenza passiva è reato, la complessità sociale è reato, la povertà è reato, salvare vite in mare è reato. “Crimine universale”: mi danza in testa quest’espressione così apodittica e terrificante, entrata impropriamente nella contesa politica e indirizzata con veemenza biblica contro chi si rivolge alle tecniche di fecondazione e procreazione assistita per mettere al mondo bambini. Crimine universale non è sopprimere bambini, bruciarli vivi sotto le bombe, abusarli, torturarli, venderli come pezzi di ricambio, usarli come soldati, sfruttarli come schiavi: no, no. Il crimine è farli nascere, non farli morire.
di David Carretta
Il Foglio, 17 ottobre 2024 Francia e Germania pensano che il protocollo italiano con l’Albania non farà la differenza. Il Consiglio europeo di oggi non riuscirà ad adottare conclusioni su migrazione e asilo perché Ungheria e Polonia non vogliono dare l’impressione di dare il loro assenso al Patto. Ma i 27 hanno imboccato una direzione impensabile un paio di anni fa. Giorgia Meloni, insieme a Viktor Orbán, ha vinto la battaglia politica sui migranti nell’Unione europea. Anche se il Consiglio europeo di oggi non riuscirà ad adottare conclusioni su migrazione e asilo, i capi di stato e di governo hanno imboccato una direzione che era ritenuta impensabile appena un paio di anni fa. “Verso destra”, secondo le parole di un alto funzionario dell’Ue.
di Linda Ginestra Giuffrida
Il Manifesto, 17 ottobre 2024 Il debutto del “modello Albania” non avrebbe potuto essere peggiore. Una volta che la nave Libra è arrivata nel paese delle Aquile si è scoperto che tra i 16 migranti trasportati fino al porto di Shengjin c’erano anche due minori bengalesi e due egiziani vulnerabili, quattro persone che, stando al protocollo firmato tra Roma e Tirana non avrebbero dovuto trovarsi lì. E in serata si è sparsa la voce, non confermata, della presenza di un terzo minore. Per tutti loro è cominciato il viaggio di ritorno verso l’Italia a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza che li ha riportati sul pattugliatore Libra della Marina Militare italiana con cui erano arrivati. Un video li ritrae mentre salgono a bordo della motovedetta, poche ore dopo aver messo piede in territorio albanese ed essere stati identificati.
di Matteo Matzuzzi
Il Foglio, 17 ottobre 2024 Il presidente della Fondazione Migrantes, mons. Perego, attacca anche Ursula von der Leyen: “E’ favorevole all’accordo con Tirana? Non è bene informata”. Sull’apertura dei centri di permanenza e rimpatrio per i migranti in Albania “si stanno elaborando delle posizioni, delle dichiarazioni. Vorremmo vedere meglio”, ha detto il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Giuseppe Baturi, a margine della presentazione del Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes, ieri a Roma. Sull’apertura dei centri di permanenza e rimpatrio per i migranti in Albania “si stanno elaborando delle posizioni, delle dichiarazioni.
ESTERI
di Massimiliano Coccia*
linkiesta.it, 17 ottobre 2024
L’autocrate del Cremlino spedisce in cella tutti i suoi oppositori, con metodi brutali e lesivi dei diritti umani. Abbiamo intervistato Dmitry Gurin dello European Prison Litigation Network, che ha stilato un rapporto sulla condizione delle prigioni russe. Se vogliamo comprendere come funziona la Russia di Vladimir Putin e quali obiettivi cerca di perseguire oltre alla rotta dei proventi illeciti, delle sanzioni aggirate e della propaganda occorre fermarsi ad analizzare la situazione carceraria. I penitenziari, i trasferimenti dei detenuti, la repressione massiccia e costante non sono l’altra faccia di una dittatura feroce che rivela nell’oscuro delle celle la sua vera natura che è impossibile da normalizzare.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
Seminario formativo Università Roma Tre: "Carcere e rieducazione" (Roma, 17 ottobre 2024)
Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
Presentazione del libro "Delitti e castighi. Per una nuova funzione della pena", di Massimo Lensi (Firenze, 17 ottobre 2024
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 20 ottobre 2024
CORSI E MASTER
CONCORSI