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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 10 ottobre 2024
di Fulvio Fulvi
Avvenire, 10 ottobre 2024
Nella polveriera carcere, al momento anche la possibilità di un reinserimento attraverso un impiego sembra essere in salita. Una delle cause principali dell’attuale disagio negli istituti penitenziari, infatti, è rappresentata dalla mancanza di lavoro. La maggior parte dei detenuti vive quasi tutta la giornata senza fare nulla. Solo il 30% è impiegato, in particolare alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria, in molti casi per poche ore alla settimana. Su questo terreno, Antigone è tornata ieri a incalzare il Guardasigilli. “Dal suo insediamento, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha più volte parlato dell’importanza del lavoro in carcere per il reinserimento sociale delle persone detenute e per abbattere il tasso di recidiva, ma nella pratica si sta facendo l’esatto opposto ...
gnewsonline.it, 10 ottobre 2024 Nessun taglio dei fondi per i detenuti che lavorano, ma anzi maggiori investimenti rispetto al passato. Nel piano di investimenti straordinario fin qui realizzato dal Governo e dal Ministero della Giustizia per migliorare le condizioni di esecuzione della pena, il previsto budget di bilancio destinato alla retribuzione del lavoro intramurale dei detenuti, che per il 2024 ammonta a 128 milioni di euro, è stato ulteriormente aumentato con 9 milioni di euro versati dalla Cassa delle Ammende. Di questi, 8 destinati ad aumentare le opportunità di lavoro in carcere e 1 milione per la formazione professionale, il cui budget è stato così raddoppiato (da 1.066.151 a 2.066.151 di euro).
ansa.it, 10 ottobre 2024 Adottata Raccomandazione. Garantire che l’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei servizi penitenziari e di libertà vigilata rispetti i diritti umani e la dignità dei detenuti, dei soggetti in libertà vigilata e del personale. Questo l’obiettivo della raccomandazione ai suoi 46 Stati membri adottata dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. In particolare, i governi sono invitati a garantire che i servizi carcerari e di libertà vigilata usino le tecnologie in modo legittimo e proporzionato e solo se contribuiscono alla riabilitazione degli autori di reato. Le tecnologie non devono sostituire il personale penitenziario e di sorveglianza nel lavoro quotidiano e nell’interazione con gli autori di reato, ma piuttosto assisterlo in tale lavoro e aiutare il sistema penale ...
di Giulia Merlo
Il Domani, 10 ottobre 2024 Il consigliere del Consiglio superiore della magistratura Marcello Basilico: “Il bando straordinario per la magistratura di sorveglianza? Torniamo a guardare a un settore fondamentale per la tutela di diritti garantiti dalla Carta. Le misure recenti del governo, come l’intervento sulla liberazione anticipata, avranno un’efficacia solo apparente”.
di Michele Brambilla
Il Secolo XIX, 10 ottobre 2024 Suor Cesarina è una religiosa di 88 anni che dedica l’esistenza ai derelitti, fra i quali vanno considerati - anche se qualcuno storcerà il naso - pure i carcerati. Mentre entrava a Marassi, suor Cesarina è stata fermata perché si è scoperto che all’interno di un peluche che stava portando a un detenuto c’era un piccolo smartphone, e come tutti forse sapranno è vietato introdurre nelle carceri oggetti che possono permettere di comunicare all’esterno. La suora, che è stata denunciata, assicura di essere in buona fede: “Una parente del detenuto mi aveva chiesto di portare il peluche, non sapevo che cosa ci fosse dentro”, ha detto, e tendiamo a crederle ...
di Marco Cremonesi
Corriere della Sera, 10 ottobre 2024 La Lega dopo il voto fallito: non abbiamo colpe. Limite di 45 giorni alla validità degli ascolti. Le intercettazioni non potranno durare più di 45 giorni. Il Senato approva con 83 sì, 49 no e 1 astenuto il disegno di legge del senatore di FI, Pierantonio Zanettin e l’opposizione va all’attacco. “Se la Camera confermerà questa norma - evidenziano parlamentari del centrosinistra e magistrati - migliaia di inchieste sono a rischio”. Esulta invece la maggioranza che ha votato compatta con Italia viva. Dopo le frizioni sulla mancata elezione del consigliere giuridico Francesco Saverio Marini, il centrodestra si ricompatta dunque su un altro provvedimento in materia di giustizia.
di Mariano Croce
Il Domani, 10 ottobre 2024 Dalla fine del Novecento, le Corti più alte hanno assunto un ruolo tanto decisivo da indurre alcuni studiosi a parlare di “giuristocrazia”. Un fenomeno che imbriglia il legislatore e lo trasforma in notaio. È necessario che la Consulta si avveda del suo compito indifferibile di custode ed esegeta della super-legalità. Da tre decenni in qui, la composizione della Corte costituzionale è ben più che una questione di pienezza democratica: ne va piuttosto della vita politica del Paese.
di Riccardo Bessone
Il Domani, 10 ottobre 2024 Con il testo, approvato alla Camera e in discussione al Senato, si introducono nuovi reati e aggravanti di pena. Misure del genere vengono considerate dal governo a “costo zero”, ma indirettamente hanno un grande impatto sul sistema giudiziario e sulle carceri. Dopo essere stato approvato dalla Camera, il ddl sicurezza è approdato al Senato, dove attualmente è al vaglio delle commissioni. Se dovesse passare anche a palazzo Madama, il testo introdurrebbe una trentina di nuovi reati, aggravanti e ampliamenti di pena, come già successo nel recente passato, per esempio con il decreto rave e il decreto Caivano.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 10 ottobre 2024 Pioggia di archiviazioni al Csm per le toghe incappate in denunce per il reato cancellato dal ddl Nordio. Mentre nei Tribunali si infiamma il dibattito. Sicuramente sarà stata una coincidenza. Può succedere. In caso contrario, quanto accaduto al Consiglio superiore della magistratura ha tutti i contorni di una vera beffa. Con il voto all’unanimità del plenum, il Csm ha infatti provveduto ad una maxi archiviazione per una ventina di toghe che erano incappate, loro malgrado, in un procedimento penale per abuso d’ufficio. A far iscrivere giudici e pm nel registro degli indagati erano stati alcuni cittadini i quali avevano ritenuto che il comportamento tenuto da costoro, con cui verosimilmente erano entrati in contatto per ragioni giurisdizionali, configurasse gli estremi dell’allora reato di abuso d’ufficio.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 10 ottobre 2024 Parla l’avvocato Oliviero Mazza, ordinario di Diritto processuale penale all’Università degli studi Milano-Bicocca. La condanna in primo grado a otto mesi per i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro per rifiuto di atti d’ufficio, non avendo depositato atti favorevoli alle difese nel processo Eni/ Shell-Nigeria, ci porta ad interrogarci sulla cultura del pubblico ministero. Ne parliamo con l’avvocato Oliviero Mazza, ordinario di Diritto processuale penale all’Università degli studi Milano-Bicocca.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 10 ottobre 2024 La condanna dei magistrati milanesi De Pasquale e Spadaro è passata in sordina. “Non mi si dica che Toti fosse più pericoloso rispetto a un procuratore che resta al suo posto e nasconde le prove agli imputati”, dice il giurista ed ex parlamentare. “Siamo di fronte a un caso di estrema importanza, perché mostra come magistrati di alto livello possano essere condannati per aver nascosto prove a favore della difesa, una condotta che ritengo più grave della corruzione perché riguarda il buon funzionamento della stessa giustizia. Insomma, si tratta di un caso emblematico che dovrebbe avere uno spazio nel dibattito pubblico che invece non sta assolutamente avendo”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 10 ottobre 2024 Si può essere indagati per concorso esterno in associazione mafiosa, senza che sussista una valida notizia di reato (tanto da poi chiederne inevitabilmente l’archiviazione) e soprattutto senza che esistano altri soggetti di tale associazione? Sì, è possibile. Nonostante potrebbe rivelarsi potenzialmente un abuso, un pm ha una enorme discrezionalità. Può farlo. Poco importa che, ad esempio, tale ipotesi di reato possa permettere l’utilizzo dei trojan che, proprio per la loro potente invasività, è permesso esclusivamente per reati gravissimi come quelli di mafia. Di fatto, un pm può ipotizzare qualsiasi reato, anche gravissimo, semplicemente a carattere esplorativo.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2024 La legge 7 ottobre 2024 n. 143 di conversione, con modificazioni, del Dl 113/2024 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 236 dell’8 ottobre 2024 ed è in vigore da oggi. Entra in vigore oggi la conversione del cosiddetto “decreto omnibus”. La legge 7 ottobre 2024, n. 143 di conversione, con modificazioni, del Dl 113/2024 che contiene “misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi ed interventi di carattere economico” è stata infatti pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 236 dell’8 ottobre 2024. Sullo stesso numero del bollettino ufficiale è stato pubblicato anche il testo coordinato con le modifiche del Dl 113/2024. Tra le novità più di interesse per i legali vi sono gli articoli 2-ter; 2-quater; 6-bis e 6-ter, tutti introdotti al Senato.
GIURISPRUDENZA
di Angela Stella
L’Unità, 10 ottobre 2024 Il caso di un detenuto affetto da patologie ortopediche e neurologiche. In carcere, senza cure adeguate, non camminava più. Ora si appoggia a una stampella. La Cedu: “Trattamenti inumani”. L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo per violazione dell’articolo 3 della Convenzione (Proibizione della tortura - Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti). È quanto si legge in una sentenza del 3 ottobre che riguarda il diritto alla salute in carcere. Il ricorso riguardava, infatti, la presunta incompatibilità dello stato di salute del ricorrente con la detenzione e la mancata prestazione di cure mediche adeguate in carcere.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 10 ottobre 2024 Il risarcimento deve rappresentare il massimo sforzo economico. Per ottenere la sospensione del processo con messa alla prova è necessaria la riparazione del danno: un risarcimento che non può essere simbolico ma deve essere l’espressione del “massimo sforzo” economico da parte dell’imputato. La Corte di cassazione, con la sentenza 37187, accoglie il ricorso del Pm, contro il via libera alla probation nei confronti di un condannato per il reato di ingiuria da parte del Tribunale militare. La Suprema corte, nel chiarire che per la messa alla prova si applicano le regole del Codice di rito penale ordinario, e dunque la disciplina dell’istituto è esattamente la stessa, esclude la possibilità di accedere al beneficio con un risarcimento, nello specifico di 150 euro, solo simbolico.
di Elisabetta Martini
lombardiaquotidiano.com, 10 ottobre 2024 Più risorse per l’accompagnamento dei giovani carcerati, percorsi di formazione per il personale, case popolari per gli agenti di polizia penitenziaria, maggiori risorse alle comunità terapeutiche. Questi i contenuti salienti dell’ordine del giorno sul problema dei giovani detenuti nelle carceri lombarde sottoscritto da tutti i capigruppo e approvato oggi all’unanimità dall’Aula del Consiglio regionale. Il documento è frutto di un lavoro di sintesi tra due testi: quello presentato dalla maggioranza a prima firma Alessia Villa (FdI) e quello delle minoranze, primo firmatario Luca Paladini (Patto Civico).
di Andrea Aletto
diariofvg.it, 10 ottobre 2024 La Regione Friuli-Venezia Giulia rinnova il Protocollo di collaborazione tra sanità e amministrazione penitenziaria, con l’obiettivo di migliorare l’assistenza sanitaria e garantire percorsi di accoglienza psicologica per i nuovi detenuti. La Regione Friuli-Venezia Giulia conferma il proprio impegno nella tutela della salute di detenuti, internati fragili e minorenni sottoposti a procedimento penale. Durante la riunione dell’Osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, tenutasi ieri 9 ottobre, l’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, ha sottolineato l’importanza di un intervento sinergico per migliorare l’efficacia dei servizi sanitari all’interno degli istituti penitenziari.
di Claudia Benassai
Gazzetta del Sud, 10 ottobre 2024 La questione è stata anche più volte sollevata dagli istituti penitenziari calabresi che devono sobbarcarsi la custodia di persone che non sono gestibili. Risultato? Un malato psichiatrico spesso viene semplicemente trasferito. Il più delle volte senza essere curato. Ma è solo una parte della matassa. Per Luca Muglia, garante regionale dei diritti delle persone detenute della Calabria, non è purtroppo neanche la parte peggiore della questione e sulle Rems insiste affermando che nonostante le migliorie bisogna lavorare. Per eliminare i tempi di attesa stimati in 2 anni. Altra questione? Cercare di trovare psichiatri che vogliano lavorare in carcere magari studiando nuovi incentivi, non solo economici, con il dipartimento regionale di Tutela della Salute.
Il Secolo XIX, 10 ottobre 2024 “Chi doveva vigilare era al corrente delle minacce”. Indagine della procura. L’indagine è partita dopo l’esposto di Doriano Saracino, garante regionale dei detenuti, che aveva raccolto le segnalazioni di altri carcerati. La procura di Genova ha aperto un fascicolo per omissioni di atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro reato per l’omicidio di Roberto Molinari, detenuto nel carcere di Marassi e ucciso dal suo compagno di cella Luca Gervasio nel 2023. L’indagine è partita dopo l’esposto di Doriano Saracino, garante regionale dei detenuti. Nella denuncia, il garante ha spiegato di avere ricevuto la segnalazione da parte di altri carcerati, che non hanno mai condiviso la cella e che dunque non si conoscono, di minacce da parte di Gervasio a Molinari già nei giorni precedenti al delitto.
di Marta Rosati
umbria24.it, 10 ottobre 2024 L’ergastolano 50enne chiede la tutela dei propri diritti umani, in passato è stato autore di atti di autolesionismo e ha tentato il suicidio. Da una settimana rifiuterebbe cibo e bevande, l’ergastolano 50enne, detenuto al 41-bis del carcere di Terni, condannato per associazione mafiosa, omicidio e altri reati in materia di armi. Nel penitenziario di Sabbione dal 2015, il soggetto in questione proviene da altre strutture carcerarie nelle quali si è reso protagonista di atti di autolesionismo, fino a un vero e proprio tentativo di suicidio. La sua, come hanno avuto modo di apprendere i suoi legali di fiducia, gli avvocati Rita Petricca e Teresa Lucio del Foro di Terni, è “una forma di protesta contro alcune condizioni di reclusione in regime di carcere duro ritenute lesive dei propri diritti umani”.
Il Giorno, 10 ottobre 2024 Agenti penitenziari a Monza accusati di lesioni su detenuto collaboratore di giustizia. Versioni contrastanti su presunta aggressione durante trasferimento in cella. Prossima udienza a novembre. “Era seminudo, sbatteva la testa contro le sbarre, diceva che era stato picchiato e che sarebbe venuto con il fratello e ci avrebbe caricato su un furgone per tagliarci la testa uno per uno”. A riferirlo ieri in aula davanti ai giudici del Tribunale di Monza alcuni colleghi dei 4 uomini e 1 donna della polizia penitenziaria accusati a vario titolo di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d’ufficio e omessa denuncia per avere picchiato il 3 agosto 2019 Umberto Manfredi, 52enne, collaboratore di giustizia nel processo ai Casalesi in Veneto, mentre si trovava all’interno della Casa circondariale monzese.
di Silvana Cortignani
tusciaweb.eu, 10 ottobre 2024 Caso Hassan Sharaf, appello della Procura Generale contro la sentenza di assoluzione dall’accusa di omicidio colposo dell’ex direttore del carcere di Mammagialla e della difesa contro la condanna a due mesi e venti giorni di reclusione di Pierpaolo D’Andria per omissione di atti d’ufficio con sospensione della pena. Ai familiari è stato riconosciuto in primo grado un risarcimento da quantificare in sede civile. Risarcimento simbolico di un euro, come chiesto, all’associazione Antigone onlus, che si è costituita parte civile al processo. Sei gli imputati, di cui la procura generale di Roma, nella persona del magistrato Tonino Di Bona, aveva chiesto il rinvio a giudizio.
Giornale di Sicilia, 10 ottobre 2024 “In occasione della giornata mondiale della salute mentale, prevista per giovedì 10 ottobre, sarebbe auspicabile che l’Asp di Palermo, oltre a promuovere l’iniziativa in piazza, per far conoscere i servizi offerti dal dipartimento di salute mentale, si preoccupasse di chi non potrà mai usufruirne come la popolazione carceraria. Si tratta di centinaia di persone con problemi psichiatrici già diagnosticati prima dell’ingresso in carcere e persone entrate in crisi all’interno degli istituti di pena”.
di Sara De Carli
vita.it, 10 ottobre 2024 Il progetto “Emozioni all’Opera” dal 2019 fa incontrare i detenuti di Opera e gli utenti del Centro diurno psichiatrico di Fondazione Sacra Famiglia. Al Salone della Csr e dell’innovazione sociale ha vinto il “Premio Impatto 2024” per la categoria Terzo settore. Ardito, improbabile, unico nel suo genere, surreale: anzi, meraviglioso. Sono questi gli aggettivi che descrivono il progetto “Emozioni all’Opera”, che per due anni ha coinvolto una ventina di detenuti del carcere di Opera e sei utenti del Camaleonte, il centro diurno psichiatrico di Fondazione Sacra Famiglia, portandoli due volte al mese dentro il carcere.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 10 ottobre 2024 Sono una ventina, compongono la sezione distaccata della casa di reclusione di Porto Azzurro, all’Elba, e sulla piccola isola che è parte del Parco naturale dell’arcipelago toscano si occupano dell’accoglienza dei turisti lavorando in diverse cooperative. Nell’estate 2024, la prima in cui il carcere Agrippa è stato riaperto per le visite guidate, registrato il record di oltre seimila presenze. In questo piccolo angolo di paradiso c’è un detto: “Quello che accade a Pianosa, rimane a Pianosa”. Da qualche anno, però, non è più così, perché se si ha avuto la fortuna di essere tra le 300 persone - gli accessi sono contingentati - che quotidianamente possono sbarcare su quest’isola, l’esperienza naturalistica, storico-culturale ma anche sociale vissute sono tali che è doveroso raccontarle.
di Paola Girelli
lavitadelpopolo.it, 10 ottobre 2024 Con un’amica che svolge il suo servizio nel carcere di Santa Bona a Treviso, si parlava della realtà carceraria, delle problematiche a essa legate e delle azioni di speranza possibili. Poi, durante una cena mi ha presentato una proposta: partecipare al progetto “Con i miei occhi. Cercatori di perle”, legato a un campo di servizio svolto da un gruppo di giovani con le suore di Maria Bambina di Venezia, che prevedeva la presenza di volontari nel carcere femminile della Giudecca per una settimana.
di Hakim Zejjari
Il Domani, 10 ottobre 2024 Oggi, 10 ottobre, esce al cinema “Iddu”, con Elio Germano e Toni Servillo: è la storia delle complicità nella latitanza di Matteo Messina Denaro, nel cui covo sono stati trovati libri di Baudelaire, Vargas Llosa e Dostoevskij. I registi: “Un boss con una vita borghese, in un mondo insensato, tragico e ridicolo, senza nessuna salvezza possibile”. “La malvagità serve al mondo intero” canta Colapesce sui titoli di coda di “Iddu”, terzo film di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza in concorso all’ultima Mostra del cinema di Venezia. Uno spiazzante ritornello dolceamaro che chiarisce le ragioni dell’incredibile latitanza durata tre decenni di Matteo Messina Denaro, l’ultimo padrino d’Italia. Come affrontare un episodio così insensato della storia italiana se non attraverso l’arma del grottesco?
di Marco Birolini
Avvenire, 10 ottobre 2024 Viaggio nel disagio giovanile del Nord: a Torino i salesiani riaprono la porta a chi accetta di rispettare le regole. In Veneto le baby gang incontrano le loro vittime. “A inizio settembre qui davanti c’è stata una rissa furibonda tra adolescenti, con pugni violentissimi. Lì per lì abbiamo chiamato i carabinieri, poi abbiamo scelto come sempre la via del dialogo”. Don Stefano Mondin è il direttore della Casa salesiana Michele Rua, un fortino della solidarietà piantata nel mezzo di Barriera di Milano, uno dei quartieri più problematici di Torino. Di fronte al disagio giovanile che lo circonda, il sacerdote sceglie la via più semplice e pragmatica: incontra e ascolta. Poi riapre la porta, purché si accetti di ammettere gli errori e rigare dritto.
di Vera Cuzzocrea
Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre 2024 Il 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della salute mentale: l’obiettivo è aumentare la consapevolezza, a fronte di un peggioramento del malessere. A lungo considerata solo marginalmente nelle iniziative di salute globale, in alcuni Paesi la maggior parte della popolazione affetta da disturbi psichici non riceve alcun tipo di trattamento, in altri non ne riceve a sufficienza e le richieste di aiuto superano la disponibilità delle risorse. La pandemia ha rimesso al centro l’interesse delle politiche pubbliche il tema della salute mentale, anche a fronte dell’esplosione delle traiettorie di disagio, in particolare tra adolescenti, che famiglie e territori spesso non sono in grado di gestire. Soprattutto senza un’adeguata e tempestiva rete di supporto a livello sociale, sanitario e scolastico.
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 10 ottobre 2024 Luzi, comandante generale dei Carabinieri: “La norma del 1992 è obsoleta”. Una legge sulla cittadinanza “non più aderente al cambiamento che c’è stato” e, dunque, da ripensare ex novo nel senso dell’integrazione. Periferie dove non basta la risposta securitaria, “perché servono scuole, decoro urbano, qualità di vita dei quartieri”. Un Paese stressato da Covid e guerre, “due macigni”. Arrivato alla guida dei carabinieri a metà gennaio 2021, Teo Luzi è prossimo al passo d’addio (andrà via a novembre). E lascia con la stessa attenzione al sociale che l’ha accompagnato in quasi quattro anni da comandante generale dell’Arma.
di Franz Baraggino
Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre 2024 L’alternativa per il Governo? Violare la legge. La sorte del protocollo siglato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama si complica ancora, stavolta al limite del paradosso. Come il Fatto ha spiegato in dettaglio, l’ennesimo grattacapo è arrivato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue), che ha di fatto cancellato il presupposto per rinchiudere i richiedenti nei centri italiani in Albania, tanto che gli unici africani a poterci finire sarebbero i pochissimi capoverdiani che fanno domanda d’asilo in Italia. A far loro compagnia, se solo attraversassero il Mediterraneo, quelli provenienti dai Balcani, albanesi compresi.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 10 ottobre 2024 Julian Assange è stato finalmente liberato dal carcere inglese ove era detenuto da oltre cinque anni. Tanta è stata l’attesa - in carcere - per la definitiva decisione sulla richiesta del governo americano di estradarlo negli Stati Uniti. Il governo britannico era pronto a soddisfare la richiesta, mentre i vari giudici che si sono susseguiti avevano dato risposte diversificate e non definitive. Alla fine Assange ha patteggiato con il governo degli Stati Uniti, ammettendo ciò che era evidente (aver ricevuto documenti dichiarati segreti) e concordando una pena corrispondente a quanto già trascorso in carcere. Egli così è ora libero ed è stato invitato ed ascoltato dal Consiglio d’Europa.
di Antonella Mariani
Avvenire, 10 ottobre 2024 Dallo scorso luglio i portoni delle prigioni della Bielorussia si sono spalancati per 131 prigionieri politici, a gruppi di circa 30, per quattro volte. L’ultima il 16 settembre. Tatsiana Khomich ha sperato che nella roulette del presidente Lukashenko fosse finalmente stata inclusa anche la sorella. Purtroppo così non è stato. Maria Kalesnikava langue dietro le sbarre da 4 anni ed è diventata suo malgrado uno dei simboli dell’opposizione al regime autoritario bielorusso. Maria ha 42 anni, è stata prelevata nel 2020 da agenti mascherati durante una protesta di piazza a Minsk contro la falsificazione delle elezioni presidenziali: caricata su un van, portata al confine con l’Ucraina e minacciata di morte se si fosse rifiutata di attraversarlo. Insomma, la volevano fuori. Lei si è opposta all’esilio ...
DOCUMENTI
Articolo. "Dal diritto penale dello Stato al diritto penale sovrannazionale", di Francesco Viganò
Articolo. "Dal carcere al mondo filantropico: insieme si va più lontano", di Elisabetta Cibinel
APPUNTAMENTI
Incontro letterario promosso da Impresa sociale "Il secondo mestiere" (Roma, 12 ottobre 2024)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al al 13 ottobre 2024
Assemblea del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CORSI E MASTER
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