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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 7 novembre 2024
askanews.it, 7 novembre 2024 “Il sistema di Giustizia minorile italiano sta regredendo gravemente e il Governo non se ne occupa”. È l’allarme lanciato da Defence For Children Italia. Un anno fa, al termine di un seminario internazionale organizzato a Genova dall’Associazione, che si occupa di diritti per i minori, e sostenuto dalla Commissione europea con il Child Friendly Justice European Network, i partecipanti, in rappresentanza di 20 Paesi europei, inviavano una lettera alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi con la quale si invitava il governo “a riallineare il decreto immigrazione e sicurezza ai criteri e alle norme europee e internazionali che regolano la protezione di qualsiasi persona minorenne”.
9colonne.it, 7 novembre 2024 Il carcere come luogo in cui scontare una pena, certo, ma anche da cui riscattarsi e ripartire. Applicando le leggi già esistenti, come la Smuraglia, le direttive europee e le linee guida sociali e di governance dettate dal ranking Esg. È stato questo il focus della quarta “di una serie di tappe che abbiamo costruito in maniera trasversale con Giusy Versace, ma anche con Gianmarco Centinaio, con Marco Scurria, con il sottosegretario Ostellari. Per discutere di carceri non dal punto di vista emergenziale solo invocando più risorse, ma provando a capire cosa si può fare per alleviare la condizione dei detenuti”. Così Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare, promotrice dell’incontro di oggi in Senato.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 7 novembre 2024 Il Guardasigilli al Salone della giustizia: “Andrò all’evento di Md per una riconciliazione”. La replica di Giuseppe Santalucia, presidente dell’Anm: “È la politica a colpirci”. Il guardasigilli Carlo Nordio sta cercando una tregua, seppure “armata”, con la magistratura? Non è molto semplice dare una risposta a questa domanda, leggendo le dichiarazioni che il ministro ha fatto ieri al Salone della Giustizia a Roma. Il contesto è noto: lo scontro fra governo da una parte e giudici dall’altre, rei - a detta della maggioranza - di prendere decisioni contro le politiche migratorie dell’Esecutivo.
di Giulia Merlo
Il Domani, 7 novembre 2024 Il vicepresidente del Csm non riferisce al plenum ma manda una mail a tutti: “La mia porta è aperta”. Cresce lo scontro tra Chigi e il Colle. Nuovo attacco alle toghe del ministro Nordio. Dopo aver appiccato l’incendio, è iniziato il tentativo di buttare acqua sul fuoco. L’incontro ufficiale del vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli con la premier Giorgia Meloni proprio nei giorni di aspro scontro tra governo e magistratura e senza aver concordato con il Colle il contenuto del confronto ha infatti prodotto una serie di effetti. Il più rilevante, secondo fonti quirinalizie, è la sorpresa e l’irritazione di Sergio Mattarella per una iniziativa quantomeno sgrammaticata, visto che il Csm è organo collegiale e il vertice è il Quirinale, con cui ogni passo deve essere concordato.
di Federico Capurso
La Stampa, 7 novembre 2024 Il vicepresidente del CSM conferma: “Mattarella era stato avvisato della visita”. Ma con il Capo dello Stato non erano stati concordati i temi da discutere. Proprio non se ne capacita, Giorgia Meloni. Osserva le reazioni innescate dal suo incontro, lunedì scorso, con il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e discutendo con i suoi fedelissimi si dice più volte sorpresa. Non si aspettava questo clamore intorno a una visita istituzionale, ma è soprattutto “stupita” dell’irritazione lasciata trapelare con tanta forza dal Colle. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, era stato avvertito dell’appuntamento a Palazzo Chigi. Lo sottolinea nuovamente Pinelli ieri mattina: “Avevamo informato la presidenza della Repubblica”.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 7 novembre 2024 I 4 professionisti insultati e costretti a uscire da una porta secondaria del Palazzo di Giustizia. Un episodio molto spiacevole ha interessato qualche giorno fa gli avvocati Cecilia Turco, Andrea Mitresi, Michele Passione e Gabriele Bordoni. Il fatto, come ha rilevato la Camera penale di Pistoia, ha rappresentato uno “scempio della funzione difensiva”. I quattro penalisti, dopo un’udienza davanti alla Corte d’appello di Firenze, sono stati aggrediti verbalmente. Un’inaudita esplosione di urla, offese e minacce dirette agli avvocati, che sono stati costretti, per il clima pesante venutosi a creare, ad uscire da una porta laterale del palazzo di Giustizia scortati dalle forze dell’ordine.
di Michele Passione, Cecilia Turco, Andrea Mitresi
Il Dubbio, 7 novembre 2024 Firenze, 4 novembre, Corte di Appello; la storia si ripete. Di fronte a una richiesta di concordato, assentita dalla Procura Generale, il processo (in camera di consiglio) diventa (ancora una volta) la cassa di risonanza del risentimento e della giustizia privata e della vendetta. Preceduta da una insistita campagna mediatica sui social, dove “stupratori” è il più benevolo degli epiteti rivolto agli imputati, l’udienza si apre e si chiude nel peggiore dei modi. Non di consenso prestato, e semmai revocato, non di consapevolezza sulle condizioni personali della parte civile da parte degli imputati (diciotto anni loro, diciassette lei, all’epoca dei fatti); non di questo ancora si parla, ma di un istituto previsto dalla legge (il concordato in appello) ...
di Fabrizio Costarella e Cosimo Palumbo*
Il Dubbio, 7 novembre 2024 In materia di prevenzione, il Tribunale di Milano ha sviluppato una prassi, per il momento circoscritta al solo Foro ambrosiano, che fa ben comprendere quale sia l’espansione applicativa che la “legislazione antimafia” può ancora sprigionare. Ci riferiamo alle procedure di amministrazione giudiziaria, applicate ai sensi dell’art. 34 del D. L. vo 159/ 11, che stanno riguardando svariati settori imprenditoriali, dalla logistica alla ristorazione, dalla moda alla grande distribuzione, per arrivare di recente alle banche. L’amministrazione giudiziaria, pur non essendo una misura ablativa come la confisca, sospende la governance aziendale.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole24 Ore, 7 novembre 2024 Durante i colloqui c'è il rischio di veicolare informazioni o ordini attraverso scritte e disegni sulla pelle, giusto dunque nasconderle. I familiari che vanno ai colloqui con i detenuti al 41-bis, il cosiddetto carcere duro, sono obbligati a coprire i tatuaggi. I disegni e le scritte sulla pelle possono infatti essere usati per veicolare messaggi in codice. La Corte di cassazione, con la sentenza 40592, ha respinto il ricorso di un detenuto sottoposto al regime speciale per reati di mafia. Il ricorrente denunciava l'irragionevolezza della restrizione, imposta ai parenti costretti, durante gli incontri con i congiunti in carcere - come prevista da una nota dell'amministrazione penitenziaria - a nascondere tutte le parti del corpo tatuate.
di Monica Zicchiero
Corriere del Veneto, 7 novembre 2024 Era in carcere per reati contro il patrimonio T.M., il 41enne magrebino che martedì si è impiccato nel bagno della sua cella a Santa Maria Maggiore. L’uomo era detenuto da aprile con una sentenza appellata e due procedimenti in attesa di giudizio e in un momento di sconforto (anche se “non aveva dato particolari segni di disagio e di recente aveva visto i propri cari”, ha riferito affranto il garante dei detenuti, l’avvocato Marco Foffano) ha deciso di farla finita. Il pm di turno Andrea Petroni ha disposto alcuni accertamenti per fare chiarezza su quanto accaduto, ma non ha ritenuto necessaria una autopsia, essendo chiara la causa di morte.
di Giulia Poetto
La Stampa, 7 novembre 2024 Due detenuti della Casa circondariale di Fossano coinvolti in un progetto di reinserimento scontano la pena inseriti nello staff del "McDrive" dove si occupano della preparazione dei pasti. Succede da McDonald's che un team di 35 persone per il quale la squadra è tutto accolga a braccia aperte, facendolo sentire uno di loro, chi sta giocando una partita ben diversa, dietro le sbarre, ma non vuole farsi sfuggire l'occasione di gettare le basi della vita del dopo. E quello che va avanti da luglio al McDrive di Fossano, dove due detenuti che stanno finendo di scontare la pena nella casa di reclusione di Fossano lavorano come operatori di ristorazione veloce occupandosi di preparazioni alimentari.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 7 novembre 2024 Assunto a Spazio Reale, l’ex detenuto si racconta. Gli anni in carcere, nell’inferno di Sollicciano e ora una nuova prospettiva di vita grazie all’associazione Seconda Chance e a Spazio Reale che lo ha assunto e dove lavorerà come pena alternativa. È la storia di Alaa, un 24 enne maghrebino che può mettersi alle spalle il passato: “A Sollicciano ho pensato di farla finita, ma ho tenuto duro e ora ho un lavoro e una nuova vita”.
redattoresociale.it, 7 novembre 2024 Progetto Ortis 2.0 dell'associazione "Un Nuovo Giorno": in una palazzina in città 25 persone si autogestiscono firmando un patto di responsabilità e assistenza. Presenza in gran parte straniera, un progetto che riduce anche il sovraffollamento in carcere. Accoglienza residenziale, ascolto, laboratori e tirocini sono le principali attività dell'Housing Sociale per le persone in esecuzione di pena con il progetto “Ortis 2.0” coordinato dall'associazione Un Nuovo Giorno. Il progetto, in corso a Palermo, è la seconda fase del progetto sperimentale “Ortis, l'orto della Spazzina, presidio territoriale per la giustizia di comunità”.
gnewsonline.it, 7 novembre 2024 Introdurre competenze digitali e cultura della cybersicurezza nelle carceri, sensibilizzare i detenuti sui rischi delle tecnologie e sulle misure di sicurezza, fornire risorse e formazione per promuovere comportamenti responsabili online e prevenire il cyberbullismo, la pedopornografia e la falsificazione d’identità, sviluppare competenze digitali trasversali orientando i detenuti verso una formazione specialistica per un futuro professionale nel settore. Con questi obiettivi, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Cyber Security Italy Foundation e Camera Penale di Roma hanno sottoscritto ieri pomeriggio il protocollo d’intesa “per la diffusione della cultura cibernetica, delle competenze digitali negli Istituti penitenziari e l’introduzione alle professionalità specifiche con certificazioni informatiche”.
Corriere del Mezzogiorno, 7 novembre 2024 “Quando hai commesso il primo reato, non hai avuto paura del carcere o di morire?”. “No, né la prigione né la morte sono peggio della vita che facevo prima”. Domanda e risposta sono tra quelle emerse durante il laboratorio “Nati pre-giudicati”, che il regista Stefano Cerbone ha svolto nell’istituto penale per i minorenni di Nisida. Risposte, quelle dei giovani detenuti, che sono lo specchio del disagio giovanile che spesso si trasforma in devianza e sfocia in tragedie, come quella che ha portato prima all’uccisione del 15enne Emanuele Tufano, colpito a morte da un proiettile alla schiena lo scorso 24 ottobre nella zona di piazza Mercato e poi a quella del 19enne Santo Romano, ucciso da un ragazzo di 17 anni a San Sebastiano al Vesuvio tra il primo e il 2 novembre.
asst-mantova.it, 7 novembre 2024 Poesia-Festival Internazionale Virgilio inizia in carcere il terzo anno di laboratorio, esperienza nata nel novembre 2022 in collaborazione con la Medicina penitenziaria di Asst, nell’ambito di un percorso di medicina narrativa. Tra il 2023 e il 2024 sono stati numerosi i temi affrontati e i conduttori dei workshop. In questa nuova stagione - che si è aperta a ottobre 2024 e continua nel 2025 - si proporrà ai partecipanti di sviluppare il rapporto con sé stessi attraverso l’autobiografia e la scrittura come dialogo, utilizzando la forma epistolare.
Corriere di Bologna, 7 novembre 2024 “Non può esserci giustizia senza dignità. Lo stato dei nostri penitenziari ci mostra una fotografia sconfortante, in cui non è garantita la dignità dei detenuti e l’umanità della pena, e dove la povertà e la marginalità sociale sono la condizione di gran parte della popolazione detenuta”. È questa la cornice in cui viene organizzata a Bologna l’iniziativa benefica “Vestirsi dentro”, raccolta di indumenti per i detenuti dell’Istituto penale minorile “Pietro Siciliani” e del carcere della Dozza. L’iniziativa sarà presentata oggi alle 15 nella sala Primo Zecchi del tribunale di via Farini e parteciperà anche l’attore Alessandro Bergonzoni. La raccolta è organizzata da Camera Penale di Bologna, Anm Bologna, Associazione volontari carcere, Aiga e Ordine Avvocati.
corriereuniv.it, 7 novembre 2024 La cerimonia di premiazione si è svolta nella prima giornata di Orientasud, il salone dedicato all’orientamento universitario e al lavoro che si sta svolgendo negli spazi della Mostra d’Oltremare a Napoli. Sono stati i ragazzi dell’Istituto penale per minorenni di Nisida, il carcere a cui è ispirata la fortunatissima serie tv “Mare fuori”, ad aggiudicarsi la IX edizione del premio “Città e lavoro: le mie idee”, il concorso promosso da Orientasud e l’Ordine dei Giornalisti della Campania per dare voce ai giovani sui temi del lavoro e degli spazi cittadini intesi come luoghi di espressione e socializzazione da ridisegnare.
di Raffaella Lanza
La Stampa, 7 novembre 2024 “Viva la Pro Vercelli”, urla un detenuto dalla finestra della sua cella, che si affaccia sulla striscia di asfalto percorsa dai giovani della Primavera bianca prima di entrare in campo, Ma alla casa circondariale di Vercelli, dove è andata in scena la sfida “Oltre la rete”, il tifo è tutto per il Team Billiemme, una rappresentativa di carcerati, che alla fine ha vinto 2-1. Un risultato che passa in secondo piano, perché a vincere, sono stati tutti: i detenuti, che hanno messo in mostra le loro capacità e assaporato un momento di svago e “libertà”, i giovani leoni, che hanno vissuto un’esperienza di vita. E anche gli spettatori, che hanno potuto assistere ad un momento di sport, che ha dato un calcio ai pregiudizi.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 7 novembre 2024 Quella capitolina è l’unica struttura dove finiscono anche le donne migranti. Spesso già vittime di violenza. Intanto sulla legittimità della detenzione amministrativa deciderà la Consulta. “Altro che esportarla in Albania, la detenzione amministrativa è incostituzionale anche in Italia. Per questo vogliamo che il sindaco di Roma chieda ufficialmente la chiusura del Cpr di Ponte Galeria, una struttura in contrasto con l’identità storica della capitale e con la Carta”. Lo sostengono i 39 giuristi e professori universitari che il 16 agosto scorso hanno avviato un’azione popolare rivolta al primo cittadino Roberto Gualtieri, in virtù dei poteri che gli attribuisce il Testo unico sugli enti locali.
di Gaetano De Monte e Marika Ikonomu
Il Domani, 7 novembre 2024 Un’azione popolare promossa dal mondo accademico e da Cild chiede al Viminale la chiusura definitiva del centro di Ponte Galeria, sulla cui gestione la stessa prefettura di Roma ha mosso rilievi. “Ci trattano come animali e questo posto sembra un canile”, dice al telefono Faouzi, un ragazzo rinchiuso nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Roma Ponte Galeria, proveniente da un paese nordafricano, che preferisce rimanere anonimo per non correre alcun rischio. Racconta di “una situazione disumana” in questo luogo di detenzione amministrativa, dove vengono recluse persone fermate senza permesso di soggiorno.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 7 novembre 2024 Del magro bottino il governo dà la colpa ai migranti e alle ong. L’opposizione va all’attacco: “Ormai siamo alle comiche”. Ma Piantedosi rivendica: “Alcune decine di persone hanno tirato fuori il documento d’identità per evitare il trattenimento. C’è quindi un effetto deterrenza”. È attesa oggi nel porto albanese di Shengjin la Libra: a bordo ha otto richiedenti asilo. Magro bottino per il viaggio della grande nave militare, è lunga 81 metri, dopo due giorni a sud di Lampedusa. Evidentemente oltre agli ostacoli giuridici, che si riproporranno quando le nuove richieste di convalida arriveranno sulle scrivanie dei giudici di Roma, la strategia del governo ha anche grossi problemi operativi. Che non può imputare alle “toghe rosse”.
di Bartolo Conratter
Il Riformista, 7 novembre 2024 I fatti sono noti. Un decreto legge ha stabilito quali siano i paesi sicuri, ai fini della procedura accelerata anti-migratoria, fra cui il Bangladesh e l’Egitto (D.L. 23 ottobre 2024, n. 158 di modifica del Dlgs. del 28 gennaio 2008, n. 25). Il testo ha innescato una richiesta di rinvio pregiudiziale - ex art. 267 del TFUE - alla Corte di Giustizia dell’Unione europea da parte del Tribunale di Bologna (R.G. 14572-1/2024).
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 7 novembre 2024 Entro oggi gli emendamenti nelle commissioni al Senato. Pressioni per terminare l’iter malgrado le tante proteste dei coltivatori. Allo studio del Pd un intervento correttivo nella legge di Bilancio e nel Milleproroghe. Tra i tanti tintinnar di manette e colpi di mano contenuti nel ddl Sicurezza, che corre senza scossoni verso l’approvazione definitiva al Senato (oggi scadono i termini per la presentazione degli emendamenti nelle commissioni riunite Affari costituzionali e Giustizia), ce n’è uno in particolare che sta facendo davvero arrabbiare molti imprenditori. E questo, per un governo come quello Meloni, è un problema molto più spinoso dell’”incostituzionalità”, dell’”inutilità” e della “violazione dello Stato di diritto” denunciati da tanti e ancora ieri dai Garanti territoriali dei detenuti e dall’Unione delle camere penali italiane.
di Luca Liverani
Avvenire, 7 novembre 2024 Il 55% degli italiani contro l'aumento dei fondi per la difesa, il 65% chiede di tassare gli extraprofitti delle industrie belliche. Basta miliardi in armi. La maggioranza degli italiani è contraria all’aumento della spesa militare. Sia quella decisa dal governo, che quella indicata dalla nuova Commissione Von der Leyen. Una maggioranza ancora più netta, i due terzi, vorrebbe anzi che fossero tassati gli extraprofitti delle aziende che operano nel settore militare. È quanto emerge con chiarezza dal sondaggio commissionato a Swg da Greenpeace Italia e pubblicato oggi. Una ricerca che conferma la tendenza emersa già negli anni scorsi, condotta su un campione statisticamente valido di 1.200 cittadini maggiorenni. La pubblicazione del sondaggio arriva proprio nel giorno in cui il ministro degli esteri Antonio Tajani riconferma la volontà di proseguire nella corsa al riarmo per raggiungere l’obiettivo Nato: “Stiamo lavorando per raggiungere il 2%”, dichiara il vicepremier forzista.
DOCUMENTI
Articolo: "La maturità dell'infrattore minorenne", di Andrea Baiguera Altieri