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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 6 novembre 2024

di Orlando Roselli*

Corriere Fiorentino, 6 novembre 2024 Le notizie sulle pessime condizioni di detenzione si fanno sempre più numerose, drammatiche. L’universo carcerario è in una condizione di incostituzionalità permanente e strutturale. Una vera e propria contraddizione: la pena detentiva è prevista per sanzionare i comportamenti ritenuti più illegittimi. I luoghi, gli istituti di pena, dove il principio di legalità dovrebbe risultare concretamente rispettato, sono divenuti la sede dove a violarlo è lo Stato. Occorre venirne a capo, tenendo conto che la condizione detentiva è ancora più drammatica di quella desumibile dai soli dati del sovraffollamento (per il quale il nostro Paese è stato già condannato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo). Su questa esigenza dovrebbero convergere tutte le forze politiche, a destra ed a sinistra, per due ordini di ragioni ...

 

di Alice Dominese

L’Espresso, 6 novembre 2024 Nelle carceri cresce la consapevolezza di poter rivendicare i diritti violati tra sovraffollamento e degrado. Ma con il ddl Sicurezza gli spazi di protesta pacifica rischiano di ridursi, anche in carcere. Con i nuovi reati che il disegno di legge introduce, chi manifesta il proprio dissenso nei centri di permanenza per il rimpatrio e negli istituti di pena rischia fino a vent’anni di carcere. In questi luoghi, rivendicare i propri diritti fondamentali è già molto difficile. Spesso, infatti, le persone detenute non hanno le risorse economiche per rivolgersi a un’assistenza legale e la priorità per loro è quella di affrontare i problemi quotidiani legati a sovraffollamento e degrado.

 

di Angela Stella

L’Unità, 6 novembre 2024 “Il Senato riconsideri le norme di quel pacchetto, lontanissime dai principi del diritto penale liberale”. L’appello dell’Unione camere penali. “Chiediamo che il Senato riconsideri le norme segnalate non solo sotto i profili di incostituzionalità segnalati dall’Accademia ma anche sotto quelli del manifesto distacco dai principi del diritto penale liberale, che asseritamente ispira questa maggioranza, e della provata inutilità degli aumenti di pena e dell’introduzione di nuovi reati e di nuove aggravanti per la soluzione dei problemi della sicurezza dei cittadini”: Questo l’appello lanciato ieri al termine dell’evento organizzato a Roma dall’Unione Camere Penali dal titolo “No al pacchetto sicurezza. Con la costituzione in difesa del diritto penale liberale”, contro il ddl sicurezza, in discussione al Senato ...

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 6 novembre 2024 Per Giovanni Maria Flick è “un disegno di legge segnato da un autoritarismo privo di logica”. Molti avvocati e accademici si sono riuniti ieri a Roma all’evento “No al pacchetto sicurezza. Con la costituzione in difesa del diritto penale liberale”, organizzato dall’Unione Camere Penali contro il ddl sicurezza, in discussione al Senato, dopo l’approvazione alla Camera dei deputati. Tra i giuristi ha preso la parola l’ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick: “Sono onorato e lieto di essere avvocato e di partecipare a questo incontro che si batte per la difesa dei diritti fondamentali e contro l’autoritarismo privo di logica che segna questo disegno di legge”.

 

di Matilda Ferraris

Il Domani, 6 novembre 2024 Il decreto Cutro e poi quello Caivano, il recente ddl sicurezza: “Il governo Meloni reagisce ai problemi con nuove leggi e nuove pene che, in realtà, non cambiano nulla. Si risparmia su tutto, sono riforme a costo zero che non incidono su nulla, se non sui diritti di chi non si può difendere, come i migranti”: così parla l’avocato Fabio Anselmo, ospite insieme a Ilaria Cucchi del festival di Domani “Il futuro è adesso” per parlare di diritti umani, carceri e centri per la permanenza e il rimpatrio. Secondo la senatrice Cucchi, l’introduzione di nuovi reati sempre più oppressivi è un’operazione di propaganda politica per parlare alla pancia dell’elettorato: “Io sono parte della commissione Giustizia, da due anni sono sequestrata ogni giorno ad approvare leggi, norme e decreti che si rivelano inapplicabili”.

 

di Angela Stella

L’Unità, 6 novembre 2024 “Uno dei fattori di distruzione dello Stato di diritto è precisamente la violazione dei diritti delle persone ed anzi la negazione dell’identità di persona dei migranti”, dice il giurista Luigi Ferrajoli a proposito delle norme del “pacchetto sicurezza”. Lo abbiamo intervistato a margine della manifestazione promossa ieri dall’Unione camere penali contro il ddl governativo. Ma Ferrajoli si scaglia anche contro il protocollo con Tirana: “La deportazione dei migranti in Albania è chiaramente un sequestro di persona, dato che quei migranti sono stati sequestrati in mare, mentre esercitavano il diritto di emigrare, e deportati contro la loro volontà in un luogo di detenzione.

 

di Glauco Giostra

Il Domani, 6 novembre 2024 Ma la magistratura non deve e non può né cercare di aiutare, né cercare di ostacolare l’azione governativa. Volendo tentare una lettura delle recenti ringhiose recriminazioni governative nei confronti di alcuni provvedimenti della magistratura, bisogna evitare due errori di segno opposto: pensare che si tratti di un inedito, riprovevole scadimento istituzionale oppure, all’opposto, che non ci sia nulla di nuovo sotto il sole italico. Per carità di patria tralasciamo i tentativi del passato e del presente di giustificare questa intolleranza alle iniziative giudiziarie con il fatto che i rappresentanti politici sono stati democraticamente votati dal popolo, e quindi loro e la loro azione sono al di sopra del giudizio di un magistrato non votato, che non può andare contro la volontà del popolo.

 

di Federico Capurso e Ugo Magri

La Stampa, 6 novembre 2024 Meloni ha chiesto al vicepresidente quanto conta in Consiglio la corrente di Md. L’irritazione del Capo dello Stato. Si deve procedere con ordine per comprendere i motivi dello “stupore” e dell’”irritazione” provati del Capo dello Stato Sergio Mattarella di fronte all’incontro, avvenuto lunedì pomeriggio a Palazzo Chigi, tra il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Fabio Pinelli e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una questione tutt’altro che superficiale e che affonda, invece, nella carne viva della grammatica istituzionale. Tale è stato il trambusto ieri mattina nei Palazzi romani che, fuori dal portone del Quirinale, ci si è iniziati a interrogare sull’opportunità dei temi trattati dalla premier con Pinelli.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 6 novembre 2024 Lunedì il vicepresidente del Csm ha incontrato la premier. Secondo alcuni giornali, il capo dello Stato non sarebbe stato informato, ma non è così. Cosa è realmente accaduto e perché la vicenda conferma una certa distanza tra la premier e il Quirinale. “Mattarella è stato tempestivamente informato”, riferiscono fonti vicine alla vicepresidenza del Consiglio superiore della magistratura. “Il capo dello stato è stato informato dell’incontro tra Pinelli e Meloni, ma non è stato messo al corrente dei contenuti della visita e del fatto che questa sarebbe stata svolta da Pinelli nelle vesti formali di vicepresidente del Csm”, replicano al Foglio fonti vicine al Quirinale.

 

di Alberto de Sanctis e Vittore d’Acquarone

Il Riformista, 6 novembre 2024 Andrea Mirenda è magistrato e componente del CSM non appartenente ad alcuna corrente. Nel suo profilo pubblicato sul sito ufficiale del CSM si legge che si è sempre battuto “contro i degradanti fenomeni del correntismo”. Gli abbiamo chiesto di spiegarci il suo punto di vista sul quadro politico che fa da sfondo all’approvazione del Testo Unico Dirigenza, che diventerà il regolamento fondamentale per decidere la nomina dei capi degli uffici giudiziari. Al CSM è in discussione il Testo Unico Dirigenza, circolare attuativa del Dlgs. 44/2024 emanato a seguito della Riforma Cartabia (Legge n. 71/2022). Dovrebbe specificare i criteri per la scelta dei candidati agli uffici direttivi (per esempio, per chi ci legge, il Procuratore Capo).

di Errico Novi

Il Dubbio, 6 novembre 2024 Calderone, capogruppo Giustizia degli azzurri: “No alla norma sul contributo unificato”. Sul piede di guerra le capogruppo 5Stelle d’Orso e Lopreiato. Non si poteva sentire. “Non è proprio accettabile, né la norma in sé né un certo modo incredibile in cui si cerca di giustificarne la ratio”, per usare le parole di Tommaso Calderone: l’articolo 105 della Manovra che prevede l’estinzione della causa civile per mancato versamento del contributo unificato fa infuriare il capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia alla Camera. Il quale assicura la volontà di presentare un emendamento per “sopprimere questa insensata barriera fiscale frapposta ai diritti del cittadino: sono pronti a firmarlo, con il sottoscritto, gli altri tre deputati del mio partito che fanno parte della commissione Giustizia ...

 

di Antonella Mascali

Il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2024 Dopo due settimane di “vacanza” nella sua Palermo, l’ex capomafia reggente della famiglia di Santamaria di Gesù, Ignazio Pullarà, ergastolano, torna oggi nel carcere di Cuneo. Mai collaborato con la giustizia, è uscito dal penitenziario a ottobre su decisione del Tribunale di Sorveglianza. Su quanto sta accadendo, abbiamo chiesto l’opinione a un esperto di diritto dell’ordinamento penitenziario, il procuratore aggiunto di Catania Sebastiano Ardita, autore del libro “Il coraggio del male”, in uscita il 15 novembre.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 6 novembre 2024 Gli obblighi cui è subordinata la concessione della condizionale agli uomini violenti se imposti per fatti ante 2019 vanno impugnati, in caso contrario la questione non può essere proposta la prima volta in sede di legittimità. La Corte di cassazione penale con due sentenze ha affrontato il tema della violenza di genere e anche specificatamente la condotta persecutoria. I due aspetti emergenti sono quelli dell’applicazione retroattiva di ulteriori obblighi previsti per l’accesso al beneficio della sospensione condizionale della pena e quella della necessaria rinnovazione dibattimentale della prova dichiarativa decisiva, posta a fondamento della decisione di secondo grado che ribalta l’esito processuale.

 

di Monica Zicchiero

Corriere del Veneto, 6 novembre 2024 Il Garante: si sta facendo molto, ma condizioni complesse. Ha preso una cinghia, si è chiuso in bagno e si è impiccato. Ieri T.M., 41 anni marocchino, detenuto da aprile con una sentenza appellata e due procedimenti in attesa di giudizio, si è tolto la vita nel carcere di Santa Maria Maggiore. Il compagno di cella, vedendo che non usciva, ha tentato invano di aprire mentre allertava gli agenti di Polizia penitenziaria. Accorsi subito e forzata la porta, hanno attivato le manovre di rianimazione. Ma era troppo tardi. “Non aveva dato particolari segni di disagio. Di recente aveva anche visto i propri cari”, riferisce affranto il garante dei detenuti, l’avvocato Marco Foffano, ricordando che è il terzo suicidio da maggio nella Casa circondariale di Rio Terà dei Pensieri.

 

di Beatrice Martelli

Il Messaggero, 6 novembre 2024 “Ci domandiamo perché, proprio adesso che c’è bisogno di volontari”. L’associazione si occupava da molti anni di attività rivolte al reinserimento sociale delle persone detenute, in collaborazione con istituzioni del territorio e della regione. Tra laboratori e progetti teatrali, Toto Corde è un’associazione impegnata nella risocializzazione delle persone detenute: è attiva da circa vent’anni, con un lavoro che punta sull’aspetto sociale ma anche affettivo della costruzione di un futuro migliore. Il progetto è stato però interrotto, proprio in questi giorni. “Con grande dispiacere e profonda delusione, oggi ci domandiamo quali siano le ragioni che ci negano di proseguire questa attività che ha ottenuto risultati tangibili negli anni”.

 

La Nazione, 6 novembre 2024 Il direttore della Casa circondariale Tazio Bianchi: “questa collaborazione con il Comune di Pisa si traduce in un risparmio di tempo e costi e in una diretta percezione dei detenuti rispetto alle loro esigenze”. “Una volta al mese potremo garantire la presenza del nostro personale a Don Bosco”. È stata firmata questo pomeriggio nella cornice della sala delle Baleari la convenzione tra il Comune di Pisa e la casa circondariale “Don Bosco” di Pisa per potere erogare servizi demografici alle persone che sono lì detenute. A siglare l’accordo, che avrà durata due anni e potrà essere rinnovato, sono stati la dirigente del servizio del Comune, Cristina Pollegione, e il direttore della casa circondariale, Tazio Bianchi. Era presente anche l’assessore ai servizi demogarfici del Comune di Pisa Gabriella Porcaro.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 6 novembre 2024 Il talk “Inclusione e prevenzione: strumenti e risorse per donne detenute”, promosso dalla Fondazione Human Age Institute di ManpowerGroup, è stato un’occasione per parlare del progetto “Libere di stare bene”. Stefania Grea, segretaria generale: “Impegno su due assi portanti: educazione al lavoro e prevenzione oncologica dall’altro”. Il progetto “Libere di stare bene” ha visto Fondazione Human Age Institute insieme a Gomitolorosa e Fondazione Severino a supporto delle detenute della Casa circondariale di Rebibbia sezione femminile. Il webinar “Inclusione e Prevenzione: strumenti e risorse per donne detenute”, sul tema delle carceri femminili e sull’importanza della prevenzione e dell’inclusione lavorativa delle detenute, si inserisce nel progetto ed è stato l’occasione ...

 

argocatania.it, 6 novembre 2024 Non progetto Koinè ma metodo Koinè, un metodo che deve essere standardizzato, divenire la norma all’interno delle carceri e nell’area di esecuzione penale esterna. Con queste parole Luca Rossomandi, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catania, ha concluso il convegno “Il senso della pena” durante il quale, mercoledì 23 ottobre, con l’ottimo coordinamento di Maria Pia Fontana, è stata presentata l’esperienza del progetto Koinè. La voce di Rossomandi non è autorevole soltanto per il ruolo che egli ricopre, è una voce convinta, motivata. Racconta, ad esempio, che “quando ho conosciuto i nomi delle detenute che avrebbero fatto un tirocinio lavorando al riordino dei materiali di archivio del Tribunale, ho fatto un balzo sulla sedia”.

 

napolitoday.it, 6 novembre 2024 Cresce l’allarme per gli effetti del decreto sicurezza sulle carceri italiane. È questo il tema di un appuntamento che si tiene oggi, alle 11 nella sala metafora del Tribunale di Napoli, dal titolo “Decreto sicurezza e il suo impatto esplosivo sul sistema penitenziario. Con la costituzione per la difesa dei diritti”. Queste le parole, nell’annunciare l’incontro, del garante campano dei detenuti, nonché portavoce della Conferenza dei garanti territoriali delle persone private della libertà, Samuele Ciambriello: “Esprimiamo ancora una volta preoccupazione per lo scollamento tra la realtà drammatica delle carceri italiane e i provvedimenti normativi già promulgati e via di approvazione. Rischiamo norme di dubbia legittimità costituzionale e un impatto esplosivo sul sistema penitenziario”.

 

di Walter Siti

Il Domani, 6 novembre 2024 Nel libro che Gianluca Herold ha dedicato alla vicenda delle Bestie di Satana (“Il più bel trucco del diavolo”, Rizzoli), emerge la distanza tra il giornalismo che spiega e suggerisce da che parte devi stare, e la letteratura che accumula contraddizioni. Quella che sui media è stata trattata come una vicenda di serial killer satanisti diventa nelle sue pagine un intreccio interessante e misterioso. Se ci fosse da scommettere sul talento di un esordiente, io su Herold ci scommetterei. I romanzi molto spesso si chiudono (si chiudevano) o con una morte o con un matrimonio; non necessariamente coincidendo con un esito tragico o un lieto fine, visto che da una morte può nascere una liberazione e certi matrimoni sono frutto dei più desolanti fallimenti.

di Jacopo Storni

Corriere della Sera, 6 novembre 2024 Per oltre un anno il fotografo milanese Alessandro Didoni ha fotografato i volti dei “fantasmi di Rogoredo”. “Volevo mostrare i volti di persone che nessuno aveva mai mostrato”. Adesso i fantasmi di Rogoredo hanno un volto. Laggiù, dentro quel bosco che ti risucchia, i tossici non sono soltanto tossici. Sono persone. Con una loro storia, coi loro sguardi, i loro volti. Occhi che esprimono umanità. E sofferenza. Alessandro Didoni, fotografo milanese esperto in ritratti, si è avvicinato a quel bosco per fotografarli. E farci un libro. Ha costruito un set, con le luci, con il fondale. “Volevo mostrare i volti di persone che nessuno aveva mai mostrato, nonostante Rogoredo sia stato spesso al centro delle cronache”. Non avrebbe mai pensato, all’inizio, che in tanti si sarebbero lasciati fotografare.

 

di Alessandra Farro

Il Mattino, 6 novembre 2024 Presentato sabato 9 novembre al cinema Moderno The Space alle 17 ad ingresso gratuito. La luce di un faro squarcia l’oscurità della notte, svegliando un marinaio ed illuminando una vela, un orizzonte, una nuova rotta, un futuro possibile: “Ofarja” è il corto animato realizzato da otto giovani detenuti della casa circondariale Pasquale Mandato di Secondigliano con carboncino e gesso bianco su una lavagna in ardesia, tra i lavori del progetto LievitAzione in collaborazione con Art33, Cultural Hub di Napoli Est. Il corto, selezionato al MedFilm Festival di Roma nella sezione “Voci dal Carcere”, sarà presentato sabato 9 novembre al cinema Moderno The Space alle 17 ad ingresso gratuito.

 

di Francesco Riccardi

Avvenire, 6 novembre 2024 Si discute sempre dell’immigrazione e non ci si accorge della massa di italiani che si trasferiscono all’estero. Forse adesso che le cifre sono più che tonde, anche il quadro complessivo risulterà più chiaro. E con esso la necessità di focalizzare meglio la nostra attenzione, rivedere alcune priorità e riorientare parte delle politiche. Perché i numeri parlano da soli: nel nostro Paese risiedono 5,3 milioni di stranieri, mentre 6,1 milioni di italiani vivono all’estero. E se dal 2020 a oggi i residenti in Italia sono calati complessivamente di 652mila persone, nello stesso periodo sono aumentati dell’11,8% i nostri connazionali che preferiscono stare in un’altra nazione. Il Rapporto Migrantes sugli italiani all’estero, presentato ieri, offre uno spaccato del nostro Paese su cui riflettere.

 

di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 6 novembre 2024 Nel novembre di 80 anni fa nel penitenziario di Ushuaia, in fondo all’estremità meridionale dell’Argentina, un gruppo di detenuti pazzi di rabbia massacrò a calci e pugni, con le guardie girate dall’altra parte, Gaetano Godino, reo d’aver ammazzato un gattino che i carcerati avevano adottato. Era in galera da trent’anni ed era famoso, col nomignolo di Petiso Orejudo (nano con le orecchie a sventola) come il più orrendo criminale della Pampa. Ancora oggi il suo nome è sinonimo, perfino in qualche dizionario argentino, di depravazione, ferocia, assenza di ogni rimorso. Era il nono figlio d’una coppia di calabresi finiti a Buenos Aires nella speranza di far fortuna.

 

di Angela Nocioni

L’Unità, 6 novembre 2024 Due ordinanze di giudici di pace hanno sollevato alla Corte costituzionale la questione della detenzione nei centri per il rimpatrio. Era ora! Finalmente la Consulta dovrà rispondere alla domanda: la detenzione nei Centri per rimpatrio (Cpr) è in contrasto con la Costituzione italiana? A chiedere se l’esistenza stessa dei Cpr violi o no i principi costituzionali sono due diverse ordinanze emesse dall’Ufficio del Giudice di Pace di Roma il 17 ottobre. In due udienze per la convalida di trattenimento di due persone nel Cpr, una disposta dal questore di Perugia e l’altra dal questore di Ascoli Piceno, il giudice ha ritenuto di dover rivolgersi alla Corte per sollevare la questione di legittimità costituzionale.

 

di Giacomo Guarini

Il Manifesto, 6 novembre 2024 Il corteo in città. Un guineano ingerisce 11 pile: assistito solo il giorno dopo, è morto. In ogni container dieci persone, ce ne dovrebbero essere quattro. Due ore e mezza in cammino dal quartier generale del comando scuole dell’aeronautica militare, nei pressi dell’aeroporto di Bari Palese, fino alla sede della prefettura in piazza Libertà, nel centro cittadino. Centinaia di migranti, “ospiti” del Centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) di Bari, si sono riversati sulle strade del capoluogo pugliese all’indomani della morte di un ragazzo guineano di 33 anni, utente della stessa struttura. L’uomo, morto per arresto cardiaco dopo aver ingerito 11 batterie stilo, sarebbe stato trasportato all’ospedale San Paolo di Bari (dove è avvenuto il decesso) solo all’indomani del tentativo di suicidio.

 

di Angela Gennaro

Il Domani, 6 novembre 2024 Costati milioni di euro. Quello di Modica è rimasto vuoto per mesi. E arrivati i primi ospiti i giudici non hanno convalidato il loro “fermo”. Un centro per i rimpatri in ogni regione. Il “sogno” dura almeno dal 2017, ma nessun governo di nessun colore è ancora riuscito a coronarlo. Per aumentare però la capienza dei posti per le persone che dovrebbero essere riportate “a casa loro”, il governo guidato da Giorgia Meloni punta su quello che il suo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, chiama trattenimento “leggero”. Leggero “perché senza filo spinato”, ha spiegato parlando dei centri in Albania di Shengjin e Gjader. Al suo posto sbarre e gabbie alte anche 8 metri, nei siti albanesi come dei Cpr italiani, a rinchiudere persone che non hanno compiuto reato.

 

di Paolo Delgado

Il Dubbio, 6 novembre 2024 Il Governo costretto a una battaglia di diritto sempre più complessa dopo la bocciatura del protocollo. Due giorni fa, quando i cronisti le hanno chiesto lumi sullo stato del progetto Albania, Giorgia Meloni è sbottata: “Ancora con l’Albania? Ma siete fissati”. Una così scomposta reazione, a proposito di quello che fino a un paio di settimane fa era il fiore all’occhiello del governo italiano soprattutto all’estero, è eloquente. Lo è anche di più il clamoroso sgarbo ai danni del capo dello Stato di cui la premier si è resa responsabile invitando a palazzo Chigi il vicepresidente del Csm Pinelli senza peritarsi di avvertire prima il Capo dello Stato, che è anche presidente del Csm. Un simile errore, compiuto da un leader politica intelligente e attenta, indica a propria volta quanto la premier inizia a sentirsi esasperata.

 

di Riccardo Magi

Il Manifesto, 6 novembre 2024 Vedere con i propri occhi il frutto della spregiudicata operazione di propaganda che il Governo Meloni sta mettendo in atto in Albania, con la connivenza di Edi Rama, non curandosi del diritto dell’Unione europea e senza rispetto per le storie e le sofferenze delle persone destinate ad essere deportate in quei centri, aiuta a comprendere la drammaticità della situazione in cui versa il nostro Paese. Aiuta a non essere miopi davanti alla spregiudicatezza di cui la Presidente del Consiglio è capace, innanzi ad una tra le più grandi (e costose) iniziative mediatiche ed elettoralistiche della storia repubblicana.

 

DOCUMENTI

Progetto "A scuola di libertà": incontro con Lucia Annibali del 5 novembre 2024 (videoregistrazione)

"I numeri del sovraffollamento carcerario in Italia", elaborazione statistica a cura di Marco Dalla Stella

Rapporto di Action Aid: "Trattenuti. Una radiografia del sistema detentivo per stranieri"

Ministero Giustizia. Statistiche su presenze nelle carceri e in area penale esterna, al 31 ottobre 2024

Garante nazionale. Studio aggiornato al 4 novembre 2024 degli eventi suicidari negli istituti penitenziari ed analisi dei dati sul sistema penitenziario

APPUNTAMENTI

Convegno: "Il diritto al rancore e il paradosso della mente ubriaca" (Milano, Casa di Reclusione di Opera, 6 novembre 2024)

Convegno. "Udine controcorrente: una rivoluzione gentile" (Udine, 7 novembre 2024)

Festival "Trasparenze di Teatro Carcere" (Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, dal 7 novembre al 20 dicembre 2024)

Evento "Oltre le sbarre": proiezione del film "Peso morto" realizzato dall'associazione Errorigiudiziari.com e dibattito (Padova, 8 novembre 2024)

Convegno nazionale A.I.M.M.F.: "Nuove povertà e pregiudizio. Intercettare i bisogni e garantire i diritti" (Milano, 8 e 9 novembre 2024)

Convegno: "Magistratura Democratica fa sessanta" (Roma, 9 e 10 novembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 10 novembre 2024

Ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche: "Italiani senza meta. Stato. Nazione. Patria. Repubblica" (Ferrara, dall'11 novembre al 10 dicembre 2024)

Incontro-dibattito: "1839-2024 Alessandria. Un "carcere centrale penitenziario" per il Regno Sardo-Piemontese… e per il domani" (Alessandria, 11 novembre 2024)

Convegno: "Quali risposte al bisogno di giustizia? Il senso della mediazione dei conflitti. Tra diritto, filosofia e teologia" (Milano, 12 novembre 2024)

Presentazione del libro: "Morire di pena. Per l'abolizione di ergastolo e 41-bis" (Napoli, in presenza e diretta Facebook, 12 novembre 2024)

Conferenza Università di Verona: "Percorso del detenuto e suo ingresso in Istituto penitenziario" (Verona, 13 novembre 2024)

Convegno: "Cooperazione sociale e giustizia, un ponte tra carcere e società. Esperienze di innovazione ed impatto sociale (Roma, 13 novembre 2024)

Programma di eventi pubblici: "Carcere in città: convegni, mostre, visite e performance" (Firenze, dal 14 al 17 novembre 2024)

Convegno. "L'affetto della città per il carcere: architettura carceraria e pena" (Firenze, 14 novembre 2024)

Seminario di studi. "Il carcere come risorsa: avviamento al lavoro e reinserimento del condannato" (Latina, 15 novembre 2024)

Seminario di studi. "Il diritto alla cura per il paziente psichiatrico autore di reato" (Palermo, 15 novembre 2024)

Evento "Oltre le sbarre": spettacolo teatrale "Cemento Armato" di Samuele Ferri (Padova, 15 novembre 2024)

Convegno. "Carcere, esecuzione penale esterna e volontariato: bisogni, idee e sfide fra presente e futuro" (Bologna, 21 novembre 2024)

eVISIONI 2024. Nona Edizione. "L'umanità femminile nelle istituzioni totali" (Torino, varie date fino al 21 novembre 2024)

55° Convegno nazionale SEAC - Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario: "Il carcere della Costituzione" (Roma, 22 - 23 novembre 2024)

Cooperativa La Ginestra propone il Community group gratuito "Dialoghi sulla giustizia riparativa" (Padova, fino al 25 novembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero organizza: "Maratona oratoria davanti ai Tribunali" (Roma e Milano, 29 novembre 2024)

"Riprendiamoci i diritti". Seconda Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale (Roma, 6 e 7 dicembre 2024)

Convegno. "Teatro e cultura: le leve efficaci del trattamento penitenziario" (Parma, 19 dicembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Novara e Bologna. Master congiunto in "Mediatore penale esperto in programmi di Giustizia riparativa" (Scadenza iscrizioni 20 novembre 2024)

Fondazione AIGA: "Corso online di Alta Formazione in Giustizia Riparativa" (Piattaforma ZOOM, varie date fino al 16 dicembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Da novembre 2024 a febbraio 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (scadenza 20 giugno 2025)