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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 28 novembre 2024

di Domenico Arena*

Avvenire, 28 novembre 2024 Il carcere non può essere il luogo “in cui si perde ogni speranza”. Le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica suonano come un monito estremo, per il sistema dell’esecuzione penale nel nostro Paese; e obbligano tutti a compiere uno sforzo di analisi complessiva - e per certi versi, impietosa - della sua gestione, in frangenti in cui la speranza pare invece affievolirsi e il dibattito pubblico sul tema rischia di scivolare su un piano inclinato, verso polarizzazioni emotive, prima ancora che ideologiche, tra pulsioni “cattiviste”, tese all’enfatizzazione della dimensione affittiva delle pene; e tentativi di valorizzazione della finalità rieducativa e del reinserimento sociale, spesso percepite come propositi “buonisti” da parte di anime belle idealiste e lontane dalla realtà delle cose.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 28 novembre 2024 Solo il 7% dei detenuti con problematiche legate all’uso di sostanze ha accesso ad un percorso alternativo alla detenzione, in comunità. Caterina Pozzi, presidente Cnca: “La nostra rete accoglie 400 persone. È pronta ad accogliere, da subito, altri 220 detenuti. Non è più tollerabile che tensioni e problemi sociali vengano affrontati creando nuovi reati, aumentando le pene e limitando il ricorso alle misure alternative”.

 

di Martina Ferlisi

altreconomia.it, 28 novembre 2024 Nonostante la situazione di emergenza in cui versano le carceri italiane dovuta a un tasso di sovraffollamento medio del 120%, solo il 7% dei detenuti con problematiche legate all’uso di sostanze è inserito in comunità terapeutiche. Eppure, le alternative all’ingresso negli istituti penitenziari esistono, denuncia il Cnca, che richiama l’attenzione sulla creazione da parte del governo di comunità private “chiuse”. Nonostante lo stato di cronica emergenza in cui versano le carceri italiane, dovuto soprattutto a un tasso di sovraffollamento medio del 120%, l’applicazione della misura alternativa alla detenzione per persone alcol/tossicodipendenti è in calo rispetto agli anni scorsi.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 28 novembre 2024 Il racconto dall’Istituto penale per minorenni (donne e uomini) Casal del Marmo di Roma. I mutamenti in atto e i contrasti con un mondo che non sa dare risposte adeguate. E un futuro possibile. Julia ha 19 anni appena compiuti, gli ultimi due compleanni li ha passati qui, a Casal del Marmo, l’Istituto penale per minorenni che si sviluppa su quattro palazzine nel mezzo della campagna di Roma nord. E della sua “bella Palermo” ha un ricordo dolce-amaro perché si è sentita “tradita” dalla sua gente: “Prima ero la studentessa brillante, la brava ragazza, l’attivista che aiutava gli altri. Poi dopo il fatto sono diventata un mostro. Dalla scuola all’ospedale, dove mi curavano per gli attacchi di panico, nessuno ha mantenuto le promesse di aiutarmi”.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 28 novembre 2024 Intervista al direttore dell’Ipm di Roma, Giuseppe Chiodo, e al Comandante della polizia penitenziaria, Saulo Patrizi. I dirigenti dell’Istituto: “Arrivano qui perché hanno accumulato tanti piccoli reati”. Era il fiore all’occhiello dell’Italia in Europa o lo è ancora, il sistema penale minorile che solo in ultima analisi dovrebbe destinare ai suoi istituti di reclusione i giovani criminali non intercettabili dai servizi? E sono vere le voci sempre più insistenti dei sindacati di PolPen sulle “rivolte” che sembrano improvvisamente sconvolgere le carceri come mai prima, e pure quelle minorili? Se lo si chiede a Giuseppe Chiodo, dal 1° dicembre 2023 direttore dell’Ipm di Roma Casal del Marmo, 37 anni, un passato da attivista in associazioni a tutela della libertà personale ...

 

di Manuela D’Argenio

tgcom24.mediaset.it, 28 novembre 2024 Le sezioni femminili restano inadeguate, le attività professionali sono poco variegate, l’accesso agli studi non è uguale per tutti: la discriminazione di genere, di fatto, è rimasta immutata. Il carcere come istituzione totale è una struttura pensata per uomini in cui si riscontra, anche nei documenti ministeriali, un’incapacità di rielaborarlo al femminile. Complice la bassa percentuale di detenute (il 4,2%) rispetto ai maschi, ancora oggi si fa fatica a tener conto dei problemi che affrontano le donne in un regime di reclusione: dalla privazione della genitorialità e dell’affettività all’adattamento all’ambiente. E soprattutto si innescano meccanismi di sottomissioni e “assegnazioni” di ruoli, anche inconsci, che cristallizzano il tempo, rendendo il patriarcato l’unico modello di società possibile, anzi pensabile, per le donne recluse.

 

a cura di Davide Pelanda*

Ristretti Orizzonti, 28 novembre 2024 Una lettera di giovani detenuti del carcere Lorusso e Cutugno. “Raccontare il carcere: diritto di cronaca e diritti delle persone private della libertà” è stato il tema di un recente evento organizzato a Torino dall’Opera Barolo in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Tra i relatori, il Garante dei detenuti della regione Piemonte, Bruno Mellano, e la Garante dei detenuti del Comune di Torino, Monica Gallo. E proprio Monica Gallo ha letto una lettera di un gruppo di ragazzi detenuti, che hanno analizzato le cronache dei quotidiani di Torino sui “fatti di Via Roma” dell’ottobre 2020 (saccheggi ai negozi, vetrine sfasciate, reati per i quali quei ragazzi sono stati arrestati).

 

di Antonio Massari

Il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2024 Minaccia sanzioni per i magistrati che parlino di temi “politici”, ma quando era pm non si asteneva mai: capitasse oggi si metterebbe sotto inchiesta tutti i giorni. I magistrati subiranno sanzioni disciplinari se non si asterranno “quando sussistono gravi ragioni di convenienza”. A rischiare, con la nuova norma voluta dal guardasigilli Carlo Nordio, che potrebbe passare già nel Consiglio dei ministri di domani, sono giudici e pm che prendono pubblicamente posizione su argomenti di attualità politica (vedi le toghe che criticano le scelte del governo sull’immigrazione e poi devono gestire fascicoli sugli immigrati).

 

di Valentina Santarpia

Corriere della Sera, 28 novembre 2024 Il sottosegretario alla Giustizia, alla presentazione di un mezzo blindato, aveva detto: “Non lasciamo respirare chi sta dietro quel vetro oscurato”, parlando dei detenuti. Venerdì il dl Giustizia in Consiglio dei ministri. “Quando si parla di un nemico mortale come i mafiosi queste espressioni dure sono giustificate”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio rispondendo al question time della Camera, ad un’interrogazione sulle frasi del sottosegretario Andrea Delmastro sul “non lasciar respirare” i detenuti che si trovano sui mezzi della polizia penitenziaria.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 28 novembre 2024 Lo Voi e Cantone criticano la proposta di limitare a 45 giorni la durata delle captazioni: “Un divieto a perseguire reati complessi e gravi”. La nuova stretta sulle intercettazioni, prevista nella proposta di legge “modifiche alla disciplina in materia di durata delle operazioni di intercettazione”, rischia di diventare “un divieto a indagare” : lo ha detto ieri il procuratore di Roma Francesco Lo Voi, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera, in merito alla pdl a prima firma del senatore di Forza Italia, Pierantonio Zanettin, già approvata a Palazzo Madama.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 28 novembre 2024 Per la Cassazione, sentenza n. 42941/2024, si tratta di una estensione analogica rispetto alla nozione di “dispositivo” non consentita all’interprete. L’introduzione in carcere di una scheda Sim da parte di una persona ammessa ai colloqui - nel caso la compagna - col fine di consegnarla al recluso, non configura il delitto di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte dei detenuti, reato previsto dal Dl Immigrazione e sicurezza del Governo Conte II. Per la Suprema corte, sentenza n. 42941/2024, non è infatti consentita un’interpretazione analogica della norma incriminatrice, l’articolo 391-ter cod. pen., in ragione dei principi della riserva di legge e di determinatezza della fattispecie.

 

di Francesco Insardà

Il Dubbio, 28 novembre 2024 Il numero di detenuti che si sono tolti la vita in cella sale a 82 dall’inizio dell’anno. Appello della Garante sarda al guardasigilli, che insiste: “Nuovi percorsi di comunità per detenuti con disagi psichici o tossicodipendenti”. Ha donato tutti i suoi organi, dimostrando di avere una umanità che gli è stata negata dallo Stato e dal sistema penitenziario. È stato l’estremo gesto di G. O., un ragazzo di 27 anni, che si era impiccato nella sua cella a Cagliari la settimana scorsa, morto questa notte in ospedale. Era un tossicodipendente in attesa di andare in comunità, segnalato dai genitori e costretto in una cella nella quale non doveva stare.

 

Il Secolo XIX, 28 novembre 2024 Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa della polizia penitenziaria: “Carcerari sovraffollati, il governo intervenga: le parole non bastano”. Un uomo di 46 anni detenuto nel carcere della Spezia è deceduto in ospedale. L’uomo era in attesa di giudizio e il 12 novembre scorso si era impiccato nella sua cella: era stato soccorso e portato all’ospedale in fin di vita. Le sue condizioni erano moto gravi. “Sono 83 i detenuti che dall’inizio dell’anno si sono tolti la vita, mentre 7 sono gli appartenenti alla polizia penitenziaria, in una spirale di morte a cui, evidentemente, non si vuole porre concretamente argine”, denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale del sindacato Uilpa della polizia penitenziaria.

 

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 28 novembre 2024 La manifestazione al Navile con avvocati, associazioni e Bergonzoni. Ottantadue suicidi dall’inizio dell’anno (numero vicinissimo al record negativo di 85 del 2022), a cui si aggiungono sette agenti di Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita; 62.110 detenuti contro i 51.234 posti di capienza regolamentare (nel carcere di Bologna si va verso le 850 presenze a fronte di 500 posti); 14.000 detenuti che vivono in spazi di 3-4 metri quadrati e 10.000 atti di autolesionismo.

 

modenatoday.it, 28 novembre 2024 Per la prima volta Unimore ha organizzato una speciale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico presso la Casa Circondariale Sant’Anna di Modena, dedicata agli studenti detenuti regolarmente iscritti all’Ateneo di Modena e Reggio Emilia. Sulla base della convenzione tra Unimore, la Casa Circondariale Sant’Anna ed ER.GO - Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia Romagna, stipulata nel 2022, che consente alle persone detenute nella struttura di accedere ai percorsi di studio di Unimore, si è tenuta questa mattina, per la prima volta, una speciale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 proprio presso la Casa Circondariale di Modena.

 

La Nazione, 28 novembre 2024 Si terrà venerdì 29 novembre dalle 15 alle 17, in sala delle Baleari presso palazzo Gambacorti, l’incontro “De iure condito e de iure condendo”, un convegno sull’ordinamento penitenziario. All’evento parteciperanno l’assessore alla partecipazione e ai rapporti col cittadino Gabriella Porcaro, il direttore della casa circondariale “Don Bosco” Tazio Bianchi, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Pisa Paolo Oliva e il garante delle persone private della libertà del Comune di Volterra Ezio Menzione. L’incontro sarà moderato dal garante delle persone detenute del Comune di Pisa, Valentina Abu Awwad, e interverranno l’ex garante Alberto Marchesi e il consigliere dell’Ordine degli avvocati di Pisa, referente della Commissione carcere, Roberto Nocent.

 

agensir.it, 28 novembre 2024 Si tiene oggi, giovedì 28 novembre, alle ore 18, nella Sala dei Parlamentari - Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” di Palazzo Minerva a Roma, la presentazione del libro “I volti della povertà in carcere”, scritto da Rossana Ruggiero e Matteo Pernaselci. La casa editrice “Dehoniane Bologna” e la Società San Vincenzo De Paoli - Consiglio Centrale di Roma Odv - presentano questo testo nato dal bisogno di raccontare un’umanità spesso dimenticata, quella racchiusa nei luoghi di detenzione. Dalle pagine emerge una condizione di povertà umana e sociale che viene comunicata attraverso le fotografie in bianco e nero di Matteo Pernaselci e i testi di Rossana Ruggiero - si legge in una nota della Società San Vincenzo De Paoli.

 

di Rosarianna Romano

Corriere del Mezzogiorno, 28 novembre 2024 La Meridiana ha presentato ieri nell’istituto penale di Trani il volume “Autrici!” Firmano nove detenute che hanno dato una forma speciale alle loro storie di vita Aiutate dagli operatori di “Senza Piume”, hanno anche immaginato il lieto fine.

 

rietinvetrina.it, 28 novembre 2024 “Comiche e Cosmo - una metafora dell’esistenza”: un progetto di Teatro Sociale e di formazione professionale “Un universo parallelo”, dove le storie di Italo Calvino diventano spunto di riflessione sulle relazioni umane. È in questo scenario che nasce Comiche e Cosmo, una metafora dell’esistenza, un progetto innovativo che, attraverso il teatro, offre ai detenuti del Nuovo Complesso di Rieti l’opportunità di riconnettersi con se stessi e con la società.

 

di F.M.

La Provincia Pavese, 28 novembre 2024 Ringraziamento pubblico alla cerimonia di San Siro. Nel corso della cerimonia prevista per il prossimo 9 dicembre non verranno assegnate solo le dodici benemerenze decise dal Consiglio comunale. Un ringraziamento pubblico andrà anche a quattro persone che, lo scorso 14 novembre, hanno prestato i primi soccorsi a un uomo colpito da un grave infarto tra corso Mazzini e la piazza del Municipio. Si tratta di due dipendenti comunali, Andrea Villani e Mauro Gramegna (che è anche volontario della Croce verde di Pavia), un assistente capo coordinatore di polizia penitenziaria, Enzo Di Tota e una volontaria della Croce rossa di Pavia che però non ha lasciato le proprie generalità e quindi sarà rappresentata dal presidente della Cri di Pavia.

 

di Francesco Moscatelli

La Stampa, 28 novembre 2024 Disagio sociale, TikTok, estetica neo-proletaria. Gli esperti: “Se il sistema non accoglie la situazione esplode. Ma non demonizziamo le periferie”. “Il punto di ritrovo il sabato pomeriggio è davanti alla stazione Garibaldi. Ci sono quelli del Corvetto, della Bovisa, di San Siro, e altri come noi che vengono da fuori. Poi la sera ci si sposta in corso Como, in Duomo o a City Life”. Abed e Hassan sono di Bollate. Fanno le scuole superiori e quasi ogni giorno vengono in piazza Gae Aulenti, ai piedi della torre tutta specchi di Unicredit, per incontrare i loro amici. “Ammazziamo il tempo, stiamo insieme”, raccontano. Alla domanda su chi siano per loro i maranza rispondono senza troppi dubbi: “Sono ragazzi un po’ più grandi di noi, intorno ai 20 anni, che fanno sempre quello che gli passa per la mente.

 

di Monica Serra

La Stampa, 28 novembre 2024 “Abbiamo il cuore spezzato. Ma ho piena fiducia nei carabinieri, nella polizia e nella giustizia”. Guarda le foto sul cellulare e fa fatica a crederci. C’è Ramy vicino a una piramide, in Egitto, Ramy che sorride in posa coi fratelli, Ramy a Montecarlo a vedere una partita di tennis, ci sono lui e Ramy davanti al Duomo di Milano. Papà Yehia Elgaml è nell’ufficio dell’avvocata di famiglia, Barbara Indovina. Fatica un po’ a spiegarsi: “Mi fa piacere che i miei figli invece parlano un italiano perfetto. Oggi sto un poco meglio di ieri. Mia moglie invece no, ha il cuore spezzato, piange e piange. La mamma è così”.

 

di Giulio Sensi

Corriere della Sera, 28 novembre 2024 Sono stabili i numeri dei migranti che arrivano nel nostro Paese. Resta il problema della difficoltà di integrarsi senza la cittadinanza. Patriarca: “Sono una risorsa per i territori”. I dati statistici sull’immigrazione in Italia parlano chiaro: l’emergenza “invasione” non esiste, la presenza degli immigrati ormai è stabile e chi non ha la cittadinanza italiana, specialmente se donna, ha sempre più difficoltà a lavorare e integrarsi. Una realtà che emerge chiaramente dal Rapporto Immigrazione 2024 di Caritas e Fondazione Migrantes. “I dati ci dicono che da almeno 10 anni ci muoviamo intorno ai 5 milioni di cittadini stranieri. La cifra - spiega Simone Varisco, curatore del rapporto per Migrantes - non ha variazioni significative. Ma non sono numeri che possono far parlare di un’invasione.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 28 novembre 2024 Una modifica al decreto Piantedosi di gennaio 2023 rischia di mettere la parola fine al soccorso civile nel Mediterraneo centrale. La recidiva scatterà quasi automaticamente portando alla confisca dei mezzi. Per le navi delle ong c’è una bomba nascosta nella stiva del disegno di legge che converte il “dl flussi”. È una modifica al decreto Piantedosi di gennaio 2023 e stabilisce che la recidiva di una determinata violazione non scatta solo in base al soggetto che materialmente la compie, ovvero il comandante, ma anche in base all’armatore. È tra quelle “fuori sacco” presentate dalla relatrice Sara Kelany (FdI). Quando entrerà in vigore renderà automatico il passaggio alle sanzioni superiori: i livelli sono tre e l’ultimo prevede la confisca dell’imbarcazione.

 

di Angela Stella

L’Unità, 28 novembre 2024 Polemiche per la compressione del dibattito. Mauri (Pd): “È una matrioska, si criminalizza il fenomeno migratorio”. Nel testo anche il dl paesi sicuri e misure riconducibili ai centri in Albania tra cui una clausola di segretezza. Magi (+E): “Che ha da nascondere il governo? Si rischia un nuovo caso motovedette libiche”. Via libera alla Camera al cosiddetto decreto flussi che contiene misure urgenti “in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”. L’esito finale era apparso scontato, così come lo sarà al Senato dove il provvedimento è atteso al più presto, dovendo essere convertito entro il 10 dicembre.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 28 novembre 2024 La Corte di giustizia Ue deciderà sui rinvii a tema “paesi sicuri” con l’iter accelerato. La sentenza non arriverà prima di sei/otto mesi. Si spiega così il rimpatrio degli operatori italiani dai centri di Shengjin e Gjader deciso la scorsa settimana. La Corte di giustizia Ue ha disposto la procedura accelerata per due rinvii pregiudiziali a tema “paesi sicuri” partiti dal tribunale di Roma e ha sospeso quelli di Bologna e Palermo sulla stessa materia. Le cause che andranno avanti sono state accorpate, per entrambe l’udienza sarà il 25 febbraio. I giudici del Lussemburgo hanno dunque rifiutato l’applicazione dell’iter d’urgenza che era stato richiesto dalle toghe capitoline, optando comunque per quello rapido. Nel primo caso la sentenza sarebbe arrivata in due mesi, in questo ce ne dovrebbero volere tra sei e otto.

 

di Youssef Hassan Holgado

Il Domani, 28 novembre 2024 “Abbiamo detto chiaramente che siamo disposti a portare avanti il progetto solo con l’Italia. Per il resto non so cosa faranno gli altri stati dell’Ue”, ha detto il ministro Igli Hasani. Per ora, secondo lui, non c’è dubbio che il progetto dei centri italiani proseguirà. Ma dall’Albania è iniziato il rientro di agenti e di dipendenti che gestiscono le strutture costruite dal governo. Igli Hasani, classe 1976, è il ministro scelto dal premier Edi Rama nel settembre del 2023 per occuparsi della candidatura del paese a diventare un futuro stato membro dell’Unione europea. Hasani, ministro per l’Europa e degli Esteri è stato il relatore di alcuni panel ai Mediterranean dialogues 2024 organizzati da Ispi a Roma.

 

DOCUMENTI

Comunicato Osservatorio Carcere UCPI: "Il diritto alla trasparenza sull'accertamento delle condizioni di salubrità degli istituti penitenziari attraverso le visite imposte alle ASL dall'art. 11 O.P."

Articolo: "Secondo la Cassazione non configura il reato di cui all'art. 391 ter c.p. la consegna ad un detenuto di una scheda telefonica"

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Progetto "A scuola di libertà". Anno scolastico 2024-2025: prossimi incontri online il 28 novembre e il 12 dicembre

APPUNTAMENTI

Convegno. "Dall'arresto al carcere: un percorso critico tra diritti e garanzie" (Torino, 28 novembre 2024)

Presentazione del libro e mostra fotografica: "I volti della povertà in carcere" (Roma, 28 novembre 2024)

Proiezione documentario: "11 giorni tra le mura del carcere" e successivo dibattito (Padova, 29 novembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino all'1 dicembre 2024

CARITAS-Migrantes: "Presentazione del XXXII Rapporto Immigrazione" (Padova, 3 dicembre 2024)

Incontro-dibattito: "Essere donne in carcere" (Brescia, 3 dicembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero organizza: "Maratona oratoria davanti ai Tribunali" (Roma e Milano, 4 dicembre 2024)

"Riprendiamoci i diritti". Seconda Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale (Roma, 6 e 7 dicembre 2024)

Seconda edizione del Festival letterario: "Secondo mestiere. Seconda opportunità" (Roma, 7 e 8 dicembre 2024)

Seminario di formazione: "Comunità e responsabilità: la giustizia riparativa come risorsa" (Novara, 9 dicembre 2024)

Ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche: "Italiani senza meta. Stato. Nazione. Patria. Repubblica" (Ferrara, fino al 10 dicembre 2024)

Convegno. "Teatro e cultura: le leve efficaci del trattamento penitenziario" (Parma, 19 dicembre 2024)

Festival "Trasparenze di Teatro Carcere" (Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, fino al 20 dicembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Percorso di informazione e sensibilizzazione: "Spazi e programmi di giustizia riparativa per lo sviluppo di comunità responsabili" (Matera, fino al 6 dicembre 2024)

Fondazione AIGA: "Corso online di Alta Formazione in Giustizia Riparativa" (Piattaforma ZOOM, varie date fino al 16 dicembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Da novembre 2024 a febbraio 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. Ciclo seminariale: "Violenza contro le donne: dalle relazioni strette ai crimini contro l’umanità" (Milano, fino al 20 marzo 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. XV ciclo seminariale "Giustizia e letteratura" (Milano, fino al 10 aprile 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)

Nona edizione del concorso letterario: "Adotta l'orso. Per uscire dall’isolamento o dall'auto-reclusione" (Scadenza 15 marzo 2025)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (scadenza 20 giugno 2025)