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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 22 novembre 2024
di Francesco Bechis
Il Messaggero, 22 novembre 2024 Lunedì il decreto in Cdm: se un magistrato commenta una legge del governo, deve poi astenersi dal trattare casi su quell’argomento. Oppure interviene il Csm. Un ammonimento alle toghe “politicizzate”. Questa volta scritto nero su bianco. Hai criticato apertamente un decreto del governo con un editoriale, in un convegno, sui social network, e ti ritrovi a dover giudicare su quello stesso decreto? Devi astenerti, far spazio a un altro collega con la toga, per ragioni “di convenienza”. Altrimenti scattano le sanzioni del Consiglio superiore della magistratura: ammonimento, censura, perfino sospensione.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 22 novembre 2024 Nuovo decreto sulla giustizia. Imparzialità e libertà di espressione nel mirino. E per gli hacker arriva l’arresto in flagranza. Essere imparziali, ma anche sembrare tali. Come la moglie di Cesare: al di sopra di ogni sospetto. È una questione sulla quale i giuristi hanno prodotto nei decenni tonnellate di riflessioni e che, in effetti, dà da pensare anche all’opinione pubblica, con il governo che si propone di sciogliere il nodo per decreto. Ieri mattina, alla riunione preparatoria convocata mentre la premier Meloni è in Sud America dal sottosegretario Alfredo Mantovano in vista del consiglio dei ministri in programma per lunedì, nello schema dell’ennesimo decreto sulla giustizia, al punto 4, leggiamo che tra gli illeciti disciplinari dei magistrati ci sarà anche ...
di Errico Novi
Il Dubbio, 22 novembre 2024 Ci sarebbe una soluzione. Basata su un ragionevole compromesso. È questa la proposta che il la maggioranza intende accogliere rispetto alla norma “blocca- processi” inserita in Manovra. Si tratta della misura con cui la legge di Bilancio, nella versione originaria disegnata dal Consiglio dei ministri, e in particolare dal Mef, prevede l’estinzione della causa civile nel caso in cui non si provveda preliminarmente al pagamento del contributo unificato. La modifica al codice di rito civile dà facoltà al giudice di dichiarare l’improcedibilità nei casi di domanda riconvenzionale, chiamata in causa, impugnazione incidentale. Secondo fonti di governo, la misura verrebbe modificata in modo da rendere vincolante, per il prosieguo dell’azione legale, solo il versamento di un anticipo, relativamente contenuto ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 22 novembre 2024 Il teorema della trattativa Stato- mafia, che nel corso degli anni è cambiato in corso d’opera, prevede anche che Bernardo Provenzano sia stato protetto per anni attraverso un patto tra mafia e politica, con l’ausilio di soggetti deviati e i soliti ex Ros. La vicenda, che muore a Palermo, entra nell’imminente processo di Caltanissetta attraverso il rinvio a giudizio degli ex generali dei carabinieri della Dia in pensione Alberto Tersigni e Angiolo Pellegrini oggi 82enne, e dell’ex poliziotto Giovanni Peluso, accusato di aver protetto Cosa Nostra in concorso con soggetti dei servizi segreti non identificati. Si tratta della tesi elaborata anche dalla procura generale di Palermo, all’epoca guidata dal procuratore Roberto Scarpinato, ed emersa durante il processo d’appello sulla trattativa.
di Riccardo Carlino
Il Foglio, 22 novembre 2024 L’aula di Montecitorio approva il pacchetto di norme firmato da Michela Brambilla: un poderoso incremento di pene detentive e pecuniarie accompagnato da nuovi reati e aggravanti. Sognando una deterrenza sempre più mitica. “Vittoria! La Camera ha approvato la mia legge per inasprire le pene per i reati contro gli animali! Basta impunità!”. Festeggia così Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi Moderati e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali, subito dopo il via libera di Montecitorio con 101 voti a favore, 95 astenuti e 2 contrari del suo disegno di legge recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni per l’integrazione e l’armonizzazione della disciplina in materia di reati contro gli animali”.
GIURISPRUDENZA
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 22 novembre 2024 Il reato scatta anche se il comportamento è isolato nel tempo. Reato di tortura per più condotte violente commesse nei confronti dei detenuti, ai quali vengono provocate acute sofferenze fisiche e un verificabile danno psichico. La Cassazione, (sentenza 42649 e altre), respinge i ricorsi - contro la sospensione cautelare dal servizio per un anno - proposti dal coordinatore del Corpo di Polizia penitenziaria di Foggia e da alcuni agenti, accusati di aver torturato due detenuti. La Suprema corte respinge la tesi della difesa degli indagati, secondo la quale, la contestazione del reato (articolo 613 bis del Codice penale) era infondata in assenza della reiterazione richiesta anche dalla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo.
di Luigi Sannino
Il Roma, 22 novembre 2024 Quarto episodio dall’inizio dell’anno, la rabbia del garante Ciambriello: “Il sistema penitenziario sull’orlo del baratro”. Un nuovo suicidio nel carcere di Poggioreale, dove si è tolto la vita un uomo di 28 anni, Benito Viscovo, originario di Nola. È il quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione. Sono 81 in tutta Italia, con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che hanno deciso di togliersi la vita.
umbria24.it, 22 novembre 2024 Il medico legale Luca Tomassini ha il compito di accertare le cause del decesso. L’autopsia sul corpo del detenuto di 37 anni, trovato morto nella sua cella martedì mattina nel carcere di Capanne, verrà effettuata questa mattina. Il pubblico ministero Mario Formisano ha incaricato il medico legale Luca Tomassini di accertare le cause del decesso e l’esatto momento in cui è avvenuto. Questi elementi saranno cruciali per orientare le indagini, che attualmente si concentrano sull’ipotesi di omicidio colposo a carico di ignoti. Le prime verifiche indicano che la morte potrebbe essere dovuta a cause naturali, ma, alla luce delle tensioni emerse tra i detenuti, saranno effettuati ulteriori accertamenti.
di Rino Giacalone
articolo21.org, 22 novembre 2024 Tutto avveniva dietro i cancelli del “reparto blu”. È lì che sarebbero stati commessi torture e abusi ai danni dei detenuti. Non siamo in un paese straniero, in un carcere egiziano, dove sotto tortura fu ucciso Giulio Regeni, siamo nella casa circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani. Quel carcere dove all’ingresso è posta una targa a ricordo di un poliziotto, Giuseppe Montalto, ucciso il 23 dicembre 1995 dai mafiosi che lo ammazzarono come regalo di Natale ai boss detenuti al 41 bis. L’esempio di quel poliziotto è finito calpestato e vilipeso dai suoi stessi colleghi.
di Luigi Mastrodonato
Il Domani, 22 novembre 2024 Pestaggi con un “intento persecutorio”. Tra le vittime anche un cittadino di origine rumena che ha tentato il suicidio una volta fuori dal carcere. L’inchiesta rivela un “metodo” oltre Trapani. Sono decine gli episodi brutali nel fascicolo relativo alle presunte violenze e torture nel carcere di Trapani per cui sono indagati 46 agenti, circa il 20 per cento del totale, e dieci sono finiti ai domiciliari. Tanti mattoncini che costruiscono un modus operandi che secondo il procuratore Gabriele Paci “non era episodico, bensì una sorta di metodo per garantire l’ordine”.
di Stefano Brogioni
La Nazione, 22 novembre 2024 La sorveglianza boccia Sollicciano: se entro 60 giorni non verranno sanate alcune problematiche croniche, il recluso ha diritto a un altro penitenziario. In cella a Sollicciano senza acqua calda, senza riscaldamento, tra le cimici. Il tribunale di sorveglianza emette un’altra ordinanza severissima contro il carcere “disumano”: il giudice Susanna Raimondo ha infatti accolto gran parte delle doglianze presentate dall’avvocato Gianni Salocchi per conto di un suo assistito (I.P., un “definitivo” che ha già passato circa tre anni dietro le sbarre) e ordinato all’amministrazione penitenziaria di intervenire sulle carenze ormai croniche.
di Katiuscia Guarino
Il Mattino, 22 novembre 2024 Condizioni disumane nelle celle, carenza idrica e emergenza sanitaria: sono queste le criticità riscontrate nel carcere di Bellizzi dai rappresentanti della Camera Penale Irpina e degli esponenti dell’associazione Nessuno tocchi Caino nel corso della visita nella casa circondariale. Ieri mattina l’iniziativa, alla quale è seguita la presentazione di un libro, presso la struttura di contrada Sant’Oronzo. Le problematiche rilevate sono state al centro del dibattito che si è tenuto al termine della visita e che ha visto la partecipazione della direttrice in missione del carcere, Maria Rosaria Casaburo; il presidente della Camera Penale Irpina, Gaetano Aufiero; il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Avellino, Fabio Benigni; l’ex parlamentare Rita Bernardini e Sergio D’Elia segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino.
agi.it, 22 novembre 2024 “L’emergenza carcere c’è da sempre: è un problema che va affrontato con risolutezza perché la sofferenza dei detenuti è in preoccupante aumento”. Così mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana parlando oggi nel capoluogo emiliano romagnolo davanti a circa 200 persone, tra volontari e addetti ai lavori, durante il convegno ‘Carcere, esecuzione penale esterna e volontariato: bisogni, idee e sfide fra presente e futuro’ organizzato dal garante dei detenuti Roberto Cavalieri. “Il report sul volontariato carcerario presentato oggi - ha aggiunto - propone soluzioni adeguate, a partire da temi che possono sembrare marginali, ma che in realtà non lo sono, come l’assenza dei prodotti per l’igiene”.
agensir.it, 22 novembre 2024 A Roma, nella Sala stampa della Camera dei deputati - in via della Missione 4 - il 26 novembre, alle 14.45, si svolgerà la conferenza stampa “Vuoti a prendere”, che ha per sottotitolo: “L’affidamento in prova in comunità per i detenuti tossicodipendenti, una pratica in calo mentre il sovraffollamento carcerario aumenta”. Nell’annuale relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 elaborata dal Dipartimento per le politiche antidroga e presentata il 25 giugno scorso dal Governo si evidenzia come al 31 dicembre 2023 erano presenti negli istituti di pena 17.405 detenuti tossicodipendenti, pari al 29% della popolazione carceraria totale (60.166).
La Repubblica, 22 novembre 2024 Il recupero di prodotti che rischierebbero di essere smaltiti donati a quattro strutture detentive milanesi: San Vittore, Bollate, Beccaria e Opera. Un progetto di riqualificazione delle carceri permetterà il recupero e la distribuzione di prodotti e arredi che rischierebbero di essere gettati via, ma che invece verranno donati da aziende del territorio, con un beneficio in termini di emissioni evitate di CO2 e un buon impatto sociale sulle comunità. L’iniziativa è coordinata dal Comune di Milano e supportata da Regusto, prima piattaforma ESG blockchain per la lotta allo spreco.
di Lara De Luna
La Repubblica, 22 novembre 2024 Coinvolta nel progetto anche la chef Ada Stefani, del ristorante stellato Ada Gourmet: “A parte i figli, questa è la cosa più bella che ho fatto in vita mia”. “Insegniamo loro non solo un lavoro, ma li accompagniamo verso un reinserimento alla vita”. Sono parole intense quelle con cui Ada Stefani del ristorante perugino Ada Gourmet, racconta un progetto a cui ha aderito in collaborazione con la cooperativa sociale Frontiera Lavoro: un corso di cucina con finalità di reinserimento lavorativo dedicato ai detenuti del Nuovo Complesso Penitenziario di Perugia.
forlitoday.it, 22 novembre 2024 Lunedì 25 alle 15.00 e in replica martedì 26 novembre alle14.30, il festival “Trasparenze” di Teatro carcere arriva in Romagna e precisamente a Forlì, dove la Casa Circondariale di via della Rocca si trasforma in palcoscenico per accogliere “Un rumoroso silenzio”, una produzione di Contatto Odv e Malocchi e profumi Aps e Coordinamento teatro carcere Emilia-Romagna. Lo spettacolo, che ha la regia di Sabina Spazzoli, Michela Gorini e Davide Zagnoli, che firmano anche la drammaturgia, vede in scena attori detenuti della Casa Circondariale forlivese, sezioni maschile, femminile e protetti e allievi del Liceo classico Monti di Cesena.
di Tommaso Labate
Corriere della Sera, 22 novembre 2024 L’ex magistrato, scrittore e sceneggiatore: “È una violenza legale, autorizzata. In certi casi irrinunciabile, certo, ma sempre violenza è. Mi dà da pensare come la nostra società occidentale, che ha tanto investito nella cultura giurisdizionale, non sia ancora riuscita a superare il carcere e l’ergastolo”.
AFFARI SOCIALI
di Franco Corleone
L’Espresso, 22 novembre 2024 Di fronte alla deriva autocratica, le consultazioni sono uno strumento per risanare i guasti di democrazia. Le elezioni americane, con la vittoria a valanga di Trump negli Stati decisivi e con il sostegno di immigrati e di ceti sociali poveri, conferma l’agonia della democrazia condizionata dai poteri finanziari e speculativi. Il controllo dei media rappresenta un altro aspetto di subordinazione dei cittadini e delle persone più deboli, usate come “parco buoi”. La metà degli elettori non ha votato - e quindi con il consenso esplicito solo del trenta per cento del popolo - la destra estremista si è assicurata il controllo del Congresso oltre quello della Corte Suprema.
di Lea Melandri
Il Manifesto, 22 novembre 2024 Violenza maschile Cosa ci dicono le uscite disastrose di Valditara e Meloni sulla strada che resta da fare contro stupri e femminicidi e per intervenire sul terreno che li condiziona. Ci voleva l’intervento provocatorio e interessato di Valditara per riportare di nuovo il femminicidio dalla cronaca nera all’onore delle prime pagine dei giornali, un esito sicuramente contrario a quello che si proponeva. L’obiettivo era di sviare l’attenzione dalla cerimonia che si stava svolgendo in una sala del parlamento per presentare la Fondazione Giulia Cecchettin, e quello che il femminicidio della giovane studentessa ha rappresentato grazie alle parole del padre e della sorella: l’uscita della violenza contro le donne dal “privato”, la consapevolezza che si tratta di una questione sociale e politica del massimo rilievo ...
di Maria Corbi e Eleonora Camilli
La Stampa, 22 novembre 2024 Alla vigilia della Giornata del 25 novembre, i partiti si scontrano anche sulla parola “patriarcato”. La leader Pd: “Serve formazione”. La ministra Roccella: “Aumentati i fondi per le case-rifugio”. Un anno fa il femminicidio di Giulia Cecchettin scosse l’Italia e, per un attimo, con la telefonata tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein sembrò che potessimo essere tutti dalla stessa parte per combattere la violenza sulle donne.
di Felice Cavallaro
Corriere della Sera, 22 novembre 2024 Nelle Marche nasce un’associazione ispirata al nome della protagonista di “C’è ancora domani” in stile don Ciotti. In 100 città italiane l’iniziativa legata a “Liberi di scegliere” voluta dal sacerdote per i ragazzi. Ancora non lo sa Paola Cortellesi: ma Delia, la protagonista del film su come eravamo, sul diritto e sulla gioia della donna di votare, diventa il nome di un’associazione appena nata a Macerata e pronta ad espandersi, si spera, in cento città. Obiettivo dichiarato delle organizzatrici, anzi, degli organizzatori perché sono già coinvolti tanti uomini, è di accendere “nelle scuole, nei posti di lavoro” l’attenzione sulla Costituzione, sui diritti, su una effettiva parità fra uomo e donna.
di Goffredo Buccini
Corriere della Sera, 22 novembre 2024 La vera questione non sono gli sbarchi, ma i rimpatri e una massa di irregolari impossibile da smaltire. Chi dovesse passare una domenica dalle parti della stazione di Napoli potrebbe scoprire, attorno alla quattrocentesca Porta Nolana, un’enclave di illegalità: interi marciapiedi coperti di mercanzia variamente trafugata e riciclata, l’ormai famoso “mercato degli stracci” gestito da un popolo di migranti irregolari, là dove non osano i vigili urbani. A Roma l’oscena tendopoli di viale Pretoriano, addossata alle Mura Aureliane, è stata sgomberata da qualche settimana, dopo infinite proteste dei residenti, dalla polizia municipale.
di Giovanni M. Jacobazzi
Il Dubbio, 22 novembre 2024 “Premesso che le norme le leggiamo bene, nessuno vuole polemizzare con le scelte della politica in tema di immigrazione. Il nostro voleva solo essere un contribuito tecnico”, afferma, in un colloquio con il Dubbio, il presidente della Corte d’appello di Milano Giuseppe Ondei, divenuto ormai il “referente” di tutti i presidenti di Corte in questa quanto mai incandescente materia.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 22 novembre 2024 L’ente gestore smobilita entro il fine settimana. Per ora non sono previsti ricambi. Il ministero dell’Interno insiste: andiamo avanti con il progetto. Piantedosi: “Il modello è stato tracciato. Non faremo passi indietro. Attendiamo a breve la pronuncia della Cassazione sulle nostre impugnazioni”. Gli operatori di Medihospes, l’ente gestore dei centri italiani di Schengjin e Gjader, stanno rientrando dall’Albania: saranno tutti a casa entro il fine settimana. Per loro al momento non sono previsti ricambi, mentre non è ancora chiaro cosa accadrà con i contratti dei lavoratori selezionati ma mai partiti. Del resto, ha denunciato mercoledì altreconomia, anche il contratto tra la prefettura di Roma e Medihospes è ancora “fantasma”, a sei mesi dall’aggiudicazione.
di Sara Tanveer
Il Domani, 22 novembre 2024 Malala Yousafzai, Nobel per la Pace ad appena 17 anni, ha dimostrato che le donne del paese sono politicizzate e attive, mentre nell’opinione comune esistono solo come vittime, mai emancipate, mai soggetti politici. Dalla clandestinità sotto la dittatura alla rivendicazione del proprio corpo, fino alla forte intersezionalità con le lotte per l’emancipazione omosessuale e trans: ma non mancano ostacoli. Nell’immaginario comune le donne pakistane esistono solo come vittime. Sono donne che vengono ammazzate dai mariti, dai genitori, dallo Stato, ma non sono mai emancipate, non sono mai un soggetto politico.
DOCUMENTI
Ristretti Orizzonti Marassi. Numero 9, novembre 2024
Articolo: "Punizione. In dialogo con Giovanni Fiandaca", di Domenico Pulitanò