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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 20 novembre 2024

di Stefano Anastasia

Il Manifesto, 20 novembre 2024 Confesso che preferivo il Delmastro che rivendicava la sua indifferenza nei confronti dei detenuti, uscendo dal carcere di Taranto l’estate scorsa, al Delmastro che, in confidente dialogo con Pietro Senaldi (Libero, 17.11.2024), si nasconde dietro il paravento della lotta alla mafia per giustificare politicamente il suo scivolone sul trattamento a cui sono o dovrebbero essere sottoposti i detenuti in 41bis, con tanto di dichiarata emozione per il soffocamento delle vittime. Preferivo il Delmastro tarantino perché la diceva come la pensa, senza infingimenti.

 

di Ilario Lombardo

La Stampa, 20 novembre 2024 Il sottosegretario aveva detto di godere nel non vedere respirare i detenuti nei blindati. La premier lo difende da Rio e si irrita con La Stampa. Il leader di Iv Renzi: “Lui un sadico, si deve curare. E lei mente”. Borghi: “Contro la costituzione”. Serracchiani, Pd: “Invece di fargli scudo dovrebbe farlo dimettere”. La domanda non le piace, e non fa nulla per mascherarlo. E la risposta sarà secca, prima, e molto più irritata dopo, quando la incalzeremo. Ecco la domanda: presidente non pensa di dover almeno censurare il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che ha confessato di provare “intima gioia nel vedere non respirare i detenuti”. Neanche il tempo di ricordare cosa aveva detto il suo fedelissimo di Fratelli d’Italia, che Giorgia Meloni cerca di tagliare di netto la questione: “Ha detto che gode nel vedere non respirare la mafia, se questo vi scandalizza ne prendo atto”.

 

di Saverio Lodato

antimafiaduemila.com, 20 novembre 2024 Ci permettiamo di scrivere dell’argomento, perché in mezzo ci è finita la parola “mafia”, e in un’Italia nella quale non la si nomina mai, non dobbiamo mai essere noi a lasciarla passare inosservata. Il fatto è noto, e fra un attimo lo riassumeremo. Anche se grandi giornali e tv se ne sono tenuti debitamente alla larga: vuoi per servile rispetto dovuto al manovratore governativo, vuoi - e lo pensiamo per davvero, cioè senza ombra di ironia - perché anche il servilismo più scomposto può a volte provare vergogna, imbarazzo e, perché no? un vago senso di schifo.

 

di Daria Bignardi

vanityfair.it, 20 novembre 2024 Nelle nostre galere c’è sempre più dolore e insensatezza. Bisognerebbe avere rispetto per chi soffre. Altro che intima gioia. Perché le parole pronunciate dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro dopo la presentazione della nuova auto per trasporto detenuti 41bis suscitano indignazione. Sono andata a vedere il video perché non ci credevo. Ma il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro lo ha detto davvero.

 

di Riccardo Carlino

Il Foglio, 20 novembre 2024 Dentro le carceri italiane potrebbe arrivare una figura specializzata per sedare e prevenire l’esplosione di rivolte. Un ruolo ancora tutto da costruire, ma che per alcune associazioni a tutela dei diritti è “espressione di una concezione autoritaria e militare”. Si chiama “negoziatore penitenziario” la nuova figura che il ministero della Giustizia vorrebbe introdurre negli istituti penitenziari italiani per tentare di sedare le rivolte e prevenire lo scoppio di tensioni fra detenuti e forze di polizia. Nella bozza di un apposito decreto ministeriale pubblicata all’inizio di novembre, si parla di un ruolo altamente specializzato capace di intervenire nei casi di più speciale complessità “attuando le tecniche operative idonee rispetto al livello di rischio dello scenario”, mirate a una “gestione non conflittuale della situazione”.

 

di Paola Balducci

Il Dubbio, 20 novembre 2024 Ci occupiamo spesso dei temi riguardanti il sovraffollamento carcerario, parliamo di come le nostre carceri stiano vivendo un momento drammatico e difficile da oramai troppo tempo. Tuttavia, non possiamo continuare ad ignorare come anche il sistema penitenziario minorile, che ha spesso rappresentato una realtà meno problematica nel sistema carcerario italiano, stia vivendo una realtà drammatica. In un solo anno il numero di ingressi negli istituti penitenziari per minorenni è aumentato esponenzialmente, portando un sistema già di per sé fragile e complesso molto vicino al collasso.

 

di Angela Stella

L’Unità, 20 novembre 2024 Il ddl sicurezza, in discussione ora al Senato, prevede, fra le varie misure repressive, la non obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e per le madri di bambini fino a un anno di età. Per questo ieri, in una conferenza stampa a Palazzo Madama, è stata rilanciato l’appello “Madri Fuori, dallo stigma e dal carcere, insieme ai loro bambini e bambine”. Si tratta di una misura “sessista e razzista”, dice à Grazia Zuffa, presidente della Società della Ragione, tra i promotori della campagna. “Con questa norma, non solo si punisce la donna per la “doppia colpa” di aver tradito col reato la “missione” materna, sulla scia dello stereotipo patriarcale; ma si permette che lo stigma ricada pesantemente sui bambini. Inoltre, è stata ritagliata per punire le donne di etnia rom.

 

di Associazione Extrema Ratio

Il Dubbio, 20 novembre 2024 Lo ha sottolineato anche Franco Gabrielli: “Il solito approccio panpenalista è un approccio sbagliato”. In un recente intervento sul Foglio, l’ex capo della Polizia ed ex direttore dell’Aisi, sollecitato da Carmelo Caruso, non si è trattenuto: “L’idea che “tutti in carcere e buttiamo via le chiavi” è una frase a effetto, di colore, per non rispondere alla vera domanda: perché siamo vulnerabili?”. Dunque, altro che “pene più severe”, come incoraggia Giorgia Meloni per risolvere la questione cybersicurezza, evitare i dossieraggi e contrastare gli spioni. Non serve l’inasprimento delle sanzioni, “che è solo fumo negli occhi”, ma un intervento di rinnovamento delle infrastrutture pubbliche digitali, una strategia ben più ampia, faticosa e risolutiva, a lungo termine.

 

di Ilario Ammendolia

L’Unità, 20 novembre 2024 Mercoledì scorso, ospite di Lilly Gruber, Salvini supportava le sue accuse contro i giudici “comunisti” con i numeri: 30mila innocenti arrestati negli ultimi trent’anni. Troppi per Salvini e troppi anche per me. Con una differenza: quando nel 2019 scattava l’operazione “Rinascita Scott” che sbatteva in galera quasi 500 calabresi, su Il Riformista definivo quella retata uno show. Salvini che fino a due mesi prima era stato ministro dell’Interno, con un libro di Gratteri sotto il braccio, si recò alla procura di Catanzaro per farsi fare la dedica e congratularsi col magistrato-eroe. Eppure nessun tribunale aveva ancora giudicato, e tantomeno condannato, gli imputati. Oggi, dopo il primo grado di giudizio, sappiamo che molti di loro erano innocenti.

 

di Paolo Borgna

Avvenire, 20 novembre 2024 Anche i più severi critici di certe improvvide esternazioni di alcuni magistrati dovrebbero fare un salto sulla sedia nel leggere la notizia che due consigliere del Csm avrebbero invocato una censura disciplinare per il magistrato Stefano Musolino (segretario nazionale di Magistratura democratica) per alcuni suoi interventi pubblici critici verso il ddl “sicurezza”. Lo stupore aumenta se si leggono le frasi incriminate: “Siamo molto preoccupati. Esiste un problema di gestione del dissenso che non può essere affrontato attraverso strumenti penali. I conflitti possono essere deleteri se non si basano sul rispetto reciproco delle posizioni e possono essere invece molto fruttuosi se vengono gestiti e governati. Ma per farlo, non si può ricorrere allo strumento penale.

di Guido Clemente di San Luca*

Il Manifesto, 20 novembre 2024 Nella quotidiana vita giudiziaria, diversamente da quanto appare, è tutt’altro che raro rinvenire sentenze favorevoli agli interessi delle maggioranze. I cardini dello Stato di diritto - è sotto gli occhi di tutti - sono in grave crisi. Il principio di legalità - intesa come il primato della legge, quale espressione della volontà della maggioranza liberamente espressa secondo i meccanismi della democrazia rappresentativa - viene gravemente svuotato di senso laddove s’intenda per legge solo quella in senso formale. Sono “legge”, e dunque paradigma di legalità, tutte le fonti giuridiche che disciplinano ogni singola fattispecie concreta: dalla regolazione europea e/o internazionale fino alla normazione secondaria.

 

di Angela Stella

L’Unità, 20 novembre 2024 A gennaio atteso il primo sì della Camera sulla riforma dell’ordinamento. Lo scontro si preannuncia durissimo. Sul decreto flussi è botta e risposta tra l’Anm e Nordio. L’inverno sarà caldissimo e non sarà certo colpa del cambiamento climatico bensì dello scontro durissimo che si preannuncia tra governo e magistratura in concomitanza sia del primo sì alla Camera sulla separazione delle carriere, previsto al massimo per gennaio, sia per le decisioni che arriveranno dalle toghe sui migranti portati in Albania a cui seguiranno anatemi da parte della maggioranza.

 

di Paolo Frosina

Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2024 Ma al plenum le correnti si sono spaccate. Meglio un sistema più rigido, con un’inedita griglia di punteggi per ridurre al minimo il potere delle correnti, o uno più “largo”, che lascia maggiore discrezionalità limitandosi a mettere ordine nella giungla dei criteri di valutazione? Il dibattito riempie da settimane le chat e le mailing list di giudici e pm in vista di un voto decisivo a cui mercoledì sarà chiamato il Consiglio superiore della magistratura: l’approvazione del nuovo Testo unico sulla dirigenza giudiziaria, la circolare interna che fa da vademecum per le scelte dei capi di Procure, Tribunali e Corti di tutta Italia.

 

Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2024 La Consulta: “Violato il diritto delle donne”. Non è un lavoro per soli uomini. La Corte costituzionale, con la sentenza n. 181, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale il decreto legislativo 29 maggio 2017, n. 95, nella parte in cui distinguono secondo il genere, in dotazione organica, i posti da mettere a concorso nella qualifica di ispettore del Corpo di Polizia penitenziaria. Le disposizioni in esame erano state censurate dal Consiglio di Stato per la violazione dei principi di eguaglianza e ragionevolezza (art. 3 Cost.) e, in riferimento all’art. 117, primo comma, per il contrasto con il principio di parità di trattamento fra uomo e donna, sancito dal diritto dell’Unione europea.

 

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 20 novembre 2024 L’ultima vita perduta è quella di un tunisino di 28 anni che si è impiccato a Genova Marassi. Aumentano le aggressioni. A Milano San Vittore sovraffollamento record. Dietro le sbarre si muore ancora. Sono 81 i suicidi di persone detenute dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane. E 131 sono quelle decedute per altre cause: 212 vittime in tutto, un numero mai così alto dal 1992, e l’anno deve ancora finire. Nel tragico conto vanno aggiunti, inoltre, i 7 agenti di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita negli ultimi dieci mesi. Un altro segno che al disagio e alla disperazione di chi vive “dentro” non è stata ancora data una risposta concreta.

 

rainews.it, 20 novembre 2024 Da chiarire le circostanze del decesso. Giuseppe Caforio lancia l’ennesimo allarme sulla condizione degli istituti penitenziari. Ancora tensioni nelle carceri umbre, ancora proteste dei detenuti contenute a fatica dal personale della polizia penitenziaria. Succede a Capanne questa volta, dove a scatenare la sommossa è la morte, per cause naturali, di un detenuto nigeriano di 37 anni in attesa di giudizio. Minuti concitati durante i quali, mentre gli agenti prestavano i primi soccorsi dopo la scoperta dell’uomo agonizzante in cella e in attesa dell’arrivo del personale del 118, i detenuti hanno iniziato a protestare cercando di uscire in corridoio lamentando ritardi nell’intervento e scarsa informazione.

 

di Mackda Ghebremariam Tesfaù

Il Domani, 20 novembre 2024 Un mese dopo la tragica morte di Moussa Diarra, colpito da un colpo di arma da fuoco sparato da un agente della Polizia nella stazione di Verona Porta Nuova, su quanto accaduto ci sono sempre meno luci e più ombre. Il 31 ottobre, infatti, una rete locale, velocemente ripresa da altri media e testate nazionali, ha diffuso la notizia che i video delle telecamere di sorveglianza - inaccessibili perché sotto segreto istruttorio - avrebbero ritratto Moussa Diarra intento ad aggredire i poliziotti a distanza ravvicinata. Per questa ragione, il 12 novembre Paola Malavolta e Francesca Campostrini, avvocate di Djemagan Diarra, fratello di Moussa, hanno chiesto di poter visionare i contenuti delle telecamere, dato che da giorni la stampa dava per assodata questa ricostruzione dei fatti.

 

di Nicola Maria Servillo

bolognatoday.it, 20 novembre 2024 Il racconto dell’ex sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone, che dopo la visita alla casa circondariale bolognese lancia l’allarme: “Sta diventando una discarica sociale”. Ha visitato il carcere della Dozza in questi giorni il politico e attivista Franco Corleone. Fondatore e presidente della Società della ragione onlus, ex sottosegretario alla Giustizia nei governi Prodi I, D’Alema I e II e Amato II, ha dedicato gran parte della sua carriera alla difesa dei diritti umani e alla promozione di politiche alternative alla detenzione. Dopo la visita alla casa circondariale bolognese, avvenuta lo scorso mercoledì, lo storico esponente radicale ha fatto il punto sulla crisi della struttura e formulato una serie di proposte per assecondare i bisogni dei detenuti e del personale carcerario.

 

di Simona Lorenzetti

Corriere di Torino, 20 novembre 2024 Violenze al Lorusso e Cutugno, in aula l’ex comandante del Nic. “Contro di me oltre 200 lettere anonime in cui venivo diffamato. Furono spedite a diverse persone che gravitavano nel mio ambiente lavorativo: al direttore del carcere di Torino Domenico Minervini e a molti colleghi”. Il retroscena racconta il clima che serpeggiava tra gli uomini della polizia penitenziaria torinese all’indomani delle misure cautelari emesse nell’autunno 2019 per le presunte violenze a cui venivano sottoposti alcuni detenuti del padiglione C del Lorusso e Cutugno, quelli rinchiusi per crimini sessuali. A svelare il contesto di rabbia e indignazione è stato l’ex comandante regionale del Nic (Nucleo investigativo centrale della polizia penitenziaria) Roberto Streva in occasione della sua audizione nel processo ...

 

di Francesco Patanè

La Repubblica, 20 novembre 2024 Altri 14 agenti sono stati sospesi. A incastrarli le telecamere installate dopo le denunce dei reclusi. Sono accusati di tortura e abuso d’autorità. Undici agenti penitenziari in servizio nel carcere “Pietro Cerulli” di Trapani sono stati arrestati e messi ai domiciliari. Altri 14 sono stati sospesi dal servizio in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Trapani su richiesta del procuratore capo Gabriele Paci. Per i 25 indagati i reati contestati, a vario titolo e in concorso, sono nel dettaglio, tortura, abuso di autorità contro detenuti, falso ideologico, calunnia, nei confronti di persone detenute nella casa circondariale di Trapani. Complessivamente sono 46 gli indagati per cui è scattata la perquisizione domiciliare.

di Alfredo Marchetti

La Nazione, 20 novembre 2024 L’inclusione passa dal lavoro. Il progetto presentato ieri mattina offre un doppio vantaggio al recluso e alle imprese: sgravi fiscali per le aziende che partecipano e un nuovo inizio per chi ha commesso un errore. Un nuovo inizio è possibile per tutti. Commettere un errore ci fa scoprire chi siamo, ovvero esseri umani. E se c’è il pentimento e la voglia di riscatto, è doveroso dare una seconda chance. E proprio così si chiama l’associazione che fa da tramite tra aziende e casa di reclusione di Massa (già modello virtuoso), per il progetto che punta a far uscire i detenuti più meritevoli per entrare nel mondo del lavoro e, una volta scontata la pena, avere uno strumento in più per stare nella società legalmente.

 

cagliaripad.it, 20 novembre 2024 Per l’assessora al Lavoro, compito delle istituzioni è quello di consentire a chi sta scontando una pena di avere la possibilità di costruire il proprio percorso di rientro nella società. L’assessora del Lavoro Desirè Manca ha espresso la necessità di avviare maggiore formazione nelle carceri nel corso di un incontro con la Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Irene Testa, e i Garanti degli istituti penitenziari di tutti i territori della Sardegna. “Su una popolazione carceraria di centinaia di detenuti, nei casi più critici, soltanto poche decine di persone hanno la possibilità di accedere ad un corso di formazione, di essere impegnate durante la giornata, ma soprattutto di avere una nuova opportunità per riprendere in mano la propria vita ...

 

di Andrea Ceredani

agensir.it, 20 novembre 2024 L’allarme è di quelli che si rincorrono periodicamente e si ripetono, drammaticamente, senza differenze. L’ultima segnalazione ufficiale è arrivata all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2024, quando sono stati pubblicati i numeri del sovraffollamento nelle carceri. Preoccupante in molti istituti penitenziari toscani. Ne parliamo con don Paolo Ferrini, fresco di nomina a Delegato regionale toscano dei cappellani delle carceri e sacerdote della diocesi di Volterra.

 

redattoresociale.it, 20 novembre 2024 Ieri a Palermo incontro tra le persone all’interno del Co-Housing del progetto Ortis 2 e lo scrittore Giankarim De Caro. L’iniziativa, realizzata dall’associazione Un Nuovo Giorno è avvenuta nell’ambito del Festival dell’illustrazione e della lettura per l’infanzia “Illustramente”. Un laboratorio di lettura per favorire la riflessione su alcuni temi sociali e le potenzialità creative dei giovani adulti che hanno misure alternative alla pena e delle persone detenute che sono state accolte dentro il Co-Housing del progetto Ortis 2.0, realizzato dall’associazione Un Nuovo Giorno. Per l’occasione, ieri mattina, è intervenuto l’autore del romanzo “Fiori mai nati”, Giankarim De Caro.

 

di Alessandra De Luca

Avvenire, 20 novembre 2024 Con la regia di Gianfranco Pannone, il progetto di Armando Punzo per l’istituto di detenzione di Volterra diventa il documentario “Qui è altrove: buchi nella realtà”. Alla ricerca di un altro carcere possibile, di una nuova strada da percorrere, di una via di uscita dalla propria condizione negativa. A Volterra, nell’istituto di detenzione all’interno della Fortezza Medicea, da cui prende il nome la realtà che fa capo al regista Armando Punzo, Compagnia della Fortezza, si lavora con detenuti e allievi per mettere in scena la vita, non la morte.

 

di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 20 novembre 2024

Nel 2022, ultimo dato disponibile, l’Istat certifica che il 92,7% degli italiani uccisi è ucciso da italiani e tra le donne italiane assassinate da italiani questa quota sale al 93,9%. “Tra il 2013 e il 2022 sono 201 le donne straniere conteggiate come vittime di femminicidio in Italia: di queste, oltre la metà (102) sono state uccise da uomini italiani”. Basterebbero queste righe, dal libro che sta scrivendo Emanuela Valente fondatrice del primo sito che ha preso nota di tutti i femminicidi (inquantodonna.it) per capire quanto sia velenosa l’insinuazione del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sull’aumento dei femminicidi causato “anche da forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”.

 

di Fabrizia Giuliani

La Stampa, 20 novembre 2024 Questo è un pezzo sul 25 novembre, sul peso delle parole e delle parole che vengono dalle istituzioni e dalla politica. È un pezzo sulla paura e sul coraggio, la responsabilità e l’assoluzione. Ma soprattutto è un pezzo sul cammino, sul movimento, progresso o avanzamento, scegliete dal mazzo. Trasformazione, mutamento, possibilità di. Perché al fondo, la battaglia contro la violenza si gioca tutta su questo crinale: si può cambiare qualcosa che per secoli ha avuto la stessa forma, lo stesso assetto, lo stesso ordine, lo stesso significato, gli stessi silenzi e gli stessi colpi? Un sistema, detta altrimenti, che ha sempre funzionato così? A questo ci riferiamo quando a gran voce invochiamo il “mutamento culturale”, a questo si riferisce, da un anno, Gino Cecchettin, il padre che ha cambiato la storia ...

 

di Maria Corbi

La Stampa, 20 novembre 2024 Il padre di Giulia: “Bisogna far capire che esiste un’alternativa a distruggere una vita. La propaganda non serve alla causa, maggioranza e opposizione lavorino insieme”. Deve essere stato complicato non pronunciare mai la parola “patriarcato” durante l’iniziativa “#Nessuna scusa” promossa da Mara Carfagna contro la Violenza di genere. Non lo fanno i ministri Piantedosi, Roccella e Nordio, non lo fanno gli altri oratori e nemmeno la moderatrice Maria Latella quando intervista Gino Cecchettin davanti alla platea di studenti della Luiss. Una parola “avvelenata” che però fuori dallo spalto Cecchettin pronuncia eccome, sempre con quel suo garbo così naturale e potente: “Per fare dei passi avanti dobbiamo comprendere tutti che alla base della violenza contro le donne c’è una cultura”.

 

di Gianfranco Pellegrino*

Il Domani, 20 novembre 2024 Per fuoriuscire dal patriarcato bisogna schiacciare tutta la genitorialità sulla maternità gestazionale? O forse la riflessione su forme di paternità non patriarcale, su come armonizzare i diritti delle gestanti e quelli genitoriali serve anche a quelle femministe che teorizzano l’importanza della differenza tra i sessi? Ora che la Gpa è stata dichiarata reato universale, c’è un imperativo per le femministe che avversano questa pratica: differenziarsi dalle donne di destra che pure sono contrarie e usano la loro contrarietà per difendere un modello patriarcale di famiglia e di donna.

 

di Maurizio Ferrera

Corriere della Sera, 20 novembre 2024 La sfida per la sinistra è quella di mantenere fermo il legame con i principi generali (diritti umani, giusto trattamento, integrazione dei regolari), e applicarli alla realtà dei fatti, tenendo in conto le paure dei cittadini. Cavalcata dai partiti della destra “patriota” (e dal trumpismo negli Usa), l’immigrazione resta uno dei temi politici più caldi in tutti i Paesi. Nei sondaggi, gli elettori hanno atteggiamenti ambivalenti. Se li si interroga sull’argomento, molti si dichiarano impauriti e percepiscono gli “stranieri” come una minaccia per l’ordine pubblico, i posti di lavoro, il welfare. Le cose cambiano se si chiede di indicare le principali preoccupazioni. Ai primi posti emergono le questioni economiche (reddito e potere d’acquisto) e sociali (sanità e pensioni).

di Luigi Mastrodonato

Il Domani, 20 novembre 2024 A Malpensa, nel 2023, più di 200 stranieri sono stati rinchiusi in cella per giorni. Non potevano comunicare con l’esterno. Una cubana ha fatto ricorso, vincendolo. In Italia ci sono luoghi di detenzione amministrativa ancora più invisibili dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Come le zone di transito degli aeroporti, aree franche dove le persone straniere a cui è precluso l’ingresso nel territorio nazionale rimangono per giorni, private della libertà personale e costrette a sopravvivere in locali inadeguati e isolati dal mondo esterno. In assenza di un quadro normativo di riferimento.

 

di Errico Novi

Il Dubbio, 20 novembre 2024 I presidenti delle 26 Corti d’appello italiane hanno chiesto a Mattarella di fermare l’emendamento di FdI al decreto “Flussi” perché avrebbe reintrodotto il ricorso sulle richieste d’asilo. E invece l’emendamento lo cancella, quel ricorso. Capita, per carità, di non comprendere al volo il contenuto di una legge. Figuriamoci di un emendamento presentato in corsa. Ma a volte basta attendere. E invece no: i magistrati, l’Anm ma soprattutto i presidenti delle Corti d’appello (tutti e 26 i presidenti della Corti d’appello italiane!!!) non hanno aspettato. Hanno bombardato di critici l’emendamento della maggioranza sui migranti, al voto in queste ore alla Camera, senza nemmeno leggerlo. Si sono affidati a notizie di stampa. Eppure sono magistrati. Leggere gli atti è il loro mestiere.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 20 novembre 2024 “Perché lo fanno? Il motivo mi sfugge, ma è molto probabile che qualsiasi giudice arriverà alle stesse conclusioni alle quali si è arrivati nelle ultime settimane”. Andrea Natale, giudice a Torino e membro dell’esecutivo di Magistratura democratica, sembra quasi che con questo trasferimento di competenze alle Corti d’appello la destra voglia fare un favore a voi giudici delle sezioni immigrazione, lasciandovi senza lavoro.

 

di Roberto Spagnoli

Il Riformista, 20 novembre 2024 C’erano una volta gli Stati Uniti d’America, fortezza del proibizionismo globale, inventori ed esportatori della “War on drugs”. Oggi sono diventati probabilmente il più interessante laboratorio di nuove politiche delle droghe. Un cambiamento di prospettiva insolitamente rapido e talmente diffuso nelle opinioni dei cittadini che entrambi i candidati alla presidenza - Kamala Harris e Donald Trump - si sono detti, per esempio, a favore della legalizzazione della cannabis, con il vincitore Trump che sostiene anche l’allentamento delle restrizioni federali.

 

di Nathalie Tocci

La Stampa, 20 novembre 2024 L’invasione russa dell’Ucraina, che dura da oltre mille giorni, attraversa un nuovo ciclo di escalation da parte della Russia. L’attacco di droni e missili sulle città di Odessa e Sumy, così come il dispiegamento di circa 11mila soldati, missili e artiglieria pesante nordcoreani nella regione russa di Kursk - è la prima volta in cui soldati dall’Asia-Pacifico combattono su suolo europeo dalla seconda guerra mondiale - ne sono manifestazioni lampanti. Così come lo è la revisione della dottrina nucleare della Russia, proposta a settembre e approvata ieri dal presidente Putin.

 

di Francesco Semprini

La Stampa, 20 novembre 2024 Cinque Stati ufficialmente nucleari, altri quattro di fatto, compresi Israele e la Nord Corea. Nei silos di tutto il mondo ci sono 12mila ordigni, tre quarti in possesso di Stati Uniti e Russia. È di almeno 12.100 unità il totale combinato delle testate atomiche conservate negli arsenali nucleari di nove Paesi, mentre sono 22 sono gli Stati in possesso di materiali utilizzabili per armi nucleari, secondo i dati di Arms Control Association. Gli Stati dotati di armi nucleari sono Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti, ufficialmente riconosciuti come in possesso di armi nucleari dal “Trattato di non proliferazione nucleare” (Tnp), che riconosce gli arsenali nucleari di questi Stati, ma ai sensi dell’articolo VI non ne prevede un mantenimento a livello numerico perpetuo.

 

di Alberto Sofia

Il Fatto Quotidiano, 20 novembre 2024 “Ho visto Giulio Regeni che usciva dall’interrogatorio, sfinito dalla tortura. Era tra due carcerieri che lo portavano a spalla, lo riportavano alle celle”. Questo il racconto di un ex detenuto palestinese in un video di Al Jazeera mostrato in Aula nel corso del processo sul sequestro, le torture e l’omicidio del giovane ricercatore universitario. Imputati nel processo sono 4 quattro 007 egiziani: ovvero, Usham Helmi, il generale Sabir Tariq e i colonnelli Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, accusati del reato di sequestro di persona pluriaggravato (mentre al solo Sharif sono contestati anche i reati di concorso in lesioni personali aggravate e di concorso in omicidio aggravato, ndr).

 

DOCUMENTI

Ministero della Giustizia. Bozza di schema del decreto ministeriale "Specializzazione di Negoziatore"

Tesi di laurea. "Giustizia riparativa e sistema penale: le necessità di una strada condivisa", di Alessandro Masella

Garante nazionale. Studio aggiornato al 18 novembre 2024 degli eventi suicidari negli istituti penitenziari ed analisi dei dati sul sistema penitenziario

APPUNTAMENTI

Convegno. "Carcere, esecuzione penale esterna e volontariato: bisogni, idee e sfide fra presente e futuro" (Bologna, 21 novembre 2024)

Seminario Università di Bologna.  "C'è un diritto di punire?" (Bologna, 21 novembre 2024)

eVISIONI 2024. Nona Edizione. "L'umanità femminile nelle istituzioni totali" (Torino, varie date fino al 21 novembre 2024)

Seminario: "Liberarsi dalla necessità del carcere. (1984-2024). L'attualità del pensiero di Mario Tommasini" (Parma, fino al 21 novembre 2024)

Convegno di Area Democratica per la Giustizia: "Riforme istituzionali e diritto al dissenso" (Firenze, 22 novembre 2024)

Seminario. "Oltre le sbarre: metamorfosi e inclusione. Lavoro, rinascita e dignità nelle carceri" (Catania, 22 novembre 2024)

Convegno di AIDPD: "Il principio di proporzionalità come fondamento e limite di una punizione giusta" (Bologna, 22 e 23 novembre 2024)

55° Convegno nazionale SEAC - Coordinamento Enti e Associazioni di Volontariato Penitenziario: "Il carcere della Costituzione" (Roma, 22 - 23 novembre 2024)

Restorative Justice Week: "La promessa della Giustizia Riparativa in un mondo polarizzato" (Taranto e online, fino al 23 novembre 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 24 novembre 2024

Cooperativa La Ginestra propone il Community group gratuito "Dialoghi sulla giustizia riparativa" (Padova, fino al 25 novembre 2024)

Convegno: "Un incontro per vedere oltre le sbarre" (Verona, 26 novembre 2024)

Convegno. "Dall'arresto al carcere: un percorso critico tra diritti e garanzie" (Torino, 28 novembre 2024)

Associazione Sbarre di Zucchero organizza: "Maratona oratoria davanti ai Tribunali" (Roma e Milano, 4 dicembre 2024)

"Riprendiamoci i diritti". Seconda Conferenza nazionale autogestita per la Salute Mentale (Roma, 6 e 7 dicembre 2024)

Seconda edizione del Festival letterario: "Secondo mestiere. Seconda opportunità" (Roma, 7 e 8 dicembre 2024)

Ciclo di incontri e di proiezioni cinematografiche: "Italiani senza meta. Stato. Nazione. Patria. Repubblica" (Ferrara, fino al 10 dicembre 2024)

Convegno. "Teatro e cultura: le leve efficaci del trattamento penitenziario" (Parma, 19 dicembre 2024)

Festival "Trasparenze di Teatro Carcere" (Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, fino al 20 dicembre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Novara e Bologna. Master congiunto in "Mediatore penale esperto in programmi di Giustizia riparativa" (Scadenza iscrizioni 20 novembre 2024)

Percorso di informazione e sensibilizzazione: "Spazi e programmi di giustizia riparativa per lo sviluppo di comunità responsabili" (Matera, fino al 6 dicembre 2024)

Fondazione AIGA: "Corso online di Alta Formazione in Giustizia Riparativa" (Piattaforma ZOOM, varie date fino al 16 dicembre 2024)

Master universitario congiunto di I Livello in "Mediatore penale esperto in programmi di giustizia riparativa" (Da novembre 2024 a febbraio 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. Ciclo seminariale: "Violenza contro le donne: dalle relazioni strette ai crimini contro l’umanità" (Milano, fino al 20 marzo 2025)

Alta Scuola "Federico Stella", Università Cattolica. XV ciclo seminariale "Giustizia e letteratura" (Milano, fino al 10 aprile 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)

Associazione Artisti Dentro: premi "Scrittori Dentro" (scadenza 20 marzo 2025), "Cuochi Dentro" (scadenza 31 maggio 2025), "Pittori Dentro" (scadenza 20 giugno 2025)