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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 17 novembre 2024
Ristretti Orizzonti, 17 novembre 2024 Gentili tutti, il Terzo Festival della comunicazione sulle pene e sul carcere, che si è svolto l’11 ottobre a Opera, è stato un momento importante per ritrovarci, e tornare a parlare insieme dei temi che ci sono cari. Il passo successivo è l’organizzazione di una videoconferenza per rilanciare le nostre attività. Noi della Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia ci occupiamo da anni di informazione e comunicazione, in particolare con il Festival della comunicazione sulle pene e sul carcere, per questo riteniamo importante chiedervi di manifestarci il vostro interesse a partecipare a un incontro in ZOOM in data da stabilire per sviluppare i temi trattati a Opera con Luigi Ferrarella, anche in considerazione dell’uso delle tecnologie nelle carceri, che riteniamo vada rafforzato e promosso con determinazione.
di David Allegranti
La Nazione, 17 novembre 2024 Al 31 ottobre scorso in Italia c’erano 62.110 detenuti nelle carceri italiane: una polveriera ingestibile. Pochi giorni prima che Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia con delega all’amministrazione penitenziaria, si esaltasse per la nuova dotazione tecnologico-automobilistica per il trasporto dei detenuti in regime di 41 bis e di Alta sicurezza, il suo ministero aggiornava i dati sul numero di detenuti presenti all’interno delle carceri italiane. Al 31 ottobre 2024 c’erano 62.110 detenuti. “Era dal 2013, cioè dall’anno della Sentenza Torreggiani con cui la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo aveva condannato l’Italia per i trattamenti inumani e degradanti generalizzati nelle carceri italiane, che non si registravano numeri così elevati”, afferma Patrizio Gonnella, presidente di Antigone ...
Ristretti Orizzonti, 17 novembre 2024 “Ci indigna l’intima gioia per la sofferenza dei carcerati! Parole prive di umanità e dignità istituzionale”. Il Portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali delle persone private della libertà personale *Samuele Ciambriello*, che è il garante campano dei detenuti rende noto una indignazione degli stessi rispetto alle frasi, toni e ambientazioni del sottosegretario alla giustizia Delmastro, in contrasto con il dettato costituzionale e la dignità delle singole persone. Parole prive di umanità e di dignità istituzionale.
camerepenali.it, 17 novembre 2024 La nota della Giunta dell’Unione delle Camere penali italiane sulle esternazioni del sottosegretario alla Giustizia Delmastro. Diceva il Sottosegretario Delmastro di “non avere i detenuti nella sua delega”, ma evidentemente il suo cuore batteva comunque per loro. Tanto da gioire nel proprio intimo nel pensarli dietro i vetri oscurati dei moderni blindati tecnologici messi a disposizione della polizia penitenziaria. Se ne occupa, quindi, dei detenuti, al di là delle deleghe, e lo fa dal punto di vista del più truce dei carcerieri. Interprete della visione, al tempo stesso ridicola e brutale, di uno Stato cinico e vendicativo, che gioisce nel vedere il recluso incalzato e schiacciato senza respiro nell’acciaio feroce del suo blindato.
di Luigi Mastrodonato
Il Domani, 17 novembre 2024 Stanze di detenzione di cui nessuno parla. Sono all’interno delle questure, liberalizzate dal decreto Salvini. Usate per le persone che vanno a chiedere il permesso di soggiorno, ora sono diventate una terra di nessuno fuori da ogni forma di controllo. In Italia ci sono luoghi di detenzione più invisibili delle carceri e dei centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Sono i cosiddetti luoghi idonei presso le questure e le zone di transito aeroportuali. Qui i cittadini stranieri in attesa di esecuzione del rimpatrio vengono trattenuti per ore, se non per giorni, in un contesto normativo grigio, dove non esistono tutele e monitoraggio. Se le carceri italiane sono un buco nero della democrazia e i Cpr dei lager di stato, i luoghi idonei presso le questure e le zone di transito aeroportuali sono aree di detenzione amministrativa ...
di Sabino Cassese
Il Foglio, 17 novembre 2024 Si assottigliano i confini tra legislativo ed esecutivo: oggi il governo sopravanza di molto il Parlamento nell’iniziativa e nell’approvazione delle leggi. Garanzie e correttivi possibili. Un’indagine partendo dai dati. Un importante cambiamento è in corso nel sistema politico-costituzionale. Il potere legislativo si è in larga misura spostato dal Parlamento al governo, che ha assunto un ruolo fondamentale sia nell’iniziativa delle leggi, sia con l’emanazione di un grande numero di decreti leggi e di decreti legislativi.
di Igor Traboni
Avvenire, 17 novembre 2024 Il presidente Anm Santalucia, contro il tentativo di spostare alla Corte d’Appello la convalida dei trattamenti. Tensione sulle parole del segretario di Magistratura Democratica a un evento “No-ponte”. Non accenna a scendere di tono la polemica governo-magistrati sul decreto flussi, con una nuova polemica dopo l’emendamento in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dovrebbe essere “spostata” alla Corte d’Appello. Per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, il tutto vorrebbe dire “stravolgere l’ordinario assetto delle competenze.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 17 novembre 2024 Il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia chiede di “abbassare la temperatura” ma sottolinea che “non spetta alle toghe” farlo, buttando la palla nel campo della politica. “L’aria, nelle due settimane e poco più da quel documento, è divenuta ancora più pesante”, ha esordito Santalucia. E proprio per questa ragione il Comitato direttivo centrale “dovrà in risposta impegnarsi affinché l’aria si faccia più respirabile, leggera, perché si allenti la morsa polemica e il clima delle relazioni istituzionali torni al sereno”. Dunque una richiesta di abbassare la temperatura, forse più alta di quando al Governo c’era Silvio Berlusconi. Ma non spetta alle toghe farlo, secondo il leader delle toghe: “non sono nella nostra disponibilità gli strumenti per sedare un conflitto a cui non abbiamo dato causa”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 17 novembre 2024 Una pratica contro il segretario di Md. Nel mirino un intervento sul ddl sicurezza. L’Anm: “Cercano di zittirci”. Fratelli d’Italia e la Lega alzano il livello dello scontro tra il governo e la magistratura: le consigliere laiche Isabella Bertolini e Claudia Eccher hanno infatti richiesto alla prima commissione del Csm di aprire una pratica per incompatibilità ambientale contro il segretario di Magistratura democratica Stefano Musolino. Il motivo, come da allegato al documento inviato al comitato di presidenza lo scorso 28 ottobre, è da ricercare in un articolo di Libero che dà conto della partecipazione di Musolino a un incontro andato in scena al centro sociale Nuvola Rossa di Villa San Giovanni, in Calabria, in cui si è parlato tra le altre cose anche del ddl sicurezza.
di Simona Musco
Il Dubbio, 17 novembre 2024 Bertolini ed Eccher propongono una pratica contro Stefano Musolino, colpevole di alcuni dichiarazioni a loro dire anti governative. E chiedono di valutare i profili disciplinari. Che la guerra tra governo e toghe non fosse affatto chiusa era chiaro da un pezzo. Ma ora a confermarlo è anche una richiesta di pratica contro il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino, la corrente finita nel mirino del governo dopo il primo stop al protocollo con l’Albania inflitto, tra gli altri, dalla presidente di Md, Silvia Albano. La pratica è stata posta all’ordine del giorno della commissione I, competente per i trasferimenti dei magistrati per incompatibilità ambientale, e porta la firma delle consigliere laiche Isabella Bertolini (FdI) e Claudia Eccher (Lega), sulla scorta di un articolo di Libero che inseriva Musolino nella lista dei “cattivi”.
La Repubblica, 17 novembre 2024 La sentenza della Corte d’Appello di Bari sul caso di una coppia di Torino, lui 42enne e lei 35enne, accusati di una rapina a Cerignola. Lui scontò 120 giorni di carcere, la donna fu messa ai domiciliari perché aveva partorito da poco: erano stati identificati dalle commesse ma in realtà quel giorno erano in Piemonte (lui al lavoro e lei dal pediatra) e lo dimostrarono con alcuni testimoni fino a essere scagionati grazie a una perizia antropometrica.
di Danilo D’Anna
Il Secolo XIX, 17 novembre 2024 Tunisino, aveva un lavoro ed era in cura. Si è impiccato in cella a Marassi ed è morto in ospedale. Arrestato in stato confusionale, all’udienza richiesta una perizia psichiatrica mai eseguita. Gli amici non sapevano neppure che Moussa Ben Mahmoud, il tunisino di 28 anni morto venerdì nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino, dove era stato portato dopo essersi impiccato alle sbarre della finestra della sua cella, si trovasse in carcere a Marassi. E non erano neppure a conoscenza dei problemi di salute che lo tormentavano: schizofrenia. Aveva le allucinazioni quando non prendeva le medicine, diceva che volevano ucciderlo.
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 17 novembre 2024 Ci sono troppe ombre sulla morte del 29enne messinese Ivan Domenico Lauria, avvenuta nel carcere di Catanzaro nella tarda serata di ieri. I certificati medici parlano di arresto cardiaco ma secondo la mamma è stato picchiato, lo dimostrerebbero alcune foto. Ma soprattutto secondo il suo avvocato non avrebbe mai dovuto restare in carcere. Perché il ragazzo, detenuto per droga, una lunga fedina penale, era tossicodipendente, aveva problemi psichiatrici e più volte il legale ha provato ad avvicinarlo alla famiglia e assicurargli le cure, ma senza riuscirci. “Chiediamo che sia fatta chiarezza sia sulla sua morte - spiega l’avvocato Pietro Ruggeri - sia sul perché questa tragedia non è stata evitata. Sono rimaste inascoltate le nostre istanze e anziché essere curato il ragazzo è stato ...
di Chiara Carvelli
Il Resto del Carlino, 17 novembre 2024 Il direttore dell’Ipm Alfonso Paggiarino fotografa la situazione della struttura “Tantissimi stranieri non accompagnati: comunità sature, non c’è alternativa al carcere”. Trentanove detenuti totali, di cui 26 custodie cautelari e 13 definitivi. Sono questi i numeri dell’Istituto penale minorile del Pratello che da dodici anni è diretto da Alfonso Paggiarino, al suo ultimo anno di attività prima di lasciare Bologna e andare in pensione.
di Serena Spinazzi Lucchesi
Gente Veneta, 17 novembre 2024 L’impatto è stato duro. Anche se la realtà del carcere già la conosceva. Don Massimo Cadamuro alla fine di luglio è stato designato dal Patriarca Francesco come cappellano del carcere maschile di Venezia. “Quando è mancato don Antonio Biancotto mi è stato chiesto di assumere l’incarico a Santa Maria Maggiore. Una realtà che mi era già capitato di incontrare, assistendo spiritualmente alcuni parrocchiani che erano stati ospiti. Ma l’impatto è stato caldo, violento. Il periodo estivo è stato difficilissimo. Ci sono stati dei gesti estremi, purtroppo”, ricorda il sacerdote. In questo triste computo, sono purtroppo tre i suicidi che si sono verificati negli ultimi mesi a Santa Maria Maggiore, di cui uno proprio a luglio, mentre l’ultimo è di appena una settimana fa.
di Eleonora Pavan
Il Gazzettino, 17 novembre 2024 La libreria Giunti e alcuni privati cittadini hanno consegnato circa 40 libri. Importanti anche gli incontri con gli atleti della nazionale olimpica: hanno condiviso con i ragazzi storie di riscatto. Da una parte c’è stata la conclusione dell’attività fatta in collaborazione con l’Associazione nazionale atleti olimpici e Azzurri d’Italia di Treviso, che una volta alla settimana per tutto l’anno hanno condotto degli incontri per trasmettere i valori dello sport ai ragazzi e farli fare attività pratica. Dall’altra, c’è l’inaugurazione di una nuova biblioteca all’interno della struttura, con una quarantina di libri messi a disposizione dalla libreria Giunti e donati da privati per incentivare i ragazzi alla lettura.
di Federica Pacella
Il Giorno, 17 novembre 2024 Al Museo di Santa Giulia di Brescia, detenute di Verziano guidano i visitatori nella mostra di Khalid Albaih, promuovendo dialogo e comprensione. Progetto educativo e di riabilitazione in collaborazione con enti locali. Ask me, ovvero l’arte raccontata dai detenuti. A partire da questo week-end, al Museo di Santa Giulia prende vita il progetto voluto da Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Casa di Reclusione di Verziano, ideato e progettato in collaborazione con Act Associazione Carcere e Territorio O.d.V. - E.T.S., grazie all’impegno di Carlo Alberto Romano, in occasione della mostra dell’artista dissidente sudanese “Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord”.
di Ugo Cundari
Il Mattino, 17 novembre 2024 Prova a narrare il Sistema “da dentro”, partendo dalla “Tempesta” di Shakespeare e di Eduardo. Nell’istituto penitenziario minorile di Nisida prende servizio un attore toscano. Il suo compito è convincere i ragazzi detenuti a mettere in scena “La tempesta” di Shakespeare, con il napoletano utilizzato da Eduardo De Filippo nel 1984, ma con testi che fanno riferimento alle tempeste che ogni detenuto ha attraversato nella sua vita.
di Lucio Luca
La Repubblica, 17 novembre 2024 S. è un mafioso palermitano che vive nel quartiere di don Pino Puglisi e vuole redimersi. Il romanzo per immagini di un reporter. “A Brancaccio non c’è niente. Niente, tranne la noia. Quella che, con il suo manto scuro, abbraccia ogni cosa”. Brancaccio è il quartiere più a sud di Palermo. Chi lascia la città - o chi ci arriva venendo dall’altra parte - si imbatte per forza in questa terra di nessuno, “un avamposto di frontiera. Una lingua di strada di un chilometro e mezzo che racchiude tutto il male e il bene di questa incomprensibile città”. È brutta Brancaccio, quasi come se fosse stata costruita da una mente diabolica che ha deciso di concentrare da queste parti un piccolo popolo di “sfigati” per trasformarli in pericolosi criminali.
di Roberta Polese
Corriere della Sera, 17 novembre 2024 “Vivo in Sicilia con 1400 euro al mese e una vecchia Volvo”. L’ex portavoce dei centri sociali del Nordest guida l’Ong Mediterrarea. Nel suo nuovo libro c’è uno scritto di Francesco: “Amico del Papa... Mia madre ha gridato al miracolo”. La fede, il Veneto lasciato 15 anni fa, i figli, i migranti e la politica: “La sinistra? Smetta di parlare di poveri e inizi a stare con loro”. Il collegamento video con Luca Casarini dalla sua casa di Palermo inizia con una lieve inflessione siciliana e finisce un’ora e mezza dopo in dialetto veneto. Si parte dal libro “La Cospirazione del bene”, scritto con Gianfranco Bettin, edito da Feltrinelli.
AFFARI SOCIALI
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 17 novembre 2024 L’assemblea “A Pieno regime” si allarga, manifestazione nazionale il 14 dicembre. Ferrajoli: “Contro la svolta autoritaria globale unire la protesta italiana a quella del resto del mondo”. “Se la sala fosse stata vuota, cari compagni e compagne, saremmo qua di nuovo nel regno della sfiga invece siamo qua nel regno della possibilità”. Quando interviene Rolando, dei centri sociali del nord est, a circa mezz’ora dall’inizio dell’assemblea nazionale contro il ddl Sicurezza, il colpo d’occhio è notevole. Almeno 500 persone tra l’aula magna della facoltà di Lettere della Sapienza e l’atrio. La scommessa che si è data la rete A pieno regime, del resto, è poderosa: portare a Roma il 14 dicembre almeno 100mila persone per la manifestazione nazionale contro i provvedimenti ...
di Giovanni De Luna
La Stampa, 17 novembre 2024 Il gesto della P38 alla manifestazione è un brutto segnale di resa, più che di speranza. La voce dei nostri ragazzi è importante, non lasciamola inaridire nella frustrazione. Quelle tre dita a simboleggiare una pistola sono un brutto segnale. Di resa, più che di speranza. C’è da augurarsi che i ragazzi che hanno riproposto quel tragico gesto ne ignorino la storia e le implicazioni politiche. Quando nei cortei degli operai e degli studenti, nella seconda metà degli anni 70, apparvero le pistole vere, evocate da quel gesto e alla fine arrivate, per il “lungo ‘68” fu la fine. Un movimento che aveva scosso in profondità l’Italia conformista e democristiana finì così, agito da una violenza che apparve come una risorsa e fu invece una condanna.
di Irene Famà
La Stampa, 17 novembre 2024 Lo storico: “I cortei esprimono l’intollerabilità di un momento, seppur in forme discutibili. Il pericolo terrorismo? È una retorica che serve a giustificare interventi repressivi”. Torino laboratorio di lotta. Da sempre. E il sociologo e storico Marco Revelli la spiega così: “La rivolta circola periodicamente sotto pelle, come la corrente elettrica, e ogni tanto emerge”.
di Marco Pasi
Il Manifesto, 17 novembre 2024 Gestazione per altri. Arrivata la firma di Mattarella che da lunedì renderà effettivo il ddl Varchi. La Gpa però è regolamentata in 66 Paesi e il “reato universale” potrebbe rivelarsi inapplicabile, oltre che incostituzionale. Da domani sarà presente in Gazzetta ufficiale il disegno di legge che renderà la Gpa (gestazione per altri) reato universale. Approvato in via definitiva il 16 ottobre in Senato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe aver firmato il ddl lo scorso 4 novembre, tre giorni prima della partenza per il suo lungo viaggio in Cina.
Ristretti Orizzonti, 17 novembre 2024 “Siamo già in contatto con oltre 50 coppie preoccupate per gli effetti della legge”. “La firma di Mattarella sulla legge Varchi è un atto dovuto, che non sorprende, vista la linea del Presidente di firmare anche atti in palese contrasto con la normativa europea, come nel caso della legge sulla carne coltivata poi annullata dall’UE”, hanno dichiarato Marco Cappato e l’avvocata Filomena Gallo, rispettivamente Tesoriere e segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, “Siamo pronti a difendere tutte le coppie danneggiate da questa legge ingiusta e irragionevole.
di Luigi Ippolito
Corriere della Sera, 17 novembre 2024 Sono gli “incidenti d’odio non criminali”, casi in cui, pur senza che si configuri un reato, si finisce schedati dalla polizia per aver detto o scritto cose ritenute offensive. In un anno sono stati registrati in Gran Bretagna 13.200 casi. Una vicenda dal sapore kafkiano ha scoperchiato in Gran Bretagna la questione degli “incidenti d’odio non criminali”, casi in cui, pur senza che si configuri un reato, si finisce schedati dalla polizia per aver detto o scritto cose ritenute offensive. Domenica scorsa, di prima mattina, una nota commentatrice del Telegraph, Allison Pearson, si è vista comunicare a casa dalla polizia di essere indagata per un tweet dell’anno scorso: ma, un po’ come per Joseph K. nel “Processo” di Kafka, non le è stato detto di quale tweet si trattasse né chi avesse sporto denuncia.
DOCUMENTI
Libro: "Il Diritto visionario. Parole e immagini", di Vincenzo Giglio e Riccardo Radi