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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 14 novembre 2024
di Davide Madeddu
Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2024 Nelle carceri italiane è, di nuovo, emergenza. Perché cresce il numero dei detenuti e di coloro che decidono di togliersi la via dietro le sbarre. I dati aggiornati al 30 settembre, parlano di 61,862 mila detenuti presenti nelle carceri con circa 4 mila persone in più rispetto a un anno fa. A delineare questo scenario è Antigone, l’associazione che dal 1991 si occupa del sistema Penitenziario e penale italiano e realizza lo studio sullo stato delle carceri in Italia. Nell’ultimo rapporto, sino al 31 agosto, si ribadisce che “il tasso di affollamento è del 130,4% (al netto dei posti conteggiati dal Ministero della Giustizia ma non realmente disponibili)”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 14 novembre 2024 Il sistema carcerario italiano sta implodendo. L’ultimo episodio, una drammatica protesta nel carcere di Cuneo lunedì scorso, è solo la punta dell’iceberg di una situazione esplosiva che il governo sembra voler affrontare con il pugno di ferro anziché con riforme strutturali. Alcuni detenuti sono riusciti a raggiungere il tetto della Casa circondariale di Cuneo, mentre all’esterno si schieravano le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Un episodio che, pur non degenerando in violenze o feriti, ha causato ingenti danni alla struttura e messo in luce, ancora una volta, la fragilità di un sistema al collasso. “Quanto accaduto a Cuneo mette a nudo l’emergenza in atto”, denuncia Gennarino De Fazio, segretario generale della UilPa Polizia Penitenziaria. I numeri sono impietosi: oltre 15.000 detenuti in eccesso rispetto ai posti disponibili, 18.000 agenti di polizia penitenziaria mancanti all’appello. Un sistema che opera quotidianamente nell’illegalità.
di Paolo Lambruschi
Avvenire, 14 novembre 2024 Cambiare la cultura sul carcere e agevolare i percorsi di uscita e reinserimento dei detenuti per arrivare all’obiettivo del tasso di recidiva zero. Soprattutto con l’impegno di tutti perché occorrono investimenti. Ma prima di tutto bisogna cambiare la narrazione distorta di questo tempo. “Perché non possiamo regalare il tema della sicurezza agli sceriffi di turno. Non possiamo accettare l’ignoranza rispetto alla cultura giuridica italiana - ha aggiunto Zuppi - ad esempio quando si dice di chi commette reati: che marcisca in carcere”. Parole che il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha rivolto anzitutto a cappellani e volontari che hanno partecipato ieri a Roma al convegno “Giustizia e speranza: la comunità cristiana tra carcere e territorio” organizzato da Caritas italiana alla vigilia del Giubileo.
di Fabrizio Lucidi
Il Giorno, 14 novembre 2024 La necessità di investimenti e rieducazione per garantire un futuro ai detenuti e la sicurezza della società. “Sbattetelo in carcere e buttate via la chiave”. Quante volte avete sentito questa frase al bar o - peggio - in tv pronunciata dal politico di turno con sguardo torvo e tono imperioso? Tante. Ma con i facili slogan non si risolvono i problemi. Né ci si rende conto dell’emergenza carceri se almeno una volta non si è toccata con mano la sincera sofferenza di centinaia di persone che stanno pagando per i propri errori. E cercano di uscire dal tunnel di droga e alcol, se possibile senza tornare a delinquere. Facile a dirsi. Ma lo Stato italiano ha scavato ormai un abisso tra la carta della Costituzione (“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”) e la dura realtà di celle dove stanno in tre nello spazio di 5 risicati metri quadrati.
di Enzo Gabrieli
paroladivita.org, 14 novembre 2024 “Mi pare di poter dire che la situazione oggi nelle carceri in Italia sia giunta al totale collasso per una serie di fattori e di conseguenze a dati che non sono più tollerabili: si parla di sopraffollamento, ma questo è solo uno dei fattori”. È duro il commento di sr. Nicoletta Vessoni, operatrice da 11 anni in carcere a Catanzaro e responsabile nazionale delle religiose che lavorano nei penitenziari in Italia che ha portato la sua testimonianza la settimana scorsa al Consiglio Nazionale della Fisc mentre nelle settimane scorse aveva promosso un convegno sulla giustizia riparativa a Catanzaro e Lamezia. “Non parliamo poi - spiega la religiosa - della situazione sanitaria che è gravemente al collasso. La mancanza di opportunità lavorativa all’interno degli istituti mette tutti in grande affanno. Il rallentamento dell’applicazione di misure alternative ingolfa e mette in grosse difficoltà la vita all’interno degli istituti”.
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 14 novembre 2024 Un incontro al Cnel, organizzato da Confcooperative Federsolidarietà, è stato l’occasione per fare il punto su cooperazione sociale e giustizia. Siglato un protocollo d’intesa tra l’organizzazione e il Dap. Maurizio Gardini, presidente Confcooperative: “Accogliamo la sfida recidiva zero. Abbiamo bisogno di un grande lavoro di sussidiarietà. Occorrono investimenti sulle infrastrutture”. Su 100 detenuti che seguono percorsi di formazione e di inserimento lavorativo in carcere nelle cooperative sociali “torna a delinquere meno del 10%, un abbattimento della recidiva importante rispetto a chi è sottoposto a trattamenti standard. E di margine per far crescere l’impegno della cooperazione sociale in quest’ambito ce n’è”.
di Giorgio Pogliotti
Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2024 I percorsi formativi e il lavoro come antidoto al rischio di recidiva. Su 100 detenuti che seguono percorsi di formazione e di inserimento lavorativo in carcere nelle cooperative sociali torna a delinquere meno del 10%: è “un abbattimento della recidiva importante rispetto a chi è sottoposto a trattamenti standard” e “di margine per far crescere l’impegno della cooperazione sociale in quest’ambito, ce n’è”. È il quadro fornito ieri dal presidente di Confcooperative Federsolidarietà Stefano Granata, intervenendo al convegno su “Cooperazione sociale e giustizia: un ponte tra carcere e società. Esperienze di innovazione ed impatto sociale” organizzato al Cnel da Confcooperative Federsolidarietà.
di Alberto Gaino
volerelaluna.it, 14 novembre 2024 L’ultimo rapporto di Antigone è univoco: “In 22 mesi di Governo di destra i minori in carcere sono aumentati del 48%. Eppure non c’è un allarme sociale rispetto alla devianza giovanile: nel 2023 i ragazzi denunciati e/o arrestati sono stati persino di meno (4,15%) rispetto all’anno precedente. La metà dei reati a carico di minorenni in istituti penali minorili (IPM) è contro il patrimonio. Però, nel frattempo, è entrato in vigore il decreto Caivano e i numeri di ragazzi in detenzione cautelare è esploso: sono il 67,7% per cento del totale dei detenuti minorenni”. La stessa incompatibilità dei giovani con il carcere degli adulti - sancita per legge nel 1988 - che consente ai minori diventati maggiorenni di restare in un IPM sino al compimento dei 25 anni, è stata negata, grazie al “decreto Caivano” ...
di Don Antonio Mazzi
Oggi, 14 novembre 2024 Ciò obbliga a riflettere, ma senza perdere la certezza che in ognuno esistono radici positive. Tra i vari commenti ai fatti accaduti in questo periodo, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, c’è stata una frase micidiale che mi ha particolarmente colpito. Non ricordo più dove io l’abbia letta e chi l’abbia scritta, ma è stata così potente da farmi dimenticare tutto. Eccola: “Forse i nostri ragazzi sono orfani di genitori vivi”. Qualcuno la penserà troppo forte e pesante, ma per caso proprio in questi giorni, i ragazzi de “La Mammoletta”, la comunità Exodus che si trova all’Isola d’Elba, hanno fatto come ogni anno una esperienza educativa in barca a vela, sul Bamboo. Tra le varie tappe di questa avventura in mare, anche quella nel carcere minorile di Nisida ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 14 novembre 2024 Il sistema dell’esecuzione penale esterna registra un boom di numeri, ma paradossalmente non riesce a decongestionare le carceri. È quanto emerge dall’analisi del Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, che fotografa una situazione complessa e per certi versi contraddittoria. I dati più recenti, aggiornati al 31 ottobre 2024, mostrano un incremento significativo delle persone in carico agli uffici dell’esecuzione penale esterna (Uepe), raggiungendo quota 140.744, di cui 93.028 sottoposte a misure alternative alla detenzione. Un aumento vertiginoso rispetto al dicembre 2019, quando i numeri si attestavano rispettivamente a 102.119 e 60.360, segnando così una crescita del 38% per il totale delle prese in carico e del 54% per le misure alternative.
di Michele Gambirasi
Il Manifesto, 14 novembre 2024 Il comunicato di Giuristi Democratici verso l’assemblea nazionale contro il ddl sicurezza del 16 novembre a Roma. Intanto il governo accelera alla Camera sulla separazione delle carriere per i magistrati: entro fine novembre in aula. “Assistiamo in questa congiuntura politica allo smantellamento della democrazia così come l’abbiamo conosciuta sino ad oggi, a partire dalla messa in discussione delle sue radici antifasciste”. Così Giuristi Democratici, nel documento conclusivo della propria assemblea generale tenutasi a Torino il 9 e il 10 novembre, lancia l’appello a una mobilitazione generale contro le politiche repressive del governo. E si prepara all’assemblea nazionale contro il decreto sicurezza prevista per sabato 16 novembre alla Sapienza, ore 10 aula magna della facoltà di Lettere.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 14 novembre 2024 “La magistratura dimostra, a mio avviso, di avere in se stessa la forza per adeguarsi alle richieste che provengono dalla società, per autoriformarsi, e per introdurre nuove norme al fine di garantire più trasparenza e maggiore credibilità al proprio lavoro”, ha dichiarato ieri Isabella Bertolini, laica Csm eletta su indicazione di FdI e presidente della commissione di Palazzo Bachelet per le Valutazioni di professionalità, illustrando in plenum la circolare relativa appunto alle “pagelle”. Le nuove norme, approvate ieri con la sola astensione del laico Ernesto Carbone (Iv), arrivano al termine di un lungo e complesso lavoro di studio e di approfondimento avviato quando la commissione era presieduta dalla togata Bernadette Nicotra.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 14 novembre 2024 Da Genova a Cosenza, da Padova a Brindisi: negli ultimi mesi in giro per l’Italia è emerso un numero impressionante di accessi abusivi alle banche dati riservate da parte delle forze dell’ordine. Un quadro inquietante fatto di agenti infedeli, banche dati colabrodo e controlli inesistenti. Lontano dai riflettori, puntati sui casi Striano e della società Equalize, negli ultimi mesi in giro per l’Italia è emerso un numero impressionante di accessi abusivi alle banche dati riservate da parte di agenti delle forze dell’ordine. Poliziotti, Carabinieri e agenti della Guardia di Finanza infedeli, spesso in cambio di denaro, altre volte per mere ragioni personali, ad esempio per spiare famigliari e amici. Queste vicende non sono arrivate all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ma, messe insieme, consegnano l’immagine ...
di Stefano Guarnieri*
Corriere Fiorentino, 14 novembre 2024 Il caso accaduto recentemente ad un’udienza di un processo per stupro dove l’avvocata difensore dell’imputato è stata insultata veementemente da amici della vittima presenti, ha posto giustamente all’attenzione la questione su come far sì che questo non accada più. Vorrei provare in questo contesto a dare un piccolo contributo indicando una possibile spiegazione del perché questo accade, dato che attraverso le possibili cause, si possano identificare delle possibili soluzioni. A causa della mia passata esperienza personale di vittima di reato, dei tanti racconti di vittime di reati stradali che ho ascoltato, dello studio e della scrittura sul tema della vittimologia, sono facilmente portato a pensare con i piedi nelle scarpe della vittima provando ad immaginare ...
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2024 Via libera alla conversione, con modificazioni, del decreto 1° ottobre 2024, n. 137. Si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e, a determinate condizioni, l’arresto in flagranza differita. Via libera definitivo della Camera, con 144 voti a favore e 92 astenuti, dopo l’approvazione da parte del Senato, al Ddl di conversione, con modificazioni, del decreto 1° ottobre 2024, n. 137, che contiene misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 14 novembre 2024 Il giovane era stato messo in cella da solo e non aveva trovato all’arrivo nè lo psicologo nè l’educatore per valutare la sua capacità di affrontare la detenzione. Il ministero della Giustizia deve risarcire la famiglia del detenuto che si suicida la mattina dopo il suo ingresso in carcere, avvenuto senza incontrare lo psicologo o l’educatore. In più il ragazzo, sottoposto alla custodia cautelare, era stato messo in una cella da solo, benché sorvegliato, e non, come ordinato dal Pm, con altri detenuti. Omissioni che, secondo i giudici, hanno il valore di “nesso causale” con la tragica fine dell’indagato. La Corte di cassazione, con la sentenza 29319, respinge il ricorso di via Arenula, contro la decisione della Corte d’Appello di riconoscere, dopo un procedimento durato 15 anni, un risarcimento alla madre ...
di Roberto Russo
Corriere del Mezzogiorno, 14 novembre 2024 Risarcito per sovraffollamento. Il garante Ciambriello: la giustizia non deve essere tortura. È stato scarcerato un detenuto di 92 anni dal carcere di Poggioreale, quasi certamente si trattava del recluso più vecchio d’Italia. Il Corriere del Mezzogiorno denunciò la vicenda della sua permanenza in cella, nonostante l’età avanzata, il 10 dicembre 2023. Di recente l’anziano aveva potuto lasciare la cella per andare a scontare la pena alternativa in detenzione speciale nella comunità. Alla fine di ottobre, ha ricevuto dall’Ufficio di sorveglianza di Napoli il riconoscimento di 193 giorni di liberazione anticipata concessa a titolo di risarcimento del danno, (come previsto dall’articolo 35 ter dell’Ordinamento Penitenziario - che riconosce l’abbuono di un giorno di pena per ogni dieci giorni ...
ideawebtv.it, 14 novembre 2024 Alessandro Romano, amministratore delegato di Euro1 ha presentato a Fossano il progetto solidale di McDonald’s: “Anche per fare del bene ci vuole coraggio, superando i pregiudizi”. “È stata una serata ricca di pathos ma anche molto costruttiva. Sono certo che da questa esperienza nasceranno altre iniziative positive e solidali”. Con queste parole Alessandro Romano, amministratore delegato di Euro1, la società licenziataria dei ristoranti McDonald’s in provincia di Cuneo ha commentato la serata organizzata a Fossano, dal significativo titolo: “Lavoro: genesi di un riscatto”.
Corriere del Veneto, 14 novembre 2024 Il direttore dell’attuale istituto penitenziario per il Triveneto con sede a Treviso: “La ristrutturazione pronta a fine anno”. Manca solo il decreto attuativo del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Ma è tutto pronto per l’entrata in funzione, a primavera, del carcere minorile nell’ex Casa circondariale in via Verdi, aperta nel 1933 e dismessa nel 2016. Lo spiega il direttore del carcere minorile di Treviso, Girolamo Monaco, che segue da vicino l’evoluzione del trasferimento graduale della sede. “I principali lavori di riqualificazione dell’ex Casa circondariale di Rovigo - spiega Monaco - saranno terminati e consegnati al ministero della Giustizia l’1 gennaio 2025. L’entrata in funzione della struttura è attesa per aprile del prossimo anno.
corrieredellacalabria.it, 14 novembre 2024 Il laboratorio ha coinvolto dieci persone. Nei prossimi giorni gli incontri con gli autori Assunta Morrone, Attilio Sabato e Francesco Veltri. È giunto alla sua seconda edizione il concorso “I luoghi dell’anima”, un’iniziativa promossa dall’associazione LiberaMente, che si rivolge ai detenuti della casa circondariale di Cosenza. Questo progetto, che unisce cultura e rieducazione, ha trovato nel laboratorio di scrittura creativa e autobiografica un’opportunità unica per i partecipanti di esplorare il proprio mondo interiore, attraverso le parole. I laboratori, che fanno parte dell’iniziativa più ampia “Libri che camminano”, sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra il Comune di Cosenza e il Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura ...
Gazzetta di Salerno, 14 novembre 2024 Tutelare i diritti ed i legami affetti dei minori con genitori detenuti. È questo il primo punto nell’agenda delle priorità che il progetto “S.Av.E.L.ove CuriAmo la relazione” della Fondazione Comunità Salerno, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ha redatto con l’Arcidiocesi di Salerno Campagna Acerno, e una rete di altri 19 partner, per intervenire in quello spazio di doppia privazione definito “genitorialità in pausa”. Da questa osservazione è sorta la necessità di un partenariato caratterizzato da una forte esperienza in ambito sociale, educativo e detentivo, in sinergia con gli istituti penitenziari ...
di Luca Liverani
Avvenire, 14 novembre 2024 Un Paese fragile, con profonde disuguaglianze sociali e territoriali. In cui i nuovi nati sono sempre meno e le opportunità, fin dai primi mille giorni di vita, non sono uguali per tutti. Dalla salute all’ambiente, ai servizi educativi. Lo dicono i numeri. Nel 2023 in 340 comuni italiani non è nato nemmeno un bambino. Il 13,4% delle bambine e dei bambini tra 0 e 3 anni è in povertà assoluta. La povertà nella fascia tra 0 e 5 anni è passata in due anni dal 7,7% del 2021 all’8,5%. L’8,5% tra 0 e 5 anni (200 mila bimbi) non ha almeno un pasto proteico ogni due giorni. Uno su 10 (il 9,7%) vive in case non sufficientemente riscaldate. E le spese per latte e pappe in 4 anni è aumentata quasi del 20%. È una fotografia preoccupante quella scattata da Save the Children ...
di Rinaldo Frignani
Corriere della Sera, 14 novembre 2024 L’idea di attendere il pronunciamento della Corte Ue per evitare danni erariali. Egiziani e bengalesi, al centro delle bocciature dei giudici romani dei trattenimenti nelle strutture d’accoglienza, sono in cima alle classifiche dei migranti approdati in Italia. Prima sedici, poi otto. E adesso c’è il rischio che nell’immediato futuro nessun altro migrante venga accompagnato nei centri d’accoglienza italiani in Albania, in attesa della pronuncia della Corte di giustizia europea sulla designazione di “paese di origine sicura”, come richiesto nei giorni scorsi dai giudici di Bologna e Firenze. A circa un mese dall’inizio dell’operazione legata al protocollo Roma-Tirana, con il salvataggio in mare e il trasferimento a Shengjin e Gjader di profughi maschi, maggiorenni e soli - l’unica categoria che può essere trasferita ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 14 novembre 2024 Fratelli d’Italia presenta modifiche al decreto Flussi per sottrarre la competenza ai giudici che hanno bocciato le norme del governo e assegnarla alle Corti d’appello. “Per i procedimenti aventi ad oggetto la convalida del provvedimento con il quale il questore dispone il trattenimento o la proroga del trattenimento del richiedente protezione internazionale” è “competente la Corte d’appello” nel cui “distretto ha sede il questore che ha adottato il provvedimento oggetto di convalida”. La Corte d’appello civile “giudica in composizione monocratica”.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 14 novembre 2024 Alla Camera Il blitz in un emendamento al decreto flussi. Gli appalti per i controlli saranno secretati. Mannaia sui tempi per fare ricorso. È nella batteria di emendamenti al decreto flussi presentati in commissione affari costituzionali a Montecitorio che si nasconde l’ultimo assalto della destra alla magistratura. L’idea, in verità già ventilata nelle settimane passate, è di sottrarre alle sezioni specializzate in immigrazione dei tribunali civili le convalide dei trattenimenti dei richiedenti asilo decisi dalle questure, sia per i centri di Gjader, Porto Empedocle o Modica, sia per i Cpr (dove però sugli “irregolari” restano competenti i giudici di pace). Si andrà direttamente in Corte d’appello, con possibilità di impugnare poi in Cassazione (con mannaia sulle tempistiche: 5 giorni, senza sospensione del provvedimento).
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 14 novembre 2024 Come nascono e come funzionano. E perché escluderle dalle convalide dei trattenimenti dei richiedenti asilo non ha alcuna razionalità giuridica. Le sezioni specializzate in immigrazione, diventate improvvisamente il primo nemico del governo Meloni, nascono nel 2017 dal decreto Minniti-Orlando. Una norma che non aveva certo l’obiettivo di aumentare le tutele dei cittadini stranieri: al contrario si proponeva di estendere la rete dei centri di detenzione amministrativa, aumentare le espulsioni e accelerare i tempi delle procedure d’asilo. L’impennata di sbarchi nei due anni precedenti aveva intasato i tribunali con le domande di protezione internazionale. Per questo la legge ha cancellato le impugnazioni davanti alle Corti d’appello e istituito i giudici specializzati, idonei a garantire maggiore celerità ...
di Massimiliano Jattoni Dall’Asén
Corriere della Sera, 14 novembre 2024 A Roma, Coldiretti e Filiera Italia espongono i prodotti a rischio di scomparire con il Ddl sicurezza. Il pregiudizio su questa pianta, iniziato negli Usa degli anni Trenta, ha cancellato una tradizione agricola in cui l’Italia primeggiava. I produttori italiani di canapa non si arrendono. Schiacciati da pregiudizi e da una politica a loro ideologicamente ostile, si sono dati appuntamento a Roma questa mattina, 14 novembre, per fare sfilare i prodotti “made in Italy” a rischio scomparsa a causa di alcune norme contenute nel Ddl sicurezza, norme che di fatto azzereranno completamente una filiera con le sue ricadute economiche ed occupazionali (30 mila posti di lavoro tra stabili e stagionali).
di Sara Del Dot
Il Domani, 14 novembre 2024 Women Wage Peace, fondata in Israele nel 2014, e di Women of The Sun, nata nel 2021 in Palestina, sono due realtà che lavorano insieme per non cedere all’odio. E per aprire alle donne una strada nell’arena politica e nei negoziati. Nel frastuono assordante della guerra si muove il fruscio di chi lavora per la pace. Un processo attivo da tempo, nell’ultimo anno molto più intenso e complicato, di cui le donne si fanno portatrici affrontandone tutte le complicate sfaccettature. Sono le donne di Women Wage Peace, fondata in Israele nel 2014, e di Women of The Sun, nata nel 2021 in Palestina. Due realtà che lavorano insieme per non cedere all’odio e creare consapevolezza, cercando di aprire alle donne una strada nell’arena politica e nei negoziati.
di Greta Privitera
Corriere della Sera, 14 novembre 2024 “Liberate i prigionieri politici o mi suicido”. Il gesto estremo del giornalista 42enne, dubbi sulla sua morte: “Aveva appena acquistato un biglietto per gli Usa. Potrebbe essere una messinscena del regime”. Wikipedia è appena stato aggiornato. Kianush Sanjari 11 settembre 1982 - 13 November 2024. Il giornalista dissidente lo aveva scritto, promesso, su X: “Se Fateme Sepehari, Nasreen Shakrami, Tomaj Salehi e Arsham Rezaei non verranno rilasciati dal carcere entro le 19:00 di mercoledì 13 novembre, e la notizia del loro rilascio non sarà pubblicata sul sito della magistratura, metterò fine alla mia vita in segno di protesta contro la dittatura di Khamenei e dei suoi soci”.
di Luca Geronico
Avvenire, 14 novembre 2024 Gli operatori sanitari costretti a scendere. Quindi la brutale esecuzione. L’organizzazione umanitaria: “Violenza scioccante”. Assalto all’ambulanza di Medici senza frontiere, ed esecuzione a sangue freddo di due pazienti da parte della polizia. Un nuovo salto in là nell’orrore ad Haiti, in quello che è l’ultimo atto della guerra per bande in corso da mesi ad Haiti con la polizia al soldo dei signori della guerra. Un conflitto endemico, ma inaspritosi dopo la nomina del nuovo primo ministro Alix Didier Fils-Aimè.
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