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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 10 novembre 2024
di Giovanni Bianconi
Corriere della Sera, 10 novembre 2024 L’autocritica per i silenzi sul “protagonismo” di alcuni magistrati. Landini: “L’attacco alla dipendenza della magistratura è un problema per tutti i cittadini”. “Vorrei rassicurare tutti che le nostre fonti non sono né Lenin né Mao, bensì la Costituzione italiana e le pronunce della Corte costituzionale”. Davanti una non affollatissima platea di giovani e anziani giudici e pubblici ministeri (tra cui molti ex) che celebrano i sessant’anni di vita di Magistratura democratica, l’ottantatreenne Gianfranco Viglietta illustra le radici della corrente più radicale della sinistra giudiziaria.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 10 novembre 2024 Il sessantennale a Roma, tra la storia delle toghe rosse e gli attacchi del governo. Il clima è quello di una festa, del resto parliamo di una festa di compleanno. Ma tre le decine di toghe rosse accorse ieri alla sala della Protomoteca del Campidoglio, a Roma, per il sessantennale di Magistratura democratica il sottofondo era inevitabilmente tutto un riflettere sul momento in corso, cioè sulla guerra che il governo ha deciso di combattere sul terreno della giustizia. Per la forma, comunque, la mattinata è trascorsa con una serie di interventi sulla storia di Md, dagli anni eroici dei pretori d’assalto e della “giurisprudenza alternativa” fino al caso 7 aprile, con Riccardo Palombarini, nel 1979 istruttore a Padova, che combatté sul piano del diritto il teorema del procuratore Calogero ...
di Carlo Melzi d’Eril e Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 10 novembre 2024 Diritto e informazione. Dalla politica una serie di interventi per rafforzare privacy e presunzione d’innocenza. Inviti del Parlamento a inasprire le misure a carico di editori e giornalisti. Se lo stato della libertà di espressione si misura anche dal punto di equilibrio di volta in volta raggiunto fra i diritti di cronaca e alla riservatezza, lo scorcio finale della passata legislatura e il tratto iniziale dell’attuale segnano un indubbio arretramento dello spazio lasciato dalla politica all’informazione. Così, già l’amministrazione Cartabia aveva aperto la strada, con il decreto legislativo a tutela della presunzione d’innocenza, accentuando la gerarchizzazione della comunicazione degli uffici giudiziari, condizionandone le modalità ...
di Manuela Bergamonti
La Repubblica, 10 novembre 2024 L’avvocato di Surinder Pal ha presentato istanza per ingiusta detenzione. Ha trascorso in carcere 569 giorni, poi è stato assolto dall’accusa di aver ucciso il professor Cosimo Errico in una cascina di Entratico, provincia di Bergamo. Ora Surinder Pal, indiano di 66 anni, chiede un risarcimento di 150mila euro allo Stato per ingiusta detenzione. L’omicidio era avvenuto il 3 ottobre 2020 all’interno della Cascina dei Fiori, di proprietà della vittima. Il corpo semicarbonizzato di Errico, docente di microbiologia in un istituto superiore, era stato trovato dal figlio in cucina. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la vittima era accovacciata davanti al frigorifero quando era stata raggiunta da 23 coltellate, sferrate alle spalle. Il cadavere era stato poi cosparso di benzina e bruciato nell’intento di nascondere le prove.
di Attilio Nettuno
casertanews.it, 10 novembre 2024 Ci sarebbe un video dell’audizione del Magistrato di sorveglianza, Marco Puglia, con Hakimi Lamine, il detenuto morto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere un mese dopo i pestaggi avvenuti il 6 aprile 2020. Le immagini sarebbero state trasmesse alla Procura ma quel video manca nel fascicolo. Si tinge di giallo il processo a carico di 105 imputati - tra agenti, funzionari del Dap e due medici - che si sta celebrando nell’aula bunker a Santa Maria Capua Vetere dinanzi alla corte d’assise presieduta dal giudice Roberto Donatiello. Il 10 aprile 2020, quattro giorni dopo la mattanza, il magistrato di sorveglianza Puglia ha effettuato dei colloqui attraverso l’applicativo Teams con i detenuti che dopo i fatti del 5 e 6 aprile erano stati trasferiti in isolamento al reparto Danubio.
Il Secolo XIX, 10 novembre 2024 L’episodio è accaduto venerdì 8 novembre. La denuncia di Pagani, Uila: “Cinquanta detenuti si sono rifiutati di entrare nelle rispettive celle, dichiarando che non vi avrebbero fatto rientro se un detenuto ‘ndranghetista non fosse stato inviato al pronto soccorso”. “Dalle ore 11:30 di ieri cinquanta detenuti con reati di associazione a delinquere si sono rifiutati di entrare nelle rispettive celle, dichiarando che non vi avrebbero fatto rientro se un detenuto ‘ndranghetista non fosse stato inviato al pronto soccorso”. Lo afferma Fabio Pagani, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria.
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 10 novembre 2024 Una fotografia della vita dietro le sbarre che evidenzia le maggiori criticità del penitenziario di Messina. È considerato un carcere “modello” quello di Messina Gazzi. O, meglio, dove i detenuti, grazie a un’ottima gestione e sforzi enormi degli operatori, vivono molto meno peggio rispetto ai detenuti di altri penitenziari, in particolare rispetto a quelli siciliani. Un dato non da poco, alla luce della piega drammatica presa dall’emergenza carceri in tante strutture italiane, dove rivolte e suicidi sono tragicamente sempre più frequenti.
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 10 novembre 2024 Nominare la Garante dei detenuti, Lucia Risicato, non basta, se le istituzioni continuano a non occuparsi del carcere. C’è una comunità che ignora il carcere, di per sé fisiologicamente “predestinato” se non pensato per cancellare dalla quotidianità delle comunità i detenuti e il carcere in sé. È grave però quando a chiudere gli occhi ostinatamente sono le istituzioni che, invece, anche di quei detenuti dovrebbero farsi carico. Non soltanto per garantire l’umanità della pena, ma anche per favorire il loro reinserimento nella società, una volta usciti, nella speranza che non tornino a delinquere.
di Alberto Simone
leggocassino.it, 10 novembre 2024 La Casa circondariale di via Sferracavalli è tra le 20 strutture penitenziarie più affollate d’Italia, un dato che evidenzia l’urgenza di misure straordinarie. Dopo Cassino, è atteso l’intervento da altri comuni della Provincia. L’opposizione vota la mozione presentata da Sarah Grieco ma si sfila dalle critiche al pacchetto sicurezza. Il sovraffollamento del carcere di Cassino è stato il tema di una mozione presentata ieri sera al Consiglio comunale dalla consigliera di maggioranza Sarah Grieco. Mozione passata con il voto unanime dell’assemblea.
di Fulvio D’Eri
Il Giorno, 10 novembre 2024 Reinserire in società chi ha sbagliato, pagando per questo con una pena detentiva, è un dovere di una società civile. Ed è per questo che c’è bisogno di un patto territoriale per promuovere interventi e azioni finalizzati al reinserimento sociale di soggetti in esecuzione penale esterna e in messa in prova. È questo il senso della rete istituzionale, al quale il Comune di Sondrio ha aderito, proposta dall’Ufficio di esecuzione penale esterna di Como che ha programmato la riorganizzazione del sistema dei servizi, degli interventi e delle azioni per il reinserimento. Cinque le aree di intervento: culturale, formativo, ricreativo e sportivo; orientamento e inserimento professionale; mediazione culturale e linguistica; prevenzione della devianza e della recidiva; comunicazione con il territorio.
di Andrea Guida
firenzetoday.it, 10 novembre 2024 La scorsa settimana è stata inaugurata una nuova e importante opportunità per i detenuti a fine pena. Si chiama Casa Mimosa e si tratta infatti di un appartamento in via Corelli - rimesso a posto da Fondazione Solidarietà Caritas - che accoglierà un massimo di due ex detenuti del carcere di Sollicciano che hanno bisogno di un posto dove abitare e iniziare a ricostruirsi una vita. Gli ex detenuti vivono in autonomia ma fanno riferimento a un educatore e seguono un percorso personalizzato che prevede accoglienza, orientamento ai servizi del territorio, la ricerca di un lavoro e di un alloggio e l’assistenza per i documenti, in collaborazione con avvocati e servizi sociali.
agensir.it, 10 novembre 2024 “Cercavo qualcuno con cui confrontarmi sui libri che leggo, poi invece ho trovato altro, qualcosa che nemmeno immaginavo di cercare: qualcuno che mi accetti per essere umano e non per carcerato e così ho trovato la libertà per 10 ore”. Così Luciano, ristretto a San Vittore, descrive la sua esperienza insieme a studentesse e studenti che entrano nella casa circondariale di Milano grazie ai progetti di lettura condivisa promossi da anni dalla Biblioteca del Confine della Casa della Carità, “per rompere - si legge in un comunicato - stereotipi e pregiudizi, ribaltare prospettive e accorciare le distanze tra chi sta dentro il carcere e chi sta fuori, offrendo alle persone detenute la possibilità di evadere, almeno con la mente, dalla dura quotidianità”.
di El Simba
Corriere della Sera, 10 novembre 2024 Un giovane da poco uscito dal Beccaria: “Mai più parole d’odio”. Quando sono entrato al Beccaria ero in guerra con il mondo. Scrivevo canzoni rap piene di nemici, di azioni violente. Dentro il carcere ho iniziato a capire che la guerra con il mondo era in realtà qualcosa dentro di me, una rabbia che mi faceva vedere in chiunque un nemico. Lì ho conosciuto Beppe e Lisa, che mi hanno proposto di fare teatro. Ho iniziato a farlo, e mi vergogno un po’ a dirlo, non perché sapessi cosa fosse o volessi diventare un attore, ma perché nei laboratori c’erano molte ragazze. Era un modo per restare in contatto con l’esterno, per far finta che, tra quelle mura, potesse esistere una normalità, fosse ancora possibile sentire il calore umano.
di Renè e Davide*
Corriere della Sera, 10 novembre 2024 La lotta è costante, senza esclusione di colpi. È una guerra e ogni guerra ha le sue battaglie, alcune vinte, altre perse, ma lo scopo finale è la pace. Questo è applicabile a vari frangenti tra cui la lotta alla dipendenza, che è il motivo per cui siamo qui a La Nave, reparto di trattamento avanzato per la cura delle dipendenze presso il carcere di San Vittore. Nei nostri cervelli regna il caos: sentimenti contrastanti, conflitti interiori, pregiudizi e differenti personalità che lottano per sopravvivere. Siamo accomunati dall’assenza di amor proprio. La cura inizia dalla consapevolezza di avere una malattia e il primo passo è ricominciare a volerci bene per mettere in ordine le priorità.
di Niccolò Gramigni
La Nazione, 10 novembre 2024 Un ciclo di eventi dall’11 al 16 novembre a Firenze organizzati con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze. Dal carcere alla giustizia riparativa, dal lavoro carcerario alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Oltre ad uno spettacolo teatral-musicale, alla presentazione di libri e ad un cortometraggio. È la Settimana della Legalità, un ciclo di eventi, che si terranno a Firenze dall’11 al 16 novembre, organizzati dalla Caritas di Firenze e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze con la collaborazione della Fondazione Caritas.
di Maurizio Costanzo
La Nazione, 10 novembre 2024 L’istituzione ecclesiale di Firenze celebra i suoi primi 100 anni in Palazzo Vecchio Funaro: “Il monito di don Facibeni è mai voltarsi dall’altra parte”. Dagli anziani ai disabili, dalle madri in difficoltà ai giovani smarriti, dai bambini ai poveri, dai detenuti ai migranti. Oltre ventimila persone fragili aiutate negli ultimi vent’anni. Sono i numeri dell’Opera Madonnina del Grappa diffusi nel centenario della sua nascita, un anniversario che si è celebrato sabato 9 novembre presso la Sala d’Arme in Palazzo Vecchio. La Madonnina del Grappa è un’istituzione ecclesiale cattolica a carattere caritativo fondata dal presbitero galeatese Giulio Facibeni nel 1924 a Firenze.
di Francesca Piccolo
Il Mattino, 10 novembre 2024 Gli eventi tragici degli ultimi giorni a Napoli impongono riflessioni, si fissano in alto nell’agenda istituzionale e pubblica i temi dell’educazione, della sicurezza, della rigenerazione e dell’inclusione. Le Università riportano l’attenzione sul circuito di strumenti giuridici messi in campo con opportunità di formazione e specializzazione per gli operatori. Ieri pomeriggio presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (Vico Monte della Pietà, 1 - Napoli) si è tenuta la presentazione del programma didattico del Corso di perfezionamento in Giustizia Riparativa ...
varesenews.it, 10 novembre 2024 A Glocal un approfondimento su carcere e media con Susanna Ripamonti e don David Maria Riboldi. Stiamo facendo bene il nostro lavoro? Diamo al nostro lettore una informazione precisa sul mondo del carcere, puntando i riflettori sui problemi delle strutture carcerarie e le condizioni di vita dei detenuti? I relatori del panel “Fuori e dentro le sbarre, la narrazione del carcere”, intervenuti sabato 9 novembre a Glocal, il Festival del giornalismo di VareseNews, hanno risposto di no. Susanna Ripamonti, direttice di “Carte Bollate” - rivista del carcere di Bollate scritta dai detenuti - e Don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore della onlus La Valle di Ezechiele, hanno dialogato con la giornalista di VareseNews Santina Buscemi, approfondendo proprio questi temi.
CULTURA
di Daniela Solito
La Repubblica, 10 novembre 2024 Un premio per l’impegno nel difendere i diritti civili e nell’offrire alle persone detenute opportunità di reinserimento nella società, con un’attenzione particolare al mondo della detenzione femminile. Per questi motivi la Fondazione Severino, organizzazione no profit che offre supporto a persone svantaggiate e principalmente a detenuti, è stata premiata con il riconoscimento ‘Be the hope - RFK Human Rights Italia Awards 2024’, durante la serata che si è svolta ieri a Milano, presso ‘La Pelota’ di Brera.
di Roberta Amoruso
Il Messaggero, 10 novembre 2024 La presidente della Fondazione premiata agli RFK Human Rights Italia Awards: “Siamo in prima linea nel sostegno soprattutto alle donne strappate alla famiglia”. Professoressa Paola Severino, il premio “Be the hope - RFK Human Rights Italia Awards 2024” appena ricevuto da Kerry Kennedy, presidente onoraria della Robert F. Kennedy Human Rights Italia, è un riconoscimento prestigioso dell’impegno nella difesa dei diritti civili profuso dalla Fondazione Severino da lei presieduta. Poter tendere la mano a un detenuto deve essere però un premio quotidiano. Com’è nata l’idea della Fondazione.
AFFARI SOCIALI
di Diego De Silva
La Stampa, 10 novembre 2024 Giovani armati e pronti a sfidare chi li affronta. È una cultura mafiosa vecchia e ridicola ma difficile da estirpare che sporca una delle città più belle del mondo. Penalisticamente parlando, la futilità o l’abiezione di un motivo è un’aggravante. La parificazione delle due categorie serve alla legge per definire inequivocabilmente la gravità di un atto doloso (cioè compiuto con l’intenzione di nuocere) e dunque sanzionarlo con una pena maggiorata. A ben vedere, però, fra un motivo futile e uno abietto c’è una differenza non da poco. Se stupro e poi uccido per soddisfare una perversione, il motivo che fonda l’omicidio è sicuramente abietto, perché mescola morale e crudeltà (il piacere venuto dall’infliggere una sofferenza).
di Roberto Saviano
Corriere della Sera, 10 novembre 2024 Giovanissimi ossessionati dall’aspetto fisico e dai gioielli diventano criminali: tre vittime in 17 giorni. La Camorra lascia fare, tutto le torna utile. Servono scuole sempre aperte e insegnanti che diventino maestri di strada. Emanuele ammazzato il 24 ottobre, Santo ammazzato il 2 novembre, Arcangelo ammazzato il 9 novembre. Emanuele aveva 15 anni, Santo 19, Arcangelo 18. È questa l’età in cui si muore ammazzati. Non vi stupisce il silenzio del governo? Del governo comunale, regionale, nazionale? Non mi stupisce, la risposta del resto quale dovrebbe essere, la solita: “Più polizia, più posti di blocco”.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 10 novembre 2024 Nell’esprimere solidarietà alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il presidente ungherese Viktor Orban ha dichiarato che non si può lasciare che i giudici decidano la politica migratoria dello Stato. E si è riferito in particolare alla Corte di giustizia dell’Unione europea, della quale una recente sentenza è stata posta a base di alcune decisioni dei giudici italiani. Si trattava della convalida del trattenimento di migranti per essere oggetto di una procedura semplificata di esame della richiesta di protezione internazionale, sul presupposto che provengono da Paesi sicuri. Se la procedura semplificata (un po’ alla svelta?) si conclude nel senso dell’esclusione del migrante dalla protezione che richiede, esso può essere espulso.
di Chiara Sgreccia
Il Domani, 10 novembre 2024 A bordo dell’imbarcazione della ong fondata da Gino Strada, i racconti dei migranti scappati dall’Egitto. L’effetto deterrente del cpr voluto da Meloni sembra nullo: “Siamo disposti a tutto pur di avere una vita”. Amir, Fakhir, Hassan, Ibrahim e Farid siedono in cerchio. Scalzi per non sporcare le coperte ignifughe color cammello che riempiono il pavimento della “shelter area”, la zona della nave di Emergency, la Life Support, dedicata all’accoglienza delle persone salvate in mare. Sono 72 quelle soccorse durante la 25ª missione, mentre la nave dell’organizzazione fondata trent’anni fa da Gino Strada si dirige verso il porto di Livorno, il luogo sicuro di sbarco assegnato dalle autorità italiane. A quasi quattro giorni di navigazione dalle coordinate dei due salvataggi, avvenuti nelle acque Sar maltesi il 31 ottobre.
di Luca Bottura
La Stampa, 10 novembre 2024 Tra chi minimizza la portata degli scontri di Amsterdam, quelli che Netanyahu ha definito un Pogrom, qualcuno li derubrica a una “questione tra ultras”. Ma c’è un problema: è vero. E ce n’è un altro: constatarlo, non significa minimizzare. Perché gli ultras, nello specifico, non erano lì a menarsi. Spiego. In rete girano diversi video dell’accaduto. Alcuni documentano le provocazioni dei tifosi israeliani, i cori a favore della strage di bambini, le bandiere palestinesi strappate. Altri, la caccia all’uomo che ne è seguita, di cui non possiamo identificare con certezza un rapporto causa-effetto. Gli ebrei sono sempre stati un nemico comodissimo, non è dato sapere se la gazzarra innescata dal pallone figliasse dalla cronaca di Israele o dalla Storia, infinita, dell’antisemitismo.
di Paolo Foschini
Corriere della Sera, 10 novembre 2024 Laboratori per i giovani, Talent campus per futuri ingegneri, patto con Unicef fino al 2030. Qual è il futuro di un bambino che nasce in un Paese con 180mila morti ammazzati negli ultimi cinque anni, senza essere in guerra? Dipende. Siamo in Messico. Il piccolo Carlos fa le elementari e non risponde a domande noiose tipo quanti anni ha: sta dipingendo una macchinina coi suoi acquerelli e nessuno è concentrato quanto un bambino che gioca. In un’aula accanto c’è Valentina, poco più grande, che illustra il test con cui lei e il suo gruppo hanno confrontato l’aderenza di un modellino su differenti superfici. Uno dei suoi compagni ha appena accompagnato alla chitarra (“sì, con la dodici corde ho iniziato qui”) un coro di giovanissimi in una canzone sull’amicizia.
DOCUMENTI
Articolo. "Dignità e risocializzazione: un binomio inscindibile", di Cerare Burdese
Il Riformista-PQM: "Il corpo del reato. Maternità surrogata: l’ennesimo, inutile reato-manifesto"