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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 8 marzo 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 8 marzo 2024 Rappresentano il 4-5% della popolazione penitenziaria, con solo 4 istituti dedicati esclusivamente alle detenute. E così numerose sezioni femminili ospitate in istituti maschili si trovano a fronteggiare una serie di ostacoli unici. Oscillano tra il 4 e il 5% della popolazione detenuta, ma sono disperse tra le varie carceri pensate esclusivamente per uomini. Al 28 febbraio, su 60.924 detenuti presenti nelle nostre carceri, vi sono 2.611 donne ristrette. Esistono soltanto 4 istituti penitenziari esclusivamente femminili: Trani, Pozzuoli, Roma e Venezia. Solo una minima parte di loro è ristretta in tali istituti, mentre il resto delle detenute è disperso nel resto delle carceri maschili.
di Maurizio Ermisino
retisolidali.it, 8 marzo 2024 “Sbarre di Zucchero”, partita da Verona e diventata in breve una realtà a livello nazionale Un’associazione che si occupa di carcere al femminile formata da chi in carcere c’è stato davvero. L’8 marzo è la festa della donna. E, come ogni anno, continueremo a constare che la parità di genere è ancora lontana dall’essere pienamente realizzata. Ma c’è un mondo dove la parità è ancora più lontana. È il mondo delle carceri, già in sé un mondo dimenticato da tutti, un mondo a sé stante, che nessuno vuole vedere. E, se il mondo fuori è maschilista, all’interno del mondo del carcere le differenze sono tra uomini e donne sono ancora più marcate. In carcere le donne sono dimenticate: sono dimenticati i loro bisogni, le loro esigenze, le loro peculiarità.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 8 marzo 2024 Sono uomini, gli autori di omicidi, atti persecutori, stalking e maltrattamenti di donne. Per questo, in occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, nel carcere di Secondigliano (Na) si svolgerà un dibattito sulla prevenzione e il contrasto della violenza di genere, con il coinvolgimento di detenuti condannati per reati di violenza sessuale o maltrattanti. All’incontro, organizzato dal garante regionale delle persone private della libertà personale Samuele Ciambriello, e introdotto dalla direttrice Giulia Russo, partecipa la presidente della Consulta regionale per la condizione della donna Ilaria Perrelli, la psicologa esperta in violenza di genere Marina Izzo e la criminologa Erica Gigante. Al termine, un recital della cantante partenopea Ida Rendano.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 8 marzo 2024 Negli ultimi sei anni lo Stato ha risarcito almeno 23.500 detenuti per le condizioni “inumane” nei penitenziari. Cercasi disperatamente una qualche “Sos” - segnalazione di operazione sospetta - sugli 8 euro al giorno. O uno straccio di “Striano” penitenziario. O quantomeno un surrogato di “Assange” contabil-carcerario. Perché, nel Paese dei finti segreti contrabbandati da veri commerci, sembra invece che, se un dato non è amplificato dalla politica ai propri scopi, ma anzi ne è custodito con parsimonia tale da occultarlo di fatto, allora non esista, e neppure esista la realtà che la sua conoscenza imporrebbe agli occhi dei cittadini.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 8 marzo 2024 Ottantotto anni, docente in pensione, per circa 40 anni ha insegnato ai reclusi della casa di Porto Azzurro, sull’isola d’Elba. Il 20 marzo sarà i tenta cittadini ai quali il presidente Mattarella conferirà l’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Tanta emozione e soddistazione, non per me ma per il volontariato penitenziario. Ci sono tante storie dietro le sbarre, tanto contatto umano... Ho ricevuto più di quanto ho dato”.
di Sandro Gugliotta*
Il Dubbio, 8 marzo 2024 Lo rileva l’Associazione Nazionale Funzionari Contabili del Dap. Un dato incontrovertibile riscontrato ormai da anni è che l’età media dei dipendenti della Pubblica Amministrazione è incredibilmente sopra la soglia dei 50 anni. Sebbene sia in assoluto un’età in cui oggi è possibile dare ancora molto in termini di capacità ed esperienza nel mondo del lavoro, appare importante il gap con la media dei paesi Europei. Le cause sono molteplici e vengono da lontano. Ma andiamo con ordine. Il blocco delle assunzioni perseguito con pervicacia da tutti i governi a partire dagli anni 90, giustificato dalla necessità di ridurre la spesa pubblica oltre ogni limite, ha causato un invecchiamento della forza lavoro pubblica ...
di Riccardo Pavan
Città Nuova, 8 marzo 2024 Il progetto dell’Istituto don Calabria e il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca) promuovono in ogni provincia un tavolo permanente per la Giustizia riparativa rivolto a minori e neomaggiorenni coinvolti nel circuito penale. La sfida di una comunità educante. Il settimo rapporto sulla giustizia minorile appena presentato dall’associazione Antigone sottolinea un dato allarmante: all’inizio del 2024 erano reclusi negli Istituti penali minorili (Ipm) quasi 500 ragazzi, un record nell’ultimo decennio. Se guardiamo il totale degli ingressi in carcere per anno, vediamo che sono stati 835 nel 2021 e ben 1.143 nel 2023, la cifra più alta negli ultimi quindici anni.
di Paolo Comi
L’Unità, 8 marzo 2024 D’Attis (FI): “Sconcertante mancanza di controlli”. Orlando (Pd): “Pericolo di ingerenze. Chi chiedeva tutte queste informazioni?”. Mercoledì il capo della Procura nazionale antimafia, Giovanni Melillo, e ieri il Procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, hanno illustrato le dimensioni del dossieraggio messo in piedi da una associazione di giornalisti e uomini della procura antimafia. Dimensioni paurose. Melillo e poi Cantone hanno anche spiegato che un’operazione così vasta - parliamo di decine di migliaia di atti di spionaggio su cittadini privati - non può essere considerata opera di un sottufficiale della Guardia di Finanza e di tre giovani cronisti. È impensabile. È chiaro. I due magistrati hanno detto che si è messa in moto una macchina molto molto più grande.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 8 marzo 2024 Dopo Melillo, è il capo dei pm di Perugia, titolare dell’indagine sui presunti dossieraggi, ad allertare la commissione antimafia: “Scaricati più di 30mila file, non sappiamo se sono in mani straniere. Striano era a capo di un pool”. I numeri degli accessi abusivi realizzati dal finanziere Pasquale Striano sono “mostruosi, con oltre 30mila file scaricati”, anche se al momento non sono emersi “elementi che ci facciano pensare a finalità economiche”. “Sappiamo che Striano operava in pool, non abbiamo al momento fatto approfondimenti” su chi agisse con lui, tuttavia “lui era il coordinatore”. E ancora: “Il mercato delle Sos (le segnalazioni di operazioni sospette di Bankitalia, ndr) non si è mai fermato: mentre si indagava su quel sistema, c’era qualcuno che continuava a vendere sottobanco le Sos”.
di Filippo Facci
Il Giornale, 8 marzo 2024 L’apparato che tutta Europa invidia (e non adotta) è diventato un “mostro giudiziario” fuori controllo. Finirà in niente, diranno che il Parlamento si limitò a recepire una direttiva di Bruxelles (2018/843) e che il governo si limitò a trasformarla nel Decreto legislativo sull’antiriciclaggio (n.90) con l’applauso dei Cinque Stelle del Partito Democratico: da qui l’articolo 1 che dà la possibilità al Dipartimento nazionale antimafia (Dna, via Giulia, Roma) di chiedere e ricevere informative da Bankitalia e da altre banche dati: questo su qualsiasi cittadino italiano, non importa se sia indagato o no, perché l’Antimafia si muove a prescindere sulla base delle “misure di prevenzione” che esistono solo in Italia.
di Davide Varì
Il Dubbio, 8 marzo 2024 Sì, da questa storiaccia emerge il ritratto di un giornalismo “engagé” che diventa potere. Ma quel che sta accadendo in commissione antimafia è il trionfo del processo mediatico-giudiziario. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: la storiaccia del presunto dossieraggio impacchettato negli uffici dell’antimafia e consegnato ai giornalisti “amici” è solo l’ultimo atto, l’evoluzione finale del Frankenstein mediatico-giudiziario. È l’esito inevitabile di un “processo” iniziato con Tangentopoli, quando stampa e procure marciavano unite per affondare una intera classe politica, e finito col Sistema descritto Palamara, ovvero con la creazione di un contropotere politico-giudiziario che decideva nomine e carriere sulla base della dialettica amico-nemico.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 8 marzo 2024 Secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, si possono pubblicare anche informazioni di “origine opinabile” se, per le circostanze del caso concreto, il diritto di cronaca prevalga su doveri e responsabilità del giornalista. La giurisprudenza della Corte di Cassazione non è univoca sul punto. L’interesse che in questi giorni l’opinione pubblica manifesta per i limiti del diritto di cronaca induce a verificare come i giudici europei e nazionali, in particolare quelli di ultima istanza, valutino gli atti che i giornalisti talora pongono in essere per procurarsi le notizie.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 8 marzo 2024 La retorica del cronista libero e indipendente? La vedo naufragare negli articoli di chi si fa strumento dei centri di potere. Che senso ha gridare al “bavaglio”? Due colpi d’accetta sarebbero necessari oggi, per dare una svolta a questo meccanismo che intreccia spiate e scoop, gogne e bersagli da colpire. Primo: decidiamoci ad abolire l’Ordine dei giornalisti. Secondo: chiudiamo i battenti della Direzione nazionale Antimafia. Facciamolo nel nome di Einaudi e di Falcone. Con questi due provvedimenti si potrebbe cominciare a prosciugare l’acqua in cui nuotano i pescecani. Pescecani di Stato e pescecani da tastiera.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 8 marzo 2024 L’ex pm di Mani pulite si fece consegnare verbali coperti da segreto e ne rivelò il contenuto a una decina di soggetti, danneggiando la reputazione del consigliere Sebastiano Ardita e portando al suo isolamento al Csm. Se per dossieraggio si intende raccogliere notizie coperte da segreto su qualcuno e poi utilizzarle a danno di quest’ultimo, bisogna dire che l’unico a essere stato condannato in questi giorni per dossieraggio è Piercamillo Davigo. L’ex magistrato, pm simbolo di Mani pulite, è infatti stato condannato dalla Corte d’appello di Brescia a un anno e tre mesi di reclusione per rivelazione di segreto d’ufficio nella vicenda dei verbali di Piero Amara sulla presunta loggia Ungheria.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 8 marzo 2024 La condanna di Davigo è un passo in avanti contro l’irresponsabilità e le ipocrisie della repubblica dei pm. La condanna in secondo grado comminata ieri a Piercamillo Davigo dai giudici della Corte d’appello di Brescia è una notizia clamorosa per almeno due ragioni diverse. Il primo elemento riguarda la nemesi del personaggio in questione, che da affezionato giocoliere del circo mediatico-giudiziario è divenuto tutto ciò che ha sempre combattuto: un moralista moralizzato deciso a scagliarsi contro gli organi di stampa che lo stanno descrivendo come un colpevole fino a prova contraria e deciso a denunciare la presenza di magistrati ideologici che lo avrebbero a suo dire condannato sulla base di teoremi.
di Giovanni Viafora
Corriere della Sera, 8 marzo 2024 Si è commosso Gino Cecchettin varcando la porta dell’aula magna de “La Sapienza” (lui ospite d’onore di Obiettivo 5, l’iniziativa del Corriere ospitata proprio dall’Università di Roma). Ha guardato la platea, gremita di studenti e gli è scesa una lacrima. Unica concessione all’emozione, prima di parlare per oltre un’ora della sua Giulia (la figlia uccisa dall’ex, lo scorso 11 novembre) e, in fondo, anche di tutti noi. Sempre con una serenità e una profondità spiazzanti. “Piango perché penso a Giulia, una studentessa come voi”, ha sussurrato ai ragazzi, ricevendo un lungo e sentito applauso.
di Giusi Fasano
Corriere della Sera, 8 marzo 2024 La sindrome “Battered Woman”, alla base di molte assoluzioni negli Usa. I pochi casi simili in Italia. Premessa numero uno: non si difende il diritto di qualcuno di uccidere qualcun altro. Makka - per capirci - ha ucciso il padre e non aveva il diritto di farlo, anche se lui era un violento. Premessa numero due: le indagini sono appena cominciate, quindi il racconto nero di questa diciottenne - per quanto risulti finora veritiero - è ancora da verificare fino in fondo. Eppure, più entriamo nei dettagli della storia, più leggiamo le parole affidate ai suoi foglietti diventati diario, più ci scopriamo a empatizzare con lei, a comprendere il suo tormento, il suo dolore, la sua rabbia.
di Luigi Mastrodonato
Il Domani, 8 marzo 2024 Samuel era finito in commissariato nel 2020 insieme al suo fidanzato. Picchiato e denudato. Dopo il rilascio hanno denunciato, ma la procura ha archiviato. Adesso il ricorso alla Cedu. “Per oltre tre anni ho creduto di poter ottenere giustizia. Così non è stato, ma sono contento che oggi, finalmente, l’Italia stia scoprendo quello che ci è successo”. Per il cittadino tedesco Samuel Sasiharan, 27 anni, ripercorrere quanto accaduto nella questura di Sassuolo (Mo) il 22 dicembre 2020 non è facile, ma dopo l’archiviazione del caso a fine 2023 da parte del gip ha dovuto fare una scelta. Cercare di rimuovere tutto, nonostante gli strascichi psicologici e fisici che quelle ore in commissariato hanno comportato.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2024 Il ristoro era stato tagliato del 30% per l’assenza di una casa, di affetti e in considerazione dell’accentuata marginalità sociale e “subalternità culturale”. È una discriminazione ridurre l’indennizzo per l’ingiusta detenzione, al senza fissa dimora, in considerazione dell’assenza di affetti, dell’accentuata marginalità sociale e della “subalternità culturale”. La Cassazione è costretta a ricordare alla Corte d’Appello che la privazione della libertà è pesante per tutti, e non solo per chi ha la villa con piscina e familiari che lo amano e aspettano la sua liberazione. Anzi quest’ultima circostanza, spiega la Suprema corte, può essere di aiuto per chi si trova in carcere.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2024 Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 9705 depositata oggi, respingendo il ricorso di un uomo. La sentenza di non doversi procedere per mancata conoscenza del processo da parte dell’imputato, prevista dalla riforma Cartabia del codice di procedura penale, non può applicarsi anche al caso di chi lamenti la mancata conoscenza dell’appello. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 9705 depositata oggi, respingendo il ricorso di un uomo.
TERRITORIO
Corriere del Veneto, 8 marzo 2024 In carcere con i propri bimbi finché compiono tre anni. Questa è l’istantanea dell’oggi per tante detenute. Un tema spinoso e che si allarga alle problematiche specifiche della detenzione femminile in generale. Perché le donne in carcere sono una minima parte rispetto agli uomini: il 4,2% a livello nazionale, in Veneto un po’ di più ma comunque sotto il 6%. Essendo poche, il “sistema” già in crisi dell’universo penitenziario, le penalizza ulteriormente. I soggetti a maggior rischio suicidio, specifica Jessica Lorenzon dell’associazione Antigone, sono donne.
primadituttoverona.it, 8 marzo 2024 Il fenomeno delle morti dietro le sbarre non è una problematica che riguarda il singolo, ma l’intero territorio comunale. Dopo il quinto suicidio al carcere di Montorio in quattro mesi, Verona Radicale chiedeva lo stop al sovraffollamento e l’introduzione di misure a tutela della salute mentale dei detenuti con un presidio davanti alla casa penitenziaria. Ad oggi, il Comune di Verona annuncia la convocazione a martedì 26 marzo 2024 del primo tavolo di lavoro per trovare una soluzione concreta al fenomeno delle morti in carcere.
Gazzetta del Sud, 8 marzo 2024 In riferimento all’articolo “Detenuto del carcere di Barcellona ingoia tre lamette, è in coma al Policlinico di Messina” la presidente del Tribunale di Sorveglianza di Messina, Francesca Arrigo a precisazione afferma che “L’avv. Salvatore Silvestro, indicato nell’articolo quale difensore del detenuto che ha tentato il suicidio, non risulta essere tale dalla disamina degli atti del procedimento innanzi al Tribunale di Sorveglianza di Messina, atteso che unico difensore è invece l’avv. Cinzia Panebianco.
di Barbara Apicella
monzatoday.it, 8 marzo 2024 I dati sono stati forniti dall’associazione Antigone durante un incontro pubblico a Monza. Celle sovraffollate, personale sotto organico e soprattutto mancano medici ed educatori. Questo il ritratto del carcere di Sanquirico a Monza illustrato dall’avvocato Enrico Vincenzini di Antigone, associazione nata alla fine degli anni Ottanta per i diritti e le garanzie nel sistema penale.
ottopagine.it, 8 marzo 2024 Questa mattina firma di un protocollo tra istituto penitenziario e Ufficio locale Esecuzione penale. Per determinate categorie di detenuti esiste un’alternativa al carcere per scontare, o meglio finire di scontare la propria pena. Le misure alternative se da un lato offrono ai detenuti una chance in più e di maggiore qualità per il reinserimento e far abbassare il numero di recidivi, dall’altro è utile anche per contrastare il sovraffollamento nelle carceri. Quindi le pene alternative vanno favorite e lo si può fare con l’impegno di Comuni, Enti e associazioni che possono impiegare alcuni detenuti per scopi sociali.
di Luca Molinari
cronacabianca.eu, 8 marzo 2024 La vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni e il garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri hanno inaugurato in Assemblea legislativa “(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità”, mostra che racconta la collaborazione creatasi tra le pescatrici del Delta del Po e le detenute di Modena. Gli sguardi fieri delle pescatrici del Delta del Po e quelli delle detenute di Modena. Storie diverse che si sono incrociate all’insegna della dignità e del riscatto e che ora rivivono grazie all’arte, in particolare ai collages.
AFFARI SOCIALI
di Franco Corleone
L’Espresso, 8 marzo 2024 La rivoluzione della psichiatria si è compiuta nel 2015 con la chiusura degli Opg. Ma oggi va difesa. Franco Basaglia non è una figura da togliere dall’ombra; il suo nome ricorre spesso, esaltato o demonizzato: utilizzato spesso strumentalmente per buone e cattive cause. Il centenario della sua nascita - che L’Espresso ha ricordato sul numero scorso - vale perciò come occasione per riflettere su una storia davvero unica e irripetibile, che nasce nel 1961 a Gorizia, piccola città di provincia del Friuli Venezia Giulia, nota per le tragedie della prima e della seconda guerra mondiale. Libero docente in Psichiatria, Basaglia dirige per dieci anni l’Ospedale psichiatrico giudiziario con una équipe di giovani collaboratori coinvolti in un esperimento per aprire il manicomio, abbattendo i muri fisici e simbolici.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 8 marzo 2024 Entrerà in vigore il prossimo 15 marzo il nuovo regolamento che definisce i compiti e le attività demandate al ministero del Lavoro per gestire nell’ambito del fenomeno dell’immigrazione e in generale la situazione dei minori stranieri non accompagnati che si trovino sul territorio italiano. È, infatti, stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” di ieri (n. 50) il Dpr 27 dicembre 2023 n. 231 (Regolamento concernente i compiti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di minori stranieri non accompagnati, ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400).
di Giorgia Linardi
La Stampa, 8 marzo 2024 Si è spento all’ultimo miglio del viaggio verso l’agognata Europa, che non lo vuole nemmeno da morto. Umanamente difficile comprendere il perché di questo sfregio. È stato necessario ancora una volta fare rumore perché le autorità ritirassero la decisione disumana di assegnare un porto a una settimana di navigazione, lasciando a bordo della nave di Sea-Watch il ragazzino deceduto per asfissia da carburante. La migrazione è un fatto storico e un atto di necessità che richiede grande coraggio. Quando ce lo ricorderemo, sarà forse troppo tardi per interrogarci sul perché il suo coraggio ci ha fatto tanta paura. Sono convinta che un giorno, temo lontano, lo riconosceremo come un eroe del nostro tempo. La sua vita spezzata è il racconto dell’epica contemporanea.
di Simona Musco
Il Dubbio, 8 marzo 2024 Quattro giorni di viaggio, 1500 chilometri in totale, con a bordo il corpo di un 17enne senza vita. Ustionato, intossicato e schiacciato e infine morto dopo aver atteso invano i soccorsi, che sono arrivati quando ormai era troppo tardi. A denunciarlo è l’equipaggio della Ong tedesca Sea Watch, che ha chiesto invano aiuto nel tentativo di portare in salvo un giovane appena salvato dalle acque del Mediterraneo. E ora, prima di toccare terra, sarà necessario navigare ancora, fino al porto di Ravenna, nonostante quello più vicino fosse quello di Lampedusa.
di Mario Giro*
Il Domani, 8 marzo 2024 Tutto quello che sta succedendo somiglia molto al modo con cui l’Europa piombò nelle due guerre mondiali senza quasi accorgersene. Se anche Raphaël Glucksmann incita l’Europa a passare ad “un’economia di guerra”, significa che il clima si è fatto davvero pesante. L’astro nascente della prossima lista progressista e socialista francese alle elezioni europee, sostiene che l’intero continente è sull’orlo del conflitto a causa dell’aggressività russa.
di Maurizio Caprara
Corriere della Sera, 8 marzo 2024 Il valore del documento: invita a riflettere sulla necessità di irrobustire i legami con l’insieme di Israele, non solo con il governante preferito. L’appello per un “accordo di cessate il fuoco” diffuso in questi giorni da personalità progressiste su Gaza va in direzione opposta a pacifismi dagli occhi bendati, indifferenti alla natura teocratica di Hamas, alla sua crudeltà, alla sua funzionalità attuale per l’espansione dell’influenza dell’Iran. Sarebbe utile che a destra e a sinistra il documento firmato tra gli altri da Giuliano Amato, Piero Fassino, Pina Picierno, Luciano Violante inducesse a riflettere sulla necessità di irrobustire i legami con l’insieme di Israele, non solo con il governante preferito di un determinato momento.
di Riccardo Noury*
Il Domani, 8 marzo 2024 In Messico, negli ultimi sette anni, sono stati uccisi otto giornalisti che erano registrati presso il Meccanismo per la protezione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti: un dato che, secondo una ricerca di Amnesty International e del Comitato per la protezione dei giornalisti, indica che quel sistema federale di protezione non funziona affatto bene. Il Meccanismo è stato creato nel 2012, dopo anni di pressioni da parte della società civile messicana, per proteggere i difensori dei diritti umani e i giornalisti sottoposti a gravi minacce e attacchi a causa del loro lavoro. Il Messico è lo stato più pericoloso dell’emisfero occidentale per i giornalisti: il Comitato per la protezione dei giornalisti lo documenta dal 1992.
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