Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di martedì 5 marzo 2024
di Federica Olivo
huffingtonpost.it, 5 marzo 2024 Giovanni Fiandaca è professore emerito di diritto penale all’Università di Palermo, tra gli studiosi più attenti alla pena e alle sue conseguenze. Per un lungo periodo è stato Garante dei detenuti della Regione Sicilia. Intervista al giurista, autore del saggio “Punizione” (Il Mulino): “La demagogia punitiva è una grave deriva. In prigione più autori di reato di quanto sarebbe strettamente necessario. La nostra civiltà giuridica rischia di regredire”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 marzo 2024 E l’Aiga chiede al ministro Nordio l’istituzione di un tavolo tecnico. I penalisti italiani il prossimo 20 marzo si asterranno dalle udienze e hanno organizzato una manifestazione nazionale a Roma. L’Unione Camere penali italiane nella delibera con la quale proclama la giornata di agitazione mette in evidenza come “il fenomeno dei suicidi avvenuti in carcere nei primi 58 giorni del 2024 è in continua ascesa circa uno ogni due giorni” e “appare oramai improcrastinabile un immediato intervento del governo e della politica, tutta, al fine di arginare la strage in atto”.
di Francesco Chiamulera
Corriere del Veneto, 5 marzo 2024 L’hanno trovato la mattina del primo marzo, senza vita. Magari il giovane detenuto del Due Palazzi di Padova è morto per problemi di salute pregressi, magari no. Certo che a raccontare una storia più complessiva nelle carceri, a di là dell’evento individuale, restano i numeri. Potremmo parlare dei cinque suicidi a Montorio, in soli cinque mesi, che hanno indotto gli avvocati della camera penale a proclamare lo sciopero della fame. O dei 508 reclusi a Padova, con soli 308 poliziotti, e la corsa a rimpinguare le fila con nuove assunzioni. O soprattutto del 120%: che secondo Antigone era il tasso di affollamento delle carceri venete nel 2022 (in Friuli è 136%).
di Francesco Iacopino
Il Riformista, 5 marzo 2024 La vicenda giudiziaria di Beniamino Zuncheddu ha scosso la coscienza collettiva. Arrestato a 27 anni per una “strage” mai commessa, ha sopportato per 33 interminabili anni l’ingiusta privazione della sua libertà, dei suoi sogni e della sua stessa vita, consumata per metà negli angusti spazi di un istituto di pena. Un caso eclatante di mala giustizia, tutt’altro che isolato. Il caso Zuncheddu -lo sanno bene gli addetti ai lavori-rappresenta purtroppo la punta dell’iceberg del fenomeno ben più ampio e diffuso dell’errore giudiziario, nel cui genus si inquadra la inarrestabile species dell’ingiusta detenzione, costituita dal carcere preventivo, una misura cautelare somministrata ad alte dosi nei confronti di chi si trovi catapultato nel tritacarne giudiziario del nostro paese, in attesa di un giudizio.
GIUSTIZIA
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 5 marzo 2024 Dossieraggio, intercettazioni, trojan: il filo è lo stesso: “Lo stato di diritto si protegge con nuovi equilibri tra poteri dello stato”. Una chiacchierata con il ministro della Giustizia, tra Anm, Mattarella, sfide ai magistrati e tre idee sulle carceri. Dalle parole di Mattarella alle proteste dell’Anm. Dai manganelli in eccesso alla promessa sulla separazione delle carriere.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 5 marzo 2024 Un finanziere in servizio alla Dna avrebbe passato per anni ai cronisti informazioni su ministri e altri vip contenute nei database riservati di via Giulia. Si accende lo scontro politico sull’inchiesta della Procura di Perugia su presunti accessi abusivi agli archivi informatici della Procura nazionale Antimafia, accessi “mirati” a esponenti politici e del mondo economico, dello sport e dello spettacolo. Tra i quindici indagati, il tenente della guardia di finanza Pasquale Striano, già al gruppo di lavoro della Dna preposto alle “Sos”, le segnalazioni di operazioni bancarie sospette, Antonio Laudati, sostituto procuratore Antimafia, e tre giornalisti del quotidiano Domani.
di Errico Novi
Il Dubbio, 5 marzo 2024 Nella vicenda dei presunti accessi abusivi al database della Procura Antimafia si staglia pure il paradosso dei dettagli emersi a carico di tre cronisti indagati: stavolta le vittime sono loro. Proprio al pari dei politici sputtanati da un’indagine per presunte mazzette. Va bene, siamo a uno stato delle cose talmente avanzato che non c’è bisogno del processo: ormai l’indagine sui presunti accessi abusivi nei database di via Giulia, in cui sono coinvolti, con un finanziere e un pm della Direzione Antimafia, anche tre nostri colleghi di Domani, è roba storicizzata, buona per gli archivi.
di Francesco Rigatelli
La Stampa, 5 marzo 2024 Lo scrittore ex pm: “Si può valutare l’attenuante della provocazione. Femminicidi? Il codice rosso è sufficiente, le procure lavorano bene”. Almeno due libri dello scrittore ed ex pm Gianrico Carofiglio, 62 anni, barese, ricordano il caso di Makka Sulaev, la diciottenne di Nizza Monferrato accusata di aver ucciso a coltellate il padre Akhyad Sulaev per difendere la madre Natalia. In Ad occhi chiusi del 2003, primo romanzo italiano a parlare di stalking, figura una ragazza patricida. E nell’ultimo L’orizzonte della notte è centrale il tema della legittima difesa.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 5 marzo 2024 Esisterà mai un pubblico ministero che trovi la forza per dire che non esiste giustizia a cinquant’anni dai fatti? Evidentemente non a Torino. Dove, dopo tre anni di indagini sulla preistoria del terrorismo, la procura si accinge a chiedere il rinvio a giudizio per concorso in un omicidio del 1975 un gruppetto di ottantenni delle Brigate rosse: Lauro Azzolini, Renato Curcio, Mario Moretti e Pierluigi Zuffada.
di Paolo Delgado
Il Dubbio, 5 marzo 2024 È durata pochi mesi la malattia che ha ucciso a 75 anni Barbara Balzerani, per anni, dopo l’arresto dell’allora suo compagno Mario Moretti, la principale dirigente delle Brigate Rosse. Inevitabilmente tutti la ricorderanno così, come un’ex terrorista, la “primula rossa” delle Br, l’unica donna presente nel commando che il 16 ottobre 1978 rapì Aldo Moro dopo aver sterminato la scorta. Oppure come l’impenitente che in occasione dei quarant’anni da quel sequestro se ne uscì con una frase che molti ritennero offensiva e inopportuna. In realtà nell’ultima e lunga parte della sua vita Barbara Balzerani è stata soprattutto una scrittrice.
di Andrea Colombo
Il Manifesto, 5 marzo 2024 È scomparsa ieri a 75 anni. I suoi libri utili per capire, senza giustificare, le Brigate Rosse. Nei suoi sette libri, il primo “Compagna Luna”, pubblicato nel 1998, l’ultimo, “Respiro”, l’anno scorso, Barbara Balzerani parla pochissimo dei 13 anni passati nelle Brigate rosse, dal 1975, quando scelse di arruolarsi sino all’arresto nel 1985 e poi alla dichiarazione congiunta con cui lei, Renato Curcio e Moretti, nel 1988, dichiararono conclusa l’esperienza della lotta armata in Italia chiedendo che si avviasse la ricerca di una “soluzione politica” che non è mai arrivata. Quel silenzio non vuol dire che la scrittrice scomparsa ieri a 75 anni, dopo una malattia, avesse rinnegato il suo passato o lo volesse nascondere.
lospiffero.com, 5 marzo 2024 Il Presidente del Collegio del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale prof. Felice Maurizio D’Ettore, il 29 febbraio scorso ha incontrato a Torino il Presidente della Giunta Regionale On. Alberto Cirio e il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte On. Stefano Allasia. Il Garante nazionale, apprezzando il lavoro svolto dalla Regione Piemonte e la sua utilità per la costruzione di reti volte al superamento delle problematiche evidenziate nell’ambito penitenziario, ha auspicato simili iniziative anche da parte di altre Regioni. “Le note criticità del sistema sanitario penitenziario si inseriscono in un contesto caratterizzato dal sovraffollamento, ma anche da altre problematiche che riguardano tutte le figure professionali coinvolte nella gestione quotidiana delle persone detenute.
reggiotoday.it, 5 marzo 2024 Luca Muglia incontra i garanti operativi sul territorio regionale e saluta con soddisfazione la nomina avvenuta a Catanzaro. Il Garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Luca Muglia, ha sottolineato l’importanza e il ruolo dei garanti territoriali, evidenziando i passi in avanti compiuti negli ultimi mesi. Al garante della Città metropolitana di Reggio Calabria, Paolo Praticò, ed ai garanti comunali di Reggio Calabria e Crotone, Giovanna Russo e Federico Ferraro, si è infatti aggiunto di recente il garante comunale di Catanzaro, Luciano Giacobbe. Ma le novità non finiscono qui.
di Silvia Pieraccini
Il Sole 24 Ore, 5 marzo 2024 L’iniziativa deriva dall’intesa fra Seconda Chance e l’Ance della Toscana. I cinque neo assunti provengono dalle carceri di Gorgona, Prato, Isola d’Elba. A volte basta poco per cambiare la prospettiva. A Giammarco Piacenti, titolare della Piacenti spa di Prato, una delle aziende di restauro di beni culturali più importanti d’Italia, è bastata una visita all’isola-carcere di Gorgona, nell’arcipelago toscano, dove gran parte dei detenuti durante il giorno svolge un’attività lavorativa, coltiva l’orto, cura la vigna, produce olio o vende generi alimentari nello spaccio del paese.
ansa.it, 5 marzo 2024 Inalò il gas di un fornello, richiesta di archiviazione. L’autopsia non ha chiarito completamente se si è trattato di un suicidio o di un incidente, ma per la Procura di Modena non ci sono responsabilità di altre persone per la morte di un detenuto 40enne, Fabio Romagnoli, deceduto il 20 febbraio 2023 inalando il gas di un fornellino, nella sua cella. Il pm Francesca Graziano, al termine delle indagini, ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per omicidio colposo, rimasto a carico di ignoti. Ora la decisione passa al Gip.
cittametropolitana.fi.it, 5 marzo 2024 Le parole di Mimma Dardano (Presidente Commissione politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali). La Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali, presieduta da Mimma Dardano ha ospitato Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze, sulla realtà del Carcere di Sollicciano. “Una Commissione, a fine consiliatura - spiega la presidente Mimma Dardano - dove abbiamo analizzato tutti gli atti votati, a partire dal 2019 fino a tutto il 2022, sul carcere di Sollicciano. Abbiamo ascoltato, in audizione, Eros Cruccolini, garante dei detenuti di Firenze, sulla realtà del carcere di Sollicciano e sui progetti realizzati anche in collaborazione con la Regione Toscana.
di Flavia Di Maio
L’Edicola del Sud, 5 marzo 2024 Prenderà il via nei prossimi giorni, nella casa di reclusione femminile di Trani, la seconda annualità del progetto “Hortensia2”, gestito dalle operatrici del centro antiviolenza Save della cooperativa Promozione Sociale e Solidarietà su richiesta della garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Trani, supportato dall’assessorato alle pari opportunità e lotta alla violenza di genere e nei confronti dei minori e finanziato dai servizi sociali del Comune di Trani.
Corriere del Mezzogiorno, 5 marzo 2024 L’evento nel cuore del Parco Verde: la necessità di raccontare una storia positiva, quella dei giovani che quotidianamente danno prova che cambiare è possibile. Il 29 febbraio 2024 si è tenuta la presentazione della IV edizione del progetto “La Giustizia adotta la Scuola”, ideato e curato dalla Fondazione Vittorio Occorsio (FVO), nell’ambito di un Protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione e del Merito e in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri.
di Simona Musco
Il Dubbio, 5 marzo 2024 La legale: “Siamo all’assurdo”. Scontro a distanza tra accusa e difesa, il pm in aula: “l’imputata fu imbeccata”. “Purtroppo nelle carceri la disponibilità del personale sanitario è particolarmente ridotta perché le carceri non vengono ritenute luoghi in cui impegnare e attivare risorse, ingiustamente. Gli operatori sanitari devono individuare l’intervento più adeguato e coerente alla situazione clinica. Laddove la situazione in carcere non è così allarmante l’attivazione della catena di intervento è purtroppo meno celere. Quindi l’attivazione di due psicologhe con colloqui frequenti era non appropriata”.
di Iacopo Nathan
La Nazione, 5 marzo 2024 Evento per la conclusione del progetto tra la Casa circondariale di Lucca e l’associazione Cuochi Lucchesi. Bruschette con pomodoro, fagioli e cavolo nero e pappa al pomodoro come antipasto, ravioli di ricotta e spinaci con burro e salvia di primo, polpette di carne alla lucchese e per chiudere crostate di marmellata di albicocche e more. Un menù appetitoso per un pranzo di festa, di quelli da gustare in famiglia per un momento felice. Esattamente così, ma la particolarità è che è stato cucinato e pensato da un gruppo di detenuti del carcere di Lucca insieme all’associazione Cuochi Lucchesi.
italpress.com, 5 marzo 2024 Il 7 marzo alle ore 15 nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, il garante dei detenuti della regione Emilia-Romagna Roberto Cavalieri e Caterina Liotti, Centro Documentazione donna di Modena, con le artiste e la curatrice che l’hanno realizzata, inaugurano “(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità” racconta attraverso fotografie e collages dell’esperienza del laboratorio di educazione all’arte che ha fatto incontrare la comunità, forte e coesa, delle pescatrici del Delta del Po con un gruppo di detenute e di volontarie delle associazioni modenesi Centro documentazione donna, Casa delle donne contro la violenza e Carcere-Città.
garantedetenutilazio.it, 5 marzo 2024 Le Donne del Muro Alto celebrano il decennale della compagnia con una tournée riservata alla popolazione detenuta. In occasione del decennale de Le Donne del Muro Alto, progetto teatrale nato in carcere da un’idea della regista Francesca Tricarico, le attrici ex detenute e ammesse alle misure alternative alla detenzione della compagnia tornano in carcere per la prima volta dopo l’esperienza detentiva per presentare il nuovo spettacolo Olympe. Il lavoro, tratto dal romanzo La donna che visse per un sogno di Maria Rosa Cutrufelli, nasce da un primo studio fatto nel 2015 nel carcere femminile di Rebibbia e racconta gli ultimi mesi di vita di ...
L’Unità, 5 marzo 2024 Anche quest’anno l’associazione Sbarre di Zucchero ha promosso una serie di iniziative per festeggiare la festa della donna. In primis la raccolta di prodotti per il make up da portare alle detenute e poi una serie di incontri per parlare di carcere soprattutto al femminile. Una condizione che per una donna è resa ancora più difficile per moltissimi aspetti e di cui si parla ancora troppo poco. “Anche quest’anno l’8 marzo sarà una giornata ricca di eventi, per noi molto importanti - dicono gli attivisti di Sbarre di Zucchero”.
AFFARI SOCIALI
di Rete Mai Più Lager - No ai Cpr
L’Unità, 5 marzo 2024 Sul The British Medical Journal medici, psicologi, accademici sostengono la campagna lanciata da No ai Cpr, Asgi e Simm. Intanto sempre più dottori si rifiutano di certificare l’idoneità. I medici non dovrebbero dichiarare nessuno idoneo ad essere trattenuto nei CPR L’art. 3 del Regolamento Nazionale CPR del Ministero dell’Interno prevede che, per poter essere trattenuto in uno dei Centri di Permanenza per il Rimpatrio italiani, chi sia trovato sprovvisto di un titolo di soggiorno valido deve prima essere certificato come idoneo alla vita in comunità ristretta sottoponendosi ad una visita.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 5 marzo 2024 L’Italia risulta poco incisiva nella lotta alla tratta degli esseri umani, come indicato nel rapporto del 29 febbraio scorso presentato dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (Greta). Questo studio ha rivelato una serie di punti critici che ostacolano l’efficace applicazione della Convenzione, ratificata dall’Italia nel 2010. Nonostante alcuni miglioramenti rispetto al rapporto precedente, il quadro generale rimane preoccupante, in particolare per quanto riguarda lo sfruttamento lavorativo e sessuale delle vittime della tratta.
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 5 marzo 2024 La poetessa Mahvash Sabet è stata dieci anni in carcere per avere criticato la politica dell’intolleranza, con l’accusa di avere complottato contro il Paese. Uscita dal carcere, ha potuto pubblicare le sue poesie, che sono state amate, tradotte, premiate. Mesi fa l’hanno denunciata una seconda volta. Cosa ne è delle donne iraniane di cui non si parla più? Continuano a battagliare per i tre diritti umani di cui tutti dovrebbero godere? Libertà di pensiero, di parola, di movimento? Siamo davvero condannati all’eterno presente dimenticando ogni giorno il passato più recente? Le donne in Iran continuano a protestare, a chiedere parità di diritti, e sono identificate, controllate, denunciate e spesso incarcerate nell’indifferenza generale.
di Paolo Di Stefano
Corriere della Sera, 5 marzo 2024 Pochi giorni fa Save the Children ha lanciato l’allarme: ne uccide più la mancanza di cibo che le armi. Da Gaza ci arrivano notizie sui morti per fame. Abbiamo visto tutti la corsa disperata ai soccorsi alimentari. Pochi giorni fa Save the Children ha lanciato l’allarme sulla fame diventata arma di guerra: ne uccide più la mancanza di cibo che le armi.
di Bianca Senatore
Il Domani, 5 marzo 2024 La disperazione di chi vuole fuggire dalla Striscia ha generato un business di trafficanti che promettono la fuga. Il costo è fra 5 e 7mila dollari, ma qualcuno paga anche molto di più. Molti sono truffatori che poi si volatilizzano. Il numero di telefono arriva da una chat Telegram, ma sembra un contatto sicuro. L’uomo che risponde ha l’accento egiziano e assicura che il nome in lista ci sarà. Aspetta solo l’ultimo pagamento. La comunicazione avviene tra un “agente di viaggio” e Rashid, un ragazzo palestinese che ha deciso di scappare via da Gaza. “Mi devo fidare per forza, non ho altra scelta”, confessa. “Qui tutti stanno cercando di andar via, non credo che possano rimangiarsi la parola”.
di Tiziano Grottolo
Corriere del Trentino, 5 marzo 2024 Il trasferimento di Chico Forti è atteso nel giro di alcune settimane. Potrebbe scontare la pena in Trentino a Spini di Gardolo e accedere alla semilibertà. È stata nientemeno che la presiedente del consiglio, Giorgia Meloni, ad annunciare l’arrivo della firma per l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti. Il 65enne trentino dal 2000 sta scontando l’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio di Dale Pike, un delitto per il quale si è sempre dichiarato innocente. L’iter per il trasferimento di Forti in Italia era stato avviato nel 2020 dopo che il governatore della Florida, il Repubblicano Ron DeSantis, aveva accolto un’istanza basata sulla Convenzione di Strasburgo che era stata presentata dagli avvocati del detenuto trentino.
DOCUMENTI
Articolo: "La legge violenta e l’arma del diritto", di Sibilla Ottoni
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 10 marzo 2024
CORSI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI
Questo
notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
dicembre 2005).
Ha ottenuto il Marchio di Certificazione dell'Osservatorio A.B.C.O. dei Beni
Culturali