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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di domenica 31 marzo 2024
di Francesco Lo Piccolo*
vocididentro.it, 31 marzo 2024 Si chiama Wail Boulaied, ha 24 anni, ha un passato di tossicodipendenza, è instabile, con accertato disturbo borderline di personalità, ed è anche a rischio suicidio. Ovviamente che fa il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria? Usa il buon senso? Previene? No. Fa tutto il contrario: lo trasferisce dal carcere di Padova - dove era richiuso con una condanna a 26 anni di carcere per concorso in omicidio - e dove era avviato in un percorso di recupero (stava meglio, non minacciava più di tagliarsi o di uccidersi) e lo manda, oltre che lontano dai parenti, in un carcere dove ci sono pochi medici e psicologi e dove le condizioni di vita carceraria sono carenti sotto tutti i punti di vista.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 31 marzo 2024 Nel carcere di Torino l’uomo è arrivato a pesare 30 chili dopo due scioperi della fame attuati per ottenere l’espiazione della pena in Albania. La stretta di mano tra il ministro di Giustizia Nordio e il suo omologo albanese Ulsi Manja aveva suggellato, il 14 novembre 2023, l’intesa politica “di dare effettiva attuazione al protocollo bilaterale, firmato nel 2017, per il trasferimento dei detenuti albanesi dalle carceri italiane a quelle del Paese d’origine”, nel quadro - così recitava la nota di via Arenula - “degli eccellenti rapporti tra i due Paesi, resi ancor più solidi dalla firma del recente protocollo sull’immigrazione da parte della Presidente Giorgia Meloni e del Primo ministro albanese Edi Rama”.
di Paolo Fruncillo
La Discussione, 31 marzo 2024 Non serve mettere più ragazzi in carcere. “L’approccio punitivo deve essere accompagnato da un investimento in termini educativi e di reinserimento sociale”. Ad affermarlo è Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che si appoggia anche alle considerazioni del Tribunale dei minori di Trento, che è dello stesso avviso. In Italia sono 380 i ragazzi detenuti negli Istituti Penali per Minorenni al 15 marzo 2023 (tra cui solo 12 ragazze). E sono 17 i bambini fino a 3 anni che si trovano con le madri ospitati in case famiglia protette. Erano oltre 50 prima della pandemia che, invece, ha favorito una migliore collocazione delle detenute madri.
di Alfonso Ruffo
ilsussidiario.net, 31 marzo 2024 Dal 2010 al 2021 solo otto giudici sono stati condannati per responsabilità civile, mentre per malasanità circa 40.000 medici. Pochi numeri per definire il fenomeno. Dal 2010 al 2021 sono state intentate in Italia contro esponenti della magistratura 544 cause per responsabilità civile (in media 50 l’anno). In tutto le condanne definitive sono state 8, pari all’1,4% dell’ammontare complessivo delle richieste avanzate da cittadini in cerca di riparazione contro accertati casi di malagiustizia. Nello stesso arco di tempo i medici denunciati sono stati 385.000 (in media 35.000 l’anno) e anche se solo il 10% del campione è alla fine considerato colpevole si tratta pur sempre di quasi 40.000 professionisti consegnati al rigore della legge (circa 3.500 l’anno) per accertati casi di malasanità.
di Alberto Cisterna
Il Riformista, 31 marzo 2024 Il procuratore di Perugia denuncia “un arretramento significativo nella lotta alla corruzione”, secondo una logica dell’Antimafia. Ma non si può adoperare l’abuso come manifestazione minore di un malaffare, senza rischiare di dare una lettura criminogena fondata sul sospetto, scatenando una reazione sociale. Il moltiplicarsi dei fronti aperti dalla politica in questi giorni suscita nella magistratura una comprensibile preoccupazione. Dall’introduzione dei test psicologici per il concorso al fascicolo personale per valutare il giudice, dal profilarsi della separazione delle carriere all’abrogazione dell’abuso d’ufficio è un susseguirsi di iniziative che stanno costringendo l’Anm, e molti procuratori della Repubblica, a una sorta di tour de force mediatico e istituzionale per dare voce alle proprie allarmate prese di posizione.
di Antonio Maria Mira
Avvenire, 31 marzo 2024 l protocollo “Liberi di scegliere”, finanziato dalla Cei, entro l’estate sarà al centro di un disegno di legge, per garantire un futuro lontano dalle mafie. Francesca sta seguendo in diretta streaming il convegno sul progetto “Liberi di scegliere” per le donne e i minori che hanno scelto la libertà dalle mafie. Si è tenuto al Senato, promosso dal Comitato Cultura della legalità e Protezione dei minori della Commissione parlamentare antimafia. Partecipano magistrati, parlamentari, esperti del Terzo settore. Si parla della necessità di una legge che vada oltre il Protocollo appena rinnovato. Francesca (il nome è di fantasia) ascolta e poi scrive nella chat dell’iniziativa. “Sono emozionata. Finalmente si parla di noi in un luogo in cui c’è speranza. E piango”.
di Adriano Agatti
La Provincia Pavese, 31 marzo 2024 Disperato intervento degli operatori che lo rianimano: il 42enne è ricoverato in ospedale in condizioni gravissime. Era nel reparto “Osservazione Isolati”. Venti giorni dopo il suicidio del trapper di 27 anni Jeffrey Jordan Baby si è verificato un altro drammatico tentativo di suicidio all’interno del carcere di Torre del Gallo. Ieri pomeriggio un detenuto nordafricano di 42 anni ha cercato di togliersi la vita impiccandosi nella sua cella dell’ottava sezione ed è stato strappato alla morte grazie all’intervento tempestivo degli agenti della polizia penitenziaria. È stato ricoverato in condizioni disperate nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Matteo: la sua vita è appesa a un filo sottilissimo. Un episodio che dimostra, per l’ennesima volta, il disagio esistente all’interno del carcere pavese.
di Antonella Mollica
Corriere Fiorentino, 31 marzo 2024 Sono arrivati gli ispettori ministeriali a Sollicciano. Per tre giorni i tecnici hanno passato al setaccio il carcere fiorentino, dalle infrastrutture alla gestione dei detenuti, fino alla contabilità. Gli ispettori hanno potuto toccare con mano anche il problema irrisolto delle infiltrazioni di acqua nei reparti, visto che l’ispezione è avvenuta proprio nei giorni di pioggia incessante. Adesso la relazione conclusiva finirà sul tavolo del capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Al vaglio sono finiti anche i lavori di efficientamento energetico della struttura che hanno portato, grazie ai finanziamenti della Regione, alla sostituzione degli infissi delle celle. Lavori che evidentemente non sono serviti, dal momento che ogni volta che piove puntualmente le celle si allagano.
di Adele Di Feliciantonio
Il Centro, 31 marzo 2024 Un Comitato permanente “Carcere e Territorio” che coinvolga enti pubblici, soggetti privati e associazioni per promuovere una politica di recupero del detenuto attraverso la prevenzione e la rieducazione e realizzi iniziative di sensibilizzazione sul territorio, a supporto della casa circondariale di Castrogno. È la proposta lanciata alle istituzioni dal Partito radicale e dalla vice presidente del Centro europeo Studi penitenziari Mariantonietta Cerbo dopo la visita effettuata ieri mattina al carcere teramano da una delegazione di “osservatori”, che ha incontrato i detenuti e il personale. I partecipanti hanno raccontato di aver trovato un peggioramento delle condizioni dei detenuti rispetto all’anno scorso, dovuto principalmente al sovraffollamento.
lospiffero.com, 31 marzo 2024 La tradizionale visita alle carceri italiane degli eredi di Pannella. A Torino una delegazione si recherà anche al reparto psichiatrico delle Vallette dove lo scorso 24 marzo si è suicidato il 31enne Sanchez, il ventisettesimo detenuto a togliersi la vita. Nelle carceri italiane dall’inizio del 2024 si sono tolte la vita 17 persone: un suicidio ogni due giorni, un triste record se si considera che erano state 67 in tutto il 2023. Si aggrava inoltre il sovraffollamento, con 60mila presenze sui 51mila posti a fine dicembre. Una situazione sempre più allarmante e insostenibile su cui i radicali con la tradizionale visita agli istituti di pena durante il periodo pasquale sollecitano interventi da parte della politica e delle istituzioni. A partire da Torino, dove alle Vallette si è registrato l’ultimo suicidio.
di Romano Pitaro
Corriere della Calabria, 31 marzo 2024 Creme e pan di Spagna, figurativamente, fanno dolce il carcere. O meglio: un laboratorio di pasticceria aiuta, perché no?, a concretizzare il “sogno” dell’articolo 27 della Costituzione: rendere la pena “non disumana e degradante”, ma utile a rieducare chi ha sbagliato. E’ apprezzabile la disponibilità della Camera penale di Catanzaro “Alfredo Cantàfora” a sostenere il laboratorio di pasticceria del carcere Ugo Caridi del capoluogo. Un progetto avviato nel 2020, aderendo al bando della “Fondazione con il Sud” per la formazione professionale dei detenuti.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
La Repubblica, 31 marzo 2024 Il nuovo libro di Daria Bignardi. In “Ogni prigione è un’isola” l’inutilità della repressione che diventa segregazione. Nel 2016 su un settimanale giapponese viene pubblicato il manga Beastars: un mondo popolato da animali civilizzati, che sembrano convivere in pace nonostante una marcata distanza fra carnivori ed erbivori. Ai primi è vietato il consumo di carne animale ma ai secondi questo non basta per sentirsi al sicuro. Il protagonista è un lupo, Legoshi, che cerca di combattere il suo istinto da carnivoro. Nel manga ci sono due elementi che meritano attenzione e che, si vedrà, intrecciano sorprendentemente l’ultimo libro di Daria Bignardi, “Ogni prigione è un’isola” (Mondadori, 2024).
di Gian Guido Vecchi
Corriere della Sera, 31 marzo 2024 Giovanni XXIII nella “Pacem in Terris” scriveva che la guerra è estranea alla ragione. Oggi Bergoglio continua a gridare nel deserto, e a sperare ciò che appare impossibile. A settembre, in Mongolia, aveva citato “Timore e tremore” di Søren Kierkegaard, la riflessione su Abramo che seppe sperare contro ogni speranza: “Ognuno fu grande secondo quello che sperò. Uno fu grande sperando il possibile, un altro sperando l’eterno, ma chi sperò l’impossibile fu il più grande di tutti”. Sono anni che il Papa denuncia, inascoltato, la “follia” della guerra.
di Luca Diotallevi
Il Messaggero, 31 marzo 2024 Brutto affare la giustizia. Davvero un gran brutto affare. Non sai da che parte prenderla, per la giustizia non c’è mai una ricetta già pronta. Si sa che la giustizia non si produce da sola, ma se la imponi ottieni solo ingiustizia. È la lezione senza eccezioni di socialismi reali e nazionalsocialismi, di fascismi e comunismi. Si sa anche che senza la libertà non c’è giustizia, ma da sola la libertà non produce giustizia. Giustizia fa pensare a pace, ma pax opus iustitiae (la pace è opera della giustizia) sta lì a ricordare che la mancanza di guerre e conflitti è una specialità dei tiranni vittoriosi: chi più di loro è capace di non far volare una mosca e di tenere tutto in ordine?
di Enzo Riboni
Corriere della Sera, 31 marzo 2024 È in crescita il disagio e l’accoglienza è in affanno. Le liste d’attesa e l’allarme per i neodiciottenni. Servono linee guida uniformi dalle Regioni. C’è un lento ma preoccupante stillicidio nelle Comunità per minori. Negli ultimi due anni, infatti, non poche hanno dovuto chiudere per mancanza di operatori o per il venir meno della sostenibilità economica. Una criticità che è ben presente a chi opera sul campo come Liviana Marelli, referente per infanzia, adolescenza e famiglie di Cnca, il Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza: “C’è una situazione di grave crisi rispetto alla tenuta complessiva del sistema dell’accoglienza residenziale per minori. Va evitato il rischio di una progressiva dismissione proprio in un contesto di evidente crescita del disagio minorile”.
di Enzo Risso
Il Domani, 31 marzo 2024 Complessivamente la percentuale di persone in difficoltà nel mondo è cresciuta del 3 per cento rispetto al 2023. Aumentano gli stati di ansia, stress e depressione. Il numero di persone che nei 16 paesi toccati dallo studio, tra cui l’Italia, vive un disagio mentale è aumentato di cinque punti. Una società sofferente. Il susseguirsi di crisi che hanno marcato il secondo decennio del secolo (terrorismo, crack finanziari, sfarinamento del ceto medio, crisi climatica, Covid, scatto inflattivo e caro mutui, ritorno prepotente della guerra), hanno posto le persone di fonte alla costante necessità di fare i conti in modo diretto e personale con la società del rischio come la chiama il sociologo Ulrich Beck.
di Vitalba Azzollini*
Il Domani, 31 marzo 2024 Dubbi di costituzionalità sono stati avanzati di recente sul decreto Piantedosi, che limita l’attività delle Ong. E il Viminale pensa a una retromarcia sulla cauzione di 5.000 euro per i migranti. Le critiche in punto di diritto che da tempo formuliamo alle politiche del governo sull’immigrazione si stanno concretizzando nelle pronunce dei tribunali. Da ultimo, due decisioni hanno riguardato il cosiddetto decreto Piantedosi, o decreto ong, che pone forti limiti all’attività delle navi di tali organizzazioni (d.l. n. 1/2023).
di Marco Birolini
Avvenire, 31 marzo 2024 L’allarme degli Uffici giudiziari: in aumento i reati degli under 18 che arrivano da soli in Italia. E, denuncia Save the Children, è in forte crescita il numero di quelli che spariscono nel nulla. “È ormai più che drammatica la situazione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il cui numero esorbitante e in crescita inarrestabile ha messo in ginocchio il sistema regionale di accoglienza e ha reso quasi impossibile il puntuale controllo delle loro condizioni di vita e la tempestiva attivazione delle procedure di tutela, regolarizzazione e integrazione”.
di Gaetano De Monte
Il Domani, 31 marzo 2024 Un’indagine della procura di Lecce ha svelato il meccanismo per frodare stato e aspiranti lavoratori stranieri. Se non paga uno o più intermediari è quasi impossibile per un migrante entrare in Italia in maniera regolare. “Il decreto flussi è l’unica maniera sicura e regolare per chi vuole entrare in Italia per lavorare, ma, nei fatti, per come questo strumento è concepito e funziona, si presta bene a chi vuole truffare e sfruttare le persone straniere”, ragiona uno degli investigatori che hanno condotto le Coulibaly Samba è nato in Senegal, ha poco meno di cinquant’anni e ha pagato 2600 euro per far entrare in Italia in maniera regolare altri otto suoi connazionali. Allo stesso modo, Diop Chaiko, ha versato poco meno di 2000 euro per far arrivare in Puglia i suoi tre figli.
di Kaspar Hauser
Il Manifesto, 31 marzo 2024 La tempestività con cui il presidente della Repubblica ha voluto rispondere all’appello di Roberto Salis, addirittura meno di 24 ore, dice molto su diversi aspetti della vicenda di Ilaria, la concittadina detenuta in Ungheria in attesa di giudizio in condizioni al di fuori degli standard europei. Ma induce anche una riflessione su tema più generale dei rapporti tra il governo e il Capo dello Stato e sulla riforma del premierato che stravolgerebbe gli attuali assetti.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 31 marzo 2024 “Il caso Salis? Considerate le condanne della Corte europea dei diritti dell’uomo contro l’Italia c’è poco da fare i maestrini nei confronti dell’Ungheria, sia per quanto riguarda l’esibizione degli imputati in tribunale, sia sul trattamento in carcere”. Lo dichiara al Foglio Maurizio Turco, segretario del Partito radicale. “Ovviamente non posso che unirmi alla condanna unanime del modo con cui Ilaria Salis è stata esibita al tribunale di Budapest, con le manette e la catena alla cintura - dice Turco -. Ma i detenuti italiani potrebbero raccontarne tante, per esempio su come vengono tenuti nei gabbiotti nei tribunali o su come avvengono le traduzioni da un carcere all’altro: con furgoncini dove all’interno ci sono delle gabbie in cui i detenuti vengono tenuti in manette per ore di viaggio”.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 31 marzo 2024 Mentre discutiamo della situazione di Ilaria Salis, militante italiana di sinistra arrestata a Budapest in possesso di un manganello e sospettata di averlo usato in due occasioni contro avversari politici, proviamo per un attimo a rovesciare la situazione. Immaginiamo che una militante ungherese di destra, con precedenti penali nel suo paese soprattutto per manifestazioni violente e resistenza a pubblico ufficiale, sia venuta in Italia. E che qui sia stata arrestata per aver partecipato a una sorta di spedizione punitiva per randellare militanti politici di sinistra, alcuni dei quali saranno feriti. E che nella sua borsa sia stato trovato un bastone del tipo di quelli usati per le aggressioni.
di Maurizio Molinari
La Repubblica, 31 marzo 2024 Includere i palestinesi negli Accordi di Abramo è un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. Incontrare David Grossman a quasi sei mesi dall’attacco del 7 ottobre significa ascoltare una voce di Israele che guarda oltre la feroce guerra in corso contro Hamas per tentare di esplorare un nuovo, coraggioso, percorso di pace con i palestinesi. Lo scrittore israeliano, in Italia per l’uscita del suo ultimo libro La pace è l’unica strada (Mondadori), è uno dei volti di spicco del “campo della pace” nel suo Paese, ed è stato uno degli intellettuali più in vista nel movimento di protesta popolare contro la riforma della Giustizia proposta dal premier Benjamin Netanyahu ed ora, davanti ad una guerra che mette in pericolo l’esistenza ...
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Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
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