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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 30 marzo 2024
di Stefano Anastasia
L’Unità, 30 marzo 2024 Va ridotta di netto la popolazione detenuta, ma provvedimenti straordinari, assolutamente necessari, non basteranno. Servono misure non solo penali o penitenziarie per trattare diversamente devianza, marginalità sociale, povertà. Uno stillicidio insopportabile come la sensazione di inutilità di ogni sforzo di prevenzione. A concentrarsi sulla vulnerabilità dei singoli si rischia di perdere di vista l’ostilità costitutiva della prigione. Dobbiamo rivolgere lo sguardo all’ambiente penitenziario, al sovraffollamento, alle strutture, al regime di vita aggravato da chiusure ingiustificate, buoni propositi non perseguiti, da cattive proposte minacciate e obblighi costituzionali a cui si vorrebbe sfuggire.
di Sergio D’Elia*
L’Unità, 30 marzo 2024 Anche quest’anno la nostra compagnia di giro ha ripreso a “visitare i carcerati”, opera di misericordia corporale che dovrebbe sentirsi impegnato a fare almeno una volta nella vita - come il battesimo, la prima comunione e la cresima - ogni bravo “cristiano”, detto in senso confessionale ma anche più semplicemente e laicamente nel senso che dalle mie meridionali parti vuol dire persona, uomo o donna di buona volontà. L’anno scorso ne abbiamo visitate 120 su 189 con Rita, Elisabetta, avvocati delle camere penali e anche magistrati, iscritti e simpatizzanti di Nessuno tocchi Caino o semplici cittadini convinti che per farsi un’idea del carcere occorreva seguire Piero Calamandrei e il suo “bisogna aver visto”.
di Cesare Burdese*
L’Unità, 30 marzo 2024 Da alcuni mesi, con Nessuno tocchi Caino visito le carceri. Lo faccio con lo sguardo dell’architetto, nella convinzione della possibilità, seppure remota, di dare dignità alle persone e ai luoghi che appartengono al carcere, attraverso il costruito. Osservare i muri del carcere, misurarli, disegnarli e descriverli non è cosa vana, se il fine è una maggiore consapevolezza del carcere per superarlo. Lo scorso 22 marzo ho visitato le carceri di Forlì e di Ravenna, risalenti al periodo della prima riforma penitenziaria del 1889 dopo l’Unità d’Italia e architettonicamente concepite secondo l’innovativa tipologia del carcere cellulare.
di Valentina Alberta*
Il Riformista, 30 marzo 2024 Pochissimi esempi virtuosi caratterizzavano sino a qualche anno fa il trattamento penitenziario degli autori di reati sessuali, i c.d. sex offenders, nelle carceri italiane. Mentre la gran parte degli istituti penitenziari si limitava al confinamento nelle sezioni “protette”, in condizioni di semi isolamento, di quei detenuti considerati “infami” dal resto della popolazione detenuta (insieme dunque a forze dell’ordine, collaboratori di giustizia e detenuti transessuali, senza alcuna attenzione rispetto alla necessità di individualizzare il trattamento penitenziario), in alcune carceri milanesi iniziavano progetti di sperimentazione di trattamento psicologico per i condannati per reati di violenza sessuale.
di Sandro Gugliotta*
Il Dubbio, 30 marzo 2024 La legge sull’ordinamento penitenziario nella parte dedicata alla rieducazione dei ristretti prevede in modo preciso e puntuale che l’attività di osservazione e trattamento deve essere svolta in modo complementare da diverse figure presenti in istituto: i funzionari giuridico pedagogici, i professionisti esperti e gli incaricati della polizia penitenziaria. Dunque disegna una attività di osservazione articolata, che si basa sulle competenze di figure che nella loro specificità di compiti e ruoli, area educativa ed area della sicurezza, danno un contributo fondamentale alla definizione di quello che sarà il modello di intervento nell’istituto. Il dettato normativo vuole configurare una azione congiunta di queste aree, che contempli tutti gli aspetti che sono fondamentali sia dal punto di vista psicologico- educativo che da quello della sicurezza intesa nel suo significato più ampio.
di Valerio Spigarelli
L’Unità, 30 marzo 2024 A sentire le polemiche tra toghe, ministri, politici, giornali, dubito che molti dei protagonisti dell’acceso confronto riuscirebbero a passare indenni il Minnesota test. Una cosa è certa: siamo il paese che può vantare il dibattito sulla giustizia più schizofrenico dell’universo. Sotto questo punto di vista dubito che molti dei protagonisti del medesimo riuscirebbero a passare il minnesota test indenni. Partiamo proprio dalla nota polemica sui test agli aspiranti magistrati. Intervento epocale, sostengono i governativi, finalmente inverato l’anatema del Cavaliere sulla tendenziale anomalia antropologica dell’Homus Magistratus. D’ora in poi non sarà più necessario sguinzagliare giornalisti investigativi di prim’ordine, e di sicura indipendenza, per andare a controllare se un giudice incaricato di decidere su di un caso delicato ha tutte le rotelle a posto; magari sbattendo sui giornali amici che indossa calzini dai colori stravaganti e per questo deve essere un po’ mattocchio.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 30 marzo 2024 Il segretario di Magistratura Democratica: “Il governo è contro le istituzioni di garanzia. C’è un contesto negativo, veniamo da attacchi personali, come il caso Apostolico, e iniziative disciplinari gravi come quella contro i giudici di Milano per Artem Uss”.
di Donatella Zorzetto
La Stampa, 30 marzo 2024 Un test psicologico da sottoporre ai magistrati? Potrebbe anche essere efficace, ma in termini generali. Come le domande dello stesso test, dal nome Minnesota: alcune anche banali, altre caratteristiche di determinate problematiche sulla base di una standardizzazione clinica. Lo scopo? Sondare l’aspetto psicologico di una persona. Anche di un magistrato, evidentemente, secondo chi l’ha proposto. Ma non basta, nel senso che, se si evidenziassero alterazioni rispetto alla norma, allora bisognerebbe ricorrere a strumenti più specifici. Lo spiega Emi Bondi, presidentessa della Società italiana di psichiatria, con tutte le cautele del caso.
di Gianpaolo Catanzariti
Il Dubbio, 30 marzo 2024 Il caso Bari e l’assurdo di una legge che mortifica il voto senza scalfire le infiltrazioni. Che si annidano altrove. Il “caso Bari” ha scatenato un putiferio politico. Ma, come spesso accade in occasione delle più sconce vicende che calpestano lo Stato di diritto, siamo ancora alla solita strumentalizzazione politica. Un po’ come avvenuto con il caso Cospito che, lungi dall’essere occasione di revisione dell’anacronistico 41 bis, ha visto l’assurda convergenza, tra tutte le forze politiche, nessuna esclusa, sulla indispensabilità del carcere duro.
di Simona Musco
Il Dubbio, 30 marzo 2024 Nel 2012 il Consiglio comunale di Reggio Calabria fu sciolto anche perché, secondo la commissione, il presidente di una coop dava lavoro a persone svantaggiate. Ottobre 2012. Demetrio Arena, eletto sindaco della città di Reggio Calabria da 17 mesi, riceve una telefonata. Il Consiglio dei ministri ha appena sciolto la sua amministrazione per infiltrazioni mafiose. Una doccia fredda che si tramuta subito in un record: è il primo capoluogo di provincia ad incappare in questa decisione.
di Attilio Bolzoni
Il Domani, 30 marzo 2024 Chi sale e chi scende nella Sicilia sottosopra che dimentica le sue ferite, chi comanda e chi viene messo sotto il tacco, bastonato, nell’Italia dove il tempo confonde i ricordi e cancella macchie che sembravano indelebili? Chi è passato da un carcere o affogato in qualche vergogna oggi è cercato, protetto, ossequiato. Chi ha inseguito verità per trent’anni è diventato preda, braccato da ex imputati eccellenti e commissioni parlamentari, da senatori rancorosi, dileggiato ogni giorno, costretto a difendersi da tutto e da niente.
di Aldo Torchiaro
Il Riformista, 30 marzo 2024 “Noli me tangere”. Non mi toccare. In questo periodo pasquale si può ricorrere alle parole con cui Gesù, risorto dopo tre giorni, ferma la mano di Maria Maddalena che ne lambiva le vesti, appena fuori dal sepolcro. Intoccabili, intangibili oggi sono i magistrati che con Anm si trincerano dietro la sacra inviolabilità della toga: il loro niet ai test psicoattitudinali è insindacabile, assoluto. A farsene portavoce, al di là dei fermi comunicati dell’Anm, è un magistrato su tutti: Nicola Gratteri. Il Procuratore capo di Napoli mercoledì, dopo una lunga serie di dichiarazioni e interviste, ne ha concessa una particolarmente forte al Tg1.
di Errico Novi
Il Dubbio, 30 marzo 2024 Incredibile ma vero: scarseggiano le domande per accedere al beneficio introdotto nel 2020 grazie a Enrico Costa e potenziato nel 2022 da Nordio. L’anno scorso erogati meno di 3 milioni sui 15 disponibili. E ora il rischio è che il fondo venga “tagliato”. La battaglia era stata dura, durissima. Ottenere che la legge di Bilancio per il 2021 prevedesse - per la prima volta dopo anni di insistenze del Cnf - un fondo per restituire almeno parzialmente agli assolti le spese legali sostenute fu un’impresa. Ci volle tutta la tenacia di Enrico Costa, già all’epoca responsabile Giustizia di Azione.
Corriere della Calabria, 30 marzo 2024 Il presidente del Consiglio regionale Mancuso e il Garante dei diritti dei detenuti Muglia scrivono al ministro Nordio e al capo del Dap Russo. Il progressivo sovraffollamento, le gravi carenze di organico e il moltiplicarsi di eventi critici nei 12 istituti penitenziari della Calabria, costituiscono il contenuto di una lettera - firmata dal presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso e dal Garante regionale dei diritti delle persone detenute Luca Muglia - inviata al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 30 marzo 2024 Nel recente rapporto pubblicato dall’osservatorio di Antigone Emilia-Romagna sulle condizioni carcerarie nella regione, emergono dati critici che richiamano l’attenzione su una realtà urgente e complessa. L’analisi dettagliata condotta dall’associazione rivela una serie di problematiche che necessitano di interventi immediati e mirati per garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei detenuti e migliorare il sistema penitenziario. Uno dei punti focali del rapporto riguarda l’incremento dell’autolesionismo e dei casi di suicidio all’interno delle carceri, fenomeni che non possono essere ridotti in modo lineare ma richiedono approcci multidimensionali e interventi mirati a supporto della salute mentale dei detenuti.
di Christian Donelli
parmatoday.it, 30 marzo 2024 Leone Soriano, un detenuto di 57 anni con diverse patologie, che si trova rinchiuso nella sezione 41 bis del carcere di Parma, è stato ricoverato d’urgenza nei giorni scorsi all’Ospedale di Parma, in condizioni critiche. L’avvocato Diego Brancia, penalista del Foto di Vibo Valentia, che sta seguendo la vicenda insieme alla moglie di Soriano, ha denunciato le forti difficoltà a mettersi in contatto con il detenuto e a conoscere le sue condizioni di salute. “L’Ospedale di Parma ci dice che le risposte potranno essere date solo dal carcere” sottolinea il legale.
di Isaia Invernizzi
ilpost.it, 30 marzo 2024 Una contestata indagine su due psicologhe ha generato un clima di timore tra i pochi operatori rimasti, con conseguenze sulla salute mentale di centinaia di persone detenute. Negli ultimi due mesi nel carcere di San Vittore, a Milano, gli psicologi e le psicologhe a disposizione degli oltre mille detenuti sono quasi dimezzati: erano in nove, sono rimasti in cinque, e in alcuni giorni capita che gli operatori in servizio siano soltanto due.
latinatoday.it, 30 marzo 2024 Incontro tra il Garante regionale dei detenuti e i vertici della Asl di Latina per arginare il fenomeno di chi si toglie la vita in cella. Sistema carcerario ancora sotto i riflettori nel Lazio alla luce di nuove e vecchie difficoltà. Strutture inadeguate, sovraffollamento, carenza di personale sanitario, disagio psichico diffuso e suicidi sono le criticità che caratterizzano gli istituti penitenziari della nostra regione dove sono detenute quasi 6.700 persone con un tasso di affollamento effettivo del 141%.
di Laura Tedesco
Corriere di Verona, 30 marzo 2024 Il Riesame azzera l’interdizione di 10 mesi: l’agente rimette subito la divisa. “Interdizione annullata con effetto immediato, può tornare in servizio e in divisa subito, già da domani “. Quando le sue avvocate Anastasia Righetti e Giuliasofia Aldegheri gli hanno dato un annuncio tanto importante, lui si è ammutolito per la commozione: “Non trovo le parole...”. Un mese e tre settimane: tanto è durata la sospensione del servizio dell’agente Andrea Provolo, coinvolto nell’inchiesta sulle presunte violenze in Questura a Verona.
di Fabio Ledda
L’Unione Sarda, 30 marzo 2024 Don Giampaolo Muresi, cagliaritano classe 1941, lascia un importante vuoto nell’istituto penitenziario: “Non ha mai trascurato il suo mandato di uomo della Chiesa”. Da 19 anni è il punto di riferimento dei detenuti del carcere nuorese di Badu e Carros ma lo è anche dei loro familiari e di tutti gli operatori penitenziari. Don Giampaolo Muresu, classe 1941, con alle spalle 58 anni di sacerdozio, è in procinto di lasciare l’incarico.
Corriere della Sera, 30 marzo 2024 “Destinazione Altrove” è il nome della nuova sezione del riconoscimento letterario: è la prima categoria permanente in Italia riservata alle recluse e ai reclusi dei penitenziari. Il Premio letterario Città di Castello ha una nuova sezione speciale. Si chiama “Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”, sarà permanente ed esclusivamente riservata alle recluse e ai reclusi nei penitenziari italiani: la prima categoria del genere in Italia. Il varo della nuova sezione arriverà con la 18ª edizione del Premio destinato ad opere inedite, che sta prendendo forma in questi giorni (il bando generale per le sezioni Narrativa, Poesia e Saggistica è aperto fino al 30 giugno).
di Luciana Cimino
Il Manifesto, 30 marzo 2024 La Lega difende la proposta sgrammaticata di Valditara, opposizioni all’attacco. Separare costa. Ma la demagogia sulle spalle dei bambini con background migratorio costa di più. Anche questa volta il ministro all’Istruzione (e merito) Giuseppe Valditara, con la sua proposta sul tetto agli studenti con famiglie di origine straniera, scivola sul razzismo istituzionale e dimostra di non avere piena conoscenza dei meccanismi che regolano il ministero che occupa.
di Orsola Riva
Corriere della Sera, 30 marzo 2024 La soglia fissata per legge di fatto risulta inapplicabile. Solo a Milano, una scuola su 5 supera il tetto. Il fenomeno “white flight”: la fuga degli italiani dalle scuole con tanti stranieri. Nessun “favore” alla comunità araba, ha provato a spiegare il preside della scuola di Pioltello che quest’anno ha deciso di sospendere le lezioni il 10 aprile in coincidenza con la festa di Eid-El-Fitr: la fine del Ramadan. La decisione, presa all’unanimità, nasce dalla semplice constatazione della “specificità del contesto”: nell’istituto comprensivo Iqbal Masih, due scuole dell’infanzia, tre primarie, due medie, su 1.300 alunni, il 43 per cento non ha la nazionalità italiana. Piuttosto che tenere aperta la scuola mezza vuota, si è preferito chiuderla anticipando di un giorno il rientro dalle vacanze estive.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 30 marzo 2024 I due cortocircuiti che mostrano le posizioni ridicole di destra e sinistra. Spezzare le catene di Ilaria Salis è ovviamente importante, ma non è meno importante di spezzare le catene delle ipocrisie che si sono andate a intrecciare in modo perverso sul caso della maestra detenuta in Ungheria. Riavvolgiamo il nastro e proviamo a fare chiarezza. Le immagini di Ilaria Salis in ceppi sono un pugno in un occhio per chiunque ami lo stato di diritto. Ma di fronte a quelle immagini vergognose, il circo mediatico e politico è impazzito, è uscito fuori di testa, è andato in tilt ed è riuscito con una certa costanza e poco senso del ridicolo a mostrare il peggio di sé.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 30 marzo 2024 Intervista al giurista Mariniello: “La decisione della Corte internazionale influirà anche sulla Corte penale che nel 2021 ha aperto un’indagine sui crimini di guerra commessi nei Territori occupati”. “Mai visto un simile supporto popolare a uno strumento del diritto internazionale. Il 19 gennaio davanti alla Corte internazionale c’erano emittenti tv e testate giornalistiche di tutto il mondo, tantissime persone venute a seguire l’udienza. Avevi subito la percezione che si trattava di una giornata storica. I colleghi palestinesi me lo hanno detto: a prescindere dall’esito abbiamo già vinto. In diretta mondiale per la prima volta si parlava di genocidio contro persone che fino al giorno prima non avevano voce”.
di Domenico Quirico
La Stampa, 30 marzo 2024 Nel duello fra Occidente e Russia i valori passano in secondo piano e i golpisti sono riabilitati. L’obiettivo è fermare l’avanzata della Wagner mentre i migranti pagano il pizzo e muoiono. Ah! Il Sahelistan... dove tutto sembra dissolversi nella incandescenza immobile del deserto; e il vento che quando si leva sembra avere una follia di vendetta contro le cose; un lampo verde e azzurro, il fiume il Niger nella sua pigra corsa verso il mare, vitalità fremente che fa fronte all’oceano di sabbia giallo fino al delirio... E ancora jihadisti, colonnelli ambiziosi fino alla rivolta, presidenti corrotti, migranti e passeur, mercanti d’armi ...
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La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'1 al 7 aprile 2024
Presentazione del libro: "Processo al carcere", a cura di Aristide Donadio (Milano, 20 aprile 2024)
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