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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 28 marzo 2024

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 28 marzo 2024 L’ultimo a Torino, ma sono tanti i casi come quello di Valerio Guerrieri, impiccatosi a Regina Coeli mentre attendeva di andare in una Residenza. Situazione che è stata affrontata già dalla Corte Europea e dalla Consulta. Il ventisettesimo suicidio, giunto al terzo mese dell’anno, riaccende i fari sul dramma delle persone in lista d’attesa, quelle recluse illegalmente in carcere, in attesa di essere trasferite presso le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Alvaro Nunez Sanchez, un 31enne ecuadoriano detenuto dall’estate scorsa nel carcere di Torino per tentato omicidio del padre, era in attesa di essere ospitato presso le strutture.

 

di Lorenzo Montanaro

Famiglia Cristiana, 28 marzo 2024 Le riflessioni di Alessio Scandurra dell’associazione Antigone dopo il suicidio a Torino del 31enne Alvaro Nuñez Sanchez: “Se il carcere diventa una specie di “deposito di esseri umani”, in cui tutti stanno rinchiusi in pochi metri, anche i comportamenti che dovrebbero allarmare passano inosservati”. Si chiamava Alvaro Nuñez Sanchez. Aveva 31 anni ed era originario dell’Ecuador. Si è tolto la vita nel carcere “Lorusso e Cutugno” di Torino, impiccandosi con un lenzuolo. Aveva gravi patologie psichiatriche. E non avrebbe dovuto trovarsi lì. Dichiarato non in grado di intendere e di volere, era in attesa di essere trasferito in una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).

 

di Enrica Riera

Il Domani, 28 marzo 2024 Non più prigionieri ma pazienti. Viaggio nelle due Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza di Subiaco, nel Lazio. Dove il percorso di “rinascita” degli autori di reato con disturbi mentali è sostenuto da un’équipe di operatori specializzati. Ma potrebbe bloccarsi a causa di liste d’attesa troppo lunghe, scelte discrezionali da parte della sanità privata e ricoveri impropri. Senza parlare dei pregiudizi, che ancora esistono verso chi è in attesa della libertà.

 

di Angela Stella

L’Unità, 28 marzo 2024 Dai suicidi al diritto all’affettività dei detenuti, nulla di nuovo: al question time toni drammatici e dichiarazioni d’intenti. Impegni concreti zero. Chi si aspettava grandi novità dalle risposte del Ministro della Giustizia Carlo Nordio ieri al Question Time alla Camera rimarrà deluso. Partiamo da un tema molto caro a questo giornale, quello delle carceri. Azione, giunti al 27esimo suicidio negli istituti di pena (l’ultimo ieri a Sassari), lo ha interrogato su quali iniziative urgenti intenda adottare per combattere il fenomeno. L’ex magistrato ha ripetuto come sempre: “è un fardello di dolore, che si è sedimentato negli anni. Non è facile porre un rimedio rapido a un fenomeno sedimentato però stiamo portando avanti molteplici attività per garantire un maggiore innalzamento dei livelli di presidi.

 

varesenews.it, 28 marzo 2024 Gadda (Iv): “Belle parole, ma i fatti? I Consigli d’aiuto sociale sono rimasti sulla carta”. Il vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera: “È un peccato che non si vogliano trovare soluzioni serie e risorse ben finalizzate”. “Sono anche apprezzabili le parole e la sensibilità del ministro Nordio sulla necessità di migliorare la condizione nelle carceri e ridurre la recidiva, ma sulle misure necessarie da mettere in campo mancano i fatti e i risultati”. Lo ha detto Maria Chiara Gadda, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera, nel corso del question time con il ministro della Giustizia Nordio.

 

di Francesco Grignetti

La Stampa, 28 marzo 2024 Il piano del guardasigilli: “Dopo la separazione delle carriere serviranno anche due Csm”. Ma c’è lo scoglio referendum. Il governo accelera sulla giustizia. E punta sulla separazione delle carriere con sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura: ci sarà un Consiglio per la magistratura giudicante e un altro per l’inquirente. Ciò che era stato deciso in una riunione a palazzo Chigi di qualche giorno fa, è stato ribadito solennemente dal ministro Carlo Nordio ieri in Parlamento. “Il testo di riforma sarà presentato con ragionevole probabilità e quasi certezza entro il mese di aprile o al massimo di maggio”.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 28 marzo 2024 Il Ministro della Giustizia parla a tutto campo rispondendo alla Camera a sei interrogazioni. Separazione delle carriere dei magistrati ad aprile, “al massimo a maggio”; “rimessa a punto” della legge Severino dopo la rimodulazione del traffico di influenze, e interventi a tutto campo per rendere meno gravose le condizioni dei detenuti: dagli interventi di prevenzione contro i suicidi, agli spazi per l’affettività in carcere ma anche percorsi per facilitare la ricerca di un lavoro e la formazione: sono 39 i detenuti laureati nell’anno. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio parla a tutto campo alla Camera rispondendo a sei interrogazioni.

 

di Alessandro Barbano e Roberto Zilletti

Il Riformista, 28 marzo 2024 Più reati, più carcere, qualche garanzia, ma separazione delle carriere nel limbo. Gratteri senza freni: “Test? Al governo facciamoli per alcol e droga”. A un terzo di legislatura facciamo un bilancio al programma sulla giustizia del guardasigilli Nordio e del governo Meloni: tanti nuovi reati, pene inasprite, qualche buona garanzia in via di approvazione ma le vere riforme sono ancora sulla carta. Il dileggio di Nicola Gratteri al governo dice in controluce quanto alto sia il prezzo politico di una strategia riformatrice del tipo “vorrei, ma non oso”, qual è quella praticata in questo anno e mezzo di legislatura. Il guardasigilli ha appena varato i test per l’accesso alla toga, una misura bandiera che nessun impatto concreto avrà nel migliorare la giustizia.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 28 marzo 2024 Il ministro della Giustizia Carlo Nordio rilancia la separazione delle carriere al Question time. Ma sulle carceri non ha soluzioni. Nulla di nuovo sotto il cielo di Montecitorio, potremmo dire dopo aver ascoltato le risposte date ieri dal ministro Nordio a varie interrogazioni. La Lega, partito della sua maggioranza, gli ha chiesto quali siano tempistiche per l’adozione e l’approvazione in Consiglio dei ministri della riforma della separazione delle carriere e modifiche dell’assetto del Csm. Il Guardasigilli ha detto quello che va ripetendo da giorni: “È nel programma di governo e sarà presentata entro il mese di aprile, al massimo di maggio di questo stesso anno.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 28 marzo 2024 Il testo del decreto legislativo approvato martedì sarebbe ancora aperto ad aggiustamenti. Lo scopo è evitare lo scontro frontale con le toghe. Carbone (Csm): “Svolgere i test prima del concorso”. Come era prevedibile, la decisione del governo di introdurre i test psicoattitudinali per l’ingresso in magistratura ha scatenato la dura reazione del mondo togato. L’Anm ha parlato di “ingerenza del governo” e ha paventato uno sciopero. Fonti vicine a Via Arenula, però, fanno sapere che il testo del decreto legislativo è ancora aperto ad aggiustamenti. Lo scopo sarebbe evitare lo scontro frontale con le toghe.

di Giovanni Maria Jacobazzi

Il Dubbio, 28 marzo 2024 In gioco i posti nelle commissioni d’esame, che dovranno accogliere psichiatri e psicologi. Ma non è che dietro la levata di scudi contro i test psicoattitudinali ci sia il timore da parte delle toghe di perdere il “controllo” sulle procedure concorsuali? L’introduzione dei test, infatti, comporterebbe per la prima volta la partecipazione di psichiatri o psicologi, gli unici che attualmente sono abilitati ad effettuarli, alle Commissioni d’esame. Le Commissioni oggi sono composte per la quasi totalità da magistrati, a cui si affiancano qualche avvocato e qualche professore universitario. Sui 28 componenti mediamente previsti, le toghe sono 20, di cui una è poi il presidente della Commissione.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 28 marzo 2024 Togati uniti a Palazzo dei Marescialli, mentre i laici si spaccano. Sisto: “Io non sono un fan dei test”. E Gratteri: “Fateli pure ai politici, assieme al narcotest”. Ora scende ufficialmente in campo anche il Csm in merito ai test psicoattitudinali per l’accesso in magistratura introdotti dal Governo, approvati ieri in Cdm all’interno dello schema di decreto attuativo sull’ordinamento giudiziario. Oggi il Comitato di Presidenza ha autorizzato l’apertura di una pratica avente ad oggetto la disamina della questione relativa all’annunciata introduzione “della verifica dell’idoneità psicoattitudinale di coloro che abbiano superato le prove scritte e orali del concorso in magistratura; verifica non contemplata nello schema di decreto legislativo e sulla quale, quindi, il Csm non ha avuto modo di esprimersi” ...

 

di Sergio D’Elia*

L’Unità, 28 marzo 2024 Negli ultimi trent’anni abbiamo assistito al degrado dalla Costituzione formale alla costituzione materiale. E il passaggio degradante è stato dall’ordine giudiziario al potere giudiziario, dall’ordine democratico al potere burocratico, dallo Stato di Diritto allo Stato dei Prefetti. Lo scioglimento dei comuni per mafia marchia e umilia per sempre le istituzioni rappresentative. Il Consiglio comunale di Africo è stato sciolto per mafia nel dicembre del 2019. Era composto da 12 ragazzi incensurati e da un sindaco studente universitario. La loro colpa? L’identità anagrafica, il rapporto di parentela, l’appartenenza a una comunità di poche anime nata col segno di Caino sulla fronte marchiato fino all’ultima discendenza di nomi e cognomi della stessa stirpe. Nessun delitto di sangue, nessuna appartenenza alla mafia. La colpa dei ragazzi del consiglio di Africo era di essere nati ad Africo.

 

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 28 marzo 2024 Parla il dirigente nazionale dem, già presidente del Partito democratico. “Ci sono Comuni sciolti anche tre volte consecutivamente, a dimostrazione che quello strumento non risolve il problema”. Matteo Orfini, già presidente del Pd e uomo di punta del partito, dà il proprio parere sulla legge che scioglie i Comuni per mafia, precisando che “serve una discussione laica e a mente fredda su come rendere più efficace l’intervento in caso di infiltrazioni”.

 

L’Unione Sarda, 28 marzo 2024 “La vita in carcere? Vale meno che all’esterno”: la riflessione della Garante dei detenuti dopo l’ennesimo suicidio. Il sistema penitenziario italiano è “in una condizione di emergenza”. Dall’inizio dell’anno si sono uccisi anche tre agenti. “Nelle carceri si continua a morire col cappio al collo. È una strage che sembra non avere fine”. Irene Testa, Garante regionale dei detenuti, commenta il suicidio del 52enne nel carcere di Bancali, il 27esimo dall’inizio dell’anno: “Questo dato è un campanello dell’allarme che indica che il sistema penitenziario è in una condizione di emergenza. A togliersi la vita sono anche gli agenti di polizia penitenziaria, tre dall’inizio dell’anno”.

 

di Angela Stella

L’Unità, 28 marzo 2024 Il direttore della Casa circondariale di Viterbo è stato condannato (con pena sospesa) per omissione di atti d’ufficio nell’ambito del procedimento che sta accertando le responsabilità sulla morte di Hassan Sharaf, un ragazzo di 21 anni che si era tolto la vita il 23 luglio del 2018, impiccandosi con un lenzuolo nella cella di isolamento di questo istituto. A darne notizia è l’Associazione Antigone, che dopo aver presentato un esposto sul caso si era costituita parte civile nel procedimento. “La responsabilità del direttore, riconosciuta dal Tribunale di Viterbo, è quella di non aver trasferito il ragazzo in un Istituto Penale per Minorenni. Infatti Sharaf aveva commesso il reato da minorenne e avrebbe dovuto scontare la sua pena in un carcere minorile e non in quello per adulti dove si trovava” ...

 

di Daniele Tibaldi

ilgoriziano.it, 28 marzo 2024 La visita di ieri dei legali si è svolta nell’ambito dell’iniziativa dell’Osservatorio nazionale Aiga sulle carceri, per verificare la situazione dei detenuti. La Casa circondariale “Angiolo Bigazzi” di Gorizia ha delle caratteristiche piuttosto rare, nel panorama nazionale, sotto più profili. Il primo, forse più noto, è di tipo storico-architettonico. L’edificio, costruito dall’architetto polacco Josef Wujtechowsky tra il 1899 e il 1902, si trova nel più ampio complesso del Palazzo di Giustizia. L’adiacenza al Tribunale - voluta dal ministero di Grazia e Giustizia di Vienna - è tipica solo di quelle carceri la cui edificazione risale all’epoca austro-ungarica: un caso simile, fuori dai confini dell’odierna Austria, è quello di Trieste.

 

Corriere del Veneto, 28 marzo 2024 Il vescovo Giuliano Brugnotto, dopo una visita al “Filippo Del Papa”, ha voluto ricordare la realtà del carcere nel suo messaggio per la Pasqua. “Quando mi sono avvicinato al carcere mi è apparso con una struttura davvero grande nella nostra città: un “macigno” chiuso e inavvicinabile - afferma - Ma è una casa, e all’interno ci vivono persone come me, come ciascuno di noi, con storie personali uniche, spesso ferite, e con i loro legami familiari. Le persone che vivono in carcere ci ricordano una realtà fondamentale della nostra esistenza: siamo un’umanità fragile. E chi di noi può dire: io non ho mai sbagliato nulla nella vita?”.

 

corrieredellacalabria.it, 28 marzo 2024 Camera Penale e associazioni presentano l’attività del laboratorio nato nell’istituto penitenziario del capoluogo e la rete con gli imprenditori. Un laboratorio di pasticceria nato in carcere per offrire un’opportunità di lavoro ai detenuti ma anche per testimoniare il valore dell’inclusione sociale e della solidarietà condivisa da una “rete” di soggetti. E’ questo il progetto attivato da alcuni anni al carcere di Catanzaro e messo in campo dalla società cooperativa “Mani in Libertà” con il sostegno della Camera penale “Alfredo Cantafora” di Catanzaro in collaborazione con alcuni imprenditori del capoluogo: il frutto di questo progetto, che si avvale della partnership della ...

 

di Samuele Govoni

La Nuova Ferrara, 28 marzo 2024 La giornalista e scrittrice è tornata in libreria con “Ogni prigione è un’isola”. “Quello del carcere è un tema doloroso e respingente, se sono riuscita a parlarne scrivendo un libro vivo e interessante sono contenta”. A dirlo è Daria Bignardi, giornalista e scrittrice ferrarese, che oggi torna in libreria con “Ogni prigione è un’isola” (ed. Mondadori). L’opera affonda le radici indietro nel tempo, cuce insieme storie e vite diverse, racconta il volto umano di un mondo che troppo spesso viene relegato ai confini della società. In occasione dell’uscita ne abbiamo parlato con l’autrice.

di Daria Bignardi

linkiesta.it, 28 marzo 2024 Ogni istituto penitenziario è un microcosmo a sé, ognuno con le sue regole, come se fossero isole separate e distanti tra loro. Lo spiega Daria Bignardi nel suo “Ogni prigione è un’isola”, in libreria per Mondadori. “Il carcere è la cosa più stupida che esista” mi ha detto Michele. Fa l’ispettore di Polizia penitenziaria. L’ho incontrato un giorno di primavera profumato di viburno davanti a un bar a pochi chilometri dall’istituto. Non ha l’autorizzazione per parlarmi, ma il suo comandante garantisce per me. Sono consapevole che il comandante ha scelto di farmi parlare con uno di quelli bravi, ma non mi aspettavo un esordio così radicale. Bevendo un caffè, Michele racconta di essere lucano e di lavorare nella Polizia penitenziaria da trent’anni.

 

di Rita Querze

Corriere della Sera, 28 marzo 2024 I dati Istat dicono che il contrasto alla povertà non sta funzionando: nel 2023 le famiglie in povertà assoluta erano l’8,5% contro l’8,3% nel 2022. Solo le società che producono ricchezza hanno le risorse per farsi carico dei propri poveri. E soprattutto per investire a monte, cercando di chiudere le “fabbriche della povertà” che sfornano disagio a ciclo continuo. Pensiamo all’inadeguatezza, in alcuni contesti, della scuola e della formazione. Siamo il primo Paese in Europa per numero di Neet, cioè di giovani che non studiano né lavorano: investire sulla scuola significa ridurre i poveri del futuro. Certo, poi bisogna pensare a quelli di oggi.

 

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 28 marzo 2024 Parla Djibril Sylla, venuto in Italia per identificare il corpo del ragazzo che il 4 febbraio scorso si è tolto la vita nella struttura detentiva per migranti alle porte di Roma. Djibril Sylla è arrivato qualche giorno fa in Italia dalla Francia, dove vive, con un compito: riconoscere il corpo del fratello Ousmane. Il 22enne della Guinea che si è tolto la vita nel Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) di Ponte Galeria il 4 febbraio scorso. Era sbarcato in Italia a luglio 2023, diversamente da quanto si era pensato nei primi tentativi di ricostruirne la storia. La sua morte ha fatto esplodere una rivolta nella struttura detentiva alle porte della capitale. I pm hanno aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.

 

di Costantino Cossu

Il Manifesto, 28 marzo 2024 I migranti hanno dato fuoco ai materassi per protestare contro le condizioni inumane all’interno del Centro nel nuorese. Gestito dalla Ekene Onlus, con sede legale in Veneto, versa in condizioni pietose. Nella notte tra domenica e lunedì scorsi, per protesta contro le condizioni di vita inaccettabili, i migranti detenuti nel Cpr di Macomer, in provincia di Nuoro, hanno dato fuoco ai materassi dei letti. L’intervento tempestivo dei Vigili del fuoco ha evitato il peggio. Secondo la prefettura di Nuoro, non ci sono ustionati o intossicati dal fumo. Un’intera ala dell’edificio è inagibile, tanto che per dare alloggio agli ospiti della struttura sono state piazzate alcune tende da campo messe a disposizione dalla Protezione civile, in attesa che le camere vengano rese di nuovo abitabili.

 

Il Manifesto, 28 marzo 2024 Grazie al sostegno della Camera del lavoro della Cgil di Bologna il lavoratore straniero M.S. può finalmente sperare di ottenere un permesso di soggiorno per lavoro, convertendo quello per protezione speciale. Nonostante gli ostacoli del decreto Cutro e delle relative circolari ministeriali che provano a negare questa opportunità. Il sindacato aveva atteso il rigetto da parte della questura della domanda di conversione per poi presentare il ricorso. Il giudice, con una decisione che risale allo scorso 7 marzo, ha sospeso il provvedimento di diniego. Bisognerà attendere la decisione di merito, ma leggendo i riferimenti dell’ordinanza è facile immaginare che la richiesta del lavoratore andrà a buon fine.

 

di Nello Scavo

Avvenire, 28 marzo 2024 Von der Leyen: “Le attività dell’account rimangono preoccupanti e deplorevoli”. La presidente della Commissione Ue chiede di fare luce. Il ministro Nordio aveva indicato un nome “collegato” a Frontex. “Le attività online dell’account rimangono preoccupanti e deplorevoli”. Se Ursula von der Leyen arriva a usare parole come queste per un profilo twitter, il caso deve essere perfino più serio di quanto si potesse immaginare. Il riferimento è a “@rgowans”, un utente anonimo sulla piattaforma che oggi si chiama “X”, finito sotto inchiesta di almeno un paio di procure italiane e su cui non ha smesso di svolgere approfondimenti la procura di Modena, dopo una iniziale richiesta di archiviazione poi respinta dal giudice delle indagini preliminari che ha ordinato nuove investigazioni.

 

di Riccardo Noury*

Il Fatto Quotidiano, 28 marzo 2024 Oggi Julian Assange non sarà legato alla poltrona di un aereo diretto negli Usa. Questa è, a caldo, l’unica buona notizia, tutt’altro che scontata. L’Alta corte di Londra, chiamata a dare il via libera all’estradizione di Assange verso una prigione statunitense di massima sicurezza con la prospettiva di non uscirne più, ha ritenuto in parte fondato l’appello della difesa del giornalista. Però, in un verdetto che opportunamente Stefania Maurizi ha definito “chiaro come l’acqua torbida”, l’Alta Corte ha dato agli Usa tempo fino al 16 aprile per fornire assicurazioni che i diritti di Assange - quelli a rischio, secondo i giudici britannici: pieno diritto di appello, non discriminazione a causa della cittadinanza, no alla pena di morte - saranno rispettati.

 

DOCUMENTI

"Le carceri in Emilia Romagna: non solo sovraffollamento". Attività dell'osservatorio di Antigone Emilia Romagna anno 2023

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 26 marzo 2024: "La 27esima impiccagione" - il detenuto che si è suicidato nel carcere di Torino e che in carcere non ci doveva stare"

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Presentazione del libro: "Il carcere è un mondo di carta", di Valentina Calderone e Marica Fantauzzi (Roma, 28 marzo 2024)

Mostra: "Sguardi verso l’alto. Dalla cella alla vetta", fotografie di Federico Sutera (Mestre-VE, fino al 31 marzo 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 31 marzo 2024

Incontro-dibattito: "Dialoghi sul diritto all'affettività ristretta" (Online su Facebook, 3 aprile 2024, ore 19.00)

Convegno in presenza e online organizzato dalla CGIL: "Articolo 27. I diritti in carcere" (Roma, 3 aprile 2024)

Seminario di formazione per la Giornata nazionale della Giustizia Riparativa (Mantova, 5 aprile 2024)

Presentazione del libro "Il ragazzo smarrito. Una storia vera di detenzione e libertà", Ornella Giordano (Saluzzo-CN, 5 aprile 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, dal 9 aprile al 4 giugno 2024)

Seminario: "Il valore dell’istruzione in carcere: presentazione del Protocollo di intesa tra USR, PRAP e CGM (Milano, 16 aprile 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 31 marzo 2024)

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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