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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 23 marzo 2024

di Adriano Sofri

Il Foglio, 23 marzo 2024 Il 17 maggio un’intera giornata, promossa da Ristretti Orizzonti, per discutere di un argomento recentemente ravvivato da una sentenza della Corte Costituzionale. Testimonianze e storie. Ornella Favero e la redazione di Ristretti Orizzonti, con la direzione della Casa di Reclusione di Padova, hanno promosso per l’intera giornata del 17 maggio prossimo un incontro dal titolo “Io non so parlar d’amore”. Il tema è quello ormai antico degli affetti e del sesso in carcere, un fuoco esausto sotto le ceneri, ora ravvivato dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha reagito alla “desertificazione affettiva” e spiegato che i colloqui intimi, in spazi che somiglino quanto più è possibile alla vita all’esterno, non hanno bisogno di aspettare nuove leggi. Una sentenza che “potrebbe essere rivoluzionaria”, se solo venisse rispettata e realizzata.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 23 marzo 2024 Mentre il tema del sovraffollamento carcerario preme alle porte, sotto la spinta drammatica ed incessante dei suicidi di un numero impressionante di detenuti, sarà bene ricordare che almeno il 30% di quella popolazione è detenuta in custodia cautelare. Persone dunque private della libertà personale non perché chiamati ad espiare la pena loro inflitta da una sentenza definitiva, ma perché in attesa di quel giudizio, assistiti per sovrappiù dalla presunzione costituzionale di innocenza. Il tema è certamente molto complesso, ma soprattutto è secolare, come testimonia la bella “intervista impossibile” del nostro Lorenzo Zilletti a Francesco Carrara, che quelle “risposte” le ha testualmente scritte nientedimeno che intorno al 1870.

 

di Daniele Negri*

Il Riformista, 23 marzo 2024 “Scandalosa è l’assuefazione generale all’uso patologico della custodia in carcere. La proporzione numerica delle persone private della libertà durante il processo oscilla tuttora tra un quarto e un terzo della vasta popolazione dei detenuti, oltre sessantamila in totale, malgrado le censure della Corte europea dei diritti dell’uomo (sentenza Torreggiani, 2013), la quale restò “colpita” un decennio fa dal tasso esorbitante di imputati presenti nelle nostre strutture penitenziarie ed esortò lo Stato italiano a ridurre al minimo l’impiego del carcere a scopo cautelare.

 

di Salvatore Aleo*

L’Unità, 23 marzo 2024 Ho studiato e insegnato diritto penale per quasi cinquant’anni e la mia considerazione del carcere è mutata nel tempo secondo l’evoluzione delle mie conoscenze e della mia sensibilità. Da giovane consideravo il carcere, da un punto di vista soprattutto etico, come un luogo crudele, dove vengono praticati trattamenti inumani e degradanti, dove vengono mortificati i corpi e le coscienze di persone nostri simili. Più avanti ho valutato il carcere, da un punto di vista utilitaristico, come strumento poco utile o perfino disfunzionale rispetto al perseguimento degli obiettivi dichiarati. La violenza contrapposta alla violenza non la elide ma piuttosto la raddoppia, la riproduce e contribuisce a diffonderla socialmente e culturalmente.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 23 marzo 2024 Dietro le sbarre delle carceri italiane, continua il dramma che si consuma giorno dopo giorno, strappando via le vite di chi è già stato privato della libertà. Altri due suicidi hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e non solo. Una delle due tragedie è emersa sotto i riflettori giovedì scorso grazie alla segnalazione di Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Riguarda il carcere bolognese della Dozza, dove l’arcivescovo Zuppi è giunto portando conforto e speranza per gli animi intrappolati dietro le sbarre. Tuttavia, in quel momento di solenne visita, un’altra anima ha deciso di spezzarsi. Una donna di 55 anni, di origini slovacche, ha trovato la sua fine in una bomboletta di gas da campeggio, uno strumento banale spesso trasformato in mezzo di morte.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 23 marzo 202 “Lo Scempio dei Bambini in Carcere: Stiamo Rubando il Futuro a Creature Fragili ed Innocenti” è questo il titolo della lettera aperta con cui il Garante regionale dei diritti delle persone detenute della Calabria, l’avvocato Luca Muglia, denuncia la drammatica situazione dei bambini che vivono in carcere con le loro madri. Il garante Muglia, nel suo ruolo delicato e impegnativo, si era precedentemente impegnato a evitare di interferire nelle questioni processuali e giuridiche delle persone private della libertà, preferendo concentrarsi sulle situazioni di urgenza e sulle battaglie per i diritti fondamentali. Tuttavia, l’incontro con una giovane madre detenuta insieme al suo bambino di appena un anno e mezzo ha scosso profondamente le sue convinzioni.

 

vivereancona.it, 23 marzo 2024 Dalle spiagge della Toscana alle coste della Calabria, passando per Puglia, Campania, Sardegna e Marche. Domani i litorali di sei regioni italiane vedranno in azione una cinquantina di detenuti provenienti da nove penitenziari e i volontari di Plastic Free, l’organizzazione impegnata dal 2019 nel contrastare l’inquinamento da plastica, per una nuova azione coordinata contro il degrado ambientale. Dopo il successo dello scorso anno, tornano gli appuntamenti organizzati dalla Onlus e da Seconda Chance, associazione del Terzo Settore che fa da ponte tra carceri e aziende per creare opportunità di reinserimento. Protagonista anche il litorale marchigiano con ritrovo presso la spiaggia di Portonovo ad Ancona (ore 10).

 

di Alessandro Barbano

Il Riformista, 23 marzo 2024 “L’insussistenza del reato appare evidente. Le risultanze probatorie acquisite prestano il fianco a molteplici rilievi, giacché contengono esclusivamente un mero principio di prova che, però, è rimasto confinato a mera suggestione”: la motivazione con cui la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha assolto l’ex senatore di Forza Italia Bruno Siclari dall’accusa di scambio elettorale politico-mafioso è una fotografia fedele della giustizia italiana. C’è un parlamentare portato a giudizio, scaricato dal partito e non ricandidato, quindi arrestato, processato e condannato in primo grado a cinque anni e 4 mesi per aver chiesto e ottenuto i voti della ‘Ndrangheta.

 

di Alberto Cisterna

Il Riformista, 23 marzo 2024 Furono addirittura incoraggiate le fughe degli investitori, così la delocalizzazione di risorse economiche e umane a causa del pericolo mafia è stata incalcolabile: miliardi mandati in fumo sull’altare di una palingenesi securitaria. La riduzione della questione meridionale a questione criminale o, se vogliamo, principalmente criminale è un cliché in voga da almeno tre decenni e che ha progressivamente compromesso le speranze del mezzogiorno di riscatto da una condizione economica e sociale che, invero, da tempo poco ha a che vedere con le mafie. I clan, stando alla più accreditata storiografia, sono presenti al Sud da almeno un secolo, ma non a caso i meridionalisti di vaglia non le hanno mai prese seriamente in considerazione come uno dei fattori di depressione della condizione sociale di quelle regioni.

 

di Angelo Picariello

Avvenire, 23 marzo 2024 Il progetto “Liberi di scegliere” viene rinnovato, allarga i suoi orizzonti e presto diventerà legge. Da esperienza pilota scaturita dalla felice intuizione di un giudice minorile di Reggio Calabria, con il supporto dell’associazione Libera - per tentare di sottrarre i familiari e soprattutto i minori alla contaminazione “criminale” di boss, o affiliati - diventa un progetto su larga scala, che si apre, come obiettivo finale, a a tutte le aree a più forte radicamento della criminalità organizzata. Un protocollo verrà firmato martedì prossimo dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, con il concorso di ben quattro ministeri (Interno, Istruzione, Università e Ricerca e Famiglia), e il rafforzamento del fronte associativo.

di Simona Musco

Il Dubbio, 23 marzo 2024 Incostituzionale il “brusco” innalzamento della pena minima per l’appropriazione indebita previsto dalla norma grillina. La Corte costituzionale assesta un nuovo colpo alla Spazzacorrotti. Questa volta a finire nel mirino è l’innalzamento della pena minima per l’appropriazione indebita, portata da quindici giorni a due anni di reclusione dalla legge numero 3 del 2019. Un innalzamento “brusco” e “sprovvisto di qualsiasi plausibile giustificazione”, motivo che già da solo rende la scelta del legislatore costituzionalmente illegittima.

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2024 La novità inserita nella riforma dell’ordinamento lunedì al varo del governo apre un altro fronte di scontro alla vigilia della presentazione del Ddl sulla separazione delle carriere. Per i futuri magistrati obbligo di sottoporsi a un test psicoattitudinale. Alla fine, dopo lunga e tormentata riflessione, la novità è stata inserita nella riforma dell’ordinamento giudiziario che lunedì sarà all’esame del consiglio dei ministri. Si apre così un altro fronte di scontro con la magistratura alla vigilia oltretutto della annunciata presentazione, tra pochi giorni, del disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere. Alla valutazione del Governo della Giustizia si era rimesso il Parlamento, con un duplice e identico parere di Camera e Senato.

 

di Andreina Baccaro

Corriere di Bologna, 23 marzo 2024 L’altro giorno una 55enne si è uccisa inalando gas nella cella. “Abbiamo potuto constatare le condizioni non dignitose in cui si trovano a vivere oltre 850 detenuti, su una capienza regolamentare di 500 posti, condizioni che spesso coinvolgono soggetti affetti da patologie psichiatriche e tossicodipendenti. Centinaia di esseri umani senza speranza di una vita migliore né dentro né fuori dal carcere”. Esordisce così la lettera appello che il Consiglio dell’Ordine degli avvocati bolognesi, a firma del suo presidente Flavio Peccenini, invia al ministro della Giustizia, ai vertici degli uffici giudiziari bolognesi, a sindaco e governatore, il giorno dopo il suicidio alla Dozza di una donna di 55 anni.

 

di Dario Crippa

Il Giorno, 23 marzo 2024 Jordan Baby aveva denunciato di essere stato violentato. Fatta l’autopsia. Il padre: “L’ultima volta che ho visto mio figlio era felice, voleva tornare libero”. E si commuove al ricordo di una guardia: “Mi disse che era un bravo ragazzo”. Una cerimonia ibrida, davanti alla chiesa di Bernareggio. Con un prete a benedire la salma e uno spazio per lasciar dire qualcosa ai suoi amici trapper.

 

di Sarah Martinenghi

La Repubblica, 23 marzo 2024 Nel 2018 diversi casi vennero portati all’attenzione del Garante dei detenuti, che presentò l’esposto da cui è nato il maxi processo che ha contestato il reato di tortura ad alcuni agenti della penitenziaria. “Clima pesante”, “fenomeni allarmanti”, “tensioni”. Erano di questo tenore le prime segnalazioni sulla situazione nel carcere di Torino che, nel settembre del 2018, arrivarono al Garante nazionale dei diritti dei detenuti. I controlli svolti dall’ufficio, guidato all’epoca da Mauro Palma, sfociarono nella presentazione di un esposto che contribuì a dare vita a un maxi-processo per presunti casi di tortura su detenuti, contestati dal pm Francesco Pelosi, commessi da agenti di Polizia penitenziaria.

 

lanuovacalabria.it, 23 marzo 2024 Abbiamo chiesto al Garante dei diritti dei detenuti del comune di Catanzaro, Luciano Giacobbe, di aprirci una finestra sul grave fenomeno dei suicidi nelle carceri italiane e di parlarci delle problematiche e criticità riscontrate dall’osservazione diretta dei luoghi di detenzione locali e della vita intramuraria dei detenuti. Il Garante Luciano Giacobbe evidenzia che il fenomeno dei suicidi fa emergere le tante criticità e problematiche del nostro sistema penale e carcerario e denota, a riguardo, il fallimento della politica italiana, sempre più distante dalla realtà in cui vivono giornalmente i detenuti all’interno degli istituti penitenziari ove la percentuale più alta della popolazione carceraria è rappresentata da poveri, tossicodipendenti, extracomunitari, persone con problematiche di salute e mentali.

 

Corriere della Sera, 23 marzo 2024 L’ex boss della mala milanese è detenuto da oltre mezzo secolo e frequentava la comunità terapeutica una volta a settimana. I suoi difensori: gli è utile per alleviare il decadimento delle condizioni di salute. Renato Vallanzasca non può più andare almeno una volta a settimana durante il giorno, come faceva ultimamente, nella comunità terapeutica che frequentava già da alcuni anni. Per la Sorveglianza di Milano le sue condizioni fisiche e psichiche sono tali che quel posto non gli può garantire l’assistenza necessaria, ma secondo i suoi difensori, tra cui l’avvocato Corrado Limentani, in quel luogo ci sarebbe assistenza e gli è utile comunque per alleviare il decadimento delle condizioni di salute.

 

L’Unione Sarda, 23 marzo 2024 “Si moltiplicano le carenze sanitarie nel carcere cagliaritano. È assurdo infatti che in una realtà come quella della Casa circondariale di Cagliari-Uta, con 630 ristretti (26 donne), con molti anziani e tossicodipendenti, l’odontoiatra disponga di 3 ore settimanali per le cure (ne sono previste 18). Il fatto ancora più grave è che la situazione si protrae ormai da tre mesi”. Lo denuncia Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme Odv, facendosi interprete del disagio denunciato da diversi familiari di persone detenute sottolineando che “sono costrette ad assumere continuamente forti analgesici, per lenire il dolore”.

 

di Serena Termini

ilmediterraneo24.it, 23 marzo 2024 L’incontro promosso dalla cooperativa Al Revés per il progetto Your Trip in My Shoes. Sono intervenuti una persona ex detenuta, un’ex direttrice e un garante. Unire forze e competenze diverse per affrontare e provare ad abbattere le diverse gabbie sociali che esistono. A partire da questo pensiero, ieri pomeriggio, nella sede dell’istituto Pedro Arrupe, si è svolto l’incontro su “Le nostre gabbie: detenzione, disagio, devianza”. Il confronto, moderato da Rosalba Romano dell’USSM e organizzato dalla cooperativa Al Revés e l’associazione Voci di Dentro, rientra nel progetto di reinserimento sociale Your Trip in My Shoes (Mettiti nei miei panni).

 

di Giulia Poetto

La Stampa, 23 marzo 2024 Annalena Benini al Morandi di Saluzzo per il progetto “Adotta uno scrittore”: “Scrivere è il mio modo di ragionare, non sono una da risposta pronta”. Cosa significa per uno scrittore essere adottato, e nello specifico da due categorie molto lontane dal lettore tipo? Essere sottoposto a domande a cui si tenta di rispondere con la consapevolezza che la protagonista del tuo libro saprebbe farlo meglio di te, scoprire dettagli prima inediti, darsi senza remore e ricevere molto più del previsto.

di Valentina Stella

Il Dubbio, 23 marzo 2024 “Storie di diritti e di democrazia La Corte Costituzionale nella società” (Feltrinelli Editore), scritto a quattro mani dall’ex responsabile della comunicazione della Consulta Donatella Stasio e dall’ex presidente Giuliano Amato, è un libro che andrebbe letto, o meglio è un viaggio che tutti i cittadini dovrebbero intraprendere tra le circa 300 pagine in cui gli autori raccontano come tra il 2017 e il 2022 la Corte Costituzionale, il più alto organo di garanzia della Repubblica, sia cambiata sotto il loro impulso. Come? Aprendo le sue porte, spiegando le sentenze più importanti per la società civile ...

 

di Francesca Bolino

La Repubblica, 23 marzo 2024 Un 57enne di Rivoli è stato torturato e seviziato da due adolescenti, figli di persone che lavorano, di “genitori normali” si usa dire. L’altro giorno, un ragazzo è stato aggredito con un machete, in via Panizza a Mirafiori a Nord. Fermato per l’agguato, un ventitreenne di origini nobili, Pietro Costanzia di Costigliole, con passioni per la trap e le fuoriserie. Due fatti di cronaca recenti che vedono protagonisti dei ragazzi. Per provare a capire ne abbiamo parlato con Paolo Crepet psichiatra, scrittore e attento osservatore dei mutamenti profondi in atto nella società (il 26 marzo è al Teatro Colosseo con “Prendetevi la Luna”).

 

di Massimo Cacciari

La Stampa, 23 marzo 2024 Quei rischiosi malintesi sulla guerra necessaria. Kafka scrive: “c’è un malinteso, e per causa sua finiremo in rovina”. I malintesi, ovvero la capacità di trasformare il nostro quotidiano fra-intenderci in male-intenderci, sono in agguato ovunque, ma il loro dominio preferito e più pericoloso è quello dell’”arte politica”. Confondiamo continuamente ciò che vorremmo fosse con ciò che è; trasformiamo in realtà i nostri desideri; immaginiamo l’avversario secondo i nostri fini; ci illudiamo sulle nostre forze, sia quando ci riteniamo troppo forti che quando troppo deboli. E il disinganno giunge sempre troppo tardi, come la punizione degli dèi. Il malinteso regna sovrano oggi nel campo delle politiche internazionali.

 

di Chiara Cruciati

Il Manifesto, 23 marzo 2024 La risoluzione Usa bloccata da Cina e Russia: non chiedeva il cessate il fuoco immediato ma ne sottolineava solo la necessità. Quinto giorno di assedio israeliano dello Shifa: bulldozer, missili, arresti e uccisioni. Si rivoterà oggi, alle 14 ora di New York, una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, per un cessate il fuoco immediato a Gaza. La mozione inizia a circolare nel Palazzo di Vetro poche ore dopo la bocciatura della prima risoluzione statunitense che conteneva al suo interno l’espressione “cessate il fuoco”. È stata abbattuta dal veto cinese e russo.

 

di Serena Console

Il Manifesto, 23 marzo 2024 Pene durissime legate alla sicurezza nazionale. Approvata dopo decenni di tentativi falliti. Per tradimento e insurrezione si rischia l’ergastolo. È la fine dell’opposizione a Hong Kong. L’ex colonia britannica ha una nuova legge sulla sicurezza nazionale, che prevede pene più severe per gli oppositori. Dopo decenni di falliti tentativi, il governo ha approvato nel tempo record di 11 giorni la norma prevista dall’articolo 23 della Basic Law, la mini-costituzione locale.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Si torna a parlare di indulto", di Marco Cafiero

Articolo. Volontariato penitenziario, incontro con Maria Voltolina: "Una difesa laica dei diritti delle persone", di Anna Brondino

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 21 marzo 2024: "Inchiesta sui Fondi per l’Edilizia Penitenziaria/3”- Il caso del vecchio carcere di Bari: 4 milioni di euro per ristrutturare solo una parte del carcere composta da 18 celle"

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 25 al 31 marzo 2024

Convegno-Giornata di studi: "Il tempo del carcere" (Piacenza, 26 marzo 2024)

Concerto Gospel con la partecipazione del cantautore Beppe Quinto (Casa circondariale di Ivrea-TO, 27 marzo 2024)

Presentazione del libro: "Le pene e il carcere", di Stefano Anastasia (Roma, 27 marzo 2024)

Presentazione del libro: "Il carcere è un mondo di carta", di Valentina Calderone e Marica Fantauzzi (Roma, 28 marzo 2024)

Mostra: "Sguardi verso l’alto. Dalla cella alla vetta", fotografie di Federico Sutera (Mestre-VE, fino al 31 marzo 2024)

Seminario di formazione per la Giornata nazionale della Giustizia Riparativa (Mantova, 5 aprile 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, dal 9 aprile al 4 giugno 2024)

Seminario: "Il valore dell’istruzione in carcere: presentazione del Protocollo di intesa tra USR, PRAP e CGM (Milano, 16 aprile 2024)

"5° Convegno Nazionale dei Cappellani e degli Operatori della Pastorale penitenziaria" (Assisi-PG, dal 24 al 27 aprile 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

CORSI FORMAZIONE

Percorso formativo di Verso Itaca APS: "La scrittura che ripara" (7 incontri online e incontro finale in presenza a Milano, fino al 20 aprile 2024)

"La vita si cerca dentro di sé. Lessico autobiografico", laboratorio con lectio magistrale di Duccio Demetrio (Milano, 20 aprile 2024)

BANDI E CONCORSI

Concorso letterario "Adotta l’orso. Per uscire dall’Isolamento o dall'Auto-reclusione" (Scadenza 31 marzo 2024)

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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