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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 15 marzo 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 15 marzo 2024 È la ventiquattresima vittima dall’inizio dell’anno. Se continua così sarà record di morti. E la politica tace. La tragedia continua a colpire dietro le sbarre del sistema penitenziario italiano, con un recente aggiornamento che porta il conto dei suicidi a 24 in meno di 70 giorni dall’inizio dell’anno. La voce del dolore si alza dalle famiglie distrutte, mentre le istituzioni sembrano inerti di fronte a questa crescente crisi umanitaria. Non si è fatto in tempo nel dare notizia dei tre suicidi avvenuti nel giro di 24 ore, che solo dopo giorni dal fatto è emerso che un altro giovane detenuto si è tolto la vita nel carcere di Parma. Il ragazzo, in carcere da dicembre, era dal 10 marzo in isolamento per motivi disciplinari.
di Simona Musco
Il Dubbio, 15 marzo 2024 Mentre prosegue l’iter del ddl Giachetti, l’emergenza bussa alle porte della politica. Che rimane in silenzio. Quello di ieri, a Parma, è il suicidio numero 24. In meno di tre mesi, le carceri hanno mietuto un terzo delle vittime del 2023, quando a togliersi la vita sono state 68 persone. Numeri impressionanti, che raccontano un trend in crescita: i suicidi sono infatti stati 2mila in più tra il 2021 e il 2022 e di 4mila tra il 2022 e il 2023. “Proiettando questo dato in un anno - speriamo che non sia così - raddoppiamo il record di suicidi che c’è stato nel 2022”, quando i morti erano stati 84, aveva detto in aula l’8 febbraio scorso Roberto Giachetti.
di Michele Brambilla
Il Giornale, 15 marzo 2024 La Costituzione dice che la pena è finalizzata al reinserimento. In Italia nel 68,7% dei casi chi esce di galera torna a delinquere. La recidiva scende al 2% per chi ha avuto una formazione professionale. In Italia il 68,7 per cento di chi esce di galera torna a delinquere. Questo è il dato ufficiale (fonte Cnel), calcolato negli anni su 18.654 detenuti. Quello reale supera il 90, perché di molti reati non si scopre il colpevole. La recidiva scende però al 2 per cento fra i detenuti che in carcere hanno vissuto un’esperienza di lavoro e che conservano il posto una volta scontata la pena.
di Angela Stella
L’Unità, 15 marzo 2024 Silvia Albano, giudice, Presidente di Magistratura democratica (la storica corrente di sinistra della magistratura) interviene con una intervista al nostro giornale su alcuni dei temi scottanti che riguardano la giustizia. 1) La necessità di un indulto, specialmente per le persone che già hanno scontato una parte della pena. Un indulto - dice - servirebbe anche a ridurre il sovraffollamento delle carceri che sta diventando insopportabile. 2) La necessità di non tenere in cella le donne incinte. È dell’altro giorno la notizia che una signora tunisina è stata messa in cella per un piccolo reato mentre era incinta, e dopo quattro mesi in prigione ha perduto il bambino.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 15 marzo 2024 Bernadette Nicotra, presidente della Commissione che si occupa della valutazione di professionalità delle toghe al Csm, affronta il tema: “Non si possono avere oltre 100 morti in sei mesi nelle carceri italiane. Nella prospettiva costituzionale della finalità educativa della pena e del conseguente reinserimento sociale del detenuto, gioca un ruolo fondamentale la tutela lavorativa e lo sviluppo culturale e umano”.
di Franco Insardà
Il Dubbio, 15 marzo 2024 Parla Cesare Burdese, studioso di architettura penitenziaria: “Subito progetti pensati per tutta l’utenza dei penitenziari”. “Non si può realizzare nulla per risolvere il problema immediato del sovraffollamento”. L’architetto Cesare Burdese non ha dubbi alla luce della sua decennale esperienza, avendo partecipato ai lavori della Commissione ministeriale, istituita dall’ex ministro della Giustizia Bonafede e conclusasi quando a via Arenula c’era Marta Cartabia, che si è occupata di architettura penitenziaria.
di Giulio Goria
Il Riformista, 15 marzo 2024 Meno detenzione e più percorsi alternativi, così si ricostruisce il patto sociale. Grande cura va data soprattutto ai disturbi psicologici. Gemma Tuccillo, magistrato di Cassazione da un anno in quiescenza, conosce molto bene la giustizia minorile italiana; vi ha dedicato oltre vent’anni di carriera, prima nei tribunali minorili a Napoli e Potenza e dal 2017 al gennaio 2023 a capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del Ministero della Giustizia. È la persona adatta per riflettere sul disagio giovanile senza farsi trasportare dall’emergenza.
di Antonio Nastasio*
bergamonews.it, 15 marzo 2024 L’importanza dello scrivere sul carcere e sulle proposte innovative già in discussione al Parlamento tanto importanti quanto non rese partecipe alla discussione e partecipazione pubblica come avvenne negli anni 70 con l’avvio dell’Ordinamento Penitenziario che fu più di popolo che di esperti. In un’epoca dominata da notizie fugaci e superficiali, dove l’informazione è spesso condita con un’apparenza accattivante, è essenziale comprendere il vero significato di ciò che viene comunicato. Il mondo delle comunicazioni in particolare psichico-politiche-sociale non è immune da questo fenomeno. L’uso dei segnali discorsivi gioca un ruolo fondamentale nel plasmare la percezione del messaggio.
di Ilaria Sacchettoni
Corriere della Sera, 15 marzo 2024 “Voglio imparare a usare il cellulare” dice ora. Mica facile per chi è entrato in carcere nel 1991. Prima di Mani pulite. Dieci anni prima dell’attacco alle Torri Gemelle. Durante l’invasione del Kuwait, quando George Bush senior pensò di poter umiliare Saddam Hussein bruciando i suoi pozzi. Trentatré anni dopo eccolo qui il pastore dalle due vite. Beniamino Zuncheddu da Burcei. L’assoluzione, dopo trentatré anni di carcere da innocente (il 26 gennaio scorso), ne fa una leggenda tutta sarda. I bambini del paese lo cercano per un selfie. Il sindaco, Simone Monni, lo chiama. Il parroco, don Giuseppe Pisano, lo cita dal pulpito quale esempio di mite costanza. La gente lo ferma anche solo per chiedergli come sta, che progetti gli frullano in testa, quale legge interiore lo abbia tenuto vivo durante il carcere.
di Alessandro Barbano
Il Riformista, 15 marzo 2024 Il destino delle riforme, i rapporti tra Meloni e Nordio, lo scandalo dei dossier: parla il viceministro. La separazione delle carriere è il fantasma che appare e scompare dall’agenda di legislatura. Ieri il governo, dopo un vertice con il guardasigilli e i leader della maggioranza, ha annunciato la presentazione di un ddl costituzionale ad aprile. Oggi la maggioranza ha fatto saltare la discussione sulla proposta di legge delle camere penali, fatta propria dalla maggioranza ma non da FdI, sostenuta da Renzi e calendarizzata in Parlamento. C’è chi dice che è un modo per metterla in coda al premierato e spedirla in un vicolo cieco perché né la Meloni, né Mantovano vorrebbero la separazione?
di Guido Salvini
Il Dubbio, 15 marzo 2024 Non abbiamo bisogno di magistrati “istantanei” post-laurea ma di persone formate e complete che siano in grado di giudicare gli altri. Il vero test psicoattitudinale è l’esperienza di vita. Con la proposta governativa di introdurre test psicoattitudinali per i candidati prima del concorso si è aperto un altro fronte nella più che trentennale guerra tra politica e magistratura. I test dovrebbero essere somministrati a tutti gli aspiranti magistrati ma l’intenzione profonda del progetto riguarda soprattutto i futuri Pubblici Ministeri. A loro si pensa in particolare perché un Pubblico Ministero maldestro o disinvolto può distruggere la vita di una persona con una semplice informazione di garanzia o una iscrizione nel registro di notizie di reato che spesso vengono subito rese pubbliche.
di Fiorenza Elisabetta Aini
gnewsonline.it, 15 marzo 2024 Due lavori diversi con un unico obiettivo: contribuire - attraverso la conoscenza - alla prevenzione della violenza di genere. Una raccolta di norme da una parte; un opuscolo più divulgativo, immagini e grafica, dall’altro. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha illustrato questa mattina, alla stampa nella Sala Livatino del Dicastero, i due elaborati, insieme a Maria Rosaria Covelli, presidente dell’Osservatorio permanente sull’efficacia delle norme in tema di violenza di genere e domestica, e a Angela Colmellere e Michela Pizzinat, autrici del leaflet, destinato ad una più ampia divulgazione. “Il Governo, a partire dalla presidente Meloni ha premesso Nordio - è sempre stato sensibile al tema della violenza sulle donne. Di questo lavoro il ministero della Giustizia é particolarmente orgoglioso”.
di Lucio Musolino
Il Fatto Quotidiano, 15 marzo 2024 Considerato che i libri sono stati acquistati all’interno dell’istituto ove è ristretto Giuseppe Graviano, il provvedimento impugnato non ha spiegato (se non in modo apodittico) le concrete e specifiche ragioni per le quali, dall’utilizzo di essi, deriverebbe un concreto pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Sono le motivazioni con cui a dicembre la Cassazione ha annullato l’ordinanza con cui il Tribunale di Reggio Calabria a luglio aveva bloccato tre libri sulla mafia acquistati dal boss di Brancaccio per il tramite dell’impresa interna al carcere di Terni dove è detenuto al 41bis.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 15 marzo 2024 La Cassazione, sentenza n. 10483 depositata ieri, fa chiarezza sui diversi regimi della prescrizione che si sono susseguiti negli ultimi anni: partendo dalla riforma Orlando, passando poi per quella Bonafede fino ad arrivare alla Cartabia attualmente in vigore. Secondo il ricorrente - condannato per guida in stato di alterazione psicofisica dovuta alla supposta assunzione di sostanze stupefacenti, non verificata in fatto, in quanto il guidatore si era rifiutato di sottoporsi ai test - il giudice di merito avrebbe errato nel ritenere che il reato, commesso il 29 novembre 2017, non fosse prescritto, applicando non la legge Orlando ma la successiva legge Cartabia più favorevole all’imputato.
TERRITORIO
di Daniel Fermanelli
Corriere Adriatico, 15 marzo 2024 Aveva 28 anni, trovato impiccato con un lenzuolo. Verrà presentato un esposto. Ancora una tragedia nelle carceri italiane. Un 28enne è stato trovato morto in una cella dell’istituto penitenziario di Parma, dove si trovava in isolamento. Si sarebbe tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo ma la famiglia è pronta a presentare un esposto alla Procura per chiarire i contorni dell’accaduto. La vittima è A. T., di nazionalità italiana e residente a Monterubbiano (il padre è marocchino, la madre del Fermano). Il giovane, con problemi di tossicodipendenza, era in carcere da dicembre e da domenica scorsa si trovava in isolamento per motivi disciplinari.
di Antonio D’Amore
Il Fatto Quotidiano, 15 marzo 2024 Mentre infuria la polemica e il caso diventa inevitabilmente anche una questione politica, sarà oggi l’autopsia il primo atto ufficiale dell’inchiesta sulla morte di Patrick Guarnieri, il 20enne suicidatosi mercoledì nel giorno del suo compleanno, impiccandosi all’inferriata della finestra del bagno della sua cella nel carcere di Castrogno, a Teramo. A muovere l’inchiesta non è solo l’interesse della Procura, ma anche la denuncia dei parenti del ragazzo, appartenente a una delle più antiche famiglie rom di Giulianova, che ha ventilato addirittura l’ipotesi di un pestaggio, circostanza sulla quale però allo stato attuale non c’è alcuna conferma, ma anche su questa ipotesi l’autopsia sarà determinante.
di Alessandra Codeluppi
Il Resto del Carlino, 15 marzo 2024 Pestaggio ai danni di un tunisino nell’aprile scorso, udienza preliminare per dieci agenti della Polizia penitenziaria. Hanno chiesto la costituzione di parte civile il Garante nazionale dei detenuti e quello regionale, nonché due associazioni Antigone e Yairaiha. Si è aperta stamattina in tribunale l’udienza preliminare a carico di dieci agenti della polizia penitenziaria del carcere di Reggio imputati, a vario titolo, per tortura e lesioni, oltreché per falso, nei confronti di un tunisino 44enne, in passato detenuto alla Pulce. Nel registro degli indagati erano stati iscritti 14 nomi: le restanti quattro posizioni sono state momentaneamente stralciate, in attesa del deposito delle motivazioni del riesame sull’appello promosso dalla Procura su coloro ai quali il gip Luca Ramponi non aveva dato la misura cautelare.
di Teodora Poeta
Il Messaggero, 15 marzo 2024 Hanno iniziato la loro vita in carcere perché è lì che si trova la loro mamma. Due sorelline di appena 4 e 18 mesi costrette a dormire in una cella con le sbarre e a giocare tra il grigio delle mura senza la possibilità di guardarsi attorno e vedere i colori quando invece sarebbero dovute essere accolte in una sezione della struttura penitenziaria teramana destinata proprio alle madri detenute, ufficialmente inaugurata nel 2015, ma mai autorizzata dal Dap e rimasta per questo motivo chiusa.
agensir.it, 15 marzo 2024 Per la prima volta in Italia il 20 marzo 2024 viene firmato il Protocollo di Intesa tra Tribunale di Milano e l’Associazione Bambini senza sbarre Ets, che definisce come promuovere e attivare interventi di attenzione e cura per i bambini che entrano in carcere per incontrare il genitore e mantenere il legame durante il periodo di attesa di giudizio, spesso lungo e difficile per la separazione da sostenere. Il Tribunale è il primo interlocutore delle famiglie per ottenere l’autorizzazione ad accedere in carcere per lo svolgimento della prima visita con il genitore detenuto.
dentrolanotiziabreak.it, 15 marzo 2024 Un volume dalla doppia copertina e dalla doppia lettura, con il punto di vista di chi sta dentro e chi sta fuori le mura. Questa mattina nella sala Gianni Basso del Teatro Alfieri si è tenuta una conferenza stampa di presentazione del progetto “Una penna per due mani”, ideato dall’Associazione Effatà. Si tratta della realizzazione un libro, scritto dai detenuti della Casa di Reclusione di Asti e dagli allievi delle classi 5ª UA e 5ª UC dell’Istituto A. Monti.
di Giulia Giaume
artribune.com, 15 marzo 2024 Per la mostra “Con i miei occhi”, che celebra anche la prima visita di un pontefice alla manifestazione artistica, sono stati coinvolti artisti e collettivi di primo piano. Che occuperanno tutto il carcere femminile della Giudecca. Sarebbe stato difficile da immaginare in quel lontano 2001, quando Maurizio Cattelan presentò alla Biennale Arte un modello in resina a grandezza naturale di Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite, che lo stesso artista sarebbe stato invitato a rappresentare il Padiglione del Vaticano a Venezia ventitré anni dopo. Insieme a lui, ha annunciato il cardinale José Tolentino de Mendonça, che dirige il Dicastero della Santa Sede per la Cultura ...
di Gabriele Stanga
iltquotidiano.it, 15 marzo 2024 Michele Rho a Trento presenta il suo documentario “Benvenuti in galera”. Raccontare il carcere attraverso gli occhi dei detenuti, oltre la visione stereotipata di film americani e serie tv. Con questo obiettivo nasce “Benvenuti in galera”, il docufilm di Michele Rho, che, dopo il successo riscontrato nel resto d’Italia, arriva oggi in programmazione anche in Trentino. Quattro le date del tour: al Cinema Valsugana di Borgo Valsugana ieri e domenica 17 marzo (ore 20.30), al cinema Modena di Trento oggi (ore 20.30) e al Teatro Cinema Vallelaghi domani (ore 20). Al Cinema Modena, in particolare, è prevista sia la presenza del regista che del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che parteciperanno a saluti istituzionali e dibattito.
AFFARI SOCIALI
di Francesca Paci
La Stampa, 15 marzo 2024 Sessanta persone che muoiono di fame e di sete in mezzo al mare sono il prezzo delle nostre paure. Quelle paure che, fondate su concreto disagio sociale o talvolta solo percepite, gonfiano il vento in poppa ai populisti. Perché, ripete giustamente l’ex premier Romano Prodi fotografando lo spirito del tempo, “chiunque picchi in testa ai migranti vince le elezioni”. I migranti sono l’ultima trincea identitaria quando tutte le altre hanno ceduto alla prova della realpolitik e alle spietate contraddizioni del governare.
di Eleonora Camilli
La Stampa, 15 marzo 2024 Alla deriva per giorni senza cibo né acqua, inghiottiti in mare. I 25 superstiti in viaggio verso Ancona sulla Ocean Viking. Morti di fame e di sete dopo una settimana alla deriva ai confini dell’Europa. Sono almeno 60 le vittime dell’ultima tragedia nel Mar Mediterraneo. Nessuno ha risposto all’Sos lanciato dal centralino dell’ong Alarm phone per soccorrere il gommone partito dal porto di Zawija, in Libia, con a bordo circa ottanta persone, tra cui donne e bambini. Quando nella notte tra martedì e mercoledì, la nave umanitaria di Sos Mediterranée, Ocean Viking, ha individuato il relitto fantasma, con 25 superstiti, si è trovata davanti a una scena mai vista prima, in sette anni di attività.
di Filippo Fiorini
La Stampa, 15 marzo 2024 Parla il cuoco 25enne che ieri ha subito pugni e spintoni da un carabiniere che cercava di arrestarlo: “Mi hanno picchiato anche in caserma, ma io non ho fatto niente di male”. Da 24 ore a questa parte Diallo Idrissa gode di una notorietà che non ha cercato. Il video dell’arresto violento che ha subito da una coppia di carabinieri, moltiplica visualizzazioni sui social e colleziona commenti contrastanti. Secondo la versione ufficiale, questo guineano di 25 anni avrebbe fatto resistenza all’arresto e danneggiato la gazzella, per questo, i militari, (temporaneamente destinati ad altro incarico mentre si cerca di fare chiarezza), hanno fatto uso della forza. Lui, però dall’ospedale in cui è venuto a farsi refertare le contusioni, smentisce categoricamente, sostiene di essere stato aggredito dai carabinieri ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 15 marzo 2024 Una decisione sul decreto Cutro può avere ripercussioni sull’accordo tra Roma e Tirana. La Corte di giustizia europea, su parere dell’avvocato generale, non ha accolto la domanda pregiudiziale d’urgenza avanzata dalle Sezioni Uniti Civili della Corte di Cassazione sull’applicazione del decreto Cutro. La decisione è del 26 febbraio scorso ed è stata resa nota dall’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro, legale di migranti già trattenuti a Pozzallo, su cui è incentrato il ricorso trattato anche dal giudice di Catania, Iolanda Apostolico. Il caso davanti alla Corte europea sarà trattato dunque con la procedura ordinaria: “Adesso - ha spiegato l’avvocata - ho due mesi di tempo per presentare una memoria e poi i giudici fisseranno la data dell’udienza”.
di Marinella Salvi
Il Manifesto, 15 marzo 2024 Secondo il ministro Matteo Piantedosi la situazione del Silos a Trieste è risolta. Si è trovata la soluzione, questione di poco. Un futuro migliore per i migranti che si rifugiano la notte sotto le arcate fatiscenti del Silos, poco o niente riparati dalla pioggia e dal vento, tra macerie fango topi e travi cadute. Poi il Silos sarà venduto, ha detto ieri il ministro al question time al Senato: “La prefettura ha acquisito all’inizio di quest’anno la disponibilità della proprietà a interventi di messa in sicurezza in vista della compravendita della struttura, programmata nel mese di giugno”. Sarà vero?
di Lorenzo Camoletto
Il Manifesto, 15 marzo 2024 Un educatore impegnato nella Riduzione del Danno (RdD) nelle scorse settimane è stato trovato in possesso di party drugs mentre, nel suo tempo libero, era in stazione diretto verso una festa. Il suo arresto per spaccio solleva questioni profonde riguardanti la percezione sociale delle sostanze psicoattive e l’importanza di un approccio scientifico alla gestione dei consumi. La lettera con cui ha rivendicato l’uso personale e al tempo stesso cercato di rompere lo stigma, è il punto di partenza. È cruciale riconsiderare il concetto di “uso compatibile” e abbracciare l’approccio della RdD, riconosciuto come uno dei pilastri delle politiche comunitarie sulle droghe e inserita in Italia nei livelli essenziali di assistenza nel 2017.
di Davide Depascale
Il Domani, 15 marzo 2024 Le guerre in Ucraina e in Medio Oriente hanno innescato una crescita senza precedenti del business della difesa. Secondo il rapporto dell’istituto di ricerca Sipri, nella top ten degli esportatori il nostro Paese è quello che ha fatto segnare l’incremento maggiore. Gli Usa restano di gran lunga i maggiori venditori al resto del mondo. Gli Stati Uniti restano di gran lunga il maggior esportatore di armi, ma tra i primi dieci Paesi quello che ha aumentato di più i volumi dell’export di armamenti è l’Italia, che nel quinquennio 2019-2023 ha registrato un incremento dell’86% rispetto al lustro precedente. È quanto emerge dal rapporto pubblicato pochi giorni fa dallo Stockholm International Peace Institute (Sipri) ...
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