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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 14 marzo 2024
di Francesco Petrelli*
L’Unità, 14 marzo 2024 La questione carceraria sembra essere estranea alla coscienza morale e civile di questo Paese. Nessuna indignazione per i 24 reclusi che si sono uccisi dall’inizio dell’anno. Il 20 marzo i penalisti chiamano a raccolta in piazza partiti e associazioni per chiedere misure emergenziali: amnistia, indulto, numero chiuso. Poi una stagione di riforme dell’esecuzione penale
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 14 marzo 2024 Gli ultimi tre casi in un solo giorno. In meno di 70 giorni 23 detenuti e 3 agenti si sono tolti la vita, con un tasso di affollamento del 128%. In Parlamento i testi su liberazione anticipata e istituzione di case di reinserimento sociale per le pene brevi. Se i suicidi, con gli ultimi tre avvenuti lo stesso giorno nel carcere di Pavia, di Secondigliano e Teramo, hanno superato ogni record, visto che negli ultimi dieci anni mai si sono registrati 23 detenuti che si tolgono la vita in meno di 70 giorni, ai quali vanno aggiunti 3 agenti. Ma il sovraffollamento non è da meno. Secondo i dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria diffusi dal ministero della Giustizia, alla fine di febbraio, i penitenziari italiani sono vicini alla soglia delle 61.000 presenze e affollamento del 128%.
di Susanna Marietti*
Il Fatto Quotidiano, 14 marzo 2024 Ventitré suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno. Tre nella sola giornata di ieri, martedì. Un ventenne a Teramo, un trentatreenne a Napoli Secondigliano, un ventiseienne nel carcere di Pavia. Quest’ultimo era il trapper Jordan Jeffrey Baby. Giovani vite perse nella disperazione all’interno di un sistema penitenziario incapace di farsene carico. In carcere ci si ammazza circa venti volte di più rispetto a quanto accada nella società libera. Il sistema penitenziario è sempre più un grande selettore di disperazione. Sempre più andiamo imprigionando le parti più deboli e meno protette della società. Non le più criminali, ma le più disperate.
di Cosimo Rossi
Il Giorno, 14 marzo 2024 Mauro Palma, dal 2016 al gennaio 2024 lei è stato il primo Garante nazionale delle persone private delle libertà: qual è l’ispirazione della Costituzione in tema di restrizione delle libertà, pene e detenzione trattate negli articoli 13 e 27?
di Valentina Stella
Il Dubbio, 14 marzo 2024 “Il 20 marzo saremo in piazza con l’Unione Camere penali per denunciare la grave situazione delle carceri”. Così l’onorevole Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Partito Democratico in questa lunga intervista al Dubbio, nella quale aggiunge:
di Luca Cereda
Famiglia Cristiana, 14 marzo 2024 Don Burgio, cappellano dell’Ipm Beccaria: “Non si può tornare in galera perché trovati in possesso di un cellulare”. Il trapper Jordan Jeffrey Baby a 26 anni è tolto la vita pochi giorni dopo il passaggio dalla comunità al penitenziario di Pavia, dove in precedenza aveva denunciato di aver subito abusi. Le carceri italiane si sono prese un’altra vita. Nel penitenziario pavese di Torre del Gallo, il 26enne Jordan Tinti, trapper noto con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby, ha deciso di farla finita trovando una corda a cui impiccarsi. Elemento sul quale le autorità dovranno far luce. Ad oggi sono già 24 le persone che si sono tolte la vita nelle carceri italiane da inizio anno: un morto ogni 72 ore.
L’Unità, 14 marzo 2024 “Tre detenuti che si suicidano in un giorno segnano il fallimento delle istituzioni. Una tragedia che ci dovrebbe far fermare tutti e programmare azioni e politiche di segno opposto a quelle in discussione. Fermatevi con il ddl sicurezza e approvate norme di umanità”, così il Presidente di Antigone, Patrizio Gonnella, ieri ha commentato gli ultimi tre suicidi dietro le sbarre avvenuti martedì a distanza di poche ore. Il primo, sul quale - precisa Antigone - si attendono conferme, riguarda il trapper Jordan Jeffrey Baby ed è avvenuto nel carcere di Pavia. Il secondo, poche ore dopo, nel carcere di Teramo, dove un ragazzo di venti anni si è tolto la vita nel giorno del suo compleanno. Mentre, sempre lo stesso giorno, si era tolto la vita nel carcere di Secondigliano una persona di 33 anni.
di Thomas Usan
La Stampa, 14 marzo 2024 Tra chi va in pensione e chi entra il bilancio sarà positivo di poco più di quattro mila unità. Una cifra lontana dai “14 mila” richiesti da Spp. Il Ministero assume più di due mila nuovi agenti di polizia penitenziaria ma per i sindacati “non basta”. Ieri è stato pubblicato sul sito di Via Arenula il nuovo bando per i nuovi allievi. Il decreto è stato firmato lo scorso 6 marzo e coinvolgerà 2.568 candidati. L’obiettivo è quello di rafforzare un corpo delle forze dell’ordine che da anni è in sotto organico.
GIUSTIZIA
di Alessandro Barbano
Il Riformista, 14 marzo 2024 Il ministro che dice le cose giuste nel modo sbagliato è diventato un problema per il governo Meloni. Perché questo è il Paese dove, per un politico, già parlare di giustizia è considerata una velleità. Figuriamoci azzardare riforme. Invece Carlo Nordio ha sdottoreggiato per un anno e mezzo come un conferenziere indipendente e coraggioso. Senza mai sbagliare nel merito, con l’ispirazione garantista che tutti gli riconoscono. Ma su nessuno dei nodi che ha sollevato e che fanno della nostra giustizia un fattore di declino è riuscito a imprimere una svolta. Anzi, le sue sortite hanno indotto spesso la premier a correggerlo, quando non a smentirlo apertamente. E talvolta a fare retromarcia.
di Francesco Grignetti e Francesco Olivo
La Stampa, 14 marzo 2024 Restano gelidi i rapporti tra la premier e il Guardasigilli, costretto poi alla rettifica. Accelerazione sulla separazione delle carriere. Si sono seduti uno accanto all’altra, pochi sguardi, un saluto formale e poi ognuno per la sua strada. I rapporti tra Giorgia Meloni e Carlo Nordio restano gelidi come non mai. Sull’orlo di una rottura totale. Ieri i due erano in prima fila al convegno del governo sul fisco a Montecitorio, e all’uscita la premier ha cercato di attenuare le notizie sulla freddezza dei loro rapporti, in seguito alla proposta di istituire una commissione d’inchiesta sui presunti dossieraggi, avanzata dal Guardasigilli e ostacolata con durezza da Palazzo Chigi: “Abbiamo fatto una riunione tre giorni fa...”.
di Simona Musco
Il Dubbio, 14 marzo 2024 Vertice di governo: Forza Italia reclama la riforma, Meloni dice a Nordio di riscriverla. E così l’iter si ferma di nuovo. Mentre il lavoro sulla separazione delle carriere va avanti in commissione alla Camera, la premier Giorgia Meloni e il ministro della Giustizia Carlo Nordio pensano a un ddl governativo sulla stessa materia. L’iniziativa di fatto farebbe slittare ulteriormente la riforma, attesa in Aula per il 25 marzo, ma intanto già “sostituita”, nel calendario, con il ddl penale che porta la firma del guardasigilli. Si tratta del testo che comprende l’abolizione dell’abuso d’ufficio e che, se approvato, senza modifiche, anche a Montecitorio diventerebbe legge.
di Paolo Pandolfini
Il Riformista, 14 marzo 2024 Vertice a Palazzo Chigi per smentire il gelo e dare il segnale di un’accelerazione, ma di fatto l’iniziativa della premier vale un commissariamento dopo lo stop sui dossier alla commissione proposta dal ministro. Carlo Nordio e Giorgia Meloni sono separati in casa o si tratta solo di un eccesso di dietrologia giornalistica? Che i rapporti fra i due si siano ultimamente raffreddati è però un fatto concreto. La prova è stata la sortita di Nordio sulla istituzione della Commissione d’inchiesta sul dossieraggio di Pasquale Striano in un momento in cui è già al lavoro la Commissione antimafia.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 14 marzo 2024 “Cari magistrati, la giustizia che insegue l’etica è espressione di uno stato autoritario”. Un anno fa, Margherita Cassano venne eletta come prima presidente della Corte di cassazione: era il 6 marzo del 2023 e molti osservatori si complimentarono con la signora Cassano per essere diventata la prima donna a ricoprire un incarico così importante. Nel corso di quest’anno ci si sarebbe aspettato da parte degli organi di informazione del nostro paese una qualche forma di curiosità rispetto alle idee coltivate dalla presidente sul mondo della giustizia italiana. Nulla di tutto questo è successo. E nulla è successo non perché il pensiero di Margherita Cassano sia poco interessante rispetto alle tematiche legate all’attualità.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 14 marzo 2024 L’ex giudice della Corte costituzionale evidenzia le conseguenze rischiose della sentenza sul caso Ferri: “A un pm accorto basterà evitare di iscrivere il parlamentare nel registro degli indagati per intercettarlo a piacere”. “A un pm accorto basterà evitare di iscrivere il parlamentare nel registro degli indagati per partire da una posizione di vantaggio, intercettandolo a piacere. Una posizione di vantaggio inquietante, proprio nel momento in cui si assiste alla diffusione di strumenti tecnologici che consentono micidiali intrusioni nella comunicazione di chiunque”.
di Gisella Ruccia
Il Fatto Quotidiano, 14 marzo 2024 “Nel governo dei migliori, dove ci sono state le peggiori riforme del sistema giudiziario, c’erano tutti i partiti tranne Fratelli d’Italia. Adesso questo governo sta continuando le riforme che ha fatto il governo dei migliori, con l’aggiunta delle opposizioni (Azione e Italia Viva, ndr) che intervengono con gli emendamenti nella Commissione Giustizia. Se vuole, il sottosegretario Delmastro può intervenire per smentirmi”. È una delle tante pungenti frecciatine che Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica al Tribunale di Napoli, ha riservato al sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro, durante un incontro con gli studenti tenutosi all’Università del Piemonte Orientale, a Novara.
di Leonardo Arnau*
Il Dubbio, 14 marzo 2024 In qualità di Coordinatore della Commissione diritti umani e protezione internazionale del CNF parteciperò oggi ad un convegno presso la Corte di Cassazione dedicato alla revisione e revocazione europea dopo la riforma Cartabia, rivolgendo lo sguardo allo stato dell’arte e alle prospettive di sviluppo. Ringrazio in modo sentito e non formale l’avvocato Anton Giulio Lana e l’Unione forense per la tutela dei diritti umani per aver organizzato questo importante confronto, ad un anno e mezzo dall’adozione D. lgs. 10 ottobre 2022 n. 149 (c. d. Riforma Cartabia), che come sappiamo ha introdotto nel codice di procedura penale e nel codice di procedura civile strumenti normativi specifici volti a dare effettività al diritto alla restitutio in integrum ...
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 14 marzo 2024 Tre detenuti si tolgono la vita nel giro di poche ore. Sono 24 dall’inizio dell’anno, uno ogni 3 giorni. Cercare le motivazioni di un suicidio è sempre esercizio vano ma quello che sta accadendo nelle nostre carceri ha i connotati di una tragedia che non si arresterà finché non si prenderanno le misure caldeggiate dal Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ormai quasi un anno fa. Tre giovani di 20, 26 e 33 anni, si sono suicidati nelle ultime ore nei penitenziari di tre regioni italiane, diversi tra loro ma con tratti comuni: il sovraffollamento e la mancanza di qualsiasi percorso di reinserimento sociale. Davanti a sé i tre giovani non sempre avevano un fine pena lungo.
di Teodora Poeta
Il Messaggero, 14 marzo 2024 Patrick Guarnieri aveva problemi di udito dalla nascita e “difficoltà cognitive” dicono gli amici. “Non si sarebbe mai ammazzato”. “Patrick non si può essere ammazzato da solo perché non era la prima volta che entrava in carcere. Quell’ambiente lo conosceva da quando era un ragazzino, è entrato e uscito tante volte, e noi siamo sicuri che non lo avrebbe mai fatto quel gesto”. Una certezza che arriva da alcuni parenti del giovane ritrovato impiccato con un lenzuolo all’inferriata della finestra della sua cella nel reparto comuni del carcere di Castrogno a Teramo, nel giorno del suo ventesimo compleanno.
di Luca Rinaldi
milanotoday.it, 14 marzo 2024 Disposta l’autopsia sul corpo del trapper trovato morto in carcere. Le parole del legale. L’obiettivo è uno: fare chiarezza. La Procura di Pavia disporrà l’autopsia nelle indagini aperte sulla morte di Jordan Tinti, il trapper famoso con il nome d’arte di Jordan Jeffrey Baby, trovato impiccato martedì mattina in carcere. Il legale del giovane, l’avvocato Federico Edoardo Pisani, che rappresenta ora anche il padre, incontrerà giovedì il pm titolare dell’inchiesta, Alberto Palermo. L’avvocato e il papà del 26enne hanno chiesto “giustizia” e vogliono “sapere cosa è successo”, anche perché, secondo il legale, ci sono pure “fondati dubbi che si sia trattato di un atto volontario”. “Non so neanche se hanno trovato una corda o altro, a me hanno solo detto ieri che è stato trovato appeso in cella”, ha chiarito.
veronasera.it, 14 marzo 2024 “Montorio è in stato di fortissimo stress per l’elevato numero di detenuti, ben 552 a fronte di solo 335 posti disponibili, con un preoccupante sovraffollamento del 165%”, spiega l’esponente dem, che ha annunciato una mozione sul tema. “Ho avuto modo di visitare nuovamente il carcere di Montorio, al centro delle recenti e drammatiche cronache legate ai cinque suicidi che si sono verificati nella casa circondariale tra il novembre e il febbraio scorsi. Nel confronto con la direttrice, il responsabile della medicina e lo psichiatra, è emerso un quadro rispetto al quale è necessario che il Consiglio regionale assuma una posizione unanime per spingere Regione e Governo ad assumere le doverose misure per scongiurare una scia di morte e sofferenze dei detenuti che sono inaccettabili per un Paese civile”.
casertanews.it, 14 marzo 2024 Per i giudici si rifiutarono di testimoniare per paura. Respinta la richiesta da parte delle difese di incriminare per favoreggiamento i detenuti picchiati dagli agenti ma che si rifiutarono di testimoniare. Lo ha deciso la corte d’assise di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Roberto Donatiello, nel processo a carico di 105 persone accusate, a vario titolo, del pestaggio avvenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020.
trevisotody.it, 14 marzo 2024 Erika Baldin, capogruppo del Movimento in consiglio regionale oggi 13 marzo si è recata in visita all’Istituto Penitenziario Minorile e al Centro di Prima Accoglienza di Treviso. “Ci sono state delle segnalazioni relative ad alcune parti della struttura che non sarebbero a norma. Problematiche, queste, alle quali va trovata rapidamente una soluzione: è un appello che lancio al ministro Nordio, che è un trevigiano”.
intornotirano.it, 14 marzo 2024 Il carcere di Sondrio continua ad affrontare gravi problemi strutturali e di gestione, mettendo a rischio i diritti dei detenuti e la sicurezza della comunità. Il Partito Radicale Transnazionale esprime profonda preoccupazione per la situazione attuale e sollecita azioni immediate da parte delle autorità competenti.
anteprima24.it, 14 marzo 2024 Il Centro di Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli, insieme con l’associazione Liberi di Volare onlus e con l’associazione Sbarre di Zucchero, ha organizzato il giorno sabato 16 marzo, a partire dalle ore 10.30, un presidio con corteo presso la Casa Circondariale di Napoli “Giuseppe Salvia” a Poggioreale, per dire basta ai suicidi in carcere; un fenomeno che non riguarda solamente i detenuti, bensì anche gli agenti penitenziari, a dimostrazione di una vita carceraria colma di frustrazione per i ristretti e per chiunque operi all’interno degli istituti penitenziari.
ecodibergamo.it, 14 marzo 2024 Prodotte dal “Forno al fresco” di via Gleno, dove i carcerati lavorano per costruirsi una seconda possibilità. Nell’impasto, oltre alla qualità degli ingredienti, c’è il lievito del riscatto. In vista della Pasqua il forno del carcere di Bergamo - gestito dalla cooperativa sociale “Calimero” - sforna colombe in tre diverse varietà, grazie al lavoro quotidiano di otto detenuti. Un’occasione preziosa per apprendere un mestiere e costruirsi una seconda opportunità. Da alcuni mesi i prodotti di via Gleno hanno assunto il nuovo marchio “Forno al fresco”: “La parola Pasqua deriva dalla parola ebraica pesach, che significa “passare oltre” ...
di Sara Tirrito
Il Fatto Quotidiano, 14 marzo 2024 “I fratelli Karamazov”, uno dei romanzi più celebri di Fëdor Dostoevskij, usato per capire come si gestisce la libertà, cos’è il diritto a provare rancore, perché si commette un reato. Al carcere di Bollate, detenuti, familiari di vittime della criminalità organizzata, magistrati, studenti universitari di Psicologia e Giurisprudenza si sono confrontati sui conflitti della famiglia Karamazov. Lo hanno fatto seduti in cerchio per cinque mercoledì di fila tra febbraio e marzo nel teatro del penitenziario, in uno spazio ribattezzato Aula Dostoevskij. Poi, davanti al pubblico della società civile, hanno portato sul palco non una rappresentazione dell’opera, ma i risultati di una ricerca sulle motivazioni che spingono alla devianza.
La Repubblica, 14 marzo 2024 Un programma di impiego formativo per tecnici veterinari, presso la clinica per animali che si trova proprio accanto alla struttura detentiva. AniCura, Clinica Veterinaria Tyrus di Terni, ha avviato il progetto “Una Zampa Tesa” che promuove il reinserimento sociale e la formazione professionale per i detenuti presso la Casa Circondariale di Terni. Il progetto è stato concepito per offrire opportunità di riabilitazione e formazione a tre persone attualmente in carcere a Terni, inserite in un programma di impiego formativo per tecnici veterinari, presso la clinica per animai che si trova proprio accanto alla struttura detentiva.
di Filippo Fiorini
La Stampa, 14 marzo 2024 Un cittadino ha ripreso la scena e ha consegnato le immagini a un social network. I due militari già destinati ad altri servizi. In pieno centro a Modena, davanti all’indifferenza dei passanti che proseguono a piedi o in bicicletta, due carabinieri hanno dato pugni al volto, sulla schiena e diversi spintoni per costringere a entrare nella gazzella un sospettato che resisteva all’arresto. È accaduto martedì, lo documenta un video diffuso su Welcome To Favelas, attribuito a un privato cittadino che lo ha consegnato spontaneamente al social network.
di Ivo Silvestro
La Regione, 14 marzo 2024 Che cosa significa vivere in carcere? Qual è la quotidianità di una persona in quello che, nell’asettico linguaggio del diritto, viene definita “esecuzione della pena”? E, soprattutto, perché è importante conoscere questi vissuti per chi quella detenzione la vede soltanto come numero di anni o mesi indicati negli articoli di cronaca giudiziaria? L’Istituto di diritto dell’Università della Svizzera italiana ha deciso di affrontare queste domande con un incontro che unisce la forza comunicativa del teatro e l’approfondimento con un’esperta. Domani, venerdì 15 marzo ...
di Mattia Insolia
Il Domani, 14 marzo 2024 Una delle scrittrici più lette di questo inizio anno racconta il mondo di Sassaia, dove ha ambientato il suo romanzo “Cuore nero”. Per parlare del male che si fa e che si riceve, della nostra relazione con i traumi, della difficoltà di costruire il bene. “Dobbiamo salvarci dalla solitudine”. Sassaia è un borgo piccolo, incastrato tra boschi e montagne, non ci vive quasi nessuno e quando Emilia ci s’insedia Bruno, assistendo all’arrivo di questa estranea misteriosa e bella, è sorpreso, e da lei si sente subito attratto. Quando le loro vite s’incrociano, non è solo l’incontro tra due corpi, ma tra solitudini spaventate, esistenze difficili e rabbuiate da colpe profonde, mai scandagliate da altri.
di Rinaldo Frignani
Corriere della Sera, 14 marzo 2024 Dal censimento del 2018 della polizia municipale c’è stato un aumento di circa 100 insediamenti di senza tetto. A Castro Pretorio sono ricomparse le tende dopo gli sgomberi. Il caso del sottopasso a ponte Duca d’Aosta. Da una parte un cumulo di indumenti abbandonati su una panchina che ormai non si vede più. Sommersa da maglioni, tute, giacconi che qualcuno ha ammucchiato nel piccolo parco in viale Pretoriano, proprio davanti alla nuova pista ciclabile e alle auto parcheggiate accanto. L’inizio della tendopoli ricostruita nell’arco di qualche notte da una quarantina di senzatetto che passano le giornate sulle altre panchine in attesa di potersi recare alla mensa Caritas poco distante.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 14 marzo 2024 Il ragazzo era a Ponte Galeria dallo scorso novembre. È stato rilasciato prima della decisione dei giudici di Strasburgo. A Milano “situazione fuori controllo”: 30 atti di autolesionismo in una settimana. Le associazioni: è colpa del governo che ha alzato il tetto massimo di detenzione a 18 mesi. Le porte del Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria si sono aperte all’improvviso martedì a pranzo. Così Mohamed Elbriky ha potuto varcare la soglia dell’incubo in cui era precipitato il 7 novembre 2023 e ritornare in libertà. Durante i quattro mesi di trattenimento è stato trasferito tre volte in pronto soccorso di ospedali esterni alla struttura detentiva per “gesti anticonservativi”. Tradotto: autolesionismo o, per ultimo, tentato suicidio.
di Marica Di Pierri*
Il Manifesto, 14 marzo 2024 Che siano i tribunali attraverso gli strumenti legali, che siano mobilitazioni o azioni di pressione, l’impressione è che non ci sia ascolto possibile. Nei giorni scorsi due sentenze hanno popolato le pagine dei giornali e richiamato l’attenzione del mondo ecologista. Una riguarda la pronuncia esemplare emessa dal tribunale di Roma contro tre giovani attiviste a attivisti climatici. Si tratta della condanna a 8 mesi di reclusione arrivata la settimana scorsa per i tre attivisti di Ultima Generazione che nel gennaio 2023 avevano imbrattato con vernice lavabile la facciata di palazzo Madama. L’azione non aveva causato danni permanenti alla facciata, che era stata ripulita il giorno successivo.
di Sara Lucaroni
Avvenire, 14 marzo 2024 La ex schiava dell’Isis, ora attivista per i diritti delle donne, racconta la sua tragica vicenda e come la pace debba passare attraverso l’azione delle donne. La forza della donna di pace Nadia Murad non sta tanto nel coraggio, nella lotta per la giustizia come un dovere, nel diritto di rimarginare ferite. Sta nella schiettezza con cui racconta da dieci anni la sua storia ai leader della terra e nell’esercizio dell’umanità più pura: “Voglio essere l’ultima ragazza al mondo con una storia come la mia”. Rapita il 15 agosto 2014 poco più che ventenne dal suo villaggio, Kocho, nel nord dell’Iraq, durante la campagna genocidaria dello Stato Islamico contro le minoranze, in particolare quella yazida, Nadia Murad quel giorno ha perso la madre e sei fratelli.
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