Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di mercoledì 13 marzo 2024
CARCERI
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
La Repubblica, 13 marzo 2024 “La sanzione detentiva non può comportare una totale ed assoluta privazione della libertà della persona; ne costituisce certo una grave limitazione, ma non la soppressione. Chi si trova in stato di detenzione, pur privato della maggior parte della sua libertà, ne conserva sempre un residuo, che è tanto più prezioso in quanto costituisce l’ultimo ambito nel quale può espandersi la sua personalità individuale”. (Corte cost. 349/1993). Queste erano le parole dei giudici della Consulta che, più di trent’anni fa, chiarivano quale dovesse essere il senso della detenzione in Italia e fino a che punto potesse spingersi senza offendere la dignità umana.
di Francesca Del Vecchio
La Stampa, 13 marzo 2024 A Pavia si toglie la vita l’artista detenuto per rapina e odio razziale. Un morto in carcere ogni 72 ore: da inizio anno sono già 24. In una sola giornata, quella di ieri, due detenuti si sono tolti la vita rispettivamente nelle carceri di Pavia e di Napoli. Con queste morti, il numero dei suicidi dietro le sbarre (incluso uno avvenuto nel Cpr di Roma) nel 2024 sale a 23: un morto ogni tre giorni. Nel penitenziario Torre del Gallo a Pavia, a uccidersi è stato Jordan Jeffrey Baby (nome d’arte di Jordan Tinti), trapper 27enne che già aveva provato a togliersi la vita in passato. Lo hanno trovato in cella, impiccato con una corda al collo.
di Dora Farina
Corriere della Sera, 13 marzo 2024 L’aumento delle denunce al nord e i fallimenti delle risposte alternative al carcere, i minori accompagnati e i motivi delle partenze. Antigone: “La società degli adulti deve decidere che fare dei propri ragazzi”. “Ho fatto due giorni senza mangiare, così ho cominciato a spacciare, ma non è andata come pensavo. Dopo due mesi sono finito in carcere minorile. Adesso sto facendo la scuola di italiano con la professoressa Paola, spero di frequentare la scuola media, così prendo il diploma”. Si conclude così il racconto di J. un ragazzo tunisino che scrive dal carcere per minori di Treviso. Sulle pagine di “Innocenti evasioni”, il giornalino prodotto dall’istituto che accoglie la sua storia, si legge che è venuto in Italia per trovare un lavoro e per aiutare la famiglia.
di Riccardo Radi*
Il Dubbio, 13 marzo 2024 Decurtato del 30% l’indennizzo a un uomo senza fissa dimora rimasto ingiustamente in carcere per 458 giorni. La Cassazione rimedia: “principio rovesciato”. Sei un homeless con una “subalternità culturale” derivante dalla marginalità socio-economica, quindi la tua carcerazione di 458 giorni ti ha fatto soffrire meno di una persona “normale”. Il “ragionamento” di una corte di appello di Milano che ha decurtato l’indennizzo di un 30% ad un uomo rimasto in carcere per 458 giorni, accusato di reati infamanti come la violenza sessuale e i maltrattamenti.
di Enrico Sbriglia*
L’Opinione, 13 marzo 2024 L’imponente rappresentazione scenica celebrativa del 207° anniversario di fondazione del Corpo della Polizia Penitenziaria in Piazza del Popolo, lo scorso 11 marzo, a Roma, per quanto evocativa di antichi fasti imperiali, non sembra però essere riuscita a intercettare il malessere e la delusione diffusa tra i direttori penitenziari, tra quelli degli uffici dell’esecuzione penale esterna e della giustizia minorile, ma anche tra i quadri dirigenziali contrattualizzati. Eppure il predetto personale, ancorché non appartenente alle Forze di polizia (così come impongono le stesse regole penitenziarie europee del Consiglio d’Europa), svolge, indubbiamente una funzione essenziale, di rilevanza pubblica, che facilita il conseguimento del bene collettivo della sicurezza.
di Francesco Olivo
La Stampa, 13 marzo 2024 Dopo la rottura sulla Commissione d’inchiesta sui politici spiati, la leader nega un chiarimento al ministro. Scontro tra via Arenula e Mantovano sulla nomina del nuovo capo di gabinetto. C’è un caso Nordio nel governo. Non è inedito, ma con il passare dei mesi, si arricchisce di nuovi capitoli, con una corda che rischia di spezzarsi. Giorgia Meloni è molto seccata con il ministro della Giustizia, che tanto ha voluto all’interno del suo governo, uno dei nomi “illustri” dietro al quale ha cercare di farsi scudo, rincorsa com’era dall’accusa di avere una squadra inesperta. La goccia che sta per far traboccare un vaso ormai colmo di malumori è la richiesta di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta sulla vicenda degli accessi abusivi alle banche dati.
di Giulia Merlo
Il Domani, 13 marzo 2024 Azione invoca gli ispettori da Cantone, FI fa una interrogazione. Il ministro tace. Tutto passa dall’Antimafia che è pronta ad audire il direttore e l’editore di Domani. Molti lo invocano, ma il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha scelto il silenzio dopo la sconfessione pubblica della premier Giorgia Meloni sulla costituzione di una commissione d’inchiesta sull’indagine in corso a Perugia sulla fuga di notizie dalla procura nazionale antimafia.
di Alessandro Barbano
Il Dubbio, 13 marzo 2024 Bisogna interrogarsi in maniera seria su che cosa è diventata l’Antimafia, è un carrozzone autoreferenziale e, per certi versi parassitario, che attraversa la giustizia, la politica, gli apparati dello Stato e non solo. Ma dov’è il Grande Vecchio? E dov’è il mercato delle informazioni riservate? Li ha evocati entrambi il procuratore antimafia Giovanni Melillo nella sua audizione in Parlamento. Li ha indicati in maniera ancora più esplicita il procurato-re di Perugia, Raffaele Cantone, adombrando un verminaio e potenze straniere dietro la fuga di notizie, salvo poi an-nunciare che l’inchiesta è partita tardivamente e in modo maldestro, e che le tracce per risalire ai mandanti occulti del finanziere infedele sembrano essere state cancellate.
di Lorenzo Zilletti
Il Riformista, 13 marzo 2024 Il 2 ottobre 1983 cadeva di domenica. Dalle mura del carcere di Bergamo, affidate ad una lettera alla compagna, escono parole disperate: “Solo tre categorie di persone (ho scoperto) non rispondono dei loro crimini: i bambini, i pazzi e i magistrati”. Molti avranno riconosciuto, nell’autore di quel terribile j’accuse, Enzo Tortora, ancora all’inizio della sua dolorosa via crucis. Se oggi lo citiamo, non è però per parlare della vergogna giudiziaria del suo caso, immortale come la “Storia della colonna infame”. Né per mettere sullo stesso piano quelli che lui definiva “crimini” con le disinvolte approssimazioni e l’insostenibile leggerezza che accompagnano troppo sovente l’avvio di inchieste penali, prima; l’esercizio dell’azione penale, dopo.
di Frank Cimini
L’Unità, 13 marzo 2024 In quel Paese Anan Yaeesh, palestinese, avrebbe rischiato la tortura. Hanno messo in piedi una operazione antiterrorismo per tenerlo in cella qui senza esporsi con Tel Aviv. Dal momento che non potevano estradarlo in Israele dove avrebbe rischiato la tortura anche secondo organismi internazionali, hanno messo in piedi una operazione antiterrorismo firmata dal Gip dell’Aquila per tenerlo in carcere qui. Lui è Anan Yaeesh messo in prigione insieme ad altri due palestinesi con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al terrorismo internazionale. Domani sarà sentito per l’interrogatorio di garanzia, oggi toccherà agli altri due.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 13 marzo 2024 Era rientrato in cella dopo la sospensione dell’affidamento terapeutico. Aveva già tentato il suicidio e denunciato di aver subito maltrattamenti. E a Secondigliano si è tolto la vita un senza fissa dimora di 33 anni. Il trapper Jordan Jeffrey Baby, all’anagrafe Jordan Tinti, si è suicidato in una cella del carcere di Torre del Gallo a Pavia, dove stava scontando una pena a 4 anni e 4 mesi. Il cadavere del 27enne è stato trovato con una corda intorno al collo. Già nel 2023 il trapper aveva provato due volte a togliersi la vita: un primo tentativo di suicidio era stato sventato dalle guardie penitenziarie a fine gennaio 2023, e anche quella volta era stato trovato con un cappio al collo. Una cosa che si era ripetuta di nuovo poche settimane dopo.
di Andrea Aversa
L’Unità, 13 marzo 2024 È il quinto suicidio in Campania dall’inizio dell’anno. Un altro suicidio avvenuto tra le pareti di un carcere italiano. Questa volta il dramma si è consumata dentro una cella del penitenziario di Secondigliano. Secondo quanto comunicato dal Garante per i diritti de detenuti Samuele Ciambriello, la vittima si chiamava Robert Lisowski, aveva 33 anni. Ha scritto Ciambriello: “Il giovane era un senza fissa dimora entrato in carcere per omicidio. Era balzato agli onori della cronaca nell’agosto del 2019 per essere stato l’unico detenuto evaso dal carcere di Poggioreale in cento anni di storia”.
di Tito Di Persio
Il Messaggero, 13 marzo 2024 Patrick Guarnieri aveva violato l’obbligo di dimora a Giulianova. Prima di arrivare a Castrogno era finito al pronto soccorso, dove la madre (anche lei detenuta) due giorni prima aveva aggredito una dottoressa dopo aver minacciato il suicidio con una lametta. Era entrato in carcere lunedì nel tardo pomeriggio, dopo essere passato per il pronto soccorso dell’ospedale Mazzini di Teramo per un malore accusato dopo l’arresto.
di Valeria Di Corrado
Il Messaggero, 13 marzo 2024 Il suo legale aveva chiesto ad ottobre la detenzione domiciliare date le condizioni di salute del 73enne, l’udienza in Tribunale di Sorveglianza si sarebbe dovuta svolgere domani. È morto ieri nella Casa circondariale di Lecce Ferruccio Casamonica, considerato al vertice del clan che aveva la sua base logistica alla Romanina e condannato lo scorso 29 dicembre dal tribunale capitolino a 25 anni di reclusione per associazione mafiosa nel processo “Noi proteggiamo Roma” e imparentato con Vittorio Casamonica, del famoso funerale in stile padrino. La procura ha disposto l’autopsia. Il suo legale, l’avvocato Antonio Filardi, aveva chiesto ad ottobre la custodia ai domiciliari date le condizioni di salute del 73enne, diabetico e affetto da una demenza senile.
di Veronica Valente
lecceprima.it, 13 marzo 2024 Al vaglio della giudice, la morte di un detenuto avvenuta il 2 marzo del 2021. Per l’accusa, l’imputata avrebbe dovuto vigilare sulla prenotazione dell’approfondimento diagnostico richiesto tre mesi prima, a seguito dell’esame radiologico. L’esame radiologico del torace aveva sollevato la necessità di svolgere approfondimenti tramite la tac, ma quest’ultima sarebbe stata eseguita poco più di tre mesi dopo, evidenziando un tumore al IV stadio ai polmoni e metastasi diffuse che non avrebbero lasciato scampo al paziente. Dopo vari ricoveri, chemio e radioterapia, il suo cuore cessò di battere il 2 marzo del 2021.
ansa.it, 13 marzo 2024 Il garante regionale dei detenuti della Regione Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, si costituirà parte civile nell’udienza preliminare, giovedì 14 marzo a Reggio Emilia, per dieci agenti di polizia penitenziaria accusati, a vario titolo, di tortura, lesioni e falso. L’episodio è del 3 aprile 2023 e gli agenti sono accusati di aver incappucciato con una federa stretta al collo, sgambettato, denudato e picchiato con calci e pugni, anche quando era in terra, e calpestato un detenuto tunisino. Nella seconda fase del pestaggio il detenuto fu portato in cella, nuovamente picchiato e lasciato completamente nudo dalla cintola in giù per oltre un’ora, malgrado nel frattempo si fosse ferito e sanguinasse.
Il Resto del Carlino, 13 marzo 2024 La criminologa De Fazio, Garante per il Comune di Modena dei diritti dei detenuti, ha svolto 71 colloqui individuali nel carcere di Sant’Anna, promuovendo corsi professionalizzanti come sartoria e pasta fresca per favorire la riabilitazione e l’inserimento lavorativo. In sei mesi di attività 71 colloqui individuali con detenute e detenuti del carcere di Sant’Anna, attenzione all’avvio e al potenziamento di corsi professionalizzanti, come quelli di sartoria e di produzione di pasta fresca, e iniziative, come quella in programma ad aprile, dedicata al trattamento dei ‘sex offenders’, a cui il penitenziario riserva una specifica sezione.
di Alessandra Serio
tempostretto.it, 13 marzo 2024 Il carcere messinese ha una capienza di 300 posti, 90 oggi però sono inagibili per i lavori di ristrutturazione in corso. Oggi detenuti ce ne sono 209, 175 uomini e 34 donne. Una cinquantina di loro lavora fuori dal carcere. Una di loro ha un figlio di 2 anni che sta vivendo i suoi primi anni all’interno delle mura di una cella e ci sono diversi soggetti che soffrono di patologie serie e faticano a curarsi adeguatamente.
lavocedinovara.com, 13 marzo 2024 Solo nel 2024 se ne contano 24. È stato calcolato che ne avviene uno ogni 60 ore. La cerimonia è in programma il 19 marzo. Secondo il dossier pubblicato dal centro studi di Ristretti Orizzonti, la rivista nata all’interno della casa circondariale di Padova, a oggi, 13 marzo, i suicidi nelle carceri italiane avvenuti nel 2024 sono 24, 53 le morti complessive. È stato calcolato che ne avviene uno ogni 60 ore. Numeri impressionanti se si pensa che sono trascorsi solo due mesi e mezzo dall’inizio dell’anno. Dal 2014 il “record” è stato raggiunto nel 2022 con 84 suicidi per un totale di 171 persone decedute in prigione. Non da meno il 2023 con 69 suicidi, 57 nel 2021, 61 nel 2020.
imgpress.it, 13 marzo 2024 Per la prima volta in Italia il protocollo fra il Tribunale di Milano e Bambinisenzasbarre per la tutela dei figli di genitori detenuti nel periodo di attesa di giudizio, spesso molto lungo e complesso. Il 20 marzo 2024 viene firmato il Protocollo di Intesa tra Tribunale di Milano e l’Associazione Bambini senza sbarre Ets, che definisce come promuovere e attivare interventi di attenzione e cura per i bambini che entrano in carcere per incontrare il genitore e mantenere il legame durante il periodo di attesa di giudizio, spesso lungo e difficile per la separazione da sostenere.
primailcanavese.it, 13 marzo 2024 Nato dal progetto “Della mia anima ne farò un’isola”. Simonetta Valenti insieme alla Casa Circondariale di Ivrea e all’associazione Assistenti Volontari Penitenziari “Tino Beiletti”, ha curato il progetto “Della mia anima ne farò un’isola”, dedicato ai detenuti e da cui è appena nato un podcast. “Il progetto - racconta - inizia a luglio 2023 e propone ai detenuti della sezione Collaboratori di Giustizia della Casa Circondariale la lettura del romanzo Fine pena ora, di Elvio Fassone. Nell’opera Fassone racconta lo scambio epistolare che avviene tra lui e un ragazzo che condanna all’ergastolo durante il maxi processo alla mafia catanese che si svolge a Torino nel 1985.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 13 marzo 2024 La legge 180 fu un traguardo di civiltà, ma una norma tanto coraggiosa e innovativa avrebbe richiesto una adeguata organizzazione per renderla effettiva. Cioè per fornire un’assistenza sanitaria psichiatrica efficace fuori dalle istituzioni totali. Un aspetto che è tuttora carente. La ricorrenza del centenario della nascita di Franco Basaglia è stata ricordata dai media, che giustamente hanno attribuito alla sua tenace battaglia la legge che ha abolito i manicomi, con tutta la carica di oppressione e di abbandono che comportavano. La legge 180 del 1978 fu un traguardo di civiltà che fa onore all’Italia ...
di Elisabetta Reguitti
Il Fatto Quotidiano, 13 marzo 2024 Era il 13 marzo 1975. Sono passati quasi cinquant’anni e siamo ancora a quel giorno in cui il deputato del Partito comunista italiano Giorgio Bini presenta la proposta di legge numero 3584: “Iniziative per l’informazione sui problemi della sessualità nella scuola statale”. L’Italia è imbalsamata a quel 13 marzo, compreso l’utilizzo di una definizione fuorviante come “problemi della sessualità”. L’unico vero problema è che dopo mezzo secolo siamo tra i pochi in Europa a non avere alcun programma scolastico in materia; insieme a Cipro, Bulgaria, Polonia, Romania e Lituania.
di Paolo Ferrario
Avvenire, 13 marzo 2024 Drammatico il dato del 30,1% di dispersione per gli studenti immigrati. La sociologa Borgna: gli esempi ci sono, dalla Gran Bretagna alla Norvegia. Si parta dai servizi per l’infanzia. Guardare alle “migliori pratiche” europee per aggredire il fenomeno della dispersione scolastica degli alunni immigrati, che in Italia rappresenta, non da oggi, un’emergenza vera. Dopo aver proposto, qualche giorno fa, le “classi collaterali di potenziamento”, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è tornato anche ieri sul tema dell’integrazione degli alunni stranieri, prime vittime della dispersione scolastica, con un tasso del 30,1% rispetto al 9,8% degli alunni italiani.
di Viviana Daloiso
Avvenire, 13 marzo 2024 Che bella, la parola prevenzione. E che bello nel Paese dei ritardi cronici - dove la messa in sicurezza delle infrastrutture inizia dopo che i ponti sono crollati, quella dei territori dopo le alluvioni, le strette sulle violenze di genere dopo i femminicidi - avere un “Piano di prevenzione” su un tema cruciale come quello delle droghe. A presentarlo il governo, ponendo la lente su una dimensione specifica del problema che Avvenire, tra i primi, ha documentato attraverso reportage e inchieste: quella del Fentanyl e delle sostanze sintetiche. Responsabili negli Stati Uniti di una delle più grandi emergenze sanitarie che la storia recente abbia conosciuto: oltre un milione di morti in due decenni, un decesso ogni 5 minuti.
di Peter Gomez
Il Fatto Quotidiano, 13 marzo 2024 Mentre Julian Assange rischia di non uscire mai più dal carcere, c’è chi finisce in tribunale perché denuncia l’uso di pesticidi o un impianto che appesta l’aria. Il fondatore di Wikileaks è raccontato da Alessandro Di Battista, che lo ha conosciuto personalmente e in questi giorni porta in giro per l’Italia uno spettacolo teatrale a lui ispirato: “Lo incontrai a Londra nel 2013, credeva davvero nella possibilità di colpire il potere”, ricorda l’ex M5S intervistato da Luca de Carolis. “D’altronde a quei tempi lavorava con i principali quotidiani del mondo: dal New York Times al Washington Post, per continuare con Le Monde, El País o Der Spiegel. Credo che non immaginasse che di lì a poco lo avrebbero abbandonato tutti ...
di Davide Varì
Il Dubbio, 13 marzo 2024 Lo schiaffo a Eva Kaili, il pasticcio dei pm in Portogallo, il caso Salis… ci sono tutti i segnali di una lenta ma inesorabile deriva. Immaginate la scena: la Commissione giuridica dell’Europarlamento respinge la difesa dell’immunità di Eva Kaili, la donna simbolo della sempre più traballante inchiesta Qatargate, e il capo della Procura belga che fa? Condivide il tweet del presidente della Commissione che ha detto no a Kaili come se fosse un Di Battista qualsiasi. Insomma, la massima autorità giudiziaria belga che ha istruito quella inchiesta naufragante, twitta come un quindicenne alle prime armi il no dell’Europarlamento alla sua “preda” giudiziaria.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 13 marzo 2024 Spesso ci lamentiamo di come vanno le cose nella giustizia in Italia. Ma se volgiamo lo sguardo fuori dai confini nazionali, possiamo notare che non mancano situazioni sconfortanti. Con l’eurodeputato Massimiliano Smeriglio (Alleanza Verdi-Sinistra) abbiamo fatto il punto su alcune vicende che stanno caratterizzando la giustizia in Europa. Il primo pensiero va al Qatargate.
di Milena Gabanelli e Stefano Montefiori
Corriere della Sera, 13 marzo 2024 Ai Giochi olimpici di Parigi, nel prossimo luglio, le atlete francesi non potranno portare il velo islamico “perché la Francia è legata a uno stretto regime di laicità”, dice la ministra allo Sport, Amélie Oudéa-Castéra. Una laicità che comporta “il divieto di qualsiasi forma di proselitismo religioso”, nello sport e nella scuola. Al tentativo degli estremisti islamici di usare gli abiti per allargare la propria influenza nella società, denunciato per esempio dall’antropologa Florence Bergeaud-Blacker che per questo è minacciata di morte, la Francia risponde negando le differenze, almeno quelle apparenti. Il motto liberté, égalité, fraternité scritto nella Costituzione indica un obiettivo al quale tendere, un traguardo.
di Gian Antonio Stella
Corriere della Sera, 13 marzo 2024 Violenza, terrore, fame tengono prigioniero un intero Paese. Mai nessuno Stato al mondo è stato condannato alla bancarotta eterna e immutabile quanto Haiti, costretta allora a risarcire i padroni degli schiavi liberati con 150 milioni di franchi in oro, una somma enorme mai finita di pagare.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al al 17 marzo 2024
CORSI FORMAZIONE
BANDI E CONCORSI
Questo
notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
e al Registro Nazionale degli Operatori della Comunicazione (n° 12772 del 10
dicembre 2005).
Ha ottenuto il Marchio di Certificazione dell'Osservatorio A.B.C.O. dei Beni
Culturali