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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 9 maggio 2024

di Giacomo Galeazzi

interris.it, 9 maggio 2024 Su carcere e salute è intervenuto al convegno all’università Lumsa il Garante dei detenuti: “Dall’inizio dell’anno 4.283 atti di autolesionismo, 32 suicidi e 668 tentativi di suicidio”. L’appuntamento scientifico, coordinato dalla professoressa Letizia Caso (associato di Psicologia sociale e giuridica, Università Lumsa), è stata un’occasione di incontro tra discipline diverse. È sempre più evidente l’urgenza di ragionare sulle istanze di fragilità che attraversano la popolazione dei detenuti. Tenendo presente le peculiarità e gli strumenti che contraddistinguono gli istituti penali per adulti e per minori. Tra i temi discussi l’intervento con adulti e minori autori di reato.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 9 maggio 2024 Il ministro della Giustizia, tramite una nota del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha risposto alle preoccupazioni dell’Ordine degli Avvocati di Bologna riguardo alla tragedia dei suicidi, in particolare quello di una donna detenuta nel carcere La Dozza della città avvenuto nel mese di marzo. Nella nota, il Ministero ha sottolineato l’attenzione data al problema e le azioni intraprese per affrontare l’emergenza umanitaria nei penitenziari italiani. Tuttavia, l’Ordine degli Avvocati di Bologna ha ribadito che le misure attuali potrebbero non essere sufficienti per risolvere il problema in modo completo e duraturo.

 

di Angela Stella

L’Unità, 9 maggio 2024 Disappunto dell’Unione Camere Penali per la decisione dell’Associazione nazionale magistrati di non aderire a un documento comune per sollecitare il governo a intervenire sull’emergenza carceri. “Ci sono questioni fondamentali sulle quali la visione della magistratura intera dovrebbe convergere. I diritti e le garanzie dei detenuti e delle persone private della libertà - rileva l’Ucpi - non dovrebbero conoscere distinzione alcuna. Di fronte alle condizioni di vera e propria illegalità nella quale sono costretti a vivere e a morire i detenuti delle nostre carceri, chi si erge a tutore della legalità non dovrebbe avere dubbi nel chiedere alla politica e al governo l’adozione di rimedi urgenti per ricondurre la situazione nei limiti di una condizione di tollerabile sopravvivenza”.

 

di Silvia Gariboldi* e Ivan Lembo**

Il Fatto Quotidiano, 9 maggio 2024 Garantire la dignità del lavoro delle persone detenute, sia che questo si realizzi alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria sia che venga svolto per aziende esterne. Favorire la piena attuazione dell’art. 27 della Costituzione, che attribuisce alla pena una funzione rieducativa. Questi gli obiettivi che caratterizzano, da oltre 30 anni, l’azione della Cgil, sulle questioni che segnano la condizione delle persone ristrette. In questa ottica si inserisce la vertenza che da qualche anno il sindacato ha aperto nei confronti dell’Inps che, a partire dal 2019, nega il riconoscimento della Naspi ai detenuti che prestano attività lavorativa per l’amministrazione penitenziaria.

 

di Luigi Travaglia*

Il Manifesto, 9 maggio 2024 Parlare dietro le sbarre. All’interno e non oltre il carcere esiste un universo comunicativo dotato di regole proprie. Sono poche parole, sempre le stesse, inusuali e specifiche, inventate o storpiate, per la maggior parte sconosciute o prive di significato al di fuori delle strutture di detenzione. Dentro le mura esistono due modi di comunicare: il binario della comunicazione con gli agenti e quello della comunicazione tra detenuti. Due piani che si sovrappongono continuamente, paralleli ma mai convergenti. Nel primo caso, vige un implicito patto di riduzione formale del linguaggio che agisce come una regola dello svantaggio decisa in partenza. Questa è la lingua che qui si parla, questa è la lingua che devi imparare: una zona linguistica sospesa, un passo avanti al tu ed uno indietro al lei.

 

di Donatella Stasio

La Stampa, 9 maggio 2024 Il cuore della riforma Nordio non ridurrà la durata dei processi né diminuirà gli errori. Censure in Rai e fuori, manganelli, accuse agli organi di controllo: la regola è il corpo a corpo. Quando una battaglia giuridica si fa politica è necessario che la polis, la cittadinanza, ne comprenda il senso e prenda posizione. La battaglia in questione è quella sulla separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri, vecchia di più di 40 anni, portata avanti da una parte degli avvocati penalisti in nome della terzietà del giudice, cavalcata nell’ultimo trentennio in chiave punitiva prima da Silvio Berlusconi, poi da Matteo Salvini e ora da Giorgia Meloni.

 

di Gaetano Bono*

Il Dubbio, 9 maggio 2024 L’Anm sbaglia a bocciare la riforma senza nemmeno leggere il testo: servono dialogo e un approccio laico, per evitare che le magistratura debordi nel campo della politica. Non condivido la posizione di quanti pregiudizialmente si oppongono a qualsivoglia ipotesi di separazione delle carriere, prospettando scenari apocalittici, come l’ineluttabile assoggettamento del pm al potere esecutivo, con correlata mutazione genetica in superpoliziotto. Quindi ritengo che sbagli l’Anm nel bocciare a priori la proposta di legge del Governo senza avere contezza del testo, che non è stato ancora presentato, in base a un indimostrato automatismo tra separazione e asservimento del pm al potere politico.

 

di Francesco Damato

Il Dubbio, 9 maggio 2024 Il rischio che le vicende penali condizionino il legislatore si aggiunge all’egemonia dei magistrati nei ministeri. Come per le guerre all’estero e le loro connessioni, chiamiamole così, per esempio fra Ucraina e Gaza, così per le guerre interne, pur senza il sangue delle altre, rischiamo di perderne il conto. Stavo leggendo le cronache giudiziarie dalla Liguria, con l’arresto del governatore Giovanni Toti e tutto il resto - e riflettendo sui curiosi tempi di una, anzi più indagini avviate quattro anni fa, che hanno sorpreso anche un esperto come il ministro della Giustizia ed ex magistrato Carlo Nordio - quando sono stato raggiunto dalla notizia dell’incontro fra lo stesso Carlo Nordio e il presidente dell’Associazione nazionale dei magistrati ...

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 9 maggio 2024 Silvia, la figlia di Graziano Giralucci, ucciso nel ‘74 nella sede dell’Msi di Padova: “Ho superato il rancore”. “Dopo cinquant’anni, di questa vicenda dovrebbero occuparsi gli storici e io dovrei sentirmi libera di andare a trovare mio papà al cimitero senza essere costretta a difendere la sua memoria dagli attacchi e dalle strumentalizzazioni”, dice con l’aria un po’ sconfortata Silvia Giralucci, che sta per compiere cinquantatré anni e ne aveva tre quando suo padre Graziano venne ucciso la mattina del 17 giugno 1974, insieme a Giuseppe Mazzola. Due militanti del Movimento sociale italiano assassinati nella sede del partito a Padova, nella centralissima via Zabarella; Mazzola aveva sessant’anni, Giralucci non ancora trenta.

 

di Antonio Carlino

cronachedellacampania.it, 9 maggio 2024 “Le carceri campane sono un’immagine impietosa della realtà detentiva italiana”, ha dichiarato Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti della Campania, presentando la sua relazione annuale. I dati snocciolati sono a dir poco sconcertanti: 7.573 detenuti a fronte di appena 5.645 posti disponibili, con un sovraffollamento che supera il 35%. Un dato ancora più preoccupante è la presenza di 2.706 persone che scontano pene inferiori ai due anni, spesso definiti “invisibili” dal sistema carcerario. Oltre al sovraffollamento, emerge una situazione drammatica per quanto riguarda la salute dei detenuti. Più di 1.400 persone soffrono di dipendenze da sostanze stupefacenti, spesso denunciate dai loro stessi familiari.

di Irene Carmina

La Repubblica, 9 maggio 2024 La denuncia del Garante dei diritti dei detenuti: “L’ennesimo carcerato si toglie la vita, ma ai politici non interessa”. Un altro suicidio nelle carceri siciliane, il quarto da gennaio a oggi. Sabato pomeriggio un uomo di 32 anni, detenuto nel penitenziario di Cavadonna, a Siracusa, si è impiccato nella sua cella utilizzando un lenzuolo. Immediatamente soccorso da medici e infermieri che hanno tentato di rianimarlo per quasi un’ora, è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa, dove due giorni dopo è morto. L’uomo, che era affetto da disturbi psichici, a settembre avrebbe finito di scontare la pena detentiva.

 

di Michele Boni

ilcittadinomb.it, 9 maggio 2024 Il caso della morte del trapper Jordan Tinti e delle carenze di personale nel carcere di Pavia è approdato in Parlamento per un’interrogazione del Movimento Cinque Stelle. Il caso del rapper di Bernareggio Jordan Tinti, morto in carcere a Pavia a marzo, è approdato alla Camera dei deputati per le condizioni della casa circondariale di Torre di Gallo e la carenza di personale. L’onorevole Cinque Stelle Valentina Barzotti insieme alle colleghe Valentina D’Orso e Vittoria Baldino ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema.

 

rainews.it, 9 maggio 2024 L’annuncio della Garante, Valentina Calderone. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini sta firmando un protocollo con la Asl. Il prefetto di Roma Lamberto Giannini “sta firmando un protocollo con la Asl e ci sara’ uno psichiatra per tre giorni a settimana e per quattro ore all’interno del Centro di rimpatrio di Ponte Galeria”. Lo ha detto la garante dei detenuti di Roma, Valentina Calderone, nel corso dell’audizione alla commissione Politiche sociali di Roma, presieduta da Nella Converti del Partito democratico. Mi sembra molto rilevante rispetto alla condizione di salute mentale delle persone - ha aggiunto -. Nelle settimane successive alla morte di Ousmane Sylla ci sono state molte persone che hanno provato a rompersi le gambe cercando di cadere o scagliandosi contro le sbarre.

 

di Patrizia Pertuso

metronews.it, 9 maggio 2024 “Chiamami ancora amore, chiamami ancora amore, che questa maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo noi da qui di musica e parole”: sono le parole di un brano di Roberto Vecchioni, stampate sulla locandina di un incontro che oggi, dalle 15 alle 18, alla Casa della Cultura (via Borgogna 3), affronterà il tema della “Affettività in carcere”.

 

di Chiara Sandrucci

Corriere di Torino, 9 maggio 2024 Un laboratorio al Ferrante Aporti con la partecipazione di 20 scuole superiori di Torino. Esiste un confine molto sottile tra ragazzi “dentro” e “fuori”, incontrare i coetanei che sono in carcere aiuta a capire quanto in fondo si è simili. È uno degli obiettivi del progetto “Game Over - Essere dentro” che si è concluso ieri con uno spettacolo conferenza e una riflessione finale sul rispetto delle regole al Campus Einaudi. Il laboratorio annuale iniziato a novembre si è svolto dentro l’istituto penale minorile Ferrante Aporti, ma con la partecipazione da fuori di 20 scuole superiori di Torino e provincia, 3.500 studenti e 8 classi con 200 ragazzi in visita in carcere.

 

di Rosaria Brancato

Il Sicilia, 9 maggio 2024 “La bellezza del teatro in luoghi impensabili”. “Voglio portare bellezza in un luogo impensabile”. Nel 2017 Daniela Ursino ha immaginato la contaminazione della bellezza là dove può apparire assurdo. È così che è nato il progetto che ha portato il teatro (e non solo) in carcere ed è diventato molto di più. Una compagnia teatrale, “Liberi di sognare”, un palcoscenico e un teatro a Gazzi il “Piccolo Shakespeare” ed una serie di spettacoli e iniziative che hanno messo le ali e volano alto. È Daniela Ursino, presidente dell’associazione D’aRteventi.

 

di Piero Sansonetti

L’Unità, 9 maggio 2024 In Italia c’è poca libertà di stampa? Non è vero. Nessuno limita questa libertà, tranne i giornali stessi. E i giornalisti. Succede effettivamente che i giornali censurino o nascondano un certo numero di informazioni. Non certo gli scandali, né il gossip. Nascondono le notizie davvero scomode. In questi giorni per esempio, i giornali che denunciano le leggi bavaglio, non hanno scritto una riga sulla strage dei bambini compiuta dalle autorità libiche su motovedette fornite dall’Italia. Lì sì, è scattato il bavaglio. Nessuno può dire che l’uccisione di sei bambini nel Mediterraneo non sia una notizia. Eppure quasi nessun giornale l’ha pubblicata. Diciamo che è scattato l’autobavaglio.

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 9 maggio 2024 L’ex magistrato porta nelle classi la Carta. Più importante dei singoli articoli è il “sistema” che compongono. Alla base il riconoscimento della dignità di ogni essere umano. Se c’è un percorso di carriera - e in fondo anche di vita - piuttosto emblematico su ciò che si può scegliere di fare per migliorare il Paese in cui si vive, o almeno per provare a farlo, forse pochi esempi in Italia sono significativi come quello di Gherardo Colombo. Trentatré anni in magistratura come protagonista di inchieste importantissime, la P2, Sindona, Mani pulite, e tante altre. Col “potere” - una parola che non gli è mai piaciuta ma insomma, per capirci - di fare indagini, interrogare, e chiedere intercettazioni, poi arresti, poi condanne.

 

di Marta Serafini

Corriere della Sera, 9 maggio 2024 Da domani nelle librerie, le testimonianze dei cooperanti di Medici Senza Frontiere in un volume che racconta il mondo attraverso le loro storie. “Cosa resta degli affanni del mondo, cosa delle ingiuste morti e dei dolori, ma cosa, anche, della capacità dell’essere umano di rinunciare a ciò che conosce per andare incontro all’altro? Due cose: lo specchio, e la testimonianza”. Scrive così Valeria Parrella nell’introduzione di “Storie Senza Frontiere” , il primo libro di racconti per ragazzi di Medici senza frontiere, firmato da Gigliola Alvisi in collaborazione con l’associazione, edito da Piemme, nelle librerie da domani.

 

di Luciana Cimino

Il Manifesto, 9 maggio 2024 In vista dell’incontro tra il Comitato ordine e sicurezza e i rettori, la mobilitazione continua. E se a Parigi e Amsterdam piovono botte, in Spagna il governo si dice “orgoglioso” delle proteste negli atenei. Se a Parigi, Berlino, Amsterdam i governi hanno scelto di usare il pugno duro sugli studenti che protestano contro il massacro dei palestinesi e la militarizzazione dell’Europa, la Spagna di Pedro Sánchez, ancora una volta, è andata in controtendenza. Martedì sera la ministra per la scienza, l’innovazione e l’università, Diana Morant si è detta, a nome del governo, “orgogliosa” della mobilitazione nelle università iberiche e “degli studenti che pensano in modo critico, lo esercitano e lo trasmettono alla società, gli atenei non sono solo spazi di formazione accademica, ma anche di formazione del pensiero”.

di Chiara Sgreccia

L’Espresso, 9 maggio 2024 “Il potere non è per loro. È contro di loro, contro la loro sincerità, contro chi muore sotto le bombe. Oggi nessuno può sapere come evolveranno le proteste. Per fortuna i ragazzi sono immuni all’ipocrisia di chi pensa che le cose vadano bene così”. Il fisico e saggista Carlo Rovelli parla con L’Espresso delle proteste degli studenti che si stanno allargando velocemente in tutto il mondo. Eccole: le tende sono arrivate (tornate) anche in Italia. Dopo che gli studenti dell’ateneo di Bologna si sono accampati in Piazza Scaravilli, nel cuore della città universitaria lo scorso 5 maggio per chiedere all’Alma Mater Studiorum di rompere i legami della ricerca con gli enti israeliani e i rapporti con l’industria bellica...

 

di Valentina Brinis*

L’Unità, 9 maggio 2024 La sentenza di Trapani ha demolito la propaganda sui “taxi del mare” che ha consentito di approvare le norme contro il soccorso in mare, intanto il governo vuol fermare anche gli aerei delle Ong che sorvolano il Mediterraneo. E dunque c’è un giudice a Trapani, prendendo in prestito Bertold Brecht con la sua idea di giustizia a Berlino. Il 18 aprile si è conclusa la fase preliminare di un processo che ha visto sul banco degli imputati alcuni membri degli equipaggi delle organizzazioni umanitarie Juventa, Medici Senza Frontiere e Save the Children.

 

di Silvia Albano

L’Unità, 9 maggio 2024 Secondo il protocollo, in Albania potrebbero essere trattenuti solo i richiedenti asilo provenienti da paesi di origine sicura. Entrano nella lista Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka. Con il DM 7 maggio 2024 è stato allargato l’elenco dei paesi sicuri a ulteriori paesi, includendo così i paesi di origine da cui provengono la maggioranza dei migranti. Attualmente l’elenco dei paesi di origine sicuri è così composto: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Camerun, Capo Verde, Colombia, Costa d’Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia.

 

di Michele Giorgio

Il Manifesto, 9 maggio 2024 Stallo sulle macerie. Come finirà? A Rafah si consuma, giorno dopo giorno, uno dei drammi più laceranti del mondo contemporaneo dopo mesi di massacri e di stragi. Come finirà? A Rafah si consuma, giorno dopo giorno, uno dei drammi più laceranti del mondo contemporaneo dopo mesi di massacri e di stragi, i 1200 morti israeliani del 7 ottobre, i 35 mila palestinesi, di cui il 70 per cento donne e bambini, ostaggi ebrei compresi di cui nessuno sa davvero quanti siano ancora vivi. È una domanda che si fanno tutti, anche i più indifferenti perché si intuisce che da qui, come dal fronte dell’Ucraina, verrà fuori il nostro futuro e il modo in cui saremo percepiti come una civiltà occidentale credibile al Sud del mondo.

 

di Michele Giorgio

Il Manifesto, 9 maggio 2024 Migliaia di civili in fuga. Il carburante non entra, scorte solo per tre giorni. Nella città rimangono 1,4 milioni di palestinesi. Haaretz: Netanyahu vuole affidare a una società privata Usa il controllo del confine tra Gaza ed Egitto. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha lanciato ieri un nuovo allarme, sapendo che non sarebbe servito a fermare l’avanzata dei reparti corazzati israeliani nella zona orientale di Rafah e a scuotere i governi mondiali, sempre meno reattivi al contrario della società civile globale. Gli abitanti fuggono dalla città sul confine con l’Egitto. “Tra le 30mila e le 40mila persone hanno lasciato Rafah per Khan Younis e Deir al Balah, ma più di 1,4 milioni di persone rimangono a rischio a Rafah, inclusi 600 mila bambini”, ha avvertito il direttore generale dell’Oms.

 

di Umberto De Giovannangeli

L’Unità, 9 maggio 2024 Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: “A Gaza non c’è più un rifugio sicuro. Italia fedele alla politica filo-israeliana che non vede i palestinesi come titolari di diritti. Siamo il terzo fornitore di armi a Israele, bisogna dire basta”. L’ordine di evacuazione di 100.000 palestinesi, ammassatisi nel corso di questi mesi a Rafah a seguito di precedenti analoghi ordini, è stato il segnale dell’inizio dell’offensiva israeliana, per il momento parziale. Un’operazione terrestre su vasta scala produrrebbe un’ecatombe, lo hanno previsto e lo stanno ricordando in questi giorni le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani.

 

di Alessandra Fabbretti

Il Manifesto, 9 maggio 2024 Paesi “sicuri”. Centomila prigionieri politici, repressione dei diritti delle minoranze, delle persone Lgbtqia+, della stampa. E da aprile 2023 si moltiplicano le accuse di arresti arbitrari, abusi e respingimenti di rifugiati in fuga dalla guerra civile sudanese. Nel nuovo elenco dei Paesi sicuri per i migranti il governo Meloni inserisce anche l’Egitto, per facilitare il rimpatrio di persone migranti. Neanche Luigi Di Maio, all’epoca in cui guidava il ministero degli esteri e accusava le ong di essere “taxi del mare”, arrivò a tanto. E dire che erano ancora in corso le faticose indagini della Procura di Roma sull’uccisione di Giulio Regeni, il ricercatore di Fiumicello sequestrato, torturato e ucciso tra il 25 gennaio e il 3 febbraio 2016 al Cairo.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Firenze, Sollicciano e la Costituzione", di Mario Iannucci e Gemma Brandi

Articolo. "Separate i separati! Unite gli indisciplinati! Facite ammuina?", di Aniello Nappi

Radio Carcere, di Riccardo Arena: "Giustizia & Carcere. Cosa ha fatto fino ad ora il Governo per migliorare il processo penale e il sistema penitenziario? Rispondono Magistrati e Avvocati"

PETIZIONI

Proposta di legge "Sciascia Tortora" per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole. Per aderire clicca QUI

"Istituiamo la giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione diretta a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Teatrocarcere Due Palazzi: "Nel segno di Giona". Nell'ambito del Festival Biblico 2024 (Casa di Reclusione di Padova, 9 maggio 2024)

Convegno: "9-10 maggio 1974. La rivolta nel Casa di Reclusione Don Soria di Alessandria" (Alessandria, 9 maggio 2024)

Incontro-dibattito: "La scuola come principale strumento di vita e di legalità" (Torino, 9 maggio 2024)

Presentazione libro: "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società", di Giuliano Amato e Donatella Stasio (Brescia, 9 maggio 2024)

Presentazione libro: "Non vi guardo perché rischio di fidarmi. Storie di cadute e di resurrezione", di Claudio Burgio (Torino, 10 maggio 2024)

Convegno Simspe: "Le misure di sicurezza per l'infermo di mente: stato dell'arte e nuove prospettive tra diritto, scienza psichiatrica e prassi applicative" (Salerno e online, 10 maggio 2024)

Presentazione della Graphic novel: "L'ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai", a cura di Stefano Tamiazzo (Padova, 11 maggio 2024)

Cerimonia di premiazione del concorso "Adotta l'Orso. Per uscire da isolamento e autoreclusione" (Torino, 12 maggio 2024)

Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)

Convegno: "Affettività e sessualità in carcere. Tra teoria e realtà" (Torino 14 maggio 2024)

Seminario: "Populismo politico, populismo penale e garanzie costituzionali" (Bergamo, 16 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Non è la storia di un eroe" (Bolzano, 17 maggio 2024)

Puntozero Beccaria. "24 ore in teatro con noi. TYPUS - Transforming Young People Using Shakespeare" (Milano, 17 e 18 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

Convegno: "Riparare le relazioni. Conoscere la giustizia riparativa nel (per il) lavoro sociale" (Vallelaghi-TN, 21 maggio 2024)

Presentazione libro: "Giustizia e politica. Crisi e rifondazione del garantismo penale", di Luigi Ferrajoli (Roma, 30 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

Spettacolo teatrale "La tempesta", di Gianfrnaco Pedullà e presentazione libro: "Ogni prigione è un'isola" di Daria Bignardi (Gorgona-LI, 1 giugno 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, varie date fino al 18 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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