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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 5 maggio 2024

di Francesco Malfetano

Il Messaggero, 5 maggio 2024 A Bettino Craxi piaceva, eccome. I Radicali l’hanno sottoposta agli italiani con un referendum. Per Silvio Berlusconi era l’eredità che avrebbe voluto lasciare al Paese. E pure la Bicamerale di Massimo D’Alema l’aveva tra i suoi punti qualificanti. Quella della riforma della giustizia, e in particolare della separazione delle carriere dei pm, è una storia lunga più di trent’anni. Una strada lastricata dalle promesse dei governi che - dal riordino del processo penale in Italia del 1989 - si è interrotta ben prima di riuscire a dividere per sempre il magistrato che accusa da quello che giudica.

 

di Angela Stella

L’Unità, 5 maggio 2024 Alla conferenza stampa in vista del congresso della prossima settimana, la magistratura abbassa i toni: “Speriamo di collaborare con Nordio”. Per adesso sarà tregua con il Governo. Poi si vedrà, qualora l’esecutivo e il Ministero della giustizia decidessero di andare dritti per la loro strada, senza sentire ragioni altrui, su separazione delle carriere, riforma del Consiglio Superiore della Magistratura, Alta Corte per il disciplinare. È quanto emerso ieri nella conferenza stampa tenuta dall’Associazione Nazionale Magistrati per presentare il loro congresso che si terrà la prossima settimana a Palermo dal titolo “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 5 maggio 2024 Il ministro non sarà all’assemblea dei magistrati a Palermo. Centristi favorevoli alla separazione delle carriere. Conte: “Ignobile scambio contro l’autonomia delle toghe”. Il Guardasigilli pm nella vita - “mi sento la toga addosso portata per 40 anni” - snobba le toghe. O forse ha paura dei fischi che potrebbero investirlo a Palermo. All’assemblea dell’Anm con un migliaio di giudici e pm che si sfogheranno contro un governo che li svilisce e li pesta. Ma Carlo Nordio - il “collega” - non ci va. Perché veste i panni del “carnefice” che firma la riforma più aborrita, la separazione delle carriere. Lui resta nella “sua” Venezia, dopo aver chiuso il G7 sulla giustizia. Un aereo di Stato potrebbe portarlo in Sicilia.

 

di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 5 maggio 2024 Santalucia (Anm): a rischio l’indipendenza. Il viceministro Sisto: balle, è garantita dalla Carta. “Sono molto contento che si sia deciso di presentare la separazione delle carriere che è una battaglia storica di Forza Italia che continuiamo a combattere e vogliamo portare a casa”. All’indomani del l’accordo sulla riforma costituzionale della giustizia, che prevede anche due Csm con i togati eletti per sorteggio e un’Alta corte per giudicare i magistrati, il vicepremier Antonio Tajani rimarca il risultato raggiunto. Dal quale, sembra dire agli alleati, indietro non si torna. La riforma “è una delle tre punte del cambiamento che vogliamo realizzare”, conclude il segretario azzurro.

 

di Luca Fazzo

Il Giornale, 5 maggio 2024 La legge di rango costituzionale avrà un iter lungo circa un anno. Ma l’Anm è già pronta a scendere in campo, Santalucia: “Affonda il sistema che ha combattuto mafia e terrorismo”. É la mossa del cavallo, la trovata che scavalca gli ostacoli che finora avevano impedito un intervento in profondità sul “sistema Giustizia”. Ogni volta che si era ipotizzata una separazione per legge delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, con la istituzione di due Consigli superiori della magistratura, la reazione delle toghe era stata perentoria: non si può, non lo consente la Costituzione. La decisione del governo Meloni, assunta nel vertice di venerdì, di intervenire con una legge di riforma costituzionale azzera il problema.

 

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 5 maggio 2024 Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati presenta il congresso in programma a Palermo dal 10 al 12 maggio. “Sono molto contento per la presenza di Schlein e Conte, ma parimenti scontento della mancata partecipazione di altri”, dichiara al Foglio Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, terminando la frase accennando un sorriso. Il riferimento è al congresso che l’Anm terrà a Palermo dal 10 al 12 maggio e l’accenno di sorriso riguarda l’assenza di Matteo Salvini. “Al congresso abbiamo invitato tutti i leader di partito, incluso il ministro Salvini, in quanto leader della Lega - spiega Santalucia -. Avremmo gradito che venisse a Palermo, perché magari avrebbe potuto rivedere qualche suo giudizio ingeneroso nei confronti della magistratura”.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 5 maggio 2024 L’ex procuratore: “Questa legge voluta dalla destra è rancorosa, una colossale impostura che distrugge un modello che tutto il mondo ci invidia”. La separazione delle carriere? “Una colossale impostura”. “Un gigantesco slogan pubblicitario che nasce da un ormai diffuso populismo”. Contro l’Europa che “auspica il passaggio da pm a giudice e viceversa”. Vantaggi? “Assolutamente inesistenti”. Il sorteggio per il Csm? “Sarebbe una vergogna non solo e non tanto per i magistrati, ma per l’intero Paese”. L’ex procuratore di Torino Armando Spataro boccia la riforma, senza se e senza ma.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 5 maggio 2024 Intervista alla presidente di Magistratura democratica. Verso il congresso dell’Anm: “Rischiamo che venga snaturato il sistema democratico. L’indipendenza non è un problema che riguarda i giudici, ma soprattutto i cittadini e i loro diritti. Il pluralismo è sempre stato una ricchezza e ha fatto evolvere la giurisdizione”.

 

di Francesco Malfetano

Il Messaggero, 5 maggio 2024 L’ex presidente della Commissione giustizia (FI): “Spero che FdI e Lega non stiano solo tranquillizzando Forza Italia”. “Quando ero presidente della commissione Giustizia e parlavamo di separazione delle carriere la prima domanda era sempre: “Quanti voti ci fa prendere e quanti ce ne fa perdere?” Anche oggi è così, i tempi sono maturi ma prevarrà la logica politica. Spero solo che FdI e Lega non giochino solo a tranquillizzare Forza Italia”. Gaetano Pecorella, classe 1938, ex deputato di FI e a lungo tra gli avvocati del Cavaliere, c’era quando Silvio Berlusconi contava di riuscire davvero a separare le carriere dei magistrati.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 5 maggio 2024 Affrontiamo questa settimana un tema che - ne siamo consapevoli - non è di facile divulgazione. PQM è nato proprio per realizzare una idea non semplice, ma inedita nel panorama editoriale nazionale: parlare di giustizia penale coniugando il rigore scientifico delle informazioni con lo sforzo divulgativo, cioè con l’ambizione di farsi comprendere anche dai non addetti ai lavori. Il tema che affrontiamo oggi è di vivissima attualità e rilevanza sociale, e riguarda un peculiare accanimento della nostra giurisprudenza nei confronti delle attività di impresa.

 

di Tommaso Guerini*

Il Riformista, 5 maggio 2024 È sotto gli occhi di tutti gli operatori del diritto penale che l’ambito applicativo del reato di associazione per delinquere si è esteso in maniera irragionevole, finendo per lambire settori dell’economia lecita che non dovrebbero riguardarlo. Se il penalista contemporaneo non fosse ormai mitridatizzato nei confronti di quell’insidioso veleno che va sotto il nome di interpretazione estensiva, la cui somministrazione in dosi massicce produce spasmi violenti sulle fattispecie incriminatrici alle quali viene somministrato, tanto da deformarne irrimediabilmente il volto, verrebbe da chiedersi com’è stato possibile che un reato che nasce con il nome di “associazione di malfattori” e al quale il Codice Rocco aveva affidato un ruolo ben definito nell’ambito della tutela dell’ordine pubblico sia diventato una vedette del diritto penale dell’economia e dell’impresa.

 

di Vincenzo Maiello*

Il Riformista, 5 maggio 2024 Nel cantiere, compulsivo e sempre aperto, della prevenzione praeter delictum, capita che anche istituti introdotti per “favorire” le imprese finiscano per creare effetti nefasti. È il caso del controllo giudiziario dell’impresa “occasionalmente” contaminata da rapporti con la criminalità organizzata, introdotto nel 2017 all’art. 34 bis del Codice Antimafia, sulla scia delle preziose considerazioni svolte dalla Commissione Fiandaca, con lo scopo di rendere più proporzionata e flessibile la reazione dell’ordinamento innanzi a forme di agevolazione sfumate, quando non addirittura legate a condotte maturate nel clima di assoggettamento indotto dall’intimidazione associativa.

 

di Lorenzo Zilletti*

Il Riformista, 5 maggio 2024 Ci parla di “irresistibili fortune dell’art. 416 c.p., nella giustizia in action”, Gaetano Insolera, che a quel reato ha dedicato tanta parte delle sue ricerche di professore di diritto penale; nonché innumerevoli e appassionate difese nelle aule giudiziarie, in veste di avvocato. “Fortune” - riprende - “dovute alla natura davvero esangue dei caratteri che lo definiscono. E che si espandono dal sistema repressivo a quello preventivo, processuale e penitenziario. Il vero problema risiede nell’intenzionale svalutazione di tre parole contemplate nel testo della norma: la punibilità “per ciò solo”, che dovrebbe essere la chiave di lettura per tracciare il confine tra l’autonomo delitto associativo e il semplice concorso di persone nei cd. reati scopo.

 

di Fabrizio Siracusano*

Il Riformista, 5 maggio 2024 Gli inquirenti non incorrono nei limiti imposti dalla più stringente legalità processuale ordinaria godendo così di tempi più dilatati per svolgere le indagini. Il processo, nato per verificare fatti isolati, si deve misurare con la struttura del reato che trascende l’individuo per collocarlo nella dimensione associativa. Questa dimensione si ritiene debba invocare più stringenti presidi di accertamento per dotare gli organi giudiziari di strumenti più evoluti per verificare comportamenti che proprio la struttura organizzata che li sorregge rende, al contempo, più preoccupanti e di più ardua decifrazione.

 

di Gino Mazzoli

Il Domani, 5 maggio 2024 L’assoluzione di Claudio Foti in Cassazione ha mostrato che questa vicenda è stato un disastro giudiziario. Che però offre degli spunti di riflessione sul ruolo delle istituzioni e sull’alleanza tra servizi sociali e famiglie. L’assoluzione di Claudio Foti in Cassazione comincia a mostrare il caso Bibbiano per quello che realmente è: una sorta di Waterloo giudiziaria. Oltre all’assoluzione nel secondo e terzo grado di giudizio dell’imputato maggiormente preso di mira mediaticamente, che aveva scelto il rito abbreviato, c’è un dibattimento ordinario con gli altri imputati che procede a Reggio Emilia (nell’indifferenza di tutti, visto che il processo è già stato “celebrato” mediaticamente cinque anni fa) dove in un anno di interrogatori Procura non sembra stia percorrendo precisamente una marcia trionfale.

 

di Raffaella Di Rosa

tg.la7.it, 5 maggio 2024 Francesco Maisto: “Tutte le volte che andavo stavano appiccicati al muro, segnale di malessere. Io ho fatto segnalazione alla procura dopo la segnalazione di un consigliere comunicale sollecitato da genitori di ragazzi che avevano subito violenze in carcere”. È il 18 novembre 2022, sette agenti della polizia penitenziaria del carcere minorile Beccaria chiudono il detenuto minorenne Said (il nome è di fantasia) nella stanza senza telecamere del capoposto e lo aggrediscono brutalmente: “mi è uscita la spalla e gli dicevo per favore toglietemi queste manette che mi sta uscendo la spalla. E mi era già uscita”.

 

di Mourad Balti Touati

ilpost.it, 5 maggio 2024 Si è parlato molto degli agenti accusati di violenze, e poco dei ragazzini che le hanno subite, molti dei quali sono in attesa di processo. Le indagini sugli abusi e i maltrattamenti nel carcere minorile Beccaria di Milano hanno generato una forte impressione nell’opinione pubblica. Negli ultimi anni si è saputo con una certa frequenza di storie simili sugli istituti di detenzioni per adulti, e la questione è tornata periodicamente al centro del dibattito, ma è invece molto più raro che violenze e pestaggi riguardino ragazzini, o almeno lo era stato finora. Le indagini sul Beccaria per il momento hanno portato all’arresto di 13 agenti di polizia penitenziaria accusati delle violenze, e alla sospensione di altri 8. Le discussioni si sono molto concentrate sul loro ruolo, e sul loro rapporto con i ragazzi detenuti.

 

di Maurizio Di Biagio

Il Messaggero, 5 maggio 2024 La situazione all’interno del carcere di Castrogno si fa sempre più drammatica: sott’organico (solo 140 agenti contro i 218 previste) con 400 detenuti presenti invece di 200, mettono a rischio i servizi e la sicurezza. L’ultimo allarme giunge dal segretario regionale Sappe, Giuseppe Ninu: “I nostri istituti penitenziari sono navi alla deriva e, in alcuni casi, l’assenza di direttori o comandanti ha fatto implodere l’organizzazione, con il rischio della sicurezza non solo interna. S’impone un’azione efficace e profonda perché il pianeta carcere possa orbitare in ossequio al dettato costituzionale, disponendo soprattutto di un numero adeguato di poliziotti penitenziari, di operatori e professionisti del settore, in strutture moderne ed efficienti, in grado di ridurre il sovraffollamento dei detenuti ...

 

La Stampa, 5 maggio 2024 Il tesoriere di Radicali Italiani Filippo Blengino ha visitato questa mattina (4 maggio), con una delegazione di Radicali Cuneo, il carcere di Cuneo. “Come in gran parte dei nostri istituti penitenziari - dichiara in una nota Blengino - la situazione è fuori controllo. Come Radicali Italiani denunciamo da anni la totale assenza di programmazione, le condizioni inumane a cui sono sottoposti i detenuti, la drammatica carenza di personale. Anche il carcere di Cuneo si configura come una polveriera, con un disagio psichico allarmante e fuori controllo, continue aggressioni al personale sanitario, denunce da parte dei detenuti sulle enormi difficoltà ad accedere ai servizi e sulle risposte in tempi ragionevoli.

 

di Claudia Milani Vicenzi

Giornale di Vicenza, 5 maggio 2024 Un quarantenne ha raccontato la sua storia: “Il sistema non funziona: non riabilita e toglie la dignità”. Paure, emozioni, ansie e anche speranze. È uscito dal carcere da poco più di 24 ore, vuole raccontare la sua storia, far capire cosa si prova ad essere rinchiusi, spiegare cosa c’è che non va nel sistema penitenziario italiano. N.L., 40 anni, (alla redazione ha detto nome e cognome, ma abbiamo scelto di non pubblicarli per tutelare le sue figlie ancora minorenni) è un fiume in piena e la sua voce a volte s’incrina per la commozione: alcune ferite non si sono ancora rimarginate.

 

di Federica Serfilippi

Corriere Adriatico, 5 maggio 2024 Recluso nel carcere di Montacuto, lavora come badante per un altro detenuto. Gli viene riconosciuta una paga inferiore rispetto al servizio prestato, fa causa al Ministero e vince: riceverà 12.636 euro. Il giudizio è stato promosso, attraverso l’avvocato Giorgio Marchetti, da un 38enne di origine dominicana, da tempo in Italia e all’epoca dei fatti ristretto a Montacuto. Nel giugno 2021, lo straniero ha avviato un rapporto di lavoro con l’amministrazione penitenziaria, con mansioni di assistenza alla persona. In particolare, gli era stata assegnata la cura di un altro detenuto, non autosufficiente perché disabile al 100%. L’attività è stata portata avanti tra giugno e luglio 2021 e dal dicembre dello stesso anno fino a gennaio 2023.

 

di Nicoletta Gigli

Il Messaggero, 5 maggio 2024 Il cortometraggio si intitola “Vie” di fuga e gli attori sono i detenuti, i docenti dell’Ipsia Pertini che tengono le lezioni a Sabbione, gli agenti della penitenziaria e gli operatori del carcere. Ambientato nelle aule scolastiche, nel laboratorio del pane, negli spazi dedicati all’apicoltura, in biblioteca, nel teatro del penitenziario, il corto è una testimonianza autentica delle attività trattamentali svolte dai detenuti e finalizzate al loro reinserimento nella società.

 

di Noemi D’Angelo

lecconotizie.com, 5 maggio 2024 Grande successo per l’incontro promosso sabato pomeriggio da Costruiamo il futuro. “Tu non sei quello che produci o i voti che prendi: sei molto di più. E il mare fuori è molto altro da scoprire, insieme”. Sono le parole, profonde e dirette, con cui don Claudio Burgio ha voluto chiudere il bell’incontro organizzato nel pomeriggio di oggi, sabato, dalla Fondazione Costruiamo il futuro. Ospite sul palco dell’oratorio di Missaglia insieme agli applauditissimi attori della famosa serie televisiva Mare Fuori Giacomo Giorgi (che interpreta Ciro Ricci, giovane detenuto che muore nel corso di una rivolta da lui stesso innescata) e Vincenzo Ferrera (Beppe Romano, un educatore dell’istituto), don Burgio ha condiviso con il numeroso pubblico presente in sala ...

 

di Marianna Peluso

Corriere del Veneto, 5 maggio 2024 Emergenza sociale tra i giovani, ma c’è chi dice no alla censura. “Cantare testi violenti non equivale al femminicidio, ma insieme vogliamo capire se queste canzoni possano contribuire a creare un clima che alimenta ostilità nei confronti delle donne e come fare per frenare questo fenomeno”. È il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi a spiegare lo spirito dell’incontro dal titolo “Canzoni violente contro le donne: che fare?” organizzato dal ministero della Cultura con Siae e Fondazione di Verona che si è tenuto ieri a Verona. Dalle case discografiche sono uscite e continuano a essere pubblicate varie canzoni che mercificano la donna (“La comando con un joystick” per citare un testo e non fra i più violenti), che descrivono atti sessuali non consenzienti fino a violenze, abusi e femminicidi.

 

di don Mattia Ferrari

La Stampa, 5 maggio 2024 “Io ho ancora un sogno. Ho il sogno che un giorno gli uomini si alzeranno in piedi e si renderanno conto che sono stati creati per vivere insieme come fratelli”: così proclamava nel 1963 Martin Luther King, al termine di una grande manifestazione per i diritti civili. Questo sogno continua oggi nella lotta di tante persone che ancora subiscono violenza e discriminazione. Una forma particolare di questa violenza è quella che viene perpetrata alle frontiere contro le persone migranti, che cercano vita degna e fraternità. L’Europa, dopo aver chiuso i canali legali di accesso, ha deciso di siglare accordi con i Paesi che si trovano sull’altra sponda del mare, perché siano loro a contenere il flusso migratorio, sacrificando i diritti umani. La storia recente segna una spirale di cinismo e di violenza.

 

di Erika Pontini e Sara Minciaroni

La Nazione, 5 maggio 2024 Il calvario di Matteo Falcinelli, 25 anni, in Florida per frequentare un Master. Le violenze riprese dalle bodycam degli stessi agenti. Prima l’hanno sbattuto a terra premendogli il volto contro l’asfalto con il ginocchio dell’agente premuto contro il collo, la stessa manovra che in Minnesota uccise l’afroamericano George Floyd, e l’hanno arrestato. Poi, una volta in una cella di transito alla stazione di polizia di North Miami Beach, in quattro lo hanno incaprettato sottoponendolo all’Hogtie restraint. Con una cinghia hanno legato i piedi alle manette dietro la schiena e tirato, tirato tra urla strazianti e sovrumane fino a quando Matteo Falcinelli, studente italiano di 25 anni, li ha supplicati di smettere perché si sentiva letteralmente spezzare.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Carceri, il ruolo del non profit tra cultura dell’accoglienza e lavoro di rete"

Articolo. "L’imparzialità del giudice: il punto di vista di un civilista", di Renato Rordorf

Radio Carcere. Registrazione audio-video del convegno "Dicono di noi. Gli avvocati visti da fuori" (Firenze, 3 maggio 2024)

PETIZIONI

"Istituiamo la giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione diretta a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Presentazione del libro: "Ristretti nell'indifferenza", a cura di suor Emma Zordan (Roma, 5 maggio 2024)

Mostra del Laboratorio Arte Solidale: "Fiori dal muro. Prove di colore dentro spazi ristretti" (Latina, fino al 5 maggio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 6 al 12 maggio 2024

Presentazione del Master di II Livello in "Teoria e prassi dell'esecuzione penale" (Santa Maria Capua Vetere, 6 maggio 2024)

Presentazione "Progetto di arredi per il sistema penitenziario italiano" di Paolo Giardiello e Marella Santangelo (Napoli, 6 maggio 2024)

Seminario corso Sociologia della devianza: "I bisogni delle persone detenute nella pratica delle cliniche legali penitenziarie" (Perugia, 6 maggio 2024)

Seminario corso Sociologia della devianza: "La giustizia penale minorile in Italia" (Perugia, 7 maggio 2024)

Presentazione libro: "Il faro tra sofferenza e fede (per una nuova vita nascente)", a cura di Tania Cerasella (Roma, 7 maggio 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, dal 7 maggio al 18 giugno 2024)

Seminario: "Legalità e giurisdizione: crisi e rifondazione del garantismo penale" (Milano, 8 maggio 2024)

Teatrocarcere Due Palazzi: "Nel segno di Giona". Nell'ambito del Festival Biblico 2024 (Casa di Reclusione di Padova, 8 e 9 maggio 2024)

Convegno: "9-10 maggio 1974. La rivolta nel Casa di Reclusione Don Soria di Alessandria" (Alessandria, 9 maggio 2024)

Presentazione libro: "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società", di Giuliano Amato e Donatella Stasio (Brescia, 9 maggio 2024)

Convegno Simspe: "Le misure di sicurezza per l'infermo di mente: stato dell'arte e nuove prospettive tra diritto, scienza psichiatrica e prassi applicative" (Salerno e online, 10 maggio 2024)

Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)

Seminario: "Populismo politico, populismo penale e garanzie costituzionali" (Bergamo, 16 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

Presentazione libro: "Giustizia e politica. Crisi e rifondazione del garantismo penale", di Luigi Ferrajoli (Roma, 30 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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