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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 4 maggio 2024
di Edmondo Bruti Liberati
Corriere della Sera, 4 maggio 2024 I detenuti sono oltre 61.000, diecimila in più rispetto alla capienza ufficiale. Il tragico bollettino dei suicidi ci riporta 70 morti l’anno scorso e già 30 nel 2024. Le gravissime sistematiche violenze nei confronti dei detenuti minori del Carcere Beccaria di Milano sono l’ultima spia di una situazione di crisi nella gestione degli istituti penitenziari italiani. Il numero dei detenuti ha raggiunto la cifra record di oltre 61.000, diecimila in più rispetto alla capienza ufficiale. Il tragico bollettino dei suicidi ci riporta 70 morti lo scorso anno e 30 nei primi mesi di questo anno. La situazione ha raggiunto un livello non più tollerabile anche a fronte delle decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.
di Glauco Giostra
Avvenire, 4 maggio 2024 Se affidassimo all’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, il compito di redigere un rapporto sullo stato delle nostre carceri ci consegnerebbe un referto di severissima censura (salvo che per rare e lodevoli eccezioni): in questa sorta di stabulario di Stato sono ristretti, in condizioni spesso inaccettabili anche per animali in cattività, detenuti frequentemente imbottiti di psicofarmaci, che ricorrono sovente all’autolesionismo per richiamare l’attenzione sull’insostenibilità della loro condizione, rassegnandosi non di rado al suicidio quando non riescono ad accettarla. Una situazione che il Capo dello Stato definiva, già all’inizio di questo suo ultimo mandato, lesiva della dignità del Paese e che da allora si è ulteriormente aggravata.
di Claudio Bottan
vocididentro.it, 4 maggio 2024 Con la sentenza Torreggiani del 8 gennaio 2013 la Corte europea per i diritti dell’uomo condannava l’Italia per le condizioni inumane e degradanti delle carceri. Non era difficile immaginarlo, mi dicevo mentre stavo appollaiato al terzo piano del letto a castello in una cella del carcere di Busto Arsizio. Per starsene in piedi, o seduti, era necessario organizzare i turni: lo spazio non consentiva ai tre “concellini” di poterlo fare contemporaneamente. La ministra della Giustizia dell’epoca, Paola Severino, si disse “profondamente avvilita, ma non stupita” per la condanna di Strasburgo. Cosa è cambiato da allora?
di Francesco Lo Piccolo*
L’Unità, 4 maggio 2024 Il 23 aprile ho partecipato alle visite di Nessuno tocchi Caino e delle Camere Penali alle Case circondariali di Chieti e Pescara. Conosco bene i due istituti perché è dal 2008 che vi entro come volontario di “Voci di dentro”. Ma questa volta è stato diverso perché non ho incontrato le persone detenute nelle stanze allestite per i laboratori di scrittura o teatro. Questa volta li ho incontrati nel loro habitat, nelle celle e nelle sezioni. Ed è stato un pugno allo stomaco. Ho visto il carcere in tutta la sua oscenità, in tutto il suo orrore. Lo dicono i numeri: 130 detenuti a fronte di 70 posti a Chieti e 400 detenuti a fronte di 276 posti a Pescara; ma soprattutto lo svelano le grate alle finestre ai piani terra per evitare che entrino i topi, le muffe al soffitto nei gabinetti e in molte camere, i secchi sotto i lavandini per raccogliere l’acqua che fuoriesce dalle tubature, la mancanza di luce e di areazione.
di Sara Manfuso
La Notizia, 4 maggio 2024 Dinanzi ai soprusi e alla violenza la sete di giustizia diventa così forte da potersi tramutare beffardamente nel suo opposto, diventando così essa stessa ingiustizia. Questa elementare verità dovrebbe orientare i giudizi e le analisi nei giorni in cui - dopo i drammatici fatti consumatisi nelle mura dell’Istituto per minori (Ipm) Beccaria - ritorna prepotente sulla scena nazionale il tema delle carceri minorili e della difficile condizione in cui versano i detenuti ma anche, ed è questo il punto, gli agenti della Polizia penitenziaria che vi operano.
di Mauro Bazzucchi
Il Dubbio, 4 maggio 2024 Obiettivo: licenziare entro le europee la riforma voluta da Forza Italia, aprendo un canale di comunicazione con la magistratura. Un’ora di colloquio con la presidente del Consiglio, a Palazzo Chigi, assieme al suo vice Francesco Paolo Sisto, ai sottosegretari Delmastro e Ostellari e alla presenza dei presidenti delle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Per Carlo Nordio e per la più volte annunciata riforma della giustizia, nella sua parte più sostanziosa riservata alla separazione delle carriere dei magistrati, sembra avvicinarsi la fatidica “Ora x”.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 4 maggio 2024 Vertice Meloni-Nordio: previsti due Csm e un’Alta corte esterna che valuti l’operato dei giudici. Carriere separate per i magistrati, con due concorsi diversi per diventare giudice o pm. Due Csm distinti, per essere valutati, entrambi presieduti dal presidente della Repubblica, ma con i togati scelti per sorteggio. Più un’Alta Corte esterna al Csm per sanzionare chi ha sbagliato. Il via libera politico alla riforma costituzionale della Giustizia ora c’è. Riuniti a palazzo Chigi, in un vertice presieduto dalla premier Giorgia Meloni, il sottosegretario di Stato, Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari, la presidente della commissione giustizia del Senato, Giulia Bongiorno ...
di Valentina Stella
Il Dubbio, 4 maggio 2024 Il sindacato delle toghe cambia postura e apre al dialogo con il guardasigilli in vista del prossimo congresso di Palermo. Dialogare senza contrapposizioni sterili ma tenendo fermo il diritto di esprimere il proprio punto di vista in merito alle riforme: è questa la linea che per adesso l’Anm intende mantenere nei confronti del governo. È quanto emerso ieri durante la conferenza stampa di presentazione da parte del “sindacato” delle toghe del Congresso che si terrà la prossima settimana a Palermo. “Auspichiamo un confronto con il ministro Nordio sulla riforma della Giustizia, almeno prima che diventi legge, per un contributo tecnico. Scelga lui se prima o dopo il Cdm” ha detto infatti il presidente Giuseppe Santalucia in merito al ddl costituzionale che l’Esecutivo sta per licenziare.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 4 maggio 2024 Le toghe a Palermo dal 10 al 12 maggio, sarà presente anche Mattarella. Nordio, intanto, va a Palazzo Chigi. “La magistratura non è antagonista del governo”. Così Giuseppe Santalucia presenta il congresso dell’organizzazione che presiede, l’Associazione nazionale magistrati, in programma da venerdì prossimo a Palermo, con Mattarella che sarà presente il giorno dell’inaugurazione, mentre il ministro Nordio potrebbe dare forait, impegnato a Venezia per il G7 della giustizia. Il titolo del 36° congresso dell’Anm è tutto un programma: “Magistratura e legge tra imparzialità e interpretazione”. Sullo sfondo si sentono gli echi del caso Apostolico e di quello di Artem Uss, con tanto di ispezione ministeriale alla procura di Milano.
di Lorenzo Grossi
Il Giornale, 4 maggio 2024 Entro un mese il ministro Nordio presenterà in Consiglio dei ministri il ddl costituzionale che modificherà l’ordinamento della magistratura: tra i vari provvedimenti, potrebbe essere inserita. Sta ormai per prendere sempre più corpo la riforma complessiva della giustizia che vedrà una modifica della Costituzione. Come giù più volte annunciato da lui stesso nelle ultime settimane, Carlo Nordio presenterà a breve un disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Il termine previsto per il licenziamento di questo ddl è la scadenza delle elezioni europee: il Consiglio dei ministri apposito verrà quindi convocato prima del prossimo 8 giugno.
GIURISPRUDENZA
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 4 maggio 2024 Il rigetto della richiesta non è atto abnorme perché né determina la stasi del processo né si pone al di fuori delle regole che lo governano. L’ascolto anticipato non esclude in sé la vittimizzazione secondaria. Non sussiste alcun obbligo del giudice per le indagini preliminari di accordare sempre e comunque l’incidente probatorio richiesto dal pubblico ministero al fine di anticipare l’escussione del minore vittima di maltrattamenti o reati sessuali. E l’atto di rigetto della richiesta non è un atto abnorme rispetto al processo sia perché non ne determina la stasi sia perché non si pone al di fuori delle regole che governano il processo. Inoltre, il diniego di anticipare la testimonianza non costituisce automaticamente - come asserito nel ricorso deella procura - un’esposizione della giovane vittima al rischio di vittimizzazione secondaria.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 4 maggio 2024 Un accusato era intervenuto a difesa di un detenuto. Il poliziotto sospettato di tentata violenza sessuale giura che quel giorno non era in servizio in quell’ala, presente una relazione che certifica il suo intervento in un’altra cella. Era l’episodio che aveva fatto più impressione tra le tante prevaricazioni ricostruite (e molte anche documentate) nell’inchiesta della Procura di Milano su quasi metà della polizia penitenziaria al lavoro nel carcere minorile milanese Beccaria: cioè la tentata violenza sessuale attribuita a un agente che secondo due giovani detenuti era entrato di notte nella cella e aveva messo le mani sul sedere a uno dei due, invitandolo a non spaventarsi perché voleva fare sesso con lui, e scatenandone la reazione.
di Manuel Marinelli
Gazzetta di Modena, 4 maggio 2024 Il giudice si è riservato e la decisione arriverà nei prossimi mesi sull’opposizione all’archiviazione del caso che vede indagati 120 agenti della Polizia penitenziaria accusati di tortura dopo la rivolta al carcere di Sant’Anna nel marzo del 2020. Una rivolta in cui avevano perso la vita nove detenuti. Giovedì mattina in tribunale si è tenuta un’udienza in cui hanno discusso gli avvocati difensori degli indagati. La difesa ha messo sul piatto diverse questioni.
foggiatoday.it, 4 maggio 2024 La proposta dell’assessore alla Legalità del Comune di Foggia, Giulio De Santis. “Parlare dei figli e delle famiglie dei genitori detenuti non è soltanto un segno di civiltà e umanità, è un atto di responsabilità e un dovere verso la collettività. Abbiamo avuto ieri l’opportunità di farlo nell’aula consiliare del Comune di Foggia, e i relatori d’eccezione, che ringrazio per il contributo apportato, hanno fornito elementi di riflessione molto significativi”.
di Giulia Poetto
La Stampa, 4 maggio 2024 Dal 2007 con “Voltapagina” il Salone Internazionale del Libro di Torino porta autrici e autori della narrativa italiana nelle carceri durante i giorni della festa del libro torinese. Un progetto di impegno sociale cresciuto negli anni per apprezzamento e partecipazione di scrittori, penitenziari e pubblico esterno, organizzato in collaborazione con il Ministero della Giustizia. Nelle settimane che precedono gli incontri con gli autori negli istituti carcerari, le detenute e i detenuti che hanno liberamente scelto di partecipare a “Voltapagina” vengono guidati alla lettura e all’approfondimento dei libri da un gruppo di assistenti sociali, educatori e volontari dei penitenziari.
di Marina Verdenelli
Il Resto del Carlino, 4 maggio 2024 Il carcere che fa pagare con la libertà gli sbagli fatti ma anche il carcere che dà un riscatto di vita a chi ha sbagliato. Doppia lezione ieri per due scolaresche che hanno avuto il privilegio di visitare il carcere di massima sicurezza di Fossombrone, quello dove sono detenute anche persone che devono scontare l’ergastolo. La struttura, blindatissima, ha aperto le sue porte per la prima volta alla scuola, accogliendo due classi quinte dell’istituto Enrico Mattei di Urbino e anche ai giornalisti. Per tre ore è stato possibile ascoltare le storie di chi è recluso e visitare i laboratori dove i detenuti imparano un mestiere e studiano per prendere il diploma e la laurea.
di Davide Varì
Il Dubbio, 4 maggio 2024 Pubblichiamo di seguito un estratto del libro “Il lupo di Bibbiano”, di Luca Bauccio. Nell’atto di appello contro l’assoluzione di Foti dal reato di frode processuale, la pubblica accusa agita una diceria che già circolava su alcuni giornali che tanto si erano dedicati al lupo di Bibbiano. Si tratta di una vera e propria teoria complottista che è utile conoscere per capire come si possa essere arrivati fino al punto di scambiare un uomo per un lupo. Secondo questa teoria, Foti avrebbe avuto un preciso piano criminale: creare falsi abusi, rubare i figli alle famiglie, far condannare gli innocenti. Foti è un delinquente per tendenza, il suo è un delitto d’autore. Il crimine è tutt’uno con la sua persona, persino con i suoi matrimoni.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 4 maggio 2024 Ritratto della leader di Nessuno tocchi Caino. Il suo centro sono le sue battaglie. Anche se preferisce vivere “in bilico”: “Con Pannella non c’era mai niente di consolidato, perché da un momento all’altro ti proponeva di rivoltare tutto. Capito?”. Nel giorno dell’anno in cui il lavoro si ferma, Rita Bernardini si concede un’intervista. Negli altri ha troppo da fare. Se non sta digiunando sta visitando un carcere. Oppure è in piedi a un sit-in o seduta su un autobus diretto chissà dove. Il suo centro sono le sue battaglie. Anche se la politica Radicale preferisce vivere “in bilico”: “Con Pannella non c’era mai niente di consolidato, perché da un momento all’altro ti proponeva di rivoltare tutto. Capito?”.
di Giuseppe Gargani
Il Dubbio, 4 maggio 2024 Dagli anni 90, da quando i partiti italiani si sono disgregati per complessi motivi politici e culturali nazionali e internazionali, per una ostile azione giudiziaria, ma soprattutto a seguito della modifica della legge elettorale da proporzionale con una non coerente con la nostra Costituzione, abbiamo avuto tante occasioni per ricostruire un centro politico riferito a un partito organizzato democraticamente ma nessun politico ha saputo cogliere il momento favorevole. In questo periodo a me pare, vi siano, più delle altre volte, tutte le condizioni per il rilancio di una politica centrista, quella che per Aldo Moro era legata a una cultura di governo e delle istituzioni.
di Daniele Nalbone
Il Manifesto, 4 maggio 2024 Reporter Senza Frontiere ci colloca al 46esimo posto, in discesa di 5 punti. E critica l’acquisizione dell’Agi da parte di Angelucci. “Orbanisation”: orbanizzazione. Nell’analisi di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa nel mondo, pubblicata ieri, l’Unione europea è chiamata a confrontarsi con il tentativo della classe politica di ridurre sempre di più lo spazio di azione per il giornalismo indipendente. E il metro di paragone preso dall’ong per l’Europa è l’Ungheria di Viktor Orbán, dove “la radiodiffusione pubblica è stata trasformata in una macchina di propaganda” e “diversi media privati sono stati messi a tacere”. Risultato: “Grazie all’acquisizione dei media da parte degli oligarchi con stretti legami con Fidesz, il partito al potere, quest’ultimo controlla ora l’80% dei media del paese”.
di Anais Ginori
La Repubblica, 4 maggio 2024 L’intervista al responsabile del rapporto di Reporters Sans Frontières: “La legge bavaglio è chiaramente liberticida. Rischia di avere un impatto fortemente negativo sul lavoro dei cronisti giudiziari”. “Abbiamo l’impressione che Giorgia Meloni voglia ispirarsi a Viktor Orbán” osserva Pavol Szalai, responsabile del desk Europa per Reporters Sans Frontières. “Certo, i due leader hanno posizioni diverse sulla guerra in Ucraina, ma per quanto riguarda la libertà di stampa l’Italia si sta pericolosamente avvicinando all’Ungheria” spiega Szalai che per Rsf ha curato la parte del rapporto annuale che riguarda l’Italia.
di Giulia Cimpanelli
La Stampa, 4 maggio 2024 Marco Luciani, Ufficiale della Polizia Locale di Milano, da anni lavora con le scuole e le famiglie: “Gli adolescenti sono consapevoli di tutti i rischi, ma la velocità del web spesso dà loro l’idea di non potersi fermare a riflettere sull’impatto di un’azione. Così nascono i pasticci”. Secondo uno studio di inizio 2024 di Save The Children e Ipsos, che ha coinvolto 800 minori tra i 14 e i 18 anni, il 28 per cento dei ragazzi e delle ragazze dichiara di aver scambiato almeno una volta video o foto intime con il proprio partner o con persone verso le quali aveva un interesse, nonostante più della metà pensi che chi invia foto intime accetti sempre i rischi che corre, compreso quello che le foto possano essere condivise con altri.
di Vladimiro Zagrebelsky
La Stampa, 4 maggio 2024
Pressato dalle incombenti elezioni generali, con i sondaggi negativi per il partito del primo ministro Sunak, il governo britannico ha lasciato circolare i video dei furgoni della polizia, con i migranti irregolari presi dalle loro abitazioni per essere trasferiti in Rwanda. Appena ottenuto il Royal Assent del re Carlo, dopo la faticosa gestazione di apposita legge, il governo ha così voluto far vedere che faceva sul serio. Il messaggio all’opinione pubblica è stato lanciato sperando che porti frutti. Il seguito concreto potrà forse essere misero per la gestione dei flussi di persone che attraversano la Manica sui gommoni in cerca di asilo, ma potrebbe essere deflagrante per la posizione del Regno Unito nei confronti dell’Europa e del diritto internazionale.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 4 maggio 2024 Telefonate ai giudici in privato, poco velate intimidazione in pubblico, palesi pressioni dai paesi occidentali: la Corte penale internazionale sa quanto irrimediabile sarebbe una perdita pubblica di legittimità. A dar voce allo sdegno per come il tribunale è stato ridotto, mero compendio di interessi di parte, è stata ieri la procura generale, che dal 2021 indaga sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi nei Territori palestinesi occupati. “L’indipendenza e l’imparzialità (dell’Icc) - si legge nel comunicato - è minata quando individui minacciano di rappresaglia la Corte o il suo personale”. Non nomina mai Israele né gli Stati Uniti che da giorni provano a impedire l’emissione di un mandato di cattura per crimini di guerra del primo ministro israeliano Netanyahu.
di Sergio D’Elia
L’Unità, 4 maggio 2024 Ciò che resta del famigerato Stato Islamico continua a compiere attacchi mortali e imboscate da aree remote e nascondigli nel deserto ai confini tra Siria e Iraq. Il grosso di quel che era il Califfato islamico più temuto al mondo è rinchiuso in un buco a Nassiriya, il carcere che gli abitanti del luogo chiamano “al hout”, la balena, perché inghiotte le persone e non le sputa più fuori. La prigione di Nassiriya è l’unica in Iraq dove c’è il braccio della morte. Si contano circa ottomila prigionieri, accusati per lo più di appartenere all’Isis.
di Paolo Lepri
Corriere della Sera, 4 maggio 2024 Procuratrice generale dell’Ecuador, giurista di origini afro-ecuadoriane, cresciuta da una madre single nella città di Ibarra, ai piedi del vulcano Imbabura. È una donna che Don Winslow, lo scrittore americano autore di “Il cartello” e altri indimenticabili thriller, potrebbe raccontare bene, ispirandosi a lei in uno dei suoi romanzi. Diana Salazar Méndez, procuratrice generale dell’Ecuador, è stata indicata da Time tra le cento personalità più influenti del 2024 e Samantha Power - già rappresentante permanente degli Stati Uniti all’Onu durante la presidenza Obama - parla così di questa giurista di origini afro-ecuadoriane, cresciuta da una madre single nella città di Ibarra, ai piedi del vulcano Imbabura: “Il suo è uno dei più duri e pericolosi lavori in tutto l’emisfero occidentale”.
DOCUMENTI
Articolo. "Carceri, il ruolo del non profit tra cultura dell’accoglienza e lavoro di rete"
Articolo. "L’imparzialità del giudice: il punto di vista di un civilista", di Renato Rordorf
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