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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 2 maggio 2024
di Fabio Fazio
Oggi, 2 maggio 2024 Al Beccaria, alla pena si sommavano le angherie. E la rieducazione? Zero. Al carcere minorile Beccaria di Milano accadevano cose atroci. Molti ragazzi detenuti hanno subito violenze inaudite: calci, pugni, frustate, botte, tentativi di stupro da parte delle guardie penitenziarie con la incomprensibile copertura di tanti, compreso qualcuno del personale sanitario e degli educatori. Altre volte pare che gruppi di detenuti abusassero dei più fragili mentre chi avrebbe dovuto sorvegliare si voltava dall’altra parte. Venticinque circa gli agenti coinvolti, alcuni dei quali arrestati e altri sospesi. Aspettiamo indagini e processi prima di trarre conclusioni, ma quel che già sappiamo sembra più che sufficiente.
di don Gino Rigoldi*
Famiglia Cristiana, 2 maggio 2024 Sono troppe le ore lasciate vuote: ai ragazzi bisogna offrire più laboratori, agli agenti più formazione. Il buco nero, che ha visto agenti di polizia penitenziaria accusati di atti terribili del tutto illegali dentro l’istituto penale minorile Cesare Beccaria di Milano, di cui sono stato cappellano e in cui continuo a impegnarmi, ha radici in problemi strutturali che segnaliamo da anni: per carenza di personale, dopo le 16.30 e fino al mattino successivo non ci sono più attività per i ragazzi detenuti che restano a “ciondolare” nelle celle, mentre gli unici adulti presenti nella struttura con loro sono gli agenti penitenziari addestrati a mantenere l’ordine e la sicurezza, ma non formati con competenze da “educatori”, né una preparazione specifica nel trattare con adolescenti difficili.
di Gigliola Alfaro
agensir.it, 2 maggio 2024 Sono terribili alcune immagini diffuse dalla Polizia penitenziaria e tratte dal sistema di videosorveglianza dell’Istituto penale per i minorenni Cesare Beccaria di Milano, che hanno per vittima del pestaggio un giovanissimo. “È da una trentina d’anni che vado come volontario al carcere minorile e credo che quanto è successo al Beccaria rientri in episodi orribili ma molto delimitati”. A dirlo è Marco Lovato, della Comunità Papa Giovanni XXIII.
di Susanna Marietti*
Oggi, 2 maggio 2024 Le carceri minorili sono 17 e recludono 550 ragazzi. Quelle per adulti sono 190 e recludono 61 mila persone. Il sistema minorile è quindi molto più contenuto (e differente per codice di procedura penale e dipartimento del ministero della Giustizia da cui è controllato) di quello del carcere per adulti. Si ispira a un modello educativo che punta al recupero dei ragazzi. In “Mare fuori” si sono viste figure istituzionali che, oltre a garantire la sicurezza, seguivano i giovani detenuti anche con impegno educativo e formativo: dovrebbe essere sempre così, perché - come per gli educatori - il compito dei poliziotti nelle carceri minorili è primariamente educativo.
di Gigliola Alfaro
agensir.it, 2 maggio 2024 “Nuovi volontari, formazione per agenti, cappellanie e uffici di pastorale penitenziaria, il Giubileo negli istituti”. L’ispettore generale dei cappellani nelle carceri italiane traccia al Sir un bilancio del quinto convegno nazionale che si è tenuto ad Assisi sul tema “Lo vide e ne ebbe compassione. (Lc 10,33). Dall’indifferenza alla cura”. Un incontro segnato dalla fraternità, dalla numerosa partecipazione e da un “vero senso di Chiesa”: queste le caratteristiche del quinto convegno nazionale dei cappellani e degli operatori della pastorale penitenziaria che è stato promosso ad Assisi, dal 24 al 27 aprile, dall’Ispettorato generale dei cappellani nelle carceri italiane, sul tema “‘Lo vide e ne ebbe compassione. (Lc 10,33). Dall’indifferenza alla cura”.
di Liana Milella
La Repubblica, 2 maggio 2024 Il Guardasigilli evita di presentare il testo prima del congresso di Palermo dell’Anm. Il deputato calendiano Costa: “Basta un emendamento ai testi già presentati alla Camera”. Non è ancora questa la “settimana buona” per portare a palazzo Chigi la separazione delle carriere. Così dicono in via Arenula. Gli uffici stanno studiando, ma non sono ancora pronti. I maligni sostengono che il Guardasigilli Carlo Nordio vuole solo evitare di essere “impallinato” a caldo durante il congresso dell’Anm, in programma la prossima settimana a Palermo e per giunta con la presenza di Sergio Mattarella il giorno dell’apertura. Al ministero fanno spallucce. E spiegano semmai che il ministro, questa settimana, dovrà occuparsi del G7 sulla giustizia a Venezia.
di Viviana Daloiso
Avvenire, 2 maggio 2024 La vicepresidente di Libera è figlia di un funzionario ucciso dalle cosche nel 1995 a Foggia: “A chi vive un lutto così grande ricucire lo strappo della violenza sembra impossibile. Ma esiste una strada. Quando raccontiamo le nostre storie parliamo anche a noi stessi, quando vediamo che il nostro dolore viene riconosciuto dai mafiosi e dagli assassini che abbiamo davanti capiamo che c’è una possibilità per noi di conoscere la verità e per loro, anche, di cambiare vita”.
di Francesco Cajani*
Avvenire, 2 maggio 2024 Quanto coraggio ci vuole ad incontrare se stessi, quando tutto questo deve passare attraverso l’incontro con un altro che ci ha ammazzato l’esistenza? Credo di aver iniziato a pormi questa domanda solo 8 anni fa, accompagnando Marisa Fiorani, madre di Marcella di Levrano, uccisa dalla Sacra Corona Unita, ad un incontro al carcere di Opera con alcuni detenuti del Gruppo della Trasgressione, un tempo appartenenti alla criminalità mafiosa. Prima, nella mia testa, abitava solo il ricordo di poche parole che un ragazzo mi confidò - in un campo profughi a Novo Mesto quando entrambi avevamo 22 anni - per cercare di spiegarmi cosa avesse provato ad uccidere un proprio simile.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 2 maggio 2024 Il diniego di risarcimento va impugnato altrimenti assurge a cosa giudicata e non è consentita la riproposizione della domanda in base a elementi non valutati dal giudice a cui erano stati però presentati. L’istanza respinta per ottenere il risarcimento della sofferta detenzione inumana e degradante, non può essere riproposta se non per elementi nuovi o già sussistenti, ma non sottoposti all’esame del giudice di sorveglianza. Va quindi definita inammissibile la domanda riproposta quando si lamenta la mancata presa in considerazione da parte della precedente decisione di rigetto di elementi di fatto portati all’attenzione del giudice.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 2 maggio 2024 Lo ha ribadito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 17457 depositata ieri. A seguito della riforma Cartabia (Dlgs 10 ottobre 2022, n. 150), per i reati divenuti perseguibili su istanza di parte, nel caso di decorso del termine di 90 giorni (previsto all’art. 85) senza che sia stata proposta la querela, è consentito al pubblico ministero di modificare l’imputazione in udienza mediante la contestazione di una circostanza aggravante, per effetto della quale il reato divenga procedibile di ufficio. Lo ha ribadito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 17457 depositata oggi, accogliendo il ricorso del Procuratore della Repubblica e annullando con rinvio la decisione del Tribunale di Siracusa che aveva dichiarato di non doversi procedere per mancanza di querela.
laprovincia.online, 2 maggio 2024 “La notizia del recente tentativo di suicidio di un detenuto, fortunatamente sventato dalla professionalità e prontezza del Personale della Polizia Penitenziaria, verificatosi all’interno della Casa Circondariale di Civitavecchia Nuovo Complesso, richiama l’attualità e drammaticità della situazione, ormai non più sostenibile e tollerabile, all’interno delle strutture carcerarie italiane, ove - dall’inizio dell’anno - si sta verificando quasi un suicidio al giorno”.
di Floriana Bulfon
Oggi, 2 maggio 2024 L’alba sul lastricato di Ballarò fa brillare centinaia di pezzi di stagnola che avvolgevano le “pietre” di crack. È il girone degli “scafazzati”, gli schiacciati che nulla risolleva. Lisa s’è venduta anche la casa. Carla non ha più denti. Giulio è morto a 19 anni. Nei vicoli di Palermo, il mostro si chiama crack. Costa pochi euro, ti uccide la testa. È un’emergenza in crescita. I genitori non sanno più cosa fare. Ma qualcuno non si arrende. I ragazzi dello zoo di Palermo li incontri negli angoli più oscuri di Ballarò. Li incroci per strada, ma in realtà sono prigionieri di una gabbia invisibile che li taglia fuori dal mondo: famiglie, amicizie, amori non contano più nulla. Tengono la testa bassa, ma quando riesci a guardarli negli occhi capisci in un attimo che hanno perso tutto: gli importa soltanto del crack.
noinotizie.it, 2 maggio 2024 I problemi gravi che riguardano circa centomila bambini in Italia. La deprivazione affettiva, lo stigma sociale, l’enorme difficoltà da parte dei bambini di comprendere appieno e di poter vivere il più serenamente possibile una condizione, quella di essere figlio di un genitore detenuto, che crea traumi e ferite molto dolorose. In Italia, sono più di 100mila i bambini con uno o entrambi i genitori detenuti in carcere. In che modo e con quali strumenti è possibile aiutarli a godere del loro sacrosanto diritto alla bigenitorialità e quali sono gli ostacoli e i limiti da affrontare, da parte della società, per assicurare loro un aiuto e un sostegno efficaci?
di Lucio Luca
La Repubblica, 2 maggio 2024 Pubblichiamo uno stralcio del romanzo di Lucio Luca “La notte dell’antimafia” che racconta una vicenda di abuso di potere e corruzione al palazzo di giustizia di Palermo. Ci sono date che a Palermo non possono sfuggire. Figuriamoci se sei un’icona dell’antimafia, una che toglie i piccioli ai mafiosi e che ha studiato alla scuola del Palazzaccio. Quando si faceva notte nel bunker per scrivere atti e inchieste, documenti e interrogatori. A mano, certo, all’epoca non c’era mica Internet e non è che il collega ti poteva passare per mail le sue carte. Il copia e incolla era ancora nella mente di Dio e nessun supporto tecnologico ti avrebbe aiutato a collegare i fatti, le coincidenze, persino quei semplici dettagli che, a volte, ti aiutavano a ricostruire anni di indagini piazzando ogni minimo particolare nelle caselle giuste.
di Matteo Liut
Avvenire, 2 maggio 2024 È terribile “guadagnare con la morte”, ma “purtroppo oggi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi”. A lanciare l’ennesimo appello contro la guerra e, in particolare, contro l’industria delle armi, che genera guadagni costruendo strumenti di morte, ieri, è stato papa Francesco, che, ancora una volta, al termine della consueta udienza generale del mercoledì, ha chiesto con forza di pregare per la pace. “Preghiamo per i popoli che sono vittime della guerra - ha detto il Pontefice durante i saluti al termine della catechesi tenuta nell’Aula Paolo VI -. La guerra sempre è una sconfitta, sempre.
di Jonathan Bazzi
Corriere della Sera, 2 maggio 2024 L’ossessione dei nuovi movimenti di estrema destra per la diversità sessuale e di genere risponde al bisogno di individuare un “nemico interno”, che in realtà corrisponde alle fasce più deboli e già marginalizzate della popolazione. “Le vendite di Ken incinto battono tutti i record”: nei giorni scorsi mi sono imbattuto nell’indignazione social esplosa attorno alle immagini della nuova versione dello storico fidanzato di Barbie con folta barba e in dolce attesa. In realtà Mattel non ha mai prodotto un giocattolo del genere: si tratta di un fake, creato con l’intelligenza artificiale e fatto circolare dalla propaganda filorussa per aizzare il fastidio dei tradizionalisti. La rete abbonda di episodi simili, ma questo esemplifica bene il tipo di ossessione manipolatoria ...
di Cecilia Ferrara e Angela Gennaro
Il Domani, 2 maggio 2024 I ragazzi e le ragazze di cui si sono perse le tracce dopo l’arrivo nei paesi europei è triplicato rispetto al 2018. L’Ue deve “contrastare i movimenti secondari di minori nei confini europei: li mettono a rischio di diventare vittime di trafficanti, specialmente quelli non accompagnati”, dice Ylva Johansson, commissaria europea per gli Affari Interni. Il paese con più scomparsi è l’Italia. Ecco la mappa con tutti i dati.
di Luca Rondi e Lorenzo Figoni
altreconomia.it, 2 maggio 2024 Il 20 maggio sapremo chi si aggiudicherà il bando di gara pubblicato a marzo dal ministero dell’Interno per la gestione dei Centri, due hotspot e un Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), che l’accordo con l’Albania vedrà nascere nel porto di Shengjin e nella località di Gjader. Per quella data, ha promesso il governo, l’attività sarà avviata, ma a quanto si sa i lavori per le strutture sono ancora lontani dal completamento. Quanto al modello che vogliamo esportare, la realtà è a dir poco preoccupante. Attraverso un lungo lavoro di accesso civico agli atti Altreconomia e i legali dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) hanno analizzato gli appalti dietro agli attuali Cpr ...
di Susanna Ronconi*
Il Manifesto, 2 maggio 2024 Le elezioni europee di giugno possono cambiare lo scenario dell’Unione, e a giudicare da quanto si osserva, questo cambiamento potrebbe portare ulteriore acqua ai mulini del populismo, dell’autoritarismo e dell’intolleranza. La società civile europea che si occupa delle politiche delle droghe ne è consapevole, e chiama i candidati al Parlamento Europeo a una precisa responsabilità: non solo per impedire un ritorno indietro rispetto alle attuali posizioni comunitarie, ma soprattutto per favorire un processo di riforma, di decriminalizzazione e sperimentazione di politiche alternative.
ESTERI
di Francesco Gentile
La Discussione, 2 maggio 2024 L’amministrazione degli Stati Uniti d’America, con la Drug Enforcement Administration (Dea) in prima linea, sta valutando l’ipotesi di abbassare la classificazione della marijuana nel novero delle sostanze controllate. Tale riconsiderazione deriva dal riconoscimento dei potenziali benefici terapeutici della cannabis e da un rischio di dipendenza che si sta rivelando meno preoccupante di quanto precedentemente stimato. Nonostante ciò, le autorità non stanno considerando la legalizzazione della marijuana a scopi ricreativi. Al momento, la decisione definitiva è sospesa, in attesa del verdetto dell’Office of Management and Budget (OMB).
nessunotocchicaino.it, 2 maggio 2024 Secondo la pubblica accusa, gli imputati per gli attentati dell’11 settembre possono essere detenuti a tempo indefinito anche senza processo indipendentemente dall’esito del loro processo, gli uomini accusati di aver organizzato gli attentati dell’11 settembre 2001 possono essere tenuti per sempre come prigionieri nella guerra contro il terrorismo, in una forma di detenzione preventiva, ha detto mercoledì un procuratore militare al giudice che presiedeva il processo. Questa affermazione è stata fatta in risposta ai difensori di Mustafa al-Hawsawi, che hanno chiesto che in caso di eventuale condanna, vengano defalcati già in sentenza gli anni che ha già passato a Guantánamo, o comunque nelle mani delle autorità statunitensi. Al-Hawsawi è stato arrestato nel 2003.
di Erika Riggi
iodonna.it, 2 maggio 2024 Istruttrice di fitness e blogger, ha 29 anni. Dai suoi account su X e Snapchat si mostrava come una donna progressista che amava il fitness, l’arte, lo yoga e i viaggi. Una donna che sosteneva la spinta modernizzatrice del principe ereditario Bin Salman. Accade nell’Arabia Saudita del principe Mohammed Bin Salman, il modernizzatore, paladino di importanti riforme per il Regno sia dal punto di vista economico e turistico, che sociale. Incluso l’allentamento del codice di abbigliamento per le donne. In un’intervista del 2019 Manahel al-Otaibi, istruttrice di fitness e artista, ha detto come, proprio grazie alle dichiarazioni del principe, si sentiva finalmente libera di esprimere le sue opinioni e di indossare ciò che le piace”. Oggi questa donna deve scontare undici anni di carcere.
DOCUMENTI
Documenti del Sole 24 Ore: "Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere"
Articolo. "Slogan e luoghi comuni sul carcere alla resa dei conti", di Cesare Burdese
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APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 5 maggio 2024
Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)
Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)
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