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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 28 maggio 2024
di Ornella Favero*
odg.mi.it, 28 maggio 2024 Casi di studio. L’esperienza di Ristretti Orizzonti, il giornale scritto dalle persone detenute nel carcere di Padova: oltre le narrazioni dominanti, accorciare la distanza tra “fuori e dentro” e ridare complessità alle notizie che l’informazione “tradizionale” ha semplificato. Ristretti Orizzonti è una rivista bimestrale di 48 pagine, ogni anno escono sei numeri più un numero speciale, dedicato a un tema particolare. Il primo numero è uscito nel 1998. La redazione si trova nella Casa di reclusione di Padova ed è formata da persone detenute e volontari. Una piccola redazione esterna cura il progetto di confronto con le scuole e la Newsletter quotidiana “Ristretti News”. Ornella Favero ne è la direttrice.
di Salvatore Fiandaca*
Ristretti Orizzonti, 28 maggio 2024 L’ordinamento penitenziario prevede che un detenuto possa essere accompagnato con scorta a trovare un proprio congiunto per gravi motivi di salute, a rischio di morte e anche dopo la morte per dare un ultimo saluto alla salma, a volte anche dopo la sepoltura. Mia moglie si è ammalata di Alzheimer oltre 5 anni fa. All’inizio non sembrava grave, dimenticava qualcosa, non usciva più di casa, aveva difficoltà a collegarsi in videochiamata. Niente di non risolvibile; l’ispettore incaricato dei colloqui familiari, rendendosi conto del problema, mi propose di non caricare mia moglie di questa ulteriore incombenza, avrebbe incaricato lui una volontaria di farmi prenotare la chiamata.
di Francesco Petrelli*
Il Dubbio, 28 maggio 2024 Petrelli: serve un intervento immediato del governo per decongestionare gli istituti e fermare i suicidi. Domani l’Unione delle Camere Penali darà inizio sull’intero territorio nazionale a una staffetta di maratone oratorie dedicate dall’emergenza carcere. Parteciperanno a questi eventi, organizzati a cura delle singole Camere penali, non solo gli avvocati penalisti ma anche tutti i rappresentanti della società civile che saranno invitati o che vorranno spontaneamente partecipare: l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica circa le drammatiche condizioni nelle quali versano le carceri del nostro Paese.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 28 maggio 2024 L’8 e 9 giugno 2024 i cittadini chiamati alle urne per le elezioni europee e amministrative. In questo contesto, un’attenzione particolare è rivolta al diritto di voto dei detenuti, un tema delicato e spesso trascurato. I Garanti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà della Regione Lazio e di Roma Capitale, Stefano Anastasìa e Valentina Calderone, hanno preso una posizione decisa per assicurare che anche i detenuti aventi diritto possano partecipare al voto.
di Alessandro Trocino
Corriere della Sera, 28 maggio 2024 I “Gruppi di intervento operativo” sono reparti speciali istituiti dal ministro della Giustizia e servono a sedare le rivolte nelle carceri. I sindacati: per sorvegliare i detenuti mancano 18 mila agenti. Si chiamano Gruppi di intervento operativo (Gio) e sono i reparti speciali istituiti dal ministro Carlo Nordio con un decreto del 14 maggio. Servono a sedare le rivolte nelle carceri. Finora non c’erano. Le rivolte c’erano, ma non il reato. Lo ha introdotto il governo a novembre. Punisce chi si rivolta con uso di violenza o minaccia, ma anche con resistenza passiva. Fattispecie già oggetto di critiche, perché per un verso le rivolte erano già punite, per un altro rischia di essere criminogena.
di Ylenia Magnani
linkiesta.it, 28 maggio 2024 Si avvicinano le elezioni europee e accelera l’esame della proposta presentata lo scorso gennaio dal ministro dell’Interno. Ma giuristi e associazioni a tutela dei detenuti lamentano una deriva repressiva ai limiti della costituzionalità. Il disegno di legge (ddl) sulla sicurezza del governo Meloni interviene duramente con un approccio securitario immotivato trasformando la percezione di insicurezza, ben spesa anche in campagna elettorale, in un testo che ambisce a intervenire in situazioni di disagio sociale tramite la repressone penale.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 28 maggio 2024 La riforma costituzionale della Giustizia potrebbe approdare in Consiglio dei ministri già mercoledì. Domani sottosegretario alla Presidenza e guardasigilli la illustreranno al Quirinale. Ci siamo, quasi certamente. Molti indizi concorrono a suggerire che la riforma costituzionale della giustizia, imperniata sulla separazione delle carriere, possa approdare già mercoledì in Consiglio dei ministri. Lo lasciano credere i toni espliciti di una figura chiave dell’Esecutivo qual è Alfredo Mantovano, il quale oggi ha spiegato come l’urgenza della modifica risieda, tra l’altro, nella necessità di “avere due Csm”.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 28 maggio 2024 Il Guardasigilli al Quirinale per illustrare la riforma della magistratura: separazione delle carriere, riforma del Csm, Alta corte per i giudizi disciplinari, avvocato nella Costituzione. Il Cdm, però, potrebbe slittare al 3 giugno. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano si recheranno oggi pomeriggio al Quirinale dal capo dello stato Sergio Mattarella per illustrare i contenuti della riforma costituzionale della magistratura. Lo confermano al Foglio fonti autorevoli. L’approvazione del disegno di legge di riforma costituzionale, incentrato sulla separazione delle carriere e la riforma del Consiglio superiore della magistratura, era stata fissata per il Consiglio dei ministri di mercoledì. Secondo le ultime indiscrezioni, tuttavia, l’approvazione potrebbe slittare a lunedì 3 giugno.
di Armando Spataro
Il Foglio, 28 maggio 2024 Le parole di Falcone e le idee di Pisapia e di Martina non convincono l’ex magistrato. La riforma “finirebbe con il compromettere gravemente la tutela dei diritti dei cittadini”. La risposta all’articolo del direttore Claudio Cerasa. Egregio direttore, nel suo articolo, pubblicato sabato 18 maggio, lei definisce la separazione delle carriere una “riforma giusta” e “anche di sinistra”, utilizzando “tre lezioni” (come lei le definisce) per dimostrarlo. Parto dalla definizione, per discutere poi del resto: da qualunque area politica possa essere sostenuta o condivisa, la riforma in questione è in realtà un’”impostura”, una mistificazione attraverso la quale, disegnando un quadro fasullo ...
di Paola Molteni
Avvenire, 28 maggio 2024 Giuseppe Delmonte ha fondato una onlus e l’ha chiamata “Olga” come la mamma uccisa da suo padre 27 anni fa: io e i miei fratelli siamo stati lasciati soli. Non deve più accadere. Si chiama “Olga”, acronimo che sta per “oltre la grande assenza”. Per questo è nata la onlus: per colmare la distanza che separa le vittime di violenza dalla politica e dalle istituzioni. Ma prima di tutto il nome è quello di Olga Granà, morta a 51 anni per mano dell’ex marito, e madre di Giuseppe Delmonte, 47enne, fondatore dell’associazione appena presentata nel capoluogo lombardo. Un progetto che grazie alla collaborazione di uno staff di professionisti in ambito sanitario, educativo e legale, punta a promuovere iniziative psicologiche, pedagogiche e formative, anche grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine.
di Angela Nocioni
L’Unità, 28 maggio 2024 Ha iniziato uno sciopero della fame nella sua cella Maysoon Majidi, 27 anni, curdo-iraniana, e nota attivista per i diritti umani, in carcere da Capodanno. Non capisce perché non viene liberata essendoci prove lampanti della sua innocenza ed essendo riuscita finalmente a farsi interrogare dalla pm: 10 ore di interrogatorio. Ad accusarla di aver collaborato a bordo con gli scafisti erano le dichiarazioni di due migranti che hanno viaggiato nella stessa barca a vela incagliatasi il 31 dicembre. I due che hanno firmato l’atto d’accusa la scagionano completamente. Hasan Hosenzadi, uno dei due, attualmente a Berlino, dichiarato irreperibile dalla Guardia di finanza delegata dal tribunale di cercarlo, tanto irreperibile da essere intervistato dall’Unità il 10 maggio ...
di Silvio Messinetti
Il Manifesto, 28 maggio 2024 Non aveva altra scelta. Per bucare il muro del silenzio sul suo grottesco caso giudiziario Maysoon Majidi ha iniziato ieri uno sciopero della fame. È rinchiusa nel carcere Rosetta Sisca di Castrovillari da sei mesi. Una protesta eclatante quanto disperata. Sia per professare la propria innocenza rispetto alle tesi accusatorie dei pm di Crotone, sia per chiedere che venga fissata con urgenza l’udienza al tribunale del Riesame di Catanzaro per l’appello contro il rigetto della richiesta dei domiciliari. Attrice e regista curdo-iraniana di 28 anni, attivista per i diritti delle donne in Iran, Majidi è fuggita dal suo paese perché perseguitata dagli ayatollah.
ansa.it, 28 maggio 2024 In Veneto, al 30 aprile scorso, i condannati ammessi a regimi esterni al carcere risultano il triplo di quelli detenuti. Il dato è emerso dal convegno organizzato oggi a Vicenza dal Consiglio regionale dell’Ordine degli Assistenti sociali del Veneto, insieme alla Fondazione Con i Bambini e ai referenti del Progetto Tra Zenit e Nadir. Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento giustizia minorile e di comunità forniti dal sistema Siepe, in Italia al 30 aprile erano 138.627 le persone in carico agli Uffici esecuzione penale esterna (Uepe) per gli adulti, di cui 27.517 in messa alla prova e 29.648 in affidamento in prova al servizio sociale. Il numero complessivo è doppio rispetto ai 61.049 detenuti in carcere. In Veneto la situazione è anche migliore: al 30 aprile i soggetti in carico agli Uepe erano 9.029, mentre quelli in carcere 2.617.
di Lina Bruno
Quotidiano di Sicilia, 28 maggio 2024 In Sicilia tre Rems con 60 ristretti e 500 pazienti in comunità. L’assessore Volo: “Ma la Regione è seconda per posti attivati”. Una chiusura che ha segnato l’inizio di una nuova fase per la gestione della malattia mentale dei reclusi ma dopo dieci anni si ha l’impressione di essere davanti a un percorso incompiuto. La legge 81 del 2014 che fissava per il primo aprile 2015 la data definitiva dell’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari arriva dopo un lungo iter partito da un’indagine parlamentare che accertò le condizioni di estremo degrado degli istituti e la generalizzata carenza di quegli interventi di cura che avevano motivato l’internamento.
di Luigi Alfonso
vita.it, 28 maggio 2024 I responsabili delle otto strutture che fanno capo al Coordinamento regionale della Sardegna delle Comunità per l’accoglienza rivolta al mondo della detenzione, hanno incontrato l’assessore della Sanità per segnalare criticità e proposte d’intervento. Un più efficace coordinamento con il sistema della giustizia e l’avvio di una campagna di ascolto reciproco. Lo chiede a gran voce il Coordinamento regionale della Sardegna delle Comunità per l’accoglienza rivolta al mondo della detenzione, composto da otto realtà che da decenni svolgono un’intensa attività su tutto il territorio dell’Isola ...
di Claudio Mazzeo*
Corriere del Veneto, 28 maggio 2024 Egregio direttore, in relazione all’articolo del 18 maggio a firma della giornalista Sara Busato, avente ad oggetto il recente convegno che si è tenuto in data 17 maggio all’intero dell’istituto penitenziario che dirigo, sento il dovere di fornire dei chiarimenti a rettifica dell’articolo che vede riportate delle affermazioni che appaiono riduttive di un più complesso e articolato intervento del sottoscritto. La questione affettività in carcere è di estrema complessità e come detto alla giornalista, pur ritenendomi favorevole in linea di principio, bisogna attendere le indicazioni del Dipartimento che proprio per questo ha istituito un apposito tavolo tecnico per studiare come attuare la sentenza della Corte costituzionale.
di Massimiliano Nerozzi
Corriere di Torino, 28 maggio 2024 È scontro tra Magistratura indipendente, il gruppo associativo più votato alle ultime elezioni del Csm, e la Camera penale, sul dramma dei suicidi in carcere, l’ultimo giovedì scorso. “Vogliono solo screditarci, strumentalizzando una situazione tragica”, si legge in una nota, che replica alle accuse dei penalisti. Dritti al punto (ammesso che questo lo sia): “La Camera penale non ha perso l’occasione di formulare affermazioni pretestuose, infondate, generiche e prive di argomentazioni in relazione all’attività della magistratura all’evidente fine - non se ne vedono altri - di screditarne l’immagine”.
di Alberto Zorzi
Corriere del Veneto, 28 maggio 2024 Sul registro degli indagati erano finiti il comandante della Polizia penitenziaria del carcere di Santa Maria Maggiore e due colleghe. Ma nei giorni scorsi, come richiesto dal pm Roberto Terzo, la loro posizione è stata archiviata dal gip Luca Marini. Nessun colpevole, dunque, per la morte di Bassem Degachi, il 38enne tunisino che il 6 giugno di un anno fa si impiccò in cella con delle lenzuola dopo aver ricevuto quella mattina una nuova ordinanza di arresto per droga, lui che vedeva ormai vicina la libertà.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 28 maggio 2024 Il Coa di Milano e l’Avvocatura stigmatizzano l’iniziativa della Procura meneghina che ha intercettato e poi chiesto misure cautelari due legali sostenendo che le parcelle professionali integravano il reato di ricettazione. Sdegno dell’Avvocatura per l’iniziativa della Procura di Milano che si è spinta a chiedere una misura cautelare interdittiva per l’attività svolta da due legali, difensori di cittadini turchi per svariate fattispecie di reato, perché avendo ricevuto dagli assistiti somme di denaro quale compenso professionale, avrebbero integrato il reato di ricettazione.
di Simona Musco
Il Dubbio, 28 maggio 2024 Un uomo è rimasto in carcere per una notte nonostante l’ordine di esecuzione sia stato archiviato 12 anni fa: “Il potere di limitare la libertà maneggiato con disinvoltura”. L’ordine di esecuzione era stato archiviato 12 anni fa e le pene dichiarate estinte. Ciononostante, un uomo è stato arrestato a Malpensa, subito dopo essere atterrato dopo un lungo viaggio, e trattenuto per una notte in carcere, “complice” la domenica.
di Tito di Persio
Il Messaggero, 28 maggio 2024 Il politico e critico d’arte Vittorio Sgarbi ieri mattina si è recato a casa dei genitori di Patrik Guarnieri, il ragazzo suicida il giorno del suo 21esimo compleanno (13 marzo scorso) in cella nel carcere di Castrogno. Sgarbi si è recato a Giulianova per portare le sue condoglianze alla famiglia Guarnieri e, insieme al suo staff, si è reso disponibile affinché il caso venga discusso con un’interrogazione presso il Parlamento europeo il prossimo 15 luglio. Sgarbi ha ricordato ai presenti che la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso un’importante ammonizione nei confronti dell’Italia riguardo alle condizioni carcerarie nel Paese.
di Costanza Francesconi
Corriere del Veneto, 28 maggio 2024 È la prima volta in Italia. “Così combattiamo le recidive”. Un detenuto di Venezia sta finendo di scontare la pena impiegato nella cucina di un albergo cittadino. Esce la mattina e rientra la sera, percepisce regolare stipendio e vive nella sezione “semi liberi” di Santa Maria Maggiore, la più vicina alle mura. A Belluno dieci ospiti della casa circondariale sono stati assunti da un’azienda che vi opera all’interno, mentre alcune detenute al carcere della Giudecca, formate come operatrici ai piani, sono pronte a prestare servizio in aziende a caccia di personale.
di Cristina Pastore
La Stampa, 28 maggio 2024 L’orto in carcere vedrà la luce con l’assistenza di un tecnico agronomo di Vco Formazione. Lo hanno chiamato “Semi di libertà”, perché coltivando ortaggi e piccoli frutti in carcere si lavora alla vita che verrà dopo, da uomo libero che vuole voltare pagina e ricominciare. Il progetto è un’iniziativa della comunità della casa circondariale di Verbania. L’anno scorso in cordata con numerosi partner i detenuti hanno realizzato un campetto sportivo in uno dei cortili del penitenziario a Pallanza, dove c’è spazio anche per un orto. La direttrice Claudia Piscione sta facendo rete per sostenere questa nuova attività con Comune, associazioni e volontari che si spendono per costruire le basi per il reinserimento sociale dei detenuti attraverso programmi di rieducazione.
di Alessandra Zanardi
Il Giorno, 28 maggio 2024 Progetto di reinserimento che offre ai detenuti la possibilità di fare formazione in un laboratorio attrezzato per imparare il mestiere di manovale ed essere impiegati poi nei cantieri dell’hinterland. La formazione e il lavoro come strumenti di reinserimento sociale. Con questa filosofia, ieri nel carcere di Opera è stata inaugurata la scuola edile, un laboratorio attrezzato dove i detenuti potranno imparare il mestiere di manovale ed essere successivamente impiegati dalle aziende per svolgere attività nei cantieri. Nato da un’idea di don Gino Rigoldi e della direzione carceraria, il progetto è sposato da svariati enti ...
tg24.sky.it, 28 maggio 2024 L’evento di Sky Tg24 ha visto ospiti Silvio Ciappi, criminologo, e Gianluca Guida, direttore del carcere minorile Nisida di Napoli, per parlare di criminalità minorile, numeri e cause del fenomeno, con un focus particolare sulle ragazze. L’emarginazione e la solitudine individuale, ma anche la speranza di una nuova vita fuori dalle carceri. A Live In Milano si è parlato di criminalità minorile, con un focus particolare sulle ragazze detenute negli istituti di pena per minori, insieme a Silvio Ciappi, criminologo, e Gianluca Guida, direttore del carcere minorile Nisida di Napoli.
CULTURA
di Davide Conti
Il Manifesto, 28 maggio 2024 A cinquant’anni dall’eccidio di Piazza della Loggia a Brescia. I volumi di Benedetta Tobagi per Laterza, e di Pietro Garbarino e Saverio Ferrari per Red Star Press. Sfatato il falso mito per cui quegli eventi sarebbero inintelligibili e ricostruite precise responsabilità. I legami tra la destra eversiva, gli apparati militari dell’intelligence italiana e dell’alleanza atlantica. Due analisi rigorose del fenomeno che ha insanguinato a lungo il Paese all’ombra della Guerra Fredda e nel quale hanno giocato un ruolo di primo piano i neofascisti.
AFFARI SOCIALI
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 28 maggio 2024 Saranno in servizio dal 2 giugno: 100 euro al giorno più vitto e alloggio. I responsabili del cantiere del Genio dell’Aeronautica militare provano a sbarrare il passo: “Ci dispiace, senza autorizzazione qui non si può entrare”. Alle loro spalle alte palizzate proteggono da occhi indiscreti l’hotspot che diventerà primo approdo dei migranti soccorsi in acque internazionali da navi militari italiane, portati qui per essere sottoposti a procedure accelerate di frontiera e rimpatrio.
di Massimiliano Gallo
Il Riformista, 28 maggio 2024 Oggi Stefano Rosso sarebbe additato come un pericoloso sovversivo. È il cantautore (da tempo scomparso) della celebre storia disonesta, il brano sull’eterna querelle che all’epoca l’artista definì dell’hashish legalizzato. Era la canzone dal ritornello “Che bello, due amici una chitarra e lo spinello”. Quasi cinquant’anni dopo, il dibattito è più o meno lo stesso. Nel frattempo il fronte della legalizzazione ha dovuto ingoiare parecchi passi indietro. Ora non ci si batte più per legalizzare la cannabis. Obiettivo che oggi equivale a un’utopia. Il governo Meloni vuole vietare anche la cosiddetta cannabis light.
di Lucia Capuzzi
Avvenire, 28 maggio 2024 “Un tragico errore”. Così il premier Benjamin Netanyahu ha definito la strage di profughi a Rafah: almeno 45 vittime, oltre la metà donne e bambini. Morti senza nome né volto. Non solo perché i loro corpi sono stati divorati dalle fiamme: 153 uccisi, in media, al giorno sono troppi per essere ricordati. Anche nel clima di assuefazione globale all’orrore, però, il massacro di Rafah ha conquistato, per un momento, la ribalta mediatica. Una dopo l’altra sono arrivate le condanne della comunità internazionale. Il governo israeliano ha espresso il proprio rammarico per il “tragico errore”. Espressione quest’ultima particolarmente azzeccata. La parola “errore” porta in sé il senso dell’errare, ma anche l’amara constatazione dell’aver deviato dalla retta via. L’errore - secondo l’origine etimologica - è una deviazione dal giusto.
di Nathalie Tocci
La Stampa, 28 maggio 2024 C’è una chiara escalation militare, politica e giuridica in Medio Oriente, ma diverse e contrastanti sono le letture che possiamo darne. L’invasione israeliana di Rafah va avanti. È iniziata gradualmente, quasi furtivamente, sullo sfondo degli appelli internazionali a non procedere. Dopo un attacco di Hamas, intercettato da Israele (evidenziando che dopo otto mesi l’organizzazione è ancora in piedi), l’esercito israeliano ha colpito la tendopoli di Tal as-Sultan a Rafah, che Israele stessa aveva designato come “zona sicura”. Decine le vittime civili palestinesi bruciate nelle loro tende, e centinaia i feriti.
di Sebastiano Canetta
Il Manifesto, 28 maggio 2024 La denuncia. Human Rights Watch incalza il colosso automobilistico tedesco per la joint venture con Pechino. “Non può lavarsi le mani dalle sue responsabilità”. Quarantotto ore prima dell’assemblea annuale del gruppo Volkswagen Human Rights Watch e il Centro europeo per i diritti umani (Ecchr) si appellano direttamente agli azionisti. “Fatevi dire dai dirigenti come intendono eliminare il lavoro forzato degli operai uiguri nella fabbrica co-gestita con il costruttore automobilistico Siac controllato dallo Stato cinese. Vw non può semplicemente lavarsi le mani dalle sue responsabilità nelle joint venture con Pechino” è l’istanza più che imbarazzante per i vertici del marchio simbolo del made in Germany.
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APPUNTAMENTI DI RISTRETTI
APPUNTAMENTI
Incontro-dibattito: "DDL Sicurezza: tutte le ragioni del no" (Online, 28 maggio 2024, ore 20.30)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 2 giugno 2024
Incontro-dibattito: "Il mondo delle carceri, tra sovraffollamento e suicidi" (Genova, 3 giugno 2024)
Seminario del Cesvot: "Giustizia di comunità. Il ruolo del Terzo settore" (Firenze, 14 giugno 2024)
BANDI E CONCORSI