Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di lunedì 20 maggio 2024
di David Allegranti
La Nazione, 20 maggio 2024 Il sovraffollamento carcerario in Italia peggiora con l’arrivo dell’estate, mettendo a rischio la salute dei detenuti. La situazione critica coinvolge anche i giovani reclusi, con proposte di soluzione critiche. Già in condizioni ordinarie le carceri italiane sono un posto orribile, salvo qualche eccezione (come Gorgona). Figuriamoci con il caldo. Soffre la comunità dei liberi, pensate a come possono stare i ristretti, che vivono in prigioni sovraffollate e fatiscenti. Al 30 aprile 2024 erano 61.297 i detenuti presenti a fronte di una capienza regolamentare di 51.167 posti.
lavocedelpopolo.it, 20 maggio 2024 Come già accaduto lo scorso 18 aprile, i Garanti dei diritti delle persone private della libertà personale sono tornati a far sentire la loro voce per portare l’attenzione sulla grave situazione che affligge gli istituti di pena italiani, denunciata lo scorso marzo anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che aveva espresso parole di forte preoccupazione e accorate richieste di interventi migliorativi, nell’ottica di una piena implementazione dei principi costituzionali e, in particolar modo, del rispetto di quanto sancito dall’art. 27 della Costituzione.
di Giulio Cavalli
Left, 20 maggio 2024 Vi sentite più sicuri ora che un esercito di ragazzini affolla le carceri pronto ad affinare inclinazioni delinquenziali? Il modello della giustizia minorile in Italia, fin dal 1988, aveva sempre messo al centro il recupero dei ragazzi, in un’età cruciale per il loro sviluppo. Dopo il decreto Caivano non è più così. Dal 1998 (primo dato storico registrato da Antigone) ad oggi non si erano mai registrati numeri così alti. E sarebbero potuti essere anche più alti senza la disposizione, fortemente negativa, che dà potere ai direttori di inviare i giovani adulti (ragazzi fino a 25 anni che hanno commesso un reato da minorenni) nelle carceri per adulti, interrompendo così relazioni educative importanti.
di Edmondo Bruti Liberati*
Il Foglio, 20 maggio 2024 Possiamo accostarci alla separazione delle carriere evitando toni apocalittici hinc et hinde? È possibile evitare, citando Giovanni Falcone o Licio Gelli, l’argumentum auctoritatis e quello ad personam, argomenti insieme tra i più abusati e i più deboli come ci insegnano i manuali di retorica? È possibile ricordare che la comparazione è un’arte difficile: ogni norma, ogni istituto e il ruolo di ogni attore vanno inseriti nel contesto della struttura complessiva dello Stato e, soprattutto, occorre fare riferimento alla realtà effettiva del funzionamento di sistemi processuali, non di rado alquanto distante da quello che si potrebbe dedurre dalla teoria delle norme?
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 20 maggio 2024 La legge sull’ordinamento giudiziario che non è andata in porto: nel 2001 la proposta di Pisapia e Russo Spena (Rifondazione). Il dibattito sulla separazione delle carriere nella magistratura non è nuovo. Nuovo e diverso è l’approccio al tema da sinistra. Il 12 giugno 2001 i deputati Giuliano Pisapia e Giovanni Russo Spena, di Rifondazione comunista, presentavano una loro proposta di legge per modificare l’articolo 190 dell’ordinamento giudiziario “in tema di distinzione delle funzioni requirenti e giudicanti e di passaggio da una funzione all’altra”. Queste le loro motivazioni.
di Liana Milella
La Repubblica, 20 maggio 2024 Parola di Nordio: telefonate tranquilli, nessuno vi registrerà. Lo dice da quando è diventato ministro della Giustizia. A 18 mesi dal suo incarico, perché lui non è un fulmine di guerra, il leit motiv sta diventando realtà. Subito dopo le europee, passerà definitivamente alla Camera il suo primo e unico disegno di legge sull’abuso d’ufficio che impedisce pure la trascrizione delle intercettazioni non rilevanti e proibisce ai giornalisti di pubblicare quelle che non sono contenute negli atti dei giudici.
di Pietro Maiorana
Il Riformista, 20 maggio 2024 I pm delimitano e misurano la superficie del teorema accusatorio ed emettono gli ordini di custodia cautelare come se gli indagati fossero già colpevoli, da perfetti inconsapevoli seguaci del matematico greco Eudosso. Il calcolo per esaustione è un metodo matematico utilizzato per determinare la superficie di una figura irregolare non altrimenti misurabile. Consiste nello scomporre la figura in diverse parti più regolari e semplici e nel calcolare l’area di quelle misure e poi sommare i risultati, per avvicinarsi alla misurazione più precisa possibile della figura irregolare. Ovviamente questo metodo richiede una grande precisione nel suddividere l’area del poligono da misurare in più parti e nel calcolare con accuratezza e precisione le rispettive parti.
TERRITORIO
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 20 maggio 2024 Come promesso, con questo secondo numero completiamo un racconto che, in realtà, potrebbe continuare a lungo: le storie calabresi - alcune davvero incredibili - di vicende giudiziarie clamorose terminate nel nulla. Anticipiamo subito la scontata obiezione dell’arbitrio statistico di questo racconto, sospettabile di essere una selezione chirurgica di insuccessi accusatori, tacendo dei successi. La risposta sta nei numeri ufficiali: poco meno della metà delle liquidazioni di risarcimenti per ingiusta detenzione a carico dello Stato nel solo 2022 riguarda casi giudiziari definiti nei distretti di Corte di Appello di Catanzaro e Reggio Calabria.
ansa.it, 20 maggio 2024 “Al rifiuto del medico della Asl di visitare un detenuto è esplosa una protesta vibrata, sfociata in momenti di concitazione con la rottura di alcune vetrate le cui schegge hanno ferito lievemente due agenti di polizia. Non c’è stata alcuna colluttazione, né aggressione da parte dei detenuti verso gli agenti e ora la protesta è rientrata”. Lo dice all’Ansa il direttore del carcere di Benevento, Gianfranco Marcello, a proposito dei disordini avvenuti nella Casa di reclusione. “Dopo la protesta gli stessi detenuti hanno collaborato alla pulizia e a sistemare i locali”, ha dichiarato il direttore. I due agenti feriti sono stati medicati in ospedale ed hanno fatto rientro a casa per sottoporsi a nuovi controlli domani.
Il Dubbio, 20 maggio 2024 La nota di Ciambriello e Sannino dopo i toni allarmistici del sindacato di polizia su quanto verificatosi in carcere. Ieri mattina nel carcere di Benevento si sono registrati momenti di tensione, il motivo sarebbe stato il mancato accompagnamento di un detenuto ad effettuare una visita medica all’interno della Casa Circondariale, il quale si è ribellato. Si sono verificati attimi di protesta durante i quali è stato mandato in frantumi un vetro e due poliziotti hanno riportato lievi lesioni, successivamente sono stati prontamente medicati in ospedale e sono poi rientrati a lavoro.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 20 maggio 2024 Impianti, attrezzature e layout all’avanguardia, personale competente ed efficiente: il laboratorio di Ermenegildo Zegna che produce divise formali per la Polizia penitenziaria è, a tutti gli effetti, un’azienda industriale. Solo che i suoi dipendenti al termine dell’orario lavorativo, invece di tornare a casa rientrano nelle stanze di detenzione. Il capannone industriale si trova, infatti, nel padiglione a trattamento intensificato della Casa circondariale di Biella e le 55 persone che vi lavorano (più i 5 addetti alle pulizie) sono detenute.
di Luigi Mollo
vanityfair.it, 20 maggio 2024 L’Università di Padova offre la possibilità ai detenuti di potersi laureare, facilitando così il reinserimento nella società “libera”. Ne parla qui Francesca Vianello, coordinatrice delle attività didattiche del Polo universitario nella Casa di reclusione di Padova. La carcerazione lascia delle tracce indelebili sulla pelle dell’anima, non esiste chirurgo che le possa operare. Quando il pesante portone si chiude dietro alle tue spalle, entri in un nuovo mondo, dove il tempo si ferma. Il pensiero non ti abbandona mai, rallenta il respiro, si ha fame di quell’aria che si respirava all’esterno e si cerca di colmare questa fame impegnando ogni battito della giornata in qualsiasi attività che possa farti sentire vivo.
di Filippo Lezoli
cattolicanews.it, 20 maggio 2024 “Non è presente nell’agenda politica. Il carcere non porta voti”. Fulvio Fulvi, giornalista di Avvenire ospite al Collegio Sant’Isidoro della sede piacentina dell’Università Cattolica, introduce così l’incontro “Cosa c’è dietro le sbarre? Il carcere tra sovraffollamento, salute e riscatto sociale”, organizzato nell’ambito di “Avvenire in Campus”, progetto che coinvolge firme illustri del quotidiano di ispirazione cattolica e personalità del mondo dell’informazione.
di Jacopo Gozzi
Il Resto del Carlino, 20 maggio 2024 Con 2.500 presenze e oltre 15.000 visualizzazioni online che andranno a crescere nei prossimi mesi grazie alle registrazioni degli incontri disponibili sui canali digitali della manifestazione, la quinta edizione del Festival della Giustizia Penale, che si è conclusa ieri mattina al Teatro San Carlo, è stata un successo. La manifestazione articolata tra Modena, Carpi, Sassuolo e Pavullo ha coinvolto una serie di relatori del calibro di Giuliano Amato, Roberto Formigoni, Beniamino Zuncheddu e Francesca Scopelliti, con interventi tecnici e divulgativi che hanno trattato il tema della vita e della morte nella Giustizia penale.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 20 maggio 2024 Test ai magistrati, gogna mediatica, casi giudiziari. Ma anche carceri al collasso, diritti umani, fine vita. Di tutto questo e di tanto altro si è parlato durante i quattro giorni di stand del Dubbio alla trentaquattresima Libro di Torino, con la partecipazione di esperti del settore, politici e giornalisti. E di tanti curiosi e visitatori del Salone, che si sono fermati per assistere agli incontri, ai dibattiti, alle interviste. E che hanno apprezzato l’installazione di una finta gogna mediatica alla quale tutti potevano sottoporsi, per provare sulla loro pelle cosa significa essere sbattuti in prima pagine per inchieste che poi spesso finiscono, magari dopo anni, nel nulla.
di Lorenzo Castellani
Il Domani, 20 maggio 2024 Il Cise, Centro studi elettorali della Luiss, ha appena pubblicato uno studio demoscopico di grande interesse per la campagna elettorale delle europee. In un clima in cui il dibattito stenta a decollare, lo studio offre spunti per cercare di cogliere dinamiche potenzialmente decisive per l’esito elettorale che restano sotto traccia. Il Cise, Centro studi elettorali della Luiss diretto dallo scienziato politico Lorenzo De Sio, ha appena pubblicato uno studio demoscopico di grande interesse per la campagna elettorale delle europee. In un clima in cui il dibattito stenta a decollare, lo studio offre spunti per cercare di cogliere dinamiche potenzialmente decisive per l’esito elettorale che restano sotto traccia.
di Andrea Malaguti
La Stampa, 20 maggio 2024 “Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi” - Shakespeare, Re Lear. I ciechi siamo noi. Parto da una cosa che ha detto ieri Papa Francesco. A Verona. Davanti a trentamila persone. C’era anche molto Piemonte con lui, molta Torino. Da don Ciotti a Carlin Petrini. Si parlava di pace, parola diventata bestemmia, come se evocarla fosse già un tradimento, come se volesse dire abbandonare gli ucraini al proprio destino o negare il diritto all’autodifesa dello stato di Israele, se non addirittura la sua natura, il suo sacrosanto - non negoziabile - diritto di esistere. Come se fosse una rinuncia a valori che ci scivolano tra le dita, che non capiamo più, mentre mancano tre settimane alle elezioni europee e il sangue e la violenza ci inseguono dalla Slovacchia a Berlino, dalla Svezia a Parigi.
di Andrea Riccardi
Avvenire, 20 maggio 2024 In pochi anni, è avvenuto un cambiamento profondo: la pace è scivolata via dai dibattiti internazionali. In primo piano c’è la guerra. Si considera spesso la pace come un’aspirazione da “anime belle”, a volte apprezzate per l’ingenuità, a volte disprezzate o accusate di complicità con chi invade, fa la guerra e via dicendo. In qualche anno, si è formato questo pensiero prevalente dal sapore amaro, ma che si vuole realista. L’aggressione russa all’Ucraina è stato il punto di svolta. Da allora la prospettiva è combattere o aiutare a combattere. Del resto, la resistenza ucraina ai russi s’è imposta per forza e sacrificio.
di Walter Veltroni
Corriere della Sera, 20 maggio 2024 Il caso della bimba malata di tumore derisa da pochi hater. Ma è il momento di porsi delle domande. Asia, una bambina di 14 anni malata di tumore al rene, ha ricevuto un messaggio dal capo dello Stato che, in un tempo civile, non avrebbe mai dovuto raggiungerla. Sergio Mattarella ha voluto, con la sensibilità che gli è propria, scriverle allo scopo di consolarla per gli attacchi ricevuti sui social. “‘Sta pelata”, “Non ti odio ma lo sai che le persone sono tue amiche solo per il cancro di Wilms o cosa hai?”, “Spero che ci rimani, in ospedale” e via dicendo. Abbiamo visto recentemente video di persone che, di fronte al ferito di un incidente stradale, facevano selfie. O abbiamo letto degli insulti in rete a Liliana Segre.
di Cristina Franchini
L’Unità, 20 maggio 2024 Questo è il senso del perdono: non dimenticare, condonare, subire, considerarsi superiori o inferiori. Ma accogliere la vita nella sua interezza, uscire dal giudizio di sé e del prossimo per liberare e guarire il passato, rendendo reale un futuro migliore. Quanto tempo occorre per perdonare? Per realizzare, nel senso di rendere reale, la trasformazione di qualcosa di grosso, di qualcosa di grave? Viviamo a ritmi accelerati, ma la vita e i suoi accadimenti hanno i propri tempi, per manifestarsi.
di Simone Alliva
L’Espresso, 20 maggio 2024 Cresce la consapevolezza per le istanze della comunità arcobaleno. Ma se su alcune tematiche la maggioranza dimostra di essere assai più avanti rispetto alla politica, si conferma una spaccatura sulle persone transgender e sulla gestazione per altri (da permettere o vietare in base all’orientamento sessuale). In anteprima i risultati dello studio delle Università di Verona e Pavia. Da cui si può costruire anche un “identikit dell’omofobo”.
di Claudio Cerasa
Il Foglio, 20 maggio 2024 C’è stato un tempo in cui la politica raccontava soprattutto a sé stessa che il benessere di un Paese è inversamente proporzionale al numero di migranti accolti. Il ragionamento era grosso modo questo: più sono i migranti, meno sono i posti di lavoro, meno sono i posti di lavoro più i nativi sono disoccupati, più i nativi sono disoccupati e più gli elettori sono arrabbiati, più gli elettori sono arrabbiati e più la vita di chi governa diventa un incubo. Negli ultimi mesi, però, la favola raccontata dagli amici del giaguaro sovranista si è completamente ribaltata e il dato interessante è che oggi vi sono diversi casi di studio, alcuni anche molto vicini all’Italia, che dimostrano che la teoria esposta un tempo dal partito della xenofobia si è semplicemente capovolta.
di Alessandra Ziniti
La Repubblica, 20 maggio 2024 La scadenza del 20 maggio cade nel vuoto. Tempi ancora lunghi per la realizzazione delle strutture in cui verranno rinchiusi i migranti che l’Italia intende rimpatriare. Bonelli: “Che fine hanno fatto le ragioni di estrema urgenza per l’appalto?”. Avrebbero dovuto aprire oggi ma a Schengjin e a Gjiader al momento ci sono solo le ruspe. L’inaugurazione in pompa magna dei centri per migranti in Albania che - dice Giorgia Meloni - mezza Europa ci invidia, come ampiamente previsto, è rimandata a data da destinarsi, probabilmente non prima dell’autunno.
di Iuri Maria Prado
Il Riformista, 20 maggio 2024 “Se cade Rafah, cade Gaza”. Che sembra, secondo che lo si guardi da una parte o dall’altra, l’allarme di un generale attestato a difesa di una ridotta o l’augurio del nemico che la assedia. E invece quelle parole sono scappate di bocca a uno dei quattro avvocati che l’altro ieri, davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, chiedevano l’emissione di nuove misure a carico di Israele. In buona sostanza, la richiesta che la Corte ordini il ritiro da Gaza, l’immediata cessazione delle operazioni belliche e il ripristino del flusso degli aiuti.
di Francesca Mannocchi
La Stampa, 20 maggio 2024 Prima della guerra. entravano 500 camion al giorno, che erano a malapena necessari per sfamare la popolazione. Sul C-130 dell’Aeronautica giordana che paracaduta il cibo. Il paesaggio è oltre l’immaginabile, palazzi di quindici piani rasi al suolo. Un militare: “Aiuto i fratelli palestinesi”. Venerdì scorso i primi rifornimenti dal molo galleggiante americano. La distanza tra ciò che serve e ciò che manca a Gaza dall’alto si vede nitidamente. Ciò che serve è a bordo del C-130 dell’Aeronautica Giordana che ci porta sui cieli della Striscia, ciò che manca è l’accesso da terra.
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 20 maggio 2024 Il codice penale del Marocco vieta l’aborto a meno che non sia praticato da un medico o da un chirurgo che hanno l’abilitazione e sia ritenuto necessario per salvaguardare la salute o la vita della donna. Chi abortisce o prova ad abortire per altre ragioni rischia da sei mesi a due anni di carcere, cui potrebbero aggiungersi ulteriori condanne per il “reato” di relazione sessuale extramatrimoniale. La legge proibisce la diffusione di informazioni sull’aborto, impedendo così alle donne di prendere decisioni consapevoli sulle loro gravidanze. “Incitare all’aborto” in qualsiasi modo, anche parlandone in pubblico o distribuendo materiale, può comportare fino a due anni di carcere.
DOCUMENTI
PETIZIONI
Proposta di legge "Sciascia-Tortora" per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole. Per aderire clicca QUI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 20 al 26 maggio 2024
BANDI E CONCORSI