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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 1 maggio 2024

di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci

La Repubblica, 1 maggio 2024 Misure alternative non concesse, cinquemila uscite in meno in un anno e una circolare applicata al contrario. Con i detenuti costretti a rimanere 20 ore su 24 dietro le sbarre. Gli agenti: “Qui ogni giorno è una polveriera”. In carcere niente accade per caso. Le botte al Beccaria, la precedente vergogna di Santa Maria Capua Vetere, le sommosse, i suicidi tra i detenuti e le guardie penitenziarie sono sintomo e conseguenza di errori, sottovalutazioni e, talvolta, di precise scelte politiche. Repubblica ricostruisce quali circolari interne, coperture e promesse non mantenute abbiano contribuito a rendere le prigioni italiane delle “polveriere senza più controllo”, per usare una definizione in voga tra gli stessi poliziotti della Penitenziaria.

 

di Girolamo Monaco*

huffingtonpost.it, 1 maggio 2024 Spett.le HuffPost, mi chiamo Girolamo Monaco e sono il direttore dell’Istituto Penale per i Minorenni di Treviso. Ho letto i Vostri articoli a seguito delle violenze commesse dentro l’IPM di Milano. Come persona e operatore sociale, dopo alcuni giorni di riflessione, come direttore di un Istituto Penale per Minorenni, sento il dovere etico di partecipare e (nel mio piccolo) contribuire al dibattito che quei tristi fatti impongono a tutto il sistema della Giustizia, soprattutto quella che è istituita in favore dei minorenni. Di fronte alle violenze del “Beccaria” io non ho parole. Non ho parole, ma non posso neppure restare in silenzio. Sono coinvolto e responsabile: non posso far finta che la struttura milanese sia assolutamente diversa da quella nella quale io lavoro. Davvero poco importa se i fatti sono accaduti a Milano, piuttosto che a Palermo, o Roma, o Treviso.

 

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 1 maggio 2024 Formare attraverso progetti comuni le figure che hanno il compito di custodire e rieducare le persone ristrette in carcere. Di fronte a quanto accaduto all’Istituto per minori “Beccaria” di Milano, dove 13 giovani agenti (quasi tutti di prima nomina) sono stati arrestati con l’accusa di aver maltrattato, abusato e persino torturato, una dozzina di reclusi tra i 16 e i 17 anni, l’unica soluzione possibile per evitare altri simili orrori, è riformare l’intero sistema dell’esecuzione penale minorile, puntando sulla preparazione coordinata del personale. Un’alleanza tra poliziotti penitenziari, educatori, operatori sociali.

 

di Davide Varì

Il Dubbio, 1 maggio 2024 “L’intero sistema delle pene e della loro esecuzione dovrà essere oggetto di una profonda riforma, che finalmente porti il carcere alla sua vocazione costituzionale ripartendo dai lavori degli Stati Generali dell’Esecuzione Penale, colpevolmente abbandonati al dimenticatoio delle battaglie politiche impopolari, ma prima di ogni altra cosa, qui e ora, è necessario un intervento che diminuisca con effetto immediato il numero della popolazione carceraria, lo impone ogni principio anche sovranazionale di tutela dei diritti umani, lo chiedono le nostre coscienze. Il tempo dell’agire è davvero scaduto”.

 

di Valter Vecellio*

Il Dubbio, 1 maggio 2024 Dieci anni fa papa Jorge Bergoglio, quell’uomo “venuto da quasi la fine del mondo”, telefona a Marco Pannella. Si informa delle sue condizioni di salute, dopo l’intervento d’urgenza all’aorta addominale. Un colloquio che dura una ventina di minuti. Dopo quella telefonata, è il caso di dire, ristoratrice, Marco interrompe lo sciopero della sete intrapreso per chiedere, pensate, il miglioramento delle condizioni dei detenuti nelle carceri. Uno sciopero iniziato nonostante l’intervento all’aorta. Papa Francesco chiede se corrisponde al vero quanto ha letto sui giornali circa l’intenzione di riprendere subito lo sciopero della fame e della sete.

 

fpcgil.it, 1 maggio 2024 “A 18 mesi dall’insediamento del Governo Meloni le prospettive di vedere modificate le condizioni detentive di chi si trova in privazione della libertà e del personale che è incaricato di curare l’esecuzione di detti provvedimenti non pare migliorare, anzi è decisamente peggiorata. A sostegno delle posizioni rigide del Governo giunge anche il Garante Nazionale delle persone private della libertà: il nuovo Ufficio, insediatosi da due mesi, non appare allarmato da questa situazione di grave disagio, anzi sostiene le posizioni del Governo senza tuttavia suggerire soluzioni che possano nel breve e medio termine arrecare sollievo alle persone detenute e quindi anche al personale penitenziario”.

 

di Errico Novi e Valentina Stella

Il Dubbio, 1 maggio 2024 Non solo il divorzio giudici-pm: nel ddl del ministro anche la selezione casuale degli eleggibili al plenum. È circolata per qualche ora, ieri mattina, l’ipotesi che la riforma della separazione delle carriere e del Csm finisse immediatamente sul tavolo del Consiglio dei ministri. Previsione poi smentita: il ddl del guardasigilli Carlo Nordio sarà discusso a Palazzo Chigi attorno a metà maggio. Ma l’attenzione sul tema è già alta. E sembra mettere in allarme l’Anm, che ieri ha diffuso una risoluzione dell’Associazione europea dei giudici relativa alla doppia riforma: “Tali iniziative costituiscano un grave attacco all’indipendenza della magistratura”, recita il documento, in cui si paventa addirittura un pericolo per “l’attuale equilibrio di poteri”.

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 1 maggio 2024 Impiego legittimo se possibile nello Stato del cittadino intercettato. Arrivano le indicazioni della Corte Ue sul percorso di acquisizione di comunicazioni criptate nelle indagini contro la criminalità internazionale. Tema sul quale, solo poche settimane fa, sono intervenute in Italia le Sezioni unite penali. Ora i giudici europei, nella sentenza nella causa C-670/22, precisano le condizioni di compatibilità con la direttiva sull’ordine europeo di indagine per quanto riguarda la trasmissione e l’utilizzo delle prove. In particolare, un ordine europeo di indagine indirizzato a ottenere la trasmissione di prove già raccolte da un altro Stato membro può essere adottato anche da un pubblico ministero.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 1 maggio 2024 La fissazione della scadenza è a carico dei giudici di merito o di quello dell’esecuzione e in caso manchi è lo stesso Pm che chiede la revoca che deve domandare di stabilire quale sia il termine finale. Non è legittima la revoca della sospensione condizionale della pena per il mancato adempimento dell’obbligo risarcitorio imposto come condizione per godere del beneficio se né il giudice della condanna, né quello dell’impugnazione o quello dell’esecuzione hanno fissato il termine per adempiere. Quindi il pubblico ministero che chieda la revoca del beneficio subordinato all’adempimento deve preventivamente domandare al giudice dell’esecuzione di stabilire quale sia il termine finale che rileva ai fini della perdita della sospensione condizionale della pena riconosciuta al condannato.

 

di Sandro De Riccardis e Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 1 maggio 2024 La procura acquisisce tutte le cartelle cliniche degli ultimi due anni. Analisi per capire se i referti dei detenuti siano stati modificati per mascherare le violenze. A partire dalla prossima settimana le pm titolari dell’inchiesta sulle violenze al Beccaria sentiranno otto giovani detenuti del carcere minorile. S’indaga infatti su ulteriori episodi di maltrattamenti, oltre a quelli già ricostruiti dalla procura che la settimana scorsa hanno portato all’arresto di tredici agenti di polizia penitenziaria e alla sospensione di otto loro colleghi, in un’indagine che conta più di 25 indagati. Si cerca di capire, insomma, se ci sono ulteriori vittime di umiliazioni e pestaggi.

 

di Fabrizia Giuliani

La Stampa, 1 maggio 2024 Pietà l’è morta. Ho pensato questo quando ho letto, la prima volta, degli abusi avvenuti all’Istituto Penale per minori intitolato a Cesare Beccaria - la sua memoria ci perdoni -. L’ho pensato perché erano i giorni intorno al 25 aprile, discutevamo della Liberazione, della memoria condivisa, della storia. Non pensavo al passato, vorrei chiarire subito l’equivoco: pensavo al futuro che immaginavano i giovani in montagna, consapevoli che non tutti avrebbero avuto il privilegio di restare vivi e condividerlo.

 

di Daria Bignardi

Vanity Fair, 1 maggio 2024 Che in carcere si picchi è risaputo. Gli stessi detenuti ne parlano con impotenza e disillusione come di un fatto endemico, che non è neanche colpa degli agenti, ma del sistema. Come se, in un posto così pieno di dolore, malattia, povertà, ingiustizie, tensioni, antichi problemi irrisolti che si aggiungono a problemi sempre nuovi, la violenza fosse inevitabile. Nessuno capisce e difende gli agenti meglio dei detenuti: in fondo vivono insieme, condividono la stessa realtà. Il sovraffollamento, la mancanza di cura, la mancanza di senso quando la reclusione − capita nella maggioranza dei casi − non rispetta la Costituzione, che direbbe (articolo 27) che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e che devono tendere alla rieducazione del condannato.

 

di Lillo Montalto Monella

rainews.it, 1 maggio 2024 Il sovraffollamento in carcere resta il problema principale insieme al lavoro e alla salute. Seduti l’uno accanto all’altro, due Garanti dei detenuti di Udine. Ultimo giorno dopo il triennio di attività in carcere, in questo ruolo, per Franco Corleone che passa il testimone all’avvocato penalista, ex consigliere comunale, Andrea Sandra, nominato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Udine. Andrea Sandra: “ci sono problemi legati al sovraffollamento, la cosa principale, ma ci sono anche e soprattutto problemi legati alla salute dei reclusi, ma anche di coloro che in carcere ci lavorano, e sarà uno dei temi di massima attenzione”.

 

di Maria Vittoria Gaviano

La Nazione, 1 maggio 2024 Cna porta la formazione all’interno della Casa circondariale di Grosseto con due percorsi di qualifica per diventare curatore di interventi ortoflorovivaistici e operatore di lavorazione di prodotti panari, dolciari e da forno. Il progetto “Com.pa.i.o” finanziato dalla Regione Toscana, sostenuto dal Comune di Grosseto, promosso da Cna Servizi con Heimat, Cpia, il “Melograno” in collaborazione con l’azienda Favilli.

 

di Viola Giannoli

La Repubblica, 1 maggio 2024 Il progetto di formazione e reinserimento al lavoro per le recluse coinvolte in laboratori di edilizia, idraulica, artigianato d’alta moda. “Qui c’è la centralina, qua il campanello, l’interruttore l’ho collegato alla lampadina… funziona!”. Non è semplice montare un generale su una barra Din, installare i differenziali magnetotermici con differenti amperaggi, mettere i salvavita, un ponte, scegliere i cavi, del colore giusto, da inserire nei morsetti, le entrate, le uscite. E non è facile nemmeno confezionare una rosa di petali di raso bianco da cucire su un abito da sposa per un atelier d’alta moda. Se dalla finestra, prima del verde fuori, si vedono le sbarre, forse è ancora più difficile. “Ma dicono che pagano bene, allora è il lavoro mio!”.

 

di Elisa Messina

Corriere della Sera, 1 maggio 2024 Visitabile dai primi di maggio la parte del carcere dove sono stati reclusi i terroristi negli anni 70 e poi i mafiosi dopo le stragi di Falcone Borsellino. Un recupero realizzato dal Parco Arcipelago Toscano. Ma il resto dell’isola è in rovina. Le sbarre e le porte blindate sono azzurre come il mare che è lì fuori a pochi metri. Ma è un mare inaccessibile a chi finiva in queste celle minuscole. Siamo sull’isola di Pianosa, dentro un corridoio della “diramazione Agrippa”, che, dal 1977 per volontà del generale Dalla Chiesa, divenne carcere di massima sicurezza per i terroristi e, poi, per i mafiosi condannati al 41Bis, dopo le stragi Falcone e Borsellino. A partire dai primi giorni di maggio questi ambienti saranno visitabili dai turisti che arrivano sull’isola accompagnati dalle guide del parco dell’Arcipelago Toscano.

 

di Luca Mazza

Avvenire, 1 maggio 2024 Indagine delle Acli: il 20,9% delle occupate stabili ha un reddito sotto i 15mila euro annui (il 6% per gli uomini). Chi vive nelle aree interne in media guadagna oltre 3mila euro in meno. Il lavoro povero in Italia tende a essere una condizione “persistente”. Un tunnel in cui, una volta che ci si è scivolati dentro, diventa un’impresa ardua uscirne fuori e tornare a rivedere la luce. Un’emergenza che colpisce in particolare le donne e, a livello geografico, alcune aree del Centro e, soprattutto, le Regioni del Mezzogiorno. A scattare una fotografia nitida su quanto siano diffusi i cosiddetti working poor, i lavoratori poveri appunto, è una ricerca a cura dell’Iref (Istituto di ricerche educative e formative), grazie ai dati forniti dai Caf Acli.

 

di Carlo Rovelli

Corriere della Sera, 1 maggio 2024 Greenpeace, la rete internazionale con tre milioni di sostenitori e uffici in 55 paesi, e Sbilanciamoci!, campagna che raccoglie 50 associazioni, entrambe impegnate su ambiente, solidarietà e pace, hanno realizzato un volume dedicato all’economia delle armi, che raccoglie la traduzione italiana del rapporto di Greenpeace “Arming Europe” sugli effetti della spesa militare in Italia e in Europa, e contributi di numerosi esperti sull’argomento. L’ebook è scaricabile gratuitamente dal 2 maggio 2024 sul sito Sbilanciamoci.info. Questa è la prefazione di Carlo Rovelli al libro.

 

di Francesca Mambro

L’Unità, 1 maggio 2024 Una svolta frutto di un’ampia mobilitazione e, fatto raro, di un accordo tra accusa e difesa. Melissa Lucio era stata accusata di aver causato nel 2007 la morte della figlioletta di due anni. Nel 2008 la condanna. Ma per i legali la bimba sarebbe morta a seguito di una caduta dalle scale. Il 12 aprile il giudice che in primo grado aveva condannato a morte Melissa Lucio, ha chiesto alla Corte d’Appello di annullare il verdetto di colpevolezza. L’atto formale del giudice Arturo Cisneros Nelson è considerato “un evento molto raro” nella prassi giudiziaria del Texas, ma non è una iniziativa spontanea del giudice.

 

di Massimo De Carolis

Il Manifesto, 1 maggio 2024 Oggi che la democrazia israeliana è in agonia sotto i colpi del governo più autoritario e illiberale della sua storia, è diventato un comodo luogo comune ricordare che le istituzioni democratiche in Israele hanno convissuto per decenni con una politica di discriminazione feroce e di apartheid. Raramente ci si chiede invece per quale ragione non solo i coloni o i fanatici nazionalisti, ma anche una quantità di cittadini ragionevoli e sinceramente liberali si siano adattati, un passo alla volta, a tollerare ingiustizie clamorose, rimuovendole dalla conversazione pubblica come un tema scomodo e imbarazzante.

 

di Paola Caridi

L’Espresso, 1 maggio 2024 Ebreo statunitense, Nathan Thrall vive a Gerusalemme. Dove la strage su uno scuolabus pieno di bimbi palestinesi è stata accolta con un’esultanza da giovani israeliani di destra. Lo ha raccontato in un libro. Perché anche se non vede futuro, è convinto che raccontare le storie​ delle persone scuota le coscienze dalla crudeltà. Il livello è stato superato. “Stiamo assistendo a una deumanizzazione di una scala e di una profondità mai viste prima, ed è questo che mi fa disperare per il futuro di Israele e Palestina. E il peggio deve ancora venire”. Nathan Thrall non mostra alcuna speranza, mentre la guerra su Gaza supera i sei mesi e i 34 mila palestinesi uccisi, dopo che il 7 ottobre 2023 quasi 1.200 israeliani sono stati vittime dell’attacco terroristico di Hamas e del jihad islamico.

 

di Sara Volandri

Il Dubbio, 1 maggio 2024 I fatti avvenuti prima del 7 ottobre. Un’inchiesta che senz’altro raffredderà ancora di più i rapporti tra Washington e Tel Aviv, anche se per il momento il governo Netnyahu non ha commentato. Gli Stati Uniti hanno infatti giudicato colpevoli di “palesi violazioni di diritti umani” cinque battaglioni delle forze armate israeliane (Idf). A renderlo noto il Dipartimento di Stato americano, il quale ha specificato che i fatti sono avvenuti prima 7 ottobre, data dell’attacco terrorista da parte di Hamas contro Israele, in Cisgiordania e non nella Striscia di Gaza. In base a quanto riporta il quotidiano britannico The Guardian, si tratterebbe di quattro unità dell’esercito e una della polizia militare.

 

di Chiara Sgreccia

L’Espresso, 1 maggio 2024 La Repubblica islamica ha ridato impulso alla repressione proprio nel giorno in cui ha risposto all’offensiva di Israele sul consolato di Damasco. Uno scontro che rivela la debolezza di entrambi i governi. Una donna cade a terra, in preda alle convulsioni, dopo essere stata fermata dalla polizia morale. Ai passanti che cercano di calmarla dice che le hanno confiscato il cellulare, vicino alla fermata della metro Tajrish, nel Nord di Teheran, come riporta l’agenzia di stampa Afp. In un altro video si sentono le urla strazianti della folla che circonda un furgoncino bianco, mentre gli agenti trascinano qualcuno dentro.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Slogan e luoghi comuni sul carcere alla resa dei conti", di Cesare Burdese

Speciale Documenti del Sole 24 Ore: "Recidiva zero. Studio, formazione e lavoro in carcere"

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 30 aprile 2024. "Nordio: no alla liberazione anticipata speciale, ma mandare nelle Comunità i detenuti che hanno pene brevi da scontare"

Radio Radicale e Radio Carcere: "Senza Dignità", l'incontro del 23 aprile, dove per la prima volta i Presidenti dell'Anm e dell'Unione Camere Penali Italiane hanno denunciato insieme l'emergenza carceraria

"#180benecomune", Il Forum Salute Mentale lancia una campagna per rimettere in campo parole, azioni e valori della riforma della salute mentale

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Ordine degli Avvocati di Firenze. Convegno "Dicono di noi. Gli avvocati visti da fuori" (Firenze, 3 maggio 2024)

"Oltre le mura del carcere". Discussione collettiva e proiezione del docufilm "11 giorni" (Bologna, 3 maggio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 5 maggio 2024

Presentazione del libro: "Ristretti nell'indifferenza", a cura di suor Emma Zordan (Roma, 5 maggio 2024)

Mostra del Laboratorio Arte Solidale: "Fiori dal muro. Prove di colore dentro spazi ristretti" (Latina, fino al 5 maggio 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, dal 7 maggio al 18 giugno 2024)

Seminario: "Legalità e giurisdizione: crisi e rifondazione del garantismo penale" (Milano, 8 maggio 2024)

Teatrocarcere Due Palazzi: "Nel segno di Giona". Nell'ambito del Festival Biblico 2024 (Casa di Reclusione di Padova, 8 e 9 maggio 2024)

Presentazione libro: "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società", di Giuliano Amato e Donatella Stasio (Brescia, 9 maggio 2024)

Convegno Simspe: "Le misure di sicurezza per l'infermo di mente: stato dell'arte e nuove prospettive tra diritto, scienza psichiatrica e prassi applicative" (Salerno e online, 10 maggio 2024)

Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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