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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 16 maggio 2024
di Valentina Stella
Il Dubbio, 16 maggio 2024 La maggior parte dei magistrati è contraria alla proposta di legge “Sciascia-Tortora” presentata da +Europa, che prevede una esperienza formativa obbligatoria in cella non inferiore a 15 giorni, con tanto di pernottamento. La proposta di legge Sciascia-Tortora, presentata alla Camera da +Europa e promossa dalle associazioni Amici Sciascia e ItaliaStatodiDiritto, non piace molto ai magistrati. Pomo della discordia la previsione che i tirocinanti effettuino una esperienza formativa obbligatoria in carcere non inferiore a 15 giorni, comprensiva soprattutto del pernottamento nelle case circondariali e di reclusione. Da quanto appreso, al momento la Scuola superiore della magistratura organizza delle visite di un giorno, ma solo nelle case circondariali.
di Antonella Mollica
Corriere Fiorentino, 16 maggio 2024 L’avvocato Michele Passione e i casi di ingiusta detenzione: “A volte non si pensa alle conseguenze. C’è un uso eccessivo della custodia cautelare: i penitenziari sono l’unico posto dove entri sano e ti aprono una cartella clinica”.
di Bruno Alberti
agi.it, 16 maggio 2024 Quattro provvedimenti del governo attesi in Consiglio dei ministri prevedono misure nuove sulle assunzioni di magistrati, la separazione delle carriere e nuovi criteri anche per la composizione del Csm. Due gli appuntamenti del Consiglio dei ministri prima della data delle Europee: il 20 maggio dovrebbero arrivare quattro decreti, poi nella riunione successiva, convocata per il 29, è atteso, tra i vari provvedimenti, il disegno di legge sulla separazione delle carriere.
di Liana Milella
La Repubblica, 16 maggio 2024 A cinque giorni dal congresso dell’Anm a Palermo il Guardasigilli Carlo Nordio smentisce se stesso. Davanti alle toghe, in Sicilia, aveva detto che la separazione delle carriere era un cantiere ancora aperto. Oggi, alla Camera, rispondendo al question time di Italia viva, e dopo le parole della premier Meloni davanti alla platea della Verità, ha confermato invece che l’arrivo della riforma costituzionale sulla giustizia è alle viste. “Nei prossimi giorni vedrete la presentazione in consiglio dei ministri della separazione, con riforme importanti sulla composizione e sui tempi di elezione del Csm, nel rispetto dei principi del giusto processo”. Nessun accenno alla discrezionalità dell’azione penale che invece non ci sarà.
di David Romoli
L’Unità, 16 maggio 2024 La premier annuncia che la riforma sarà presentata il 29 maggio, ma sembra un bluff: difficilmente il testo potrà andare in aula se prima non si completa l’iter del premierato. Alla separazione delle carriere non ci credeva nessuno, nemmeno dopo il vertice di due settimane fa nel quale la premier aveva annunciato la decisione di presentare il ddl governativo sulla riforma della giustizia prima delle europee. Di ufficiale non c’era niente: retroscena e indiscrezioni. Donzelli il fedelissimo frenava, Insomma, il solito annuncio rumoroso e vuoto.
di Ennio Amodio
huffingtonpost.it, 16 maggio 2024 Meloni, l’Anm, Schlein, Nordio: ognuno ha sostenuto la sua posizione con slogan a favore di bottega che nulla c’entrano con la realtà. E che impediscono una leale collaborazione fra politica e giustizia. Ma di cosa state parlando? Una persona di buon senso con in mano la nostra Costituzione avrebbe potuto rivolgere un po’ irritata questa domanda a politici, esponenti del governo e magistrati che in questi giorni ci hanno parlato della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Una pluralità di voci in cui è prevalso l’opportunismo delle rispettive botteghe, politiche e corporative. Così da celare i reali propositi degli attori del palcoscenico riformista.
di Massimiliano Di Pace
Il Dubbio, 16 maggio 2024 Il ministero della Giustizia rende noti gli esiti del monitoraggio sugli uffici giudiziari relativo agli obiettivi del Pnrr: “Il trend resta positivo, riforme efficaci”. Con un comunicato del 15 maggio il ministero della Giustizia ha fatto sapere che continua il trend positivo della riduzione della durata dei processi, e dell’arretrato delle cause civili e penali da dirimere, circostanza che costituisce una delle condizioni per il godimento delle risorse europee del Pnrr, delle quali l’Italia ha già ricevuto, dal 2021 ad oggi, 101,9 miliardi di euro di fondi, di cui 24,9 miliardi di pre- finanziamento, e 77 miliardi delle prime quattro rate, come conferma una nota della Camera.
di Massimiliano Scagliarini
Gazzetta del Mezzogiorno, 16 maggio 2024 Misure alternative alla detenzione per i detenuti tossicodipendenti praticamente impossibili. Una storia drammatica e infinita quella del sovraffollamento che ha portato anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ospite del convegno curato da Radio Radicale “Senza dignità”, a formulare l’ipotesi di far scontare in alcune comunità la parte finale dell’esecuzione della pena ai detenuti condannati per reati minori e per i tossicodipendenti.
di Giorgia De Cupertinis
Il Resto del Carlino, 16 maggio 2024 I progetti alla Casa di Reclusione di Castelfranco. “Così i detenuti potranno sviluppare competenze professionali spendibili all’esterno”. Un modello di carcere “diverso”. Un modello che sappia aprire le porte all’esterno, per essere così sempre più integrato con la realtà territoriale, attraverso una forte sinergia. Su questa filosofia la Casa di Reclusione di Castelfranco disegna ora i suoi progetti, illustrando e anticipando le novità in arrivo. A partire dal ritorno della lavanderia industriale, riaperta dopo un periodo di chiusura per importanti lavori di ristrutturazione e di rifacimento degli impianti. “Dopo vari studi di fattibilità siamo giunti alla sua riattivazione - conferma il direttore della Casa di Reclusione, Maria Martone.
di Nicola Lavacca
Avvenire, 16 maggio 2024 Si rinnova il progetto “Senza sbarre” creato nel 2017 dall’associazione “Amici di San Vittore Onlus”. Supportato dalla diocesi locale, ma anche da Cei e Caritas, è rivolto a detenuti ed ex detenuti. Oltre il carcere c’è un cammino solidale per schiudere le porte al riscatto sociale, al reinserimento e alla riconciliazione. Un percorso alternativo per detenuti ed ex detenuti che vogliono mettersi alle spalle gli errori del passato. È nato su queste architravi il progetto “Senza sbarre”, creato ad Andria nel 2017 dall’associazione “Amici di San Vittore onlus”, con l’appoggio del vescovo Luigi Mansi, dopo che inizialmente due parroci di periferia, don Riccardo Agresti e don Vincenzo Giannelli, avevano cominciato a creare, nelle rispettive parrocchie, delle opportunità per queste persone.
di Fabrizio Cerignale
La Repubblica, 16 maggio 2024 Secondo l’ultima relazione al Parlamento, del 31 dicembre del 2022, su una popolazione carceraria ligure di 1.347 unità più di uno su tre, il 39,2%, soffre di disturbi da uso di alcol e droghe, una media inferiore alle grandi regioni: Lombardia Lazio e ed Emilia Romagna, ma sopra al dato nazionale che si attesta al 30%. Si deve partire da questi numeri per capire l’urgenza di portare i corretti stili di vita anche nelle carceri allargando un modello educativo partito dagli incontri con gli studenti - negli anni sono stati coinvolti migliaia di giovani tra i 9 e i 17 anni - a tutte le categorie sociali: le persone anziane, i rifugiati, la popolazione carceraria, come nella “mission” del dipartimento Educazione a corretti stili di vita e programmi di comunità di Asl 3.
di Romano Francardelli
La Nazione, 16 maggio 2024 Dai numeri nelle carceri italiane alla situazione nella casa circondariale che offre corsi scolastici e universitari. Le misure alternative della rieducazione e i diritti dei detenuti nelle carceri italiane sono stati l’argomento del convegno con la presentazione nel salone parrocchiale del libro ‘Come è in cielo così sia in terra. Il carcere fra giustizia, perdono e misericordia’ di padre Vittorio Tani, cappellano di Regina Coeli. L’evento è stato organizzato dall’associazione ‘Don Grassini’, legata al nome dell’ex cappellano del carcere di San Gimignano ricordato dal presidente Gabriello Mancini e dal moderatore Fabrizio Chirici.
agensir.it, 16 maggio 2024 Sarà dedicata a “Cultura, studio e formazione professionale in carcere” la conferenza in programma venerdì 17 maggio, a Torino, per iniziativa dell’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”, nell’ambito degli appuntamenti per il 160° anniversario della morte della venerabile marchesa Giulia Falletti di Barolo. L’incontro, il terzo del ciclo, sarà ospitato dalle 17 presso Palazzo Barolo (via delle Orfane 7a).
di Lodovica Vendemiati
santodeimiracoli.org, 16 maggio 2024 Si dice che la parola dà vita e prende vita: in carcere questo è realtà. Le attività di Teatrocarcere coinvolgono quasi trenta detenuti, puntando al reinserimento. Due sono attualmente i rami di attività di Teatrocarcere, il progetto presente dal 2005 nel Carcere Due Palazzi di Padova e sostenuto anche dall’Associazione Universale di Sant’Antonio. Da un lato c’è il percorso delle persone detenute che hanno dato vita allo spettacolo “Da Babele alla Città Celeste”, portato anche in contesti esterni al carcere, dall’altro c’è un nuovo gruppo interno che sta lavorando al nuovo spettacolo incentrato sulla storia di Giona, che verrà presentato proprio a maggio (8 e 9, tra gli eventi del Festival biblico) nell’Auditorium del carcere di Padova.
di Giorgio Santelli
rainews.it, 16 maggio 2024 Due anni di psicoterapia tra congiunti e carcerati, perché la pena viene scontata anche da chi resta “fuori”. Di qui una sceneggiatura teatrale e un documentario. All’inizio è stato Teatro: la messa in scena del lavoro del laboratorio di teatroterapia che ha coinvolto detenuti comuni della sezione media sicurezza. L’attività è stata condotta dalla Dott.ssa Irene Cantarella, ideatrice del progetto insieme alla Dott.ssa Sandra Vitolo, entrambe psicologhe e psicoterapeute. L’uso del teatro come strumento terapeutico è una pratica sempre più diffusa per esplorare profonde sfere emotive e affrontare tematiche complesse. Poi è diventato un documentario che è stato presentato nella sala consiliare del Campidoglio, col patrocinio morale del Comune di Roma, del Ministero della Giustizia e del Giffoni Festival.
trevisotoday.it, 16 maggio 2024 Il progetto sociale di Cooperativa Comunica e Associazione Tale dedicato agli adulti del carcere di Treviso nasce da un’idea di Francesca Brotto - autrice e attrice esperta in tecniche autobiografiche - realizzato in collaborazione con Tomaso Nardin - attore e formatore teatrale, e Marco Fintina - artista, educatore ed esperto in giochi da tavolo. Cooperativa Comunica da anni collabora con la casa circondariale minorile, operando nell’ambito delle progettualità volte alla valorizzazione dei detenuti in minore età: il-legal game, proposto dallo staff della cooperativa trevigiana, nasce con l’obiettivo di promuovere il cambio di paradigma coinvolgendo i detenuti nella creazione di un gioco sulla legalità.
Dire, 16 maggio 2024 È tutto napoletano e interno al carcere il progetto di formazione lavoro “Brigata Caterina - Pizzeria e Pizzaioli” che sarà presentato alla stampa oggi dalle 10 alle 13 nella Casa circondariale di Napoli Poggioreale, in occasione della Giornata internazionale delle famiglie. Il progetto è promosso dalla stessa casa circondariale ‘Giuseppe Salvia’ ed è stato avviato con l’Arcidiocesi di Napoli. Oggi è realizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco in Ati con Apl lavoro grazie a Fondi regionali Por Campania (Fse 2014-2020).
di Damiano Aliprnandi
Il Dubbio, 16 maggio 2024 L’Italia continua ad affrontare la sfida dell’accoglienza dei migranti con un approccio emergenziale, che si dimostra inefficace e poco virtuoso. Questo è quanto emerge da un’analisi dettagliata della fondazione OpenPolis, che evidenzia come i numeri non supportino la narrativa di un’invasione. I dati rivelano che nel 2022 solo il 35,7% dei posti disponibili era coperto dal sistema ordinario di accoglienza (Sai), mentre la restante parte era gestita da centri di accoglienza straordinaria (Cas) e strutture di prima accoglienza. Inoltre, l’accoglienza diffusa, ritenuta un modello più positivo, è ancora scarsamente diffusa: solo in 29 province su 107 i centri sono distribuiti in almeno la metà dei comuni.
di Paolo Lepri
Corriere della Sera, 16 maggio 2024 Dall’Ucraina alla Georgia e alla Slovacchia, con il prolungarsi della guerra si alimentano nuove tensioni, si crea un clima in cui fioriscono gesti efferati, tentativi di destabilizzazione, manovre oscure. È un’Unione europea sofferente, costretta a confrontarsi anche con l’odio, quella che ha sentito ben distintamente ieri, in ogni capitale, il rumore dei colpi di pistola esplosi contro uno dei suoi ventisette capi di governo, il primo ministro slovacco Robert Fico. Questo attentato, che si aggiunge a varie aggressioni avvenute nei giorni scorsi in Germania, è un impressionante segnale di allarme che non deve essere ignorato. Il pericolo della destabilizzazione è reale.
di Giulia Merlo
Il Domani, 16 maggio 2024 L’italiana, in carcere a Budapest da più di un anno in attesa di processo e candidata alle elezioni europee con Avs, ha ottenuto gli arresti domiciliari a Budapest. Cauzione di 40mila euro e braccialetto elettronico. Potrà votare alle europee. I legali: “La battaglia continua”. Il padre: “Dal ministero degli Esteri e della Giustizia nessun aiuto concreto”. Ilaria Salis uscirà dal carcere. La donna italiana, detenuta in Ungheria da 15 mesi in attesa di processo con l’accusa di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra, ha ottenuto gli arresti domiciliari in un alloggio a Budapest.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 16 maggio 2024 Da un lato si applaude al governo, dall’altro alla mobilitazione. “Non deve essere un rompete le righe, rischia ancora 20 anni”, dice Zerocalcare. A destra rivendicano il ruolo del governo, a sinistra quello della mobilitazione, il M5S parla addirittura di fine di un incubo. Alla fine la sintesi migliore la fa Zerocalcare: “Sono contento della novità su Ilaria Salis, ma non può essere un “rompete le righe”. I domiciliari arrivano, inaspettatamente, prima delle europee. Rischiano però di far sembrare che la situazione sia risolta. Non è così: il processo finirà e il rischio è sempre quello di 20 anni di carcere in Ungheria”.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 16 maggio 2024 Valanghe di arresti e censure: il presidente Saied sta trasformando il Paese maghrebino in un’occhiuta dittatura. C’è una cappa di piombo che aleggia nella Tunisia del presidente Kais Saied che, eletto democraticamente nel 2019, negli anni ha accentrato sempre più potere nelle proprie mani trasformando il Paese maghrebino in un’occhiuta dittatura. Gli arresti, spettacolari e brutalissimi, degli avvocati Sonia Dahmadi e Mahdi Zaghrouba, prelevati di forza dalla polizia che ha fatto irruzione nella Maison de l’avocat della capitale, sono la punta dell’iceberg di un attacco ai diritti sferrato a 360 gradi.
di Luigi Manconi e Kim Valerie Calingasan Vilale
La Repubblica, 16 maggio 2024 Palazzi alti e grigi, muri vandalizzati o decorati dai graffiti, sottopassaggi e parcheggi sono spesso lo sfondo urbano dei video di chi fa rap. Sono gli spazi politicizzati che accomunano a livello mondiale gli artisti di questo genere. Tuttavia, è possibile individuare un’importante differenza. Se nei sistemi democratici i rapper vengono ammirati dai giovani e scherniti dai meno giovani, in quelli dispotici essi sono, sì, ammirati dai giovani, ma perseguitati e puniti dai meno giovani: Toomaj Salehi, cantante iraniano, è stato condannato a morte dal tribunale della città di Isfahan.
DOCUMENTI
Articolo: "Il carcere europeo", di Enrico Sbriglia
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