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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 13 maggio 2024

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 13 maggio 2024 Il numero di reclusi negli “Ipm”, gli “Istituti penali per i minorenni”, è passato dai 835 del 2021 ai 1.143 del 2023. Alle politiche punitive inadeguate si sommano negligenza e disinteresse per le condizioni di vita dei giovani detenuti e per il loro recupero. Nel complesso quadro del sistema penitenziario italiano, le carceri minorili erano un tempo considerate un faro di speranza, rappresentando un modello educativo e socializzante volto al recupero dei giovani nel tessuto della società. Tuttavia, gli ultimi anni hanno gettato un’ombra cupa su questo scenario, evidenziando un declino allarmante che ha portato al caos istituzioni, un tempo di prestigio, come il celebre Beccaria di Milano.

 

di Daniele Zaccaria

Il Dubbio, 13 maggio 2024 Parla la deputata dem Michela Di Biase: “Il decreto Caivano porterà in carcere molti più minori rispetto agli anni precedenti: nessuno pensa al loro recupero”. Aumento delle pene detentive e delle sanzioni disciplinari per ristabilire l’autorità, nelle scuole, nelle piazze, persino nei party danzanti: le politiche del governo per i giovani hanno un sapore chiaramente proibizionista come mostra la pioggia di decreti ad hoc degli ultimi mesi. Una linea che la deputata del Partito democratico Michela Di Biase contesta alla radice, sia dal punto di vista morale che, cifre alla mano, da quello pratico.

 

di Simona Musco

Il Dubbio, 13 maggio 2024 “I minori potrebbero essere quasi tutti recuperati se solo lo stato riuscisse ad arrivare in tempo, prima che la scelta di delinquere si trasformi in una via senza ritorno”. La repressione da sola non basta, ciò che conta, con i minori, è prevenire. A dirlo è Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Catania, secondo cui “occorre far comprendere a tutti che il trattamento penitenziario non è una vacanza, ma un diritto che comporta sacrifici per coloro i quali vi partecipano”. E su quanto accaduto all’istituto per minori “Beccaria”, il magistrato ha le idee chiare: degenerazioni come quella, spiega, “non sono frutto del caso, ma conseguenze prodotte da un insieme di scelte sbagliate che stanno piuttosto a monte”.

 

di Franco Insardà

Il Dubbio, 13 maggio 2024 Onorevole Presidente, onorevole Ministro, onorevoli colleghi… con tutto il da fare che ho avuto non ho trascurato di occuparmi dell’istituto Gaetano Filangieri di Napoli e dei ragazzi che spesso, a causa di carenze sociali, hanno dovuto deviare dalla retta via; e nei prossimi mesi intendo dedicare a loro più tempo di prima. E su questo vorrei soffermarmi. Si tratta di migliaia di giovani e del loro futuro, ed è essenziale che un’Assemblea come il Senato prenda a cuore la riparazione delle carenze dannose, posso dire catastrofiche, che da secoli coinvolgono quasi l’intero territorio dal Sud al Nord dell’Italia… Sono convinto che se si opera con energia, amore e fiducia in questi ragazzi, molto si può ottenere da loro. Ne ho pensate, di cose, nei mesi scorsi, e c’è da fare, si può fare, ne sono certo…”.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 13 maggio 2024 L’avvertimento del congresso ai magistrati in tv: l’associazione chiede di regolarsi su stile e contenuti per evitare strumentalizzazioni. La salvaguardia di autonomia e indipendenza messe in pericolo dalla separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri promessa dal governo, resta un fronte sul quale la magistratura intende resistere con tutte le armi a disposizione. Ma nel frattempo, nella “cittadella assediata” che per tre giorni s’è trasferita nella città-simbolo di Palermo, fra il teatro Massimo e il nuovo porto, ci si interroga su come rendersi più credibili per far valere le proprie ragioni nel confronto con la politica che ha in mano le leve delle riforme. Oltre che davanti all’opinione pubblica.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 13 maggio 2024 Per il presidente dell’Associazione nazionale magistrati “questa Costituzione ha ancora molto da dire, non va toccata almeno per quanto riguarda la giurisdizione”. Si è conclusa nella tarda mattinata di ieri il 36esimo Congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati con una mozione unitaria che ricompatta le toghe, dopo qualche mese di frizioni. Non era contemplata una ipotesi diversa perché in questo momento che il governo sta mettendo in cantiere la riforma costituzionale - benché Nordio abbia fatto capire che i tempi si allungano - la magistratura deve apparire ed essere un corpo unico per fronteggiare i desiderata di Via Arenula.

 

di Adriana Logroscino

Corriere della Sera, 13 maggio 2024 La giustizia è terreno di contro sia tra le forze politiche sia tra toghe e governo. Il ministro della Difesa: “Sono stato invitato alla cautela. Ma se qualcuno inventasse qualcosa per farmi male sarebbe un problema della democrazia”. È ancora la giustizia il terreno di scontro più violento, mentre il voto delle Europee si avvicina. Uno scontro in cui si fronteggiano i partiti tra loro e il governo con i magistrati. Nel giorno in cui si chiude il congresso dell’Anm a Palermo, le toghe confermano il loro no alla separazione delle carriere (“Non si tratta”), respingono l’accusa di corporativismo - “Non siamo una casta” - e rivendicano il diritto di partecipare al dibattito senza subire attacchi.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 13 maggio 2024 Per ben due numeri consecutivi di PQM - questo è il primo - vi parleremo dei più clamorosi flop nella storia delle indagini giudiziarie calabresi di questi ultimi 25 anni. Un rutilante e francamente impressionante succedersi di immaginifiche indagini, connotate da denominazioni buone per le serie televisive, per media e social assetati di eroiche imprese antimafia da celebrare con esaltato entusiasmo, e per gli allocchi. “Decollo Ter Money”, “Eiphemos”, “Sud Ribelle”, “Insula”, “Marine”, e così via titolando inchieste giudiziarie costellate di arresti a go-go, lunghe detenzioni, anni di processi, tonnellate di titoli ed articoli che urlano la colpevolezza degli indagati e la mummificano vita natural durante, concluse immancabilmente con esiti perfino catastrofici per l’Accusa. Mettiamo in fila i numeri, niente di più e niente di meno.

 

di Pasquale Motta*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Il caso Tortora non ha insegnato nulla. Anzi, dopo 41 anni la situazione è peggiorata. Populismo politico e giudiziario ci hanno portato sull’orlo dell’abisso. Allo scoppio del caso Tortora pochi giornalisti si domandarono “e se Tortora fosse innocente?”, dubbio inderogabile per il vero giornalismo. Dopo 41 anni, possiamo affermare che la situazione è sensibilmente (e irrimediabilmente?) peggiorata. Populismo politico e giudiziario ci hanno portato sull’orlo dell’abisso, a rischio del collasso della democrazia e dello Stato di Diritto. Il mondo del giornalismo, se siamo a questo punto, ha indubbiamente pesanti responsabilità.

 

di Giuseppe Bruno*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Il rischio di errore per il giudice della cautela può dipendere dalla massa di atti di indagine portati alla sua attenzione senza concedergli tranquillità di giudizio. È il settembre del 2004 quando la Procura della Repubblica di Catanzaro, ricevuta l’informativa di reato, avanza richiesta di misura carceraria per 70 indagati e di sequestro per innumerevoli beni; i delitti sono i soliti: associazione a delinquere di stampo mafioso, omicidio, traffico di sostanze stupefacenti, svariate ipotesi di usura, riciclaggio ed estorsione. L’operazione è convenzionalmente denominata Azimuth, dal nome di una barca appartenuta ad un soggetto vittima di usura.

di Ilario Ammendolia*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Era l’alba del 12 novembre del 2003, quando scatta l’operazione “Marine” e le truppe circondano un piccolo paese della Calabria: Platì. Sono un vero esercito. Si parla di mille uomini che protetti dalle tenebre si sono posizionati alle falde dell’Aspromonte. All’alba, l’assalto. Abitazioni forzate, pianto di bimbi, urla di donne. Sembra di essere in Palestina o nell’Afghanistan controllato dai talebani, ma l’operazione si svolge in Calabria, nel cuore della notte. Quando il sole sorge, i notiziari nazionali riportano come prima notizia i risultati della operazione di polizia: circa 130 gli arrestati. Più di duecento le persone denunciate. Un numero enorme per un paese così piccolo, come se a Roma, in una sola notte, ci fossero centomila arresti!

 

di Giuseppe Milicia*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Qualcuno obietta che i numeri della giustizia in Calabria - i molti innocenti incarcerati che finiscono poi assolti nel processo - in fondo significano che almeno mezza giustizia funziona. Vorremmo sfatarla questa idea. L’uomo che l’indagine segreta aveva trasformato in bersaglio, il giorno in cui il sistema riconosce l’errore commesso, non ha niente da festeggiare. Anche leggendo la sentenza che lo scagiona, non lo abbandona il pensiero che l’indagine condotta sulla sua vita con il microscopio del trojan, ha pur sempre restituito una qualche deformità etica, sintomo di propensione antropologica verso il male.

 

di Domenico Bilotti*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Il codice penale Zanardelli fu approvato unanimemente alle Camere il 30 giugno del 1889. Anche deputati della destra storica convennero, come ormai irrinunciabili, su una serie di principi: divieto d’estradizione per reati politici, abolizione dei lavori forzati, diminuzione delle pene per reati d’opinione e di parola - persino nei confronti del re e della religione del regno. Il vigente codice Rocco differiva marcatamente dal regio decreto 6133. Una differenza qualitativa (prospettica) e non solo quantitativa (pene più lunghe, più reati, più poteri di polizia): tra i delitti contro la personalità dello Stato, si affacciava la forte repressione nei confronti delle associazioni sovversive.

 

di Edoardo Corasaniti*

Il Riformista, 13 maggio 2024 Dieci anni per scrivere la parola fine all’operazione “Decollo Ter-Money”. Scheda del Processo L’accusa: traffico internazionale di droga, riciclaggio, criminalità organizzata, con l’obiettivo della scalata al Credito Sammarinese Gli imputati: 27 imputati, tra cui i vertici del Credito Sammarinese Le date: 2011 - inizio delle indagini su impulso della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro 2011 - pochi mesi dopo l’avvio delle indagini, partono le prime ordinanze di custodia cautelare 2014 - inizio del processo Com’è finita: 2021 - a fronte della richiesta della Procura di un totale di 209 anni di reclusione, il Tribunale di Vibo Valentia pronuncia sentenza di assoluzione per 25 imputati e condanna nei confronti di soli 2. Decaduta l’aggravante mafiosa.

 

di Donatella Stasio

La Stampa, 13 maggio 2024 L’istituto bresciano ha il record nazionale di detenuti in eccesso, tocca il 200%: 391 reclusi anziché 185. Nelle celle i letti arrivano fino al soffitto, per il pranzo servono i turni. E in tanti invocano l’indulto. “In-dul-to! In-dul-to! In-dul-to!”. Lo ripetono in coro, ottanta, forse cento voci, un coro quasi gioioso, sicuramente improvvisato sotto il rettangolo di cielo blu che illumina la vasca di cemento dove si va a respirare l’ora d’aria, a correre dietro a un pallone, a sgranchirsi le gambe e a passeggiare, visto che siamo in un “cortile passeggio”, costruito più di un secolo fa per contenere al massimo una quarantina di detenuti mentre ormai ce ne finiscono centocinquanta, perché questo, signori, è il carcere più sovraffollato d’Italia, con una densità del 200%, ed oggi, 10 maggio 2024, ci sono 391 persone, chiuse dentro celle che non ne dovrebbero contenere più di 185.

 

di Caterina Soffici

La Stampa, 13 maggio 2024 Lo scrittore: “Questo governo indica gli intellettuali non allineati come nemici. La storia della democrazia è sempre una lotta, la parola antifascismo va custodita”. Antonio Scurati dice che non va messa sul personale. Certo, la censura in Rai al suo monologo sul 25 Aprile è stato oggettivamente un caso. Ma il problema non è Antonio Scurati in sé. È piuttosto il clima che si respira. Il problema è la deriva che lo scrittore non ha paura a definire “svolta illiberale”. “È un dato di fatto che gli intellettuali liberi, scrittori, artisti e studiosi, vengano indicati dall’attuale governo come nemici. A prescindere dal mio caso personale, un monologo che celebrava la resistenza antifascista è stato cancellato”.

 

di Francesco Rigatelli

La Stampa, 13 maggio 2024 Il ministro della Cultura: “I giovani fanno bene ad avere a cuore valori come la pace e l’ambiente”.

Ministro Sangiuliano, perché secondo lei tanti scrittori al Salone del libro di Torino, da Rushdie alla Strout, da Saviano a De Giovanni, sottolineano proprio in questo momento l’importanza della libertà di espressione?

 

di Ezio Mauro

La Repubblica, 13 maggio 2024 Un libro raccoglie i pensieri dell’oppositore dal 2010 fino all’ultimo post alla moglie, due giorni prima della morte: lettere e dichiarazioni pronunciate in aula che hanno stravolto il diritto all’”ultima parola”, trasformata in otto processi in un atto d’accusa contro il regime. La guardia d’onore in alta uniforme apriva le porte maestose del Cremlino davanti a Vladimir Putin, che giovedì 9 celebrava nella neve di maggio l’anniversario della Vittoria, “la nostra festa più sacra”, e insieme il suo quinto mandato alla guida della Russia. Ma soltanto tre mesi prima una porta di ferro si era chiusa per sempre davanti a Aleksej Navalny, morto a 47 anni nella colonia penale a regime speciale di Kharp, oltre il Circolo polare artico, dopo 300 giorni di cella d’isolamento e una condanna infinita.

 

di Davide Varì

Il Dubbio, 13 maggio 2024 L’arresto di Sonia Dahmani filmato da France 24. In manette anche Borhen Bssais, conduttore televisivo e radiofonico, e Mourad Zeghidi, commentatore politico. Gli avvocati della regione della Grande Tunisi, in Tunisia, hanno annunciato uno sciopero generale a partire da domani, con la sospensione dei lavori in tutti i tribunali, in segno di protesta all’arresto di Sonia Dahmani, avvocata e opinionista televisiva e nota voce critica del presidente Kais Saied, avvenuto nella sede dell’Ordine per dichiarazioni considerate dalle autorità offensive nei confronti del Paese. Lo riporta l’agenzia di stampa “Ta”.

 

di Riccardo Noury*

Il Fatto Quotidiano, 13 maggio 2024 Da oltre dieci anni le autorità israeliane ricorrono a numerosi pretesti per sgomberare e segregare le comunità beduine palestinesi della regione del Negev/Naqab; dall’ampliamento delle autostrade alla costruzione di zone industriali, dalla creazione di foreste per il Fondo nazionale ebraico alla designazione di zone a uso esclusivo militare. L’ultimo atto è andato in scena l’8 maggio, quando sono state demolite 47 abitazioni del quartiere di Abu Aissa, nel villaggio non riconosciuto di Wadi al-Khalil.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Violenze al Beccaria: il dito o la luna?", di Marco Patarnello

Articolo. "Il ruolo delle carceri minorili in Italia", di Catina Balotta

Articolo. "Privazione della libertà e salvaguardia della dimensione intima: impressioni su Corte costituzionale 10/2024", di Mario Serio

Collegio del Garante Nazionale: "Attività di monitoraggio sulla vita detentiva delle donne con prole in carcere"

PETIZIONI

Proposta di legge "Sciascia-Tortora" per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole. Per aderire clicca QUI

"Istituiamo la giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione diretta a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di Reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 13 al 19 maggio 2024

Convegno: "Affettività e sessualità in carcere. Tra teoria e realtà" (Torino 14 maggio 2024)

Seminario: "Populismo politico, populismo penale e garanzie costituzionali" (Bergamo, 16 maggio 2024)

Presentazione libro: "Il carcere in Italia oggi. Una fotografia impietosa", di Livio Ferrari (Serdiana-CA, 16 maggio 2024)

Presentazione libro: "I luoghi della giustizia a Padova, di Piero Casetta. L'autore dialoga con Gregorio Piaia (Padova, 16 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Non è la storia di un eroe" (Bolzano, 17 maggio 2024)

Puntozero Beccaria. "24 ore in teatro con noi. TYPUS - Transforming Young People Using Shakespeare" (Milano, 17 e 18 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

Convegno: "Riparare le relazioni. Conoscere la giustizia riparativa nel (per il) lavoro sociale" (Vallelaghi-TN, 21 maggio 2024)

Presentazione libro: "Incontri troppo ravvicinati? polizia, abusi e populismo nell'Italia contemporanea", di Vincenzo Scalia (Verona, 23 maggio 2024)

Presentazione libro: "“Il carcere in Italia oggi. Una fotografia impietosa", di Livio Ferrari (Recanati-MC, 24 maggio 2024)

Presentazione libro: "Giustizia e politica. Crisi e rifondazione del garantismo penale", di Luigi Ferrajoli (Roma, 30 maggio 2024)

Webinar di presentazione dei libri "Cella 304" e "Cella 308". Diario di un detenuto (Online, 30 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

Spettacolo teatrale "La tempesta", di Gianfrnaco Pedullà e presentazione libro: "Ogni prigione è un'isola" di Daria Bignardi (Gorgona-LI, 1 giugno 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, varie date fino al 18 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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