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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 11 maggio 2024

 

di Paolo Foschini

Corriere della Sera, 11 maggio 2024 L’importanza della finalità rieducativa “a cui tende la Costituzione”: gli interventi di Marta Cartabia e Gherardo Colombo. “Il passaggio dal carcere lascia sempre il segno” e può non “esasperare inclinazioni” rivolte alla violazione della legge ma anche “avere effetti desocializzanti”, anche alla luce del “sempre più grave sovraffollamento” degli istituti: per questo le pene sostitutive al carcere in caso di condanne brevi non solo sono perfettamente compatibili con l’articolo 27 della Costituzione, ma nella loro umanità sono anche “garanzia maggiore di sicurezza per la società”.

 

di Patrizio Gonnella*

Il Manifesto, 11 maggio 2024 Da inizio anno circa 700 detenuti sottoposti a questa premoderna pratica carceraria. “Uno di questi apriva la cella di isolamento e diceva a S.M. di entrare; poiché S.M, temendo di essere picchiato, non voleva entrare, uno degli agenti lo colpiva con un calcio da dietro e lo faceva rovinare a terra, battendo la testa; a questo punto tutti gli agenti lo colpivano con calci e pugni…”. E così via. Questo accadeva, secondo la ricostruzione dei giudici milanesi, alle porte della cella di isolamento dell’istituto penale per minori Beccaria di Milano. L’isolamento in carcere fa male. Ha effetti devastanti dal punto di vista psicologico, fisico e sociale. Tra coloro che si sono tolti la vita nelle carceri italiane, uno su dieci tra il 2023 e il 2024, si è suicidato mentre era stato trascinato in cella di isolamento.

 

di Rachele Stroppa*

L’Unità, 11 maggio 2024 Medici a livello internazionale hanno denunciato i danni di questa pratica. L’Onu nelle Mandela Rules ne vieta il ricorso oltre le due settimane. Superarla è sempre più urgente. Il 13 maggio a Roma il convegno internazionale organizzato da Antigone. Sono 35 le persone che si sono tolte la vita dall’inizio del 2024. Almeno 5 di loro si trovavano in una cella di isolamento. L’isolamento è una pratica ampiamente utilizzata nelle carceri italiane. L’articolo 72 del Codice Penale prevede l’isolamento diurno da sei mesi a tre anni come pena vera e propria nel caso dei pluri-ergastolani. Inoltre, secondo l’articolo 33 della Legge sull’Ordinamento penitenziario, l’isolamento può essere applicato per ragioni disciplinari, sanitarie o giudiziarie.

 

di Fabio Falbo*

L’Unità, 11 maggio 2024 Questo doloroso e umiliante articolo è conoscenza, servirà a far capire come le morti e i suicidi in carcere sono una strage di Stato, lo stesso che sa quello che succede e non interviene; forse pensa che non ha alcuna responsabilità in merito. La realtà ci dice che la Costituzione dietro le sbarre è maltrattata, ingannata e non rispettata. Il professor Giuliano Amato in occasione del “Viaggio in Italia della Corte costituzionale nelle carceri” del 4 ottobre 2018 affermava: “Non si deve morire in carcere perché non ci sono state cure adeguate; ma perbacco questo è inammissibile; ci battiamo perché non accada in Africa e l’Africa ce l’abbiamo nelle nostre carceri; questo non è ammissibile, non può succedere”.

 

di Giovanni Bianconi

Corriere della Sera, 11 maggio 2024 L’Anm e gli attacchi alle indagini: la politica ha perso i freni inibitori. L’ovazione per Mattarella. È come se la politica avesse perso i freni inibitori che dovrebbero tenere a bada la tentazione di reclamare provvedimenti giudiziari conformi o comunque non contrari all’attività di governo. Questo pensa e dice il presidente Giuseppe Santalucia, seppure con il linguaggio felpato del giurista, che apre il congresso dell’Associazione nazionale magistrati denunciando “un progressivo indebolimento dei presìdi culturali che dovrebbero inibire la pretesa delle maggioranze di governo che decisioni di tribunali e corti non contrastino o addirittura si adeguino ai loro programmi e fini”.

 

di Valentina Stella

Il Dubbio, 11 maggio 2024 Al via il congresso Anm di Palermo: il presidente, nella sua relazione, ha evocato il caso Apostolico e rivendicato il diritto del giudice a “verificare la coerenza costituzionale della legge”. Ribadito il no alla separazione delle carriere. Un lungo applauso ha accolto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo ingresso al Teatro Massimo di Palermo, dove si è aperto il 36esimo congresso Anm. In un momento in cui il governo vuole modificare la Costituzione per rivedere l’assetto ordinamentale della magistratura, le oltre 800 toghe accreditate avranno apprezzato le parole di due giorni fa del Capo dello Stato, secondo il quale occorre “evitare il rischio” che la Costituzione diventi “un albo di argomenti”.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 11 maggio 2024 Il segretario generale di Magistratura democratica, Stefano Musolino, prende posizione sulla riforma annunciata dal ministro della Giustizia e ritorna sulla questione etica ancora aperta dentro la magistratura. In vista del congresso dell’Anm, il segretario generale di Magistratura democratica, Stefano Musolino, prende posizione sulla riforma annunciata dal ministro della Giustizia e ritorna sulla questione etica ancora aperta dentro la magistratura: “affidare le risposte solo ai procedimenti penali e disciplinari è stata una scelta che ha impedito di avviare un serio dibattito sulle cause che hanno generato quella crisi: il mito della carriera dirigenziale, la progressiva gerarchizzazione, la perdita di autorevolezza e credibilità dell’associazionismo giudiziario che ha travolto anche il Csm”.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 11 maggio 2024 “Il compito di un buon magistrato è far rispettare la legge, non definire un’etica pubblica. L’imparzialità di un giudice si difende con i dubbi, non alimentando il processo mediatico”. Colloquio con Fabio Pinelli. Il problema, in fondo, è tutto lì: come si ricostruisce, con la magistratura, una fiducia che in alcuni casi non c’è più? E, soprattutto, come si può evitare che il tema dell’imparzialità di un magistrato venga considerato dal magistrato un tema meno importante rispetto alla ricerca del proprio consenso personale? Fabio Pinelli è il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura e in questa conversazione con il Foglio accetta di ragionare intorno a un tema delicato e ambizioso.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 maggio 2024 Via libera al decreto attuativo della riforma penale che amplia la possibilità di scontare ai domiciliari le detenzioni brevi e concede più ore per il lavoro esterno. La Corte costituzionale, con la sentenza numero 84, ha confermato la validità della recente introduzione della pena sostitutiva della detenzione domiciliare tramite il decreto legislativo n. 150 del 2022, approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio, nell’ambito dell’attuazione della Riforma voluta dall’ex ministra Marta Cartabia. I giudici supremi hanno dichiarato che il decreto legislativo non ha violato la legge delega nel disciplinare la riforma. Tale decisione è stata preceduta da una serie di critiche e interrogativi sollevati dalla Corte d’Appello di Bologna, che sono stati attentamente esaminati dalla Consulta.

 

di Giovanni Negri

Il Sole 24 Ore, 11 maggio 2024 Lo ha stabilito la Corte costituzionale, sentenza n. 84, depositata oggi, affermando che è conforme all’idea di una “pena-programma”, elastica nei contenuti e tale da garantire risocializzazione e tutela della collettività. Il decreto legislativo n. 150 del 2022 non ha violato la legge delega nel disciplinare le modalità esecutive della nuova pena sostitutiva della detenzione domiciliare. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 84, depositata oggi, con la quale ha dichiarato in parte inammissibili e in parte infondate una serie di questioni sollevate dalla Corte d’appello di Bologna.

 

garantedetenutilazio.it, 11 maggio 2024 Anastasìa e Calderone scrivono alle direzioni degli istituti penitenziari, per ricordare che è già possibile dedicare degli spazi ai colloqui intimi. Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, ha inviato una lettera alle direzioni degli istituti penitenziari del Lazio, affinché siano trovate soluzioni idonee a consentire incontri intimi tra le persone detenute e i propri partner, secondo quanto previsto dalla sentenza n. 10/2024 della Corte costituzionale.

 

di Enrica Riera

Il Domani, 11 maggio 2024 A Salerno è in corso lo sciopero dei pasti. La mobilitazione si allarga ad altri penitenziari d’Italia. Micaela Tosato dell’associazione “Sbarre di zucchero” spiega che “per il carrello pasti lo Stato spende 3 euro al giorno a detenuto”. Ma l’elenco delle rivendicazioni riguarda molti altri aspetti della vita carceraria. È una “protesta pacifica” quella dei reclusi nel carcere di Fuorni, a Salerno. D’altronde l’hanno definita così quando hanno enumerato, punto per punto, i disagi che vive quotidianamente chi, come loro, si trova in stato di detenzione. Disagi tali da spingerli a una decisione drastica. Niente più “carrello del vitto cucina”, niente più spese al di fuori del penitenziario se non quelle che garantiscano la “sopravvivenza”.

 

di Andrea Montanari

La Repubblica, 11 maggio 2024 La visita dei Consiglieri regionali. Il sopralluogo della Commissione carceri del Pirellone: “Non si può solo sorvegliare e accudire, ma devi avere una forte presenza educativa”. Un carcere minorile sovraffollato, con pochi educatori e con personale penitenziario giovane, spesso poco formato per lavorare in una struttura di questo tipo. Questo il bilancio della visita della commissione Carceri del Pirellone al carcere minorile Beccaria di Milano. “Proprio in un istituto minorile dove l’attenzione deve essere a trecentosessanta gradi non si può solo sorvegliare e accudire, ma devi avere una forte presenza educativa - racconta la consigliera regionale del Pd Paola Bocci - Il grande tema è inserire degli educatori. Molti operatori che partecipano ai concorsi poi decidono di andare in altre sedi e di non stare lì”.

 

sassarinotizie.com, 11 maggio 2024 La situazione nelle carceri sarde continua a destare preoccupazione. Questa volta, al centro delle attenzioni della garante dei detenuti Irene Testa, si trova la casa circondariale di Cagliari- Uta E. Scalas. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni in merito: “La mia visita nei giorni scorsi alla Casa Circondariale di Uta ha confermato ancor di più la situazione di estrema precarietà e violazione dei diritti umani nei confronti di alcune persone private della libertà personale, in particolare per quanto concerne l’assistenza sanitaria. Sono circa 655 i detenuti costretti a vivere in una situazione di sovraffollamento e grave disagio, privati della giusta assistenza sanitaria prevista dalle norme.

 

di Eleonora Camilli

La Stampa, 11 maggio 2024 La donna sconta una pena divenuta esecutiva dopo anni. Prossima udienza il 7 giugno. Il piccolo è stato costretto a sospendere la fisioterapia. La garante: “Si è verificato un errore. Recluso in un istituto di pena a soli 13 mesi perché la mamma deve scontare una pena per reati compiuti più di sei anni fa. L’assurda storia arriva dall’Ipm di Casal del Marmo, l’istituto per minorenni di Roma. La ragazza, che oggi ha 24 anni, tre settimane fa è entrata nel carcere con il figlio di poco più di un anno, per una pena divenuta esecutiva dopo anni. Poco importa se nel frattempo è diventata madre. E se il bambino, che ha festeggiato il primo compleanno nell’aprile scorso, con l’ingresso in istituto ha dovuto interrompere le sedute di fisioterapia a cui si sottopone.

 

di Sara Busato

Corriere del Veneto, 11 maggio 2024

Studio e cultura: strumenti di riscatto e libertà anche dietro le sbarre. Ieri mattina, nel carcere di Padova, la Rettrice Daniela Mapelli ha inaugurato, con la presenza delle istituzioni, il ventunesimo anno accademico dedicato agli studenti detenuti. Il progetto, avviato nel 2003, ha visto finora sessantatré reclusi ottenere la laurea. Quest’anno, ci sono 59 nuovi iscritti alle sette scuole dell’ateneo, di cui dieci matricole. L’università ha dimostrato un forte impegno, mettendo a disposizione diciotto tutor che seguono settimanalmente gli studenti detenuti, fornendo supporto e materiali didattici.

 

di Roberta Rampini

Il Giorno, 11 maggio 2024 Il periodico CarteBollate, creato dai detenuti del carcere di Bollate, rischia la chiusura per mancanza di fondi. Attivo da vent’anni, promuove la cultura e l’informazione in un contesto carcerario fragile. Una campagna di crowdfunding è in programma per salvare il progetto. “Aiutateci tutti, altrimenti chiudiamo” è il titolo di copertina dell’ultimo numero di CarteBollate, il periodico scritto, pensato e finanziato dai detenuti e dalle detenute del carcere di Bollate. Dal 2002 informa dal carcere e sul carcere, ma ora rischia di chiudere perché i soldi sono finiti.

 

di Luigi Benelli

centropagina.it, 11 maggio 2024 Obiettivo del corso settimanale è ridurre i livelli di aggressività, il recupero mentale ed emotivo. Si chiama “Yoga in carcere” il progetto rivolto alle detenute della sezione femminile del carcere di Pesaro, che portranno praticare una volta alla settimana, la disciplina. Un’iniziativa di totale karma yoga (servizio in volontariato) nato da un’idea di Manuela Andreani, realizzatrice e coordinatrice del progetto, con il patrocinio dell’assessore allo Sport Mila Della Dora, e del direttore della Casa Circondariale di Pesaro Annalisa Gasparro.

 

di Angela Calvini

Avvenire, 11 maggio 2024 Il regista Santarelli, attraverso la vicenda di un giovane arabo, racconta “un mondo fatto di rabbia, paura, speranza”. Il film è frutto di una lunga esperienza sul campo come documentarista. Quanto è difficile rifarsi una vita dopo il carcere, farsi accettare dagli altri e, soprattutto, liberarsi da ciò che la prigione ha lasciato dentro di sé? Sono alcuni dei quesiti posti da Samad, in sala dal 13 maggio, il primo coinvolgente lungometraggio di Marco Santarelli, protagonista l’attore di origine marocchina Mehdi Meskar, nato in Italia ma che vive e lavora in Francia. Accanto a lui un intenso Roberto Citran nei panni di padre Agostino, Marilena Anniballi e Luciano Miele.

 

di Maria Elena Viggiano

Corriere della Sera, 11 maggio 2024 Il professor Sabino Cassese e don Virginio Colmegna hanno colloquiato con gli amministratori. “La sussidiarietà non è solo portatrice di servizi ma costruzione della socialità”. “Il potere appartiene a noi, al popolo”, dice Sabino Cassese, professore emerito Scuola Normale Superiore di Pisa durante l’incontro “Articolo 118 - Istituzione e sussidiarietà. La sfida dell’amministrazione condivisa” moderato da Elisabetta Soglio. La sussidiarietà riguarda “l’autonoma iniziativa di cittadini nella funzione di interesse generale, aspirazione molto importante ma poco realizzata”. Anche se non sempre è possibile applicarla, questa aspirazione “rappresenta un criterio, un canone dove si stabilisce che il cittadino viene prima”.

di Rosella Redaelli

Corriere della Sera, 11 maggio 2024 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (…)”. Così recita l’articolo 21 della nostra Costituzione al centro dell’incontro “Libertà di Stampa. L’informazione nei paesi del mondo” moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera, Venanzio Postiglione. Dalla sala Donzelli di Palazzo Giureconsulti a Milano è iniziato un viaggio nel mondo con i collegamenti in diretta con le firme del Corriere della Sera per conoscere lo stato di salute della stampa estera.

 

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 11 maggio 2024 Le anticipazioni del rapporto, a missione conclusa, degli inviati dalle Nazioni Unite. In eccesso nelle galere, in difetto nelle leadership: discriminati gli afrodiscendenti. Nelle carceri italiane, sovraffollate oltre ogni limite di rispetto dei diritti umani, “il 32% circa dei detenuti è di origine straniera; di questi il 54% è africano o di origine africana. Siamo preoccupati per questa sovra rappresentazione di popolazione straniera, in particolare afrodiscendente, nel sistema di giustizia penale italiano”. Senza contare i casi di maltrattamenti e torture, o i singoli comportamenti delle polizie di qualunque corpo, in Italia si evidenzia un forte rischio di “razzismo sistemico” e istituzioni non adeguate a garantire “l’uguaglianza razziale nel contesto del sistema delle forze dell’ordine”.

 

di Gianfranco Schiavone

L’Unità, 11 maggio 2024 L’aggiornamento dell’elenco messo a punto dal governo italiano sembra rispondere a fini politici più che a criteri giuridici. Vengono inseriti paesi di origine dai quali arrivano domande di protezione in aumento. Il diritto dell’Unione europea in materia di asilo prevede da tempo la nozione di paese di origine sicuro del richiedente asilo. Un paese di origine del richiedente è definito sicuro “se, sulla base dello status giuridico, dell’applicazione della legge all’interno di un sistema democratico e della situazione politica generale, si può dimostrare che non ci sono generalmente e costantemente persecuzioni quali definite nell’articolo 9 della direttiva ...

 

di Marika Ikonomu

Il Domani, 11 maggio 2024 Intervista alla presidente di Magistratura democratica, Silvia Albano. Per il Governo i Paesi di origine sicuri sono aumentati e lo ha messo nero su bianco in un decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale il 7 maggio. Ai 16 paesi già individuati a marzo 2023 se ne sono aggiunti altri 6, arrivando così a 22. All’Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal, Serbia e Tunisia si aggiungono quindi Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 maggio 2024 Maysoon Majidi e Marjan Jamali, rispettivamente di 28 e 29 anni, hanno già pagato un prezzo altissimo per sfuggire all’oppressione del regime iraniano, dove si sta compiendo, per dirla come Amnesty, una strage di Stato sotto la veste di esecuzioni giudiziarie. Ora si ritrovano recluse nelle carceri calabresi, vittime di un sistema giudiziario che sembra non voler fare luce sulla loro reale situazione. Entrambe le donne manifestano segni evidenti di sofferenza: Marjan sta perdendo peso in maniera preoccupante, mentre Maysoon ha compiuto gesti di autolesionismo. Le loro condizioni sono state denunciate dal Garante regionale dei detenuti, Luca Muglia, che sta seguendo da vicino il caso.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 11 maggio 2024 Spesso la confusione tra gli “scafisti” e i veri trafficanti alimenta una narrazione distorta. Il caso delle due giovani donne iraniane, sfuggite dalla repressione, e ora nelle carceri italiane perché accusate di essere delle “scafiste” riaccende il focus su questo termine che è diventato sinonimo di colpevolezza per l’inarrestabile flusso migratorio che il nostro Paese si trova ad affrontare, spesso associato a naufragi e tragedie in mare. Eppure, secondo quanto emerso dal report “Dal mare al carcere” già reso noto l’anno scorso su queste stesse pagine de Il Dubbio, le crescenti azioni repressive dell’Italia contro gli scafisti hanno contribuito paradossalmente ad alcuni dei peggiori disastri marittimi della storia recente, mostrando più un impegno di facciata nel contrastare l’immigrazione ...

 

di Uski Audino

La Stampa, 11 maggio 2024 Berlino pronta a non rinnovare i permessi di soggiorno per aiutare Kiev. Anche Polonia ed Estonia d’accordo: “Servono uomini al fronte”. È finita la ricreazione. Una gran parte dei circa 860.000 uomini ucraini tra i 18 e i 59 anni, che hanno lasciato il loro Paese dopo l’invasione russa e trovato ospitalità in Europa, ora potrebbero essere rispediti in Ucraina per tamponare il disperato bisogno di Kiev di soldati da mandare al fronte. Polonia, Lituania e Germania sono pronte a interloquire con il governo ucraino per dare una mano, ma la situazione non è semplice. Si può mandare qualcuno in guerra contro la propria volontà? I polacchi hanno pochi dubbi.

 

di Alfredo Bosco

Il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2024 Fu l’inizio della guerra civile che tutta l’Europa non ha voluto vedere. Dieci anni sono volati come il colpo di un cannone. Il Donbass forse rappresenta meglio il peccato originale di un’Europa che non ha voluto ascoltare e capire che quel manipolo di uomini e donne disorganizzati con in braccio il kalashnikov, erano più di una pedina usata dal governo di Mosca per destabilizzare l’Ucraina dopo il referendum non riconosciuto della Crimea. Dall’11 maggio del 2014 è una brace che arde, che verrà sepolta da un protocollo, quello di Minsk, che si limita a circoscrivere l’importanza della questione, togliendola dalle agende politiche ed editoriali. Ma la brace continuava a poter far riaccendere un incendio.

 

di Marina Catucci

Il Manifesto, 11 maggio 2024 L’Assemblea generale dell’Onu ha determinato che la Palestina è “qualificata” per presentare richiesta di ammissione come membro delle Nazioni unite, e ha raccomandato al Consiglio di Sicurezza di “riconsiderare favorevolmente la questione”. I voti sono stati 143 a favore, 9 contrari, tra cui Usa ed Israele, e 25 astensioni, tra le quali quelle di Italia e Ucraina. Dal 2012 la Palestina è uno Stato osservatore dell’Onu, con un effetto soprattutto simbolico che ha consentito comunque la partecipazione ai dibattiti delle Nazioni unite. Con la nuova risoluzione l’Assemblea generale ha attribuito alla Palestina nuovi “diritti e privilegi” all’interno dell’Onu.

 

di Roberta Zunini

Il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2024 Una parte della base militare di Sde Teiman è stata trasformata in centro di detenzione: qui i detenuti sono costantemente bendati, legati, picchiati, perquisiti di notte sotto la minaccia dei cani. Due foto sfocate in cui si vedono decine di uomini bendati, con tute grigie, costretti immobili a sedere per terra, su dei materassini sottili. Il filo spinato tutto intorno, le luci dei riflettori puntate su di loro e qualche coperta posata sulle gambe. Ciò che le foto non dicono è che quelle persone sono detenuti palestinesi in quella che la Cnn ha identificato come la base-carcere del Negev di Sde Teiman.

di Chiara Cruciati e Giansandro Merli

Il Manifesto, 11 maggio 2024 Oneg Ben Dror, attivista ebrea di Physicians for human rights: “Nella base militare di Sde Teiman avviene la selezione dei gazawi. Possono rimanerci fino a 75 giorni, in celle a cielo aperto, ammanettati e bendati tutto il tempo”. Se il grado di civiltà di un paese si misura dalla condizione delle sue carceri, la fotografia di Israele che emerge dal trattamento dei detenuti palestinesi è a dir poco sconcertante. “I loro diritti erano violati sistematicamente anche prima di questa guerra, ma la situazione è peggiorata”, racconta Oneg Ben Dror, attivista ebrea della ong Physicians for human rights ed esperta della condizione dei prigionieri politici nelle carceri di Tel Aviv. La incontriamo a Roma, nella sede di Antigone.

 

di Stefano Mauro

Il Manifesto, 11 maggio 2024 Human Rights Watch accusa le Forze di supporto rapido di massacri indiscriminati delle popolazioni non arabe: tra 10 e 15mila vittime nella sola el-Geneina. E ora c’è ansia per l’assedio della città di El Fashir, con oltre un milione di abitanti e 600mila profughi. Human Rights Watch (Hrw) ha pubblicato giovedì un nuovo rapporto sul Sudan, in particolare sulla città martire di el-Geneina, capitale del Darfur occidentale. Nelle 186 pagine del report, Hrw “solleva la possibilità di un genocidio in atto”, citando pratiche di “pulizia etnica e crimini contro l’umanità” contro la comunità Massalit e altre etnie non arabe, sterminate dalle Forze di supporto rapido (Rsf).

 

DOCUMENTI

Articolo. "Violenze al Beccaria: il dito o la luna?", di Marco Patarnello

Articolo. "Il ruolo delle carceri minorili in Italia", di Catina Balotta

Articolo. "Privazione della libertà e salvaguardia della dimensione intima: impressioni su Corte costituzionale 10/2024", di Mario Serio

Collegio del Garante Nazionale: "Attività di monitoraggio sulla vita detentiva delle donne con prole in carcere"

PETIZIONI

Proposta di legge "Sciascia-Tortora" per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole. Per aderire clicca QUI

"Istituiamo la giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione diretta a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia

APPUNTAMENTI DI RISTRETTI

Giornata nazionale di studi "Io non so parlar d'amore…" (Venerdì 17 maggio 2024, ore 9.00-17.00 - Casa di Reclusione di Padova)

APPUNTAMENTI

Presentazione della Graphic novel: "L'ergastolo di Santo Stefano. Fine pena mai", a cura di Stefano Tamiazzo (Padova, 11 maggio 2024)

Presentazione libro: "I miei condannati a morte", di fra Ruggero Cipolla, cappellano del carcere Le Nuove di Torino durante l’occupazione nazista (Torino, 11 maggio 2024)

Cerimonia di premiazione del concorso "Adotta l'Orso. Per uscire da isolamento e autoreclusione" (Torino, 12 maggio 2024)

Convegno: "Contro l'isolamento", organizzato dall'Associazione Antigone (Roma, 13 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Io ero Il Milanese" (Mestre-VE, 13 maggio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 13 al 19 maggio 2024

Convegno: "Affettività e sessualità in carcere. Tra teoria e realtà" (Torino 14 maggio 2024)

Seminario: "Populismo politico, populismo penale e garanzie costituzionali" (Bergamo, 16 maggio 2024)

Presentazione libro: "Il carcere in Italia oggi. Una fotografia impietosa", di Livio Ferrari (Serdiana-CA, 16 maggio 2024)

Presentazione libro: "I luoghi della giustizia a Padova, di Piero Casetta. L'autore dialoga con Gregorio Piaia (Padova, 16 maggio 2024)

Spettacolo teatrale di e con Mauro Pescio: "Non è la storia di un eroe" (Bolzano, 17 maggio 2024)

Puntozero Beccaria. "24 ore in teatro con noi. TYPUS - Transforming Young People Using Shakespeare" (Milano, 17 e 18 maggio 2024)

Lettura scenica: "Della mia anima ne farò un’isola" (Casa circondariale di Ivrea-TO, 17 e 18 maggio 2024)

Convegno: "Riparare le relazioni. Conoscere la giustizia riparativa nel (per il) lavoro sociale" (Vallelaghi-TN, 21 maggio 2024)

Presentazione libro: "Incontri troppo ravvicinati? polizia, abusi e populismo nell'Italia contemporanea", di Vincenzo Scalia (Verona, 23 maggio 2024)

Presentazione libro: "“Il carcere in Italia oggi. Una fotografia impietosa", di Livio Ferrari (Recanati-MC, 24 maggio 2024)

Presentazione libro: "Giustizia e politica. Crisi e rifondazione del garantismo penale", di Luigi Ferrajoli (Roma, 30 maggio 2024)

Webinar di presentazione dei libri "Cella 304" e "Cella 308". Diario di un detenuto (Online, 30 maggio 2024)

XI Giornata Nazionale del Teatro in Carcere. "Due mesi di Promozione del Teatro e della Danza in Carcere: fino al 31 maggio 2024"

Spettacolo teatrale "La tempesta", di Gianfrnaco Pedullà e presentazione libro: "Ogni prigione è un'isola" di Daria Bignardi (Gorgona-LI, 1 giugno 2024)

"Dialoghi in libertà. Racconti dal carcere". Ciclo di seminari organizzato dal Polo Universitario Penitenziario (C.C. Siena, fino al 4 giugno 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, varie date fino al 18 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)

 

 

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