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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di lunedì 29 luglio 2024

di Viola Giannoli

La Repubblica, 29 luglio 2024 C’era la data del 2032 sul fine pena. In carcere per somma di condanne ha resistito molto meno: a 27 anni si è impiccato sabato sera nella sua cella della Casa Circondariale di Prato. È morto poco dopo, in ospedale. Il suicidio numero 57 dall’inizio dell’anno secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che non tengono conto di chi, ad esempio, si lascia morire di fame. Il numero 60 per la Uilpa, uno dei sindacati di polizia penitenziaria, che conta anche quasi 1150 tentativi di suicidio. A Prato è il secondo detenuto che si toglie la vita da gennaio: esattamente cinque mesi prima s’era ammazzato un ragazzo marocchino, disoccupato come la metà di quelli che si uccidono in carcere.

 

di Gaia Tortora

La Nazione, 29 luglio 2024 Aumentano i suicidi nelle carceri italiane, con 60 vittime in diverse città. La situazione critica richiede interventi urgenti per garantire dignità e assistenza ai detenuti. Prato, Rebibbia, Brescia, Milano, Viterbo. Per lo più nomi di città di un terrificante bollettino di morte che ha raggiunto quota 60. Ecco, forse - chissà - se iniziassimo a dare un nome un volto a quei nomi che non sono città, ma persone identificate con il carcere dove sono recluse, le nostre coscienze avrebbero un minimo di sussulto. Forse. Perché ormai siamo totalmente assuefatti. E anche la conta dei suicidi che si aggiorna velocemente non ci colpisce più. Che importa. Provengono dalla discarica umana. Hanno sbagliato (ma in carcere c’è anche chi attende giudizio) e quindi chissenefrega.

 

di Andrea Gianni

Il Giorno, 29 luglio 2024 Il singolo da solo non può risolvere nulla, ci vorrebbe un’azione collettiva. servono più misure alternative”. “Le carceri sono polveriere, pronte a esplodere alla minima scintilla. Gli spazi per intervenire ci sarebbero, quello che manca è la volontà politica”. Luigi Pagano ha trascorso la sua vita professionale nel sistema carcerario. Entrato nell’amministrazione penitenziaria nel 1979, ha diretto diversi istituti fra cui, per 15 anni, San Vittore, uno dei penitenziari italiani con il peggior tasso di sovraffollamento. È stato provveditore regionale per la Lombardia, vicecapo del Dap nazionale, ha lanciato sperimentazioni e progetti innovativi. Ora, in pensione, osserva una situazione che resta “drammatica”, fra suicidi di detenuti, rivolte e problemi sedimentati nel tempo.

 

Adnkronos, 29 luglio 2024 “Sono stati accolti tre nostri emendamenti significativi al dl Carceri, sul tema del sovraffollamento: la detenzione domiciliare, l’affidamento in prova ai servizi sociali e la possibilità per i detenuti tossicodipendenti di espiare la pena nelle comunità terapeutiche. Per quest’ultima misura, il governo ha anche stanziato finanziamenti specifici per coprire i costi del soggiorno nelle comunità. Siamo soddisfatti di questo compromesso, frutto di un dialogo importante con il governo, poiché queste misure contribuiranno a ridurre la pressione sul sistema carcerario”. Lo ha dichiarato a Sky Agenda il senatore e capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia a palazzo Madama Pierantonio Zanettin.

 

di Francesco Curridori

Il Giornale, 29 luglio 2024 Il segretario Coisp: “Norme che aspettavamo da anni”. “Il Dl Sicurezza contiene delle importanti innovazioni normative che chiedevamo da tempo”. A dirlo è Domenico Pianese, segretario generale del Coisp che, intervistato dal Giornale, affronta anche il tema del sovraffollamento delle carceri, uno dei temi caldi di queste settimane a cui il governo ha dedicato un altro decreto legge ad hoc.

 

di Concita De Gregorio

La Repubblica, 29 luglio 2024 Esistono reati inemendabili, reati così odiosi per cui nessuna pena, nessuna riabilitazione e pentimento possono bastare? E se sì, a giudizio di chi? Il nostro, il giudizio del popolo? O è alla legge che dobbiamo tutti obbedire? Basta, il carcere, a darti una seconda possibilità di vita o non puoi averla, e allora a cosa serve il carcere. Beccaria, torna! Ci piace di più la pena di morte?

 

di Viviana Daloiso

Avvenire, 29 luglio 2024 Le parole carpite durante il primo incontro tra i genitori e il figlio in carcere sono già diventate un caso. Perché crediamo che sia un errore averle rese pubbliche. Ce l’eravamo già chiesti un mese fa, quando divennero di dominio pubblico i verbali degli interrogatori di Filippo Turetta, coi particolari terribili della violenza su Giulia Cecchettin, il numero delle coltellate inferte sul suo corpo indifeso, l’uso meticoloso dei sacchi e dello scotch e del coltello: a che cosa serve che si sappia in modo analitico e minuzioso, fuori dai palazzi di giustizia e dai tribunali dove qualcuno deve decidere sulla pena giusta da comminare al giovane, come è materialmente avvenuto questo femminicidio? Diritto e dovere di cronaca, si dirà. Ma in quel caso Avvenire decise di non farla, la cronaca ...

 

di Stefano Tallia*

casadeigiornalisti.it, 29 luglio 2024 Quando la difesa del diritto di cronaca passa anche dalla scelta di non pubblicare un verbale. Invitato dal Garante regionale dei detenuti Bruno Mellano e dal dipartimento di studi giuridici dell’Università di Torino, sono stato alcune settimane fa all’interno del polo universitario del carcere di Saluzzo. Una realtà piuttosto lontana da quanto leggiamo in queste settimane a proposito dei penitenziari italiani all’interno dei quali il sovraffollamento sta rendendo intollerabili le condizioni di vita. Pur non conoscendo dettagliatamente la situazione di quel carcere, nel corso dell’incontro mi sono fatto l’idea di una struttura nella quale, pur nella inevitabile durezza della condizione detentiva, quella visione del carcere come luogo di recupero e di riscatto delle persone scritta nella nostra Costituzione ...

 

di Roberta Merlin

Corriere del Veneto, 29 luglio 2024 “Ora lui si rende conto di quello che ha fatto”. Parla Nicola Turetta, genitore dell’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, accusato di averla uccisa l’11 novembre 2023: “Temevo che lui si potesse suicidare”. “Chiedo scusa per quello che ho detto a mio figlio: erano solo tante fesserie. Non ho mai pensato che i femminicidi fossero una cosa normale. Ho fatto quelle affermazioni solo perché temevo Filippo si suicidasse”. Mentre parla Nicola, il padre di Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia, da novembre scorso nel carcere veronese di Montorio con l’accusa di avere sequestrato e ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, ha la voce rotta dal pianto.

 

di Andrea Pasqualetto

Corriere della Sera, 29 luglio 2024 Lo psichiatra: “Il padre dovrebbe dire al figlio: “Se tu sei qui è anche colpa mia”. Il giustificazionismo danneggia tutti”. E sulla rinuncia alla perizia psichiatrica per Turetta da parte della difesa: “Scelta saggia”. “Partirei dalla pietas, la prima parola che ritengo si debba pronunciare nei confronti di chi si trova nella difficile condizione di questi genitori. Quelle parole del padre al figlio si possono anche comprendere nell’immediatezza dell’arresto, dettate dalla paura del gesto autolesionista. Tuttavia ci sono dei punti su cui bisogna ragionare”.

 

di Manuela Modica

Il Fatto Quotidiano, 29 luglio 2024

La proposta bipartisan alla marcia silenziosa per Lorena Quaranta. Una modifica legislativa per escludere le attenuanti dai casi di femminicidio. È la proposta lanciata dal palco di Furci, in provincia di Messina, dai parlamentari di destra e sinistra presenti alla marcia contro la pronuncia della Cassazione. La Suprema corte ha annullato l’ergastolo di Antonio De Pace, assassino di Lorena Quaranta, rinviando gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria perché venga valutata l’attenuante dello stress da Covid. Contro questa decisione, una marcia silenziosa è partita alle 19 di ieri, sabato 27 luglio, da casa di Lorena a Furci Siculo, il paese della costa ionica messinese dove la 27enne laureanda in Medicina viveva assieme a De Pace, infermiere due anni più grande della ragazza.

 

di Maristella Carbonin

La Nazione, 29 luglio 2024 Un 27enne si è tolto la vita mentre il suo compagno era impegnato in altre attività. È il sessantesimo da inizio anno. I sindacati di polizia penitenziaria: “Bisogna agire subito”. In quel momento il suo compagno di cella era impegnato in altre attività. Lui era solo quando ha deciso di morire: ha usato una corda rudimentale e si è impiccato. È stato trovato agonizzante attorno alle 19 di sabato da uno degli agenti impegnati nel controllo del reparto di media sicurezza del carcere di Prato. Il ragazzo, 27 anni, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale, chiudendo gli occhi su un orizzonte che lo avrebbe visto scontare la pena (era pluripregiudicato per svariati reati, tra cui furti e rapine) fino al 2032. Il giovane detenuto era italiano di origine sinti, proveniva da Viareggio. Sposato, con figli ...

 

di Maristella Carbonin

La Nazione, 29 luglio 2024 Riccio (Fp Cgil polizia penitenziaria): “Mancano direttore e comandante titolare. E riceviamo detenuti da tutta la Toscana”. Si è impiccato con una corda, quando era da solo in cella. È stato trovato in fin di vita intorno alle 19 di sabato da un agente al lavoro nel reparto di media sicurezza. La corsa al Santo Stefano è stata immediata, ma non c’è stato nulla da fare. Il detenuto, un ragazzo di 27 anni, italiano di origine sinti e proveniente da Viareggio, è morto poco dopo l’arrivo in ospedale. Si tratta del sessantesimo suicidio di un detenuto nel corso dell’anno in Italia. Alla Dogaia è il terzo suicidio in meno di un anno. Il 27enne, che da quando si apprende lascia moglie e figli, avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2032.

 

notiziediprato.it, 29 luglio 2024 Dopo la morte del 27enne che si è impiccato nella sua cella e in giorni particolarmente complicati per la situazione negli istituti penitenziari italiani dove le rivolte sono una costante, la richiesta è solo una: interventi urgenti per tornare alla normalità. Continua a restare un tema centrale quello delle carceri italiane nelle quali, dall’inizio dell’anno a oggi, si contano sessanta suicidi tra i detenuti e sei tra gli agenti penitenziari. L’ultimo suicidio è quello di sabato 27 luglio nel reparto di ‘media sicurezzà della Dogaia. Vittima un giovane di 27 anni, trovato in fin di vita da un agente e morto poco dopo l’arrivo all’ospedale di Prato (leggi). “È una strage infinita, una vergogna generale”, il commento durissimo del garante dei detenuti della Toscana, Giuseppe Fanfani.

 

Ristretti Orizzonti, 29 luglio 2024 Sabato notte, nella Casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova, Amine El Ghazzali, 34 anni, ha accusato un malore che ne ha causato il decesso. Non è ancora chiaro se sia morto in cella o durante il trasporto in ospedale. Sembra soffrisse di asma. I responsabili dell'Istituto di pena confermano l'accaduto. Daremo maggiori informazioni nei prossimi giorni.

 

di Alessia Candito

La Repubblica, 29 luglio 2024 Nella sezione 9 dell’Ucciardone. Viaggio nella sezione dei “puniti”, degli indisciplinati, dei sottoposti a sorveglianza speciale o isolamento, di chi protesta o si fa del male. “Voglio solo avere la possibilità di curarmi, mi sta consumando”. Davide - come per gli altri nome di fantasia, storia verissima - scollina da poco i vent’anni. Ha una grave forma di psoriasi, sulle sue braccia trasformate in piaga, le terapie normali non funzionano. “È una torcia umana”, dice chi lo ha incontrato. Ma, conferma persino una nota che il direttore ha inviato all’assessorato siciliano alla Sanità, non ci sono dermatologi, oncologi, cardiologi o pneumologi per i detenuti dell’Ucciardone di Palermo.

 

di Diana Pompetti

Il Centro, 29 luglio 2024 Dall’inizio dell’anno tre detenuti si sono uccisi e per Antigone il carcere di Teramo è come quello di Napoli Poggioreale: “Qui la professionalità di polizia e operatori salva le vite, ma la pena non può essere solo il carcere”. Quando si parla di diritti e Costituzione spesso, in questo Paese, le interpretazioni vanno in direzioni opposte. Succede per un sistema penitenziario che - tra sovraffollamento endemico delle celle, personale che manca, finanziamenti inadeguati e continui richiami del Consiglio d’Europa - rende sempre più arduo, quando non impossibile, un percorso di rieducazione che per la Costituzione dovrebbe essere garantito a tutti. Con i suicidi a cancellare vite.

 

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 29 luglio 2024 Rivolta nel carcere. Per ore i vertici dell’amministrazione penitenziaria hanno tentato di far ragionare i reclusi che non volevano rientrare nelle celle del Reparto D e avevano dato fuoco ai materassi. Analoghe iniziative a Regina Coeli. Prima la trattativa, durata per ore, con i vertici dell’amministrazione penitenziaria. Quindi in serata l’irruzione nel carcere di Velletri da parte delle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Fra loro polizia, carabinieri e Gom, il Gruppo operativo mobile della Penitenziaria, creato ad hoc anche per affrontare situazioni di questo genere. Che nelle ultime settimane si sono ripetute in diverse carceri d’Italia. Nelle ore scorse anche a Regina Coeli, Terni e Rieti, con proteste diffuse e rifiuti di rientrare in cella.

 

di Nicoletta Gigli

Il Messaggero, 29 luglio 2024 Una sessantina di detenuti di una sezione della media sicurezza da ore non rientrano nelle celle. La protesta degli ospiti della sezione L della media sicurezza, italiani e stranieri, è esplosa contro il sovraffollamento del penitenziario ternano, dove ci sono 150 detenuti in più rispetto alla capienza prevista. La decisione di non rientrare nelle celle è legata anche alle temperature da record che rendono complicata la quotidianità dei detenuti, che possono contare solo sui ventilatori donati dalle associazioni di volontariato che operano in carcere. La situazione viene tenuta sotto stretto controllo e la speranza è che la protesta non degeneri.

 

L’Unione Sarda, 29 luglio 2024 Dopo un primo alt dal Ministero arriva la contro-decisione. Uil: “Per l’Istituto è una condanna alla chiusura”. Minorenni in arrivo al carcere di Lanusei. La struttura, che “non è idonea” al trasferimento dei nuovi detenuti, come tuonano i sindacati, si starebbe preparando alla decisione del Dipartimento della Giustizia minorile. Per la Uil si tratta di una “decisione scellerata che condanna l’Istituto ad una velocissima chiusura. Nonostante l’annuncio del Capo del Dipartimento della Giustizia minorile Antonio Sangermano e del sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari che durante l’ultima riunione con i rappresentanti sindacali nazionali avevano scongiurato l’invio di detenuti minori per l’inidoneità della struttura, pare sia arrivata improvvisamente la clamorosa contro decisione.

 

di Paolo Nencioni

Il Tirreno, 29 luglio 2024 Da settembre saranno trasferiti quattro magistrati e si faranno meno processi. Il presidente del Tribunale: “Un disastro”. Un casino, un disastro”. Questa, nelle parole del presidente del Tribunale Francesco Gratteri, è la situazione della giustizia pratese alla vigilia delle vacanze estive e in vista della ripresa di settembre, che sarà più difficile di sempre. Il disastro è rappresentato dal trasferimento di quattro magistrati (Bruno nel civile, Sordi, Chesi e Scarlatti nel penale) che riducono all’osso le risorse per celebrare i processi. “Ho rinunciato a capire” commenta Gratteri, che dal 7 settembre sarà in pensione. Ha rinunciato a capire le logiche che regolano l’assegnazione e la distribuzione dei magistrati nei Tribunali del Belpaese. E se non l’ha capito lui che li frequenta da una vita, figuriamoci noi.

di Irene Famà

La Stampa, 29 luglio 2024 Viaggio tra i ragazzini arruolati dai clan nelle piazze di spaccio romane. Fino a cento euro al giorno per aiutare i pusher: “Via, ci sono gli sbirri”. Un lungo fischio. “Le guardie, le guardie!”. Se hai dodici anni e vivi nelle piazze di spaccio della Capitale sai bene come funziona. Sai bene che non appena vedi una divisa devi iniziare a correre e a fischiare. Devi lanciare il segnale: “Ci sono gli sbirri”. E così fa quel ragazzino dal taglio sbarazzino e lo sguardo da duro nonostante la giovanissima età. Il nome? Agli estranei non lo dice. È stato arruolato nell’esercito dei bambini vedetta. E addestrato a dovere. Soldato dello spaccio, lui come tanti altri.

 

primamilanoovest.it, 29 luglio 2024 Promosso dall’associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti in collaborazione con la biblioteca di Baranzate il Premio Letterario “Due mondi allo specchio”. L’associazione Gruppo Carcere Mario Cuminetti bandisce il Premio Letterario “Due mondi allo specchio” in collaborazione con la biblioteca “Il Quadrato” di Baranzate. Tema dell’edizione 2024 è “La scrittura: quello che si prova, si sogna, si vive”. L’iniziativa viene svolta in collaborazione con la Biblioteca Centrale della Casa di Reclusione di Bollate e la Biblioteca Crescenzago del Comune di Milano.

 

odg.it, 29 luglio 2024 Uno strumento rivolto ai giornalisti, per aiutarli ad orientarsi tra i più recenti interventi del legislatore in materia di informazione e giustizia; un’occasione per stimolare una riflessione, non senza qualche preoccupazione, sulle limitazioni che, passo dopo passo, il legislatore sta introducendo, con il rischio di comprimere il diritto dei cittadini ad essere compiutamente e correttamente informati. È l’obiettivo che si pone “Informazione e Giustizia”, l’ebook realizzato dal Gruppo di lavoro su “Informazione e Giustizia” del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, coordinato dal consigliere, membro dell’esecutivo, Gianluca Amadori e composto dai consiglieri Riccardo Arena, Oreste Lo Pomo e Pierluigi Roesler Franz.

 

di Massimo Cacciari

La Stampa, 29 luglio 2024 Muti i filosofi e i giuristi, le assemblee parlamentari ridotte a fantasmi, le istituzioni relegate in un angolo. Dissolto il velo d’ipocrisia, la grande politica è tornata a imporsi in tutta la sua tragica volontà di potenza. Chiediamocelo dunque - poiché forse di fronte all’immagine della catastrofe potremmo cercare con più forza di evitarla: non è stato che un intervallo la non-guerra, o la guerra per interposta persona, tra i grandi spazi imperiali dopo la Seconda guerra mondiale? Nient’altro che una pausa per meglio prendere la rincorsa in vista della definitiva “sistemazione” del pianeta? Perfino l’atomica, questa formidabile arma di equilibrio, sembra aver perduto il suo potere deterrente. Forse in qualche laboratorio del grande complesso militare-industriale si è scoperto il modo di usarla senza finire tutti sottoterra.

 

di Domenico Quirico

La Stampa, 29 luglio 2024 Val la pena mentre il vortice mediorientale, che è carne e sangue, ancor più si ingarbuglia e si è a un passo dal nuovo fronte libanese di guerra, ricordare l’irruente e incostante Solimano della “Gerusalemme” del Tasso. Lo paralizza a tratti la visione intima della tragedia in cui è irretito, ma è incapace egualmente di cedere ai suggerimenti della ragione. Quando dall’alto della torre di Davide vede l’inizio del disastro dell’esercito radunato, a Gaza!, dal re d’Egitto, come per radioscopia gli appare oltre la mischia una idea astratta: “l’aspra tragedia dello stato umano”. Eppure nonostante questa lucidità e preveggenza si getta nella mischia perché la sua “è opera di furore più che di speme”.

 

di Renzo Guolo*

Il Domani, 29 luglio 2024 Dopo il razzo sul campetto di calcio della cittadina drusa di Majdal Shams, si rischia un’altra crisi in Medio Oriente. I caccia Idf hanno già colpito postazioni Hezbollah. L’ipotesi dell’errore balistico. I ministri contestati ai funerali. È sempre più sottile la linea rossa che impedisce l’apertura del secondo fronte di guerra mediorientale - o terzo se si include quello yemenita. Il missile sul campetto di Majdal Shams, che ha fatto strage di ragazzi drusi, induce Israele a promettere una “risposta ampia”, di cui si sono già viste le avvisaglie nella notte tra sabato e domenica, quando i caccia con la Stella di David hanno colpito postazioni e strutture di Hezbollah.

 

DOCUMENTI

Rivista italiana di diritto e procedura penale, n. 1/2024

"Informazione e Giustizia". E-book realizzato dal Gruppo di lavoro su "Informazione e Giustizia" del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 luglio al 4 agosto 2024

"Giovani, controllo sociale e giustizia penale". Summer School di Antigone e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Torino, dal 16 al 20 settembre 2024)

Convegno regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico" (Pompei-NA, 28 settembre 2024)

Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CORSI E MASTER

Università Milano Bicocca. Master di I livello: "Devianza, sistema della giustizia e servizi sociali" (Dal 26 ottobre 2024 al 31 ottobre 2025)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)