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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di domenica 28 luglio 2024

di David Allegranti

Il Piccolo, 28 luglio 2024 La politica non si occupa di carcere perché non porta voti ma le condizioni dei nostri istituti di pena meriterebbero la massima attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni. La politica tipicamente non si occupa di carcere, perché non porta voti e semmai li fa perdere. Eppure le condizioni dei nostri istituti di pena meriterebbero la massima attenzione della pubblica opinione e delle istituzioni. Le carceri italiane sono fatiscenti e sovraffollate. Al 30 giugno 2024 erano presenti 61.480 persone su 51.234 posti ufficialmente disponibili (ma in realtà, denunciano le organizzazioni che si occupano di diritti dei detenuti, molti posti non sono agibili e quindi il sovraffollamento è più alto).

 

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 28 luglio 2024 In quest’estate rovente, crescono tensioni e disagi tra reclusi dell’istituto penale minorile “Cesare Beccaria” di Milano. Ieri a mezzanotte, un incendio è stato appiccato in un reparto a pianoterra dove è andato a fuoco un letto. Sei gli intossicati, due dei quali, di origine nordafricana, sono stati trasportati negli ospedali San Paolo e San Carlo, per fortuna in condizioni non gravi. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118. Non si conoscono ancora le cause dell’accaduto ma, dalle prime informazioni, sembra che le fiamme siano divampate in una sola cella e sarebbero state spente dagli stessi ragazzi insieme con gli addetti alla sorveglianza presenti nella struttura.

 

di Daniela De Robert

articolo21.org, 28 luglio 2024 Numeri e storie inaccettabili. Che le carceri siano piene è cosa nota. Che siano troppo piene anche. Ma il numero continua a salire inesorabilmente: 61.480 le persone detenute a fronte di 51.234 posti teorici ma solo 47.300 reali, secondo gli ultimi dati del Ministero della giustizia. Ma i numeri ci dicono anche altro. Per esempio, che ci sono circa diecimila persone ristrette che hanno una condanna fino a tre anni per le quali la norma prevede l’accesso diretto alle misure alternative, senza passare per il carcere. La loro presenza dentro ci parla della loro minorità sociale e a volte anche soggettiva: persone fragili, prive di una difesa effettiva, di una casa, di relazioni familiari e sociali significative.

 

di Lorella Beretta*

libertaegiustizia.it, 28 luglio 2024 I detenuti affidano alle lettere le denunce delle condizioni di vita, e di morte, in carcere: pagine e pagine di fatti concreti, storie personali drammatiche che vanno oltre i numeri, già di per sé drammatici e inaccettabili. Salgono sui tetti, forse semplicemente per farsi vedere. Quando riescono evadono e a volte ritornano, come successe nel dicembre del 2022 al minorile Beccaria di Milano. Altre volte scrivono, scrivono lettere. Il Presidente della Repubblica, nell’incontro con i giornalisti per la cerimonia del Ventaglio, ha citato quella che gli hanno indirizzato i detenuti del Nerio Fischione di Canton Mombello, Brescia, dove secondo l’ultimo rapporto dell’associazione Antigone il sovraffollamento è del 200%. “La descrizione è straziante. Condizioni angosciose agli occhi di chiunque ...

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 28 luglio 2024 Luigi Manconi, ex sottosegretario alla giustizia: servono misure d’emergenza. “La situazione complessiva delle carceri italiane sta precipitando tragicamente anche perché il sovraffollamento ha raggiunto punte come mai in passato”. Sono le parole di Luigi Manconi, sociologo e presidente della Onlus “A buon diritto”, sottosegretario alla giustizia dal 2006 al 2008 ed ex senatore del Pd.

 

di Luca Sebastiani

Il Domani, 28 luglio 2024 Due visioni opposte si stanno scontrando nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera, in una battaglia tra maggioranza e opposizioni a colpi di emendamenti al ddl Sicurezza: tra i tentativi di inserire i codici identificativi sulle uniformi della polizia e l’apertura all’adozione delle bodycam. Tutelare le forze di polizia da aggressioni e minacce o individuare gli agenti in caso di condotte scorrette, evitare di mettere alla gogna e sfiduciare le forze dell’ordine o garantire massima trasparenza sul loro operato. Sono le visioni opposte che si stanno scontrando nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera, in una battaglia tra maggioranza e opposizioni a colpi di emendamenti al ddl Sicurezza per inserire i codici identificativi e le bodycam sulle uniformi degli agenti in Italia.

 

di Davide Varì

Il Dubbio, 28 luglio 2024 Il capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia a Palazzo Madama ha annunciato di aver presentato una interrogazione al ministro della Giustizia. Le intercettazioni del colloquio in carcere tra Filippo Turetta e suo padre stanno facendo discutere. Purtroppo quasi tutti si sono concentrati sulle parole che Turetta padre ha rivolto al figlio, senza minimamente considerare la gravità della diffusione delle intercettazioni sulla cui utilità ai fini processuali ci si dovrebbe interrogare. L’unica voce fuori dal coro è quella del senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, Pierantonio Zanettin, che ha annunciato anche di aver presentato una interrogazione al ministro della Giustizia.

 

di Ciro Cuozzo

Il Riformista, 28 luglio 2024 Davanti alla prospettiva di una condanna all’ergastolo cosa fareste voi genitori con vostro figlio? Cosa gli direste durante i colloqui in carcere dove è guardato a vista dagli agenti penitenziari per scongiurare sia gesti estremi che le aggressioni degli altri detenuti? Continuereste ad infierire oppure provereste a fargli vedere un po’ di luce, a dargli un minimo di fiducia? È raccapricciante quanto pubblicato da un settimanale, e ripreso da tutti i principali media, sull’incontro avvenuto nel carcere di Montorio a Verona, tristemente noto negli ultimi mesi come il carcere dei suicidi, tra il 22enne Filippo Turetta, accusato dell’omicidio volontario della ex Giulia Cecchettin ...

 

di Rosario Di Raimondo e Viola Giannoli

La Repubblica, 28 luglio 2024 Ma è scontro sulle intercettazioni. L’incontro ripreso il 3 dicembre scorso. La Camere penali: “Voyeurismo e gogna”. Forza Italia chiede un’ispezione a Nordio. Il cugino della vittima: “Dal padre di Filippo mancanza di responsabilità e comprensione”. “Eh va beh, hai fatto qualcosa, però non sei un mafioso, non sei uno che ammazza le persone, hai avuto un momento di debolezza... Non sei un terrorista. Non sei l’unico... Ci sono stati altri 200 femminicidi!”. Così diceva il 3 dicembre scorso, ripreso e intercettato a sua insaputa, Nicola Turetta al figlio Filippo durante il primo colloquio nel carcere di Verona dopo il femminicidio di Giulia Cecchettin. Parole pubblicate dal settimanale Giallo e diventate un caso.

 

di Elena Loewenthal

La Stampa, 28 luglio 2024 Che tristezza, che strazio. Che orrore, ascoltare Nicola Turetta, padre di Filippo l’assassino di Giulia. Perché dovrà pur esserci un altro modo per stare vicino a un figlio che ha ammazzato a coltellate la ex fidanzata e con tutta probabilità l’ha premeditato. Un altro modo per esserci, uno fuori e l’altro dentro il carcere. Per continuare a fare il padre senza rinnegarlo e provare a far finta che non esista più e invece continuare a volergli lo stesso bene dell’anima di prima strappandosi il cuore e i capelli ogni giorno, per tutto il giorno per la disperazione, per quel che lui ha fatto e come lo ha fatto. Dovrà pur esserci un modo di continuare a difenderlo, a fargli sentire i suoi genitori vicini nonostante tutto e nonostante quel che ha fatto e nonostante il carcere che gli tocca.

di Luca Sancini

La Repubblica, 28 luglio 2024 “Mio fratello morto per salvare vite. Ma per la giustizia italiana non ci sono colpevoli”. Franco Sirotti, ferroviere, è rimasto quasi da solo a chiedere verità per le dodici vittime straziate dalla bomba sul treno tra Firenze e Bologna: “I neofascisti erano manovalanza, agirono poteri che evidentemente sono forti ancora oggi”. Sono rimasti in tre a chiedere la verità su quanto accadde la notte tra il 3 e il 4 agosto di cinquanta anni fa sulla tratta appenninica tra Firenze e Bologna. Dodici vittime, straziate dal fuoco, asfissiate dal fumo, quando dentro la galleria poco dopo l’una, scoppiò una bomba piazzata sulla carrozza numero 5: undici erano passeggeri e la vittima in più, fu un coraggioso ferroviere che perse la vita cercando di salvarne altre.

 

di Mario Nasone*

Corriere della Sera, 28 luglio 2024 L’intervento del vicario generale della diocesi di Reggio Calabria nonché fondatore del Centro Comunitario Agape dopo il rapimento del piccolo Vicenzo Daino. Due agosto 1984, a Lazzaro, un paesino di mare a pochi chilometri da Reggio Calabria, Vincenzo Diano, un bambino di undici anni figlio di un noto imprenditore della zona, venne sequestrato dalla ‘ndrangheta. Non è il primo e non sarà l’ultimo sequestro di bambini nell’arco del trentennio che caratterizzò questa spregevole forma di autofinanziamento della malavita calabrese. I sequestri di donne e bambini determinarono una sorta di mutazione genetica della ‘ndrangheta, perché questa organizzazione aveva una sorta di codice d’onore in base al quale bambini, donne ed anziani erano intoccabili.

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 28 luglio 2024 Due decisioni delle Sezioni unite, nn. 20881 e 20887, ribadiscono il dovere di assistenza a tutto tondo del cliente e la particolare attenzione ai conflitti di interesse nelle controversie familiari. Nuovi chiarimenti delle S.U. sulla deontologia dei legali. Con una prima decisione si ribadisce che il primo dovere del difensore è proprio l’assistenza nel corso di tutto il procedimento, ragion per cui disertare le udienze costituisce illecito disciplinare; con la seconda invece si chiarisce che il conflitto di interessi tra i legali, in particolare in materia di famiglia, si estende anche ai colleghi di studio.

 

di Tiziana Roselli

Il Dubbio, 28 luglio 2024 La decisione delle sezioni unite sugli aspiranti legali che ribadisce il principio della presunzione di innocenza. Le Sezioni Unite della Suprema Corte, con la sentenza n. 19726 depositata il 17 luglio 2024, hanno stabilito che il solo fatto di essere imputato in un procedimento penale non è sufficiente a negare l’iscrizione all’albo. Il caso riguardava un aspirante avvocato al quale era stata negata l’iscrizione all’albo dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati a causa di un procedimento penale in corso nei suoi confronti. La motivazione del rifiuto era basata sul presunto mancato rispetto del requisito della “condotta irreprensibile” previsto dalla legge professionale forense. L’aspirante avvocato, che non era stato condannato ma solo imputato, aveva impugnato la decisione del Consiglio dell’Ordine ...

 

di Ilaria Carra e Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 28 luglio 2024 A San Vittore i reclusi contestano di non avere i tre metri quadri a testa previsti dalla legge. E al Beccaria è difficile trovare agenti disposti al trasferimento. Una detenzione “contraria al senso di umanità”. Uno dei tanti ricorsi si conclude con queste cinque parole. Lo ha presentato un recluso di San Vittore che punta il dito su due aspetti: un’organizzazione penitenziaria che di fatto lo costringe a stare dietro le sbarre per la maggior parte della giornata, vista l’impossibilità di svolgere attività alternative; e un sovraffollamento tale che in cella non ha nemmeno quel fazzoletto minimo di tre metri quadrati previsto dalla legge. Sarà un giudice a stabilire se ha ragione.

 

di Rosario Di Raimondo

La Repubblica, 28 luglio 2024 Intervista al presidente dell’Ordine degli avvocati: “Le condizioni in sono drammatiche. Cosa fare? Occorre fare ricorso alla liberazione anticipata, al numero chiuso e ai domiciliari”. “Le condizioni delle carceri sono drammatiche. O garantiamo trattamenti umani oppure, se falliamo, la Costituzione rimane carta straccia”. Un anno è passato da quando il presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano, Antonino La Lumia, visitò San Vittore assieme a una delegazione. Entrò nelle celle, parlò con i detenuti. Una visita non solo simbolica. Dodici mesi dopo le condizioni dei penitenziari sono, se possibile, peggiorate. “Servono misure d’emergenza”, insiste La Lumia: da un’accelerazione sulla liberazione anticipata al “numero chiuso” fino a una spinta maggiore sui domiciliari.

 

di Cecilia Del Re*

Corriere Fiorentino, 28 luglio 2024 Gentile direttore, di fronte all’inerzia della politica, spesso è la magistratura che interviene a scuotere situazioni insostenibili. E questo sta accadendo anche in relazione alle inaccettabili condizioni in cui centinaia di detenuti scontano la pena al carcere di Sollicciano. Dopo l’ennesimo suicidio di un ragazzo di 20 anni, e dopo alcune denunce alla Procura di Firenze e istanze rivolte al Tribunale di sorveglianza, sono arrivati i primi responsi: “A causa delle condizioni degradanti dell’istituto, è gravemente compromesso il diritto alla salute ed il diritto ad una detenzione rispettosa del senso di umanità e della propria dignità” per il detenuto. E vengono, quindi, dati 60 giorni di tempo all’amministrazione penitenziaria per provvedere all’immediata ripresa degli interventi già programmati.

 

di Antonella Gasparini

Corriere del Veneto, 28 luglio 2024 Visita di Zanella e Bettin: sovraffollamento. Il consigliere: alloggi per chi lavora. Il caldo soffoca, lo spazio manca anche per andare a passeggiare nell’ora d’aria o se, in regime di celle aperte, in certi settori di detenzione si potrebbe anche muoversi oltre i metri angusti dei cunicoli con le sbarre. Però è carente la superficie da poter calpestare. E a volte, quando uno sta male, non si può fare una visita specialistica perché ci vogliono mesi. Tutto pesa. Esaspera. E rende la vita in carcere, anche al Santa Maria Maggiore di Venezia, difficile da sostenere. Al punto che basta un diniego a una richiesta o una mancata risposta a far esplodere la tensione, come è successo cinque giorni fa.

 

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 28 luglio 2024 Esplode ancora l’ira detenuti per le condizioni disumane, stavolta alla Dogaia di Prato. Una nuova rivolta nelle carceri toscane: dopo Sollicciano, è accaduto la notte tra venerdì e sabato alla Dogaia di Prato. Distrutte finestre e telecamere, neon divelti, letti usati come barricate. La calma torna dopo ore, con l’intervento della polizia penitenziaria. I sindacati: mancano 52 agenti, non c’è un direttore né un comandante e ci sono più di 40 gradi. L’intervista con Luigi Manconi: “Subito indulto e amnistia”.

 

Il Domani, 28 luglio 2024 Esulta un sindacato di categoria che ringrazia il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove. Sono tornati in servizio sei agenti della polizia penitenziaria imputati nel processo per i pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile del 2020. La decisione, come riferisce il sindacato Usapp, è stata fortemente caldeggiata dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove. Possono rimettere così la divisa a capo e vice della Polizia Penitenziaria dell’istituto penale, insieme a due ispettori e due assistenti capo coinvolti nell’inchiesta. Potrebbe essere il preludio dello stop alla sospensione di altri agenti colpiti dalla stessa misura.

di Roberta Barbi

vaticannews.va, 28 luglio 2024 Gennaro Attrice, una condanna a 26 anni che terminerà nel 2028, oggi è in affidamento. Fino a qualche mese fa era detenuto nella casa circondariale di Matera, dove la sua storia è tra le prime a essere protagonista del nuovo giornale “S-catenati, oltre l’errore”, promosso dall’associazione di volontariato penitenziario Disma. Gennaro Attrice nasce e cresce ad Arzano, nella periferia nord di Napoli, conosce da vicino la delinquenza e inizia presto a praticare l’illegalità: vende sigarette di contrabbando, “ma solo per aiutare mamma che per vivere vendeva candeggina e detersivi, mentre papà lavorava in un negozio a Forcella”.

 

di Gigliola Alfaro

agensir.it, 28 luglio 2024 “Film, gruppi di lettura in carcere, testimonianze per far conoscere questo paradigma”. Gli obiettivi iniziali sono stati in larga parte raggiunti anche se non tutte le azioni sono state realizzate mentre, nel farsi, sono emersi collegamenti con altre attività già presenti nella progettualità di Caritas diocesana e arricchimenti resi possibili da collaborazioni con altri enti e realtà del territorio”, dice al Sir l’operatrice che ha partecipato all’iniziativa. Diffondere i principi della giustizia riparativa sul territorio diocesano di Ancona-Osimo.

 

di Simone Matteis

Il Domani, 28 luglio 2024 Migranti e richiedenti asilo in arrivo dalla Turchia vengono trattenuti in strutture fatiscenti e inadeguate. E per i minori non accompagnati i posti non bastano. Picchiati, morsi dai cani, spogliati e derubati di soldi e telefono oppure costretti a strisciare lungo un canale. Girando il biglietto da visita del sistema d’accoglienza che la Bulgaria offre a migranti e richiedenti asilo c’è una scritta, inequivocabile: pushback. Tradotto, respingimenti illegali e contrari al diritto internazionale. Da Sofia gli ultimi dati del ministero dell’Interno parlano di oltre diecimila casi di migranti rientrati volontariamente in un paese vicino nei primi quattro mesi di quest’anno, mentre nel 2023 la polizia di frontiera bulgara avrebbe sventato circa 160mila tentativi di attraversamento irregolare.

 

di Martina Ucci

L’Unità, 28 luglio 2024 I Centri hanno superato il 200% della capienza. Mancano posti letto, personale, attività educative. In questo sistema saturo gli abusi sono all’ordine del giorno. “Mia madre mi chiede se sto studiando, se sto facendo qualcosa, se sto bene, e io le mento per farla stare tranquilla perché sono stato rinchiuso qui per nove mesi senza fare assolutamente nulla. Non mi aspettavo di essere trattato così”. Sam (nome di fantasia) sono quasi 300 giorni che si sveglia intorno alle nove, va a fare colazione e poi si siede in strada, sul marciapiede, ad ascoltare musica e guardare video su Tik Tok. Così fino alla sera, in cui trascina a fatica i piedi per andare nella sua stanza, che è una sala riunioni riempita con circa 200 letti. Da quando ha attraversato il mare Sam è ospitato in un centro per minori a Tenerife.

 

di Nello Del Gatto

La Stampa, 28 luglio 2024 Colpito campo da calcio in un villaggio druso del Golan. È strage, ancora strage, stavolta di ragazzini innocenti che giocavano in un campo da calcio. Sono morti in 11, in un villaggio nel Nord di Israele, avevano tra i 10 e i 20 anni. E poi, 30 palestinesi uccisi in un raid al centro di Gaza. Alla vigilia del vertice per una tregua, che si terrà oggi a Roma, da entrambe le parti il sangue mette a rischio qualunque trattativa, e minaccia escalation, mentre si piangono decine di vittime. La giornata di ieri è iniziata con un raid israeliano, che ha colpito una scuola di Deir el Balah, nel centro di Gaza. In serata, un razzo, che Israele dice essere stato lanciato da Hezbollah dal Libano, ha colpito un campo di calcio in una città drusa del Nord del paese ebraico, uccidendo soprattutto minori.

 

di Giuseppe Agliastro

La Stampa, 28 luglio 2024 Berlino si indigna: “Non è tollerabile”. La dittatura di Lukashenko è tristemente nota per il disprezzo dei diritti umani e le “confessioni” strappate con la violenza. Un uomo in lacrime, rinchiuso in una cella angusta, che con la voce spezzata dall’angoscia si appella al dittatore Aleksandr Lukashenko affinché gli conceda la grazia. La tv di Stato bielorussa ha mandato in onda un video che ha subito suscitato un’ondata di indignazione. Prima di tutto nel governo di Berlino. Il giovane ripreso dalle telecamere - assicurano i media internazionali - è infatti un cittadino tedesco a cui il regime bielorusso ha riservato la più terribile delle pene: la condanna a morte.

 

di Valerio Palombaro

L’Osservatore Romano, 28 luglio 2024 Torture, maltrattamenti, detenzioni illegali e arbitrarie sono all’ordine del giorno nelle sovraffollate carceri della Repubblica Centrafricana. La denuncia contenuta in un rapporto delle Nazioni Unite, arriva a pochi giorni dalla segnalazione dell’Unicef secondo cui oltre dieci anni di conflitto protratto e di instabilità “mettono a rischio ogni singolo bambino” del Centrafrica. Due distinti rapporti internazionali che, oltre tornare sulla piaga della grave situazione socio-politica nel Paese, mettono in luce un’altra dolorosa realtà per i bambini. Perché anche i minori sono direttamente interessati dai contenuti del rapporto dell’Onu sullo stato delle prigioni.

 

DOCUMENTI

"Carcere sicuro o sicuramente fuorilegge?". L'analisi e le proposte del Volontariato

Articolo: "Le frottole di Pinocchio-Travaglio", di Claudio Bottan e Francesco Lo Piccolo

Lo stato di diritto in Europa: il capitolo relativo all'Italia del rapporto della Commissione europea per il 2024

Radio Carcere, di Riccardo Arena. "“Marcire in Galera. La Camera affossa il ddl Giachetti sulla liberazione anticipata speciale. "Mattarella: carceri indecorose. Il monito del Presidente della Repubblica"...

APPUNTAMENTI

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 29 luglio al 4 agosto 2024

"Giovani, controllo sociale e giustizia penale". Summer School di Antigone e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino (Torino, dal 16 al 20 settembre 2024)

Convegno regionale volontariato carcerario: "Giustizia riparativa, annuncio profetico" (Pompei-NA, 28 settembre 2024)

Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)