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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 20 luglio 2024
di Ornella Favero*
Il Riformista, 20 luglio 2024 Nel decreto “Carcere sicuro” di misure migliorative c’è forse qualcosa che riguarda il reinserimento sociale delle persone detenute e poi un incremento del personale di polizia penitenziaria e dirigenziale. Ma com’è scritto? E come risponde alle esigenze dei detenuti? Parlare del decreto legge denominato “Carcere sicuro” significa innanzitutto analizzare due questioni che sembrano marginali, ma non lo sono: la prima è come è scritto, la seconda se e come risponde alle aspettative delle persone detenute, che sono altissime perché c’è in tutti la consapevolezza che le istituzioni non stanno facendo il loro dovere nel garantire una carcerazione “costituzionale”.
di Franco Corleone
L’Unità, 20 luglio 2024 Le carceri scoppiano a causa della detenzione sociale: è questa che va affrontata e risolta. Non con la demagogia ma con l’intransigenza. Case di reinserimento sociale, applicazione massiccia delle misure alternative, amnistia e indulto: un’agenda ambiziosa di azioni non negoziabili. Il decreto “Carcere sicuro” è un insulto alla condizione di vita dei detenuti. Viene il sospetto che si vogliano provocare rivolte.
di Cesare Burdese*
L’Unità, 20 luglio 2024 Nel 2016 ho progettato per la Serenissima Repubblica di San Marino un carcere “contemporaneo”, in sostituzione del vecchio situato nell’antico Convento dei Cappuccini. Il mio committente volle specificatamente che nel nuovo carcere prevedessi uno spazio per il “ricongiungimento familiare” dei detenuti, costituito da un soggiorno con angolo cottura, una camera da letto matrimoniale, un servizio igienico e una loggia. Nulla di carcerario, ma un ambiente di tipo domestico, dove peraltro le garanzie di sicurezza non sarebbero venute meno.
di Marianna Caiazza*
Il Riformista, 20 luglio 2024 Il primo obiettivo che persegue il D.L. 92/2004, lo dice il suo Articolo 1, è quello di aumentare i livelli di sicurezza, operatività ed efficienza delle carceri. E lo fa incidendo sulle carenze organiche del corpo di Polizia Penitenziaria. È solo questo il personale di cui gli istituti penitenziari necessitano?
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 20 luglio 2024 “Il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria!” Queste parole del Garante campano Samuele Ciambriello risuonano come un grido d’allarme sulla drammatica situazione delle carceri italiane. Giovedì si è registrato l’ennesimo episodio tragico, questa volta nel carcere di Salerno-Fuorni. Nella serata un detenuto di 24 anni magrebino avrebbe ferito alla gola con una lama ricavata da una lametta per la barba usa e getta il suo compagno di cella, un connazionale di 30 anni. Subito c’è stato l’intervento degli agenti della Polizia penitenziaria che hanno bloccato l’aggressore ed è stato disposto l’immediato trasporto in ospedale del ferito che, dopo qualche ora, nella prima mattinata di ieri, è deceduto. Quello di Salerno è il terzo omicidio in cella dall’inizio dell’anno ...
GIUSTIZIA
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 20 luglio 2024 Una politica della Giustizia che lancia segnali finalmente liberali, dopo due anni di cambiali pagate al diffuso elettorato giustizialista e populista della maggioranza di Governo, tra reati di rave-party, ostatività a go-go e atti di resistenza passiva in carcere equiparati alla rivolta, è di per sé una buona notizia. E di segnali il DDL Nordio ne ha mandati senza dubbio: rafforzamento della inviolabilità delle conversazioni tra difensore e cliente, attenzione ai terzi coinvolti nelle intercettazioni, tipizzazione del traffico di influenze, sullo sfondo - finalmente - di un rilancio, almeno apparente anche se certamente assai tardivo, della separazione delle carriere, sono passi avanti importanti.
di Barbara Rosina
huffingtonpost.it, 20 luglio 2024 Le norme impattano sulla pelle delle persone, chi fa politica non può limitarsi a scrivere leggi, decreti, altisonanti “riforme epocali” deve abbassare lo sguardo sulla realtà e vedere se quelle misure siano state in grado di tutelare davvero le persone in situazioni di fragilità e vulnerabilità. Le scelte europee e quelle di casa nostra tra riduzione delle spese, autonomia differenziata, Legge di Bilancio difficile. Guardiamo a quello che sta succedendo e, da assistenti sociali, ci facciamo e facciamo delle domande perché la poca attenzione alle persone - interventi di sostegno, tutela dei diritti - e il risicato spazio di ascolto per le professioni di cura, non ci fanno ben sperare.
di Giorgio Altieri
Il Riformista, 20 luglio 2024 Nel 2021, a fronte di oltre 5.400 procedimenti, ci sono state appena 9 condanne dibattimentali e 35 sentenze di patteggiamento. E il danno alla collettività e all’economia è in gran parte irrisarcibile. Leggendo le cronache e i commenti successivi all’approvazione definitiva del cosiddetto disegno di legge Nordio, che abroga il reato di abuso d’ufficio, si ha l’impressione che si voglia ingenerare un sentimento di preoccupazione nell’opinione pubblica portata a credere che si sarebbe inteso favorire alcuni e, specificamente, i cd ‘colletti bianchi’ e gli ‘amministratori pubblici’ e, soprattutto, che si andranno a creare aree di impunità nell’agire della pubblica amministrazione. Nulla di tutto ciò è vero.
di Elena Scarici
Corriere del Mezzogiorno, 20 luglio 2024 L’iniziativa del Centro pastorale, diretto da don Esposito, insieme ai Garanti per i reclusi. Una messa per i detenuti che si sono suicidati in carcere in Campania. Sarà celebrata oggi alle 18.30 presso il Centro di Pastorale carceraria in via Buonomo 39, alla Sanità, dove si trovano numerosi carcerati in affidamento in regime di pena alternativa. Una scelta significativa, frutto di un percorso intrapreso da don Franco Esposito, direttore del Centro, che presiederà anche la celebrazione durante la quale si pregherà tra gli altri, per Musco Tedorico, 39 anni, che si è tolto la vita a Poggioreale, Andrea Pojoca, 31 anni, suicida a Secondigliano, Luciano Gilardi 24 anni, Andrea Napolitano di 33 e Mohmoud Ghoulam di 38, ma l’elenco è lungo.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 20 luglio 2024 Un allarmante caso di omofobia e violenza si è verificato nella Casa Circondariale di Cagliari- Uta, come riportato da Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”. Protagonista dell’episodio un giovane detenuto straniero di 25 anni, identificato come T. P., ergastolano trasferito dalla Sicilia a metà maggio. L’episodio è avvenuto durante un incontro finalizzato a discutere le opportunità offerte dall’istituto per migliorare la sua detenzione.
di Alessandro Orfei
La Nazione, 20 luglio 2024 Viveva nel Perugino con la madre. Sarebbe uscito di galera nel 2026, invece è morto ieri mattina all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dov’era stato ricoverato d’urgenza giovedì sera dopo l’aggressione subita nella cella della sezione detenuti comuni, nella quale era rinchiuso per spaccio di sostanze stupefacenti e rapina. La profonda ferita alla gola, inferta con una lametta da barba, non gli ha lasciato scampo. A provocarla il compagno di cella al culmine di una lite, causata da futili motivi. La vittima aveva aveva trent’anni ed era nata in Tunisia, mentre il presunto assassino è un marocchino di 23 anni. L’omicidio è avvenuto in una delle carceri più affollate della Campania, dove a fronte dei 400 posti disponibili ne accoglie, invece, circa 600.
di Andrea Scutellà
La Sentinella del Canavese, 20 luglio 2024 Psicologi, psichiatri, funzionari di area pedagogica. Tutti sotto inchiesta per aver sottovalutato il rischio suicidario nonostante le richieste di aiuto. Dalle notazioni: “Piange e dichiara di non stare bene psicologicamente”. Ennesima scossa sulla gestione del carcere di Ivrea, dopo le inchieste per tortura e lesioni, ridimensionate dalla Cassazione. La procura di Ivrea ha notificato nei giorni scorsi l’avviso di chiusura indagini delle indagini per otto indagati che dovranno rispondere di omicidio colposo per la morte di un uomo di 39 anni che si è tolto la vita in carcere, il 26 settembre 2021 a Ivrea, nel penitenziario di corso Vercelli.
di David Allegranti
La Nazione, 20 luglio 2024 Il Tribunale di sorveglianza accoglie i reclami dei detenuti mettendo nero su bianco la situazione. La denuncia della Camera penale: “Non tutti i magistrati sono uguali”. E non si fermano i nuovi ingressi. Un’ordinanza dopo l’altra, un detenuto alla volta. Il Tribunale di Sorveglianza di Firenze sembra aver deciso di risolvere da solo gli atavici problemi sovrastrutturali di Sollicciano. Senza aspettare l’intervento della politica. La dottoressa Susanna Raimondo, magistrata dell’ufficio di sorveglianza presieduto dal dottor Marcello Bortolato, ha accolto il reclamo di un altro detenuto. Il secondo in pochi giorni. Anche in questa ordinanza Raimondo scrive nero su bianco che “le condizioni del carcere di Sollicciano possono considerarsi severamente critiche”.
di Valentina Marotta
Corriere Fiorentino, 20 luglio 2024 I controlli (14 giorni dopo) disposti dal pm. Ora nel resto del carcere. Nessuna cimice, nessun topo. E nemmeno una blatta. Nella cella 18 del carcere di Sollicciano, dove Fedi Ben Sassi scontava la pena e si è tolto la vita il 4 luglio, non vi è traccia di parassiti e di roditori. È quanto emerge da un sopralluogo eseguito, su incarico della Procura fiorentina, il 18 luglio dalla Synema sas, la ditta a cui il ministero della giustizia ha affidato in appalto la disinfestazione e la derattizzazione della casa circondariale di Firenze. L’accertamento è stato disposto dalla pm Ornella Galeotti nell’ambito dell’inchiesta aperta per il suicidio del giovane di 20 anni che si è impiccato annodando le lenzuola. Ma è solo il primo passo: adesso saranno ispezionate anche le celle delle altre sezioni.
sicilianews.it, 20 luglio 2024 Molti dei reclusi con i quali il Garante ha colloquiato “manifestavano particolari disagi mentali, che in alcuni casi apparivano particolarmente gravi”. Il Garante regionale per i detenuti, Santi Consolo ha effettuato una visita all’Ucciardone di Palermo dopo lo sciopero della fame di quattro reclusi nella nona sezione dell’istituto, dove si trovano coloro che sono sottoposti al regime di sorveglianza particolare e destinatari di provvedimenti disciplinari. Lungo il percorso per giungere alla nona sezione, spiega l’ufficio del Garante, “si percepiva cattivo odore, in corrispondenza delle aree limitrofe alle cucine, determinato dall’evidente stato di degrado del sistema di scarico della struttura, che provocava il riversamento di parte dei liquami reflui al livello del piano di calpestio delle aree circostanti la cucina”.
ilbustese.it, 20 luglio 2024 Il fine del protocollo è quello di creare le migliori condizioni affinché siano trasmesse le competenze e le professionalità necessarie per garantire continuità lavorativa nel momento del ritorno in libertà, restituendo dignità e desiderio di rimettere in gioco la propria vita personale
di Ilaria Dioguardi
vita.it, 20 luglio 2024 Al via corsi di gelateria all’Icam di Milano con il progetto nazionale “Si sostiene in carcere” per il reinserimento di detenute. Promosso da Soroptimist International d’Italia, gode del sostegno di Fabbri 1905, marchio popolare, i cui famosi spot spopolavano negli anni 70. Dopo il capoluogo lombardo e Genova, prossime tappe della formazione saranno le sezioni femminili delle carceri di Vigevano, Bollate, Mantova e Bologna
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 20 luglio 2024 Fine vita, intervista a Gaetano Azzariti. Per il costituzionalista “il protagonismo della Corte Costituzionale è frutto di una crisi generale del sistema. La decisione su come regolare il fine vita spetta al Parlamento entro i parametri posti dalla Consulta, ma questo non decide nulla”.
di Luigi Manconi e Marica Fantauzzi
Il Manifesto, 20 luglio 2024 A leggere la lettera inviata da Maysoon Majidi, detenuta nel carcere di Reggio Calabria, al Capo dello Stato viene in mente una parola: catastrofe. Così veniva chiamato l’evento che, in un’epoca e in un mondo non definiti, aveva sconvolto l’esistenza di quaranta donne. Rinchiuse in un sotterraneo, guardate a vista da tre guardie, le prigioniere avevano ormai smesso di domandarsi quale fosse la ragione di quella ingiusta detenzione. Poi, a un certo punto, una di loro - soprannominata la piccola - inizia a crescere, ad ascoltare il battito del cuore per scandire il tempo e, infine, a raccontare.
ESTERI
di Elisabetta Zamparutti
L’Unità, 20 luglio 2024 Il contatore del sovraffollamento carcerario italiano segna numeri che si rincorrono al rialzo, a una velocità sempre maggiore. La situazione è fuori controllo e il timer si surriscalda fino a farne temere l’esplosione. Eppure, a voler fare bene le cose - strada semplice che però inspiegabilmente ci si ostina a non percorrere - bastava ascoltare il Consiglio d’Europa per il quale se il tasso di occupazione carceraria supera il 90% della sua capacità, allora siamo di fronte a un imminente sovraffollamento. Vale a dire in una situazione altamente rischiosa che dovrebbe preoccupare le autorità in modo che prendano misure volte a evitare un ulteriore congestionamento.
di Cristina Martinengo
Il Domani, 20 luglio 2024 La Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato con una sentenza che gli insediamenti di Israele in territori palestinesi “violano il diritto internazionale”, per Netanyahu sono “menzogne”. In una nota diffusa dal presidente della Corte internazionale di giustizia, si legge che i territori palestinesi occupati da Israele “violano il diritto internazionale”. Pertanto, la stessa Corte richiede che si ponga fine all’occupazione. La sentenza arriva dopo una richiesta di un parere consultivo, che non è giuridicamente vincolante, ma ha autorità morale e può dare forma al diritto internazionale.
di Chiara Cruciati
Il Manifesto, 20 luglio 2024 “È la prima volta che un tribunale internazionale afferma l’illegalità dell’occupazione israeliana in quanto tale con la conseguenza che, per porre fine all’illecito, Israele deve ritirarsi dai territori”. Così la giurista Alessandra Annoni, associata di diritto internazionale all’Università di Ferrara, riassume la storicità di quanto sentito ieri all’Aja. Un parere storico, dunque. Quello del 2004 sul muro di separazione israeliano riguardava una questione puntuale: la legittimità della costruzione del muro in Palestina. La Corte ne aveva affermato l’illegittimità e come conseguenza l’obbligo per Israele di smantellarlo. Non trasse però conseguenze sull’illegittimità dell’occupazione in quanto tale, non era l’oggetto della domanda dell’Assemblea generale.
Il Dubbio, 20 luglio 2024 Il Wsj: “Condanna vergognosa”. La condanna del giornalista americano del Wall Street Jourrnal Ewan Gershkovic a 16 anni di prigione per spionaggio, da scontare in una colonia penale di massima sicurezza in Russia, sta indignando il mondo. I pubblici ministeri avevano chiesto una condanna a 18 anni in un caso giudiziario che Washington definisce una farsa. Il processo, che si è svolto al tribunale di Ekaterinburg a porte chiuse, era iniziato il 26 giugno.
DOCUMENTI
Garante dei detenuti del Comune di Bologna. Relazione sull'attività svolta negli anni 2022 e 2023
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 21 luglio 2024
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CONCORSI