Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it Sito internet: www.ristretti.org |
Notiziario quotidiano dal carcere
--> Rassegne Tematiche <--
Edizione di lunedì 1 luglio 2024
di Liana Milella
La Repubblica, 1 luglio 2024 In aula alla Camera il 17 luglio la “liberazione anticipata”. Possibile un asse che esclude Lega e M5S per farla passare? Potreste anche non crederci. E sbagliereste, perché è la verità. Ossessionato, lui, il suo staff, i suoi sottosegretari, dalle fughe di notizie su decreti o disegni di legge, Nordio ha imposto a chi maneggia le carte di distinguere sempre le copie distribuite ai partner della maggioranza, anche cambiando furbamente solo qualche parola, aggiungendo una virgola o un segno particolare, in modo da riconoscere subito, in un’eventuale anticipazione giornalistica, l’autore della rivelazione. Trucchi da ex pm, evidentemente.
La Repubblica, 1 luglio 2024 Con la stretta del provvedimento del governo, il ricorso alla custodia cautelare è aumentato del 60 %. Istituti sovraffollati e giovanissimi detenuti gestiti con dosi massicce di psicofarmaci, come nei Cpr. All’Ipm Ferrante Aporti di Torino dieci ragazzi dormono su brandine da spiaggia, cinque o sei per stanza. I 46 letti sono già tutti pieni. L’istituto è sovraffollato, come tutti gli altri in Italia. Effetto immediato del decreto Caivano che, a sei mesi dalla sua entrata in vigore, è riuscito a far aumentare del 10 per cento i minorenni che, invece di intraprendere percorsi di recupero o essere gestiti con pene alternative, finiscono in un carcere. E in condizioni di detenzione che non fanno che peggiorarne la situazione.
di Alice D’Este
Corriere del Veneto, 1 luglio 2024 Non solo la tragedia di Udine: da Treviso a Verona, ecco chi sono i ragazzi padroni delle piazze. Italiani o stranieri di seconda generazione, con un basso grado di scolarizzazione (o con una tendenza all’abbandono scolastico). Quasi sempre maschi tra i 14 e i 24 anni (anche se la presenza delle ragazze è in aumento). Si radunano, di norma, nei fine settimana nelle piazze, nelle stazioni ferroviarie o nei centri commerciali in piccoli gruppi di una decina di persone. E quando lo fanno si “dedicano” a bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica. In alcuni casi arrivano al furto e allo spaccio di sostanze stupefacenti con un incremento importante, proprio nell’ultimo anno, delle attività più “violente”, come la rapina e la violenza sessuale.
di Andrea Pasqualetto
Corriere del Veneto, 1 luglio 2024 Il governatore del Veneto dopo il caso di Shimpei Tominaga: “Ci vuole una legge speciale per fermare la violenza o rischiamo il Bronx. Un 17enne di oggi non è un 17enne di 50 anni fa, va trattato da adulto”. Tra il 2020 e il 2022 i reati commessi da minorenni sono cresciuti del 39%. L’imprenditore giapponese massacrato a Udine da tre ragazzi veneti; la baby gang di quindicenni che a Verona ha messo a segno rapine a mano armata; lo scontro fra bande di trapper padovane e milanesi. Ragazzi che uccidono, rubano, picchiano, spacciano.
di Errico Novi
Il Dubbio, 1 luglio 2024 Dalle “verifiche” di Transparency international sul tasso di corruzione nei singoli Paesi l’Italia è ai vertici (in negativo) tra gli Stati del mondo progredito. Anzi se la batte con il Ruanda. In Italia l’azione penale è obbligatoria. E resterà tale, anche dopo la separazione delle carriere. Se ritengono ve ne sia motivo, i pm hanno sempre il dovere di procedere e di invocare la condanna di un imputato. Di certo gli inquirenti italiani non guardano in faccia a nessuno. Neanche al cosiddetto interesse nazionale. Al punto da avviare un’indagine e sollecitare un rinvio a giudizio anche quando il sospettato è una compagnia “strategica” e le ipotesi d’accusa non sono esattamente di granito, tanto da non reggere alla prova del processo.
di Guido Camera
Il Sole 24 Ore, 1 luglio 2024 Si applicano i mezzi di contrasto investigativo usati per mafia e terrorismo. Assimilare, a livello di contrasto investigativo, la criminalità cyber alla criminalità organizzata e al terrorismo. È il risultato a cui approdano le norme processuali contenute nella nuova legge in materia di cybersicurezza nazionale e di reati informatici.
tusciaweb.eu, 1 luglio 2024 Padre e figlio, entrambi boss mafiosi detenuti in regime di carcere duro, hanno diritto ad avere almeno un colloquio visivo all’anno anche se tutti e due in regime di carcere duro. Al centro della vicenda Giuseppe Cammarata, boss 47enne di Riesi, in provincia di Caltanissetta, figlio del boss Vincenzo. È stato bocciato dalla Cassazione il ricorso del Ministero della giustizia contro l’ordinanza con cui, l’11 maggio 2023, il tribunale di sorveglianza di Roma aveva rigettato il reclamo contro l’accoglimento, da parte del magistrato di sorveglianza di Viterbo, del reclamo proposto a sua volta da Giuseppe Cammarata, cui la direzione del carcere Nicandro Izzo, in località Mammagialla, aveva negato almeno un colloquio visivo all’anno con il genitore Vincenzo, anche lui detenuto in regime di carcere duro.
di Francesco Frangella
cosenzachannel.it, 1 luglio 2024 Un drammatico evento ha scosso la Casa circondariale. Un detenuto di 21 anni, originario di Salerno, si sarebbe impiccato all’interno della sua cella. Secondo le prime indiscrezioni, l’uomo si sarebbe impiccato all’interno della sua cella. Il tragico ritrovamento è stato effettuato dal personale della polizia penitenziaria durante il consueto giro di controllo notturno. Purtroppo, tutti i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori sono stati vani, e all’arrivo del medico di turno, non è rimasto altro da fare se non certificare il decesso.
di Elisabetta Andreis
Corriere della Sera, 1 luglio 2024 Il direttore Ferrari: “In breve tempo arriveranno tre mediatori, uno psichiatra e quattro educatori in più”. Ogni domenica la messa aperta a tutti. Una messa bella e partecipata, celebrata dal vicario episcopale Giuseppe Vegazzi con i cappellani don Gino Rigoldi e don Claudio Burgio in occasione della ricorrenza di San Basilide, santo patrono del corpo di polizia penitenziaria, celebrate domenica mattina nella chiesa dell’Ipm Beccaria. In prima fila le istituzioni, il direttore Claudio Ferrari e il comandante di reparto Daniele Alborghetti, e dietro gli agenti, le famiglie del quartiere e alcuni ragazzi detenuti, per lo più di religione musulmana.
di Tiziana Roselli
Il Dubbio, 1 luglio 2024 Gli Ordini forensi toscani sollecitano l’intervento del Csm e del ministero della Giustizia. Il Coa di Firenze ha lanciato un accorato appello per affrontare l’emergenza di carenza di organico che sta paralizzando il Tribunale distrettuale del riesame di Firenze. La situazione, che ha raggiunto livelli critici, ha portato alla sospensione de facto delle trattazioni degli appelli relativi alle misure cautelari personali, con gravi ripercussioni sui diritti degli indagati.
di Salvo Palazzolo
La Repubblica, 1 luglio 2024 Giovanni Piero Salvo, boss del clan Cappello, vive ormai su una sedia a rotelle. Ha anche incontrato il presidente del tribunale per i minorenni: “A 14 anni fui il portavoce della spaccatura fra le famiglie”. “Signor giudice, a me l’hanno rubata l’adolescenza”. Ha un inizio drammatico la lettera che Giovanni Piero Salvo, capomafia del clan Cappello condannato all’ergastolo per la strage di Catenanuova, ha spedito nei giorni scorsi al giudice Roberto Di Bella, il presidente del tribunale per i minorenni di Catania. “A 14 anni mi ritrovai già ad essere il portavoce della spaccatura del 1992 - racconta. All’epoca, ero davvero solo un ragazzino, ma avevo un cognome importante e tutti mi consideravano un grande”.
di Fabio Finazzi
Corriere della Sera, 1 luglio 2024 Quei “fine pena mai” convertiti in volontari dal religioso Beppe Prioli. Una vita nelle carceri accanto a condannati come Pietro Cavallero. Il risveglio dal coma e la richiesta: “Portatemi a trovarli di nuovo”. Ci sono quelli che “chiudeteli in prigione e buttate via la chiave”. Poi c’è fra Beppe Prioli, da Bonaldo di Zimella, Verona: da 60 anni batte meticolosamente gli anfratti di ogni galera italiana in cerca delle chiavi gettate. Per tutti è Fratello Lupo, dal titolo di un libro che racconta la sua missione di pioniere francescano nelle carceri, partita nel 1963 da un moto di ribellione a un articolo giornale: “Giovane di vent’anni condannato all’ergastolo. Fine pena mai”. “Fine pena mai? Ma come, quel ragazzo ha la mia età, potrei esserci io al suo posto…”.
di Alessandro Cozzi
ilsussidiario.net, 1 luglio 2024 Una consuetudine sì, ma fuori dall’ordinario, il “Pranzo senza maschere” organizzato dall’Associazione Incontro e Presenza nel Carcere di Opera. Molti che leggeranno questo contributo riconosceranno le parole di Péguy e forse si chiederanno che cosa possa c’entrare con l’ambiente dal quale provengono queste righe, la Casa di Reclusione di Opera. Invece, è proprio lì che sono state portate dall’Associazione Incontro e Presenza che, com’è ormai consuetudine, ha organizzato il “pranzo a tema” rivolto a tutti i detenuti che frequentano i volontari che spendono il loro servizio con loro.
Corriere della Calabria, 1 luglio 2024 L’associazione Cam Gaia traccia il bilancio dell’attività svolta a tutela delle vittime di reato. È arrivato al capolinea “La Forza delle Parole”, progetto portato avanti dall’associazione Cam Gaia, con sede legale a Catanzaro, che ha fornito durante l’evento conclusivo, il bilancio del lavoro svolto a supporto delle vittime di reato, sostenute a 360 gradi nei loro vissuti emozionali e materiali con l’attivazione gratuita di punti di ascolto per un incontro diretto con le vittime, fornendo assistenza legale e psicologica.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 1 luglio 2024 “Punizione” (edito da Il Mulino, pagine 178, euro 14) è il nuovo libro di Giovanni Fiandaca, professore emerito di Diritto penale nell’Università di Palermo, già componente laico del Consiglio superiore della magistratura e Garante dei diritti dei detenuti per la Sicilia. Punizione è parola drammatica che ogni epoca tenta di riscrivere. Un tema controverso che oggi più di ieri è attraversato da incertezze e contraddizioni. “Può avere ancora efficacia la punizione come reazione a un reato?”, si chiede l’autore. “Se negli ultimi decenni ha prevalso una tendenza antiautoritaria e antirepressiva, incline a contestarne l’utilità anche in campo educativo, le forti ventate di populismo politico della nostra contemporaneità hanno alimentato pulsioni collettive, favorevoli a una concezione emotiva della punizione ...
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 1 luglio 2024 Riportiamo di seguito, per gentile concessione dell’editore e dell’autrice, un estratto di “Delitto al Pirellone. Un giallo milanese”, di Tiziana Maiolo (Edizione Milieu, 2024, 288 pagine). “7 Dicembre 1995 - La bacchetta del maestro si abbassa sulle ultime battute del Flauto Magico, seguite dall’applauso del popolo della Prima. La Scala è in tripudio, come ogni 7 dicembre. Nel Palco Reale gli smoking austeri delle autorità. E Lei, sfolgorante in bianco, che sorride come se il trionfo non fosse di Mozart né di Muti, ma solo il suo. Adelaide Floriani è la vera fata della festa.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 1 luglio 2024 In “V13” lo scrittore Emmanuel Carrère ci porta dentro la carne viva delle stragi, lungo il filo narrativo di un processo penale che somiglia a una catarsi. V13: così è chiamato in codice il processo degli attentati terroristici avvenuti venerdì 13 novembre 2015 a Parigi. Centotrenta vittime, falciate a colpi di kalashnikov nelle terrazze dei caffè del X e XI arrondissement e nella sala concerto del Bataclan, più il fallito attentato allo Stade de France. E così si chiama la cronaca giudiziaria dello scrittore Emmanuel Carrère che per nove mesi ha seguito tutte le udienze, tutte le testimonianze, tutte le arringhe fino al verdetto finale della Corte di assise.
AFFARI SOCIALI
di Niccolò Carratelli
La Stampa, 1 luglio 2024 Edith Bruck vede abbattersi in Italia e in Europa uno “tsunami di antisemitismo”. Per questo la 93enne scrittrice ungherese, testimone diretta della Shoah, assicura di non essere rimasta stupita nel leggere le frasi razziste pronunciate dai ragazzi “meloniani” di Gioventù nazionale. “Non c’è nulla di cui meravigliarsi, tanto più con questo governo di destra - spiega - da quando sono arrivati al potere sono saltati gli argini, non ci sono più freni inibitori, si sentono autorizzati a dire di tutto”.
di Duccio Facchini
Altreconomia, 1 luglio 2024 Dall’interruzione nel 2014 dell’ultima “vera” operazione di ricerca e soccorso in mare, il bilancio è di 30mila morti e dispersi accertati. Una strage prevedibile che mostra il volto disumano e gli obiettivi delle politiche dell’Unione europea e dell’Italia. Dove chi documenta le violazioni, al di là del numero esiguo di persone che riesce faticosamente a salvare, è fatto fuori.
di Memoria Mediterranea
L’Unità, 1 luglio 2024 Silenzio, opacità e omissioni da parte di governo, Guardia costiera e Prefettura. Informazioni arrivano solo da comunicati striminziti e incoerenti. Il Porto di Crotone, all’arrivo di alcune salme, inaccessibile ai giornalisti. Il numero dei corpi recuperati, 36, è l’unico dato certo. La notte tra il 16 e 17 giugno scorso al largo del Mar Jonio, un’imbarcazione partita dal porto di Bodrum in Turchia con circa 67 persone a bordo (di cui 26 minori) è naufragata a circa 120 miglia dalle coste della Calabria. La barca era rimasta alla deriva per diversi giorni, con uno scafo semi affondato, probabilmente a seguito dell’esplosione di un motore.
di Nicoletta Dentico
Altreconomia, 1 luglio 2024 Il netto peggioramento della violenza organizzata in molte aree del mondo ha preso di mira nel 2023 soprattutto l’infanzia. Da Gaza a Khartum. Quando incombe una situazione di pericolo e occorre mettersi in salvo, la consuetudine vuole che sia lanciato l’urlo “prima le donne e i bambini”. La pedagogista e scrittrice Elena Gianini Belotti attribuiva questo scatto quasi istintivo al fatto che i bambini sono la nuova vita e le donne le riproduttrici della vita stessa.
di Loretta Napoleoni
Il Fatto Quotidiano, 1 luglio 2024 Julian Assange è libero e il prezzo è la libertà di stampa. Assange ha ammesso di aver commesso un reato inesistente e assurdo, spionaggio giornalistico? Lo ha fatto per tornare libero e certamente non lo si può giudicare negativamente per questo. Ma il precedente creatosi, l’ammissione da parte di un giornalista di aver infranto la legge per rendere pubblici fatti realmente accaduti, è un fatto gravissimo, che potenzialmente mette a repentaglio quei pochi veri giornalisti investigativi rimasti, gente che rischia la vita tutti i giorni per la verità.
di Ferdinando Cotugno
Il Domani, 1 luglio 2024 Dal 2015 sono state avviate 230 azioni legali contro aziende del settore fossile, e i due terzi di queste sono partite negli ultimi quattro anni. La notizia di azione per il clima più importante della settimana ce l’hanno portata tredici minorenni (il più piccolo ha nove anni) delle isole Hawaii, quasi tutti indigeni, e arriva ancora una volta dalle aule di tribunale. Anzi, in questa occasione il caso non è nemmeno arrivato in tribunale. Lo stato americano, visti anche i precedenti legali sfavorevoli, ha scelto di dare ragione ai giovani senza nemmeno arrivare a processo.
La Repubblica, 1 luglio 2024 Le forze armate, per supplire alla carenza di soldati, hanno iniziato ad arruolare i carcerati. Già tremila i casi. L’Ucraina sta espandendo la leva per far fronte alle gravi carenze sul campo di battaglia da più di due anni nella lotta contro l’invasione su vasta scala della Russia. E i suoi sforzi di reclutamento si sono rivolti, per la prima volta, alla popolazione carceraria del Paese. Una misura speculare a quella presa già da tempo in Russia, dove la liberazione in cambio dell’arruolamento nelle forze armate è ormai prassi da quasi due anni.
DOCUMENTI
Articolo. "Un movimento che necessita di speranza", di Marcello Pesarini