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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di sabato 13 luglio 2024
di Maurizio Ermisino
retisolidali.it, 13 luglio 2024 Il caldo non è un’emergenza, arriva ogni anno, è prevedibile e in carcere basterebbe una seria programmazione. Libianchi: “L’approvvigionamento d’acqua è uno degli obiettivi dell’OMS per il Terzo Mondo. Noi abbiamo questo problema nelle nostre carceri”. È arrivata l’estate ed è arrivato, come ogni anno, il grande caldo: le massime in questi giorni sfiorano i 40 gradi. È quel periodo dell’anno in cui i telegiornali se ne escono con i famosi decaloghi per combattere le alte temperature, che poi ogni anno sono sempre gli stessi. Non c’è nessuno, o quasi, che si preoccupa dell’emergenza caldo che soffre chi si trova in carcere. Un luogo dove, insieme alla libertà, è spesso negata anche la dignità.
di Maria Antonietta Coscioni
Il Dubbio, 13 luglio 2024 Era il 2014. La conversazione sarebbe durata una ventina di minuti. Al termine Marco Pannella annuncia lo stop dello sciopero della sete, intrapreso per denunciare la terribilità delle condizioni dei detenuti e delle carceri italiane. “Ma sia coraggioso, Eh! Anche io l’aiuterò, contro questa ingiustizia”. Così Papa Francesco a chiusura della sua telefonata al leader radicale fatta per accertarsi delle sue condizioni di salute. “Io ne parlerò di questo problema, ne parlerò dei carcerati”, aggiunge.
L’Unità, 13 luglio 2024 Il Segretario Maurizio Turco e la Tesoriera Irene Testa, rivolgendosi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e alla Magistratura di Sorveglianza, hanno denunciato per l’ennesima volta le condizioni disumane e degradanti nelle quali sono costretti i detenuti. In Italia c’è un’evidente emergenza carceri. Una situazione che va avanti da decenni e diventata ormai insostenibile. Non solo per il numero dei suicidi ma per le condizioni disumane e degradanti nelle quali sono costretti a vivere i detenuti. Senza considerare la piaga del sovraffollamento e che gran parte di questi ultimi sono in attesa di giudizio, tossicodipendenti, reclusi per reati minori, idonei per accedere alle pene alternative, malati e mal assistiti.
di Valeria Valente*
Il Dubbio, 13 luglio 2024 Rimuovere l’obbligo di differire la pena detentiva per introdurre la carcerazione delle donne incinte o con un figlio di meno di un anno, da qualcuno ribattezzata - in modo indecentemente razzista- norma “anti-zingarelle”. Pensare di affrontare la maternità surrogata esclusivamente attraverso l’ennesima norma penale ideologica e di difficile applicazione. L’intervento in materia di giustizia minorile - più noto come Dl Caivano, come se le problematiche sociali fossero un unicum di questo territorio da indicare con uno stigma nazionale- che ha determinato il boom di ingressi negli Istituti penali minorili, come denunciato dalla Garante Gatti.
di Davide Vari
Il Dubbio, 13 luglio 2024 Tornano gli slogan dei bei tempi andati. Ma dopo decenni di “soggezione” della politica nei confronti della magistratura, la riforma Nordio è il segno di una inversione di marcia. “Colpo di spugna”. I giornali più “sensibili” alle ragioni di una magistratura “indignata e preoccupata” per la cancellazione dell’abuso d’ufficio hanno rispolverato gli slogan dei bei tempi andati. Ricordate la legge Conso sul finanziamento ai partiti? Era il 1993 e anche allora, gli stessi giornali - spesso addirittura gli stessi giornalisti - parlarono di “colpo di spugna”.
di Gabriella Cerami
La Repubblica, 13 luglio 2024 Le prossime tappe del governo dopo l’abolizione dell’abuso ufficio. Nordio pressato da Forza Italia chiede una corsia preferenziale per gli ascolti. È un piano che dopo l’abolizione del reato di abuso d’ufficio prevede, tappa dopo tappa, di smantellare la giustizia così come si è articolata in questi decenni in Italia. È una missione, quella del centrodestra, di tipo politico, ovvio. Ma è anche di natura personale. Tanto che il ministro Carlo Nordio, scomodando addirittura un cantico del Vangelo, non fa che ripetere: “Quando avrò portato a termine le riforme dirò alla presidente Meloni “Nunc dimittis servum tuum, Domine”. Che tradotto significa: “Ora lascia andare il tuo servo, Signore”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 13 luglio 2024 Ddl Nordio e riforma costituzionale della giustizia: ne parliamo con il professore emerito di procedura penale, Giorgio Spangher. “Con l’abrogazione si toglie dal codice una fattispecie dubbia e si lascia la possibilità di incriminare, salvo poi la verifica in dibattimento. L’eliminazione della fattispecie non copre un’area eccessivamente vasta ma, al contrario, evanescente”.
di Bruno Mirante
La Nazione, 13 luglio 2024 “Una misura necessaria, anche se non determinante” dice Luigi Manconi, già docente di Sociologia dei fenomeni politici e presidente della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato.
GIURISPRUDENZA
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 13 luglio 2024 Lo ha stabilito la Prima sezione penale, sentenza 27435/2024, con riguardo alla mancata applicazione da parte del tribunale delle sanzioni previste per i reati attribuiti al giudice di pace. L’illegalità della pena, derivante dall’erronea applicazione, da parte del tribunale, di una pena detentiva per un reato attribuito alla cognizione del giudice di pace, è deducibile innanzi al giudice dell’esecuzione. A tale giudice, infatti, spetta provvedere alla rimodulazione della pena secondo una valutazione da compiere alla luce della singola vicenda processuale, che riguardi anche l’eventuale concessione della sospensione condizionale, beneficio estraneo ai poteri del giudice di pace. Lo ha chiarito la Prima sezione penale, sentenza 27435/2024, affermando un principio di diritto.
di Patrizia Maciocchi
Il Sole 24 Ore, 13 luglio 2024 Revocati i domiciliari. Ininfluente il fatto che la donna si accompagnasse a lui di sua volontà o addirittura lo seguisse a sua insaputa. Va in carcere il marito che non rispetta il divieto di avvicinamento alla moglie, anche se lei lo segue spontaneamente, o addirittura a sua insaputa, perché lo ama ancora. La corte di Cassazione ha così revocato gli arresti domiciliari, perché l’uomo aveva violato la misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune, imposta in base al codice antimafia, unita all’obbligo di tenersi distante dalla moglie almeno 200 metri, in qualunque luogo lei si trovasse. Una prescrizione ignorata da lui, come dalla donna.
di Angiola Petronio
Corriere di Verona, 13 luglio 2024 Un altro detenuto suicida a Montorio. Si è ammazzato inalando il gas di una delle bombolette che vengono usate per i fornellini da cucina in dotazione nelle celle Fabiano Visentini, 51 anni. Aveva il “fine pena” fra tre anni. Condannato, Visentini, a 14 anni per ver ammazzato dieci anni fa a calci e pugni - a Pietra Ligure nel Savonese - la sua convivente Alba Varisto, di 59 anni. E la sua pena la stava scontando a Verona. Era di Sanguinetto, Fabiano Visentini.
di Gianpaolo Sarti
Il Piccolo, 13 luglio 2024 Il 48enne sarebbe morto di overdose: durante la rivolta sono state rubate le riserve di metadone custodite nell’infermeria. Altri tre detenuti sono stati colpiti da malori, uno è grave. Un detenuto di 48 anni è stato trovato morto in carcere a Trieste. La scoperta è avvenuta oggi venerdì 12 luglio attorno alle 15.30. Sono stati i compagni di cella ad accorgersene e a dare l’allarme. Vani i tentativi di rianimazione, operati dai sanitari del 118. Dalle condizioni del corpo si presume fosse morto già da almeno due ore. L’uomo si chiama Zdenko Ferjancic, era di Nova Gorica, ed era in prigione per spaccio.
Il Piccolo, 13 luglio 2024 Una nota di monsignor Enrico Trevisi: “È un controsenso se lo Stato non rispetta le norme che regolamentano il carcere e i carcerati, a partire dal fatto che la Costituzione prevede che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. La situazione dei carcerati in Italia è impressionante. Molto si è scritto. Ora occorre agire. Occorre invertire la tendenza di aumentare i reati a cui corrispondono pene detentive per inventare altre modalità di pene, che meglio corrispondono a quanto previsto anche dalla nostra Costituzione, dai Trattati Internazionali e dalle nostre Leggi”.
di Andrea Zanello
La Stampa, 13 luglio 2024 Il carcere di Billiemme, a Vercelli, allagato per il violento temporale di ieri mattina (venerdì 12) e i detenuti hanno inscenato una protesta clamorosa. Si sono rifiutati di entrare nelle celle e hanno iniziato a battere contro le sbarre, urlando per farsi sentire. Sono intervenuti i vigili del fuoco e altre forze di polizia probabilmente chiamate dall’istituto, oltre al personale di polizia penitenziaria dei vicini istituti piemontesi.
novaradio.info, 13 luglio 2024 “La fornitura di acqua calda all’interno delle celle non è un diritto essenziale garantito al detenuto, ma è una fornitura che si può pretendere solo in strutture alberghiere”. Questa la risposta che il Magistrato ha dato ad uno dei circa 100 ricorsi presentati dai detenuti di Sollicciano che lamentano la situazione inumana della vita nelle sezioni penitenziarie del carcere fiorentino. Insomma, questo carcere non è un albergo, sembra tagliare corto nella risposta il magistrato. “In realtà il magistrato si sbaglia perché la fornitura di acqua calda nelle carceri è prevista espressamente dall’art. 7 del regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario - spiega Maria Cristina Frosali dell’Associazione L’Altro Diritto, che supporta proprio i detenuti di Sollicciano nella redazione dei ricorsi.
di Anna Ghezzi
La Provincia Pavese, 13 luglio 2024 Al progetto Seconda Chance in Oltrepò hanno aderito i McDonald’s di looping Srl e Fiege Logistics. I datori di lavoro: “Persone motivate in cerca di riscatto: felici di averli con noi”. Alcuni dipendenti al lavoro al McDonald’s di Voghera. I quattro detenuti sono stati inseriti tra marzo e aprile nei ristoranti gestiti da Looping Srl tra Voghera, Montebello e Stradella.
di Mattia Carpinelli
collettiva.it, 13 luglio 2024 A quattro anni dalla morte del cooperante la manifestazione della Cgil del territorio per tenere aperta una vicenda cui non sono state date risposte. “C’è una verità ovvia che conosciamo da quattro anni. Abbiamo cercato, in tutti i modi, di rendere nota la vicenda di Mario. Ci sono delle prove indiziarie importanti, ma ci sono anche delle prove scientifiche che ci danno la certezza che Mario non si è ucciso, ma che sicuramente è stato ucciso. I nostri legali, con un team di periti, stanno valutando le conclusioni del pubblico ministero per preparare una nuova opposizione e chiedere al giudice di accoglierla”. A parlare così è Anna Motta, la mamma di Mario Paciolla, che, insieme a papà Giuseppe, da quattro anni si stanno battendo per avere giustizia, ma soprattutto per conoscere la verità sulla morte del figlio ...
di Manuel Colosio
Corriere della Sera, 13 luglio 2024 Si intitola “11 giorni” ed è un format di 33 episodi da un minuto pubblicati su Instagram. La regia di Nicola Zambelli, il 9 aprile l’anteprima integrale al Nuovo Eden. Spesso i documentari vengono presentati come speciali, dei quali si sente il bisogno ed evidenziano problemi reali. Non sempre lo sono, purtroppo. Nel caso di “11 giorni” invece, ultima fatica del regista bresciano Nicola Zambelli, la qualità e i contenuti esprimono davvero elementi unici, innovativi ed indispensabili: girato nel carcere Nerio Fischione, il più sovraffollato d’Italia, dà voce solo ai detenuti che raccontano la loro condizione di privazione della libertà in un format inedito di 33 episodi da un minuto, pubblicati nell’arco di 11 giorni su una pagina Instagram (@11.giorni).
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 13 luglio 2024 La Corte europea dei diritti umani ha censurato il governo italiano per il trattenimento presso un Centro di permanenza per i rimpatri di Camelia, una donna con evidenti problemi di salute mentale, ordinandone il trasferimento in un luogo idoneo alla cura. Questa decisione mette in luce una realtà sconcertante all’interno dei Cpr in Italia, in particolare quello di Roma Ponte Galeria. La storia di Camelia, la donna al centro di questa sentenza, non è un caso isolato ma la punta di un iceberg di violazioni sistematiche dei diritti umani e della dignità delle persone trattenute. Un’ispezione condotta il 18 giugno 2024 dalla deputata Rachele Scarpa, accompagnata dall’etnopsichiatra Monica Serrano e dall’avvocata Federica Borlizzi, ha rivelato condizioni di detenzione che sfiorano la tortura nel Cpr di Ponte Galeria.
Il Manifesto, 13 luglio 2024 Carcere confermato per Anan Yaeesh, il cittadino palestinese arrestato accusato di terrorismo sulla base di indagini condotte in Israele. Così hanno deciso i giudici della Sesta sezione penale della Cassazione. Per altri due palestinesi, Ali Irar e Mansour Doghmosh, la Cassazione ha annullato con rinvio in Appello per la decisione. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Flavio Rossi Albertini. Nei confronti di Yaeesh, l’uomo di 37 anni originario della Palestina di Tulkarem, in Cisgiordania detenuto nel carcere di Terni, la Corte d’Appello ha respinto la richiesta di estradizione presentata dallo Stato di Israele, accogliendo l’istanza dell’avvocato Rossi Albertini.
ESTERI
ilpost.it, 13 luglio 2024 Il governo britannico ha annunciato un piano per rilasciare in anticipo ad alcune condizioni migliaia di detenuti per evitare il sovraffollamento delle carceri in Inghilterra e Galles. È uno dei primi provvedimenti significativi presi dal governo guidato da Keir Starmer, il leader del Partito Laburista, insediatosi come primo ministro dopo le elezioni della settimana scorsa.
DOCUMENTI
Articolo. "Da San Marino a Padova, storie progettuali per la democrazia", di Cesare Burdese
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dal 15 al 21 luglio 2024
Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)
CONCORSI