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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di giovedì 11 luglio 2024

di Simona Ciaramitaro

collettiva.it, 11 luglio 2024 Il provvedimento “carcere sicuro” non affronta i nodi cruciali di un sistema affetto da sovraffollamento degli istituti e alto tasso di suicidi. È stato chiamato decreto “carcere sicuro” il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri che inizialmente era nato come “svuota carceri” e già il cambio di appellativo ci può fare immaginare che il problema del sovraffollamento degli istituti penitenziari non sarà risolto. In molti tra coloro che si occupano dei problemi carcerari l’hanno definito quanto meno insufficiente. L’obiettivo dichiarato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, è quello di semplificare le procedure per accelerare i tempi della burocrazia nel carcere e umanizzare gli istituti garantendo anche l’alternatività della pena in comunità.

 

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 11 luglio 2024 Il Guardasigilli dopo aver incassato l’ok dalla Camera su abuso d’ufficio e intercettazioni, ha commentato la drammatica situazione degli istituti penitenziari dove i suicidi ormai non si contano più. È un Nordio evidentemente soddisfatto, quello che ha incassato ieri alla Camera l’ok definitivo al suo ddl sull’abuso d’ufficio e sulla nuova disciplina delle intercettazioni. In Transatlantico, il ministro della Giustizia, circondato dal suo staff, si è intrattenuto con alcuni cronisti per sottolineare ancora una volta gli aspetti a suo avviso positivi della riforma e indicare i prossimi punti di intervento sul dossier giustizia, a partire ovviamente dalla separazione delle carriere, che sta cominciando a muovere i suoi primi passi in Parlamento, in commissione a Montecitorio.

 

di Giacomo Puletti

Il Dubbio, 11 luglio 2024 Dopo le audizioni, tra cui quella di Gian Luigi Gatta e della presidente del Tribunale di sorveglianza di Cagliari Maria Cristina Ornano, le opposizioni hanno fortemente criticato il decreto. Si sono svolte ieri le audizioni commissione Giustizia al Senato sul decreto carceri, tra cui quella del capo del Dap, Giovanni Russo. “Il sovraffollamento è oggettivo ma non è dissimile a quello degli anni scorsi o registrati in altri istituti penitenziari di altri paesi della Ue”, secondo il quale tra i detenuti “c’è un disagio di fondo nel mancato accoglimento e nella mancata risposta delle istituzioni alle basilari richieste”.

 

di Gennaro Grimolizzi

Il Dubbio, 11 luglio 2024 Intervista all’avvocata Francesca Palma, coordinatrice della commissione detenuti. Attuazione della funzione istituzionale del Consiglio nazionale forense e concretezza nell’agire. Sono questi i due principi ispiratori che animano il programma della Commissione per le persone private della libertà personale del Cnf, coordinata dall’avvocata Francesca Palma. “Abbiamo voluto rimarcare questi principi - dice Palma - considerato il particolare momento che stiamo vivendo. Un momento di emergenza che richiede l’impegno e il coinvolgimento di tanti soggetti”.

 

di Laura Liberto*

huffingtonpost.it, 11 luglio 2024 Un pacchetto di misure inutili e gratuitamente repressive in materia penale, penitenziaria e nel diritto dell’immigrazione. Tra inasprimenti di pene, nuove e pleonastiche fattispecie di reato e misure di prevenzione, il disegno di legge in materia di sicurezza, appena licenziato dalle Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati, contiene un pacchetto di misure inutili e gratuitamente repressive in materia penale, penitenziaria e nel diritto dell’immigrazione. Dalle previsioni mirate a colpire la libertà di manifestazione e a criminalizzare il dissenso, a quelle che puniscono la resistenza passiva nelle carceri e nelle strutture di detenzione e trattenimento delle persone migranti, all’ampliamento delle possibilità di revoca della cittadinanza, l’intero testo conferma la scelta, da parte della maggioranza di Governo, dell’uso simbolico del diritto penale come filo conduttore delle proprie politiche in tema “sicurezza”.

 

di Livio Ferrari*

Ristretti Orizzonti, 11 luglio 2024 L’attualità dei drammi e morti che si consumano nelle carceri italiane, il trovare uno spazio quotidiano nell’informazione, il continuare a parlarne non ha prodotto alcuna modificazione del sistema. Il parlarne sembra quasi fautore di un’esorcizzazione nei confronti delle macabre notizie sugli esseri umani che vengono stipati nelle nostre patrie galere e, a parte qualche labile protesta in alcuni istituti, in questi mesi la popolazione detenuta ha sentito profondamente il senso di vuoto esistenziale che c’è nei loro riguardi da parte del mondo libero. In fondo sono nella stragrande maggioranza poveri, molti stranieri, e con nessuna funzione di bacino elettorale, perciò non interessano in quanto sono vite a perdere per una società che non è in grado di integrare, soprattutto non coloro che hanno il torto di essere soprattutto ai margini.

 

di Adriana Logroscino

Corriere della Sera, 11 luglio 2024 La protesta dei deputati di Alleanza Verdi e Sinistra dopo il voto finale alla Camera sul ddl sull’abuso d’ufficio. “Salva-colletti bianchi, vergogna!”, “Reati aboliti, indagini impossibili!”. I deputati di Alleanza Verdi Sinistra manifestano tutta la loro contrarietà all’approvazione del disegno di legge Nordio, brandendo cartelli in Aula. Ma l’opposizione, componente centrista a parte, è durissima nella critica: “Da oggi l’Italia è un Paese più ingiusto, i cittadini non potranno più avere giustizia davanti ad abusi in concorsi e appalti”, è il monito di Giuseppe Conte, presidente del M5S. “Perché il governo da una parte abolisce l’abuso d’ufficio e dall’altra introduce nel decreto Svuota carceri il nuovo reato di peculato per distrazione? - provoca Debora Serracchiani, Pd.

 

di Massimo Adinolfi

La Stampa, 11 luglio 2024 L’approvazione definitiva del ddl Nordio che elimina dal codice il reato di abuso d’ufficio, limita la diffusione delle intercettazioni, restringe le possibilità di ricorrere all’appello per il Pm e irrobustisce le garanzie in materia di custodia cautelare non è il paradiso, ma non è nemmeno l’inferno. Non è la riforma che ci monda da tutte le storture del sistema, ma non è neppure la fine di ogni idea di giustizia nel nostro paese. Non è il ripristino dello Stato di diritto, ma non è nemmeno uno scandaloso lasciapassare per corrotti e corruttori.

 

di Piero Sansonetti

L’Unità, 11 luglio 2024 Ci vuole un bel coraggio per dire che questa cosetta qui è una riforma della giustizia. Diciamo che per essere una riforma della giustizia, mancano due cose: la riforma e la giustizia. C’è poco da scherzare. Ci avevano detto che avrebbero fatto la separazione delle carriere, la riforma del carcere, la responsabilità civile del giudice, la fine dell’obbligatorietà dell’azione penale, e tantissime altre cose importanti, cioè che avrebbero provato a rimettere in piedi lo Stato di Diritto sfidando i veti dell’Anm (l’associazione dei magistrati) e di Scarpinato e di Travaglio. Hanno partorito un piccolo topolino, e non è nemmeno questa la cosa più grave. La cosa più grave è che insieme al topolino hanno partorito una bestia feroce che rende il nostro sistema giudiziario ancora più repressivo di quanto non fosse prima.

 

di Claudio Cerasa

Il Foglio, 11 luglio 2024 Meno reati evanescenti, più limiti alla gogna. Solo chi è affezionato all’idea che l’Italia debba essere condannata a vivere in una Repubblica giudiziaria può non rallegrarsi di fronte a una legge che altro non fa che dare una spolverata allo stato di diritto. Quando il Parlamento approva una riforma che si occupa di limitare i reati evanescenti, che si occupa di governare gli abusi delle indagini, che si occupa di limitare le intercettazioni irrilevanti, che si occupa di proteggere la privacy dei cittadini, che si occupa di porre un argine al sistema della gogna, che si occupa di evitare che ogni richiesta di custodia cautelare venga approvata automaticamente, che si occupa di non trasformare ogni avviso di garanzia in un ventilatore di letame e che in definitiva cerca di non assecondare l’idea che l’Italia debba essere necessariamente una repubblica fondata non sul lavoro ma sullo strapotere delle procure e sull’egemonia del circo mediatico-giudiziario.

di Ermes Antonucci

Il Foglio, 11 luglio 2024 L’attenzione mediatica si è concentrata soltanto sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio, ma la riforma approvata mercoledì contiene tante altre misure volte a rafforzare le tutele di indagati e di terzi: dal gip collegiale ai maggiori controlli sulle intercettazioni. Il disegno di legge Nordio, approvato ieri definitivamente dalla Camera, non risolverà tutti i problemi della giustizia italiana, ma rappresenta sicuramente un importante intervento in senso liberale e garantista per il nostro paese, assuefatto da decenni di populismo penale. Negli ultimi mesi, l’attenzione mediatica si è concentrata soltanto su una delle misure contenute nel testo (l’abolizione del reato di abuso d’ufficio), ma la riforma elaborata dal Guardasigilli contiene norme che mirano a correggere alcune delle principali storture della giustizia penale italiana, rafforzando le tutele degli indagati e anche dei soggetti terzi.

 

di Aldo Torchiaro

Il Riformista, 11 luglio 2024 Il Viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, Forza Italia: “Con il Ddl Nordio approvato adesso inizia per l’Italia un ‘new deal’ che restituisce fiducia nel sistema giudiziario”. Adesso la maggioranza punta sulla separazione delle carriere, “norma sulla quale iniziò a lavorare Giacomo Matteotti nel 1911”. La situazione delle carceri? “Stiamo verificando se si può fare di più”. Dopo trent’anni dal golpe giudiziario di Mani Pulite, il sistema-giustizia conosce un tentativo di riforma importante. A volerlo, nella maggioranza di centrodestra, è soprattutto Forza Italia. Gli eredi di Silvio Berlusconi pungolano il ministro Carlo Nordio, lo incoraggiano a non lasciarsi intimidire dalle resistenze corporative.

 

di Mario Di Vito

Il Manifesto, 11 luglio 2024 “Come il mago Silvan, Nordio ha fatto sparire l’abuso d’ufficio con una mano mentre con l’altra lo ha fatto riapparire nel decreto sulle carceri. Striscioni, proteste, un dibattito che si è limitato alle dichiarazioni di voto. Il ddl Nordio è stato licenziato dalla Camera quasi nel tempo di un sospiro. Se ne parla ormai da un anno, in commissione si è discusso parecchio, ma quando poi la maggioranza è uscita allo scoperto e ha affrontato l’aula ha fatto di tutto per chiudere i giochi in fretta e furia. Riuscendoci.

 

di Maria Teresa Meli

Corriere della Sera, 11 luglio 2024 La senatrice e vicesegretaria di Azione: la stretta sulle intercettazioni? Nessuno vuole togliere uno strumento importante ma evitare che le conversazioni di chi non c’entra siano pubbliche.

 

di Paola Rossi

Il Sole 24 Ore, 11 luglio 2024 Se la pena inflitta rientra nei limiti previsti per l’affidamento in prova e il titolo di condanna non è per uno dei reati di prima fascia la semilibertà va concessa senza limiti rispetto al periodo di espiazione. La semilibertà cosiddetta surrogatoria dell’affidamento in prova non prevede quale presupposto di ammissione al beneficio penitenziario che via sia stata una quota di pena già espiata.

 

di Alessia Candito

La Repubblica, 11 luglio 2024 Fino a 18 persone in circa 30 metri quadrati, con un gabinetto alla turca, senz’acqua e circondati. Uno si è spento all’Ucciardone sabato pomeriggio dopo aver inutilmente chiesto per mesi di uscire per potersi curare. L’altro si è lasciato morire rinunciando ad acqua e cibo per protestare contro una condanna che credeva ingiusta. “Due morti annunciate nel giro di una settimana, è così che si vuole risolvere il sovraffollamento delle carceri in Sicilia?”, tuona il presidente regionale di Antigone, Giorgio Bisagna.

 

firenzetoday.it, 11 luglio 2024 Oltre al dramma dei suicidi aumentano gesti autolesivi e aggressioni. “Nelle carceri italiane c’è anche un’emergenza salute mentale. In Toscana i contesti più problematici sono le case circondariali di Sollicciano a Firenze e Le Sughere a Livorno. Oltre al dramma dei suicidi, registriamo purtroppo gesti autolesivi o eterolesivi di cui è difficile avere un numero certo”. A dirlo è la dottoressa Ilaria Garosi, membro del gruppo di lavoro sulla psicologia penitenziaria dell’Ordine toscano, facendo una fotografia dello stato di salute psicologica dei detenuti e degli agenti di polizia penitenziaria nelle carceri toscane.

 

di Marianna Rizzini

Il Foglio, 11 luglio 2024 Situazione drammatica, in alcuni casi esplosiva: questo emerge dalla relazione annuale del Garante dei diritti delle persone private della libertà, con riferimento al 2023 e al territorio laziale, e questi dati verranno oggi illustrati al Consiglio regionale guidato da Francesco Rocca dal Garante dei detenuti per il Lazio Stefano Anastasia, con particolare riferimento alla popolazione ristretta nell’istituto penale minorile di Casal del Marmo, nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) e nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria.

 

di Irene Carmina

La Repubblica, 11 luglio 2024 Giulio Arena, 67 anni, aveva avviato la protesta nel dicembre scorso. Sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio, è spirato in ospedale. Lo sapevano tutti che era solo una questione di giorni. Giulio Arena, ergastolano palermitano di 67 anni, è morto lo scorso 28 giugno all’ospedale di Catania dove era tenuto in vita da una soluzione fisiologica salina, che gli veniva somministrata via flebo giorno e notte. Da dicembre dello scorso anno, mentre scontava la pena nel carcere di Augusta, aveva smesso di bere e di mangiare per protestare contro una condanna che riteneva ingiusta. Arena aveva deciso di lasciarsi morire.

 

di Giulia Merlo

Il Domani, 11 luglio 2024 Dopo che un detenuto è morto - sembra per cause naturali - sono scoppiati disordini nella sezione D1. I detenuti si sono barricati e hanno dato fuoco a suppellettili e materassi, nell’istituto si registra da tempo una carenza di personale penitenziario. È esplosa una rivolta nel carcere di Mammagialla, a Viterbo, dopo la morte di un detenuto. L’uomo, 32enne, sarebbe morto per cause naturali. I disordini sono scoppiati a partire dalle 15:45 di mercoledì. I detenuti si sono barricati nella sezione D1 dell’edificio del penitenziario, che ospita solitamente circa cinquanta persone. Sono stati incendiati suppellettili e materassi e sono state lanciate bombolette di gas incendiarie contro i poliziotti penitenziari.

di Jacopo Storni

Corriere Fiorentino, 11 luglio 2024 Dopo gli appelli per la giovane tunisina che aveva perso il bambino a Sollicciano. Amira, la 27enne tunisina che aveva diritto ai domiciliari ma non poteva beneficiarne perché senza casa, potrà lasciare Sollicciano: la cooperativa Girasole è pronta ad accoglierla presso casa Luna, una struttura protetta per sole donne. La giovane pochi mesi fa aveva avuto un aborto. In suo favore c’era stato l’appello dell’arcivescovo di Firenze, Gherardo Gambelli. La cooperativa Girasole è pronta ad accogliere Amira presso casa Luna, struttura di accoglienza per sole donne. E così la 27enne tunisina che può beneficiare degli arresti domiciliari (ma che si trova ancora nella sua cella umida a Sollicciano) potrà uscire dal penitenziario fiorentino e scontare fuori la sua pena di quattro anni come previsto dal giudice otto mesi fa.

 

di Sandra La Fico

Corriere del Mezzogiorno, 11 luglio 2024 Poi la svolta: “Sono libero e ho un lavoro, faccio il cuoco”. Il giovane nigeriano, 26 anni, assolto dall’accusa che l’ha tenuto tre anni in cella, dove ha sviluppato un’infezione, mal curata, alla gamba, è stato assunto dalla cooperativa Etnos di Caltanissetta: “È il nostro orgoglio”. “Sono molto contento, non mi aspettavo tutto questo!”. Con queste parole Famous Williams commenta l’assunzione a tempo indeterminato per la Cooperativa Etnos di Caltanissetta, dopo aver scontato tre anni di carcere da innocente, durante i quali ha subito l’amputazione di una gamba per un’infezione malcurata.

 

di Gabriele Fusar Poli

Corriere del Veneto, 11 luglio 2024 Non c’è afa che tenga, davanti a temi così delicati e tragici: ha fatto tappa in Campo Santa Margherita a Venezia la maratona oratoria itinerante organizzata dall’Unione delle camere penali per arrestare la piaga dei suicidi in carcere. Il computo totale del 2024 ha raggiunto proprio ieri quota 54, un numero elevatissimo se si pensa che il record negativo - fatto segnare nel 2022 - ha visto 84 detenuti arrivare a togliersi la vita. “Una cifra agghiacciante afferma Renato Alberini, presidente della Camera penale veneziana - che non può e non deve più crescere: bisogna agire subito, perché non c’è più tempo da perdere”.

 

di Laura Valdesi

La Nazione, 11 luglio 2024 Grande successo della maratona oratoria organizzata dalla camera penale di Siena e Montepulciano. Il magistrato di sorveglianza Cornetti: “Vi racconto la storia di un detenuto e del suo amore per il figlio”. “Non se ne parla, il carcere è un argomento scomodo. Ci si investe poco, non interessa a nessuno. In cella ci sono gli ultimi”, osserva la presidente della Camera penale di Siena e Montepulciano Michela Rossi. L’obiettivo di questa maratona di interventi davanti al tribunale era di richiamare l’attenzione dei cittadini, facendo sentire la nostra voce anche alle leve del potere”, aggiunge. Missione (parzialmente) compiuta: qualcuno si ferma ad ascoltare.

 

di Alessandra Codeluppi

Il Resto del Carlino, 11 luglio 2024 Oltre tre ore di interventi di avvocati, magistrati, operatori del penitenziario e volontari in piazza Prampolini per sensibilizzare sulla condizione dei detenuti. “Eravamo a 53 suicidi di detenuti nelle carceri italiane, stamattina (ieri, ndr) ho dovuto aggiornare il cartello: siamo a 54 dall’inizio dell’anno. Non è accettabile: è una strage di Stato”. In piazza Prampolini, ieri mattina si sono susseguiti gli interventi della ‘Maratona oratoria’ organizzata dalla Camera penale reggiana, presieduta dall’avvocato Luigi Scarcella, per sensibilizzare sui problemi che affliggono i penitenziari. Partendo da ottiche diverse, per oltre tre ore legali, magistrati, operatori del carcere e volontari, e anche i nuovi amministratori del Comune, hanno portato un contributo di esperienze, critiche e proposte.

 

di Alessandra Codeluppi

Il Resto del Carlino, 11 luglio 2024 Il cappellano denuncia le condizioni carcerarie e chiede giustizia riparativa per i detenuti. Volontari e associazioni si impegnano per migliorare la vita di chi è dietro le sbarre. Don Daniele Simonazzi, cappellano dell’ex Opg, chiede di fare 30 secondi di silenzio “per chi è morto”. Poi presta la sua voce agli uomini che incontra dietro le sbarre. Legge la lettera di M., che qui pubblichiamo. Fa domande collettive e sferzanti: “Se noi fossimo al loro posto, vorremmo essere trattati così?”. Loro definiscono il carcere “come un inferno in cui si è privati della vita”. Possono usufruire “di 4,8 metri quadrati, perché vanno tolti i letti a castello.

 

di Massimo Merluzzi

La Nazione, 11 luglio 2024 La Camera penale spezzina ha aderito allo sciopero nazionale degli avvocati. Il numero dei suicidi negli istituti di pena continua tristemente a crescere. Sono fantasmi che si aggirano nelle carceri italiane, invisibili e trasparenti che fanno rumore soltanto quando cadono. In quel preciso istante in cui però è ormai troppo tardi e la loro vita si è spenta nel silenzio assordante di stanze malsane, reparti stracolmi, situazioni già ben oltre limite della sopportazione. Sono 54 le vittime già registrate nel tragico bollettino di radio-carcere Italia, le cui modulazioni di frequenza si dovrebbero ascoltare da ogni latitudine del Paese. Invece sul tavolo restano i nomi dei 53 detenuti che si sono tolti la vita insieme a quelli dei 6 agenti della polizia penitenziaria. Fantasmi.

 

di Luigi Ruggera

Corriere del Trentino, 11 luglio 2024 Viveva nello Sporthotel di Colle Isarco, una foresteria per lavoratori fuorisede, dove è avvenuto l’intervento dei carabinieri: lavorava per un’impresa edile di Vipiteno. Era stato lui stesso a chiedere aiuto, chiamando il numero d’emergenza 112: all’arrivo dei carabinieri ha però perso il controllo, avventandosi contro i militari, che lo hanno colpito con la pistola taser. L’uomo, immobilizzato dalla scossa elettrica, ha poi accusato un grave malore ed è deceduto dopo oltre un’ora. È questa la dinamica della tragedia avvenuta nella notte di martedì a Colle Isarco, secondo quanto riferito dai carabinieri in un comunicato stampa diffuso dopo che la notizia era stata anticipata dal Corriere dell’Alto Adige.

 

di Rinaldo Frignani

Corriere della Sera, 11 luglio 2024 Carabinieri, poliziotti e agenti della Guardia di Finanza hanno in dotazione le pistole elettriche taser dal 2022. Come funzionano? Quali sono i rischi? La pistola taser è entrata nelle dotazioni di tutte le forze di Polizia nel 2022, dono anni di sperimentazioni. Dopo la morte di un uomo colpito dalla scarica elettrica della pistola impiegata da un carabiniere a Colle Isarco, in Alto Adige, riproponiamo questo approfondimento sull’arma, sulle regole per il suo corretto utilizzo e sulle norme di legge in materia.

 

di Angela Stella

L’Unità, 11 luglio 2024 Sono tre ragazzi palestinesi. Appartengono alla resistenza armata della Cisgiordania. Il nostro governo li ha fatti arrestare per consegnarli a Israele. Ma il diritto internazionale riconosce il diritto all’autodeterminazione, anche con la lotta armata. E quindi? Oggi la Corte di Cassazione deciderà se far rimanere in carcere tre ragazzi palestinesi arrestati perché ritenuti appartenenti alla resistenza armata operante in Cisgiordania, qualificata come attività terroristica dai giudici dell’Aquila. Piazza Cavour dovrà quindi decidere se la resistenza è un diritto del popolo palestinese oppure costituisce un reato perseguibile in Italia. Ma ripercorriamo la vicenda così come la illustra il loro avvocato, Flavio Rossi Albertini.

di Giansandro Merli

Il Manifesto, 11 luglio 2024 Invece Piantedosi andrà a Tripoli il 17 luglio. Intanto con il bel tempo ricominciano le partenze: oltre mille tra soccorsi e sbarchi. Due ong sotto attacco. “Chiedo alla comunità internazionale di rivedere e se necessario sospendere la cooperazione su asilo e migrazione con le autorità libiche coinvolte nelle violazioni dei diritti umani”, ha detto l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu Volker Türk, intervenendo a Ginevra nella 56esima sessione dell’organismo delle Nazioni unite. Poco prima Türk aveva descritto il quadro rilevato sul terreno dalla missione indipendente Unsmil: deumanizzazione di migranti, rifugiati e richiedenti asilo; tratta di esseri umani; torture; lavoro forzato; fame indotta; vendita di uomini, donne e bambini.

 

di Serena Giannico

Il Manifesto, 11 luglio 2024 Sono brani della lettera che l’italiano è riuscito a far uscire dal carcere di Badr, inoltrata alla mamma via whatsapp. Il fratello: “Stiamo premendo per una videochiamata, non conosciamo le sue reali condizioni”. “Me la sono passata molto male. All’inizio i poliziotti mi hanno derubato di tutto, maltrattato. Mi sono dovuto operare (l’appendicite, ndr). Ho passato giorni ammanettato al letto con sei agenti che mi odiavano e mi molestavano di continuo, mi lavavano buttandomi bottiglie d’acqua sulla ferita aperta, tanto che è dovuto intervenire il medico. Lo hanno forzato a farmi uscire dall’ospedale dopo tre giorni per portarmi alla Centrale, dove c’erano solo loro e mi hanno tenuto in una stanza con altri 48, e merda e piscio ovunque, lasciandomi, di mio, solo le mutande che avevo addosso”.

 

DOCUMENTI

Articolo: "L’affettività dei detenuti tra inerzia del legislatore e attivismo della Corte costituzionale. Un caso di eterogenesi dei fini", di Valentina Ciaccio

Articolo. "Riflessioni sui possibili margini di intervento parlamentare in sede di conversione del decreto-legge 4 luglio 2024, n. 92 (decreto carcere). Appunti a prima lettura", di Marco Ruotolo

Articolo. "Carceri, REMS e follie. Reply", di Mario Iannucci e Gemma Brandi

APPUNTAMENTI

Camera Penale di Pescara. "Ciclo di seminari in Diritto dell'esecuzione penale e penitenziaria" (Pescara, fino al 12 luglio 2024)

Presentazione del Quindicesimo Libro Bianco sulle Droghe e ragionamenti sul D.L. "Carcere Sicuro" (Udine, 12 luglio 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 14 luglio 2024

Convention del Movimento No Prison: "Le carceri incostituzionali" (Assisi-PG, 17 e 18 ottobre 2024)

Corso di formazione. "So-stare nel confitto. La Mediazione Umanistica, un altro sguardo sul futuro" (Brescia, 19 e 20 ottobre 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CONCORSI

Premio letterario "Maurizio Battistutta". Riservato alle persone detenute nelle carceri di tutto il territorio nazionale (scadenza 31 dicembre 2024)