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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 7 giugno 2024
di Guido Ruotolo
terzogiornale.it, 7 giugno 2024 Altro che “Colonna infame”. Vivere nelle carceri è diventato un inferno per chi è innocente e per chi non lo è. Lo ha appena scritto, in un comunicato, l’Unione delle camere penali, che protesta per “le inumane condizioni dei detenuti, per l’inefficienza del sistema, per la irresponsabile indifferenza della politica. I detenuti sono privati della dignità umana”. Gli avvocati penalisti denunciano “i decisori politici che, pur inevitabilmente consapevoli della eccezionale gravità della situazione, hanno offerto una indecorosa immagine di totale immobilismo”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 7 giugno 2024 Come già riportato anche sulle pagine di questo giornale, un uomo di trentun anni, in attesa di giudizio, si è tolto la vita impiccandosi alla porta della cella nella VII sezione del carcere di Regina Coeli. Era in “grandissima sorveglianza” per precedenti atti autolesivi, ma, come denunciano i Garanti, la carenza di personale e l’affollamento insostenibile rendono inefficaci anche le più stringenti misure di prevenzione. “Non si può andare avanti così”, affermano Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, e Valentina Calderone, Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale.
di Giorgia Giuliano
ilmillimetro.it, 7 giugno 2024 Reinserimento lavorativo e prevenzione, c’è ancora tanto da fare nelle carceri italiane, dove le donne che cercano un’altra opportunità sono circa 2.200. Non è legge che la libertà vada nella direzione da dentro a fuori. In Italia, le Onlus che si dedicano al reinserimento lavorativo e alla salute delle detenute in carcere invertono il senso di marcia da fuori a dentro. Nella Casa Circondariale di Taranto, cortile e spazi interni adesso sono dipinti. È il diritto di liberare la propria creatività, di sentirsi bene nell’attesa di uscire.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 7 giugno 2024 La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per la violazione dell’articolo 5, comma 1 e 3 (diritto alla libertà e alla sicurezza) della Carta: un uomo, assolto per incapacità di intendere e di volere, è rimasto internato in una residenza psichiatrica per l’esecuzione delle misure di sicurezza oltre i termini che sarebbero stati altrimenti previsti per lui nel caso di una condanna. I giudici di Strasburgo hanno stabilito che lo Stato dovrà versargli 8mila euro per i danni morali subiti, molti meno dei 60mila che l’uomo richiedeva.
di Giulia Casula
fanpage.it, 7 giugno 2024 Esiste una particolare categoria di elettori di cui nessuno sembra ricordarsi: i detenuti nelle carceri italiane. Sergio d’Elia, il segretario dell’ong Nessuno tocchi Caino, spiega perché per chi si trova in carcere “votare è una difficile corsa a ostacoli”. Mancano meno di ventiquattro ore all’apertura dei seggi per le elezioni europee di quest’anno. Durante quella che è stata un’accesa e intensa campagna elettorale, le diverse forze politiche del nostro Paese si sono rivolte ai cittadini italiani in cerca di voti e preferenze per portare i loro candidati a Bruxelles. Eppure esiste una particolare categoria di elettori di cui nessuno sembra ricordarsi, ovvero gli oltre 61mila detenuti presenti nelle carceri italiane.
di Simona Musco
Il Dubbio, 7 giugno 2024 Cambia la geografia di Palazzo Bachelet, ma vince la spartizione correntizia: penalizzato l’unico indipendente, Mirenda, che avrà una sola commissione. Palazzo Bachelet cambia la propria geografia consiliare. E ancora una volta vince la lottizzazione, con un accordo tra correnti che lascia fuori, non a caso, l’unico consigliere indipendente. Andrea Mirenda, eletto grazie al “sorteggio residuale” già previsto dalla riforma Cartabia. Mirenda è l’unico componente del Csm assegnato a una sola commissione, la prima, quella per le incompatibilità. E nemmeno come presidente, ma come “soldato semplice”, marginalizzato, depotenziato: quasi un unicum nel suo genere.
di Carlo Berti e Piercamillo Davigo
Il Fatto Quotidiano, 7 giugno 2024 Mentre i media forniscono una prospettiva alternativa alla storia di Tangentopoli, sorvolando sulle mazzette, il legislatore prova in ogni modo a ostacolare i magistrati che provano a indagare. Abbiamo visto come l’atteggiamento dell’opinione pubblica, desumibile in parte anche da sondaggi e dati statistici, sia orientato alla rassegnazione: è infatti diffusa la sensazione che poco o nulla sia cambiato negli ultimi 30 anni, mentre una parte della popolazione, quando interrogata, valuta la corruzione come ancora in aumento.
di Francesca Sabella
Il Riformista, 7 giugno 2024 Giustizia? Otterrai giustizia nell’altro mondo. In questo accontentati della legge. Forse. Già… Andatelo a spiegare al generale Mario Mori, perché è esattamente quello che pare abbiano in serbo per lui i magistrati che da vent’anni gli alitano sul collo. Senza sosta, senza tregua, con inchieste che gli piovono addosso e per quanto l’ombrello possa essere resistente, il vento di un’ossessione della magistratura poi lo spezza. Vent’anni di processi non sono bastati, né hanno saziato quella fame dei Pm le sentenze di assoluzione che scrivevano nero su bianco: la trattativa Stato-Mafia non c’è mai stata. Fatevene una ragione. No, la fame era troppa: divorare, divorare ancora.
GIURISPRUDENZA
di Simona Musco
Il Dubbio, 7 giugno 2024 La Corte di Cassazione ritiene che nel caso di specie sia necessario valutare in maniera approfondita la situazione. La premeditazione può essere esclusa nei casi in cui sia stato accertato uno scompenso psicotico tale da determinare una condizione di parziale capacità, che logicamente potrebbe incidere anche sul sorgere e sul perdurare di una volontà lesiva. A stabilirlo è la Cassazione, prima sezione penale, con la sentenza numero 21894 del 31 maggio 2024 scorso. La vicenda è quella relativa ad un tentato omicidio pluriaggravato - commesso da R. M. nei confronti dell’ex moglie - e porto ingiustificato di due coltelli.
di Davide Tamiello
Il Gazzettino, 7 giugno 2024 Non è ancora un caso chiuso quello del suicidio in carcere di un 32enne romeno. In un primo momento, infatti, pareva che l’uomo non fosse un soggetto “a rischio”, ora invece parrebbe che l’uomo avesse già tentato di togliersi la vita in un paio di occasioni. La pubblico ministero titolare del fascicolo (che non conta indagati), Anna Andreatta, ha quindi disposto l’autopsia. Se dovesse essere confermata la questione dei precedenti, si dovrà capire come mai quell’uomo, in quel momento, fosse stato lasciato da solo. Il 32enne era stato arrestato ad aprile per aver accoltellato, il 26 febbraio scorso, il titolare del bar Skb in corso del Popolo.
di Giuseppe Crimaldi
Il Mattino, 7 giugno 2024 Maratona oratoria all’esterno di Poggioreale: situazione inaccettabile. In Italia dall’inizio dell’anno 39 detenuti si sono suicidati in carcere. Un dato che dimostra quanto urgente e immediata sia la necessità di risolvere le emergenze legate alle minime, dignitose condizioni di vita per i reclusi e, soprattutto, al sovraffollamento. E a Poggioreale, la struttura penitenziaria più affollata d’Italia e d’Europa, l’avvocatura si è data appuntamento ieri per una “maratona oratoria” organizzata dalla Camera Penale di Napoli.
di Valentina Marotta
Corriere Fiorentino, 7 giugno 2024 Ha sopportato per anni l’accusa di aver abusato delle figlie. Mille giorni di carcere, 10 processi e, infine, l’assoluzione definitiva. Ora la Corte d’appello ha condannato il Ministero dell’Economia a versare a favore dell’operaio di 60 anni un indennizzo di 140 mila euro per ingiusta detenzione. “Difficile giudicare se una somma come quella indicata sia riparativa di una detenzione di più di mille giorni - dice il difensore Gianluca Gambogi - ma rimane il fatto che il mio assistito ha affrontato ben 10 processi in 12 anni e per ben 4 volte e la Cassazione gli ha dato ragione”. L’inchiesta parte nel 2012, la denuncia della madre delle bimbe di 4 e 8 anni.
di Gaetano Mazzuca
Gazzetta del Sud, 7 giugno 2024 Gli ospiti dell’Ipm sono per lo più stranieri e con reati di droga. È legata soprattutto alla carenza di funzionari della professionalità pedagogica la criticità più rilevante all’interno dell’istituto penale per minorenni Silvio Paternostro. È quanto emerge dalla relazione del garante comunale per le persone private della libertà Luciano Giacobbe. Il documento, approvato mercoledì dal Consiglio comunale, si occupa anche delle strutture detentive per i minori.
di Jessica Signorile
monzatoday.it, 7 giugno 2024 Dopo Castiglione delle Stiviere sarà la seconda residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza della Lombardia. In Italia sono solo sei le strutture specifiche presenti, con liste di attesa lunghissime. I lavori sono partiti e il cantiere dovrebbe concludersi a marzo del 2026, tra circa due anni. E a Limbiate sorgerà la seconda Rems della Lombardia, l’unica della provincia di Monza e Brianza. Una Residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza per accogliere autori di reato affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. E la nuova realtà, i cui lavori sono stati affidati con gara indetta lo scorso luglio, vedrà la luce su due ex padiglioni storici del complesso dell’ex ospedale psichiatrico di Mombello, chiuso definitivamente successivamente alla legge Basaglia nel 1999.
vcoazzurratv.it, 7 giugno 2024 Semi di libertà: un nuovo progetto per facilitare il futuro reinserimento lavorativo dei detenuti del carcere di Verbania. Un orto verticale all’interno della casa circondariale; con Vco Formazione possono così essere organizzati corsi dedicati alla manutenzione del verde, iniziativa fortemente sostenuta da Fondazione Comunitaria del Vco. Semi di libertà è stato presentato nel corso di un pranzo nel cortile del carcere. È stata l’occasione anche per raccontare gli altri progetti qui attivati e sempre volti al reinserimento sociale e professionale.
di Lisa Ginzburg
Avvenire, 7 giugno 2024 Noi pensiamo (e sempre troppo poco ci pensiamo) alle persone che vivono recluse nelle prigioni come a individui i cui sguardi sono opachi, costretti, mai ampi, né resi ampi da stimoli, occasioni, incontri. Riflettere su quegli sguardi ci aiuterebbe a immaginare la vita nelle carceri, per come essa si svolge ogni giorno, isolata, ripetitiva, fatta di soli silenzi e contorti rapporti con sé stessi e giusto a tratti con altri - gli altri detenuti. Pensare a come guarda e osserva chi in prigione vive magari per sempre sarebbe cruciale in una prospettiva che invece quasi del tutto manca alla visuale comune, condivisa dalla società; non fosse per singole iniziative che restano isolate e poco considerate, come piccole grandi
di Luciano Onnis
La Nuova Sardegna, 7 giugno 2024 Il progetto durato un anno si aggiunge al murales realizzato nella sezione femminile della casa circondariale Ettore Scalas. “Oltre” è il titolo della raccolta di racconti elaborati da un gruppo di detenute dell’istituto penitenziario di Uta nell’ambito di un progetto di scrittura creativa che le ha impegnate nell’arco di un anno. Il prodotto editoriale, che si aggiunge al murales “Oltre” realizzato nella sezione femminile della casa circondariale “Ettore Scalas”, è il risultato della collaborazione tra l’associazione “Socialismo Diritti Riforme ODV”, la Casa Editrice “Pettirosso” e il Festival Liberevento.
di Ettore Di Bartolomeo
La Discussione, 7 giugno 2024 Il sovraffollamento delle carceri continua a rappresentare una criticità grave e persistente per numerose amministrazioni penitenziarie in Europa, come evidenziato dalle Statistiche penali annuali del Consiglio d’Europa sulla popolazione carceraria (Space I) per il 2023, pubblicate oggi. Secondo il rapporto, in 12 amministrazioni penitenziarie di Paesi con oltre 500.000 abitanti, il numero di detenuti a gennaio 2023 superava la capacità disponibile. A livello complessivo, il numero di detenuti per 100 posti disponibili è aumentato del 2% dal 31 gennaio 2022 al 31 gennaio 2023, passando da 91,7 a 93,5 detenuti.
di Ettore Di Bartolomeo
La Discussione, 7 giugno 2024 Il sovraffollamento delle carceri continua a rappresentare una criticità grave e persistente per numerose amministrazioni penitenziarie in Europa, come evidenziato dalle Statistiche penali annuali del Consiglio d’Europa sulla popolazione carceraria (Space I) per il 2023, pubblicate oggi. Secondo il rapporto, in 12 amministrazioni penitenziarie di Paesi con oltre 500.000 abitanti, il numero di detenuti a gennaio 2023 superava la capacità disponibile. A livello complessivo, il numero di detenuti per 100 posti disponibili è aumentato del 2% dal 31 gennaio 2022 al 31 gennaio 2023, passando da 91,7 a 93,5 detenuti.
di Simone Alliva
L’Espresso, 7 giugno 2024 Il pm di Roma insiste nelle indagini sull’italiano trovato cadavere in una cella in Costa Azzurra. E i parenti chiedono l’intervento del titolare della giustizia contro silenzi e omissioni delle autorità francesi. Branka Mikenkovic non si arrende al racconto osceno e al sabba di omertà francese che vorrebbe relegare a un suicidio la morte di suo figlio, Daniel Radosavljevic, il cittadino italiano di 20 anni trovato impiccato nel carcere francese di Grasse, in Costa Azzurra il 20 gennaio 2023. Una storia sommersa da ombre, contraddizioni e compromessa dallo scaricabarile tra Francia e Italia dove da più di un anno galleggiano elementi che non trovano un posto: manomessi, nascosti, dispersi. Sono sparite le prove.
di Paolo Brera
La Repubblica, 7 giugno 2024 Gli Stati Uniti chiedono “completa trasparenza”. Fermata un’incursione in Israele dalla Striscia. Sinwar verso il no alla tregua. Missili israeliani hanno colpito una scuola gestita dall’Onu nella zona del campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, provocando una strage: “Almeno 33 morti, tra cui 14 bambini e nove donne”, secondo le autorità sanitarie e l’ospedale Al-Aqsa di Deir el-Balah, dove sono stati portati i corpi. Karin Huster, responsabile medico di Msf che gestisce il pronto soccorso, descrive l’ospedale come “una nave che affonda con pazienti sul pavimento e sangue ovunque. Non ci sono letti, i cadaveri non vengono portati all’obitorio perché è sovraccarico e in sala operatoria i feriti sono a terra”.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 7 giugno 2024 Un gruppo di richiedenti asilo sudanesi, tra cui famiglie con bambini piccoli, vittime di un brutale sgombero e abbandono da parte delle forze di polizia tunisine al confine con l’Algeria, ha presentato un ricorso d’urgenza al Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Comitato ha emesso un ordine immediato alla Tunisia, chiedendo di fornire assistenza umanitaria e protezione dalle espulsioni e da qualsiasi forma di violenza ai ricorrenti. Il 3 maggio scorso, circa 500 persone migranti accampate davanti alle sedi di Unhcr e Oim a Tunisi sono state sgomberate con la forza. Un gruppo di loro è stato poi abbandonato in una zona rurale vicino al confine algerino, senza cibo, acqua o riparo.
di Stefano Mauro
Il Manifesto, 7 giugno 2024 Infuria il conflitto tra esercito e paramilitari. Oltre 1.300 morti in dieci giorni nell’assedio di el-Fasher. Ed è caccia ai non-arabi. La guerra in Sudan ha ormai assunto una dimensione etnica specie nel Darfur, dove la battaglia tra i militari dell’esercito sudanese (Fas), guidato dal generale Abdel Fattah Al-Burhan, e le Forze di Supporto Rapido (Rsf) del generale Hamdane Dagalo (detto Hemedti) sta causando migliaia di vittime nella città di el-Fasher (Nord Darfur).
DOCUMENTI
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APPUNTAMENTI
Proiezione del film "La Seconda Vita", di Vito Palmieri (Padova, Cinema Multiastra, 6 giugno 2024)
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Seminario del Cesvot: "Giustizia di comunità. Il ruolo del Terzo settore" (Firenze, 14 giugno 2024)
BANDI E CONCORSI