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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di giovedì 6 giugno 2024
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 6 giugno 2024 Le recenti critiche sono rivolte in particolare alla trasmissione di Bruno Vespa, che ha dedicato un segmento alla vicenda di Chico Forti, dipingendo un quadro idilliaco della vita dietro le sbarre, ben lontano dalla realtà. L’Unione delle Camere Penali Italiane ha lanciato un duro attacco contro la disinformazione mediatica che, secondo l’organizzazione, offusca la gravità delle condizioni carcerarie in Italia e ostacola il miglioramento del sistema penitenziario. Le recenti critiche sono rivolte in particolare alla trasmissione di Bruno Vespa, che ha dedicato un segmento alla vicenda di Chico Forti, dipingendo un quadro idilliaco della vita dietro le sbarre, ben lontano dalla realtà.
di Enrica Riera
Il Domani, 6 giugno 2024 L’idea del sottosegretario Delmastro Delle Vedove di istituire un Gruppo di intervento operativo per sedare le rivolte in carcere non piace agli avvocati penalisti e ai sindacati della polizia penitenziaria. Chiedono che il decreto che istituisce il Gio, Gruppo di intervento operativo, e il Gir, Gruppo di intervento regionale, per sedare le rivolte nelle carceri, venga rivisto. Chiedono che si faccia un passo indietro o almeno si “modifichi” il documento che, firmato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, stabilisce l’istituzione di questo nuovo reparto di polizia penitenziaria, che potrà operare anche negli Istituti penali minorili (Ipm).
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 6 giugno 2024 Trentuno anni appena compiuti, origini pakistane, in carcere da settembre per rapina e lesioni ma ancora in attesa di primo giudizio. Si è impiccato martedì intorno alle 23 nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli. Era sottoposto, nella VII sezione, a regime di “grandissima sorveglianza” per episodi di autolesionismo. Ma, come spiegano Stefano Anastasia e Valentina Calderone, rispettivamente Garante dei detenuti del Lazio e di Roma, “la sorveglianza, grandissima o no che sia, ormai a Regina Coeli nel turno di notte è affidata a un numero di agenti che si contano sulle dita, mentre la conta dei detenuti arriva a 1.150 per 628 posti effettivamente disponibili, per un tasso di affollamento del 180%, il più alto nel Lazio, tra i più alti in Italia”.
di Guglielmo Starace
L’Edicola del Sud, 6 giugno 2024 La parola “carcere” ferma il respiro, l’idea delle mura rigide e invalicabili che ne segnano i confini consegna alle cittadine e ai cittadini l’idea di un mondo che separa -come se fosse possibile farlo- il male dal bene e che rassicura i buoni punendo i cattivi. In realtà colpisce dritto al cuore della sensibilità umana il pensiero della privazione del bene più prezioso, ossia la libertà personale, per un cittadino, talvolta ancor prima che un Giudice abbia sancito la sussistenza della sua penale responsabilità. Nessuno può sapere quanto potrà resistere una persona che trascorre una parte della sua vita dipendendo da altre persone, dopo avere perso il diritto a scegliere, a decidere e finanche a pensare.
Italia Oggi, 6 giugno 2024 “Sport di tutti - Carceri” è un’iniziativa promossa dal ministro per lo sport e i giovani, per tramite del dipartimento per lo sport, realizzata in collaborazione con Sport e salute spa. Obiettivo dell’iniziativa è utilizzare lo sport come strumento contro il disagio sociale ed economico, deterrente sociale contro il rischio criminalità, mezzo di rieducazione per la popolazione detenuta. L’avviso ha una dotazione di 1,4 milioni di euro e finanzia progetti di valore dell’associazionismo sportivo di base e del terzo settore che operano con categorie vulnerabili, soggetti fragili e a rischio devianza.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 6 giugno 2024 Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 22503 depositata oggi, segnalata per il “Massimario”. Legittima la pubblicazione in un libro delle intercettazioni, e di altri atti, facenti parte di un provvedimento archiviato. Lo ha chiarito la Corte di cassazione, con la sentenza n. 22503 depositata oggi, segnalata per il “Massimario”, che ha respinto il ricorso del Procuratore della Repubblica di Bolzano contro l’assoluzione dei due autori disposta dal Gip per “insussistenza del fatto”.
di Maddalena Berbenni
Corriere della Sera, 6 giugno 2024 L’11 giugno, a Bergamo, si terrà una speciale maratona, quella dei penalisti che vogliono denunciare i problemi delle carceri italiane, via Gleno compresa. Dal sovraffollamento alla mancanza di risorse, dalle 14.30 alle 16.30 in piazza Matteotti, davanti al Comune, gli avvocati terranno la loro “maratona oratoria”. L’iniziativa è promossa dall’Unione delle camere italiane, a cui aderisce la Camera penale di Bergamo “Roberto Bruni”. “Dall’inizio dell’anno 39 suicidi e 91 decessi sono stati registrati tra i detenuti delle prigioni italiane, a cui si aggiungono 4 suicidi tra il personale della polizia penitenziaria - si legge nella nota inviata alla stampa.
Corriere della Calabria, 6 giugno 2024 La Camera Penale in piazza dei Bruzi a Cosenza. “Non siamo pronti ad accettare l’idea di un carcere incostituzionale”. Oramai siamo indifferenti rispetto alle continue morti nelle carceri italiane. E allora, siamo certi di non essere pronti ad accettare l’idea di un carcere incostituzionale, di un carcere tortura, di un carcere che è pena di morte?”. È il presidente della Camera Penale di Cosenza, Roberto Le Pera, a parlare in piazza dei Bruzi a Cosenza. Pochi i partecipanti alla Maratona Oratoria organizzata dagli avvocati cosentini per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’emergenza carceri, ma soprattutto sull’aumento dei suicidi all’interno degli istituti penitenziari.
di Gaetano Mazzuca
Gazzetta del Sud, 6 giugno 2024 La relazione del Garante comunale dei detenuti Luciano Giacobbe evidenzia numerose criticità nella casa circondariale. Anche il sistema fognario è insufficiente. Rispetto alla pianta organica prevista mancano all’appello 94 agenti della Polizia penitenziaria. “Un carcere così si allontana di molto dagli standard di legalità sanciti sia dalla nostra Carta costituzionale che dalle fonti internazionali”. È il garante dei detenuti del Comune di Catanzaro Luciano Giacobbe a sintetizzare in questo modo la situazione del carcere di Siano. Carenze strutturali, di uomini e mezzi emergono nella relazione che ieri ha presentato al Consiglio comunale.
La Repubblica, 6 giugno 2024 Timbrava in ingresso e poi si recava in altre strutture sanitarie. Un medico di guardia in servizio nel carcere di Parma è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Il medico incaricato dall’azienda sanitaria locale di assistere i reclusi all’interno del penitenziario per un compenso mensile lordo di settemila euro riferito all’ultimo triennio per 150 ore, in base a quanto accertato usciva dal carcere negli orari in cui avrebbe dovuto svolgere il servizio per svolgere attività professionale in altre strutture sanitarie cittadine. A carico dell’indagato è stato emesso un sequestro di circa 82mila euro.
di Jacopo Storni
Corriere Fiorentino, 6 giugno 2024 Il progetto ha visto impegnate dieci detenute. La direttrice: “Piccolo grande passo”. Dall’antipasto al primo, dal secondo fino al dessert: piatti prelibati dentro Sollicciano. Dieci detenute della sezione femminile hanno appreso le basi della cucina da quattro noti chef stellati toscani all’interno della grande cucina del carcere fiorentino. Otto lezioni attraverso le quali le recluse hanno imparato i segreti dei grandi maestri della gastronomia fiorentina e potranno metterli in pratica una volta uscite dall’istituto penitenziario, magari trovando lavoro proprio nell’ambito della ristorazione.
di Mario Borra
Il Giorno, 6 giugno 2024 Nella Casa circondariale di Lodi nasce uno spazio per spettacoli, mostre e seminari. Entusiasta la direttrice: promettente usare la prigione per raccontare umanità ferite. Un teatro polifunzionale per andare oltre le sbarre. Ieri mattina è stato presentato il progetto che vedrà la nascita di uno spazio interno alla casa circondariale di Lodi dedicato non solo alle rappresentazioni e agli spettacoli ma anche a mostre e seminari. Il nuovo allestimento è stato possibile grazie all’impegno finanziario di Fondazione Comunitaria e di Fondazione Banca Popolare di Lodi, che hanno stanziato 25mila euro mentre una cifra in aggiunta per rifare la pavimentazione sarà ricavata dalla rinuncia ai gettoni di presenza da parte dei membri del Collegio sindacale della Fondazione Pop Lodi.
di Ivana Parisi*
Ristretti Orizzonti, 6 giugno 2024 Il 30 e 31 maggio, presso la Casa Circondariale di Catania Bicocca, ha avuto luogo l’evento “Catartiche - Convegno sulle pratiche creative di arte e teatro in carcere”. Si tratta di una tavola rotonda che ha messo a confronto le realtà creative attive presso la struttura detentiva Catanese. A organizzare l’evento, la Direzione della Casa Circondariale, l’area Giuridico Pedagica, la Cooperativa “Prospettiva Futuro” e l’Associazione Culturale La Poltrona Rossa.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 6 giugno 2024 La promessa: si parte l’1 agosto. Secondo la premier “il protocollo farà da deterrenza alle traversate”. Con l’amico Edi Rama un’ora di attacchi alla stampa. I Centri in Albania apriranno il primo agosto. Lo ha promesso ieri la premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa con l’omologo Edi Rama, a margine del tour nelle strutture di Gjader e Shengjin. Lui altissimo, con la faccia seria, davanti alla bandiera rossa con l’aquila stampata sopra. Lei più piccola, con l’espressione concentrata, annuisce alle parole del partner politico o affila lo sguardo alle domande dei cronisti.
di Giacomo Puletti
Il Dubbio, 6 giugno 2024 “Se accade questo davanti alle telecamere a un parlamentare, figuriamoci cosa può accadere a quei poveri cristi”. Sta tutto in questo sfogo diretto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni il blitz che ieri il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha fatto in Albania per contestare l’accordo sui migranti tra Roma e Tirana, ribadito ieri dalla visita della leader di Fd’I al porto di Shengjin e al cantiere di Gjader, le due località che accoglieranno i migranti in arrivo dall’Italia. La frase di Magi si riferiva a quanto accaduto pochi istanti prima, quando il deputato è stato strattonato dagli uomini della sicurezza albanese mentre tentava di avvicinarsi al corteo delle auto per protestare con in mano un cartello “No alla Guantánamo italiana”.
di Marika Ikonomu e Nello Trocchia
Il Domani, 6 giugno 2024 Da richiedente asilo gli è stato notificato un decreto di espulsione e per questo portato al centro per il rimpatrio. Arrestato per le proteste dopo la morte di Ousmane Sylla, è stato a Regina Coeli per mesi. Ma la sua patologia è incompatibile con la detenzione. Un caso che rivela la mancanza di comunicazione tra istituzioni e l’approssimazione delle autorità. Ha assistito a un suicidio nel Centro di permanenza per il rimpatrio di Roma Ponte Galeria, ha visto altre sei persone provare a togliersi la vita ed è stato arrestato per aver protestato contro le condizioni della struttura di detenzione amministrativa. Sono gli ultimi tre mesi di John, un ragazzo di origine pakistana di 26 anni, al quale attribuiamo un nome di fantasia per tutelarne l’identità.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 6 giugno 2024 Il Garante nazionale è intervenuto più volte nella vicenda di Marjan Jamali. Dai dati che ha fornito emerge come al 31 maggio sono 9.407 i detenuti in misura cautelare. Il Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale (il Presidente Felice Maurizio D’Ettore e i componenti Irma Conti e Mario Serio), ha espresso soddisfazione per la sostituzione della misura detentiva a carico di Marjan Jamali, una cittadina iraniana detenuta a Reggio Calabria, con gli arresti domiciliari. Questa decisione, presa dalla magistratura in attesa dell’esito delle indagini, rappresenta un significativo passo avanti nella tutela dei diritti umani.
di Francesco Grignetti
La Stampa, 6 giugno 2024 Il fact checking voce per voce: ecco cosa abbiamo scoperto. Un miliardo come dicono le opposizioni o 130 milioni come afferma la premier Giorgia Meloni? Quanto costa davvero il Protocollo Italia-Albania? I due schieramenti politici brandiscono numeri molto diversi. E bisogna addentrarsi nei numeri per capire meglio come stanno le cose. Intanto una premessa: l’Albania cede due aree del suo territorio in affitto gratuito all’Italia per farvi costruire dei centri di riconoscimento e trattenimento di migranti. Si comincia con 1.000 posti; ma il programma è di arrivare a 3.000 presenze in contemporanea. Quindi è evidente che si comincia con una spesa minore, ma che dovrà triplicarsi quando si andrà a regime. Infine, il protocollo dura cinque anni, ed è rinnovabile tacitamente.
di Giuseppe Legato
La Stampa, 6 giugno 2024 L’imbarcazione Sea-Eye 4, Ong battente bandiera tedesca oggetto del più grave e lungo fermo amministrativo (60 giorni) dall’entrata in vigore (e per la presunta violazione) del decreto Piantedosi non doveva essere sanzionata, né - ergo - inibita - nella continuazione della sua attività cioè il salvataggio in mare. Banalmente perché le contestazioni sollevate dall’Italia - per mezzo della capitaneria di porto di Reggio Calabria secondo le quali la nave non avrebbe “ottemperato alle indicazioni dell’autorità libica rifiutando i contatti con la stessa durante il soccorso a un’imbarcazione con 84 migranti (tratti in salvo) il 7 marzo scorso nel Mediterraneo - non sono provate”.
di Filippo Miraglia*
Il Manifesto, 6 giugno 2024 Aver scelto di competere sul terreno del razzismo e della riduzione dei diritti, con Orban, Le Pen, Salvini e Meloni, cioè con i conservatori e l’estrema destra, da parte di coloro che dichiarano di volerle arginare, rappresenta un regalo ingiustificato ad una cultura che è diventata egemone al di là di ogni nesso con la realtà. La resa alle destre xenofobe da parte delle cosiddette grandi famiglie politiche europee, con qualche defezione interna (tra queste, per fortuna, il Pd che non ha votato il Patto Europeo su migrazioni e asilo), è davvero una tragedia per l’Ue e può rappresentare la pietra tombale per il suo futuro.
di Marina Della Croce
Il Manifesto, 6 giugno 2024 Dopo il via libera di Bruxelles sono molti gli Stati che chiedono hub nei paesi terzi. L’occasione è quella che è e quindi va da sé che Giorgia Meloni, in Albania per la visita all’hotspot di Shengjin, non risparmi sulla propaganda, tanto più quando mancano poche ore al voto europeo. “Se quello che qui abbiamo immaginato funzionerà, e funzionerà, - assicura la premier - allora avremo inaugurato una fase completamente nuova nelle gestione del problema migratorio. L’accordo potrebbe essere replicabile in molti paesi, potrebbe diventare una parte della soluzione strutturale dell’Unione europea”.
di Alessandro Fioroni
Il Dubbio, 6 giugno 2024 Perquisizioni e raffiche di arresti per i dirigenti delle principali ong umanitarie Sono accusati di “associazione a delinquere” perché denunciano le deportazioni. Dopo il brutale attacco all’avvocatura con gli arbitrari arresti dei legali nella maison de l’avocat di Tunisi, la scure del presidente Saied ora si abbatte sulle organizzazioni umanitarie che assistono i migranti. Nelle ultime due settimane sono centinaia gli uomini, donne e bambini deportati ai confini del paese e spesso abbandonati nel deserto. L’episodio più eclatante il 3 maggio a Tunisi quando le forze dell’ordine sono arrivate davanti al campo migranti, allestito di fronte alla sede dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), nel quartiere Berges du Lac. Qualcuno è riuscito a fuggire ma molti sono stati arrestati.
di Angela Gennaro
Il Domani, 6 giugno 2024 Un gruppo di famiglie sudanesi ha presentato ricorso al Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite contro i trasferimenti forzati. Ma il paese di Saïed, sostenuto politicamente e finanziariamente da Italia ed Europa non si ferma. Respinti, incarcerati o scaricati al confine. È l’incubo che stanno vivendo da un mese alcune famiglie di origine sudanese, anche con bambini e bambine piccoli, in Tunisia. Quella stessa Tunisia sostenuta - politicamente e finanziariamente - da Italia ed Europa e ritenuta dal governo guidato da Giorgia Meloni “paese sicuro” in cui rimandare le persone. Nel limbo e in pericolo, nonostante le Nazioni unite continuino a chiedere al governo di Kaïs Saïed di fermare le persecuzioni.
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