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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di mercoledì 5 giugno 2024

di Antonella Soldo

Il Domani, 5 giugno 2024 Gli istituti penitenziari, da sempre, forniscono la fotografia precisa dei problemi non risolti della nostra società. Lo scorso 2 giugno ci sono stati gli ultimi due suicidi, a Venezia e Cagliari. Davanti ai problemi strutturali di un intero sistema, dal sovraffollamento all’indifferenza generale, le proposte del governo definiscono un degrado istituzionale senza precedenti. Un uomo di 31 anni si è tolto la vita nel carcere Santa Maria Maggiore, a Venezia, lo scorso 2 giugno. Era romeno, si trovava in custodia cautelare, e proprio mentre lui decideva di legarsi un lenzuolo intorno al collo e togliersi la vita un altro uomo nel carcere di Cagliari faceva lo stesso. Portando così a 38 il numero di suicidi nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno.

 

di Francesco Lo Piccolo

vocididentro.it, 5 giugno 2024 Forgiare e reprimere come teorizzava la pedagogia nera; governare con la pena del carcere, tanto carcere; giudicare e condannare secondo il diritto penale del nemico e dunque orientato su tipologie d’autore (i poveri, i migranti, eccetera); non prevedere e non accettare alcun dissenso. In estrema sintesi è questo il punto di arrivo della politica italiana per quanto riguarda la giustizia.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 5 giugno 2024 Il disegno di legge sulla Sicurezza comincia a suscitare preoccupazione per i numerosi emendamenti che rischiano di minare diritti e libertà fondamentali dei cittadini. Si tratta di un corposo pacchetto di oltre 300 emendamenti, presentato dai vari schieramenti. Tra le proposte più controverse spiccano quelle della Lega di Matteo Salvini, che puntano a introdurre il “reato di integralismo islamico”, con un albo nazionale per gli imam e un tracciamento dei finanziamenti alle moschee. Una proposta che potrebbe contrastare con l’articolo della Costituzione che garantisce la libertà di culto. Viene inoltre chiesta una stretta sui requisiti per il riconoscimento della cittadinanza a chi ha commesso reati da minorenne, misura che andrebbe a colpire la possibilità di recupero e reinserimento dei giovani.

 

di Damiano Aliprandi

Il Dubbio, 5 giugno 2024 Le associazioni Antigone e Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) hanno presentato un dossier ai parlamentari delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera per denunciare la deriva securitaria del provvedimento. Mentre la tragedia nelle carceri italiane resta invisibile ai più, il ddl sicurezza accelera in Parlamento, arricchendosi di nuovi emendamenti repressivi. Tra questi, uno targato Lega che equipara la cannabis light, con basso contenuto di Thc, a quella illegale. Un’ulteriore stretta che evidenzia il carattere punitivo del ddl, pronto a sferrare un altro colpo al fragile Stato di Diritto.

 

di Vincenzo Scalia

Il Manifesto, 5 giugno 2024 Il disegno di legge sulla sicurezza attualmente in discussione alla Camera, segna un radicale cambio di passo rispetto agli approcci securitari degli ultimi trent’anni. Se prima si puntava quasi esclusivamente al cosiddetto decoro e alla sicurezza urbana, col varo di un ampio ventaglio di provvedimenti amministrativi e legislativi rivolti alla repressione criminalità di strada e delle “inciviltà urbane”, adesso si punta alle libertà politiche. In particolare, ci sembra opportuno soffermarci su alcuni degli aspetti più significativi del provvedimento.

 

di Angela Stella

L’Unità, 5 giugno 2024 Il ddl sicurezza a firma dei Ministri Piantedosi, Nordio, Crosetto proposto al Parlamento dal Governo “meriterebbe tutto lo scandalo possibile in una democrazia fondata su un’idea liberale di giustizia. Non c’è nulla che possa far sperare ai cittadini di avere maggiore sicurezza”. Lo ha detto ieri Riccardo Magi, segretario di +Europa, in una conferenza stampa alla Camera, illustrando gli emendamenti al provvedimento insieme al deputato Benedetto della Vedova, ai candidati alle europee della lista Stati Uniti d’Europa e a Franco Corleone della Società della Ragione.

 

di Mauro Bazzucchi

Il Dubbio, 5 giugno 2024 Mentre Salvini sbanda a destra, la premier difende la separazione delle carriere e il sorteggio al Csm, parlando al cuore degli elettori azzurri. Solo qualche settimana fa, sulle colonne dei quotidiani e nei corridoi del Palazzo, abbondavano retroscena e rumors che volevano l’esperienza di Carlo Nordio a via Arenula già sul viale del tramonto, dopo nemmeno due anni. La deadline fissata dai bene informati sarebbe stato il post-Europee, nel quadro di un mini-rimpasto che avrebbe coinvolto anche altre caselle ritenute in bilico o sotto la spada di Damocle di un procedimento giudiziario, come nel caso di Daniela Santanchè.

 

di Federico Tedeschini

La Discussione, 5 giugno 2024 Dopo l’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, del Disegno di legge che sembra seguire - almeno in gran parte - le linee portanti della riforma più volte annunziata da Nordio in materia di giustizia, ci è toccato assistere ad uno spettacolo che sembra uscito dalla penna di Eugène Jonesco, noto creatore di quel “teatro dell’assurdo” che inondò il nostro secondo dopoguerra con tutta una serie di commedie caratterizzate dall’ abbondare di comportamenti non comunicanti fra di loro, ma tutti insieme uniti del comune denominatore di essere privi di senso comune.

 

di Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno

L’Opinione, 5 giugno 2024 Ab illo tempore ho sempre sentito da parte dell’opinione pubblica in generale e da parte della politica in particolare disquisire e discutere riguardo a come risolvere la questione della riforma dell’organo costituzionale della magistratura senza soluzione di continuità, perché in realtà nessun Esecutivo ha mai provato fattivamente a risolvere l’annoso problema. La situazione è rimasta così stagnante fino a quando l’attuale Governo, con il suo ministro della Giustizia Carlo Nordio, non ha osato agire concretamente presentando un Disegno di legge in cui, senza mezzi termini, si è proposta una modifica radicale dell’assetto dell’organo costituzionale più garantito (forse anche troppo in rapporto all’equilibrio fra tutti i poteri dello Stato) dai padri costituenti.

 

di Aldo Torchiaro

Il Riformista, 5 giugno 2024 Il buco nero dei tribunali, le toghe-pigliatutto, l’imbuto delle procedure che, affastellate a quintali, diventano macigni per l’intero sistema; da dove partire, per snellire davvero il meccanismo inceppato della giustizia italiana? Si fa largo l’opinione che il mantra dell’obbligatorietà dell’azione penale, causa ultima dell’ingranaggio bloccato, possa e debba essere rimosso. E se serve una riforma profonda e definitiva della giustizia, al di là degli intendimenti e delle promesse, varrà la pena aprire un dibattito serio su questo punto. Parla con Il Riformista Presidente dell’Unione Camere Penali Italiane.

 

di Valerio de Gioia

latribuna.it, 5 giugno 2024 Con sentenza n. 22509 del 18 gennaio 2024-4 giugno 2024, la prima sezione penale della Corte di Cassazione ha affermato che la giurisprudenza di legittimità, chiamata a circoscrivere l’ambito della verifica demandata alla magistratura di sorveglianza in vista dell’ammissione dei collaboratori di giustizia ai benefici, ha costantemente ritenuto che l’istituto disciplinato dall’art. 16-nonies, D.L. 15 gennaio 1991, n. 8, convertito nella L. 15 marzo 1991, n. 64 non è applicabile in modo indiscriminatamente generalizzato, giacché l’esito positivo della relativa istanza presuppone l’espressione di un giudizio favorevole in ordine al ravvedimento del soggetto che si apre alla collaborazione con l’autorità giudiziaria, fondato sulla condotta complessiva del collaboratore di giustizia ...

 

di Claudio Cecchella*

Il Dubbio, 5 giugno 2024 Riforma Cartabia, la decisione della Corte costituzionale, concretizzatasi in una sentenza di rigetto, pone in via interpretativa una norma nuova. La Corte costituzionale, chiamata ad esprimersi sulla presunta illegittimità costituzionale del novello art. 171 bis c. p. c., che ha introdotto il potere/ dovere, per il giudice di primo grado, di compiere le c. d. verifiche preliminari, che si concretizzano essenzialmente nella verifica, prima dell’udienza di comparizione, della regolare instaurazione del contraddittorio e nella conseguente adozione dei necessari provvedimenti atti a sanare eventuali nullità della citazione o della notifica ...

 

di Francesco Machina Grifeo

Il Sole 24 Ore, 5 giugno 2024 Appello o riesame? La Prima sezione penale, ordinanza n. 21614/2024, ha rinviato la questione alle Sezioni unite dopo aver rilevato un contrasto. Saranno le Sezioni unite a decidere quale debba essere il rimedio impugnatorio - e cioè il riesame o l’appello - avverso l’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere a seguito di una condanna in appello dopo che l’imputato era stato assolto in prima grado, con perdita di efficacia della prima misura cautelare.

 

avveniredicalabria.it, 5 giugno 2024 Diverse le segnalazioni ricevute nei giorni scorsi dal Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Luca Muglia. Si tratta di una serie di emergenze in materia di sanità penitenziaria che richiedono interventi immediati. “Da alcuni mesi negli istituti penitenziari presenti in Calabria - ha affermato il Garante regionale - si stanno verificando svariati eventi critici riconducibili alla situazione della sanità penitenziaria. Il rafforzamento dell’area sanitaria e Sai della Casa circondariale di Catanzaro, nonché dei reparti di osservazione psichiatrica e Atsm, ha determinato la concentrazione a Siano di molti detenuti con pluripatologie ad elevato impatto assistenziale, provenienti anche dalle altre regioni”.

 

polpenuil.it, 5 giugno 2024 “Aveva da poco compiuto 31 anni, origini pakistane, in carcere da settembre scorso per rapina e lesioni e ancora in attesa di primo giudizio. Ha posto fine alla sua esistenza, e alle sofferenze, ieri sera verso le 23.00 impiccandosi nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli, a nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e dei sanitari. È il 39esimo suicidio di un detenuto dall’inizio dell’anno, cui si aggiungono i 4 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che analogamente si sono tolti la vita. Non si attenua, dunque, la spirale di morte senza precedenti che investe il carcere nel sostanziale disinteresse della politica prevalente”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uil-Pa Polizia Penitenziaria.

 

di Lorenzo Priviato

Il Resto del Carlino, 5 giugno 2024 La testimonianza della madre al processo che vede imputato di omicidio colposo lo psichiatra del penitenziario che abbassò lo stato di rischio. Giuseppe molte volte aveva manifestato in famiglia propositi suicidari. E in ragione di ciò era in cura al Centro di salute mentale di Ravenna e più volte era stato ricoverato in Psichiatria. È questo l’aspetto principale emerso ieri durante la prima udienza del processo che vede imputato di omicidio colposo un 66enne psichiatra del carcere di Ravenna, in relazione al suicidio di un giovane detenuto, avendone abbassato il rischio suicidario da medio a lieve. Era il 16 settembre 2019 quando le guardie trovarono il 23enne Giuseppe Defilippo impiccato a un cappio rudimentale.

 

sabiniatv.it, 5 giugno 2024 “Ieri sera un tentativo gravissimo di suicidio da parte di un detenuto italiano, all’interno del bagno della stanza detentiva, la quale si era anche barricato facendo venire quasi vano il tentativo di salvarlo da parte dei compagni detenuti e della Polizia Penitenziaria intervenuta tempestivamente con l’apparato medico sanitario”. Ne dà notizia il segretario regionale Lazio Daniele Nicastrini. Attualmente il carcere di Rieti ospita oltre 500 detenuti su 295 posti disponibili, che lo pone sul podio dei più sovraffollati e conta una carenza di personale di circa 70 unità.

lametino.it, 5 giugno 2024 “L’iniziativa di oggi è finalizzata alla sensibilizzazione di un problema che sta diventando enorme. Dall’inizio dell’anno siamo già a 38 suicidi, quindi il contatore dei suicidi aumenta in maniera incontrovertibile c’è una tendenza pazzesca su un problema che la politica purtroppo non vuole prendere di petto perché ce ne sono tanti drammi in Italia dai migranti alla questione carceraria e quant’altro e però non è che carcerati, detenuti debbano essere considerati la pattumiera”. Così, il presidente della Camera penale di Lamezia Terme, Renzo Andricciola. L’iniziativa fa parte di una “maratona oratoria”, che si tiene in questi giorni in tutta Italia alla quale hanno aderito 111 Camere penali in tutta Italia.

 

Il Mattino, 5 giugno 2024 Lo ha stabilito il tribunale del Riesame, che ha annullato la contestazione di corruzione. Non c’era alcun patto corruttivo tra l’ex Garante dei detenuti della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore, e il recluso del carcere di Santa Maria Capua Vetere Mario Borrata, affinché questi avesse un trattamento di riguardo grazie alle attenzioni della garante e ai suoi buoni uffici presso la direzione dell’istituto.

 

di Stefano Brogioni

La Nazione, 5 giugno 2024

“È una situazione che conosco da tempo. È un carcere nato con caratteristiche oggi superate. Le risorse per costruire carceri nuove non ci sono e se anche ci fossero costruire nuove carceri non ha l’immediatezza che il tempo richiede. Stiamo cercando, e lo abbiamo già fatto a Grosseto, di cercare spazi. Il sovraffollamento non lo risolvi mandando fuori i detenuti ma neanche tenendoli dentro in condizioni disumane. L’unica via di mezzo è trovare strutture, non necessariamente caserme, che in tempi brevi siano compatibili con le esigenze, e che abbiano anche spazi all’aperto per il lavoro e lo sport”. Così il ministro Carlo Nordio, ospite a una manifestazione di Fratelli d’Italia a Firenze.

 

di Giuseppe Legato

La Stampa, 5 giugno 2024 Al processo per le presunte torture al Lorusso e Cutugno di Torino, un’insegnante racconta: “Li chiamavano merde, hanno cercato di bloccare una lezione”. Appare nel processo sulle presunte torture in carcere come terza testimone del giorno nel dibattimento con rito ordinario che si sta celebrando di fronte al collegio presieduto dal giudice Paolo Gallo: “Sono un insegnante di lettere del distaccamento del liceo artistico all’interno del carcere” racconta. Da 10 anni, insieme a un collega e a una dirigente scolastica ha fondato il corso per conseguire il diploma riservato ai detenuti del Padiglione C riservato ai cosiddetti sex offender cioè quelli che si sono macchiati di condotte sessuali penalmente rilevanti.

 

di Massimiliano Nerozzi

Corriere di Torino, 5 giugno 2024 Ascoltata come testimone al processo sulle presunte torture in carcere, l’ex insegnante del Primo Liceo artistico, nella sezione carceraria, racconta la rieducazione dei sex offender: “Leggendo Dante, i detenuti si riscoprono persone”. La salvezza è anche in una terzina della Divina Commedia: “Leggevo Dante e il dolce stil novo a gente grossa e tatuata, che a vederli avresti girato l’angolo, eppure, se riuscivi a smontare quella corazza, sotto ritrovavi un uomo”, racconta Enrica P., per otto anni insegnante di letteratura italiana nella sezione carceraria del Primo Liceo artistico, all’interno del “Lorusso e Cutugno”.

 

di Maria Paola Scaramuzza

Corriere del Veneto, 5 giugno 2024 Una vita spesa per i bisogni dei fedeli nelle parrocchie che ha guidato, il ruolo quasi trentennale di cappellano del carcere maschile di Venezia, fino alla più recente cura pastorale nella casa di reclusione femminile alla Giudecca. Poco dopo la mezzanotte di lunedì è morto don Antonio Biancotto, sacerdote diocesano 66enne, originario della parrocchia di San Magno a Portegrandi (Quarto d’Altino). Era ricoverato all’ospedale civile di Venezia. Lo ha portato via un tumore che non ha spento, fino alla fine, l’umiltà e positività per cui la comunità veneziana lo ricorda.

 

di Gianluca Diana

Il Manifesto, 5 giugno 2024 L’interessante progetto dei Behind Bars Collective dal titolo “Break Free”. Il rapporto tra musica e storie dal carcere è di lunga data e rintracciabile ad ogni latitudine possibile. Anche dalle nostre parti vi sono esempi illuminanti in tale senso, ai quali oggi se ne aggiunge uno di valore. Muovendosi lungo le rotte del blues rock, il trio composto da musicisti di lungo corso già in progetti come Santamuerte e Dirty Trainload, ha dato vita a laboratori musicali destinati ai detenuti rinchiusi all’interno della casa circondariale di Trani. Il disco è composto da dodici brani che si contraddistinguono con suoni sporchi e slabbrati, che sovente sconfinano in ambito garage.

 

arte.sky.it, 5 giugno 2024 Rappresentazione fedele delle complesse vicende di WikiLeaks e del suo fondatore, il libro a fumetti “Julian Assange” svela la complessità di un uomo che ha cambiato il modo in cui vediamo la libertà d’informazione e la trasparenza globale. Da quasi quindici anni, il giornalista Julian Assange è diventato il simbolo della libertà di informazione. La sua storia è raccontata da un graphic novel, scritto da Dario Morgante e illustrato da Gianluca Costantini, che segue le tracce dell’attivista australiano dalla sua ascesa come figura chiave nella comunità hacker, con la fondazione di WikiLeaks, fino al 2010, quando la divulgazione di un video che documentava l’uccisione di civili iracheni da parte dell’esercito statunitense lo ha proiettato sotto i riflettori internazionali.

 

di Adalberto Perulli

Corriere del Veneto, 5 giugno 2024 Ma quanto questi diritti umani sono rispettati? Pensiamo alla disoccupazione: la consideriamo un problema sociale ed economico, dipendente dall’andamento del mercato del lavoro, e ne valutiamo l’entità in termini percentuali. Ma in tal modo dimentichiamo che l’occupazione è un diritto umano che deve essere rispettato come richiede la Dichiarazione Universale secondo la quale “ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione”.

 

di Vincenzo R. Spagnolo

Avvenire, 5 giugno 2024 Esposto della premier in Procura antimafia: “Nel 2023, troppe domande di stranieri rispetto ai datori di lavoro, soprattutto in Campania”. Presto una stretta normativa in Cdm. Scettico il Pd. Mezz’ora di incontro, negli uffici romani della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. Tanto è durato il vis-à-vis fra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il procuratore nazionale Giovanni Melillo, al quale la premier ha consegnato “un esposto” sui dati di ingresso in Italia “di lavoratori stranieri avvenuti negli ultimi anni, avvalendosi dei cosiddetti Decreti flussi”.

 

di Monica Guerzoni

Corriere della Sera, 5 giugno 2024 Da fonti del governo emerge che i decreti flussi sono una forma surrettizia di ingresso illegale di migliaia e migliaia di migranti. Giorgia Meloni ha deciso, la legge Bossi-Fini che regola l’ingresso in Italia dei migranti regolari deve cambiare. La premier ha tenuto una informativa in Consiglio dei ministri e nella prima riunione dopo il G7 il governo passerà dalle parole al testo di legge. Mettere mano alle norme è da tempo un chiodo fisso del sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e non a caso è stato proprio lui martedì mattina ad accompagnare la premier dal procuratore nazionale Giovanni Melillo, che guida la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.

 

di Franz Baraggino

Il Fatto Quotidiano, 5 giugno 2024 Il sistema dei decreti flussi per l’ingresso di lavoratori stranieri in Italia si conferma rigido e inefficace, capace di trasformare solo una minima parte delle quote di ingresso in contratti di lavoro. È la fotografia impietosa che emerge dal dossier “I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità”, redatto dalla campagna “Ero Straniero”. Solo il 23,52% delle quote fissate per il 2023 si è tradotto in permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari. Nel 2022, il tasso era leggermente più alto, al 35,32%, ma riguardava un numero di quote inferiore. Un vero e proprio buco nell’acqua che non è in grado di rispondere alle richieste del mercato del lavoro, che già domanda sempre molti più lavoratori stranieri di quanti non ne prevedano le quote stabilite dai governi.

 

di Alessandra Ziniti

La Repubblica, 5 giugno 2024 La premier teme l’effetto boomerang sul super-decreto e denuncia all’Antimafia le infiltrazioni della criminalità organizzata. Le opposizioni attaccano: “Si accorgono di un sistema malato, bisogna abolire la Bossi-Fini”. Ci sono i dati del Viminale, inequivocabili (dalla Campania arrivano più domande che dall’industrialissimo Nord Est), ma c’è anche il sospetto di una manina nella stanza dei bottoni, dentro le istituzioni. Ingranaggio fondamentale, nella complicatissima e per di più inaccessibile macchina del decreto flussi, per consentire alle organizzazioni criminali, ai caporali o semplicemente a mediatori con le entrature giuste di mettere le mani ...

di Lirio Abbate

La Repubblica, 5 giugno 2024 Avrebbe potuto utilizzare gli uffici preposti del Viminale, rivolgersi all’Antimafia - che non conduce indagini - sa di mossa elettorale. Qualcuno dei consiglieri o dei ministri di Giorgia Meloni dovrebbe spiegare alla presidente del Consiglio la strada giudiziaria da percorrere se vuole inoltrare un esposto con il quale segnalare irregolarità penali o amministrative. Per presentare una denuncia, una querela o un esposto ci si deve recare negli uffici delle forze dell’ordine (questure, commissariati di pubblica sicurezza, Arma dei Carabinieri). La denuncia e l’esposto possono essere depositati anche presso la procura della Repubblica.

 

di Maurizio Caprara

Corriere della Sera, 5 giugno 2024 L’Italia finora se la è risparmiata grazie all’integrazione europea che verso ex nemici ha sostituito il metodo del negoziato alle cannonate. Non la si disprezzi, l’Unione Europea. La guerra, a differenza di quanto proclamava il futurista Tommaso Marinetti, non è la “sola igiene del mondo”. È il concentrato della sua sporcizia. Saggio sarebbe, come sosteneva Alberto Moravia, altro scrittore, renderla un “tabù” favorendo una evoluzione dell’umanità analoga a quella avvenuta con il rifiuto dell’incesto. Fantastico sarebbe realizzare in un giorno un progresso del genere, invece l’impresa richiederà sforzi a lungo. Nel frattempo purtroppo di conflitti armati ne esistono. Per evitarli o circoscriverli occorre razionalità, non usarli esclusivamente come occasioni per creare reazioni emotive a fini di propaganda.

 

di Alessandro De Pascale

L’Espresso, 5 giugno 2024 In questa città dei Paesi bassi hanno sede la Corte penale che processa dittatori e autocrati e la Corte di giustizia davanti alla quale compaiono gli Stati, Italia compresa. E una delle carceri delle Nazioni unite. È la città olandese nella quale sono stati richiesti i mandati di cattura internazionali per il premier israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa Yoav Gallant e per i capi di Hamas Ismail Haniyeh, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri e Yahya Sinwar, accusati di crimini di guerra e contro l’umanità. “Stiamo indagando con la massima urgenza”, aveva del resto assicurato il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, durante la sua visita a fine ottobre al valico di Rafah.

 

Corriere della Sera, 5 giugno 2024 L’Onu: “Preoccupazione per l’inasprimento delle politiche Usa sui migranti”. I comitati per i diritti umani annunciano ricorsi in tribunale. Gli Stati Uniti chiuderanno temporaneamente il confine con il Messico ai richiedenti asilo. Il presidente Joe Biden ieri ha firmato un ordine esecutivo per “prendere il controllo” della frontiera meridionale con il Messico, dopo che il fenomeno legato al record di attraversamenti illegali della frontiera ha dominato il recente dibattito politico. La stretta punta a rendere meno “vulnerabili” le politiche sull’immigrazione in vista della battaglia elettorale di novembre con Donald Trump per le presidenziali americane (entrambi, nella notte italiana, hanno vinto le primarie in New Jersey e New Mexico.

 

DOCUMENTI

Articolo: "Giustizia per i morti in carcere", di Marcello Pesarini

Articolo: "Capitale umano. Cinque detenuti nel restauro dei beni culturali", di Adriano Baffelli

Dossier di Ero Straniero. "I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità"

PETIZIONI

Proposta di legge "Sciascia-Tortora" per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole. Per aderire clicca QUI

"Istituiamo la giornata nazionale della Giustizia Riparativa". Petizione diretta a Carlo Nordio, Ministro della Giustizia

APPUNTAMENTI

Seminario: "Donne e carcere. La genitorialità dietro le sbarre" (Perugia, 6 giugno 2024)

VIII° Open Day Unione Camere Penali Italiane: "Alienazione e accelerazione. Dignità dell'Uomo, tra carcere e intelligenza artificiale" (Rimini, 7 e 8 giugno 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 9 giugno 2024

Mostra: "Volti Fuori. I ritratti dei detenuti”. Opere realizzate dai detenuti del corso di fotografia sul ritratto e l’autoritratto (Orvieto, fino al 9 giugno 2024)

Convegno. "L'accesso alla giustizia per le vittime di reato con status migratorio irregolare: quadro normativo, prassi locali e strategic litigation" (Milano, 11 giugno 2024)

Seminario del Cesvot: "Giustizia di comunità. Il ruolo del Terzo settore" (Firenze, 14 giugno 2024)

Convegno SEAC: "Disagio sociale e salute mentale nei luoghi di privazione della libertà" (Roma, 15 giugno 2024)

Incontro. "Forme e scopi della pena legale: crisi o palingenesi?". Presentazione libro "Punizione", di Giovanni Fiandaca (Roma, 18 giugno 2024)

Ciclo seminari Università di Milano: "Oltre ai limiti: formare e formarsi in carcere" (Milano, varie date fino al 18 giugno 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

Camera Penale di Pescara. "Ciclo di seminari in Diritto dell'esecuzione penale e penitenziaria" (Pescara, fino al 12 luglio 2024)

BANDI E CONCORSI

Premio "Carlo Castelli, concorso letterario riservato ai ristretti delle carceri italiane e degli istituti per minori" (Scadenza 10 giugno 2024)