Direttore: Ornella Favero

Redazione: Padova, Via Citolo da Perugia 35

Telefax 049.654233. Mail: redazione@ristretti.it 

Sito internet: www.ristretti.org  

 

Notiziario quotidiano dal carcere

--> Rassegne Tematiche <--

Edizione di domenica 30 giugno 2024

di Eleonora Martini

Il Manifesto, 30 giugno 2024 Sovraffollamento carceri. Nessuno crede più a Nordio. Rimane solo la “liberazione anticipata speciale”. Sulla proposta di “liberazione anticipata speciale” del deputato di Italia Viva, Roberto Giachetti, la maggioranza di governo si spacca. Le ripetute promesse di un immediato provvedimento ministeriale che alleggerisca l’insostenibile sovraffollamento carcerario schizzato di nuovo a livelli da condanna europea - l’ultima ieri da parte del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari che ha assicurato un decreto “entro fine luglio”, facendo slittare ulteriormente la data dei sogni - sono così poco credibili ormai che neppure Forza Italia si presta più al gioco.

 

di Francesco Grignetti

La Stampa, 30 giugno 2024 Il sottosegretario alla Giustizia: “Stiamo anche lavorando a un aumento del numero di telefonate che i detenuti possono fare ai famigliari, superiore a quello odierno di quattro”. “Il decreto carceri dovrebbe uscire entro fine luglio. Vogliamo velocizzare il procedimento attuale per lo sconto di pena e stilare un elenco nazionale di comunità, esterne che possano garantire un domicilio ai detenuti che non lo hanno per svolgere un periodo di formazione e reinserimento sociale”. Lo ha dichiarato il sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari.

 

di Alessio Scandurra*

L’Unità, 30 giugno 2024 Secondo l’Osce le norme del disegno di legge potrebbero minare i principi fondamentali del diritto penale e del nostro stato di diritto. Eppure la maggioranza ha respinto in blocco tutti gli emendamenti delle opposizioni. La maggior parte delle disposizioni del Disegno di Legge n° 1660, il cosiddetto ddl sicurezza, potrebbero minare i principi fondamentali del diritto penale e dello Stato di diritto del nostro paese. Questo, né più e né meno, è il giudizio senza sconti che l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) mette nero su bianco nel parere sul ddl sicurezza pubblicato a fine maggio sul suo sito.

 

di Chiara Putignano

L’Espresso, 30 giugno 2024 La norma approvata da due Commissioni prevede fino a due anni di carcere per chi blocca il traffico. E gli emendamenti della maggioranza potrebbero persino peggiorare le cose. Associazioni e opposizioni in allarme: “Si rischia di creare un effetto deterrente sull’esercizio dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle persone”. Il corpo è politico? Per la Destra è criminale. Da mesi bersaglio del governo, le proteste non violente degli eco-attivisti rischiano di essere punite con il carcere. Giovedì c’è stato l’ok delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera ai primi 11 emendamenti del “pacchetto sicurezza”.

 

di Alice D’Este

Corriere del Veneto, 30 giugno 2024 “Innanzitutto bisogna fare una premessa, rispetto ai fenomeni di disagio giovanile va chiarito che prima di tutto bisogna intervenire sulla prevenzione. E con prevenzione intendo: affetto, educazione, socializzazione, scolarizzazione. I primi interlocutori di fronte a questo problema sono dunque la famiglia, la scuola, le realtà istituzionali e sociali, la Giustizia interviene dopo”. Il presidente del Tribunale dei minori di Venezia, Lanfranco Maria Tenaglia non ha dubbi: “Bisogna agire prima”, spiega.

 

di Alice D’Este

Corriere di Verona, 30 giugno 2024 Dopo la richiesta di Zaia di inasprire le pene. “L’intervento del Governo contro la devianza e la criminalità minorile ha due obiettivi. Prevenire i fenomeni e reprimere i reati, senza dimenticare l’importanza dell’educazione e del recupero dei minori che li hanno commessi. E senza tralasciare il coinvolgimento dei genitori. Dal punto di vista legislativo il nostro Paese è ora all’avanguardia. Ma il contrasto alle baby gang non si fa solo con le leggi. Servono più famiglia, più comunità, più luoghi d’aggregazione, specie nelle grandi città. Quando suona la campanella e i ragazzi tornano a casa, molto spesso attorno a loro c’è il deserto”.

 

di Giovanni Del Giaccio

Il Messaggero, 30 giugno 2024 Sarà l’autopsia a stabilire le cause del decesso del detenuto di 24 anni, morto nella sua cella a Frosinone giovedì pomeriggio. La prima ipotesi è che si sia tolto la vita inalando il gas della bomboletta del fornello da campeggio, regolarmente in uso nei penitenziari. L’altra è che lo stesso gas spesso viene inalato per “sballarsi” e forse il giovane ha esagerato. Quello che non si spiega è perché il ragazzo (originario del Brasile ma nato e cresciuto in Italia) fosse detenuto nonostante aspettasse di essere processato per minacce - non parliamo di carcere preventivo per un omicidio o una violenza sessuale, per capirci - e soprattutto nonostante i problemi di salute mentale che lo affliggevano.

 

di Marco Angelucci

Corriere dell’Alto Adige, 30 giugno 2024 Gnecchi (Aiga): “La situazione è insostenibile” Rischio crolli. In consiglio la legge sul Garante. Dopo la scabbia arriva un’altra tegola per il carcere di Bolzano: la chiusura di una sezione per il rischio di crolli. I detenuti sono stati trasferiti nelle due rimaste aperte e questo ha aggravato il sovraffollamento. E man- dato a monte i progetti di reinserimento visto che la sezione chiusa è quella dei semiliberi tornati ora in mezzo a tutti gli altri detenuti. E ora, sia dal mondo degli avvocati sia dalla politica, monta la protesta per chiedere condizioni umane per i detenuti. “È anche per la polizia penitenziaria che vive in camerate simili a quelle dei detenuti” denuncia l’avvocato Andrea Gnecchi che con l’associazione dei Giovani avvocati ha da poco fatto un sopralluogo nella struttura.

 

di Giovanni Bua

La Nuova Sardegna, 30 giugno 2024 La rabbia di Gianfranco Favini: “Nessuna comunicazione ufficiale”. Il Sappe: “Vite a rischio, servono risposte immediate”. Continua a montare la protesta degli operatori per il presunto focolaio di tubercolosi nel carcere di Bancali. Alla denuncia degli avvocati sassaresi dell’altro ieri, con Danilo Mattana presidente della Camera Penale “Enzo Tortora” di Sassari che ha parlato di “situazione non chiara, si è aggiunto ieri l’intervento del segretario regionale del Sappe Luca Fais, che oltre a sottolineare la presenza di “diversi casi di Tbc sia tra i detenuti che tra il personale di polizia penitenziaria”, ha rivelato che: “molti detenuti, pur manifestando tutti i sintomi riconducibili alla malattia si rifiutano di fare i controlli necessari per escludere il contagio”.

 

di Salvo Palazzolo

La Repubblica, 30 giugno 2024 Il tribunale conferma il provvedimento del primo giudice che si era occupato del caso di Sebastiano Bongiovanni. Prima un giudice del lavoro, adesso anche un altro conferma che il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha posto in atto una condanna antisindacale nei confronti di Sebastiano Bongiovanni, sovrintendente della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di Augusta e dirigente nazionale del sindacato Sippe. Il tribunale di Siracusa ha rigettato il ricorso del Dap contro la prima decisione e ha condannato il ministero al pagamento di un’ulteriore somma di duemila euro per le spese del processo.

 

di Alessandra Ziniti

La Repubblica, 30 giugno 2024 Claudio Pinti è malato di Aids e ha un sarcoma. Contagiò la compagna, poi morta nel 2017, e un anno dopo la fidanzata. L’avvocato: “Tutti d’accordo che è incompatibile con il carcere, ma i giudici di sorveglianza rinviano da più di un anno”. Claudio Pinti, 40enne autotrasportatore di Montecarotto, nelle Marche, sta scontando a Rebibbia la condanna a 16 anni di reclusione inflittagli tre anni fa per l’omicidio volontario di Giovanna Gorini, morta sette anni fa per una patologia legata al virus che lui le aveva trasmesso, e per lesioni gravissime a Romina Scaloni, l’ex fidanzata che lo ha denunciato quando ha scoperto che l’uomo aveva l’Hiv.

 

La Nazione, 30 giugno 2024 L’Unione delle Camere Penali Italiane organizza una maratona oratoria su suicidi in carcere. La Camera Penale di Pistoia aderisce e interverrà in piazza Gavinana il 2 luglio. Si denuncia il sovraffollamento carcerario e la violazione dei diritti umani.

 

forlitoday.it, 30 giugno 2024 Ecco alcune riflessioni dell’associazione Amici di don Dario in merito alla situazione carceraria forlivese, una realtà in cui l’associazione stessa è coinvolta da tempo in progetti sociali e solidali a favore dei detenuti. È di giovedì l’annuncio del sottosegretario alla Giustizia in merito alla prossima entrata in organico nel carcere di Forlì di sette nuovi agenti di Polizia Penitenziaria. Ma l’associazione Amici di don Dario, da tempo coinvolta in progetti sociali e riabilitativi proprio all’interno della struttura carceraria della città, chiede “un’azione politica risolutiva” in merito alla realizzazione della casa circondariale al Quattro.

 

malpensanews.it, 30 giugno 2024 L’appello nel corso della serata dedicata dalla Camera Penale alla difficile situazione delle carceri italiane (Busto e Varese comprese) dalla sede della cooperativa che fa lavorare gli ex detenuti. Il macabro tabellone che accompagna questi giorni di discussione a Busto Arsizio, sede di un carcere molto affollato, segna 48 suicidi. Tante sono le persone che nei primi sei mesi del 2024 si sono tolte la vita all’interno dei penitenziari italiani. Tre giorni fa, durante la maratona oratoria organizzata dalla Camera Penale di Busto Arsizio, lo stesso tabellone ne contava 45.

 

di Nataliya Bolboka

infoimpresa.info, 30 giugno 2024 È arrivato alla sesta edizione il progetto “Made in Rebibbia. Ricuciamolo insieme”, che sposa la tradizione sartoriale italiana, attraverso una collaborazione tra l’Accademia nazionale dei sartori, l’Istituto penitenziario di Rebibbia nuovo complesso “Raffaele Cinotti” e Bmw Roma. Sotto la guida esperta di Sebastiano Di Rienzo, ex presidente e maestro storico dell’Accademia nazionale dei sartori, otto allievi dell’Istituto penitenziario hanno scelto di reinventare il proprio futuro attraverso la creatività. Il risultato del loro lavoro, trenta pezzi unici tra giacche, gilet, pantaloni e cappotti che ne testimoniano il cammino, è stato presentato mercoledì 26 giugno durante la sfilata di fine corso nell’area verde dell’Istituto.

 

di Roberta Barbi

vaticannews.cn, 30 giugno 2024 Ha preso il via in questo mese di giugno l’iniziativa dello storico cappellano dell’Istituto penale per i minorenni di Milano, don Gino Rigoldi, e del cappellano attuale, don Claudio Burgio che ogni domenica alle 10.30 permetteranno alla cittadinanza di prendere parte alla funzione nella chiesa dell’Ipm. Non solo violenza né evasione: l’Istituto di pena minorile di Milano è anche servizio alla cittadinanza, in questo caso dei fedeli del quartiere vicino che vogliono andare a Messa la domenica avendo però le parrocchie lontane. È con questo spirito pastorale che “i due cappellani” della struttura - quello storico e quello in carica - hanno pensato di aprire la chiesa del carcere - che si trova sotto al Teatro Puntozero e ha un ingresso separato che dà all’esterno ...

 

 

di Elisabetta Andreis

Corriere della Sera, 30 giugno 2024 Il torneo di football tra le 5 sezioni e il “Camp” dell’ex campione di rugby. Spruzzi con l’acqua, sfide, corse dietro alla palla, sconfitte, vittorie e risate. Tante. “Ragazzi, costruiremo la più bella settimana di questo pezzo della vostra vita”. L’ex campione di rugby Diego Dominguez e il suo camp estivo multisport hanno reso leggera - per non dire allegra - l’atmosfera tra i ragazzi detenuti nell’Ipm Beccaria, in questi giorni. Venerdì nel giardino c’è stato il torneo finale di calcio, con sottofondo musicale curato dal giovane dj Filippo degli Abbati: in campo le squadre delle cinque sezioni detentive, che di solito stanno sempre separate, e una sesta formata dalle promesse di varie Primavere lombarde.

 

di Raffaele Liucci

Il Sole 24 Ore, 30 giugno 2024 Nel 1999, in un breve saggio sulla distinzione tra processo accusatorio e processo inquisitorio, lo storico Angelo Ventura sottolineava la propensione tutta italiana ad adottare modelli istituzionali astratti, che ignorano specificità e tradizioni nostrane, sedimentatesi nel corso dei secoli. Il risultato fu il nuovo codice di procedura penale introdotto nel 1989, in teoria d’ispirazione anglosassone, ma in pratica rivelatosi un ircocervo incapace di ben amalgamare i nuovi elementi accusatori con quelli inquisitori sopravvissuti. Col risultato di aggravare la nostra principale emergenza, ossia l’abnorme durata dei procedimenti, “causa prima di denegata giustizia”.

 

di Caterina Malavenda

Corriere della Sera, 30 giugno 2024 Il giornalismo d’inchiesta, il modo più calzante per definire anche il lavoro del cronista sotto copertura, per la Cassazione è l’espressione più alta e nobile dell’attività di informazione. C’è una domanda, autorevolmente posta e rivolta in alto loco, che merita una risposta ponderata: se da oggi sia consentito ad un giornalista infiltrarsi in un’organizzazione politica, per registrare e mandare in onda quel che accade durante le riunioni. Se dipendesse dal numero delle volte in cui è già successo, la risposta sarebbe semplice, ma non esaustiva, meglio cercarla fra leggi e sentenze, singolarmente rimaste finora fuori dal dibattito.

 

di Gian Antonio Stella

Corriere della Sera, 30 giugno 2024 Erano fuori dalla grazia di Dio le autorità americane quando la grande Nellie Bly raccontò sul New York World il lager manicomiale di Blackwell’s dove si era fatta ricoverare fingendosi pazza. E furibonde pochi anni fa le autorità nordcoreane quando la reporter americo-coreana Suki Kim pubblicò il suo reportage sulla vita a Pyongyang dove era riuscita a farsi assumere come professoressa di inglese. Ed invelenite le autorità svizzere quando il nostro Fabrizio Gatti, oggi a Today.it, raccontò sul Corriere che era entrato a Chiasso come un profugo kosovaro come poi si sarebbe via via spacciato per un clandestino di altre nazionalità su tante altre rotte delle migrazioni.

di Virginia Piccolillo

Corriere della Sera, 30 giugno 2024 La senatrice a vita è rimasta molto colpita da quanto emerso dall’inchiesta di Fanpage: “Credo che con questo governo si approfitti di questo potere grande della destra e non ci si vergogni più di nulla. Ora, alla mia età, dovrò ancora rivedere tutto questo?”. “Dovrò essere cacciata ancora dal mio Paese?”. È fermo lo sguardo di Liliana Segre. Spazza via le puntualizzazioni, i distinguo e gli interrogativi venuti da FdI in merito al servizio di Fanpage che ha mostrato esponenti della gioventù meloniana fare affermazioni e battute razziste e antisemite e persino il saluto nazista.

 

di Francesca Biondi*

Il Manifesto, 30 giugno 2024 Aiuto al suicidio e dignità. Il requisito della “dipendenza da un sostegno vitale” al vaglio della Corte costituzionale. Il 13 giugno 2024 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato che la scelta dell’Ungheria di criminalizzare l’agevolazione al suicidio non si pone in contrasto con gli artt. 8 e 14 della Cedu, posti a presidio del diritto alla vita privata e familiare e del principio di non discriminazione. Alcuni giorni più tardi, si è celebrata davanti alla Corte costituzionale una importante udienza in cui si è discusso proprio della legittimità costituzionale della norma del codice penale italiano, l’art. 580 c.p., che incrimina l’aiuto al suicidio. La decisione è attesa a giorni.

 

Il Manifesto, 30 giugno 2024 La petizione dell’Associazione Migrare. Il maggior ostacolo all’immigrazione regolare in Italia è costituito Legge Bossi-Fini n. 189/2002 che crea la clandestinità prevedendo l’ingresso regolare solo a chi ha già un posto di lavoro. Di fatto, la regolarità viene conquistata dall’immigrato solo con le sanatorie di volta in volta adottate o con la finzione dei “decreti flussi” che ipotizzerebbero l’assunzione dello straniero nel suo Stato d’origine senza averlo mai prima incontrato. Ma anche chi viene ammesso regolarmente in Italia con un decreto flussi, può cadere in clandestinità per la perdita del posto di lavoro.

 

La Repubblica, 30 giugno 2024 Amnesty International: la detenzione arbitraria dei profughi costituisce un tradimento dello Stato di diritto e impone gravi sofferenze alle persone. Un gruppo di ventiquattro persone, con il sostegno di Amnesty International, ha intentato un’azione collettiva con la richiesta di risarcimento per essere stati detenuti, in maniera prolungata e arbitraria, in Lituania tra il 2021 e il 2022, quando una serie di ordinanze hanno prescritto l’arresto automatico delle persone che attraversavano irregolarmente il confine dalla Bielorussia. Il caso è stato presentato al Tribunale amministrativo regionale, due anni dopo che Amnesty International aveva denunciato la detenzione arbitraria di migliaia di persone nel Paese.

 

di Rosalba Castelletti

La Repubblica, 30 giugno 2024 Parla il prigioniero politico nel giorno del suo secondo compleanno in cella, dove sconta una condanna a otto anni e mezzo per aver parlato del massacro di Bucha: “Come Solzhenitsyn, ho una stupida, contraria alla logica, fede nella vittoria. L’Occidente non confonda il popolo russo col regime”. Per l’oppositore diventato prigioniero politico Ilja Jashin oggi è stato il secondo compleanno dietro le sbarre. Condannato nel dicembre 2022 a otto anni e mezzo di carcere per “fake news” sull’esercito russo per aver parlato di Bucha, ha compiuto 41 anni nella colonia penale Ik-3 di Smolensk in un “Pkt”, una cella di rigore, il regime di detenzione più duro dove è stato confinato “a titolo permanente” dopo aver trascorso già quasi un mese in una cella di punizione.

 

DOCUMENTI

Garante nazionale: studio aggiornato al 28 giugno 2024 degli eventi suicidari negli istituti penitenziari

Articolo. "Ergastolo e diritto alla speranza. Forme e criticità del fine pena mai", prefazione di Marta Carbabia

Articolo. "Disconoscere sovrumanum est", di Alessandro Bergonzoni. Migranti, suicidi in carcere, soprusi. Lo sfogo dell’attore e drammaturgo. Alla sua maniera

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 27 giugno 2024. "La libertà dopo il carcere. La testimonianza di Michele che dopo essere uscito dal carcere non ha né casa né lavoro. Uno dei tanti"

APPUNTAMENTI

Seminario Associazione Koinè: "Attraversare il conflitto, per una giustizia dell'incontro" (Carceri-PD, 30 giugno 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'1 al 7 luglio 2024

Camera Penale, Garante e AIGA indicono: "Maratona oratoria sulla drammatica situazione delle carceri" (Udine, 1 luglio 2024)

Percorso formativo penale Associazione Nazionale Forense: "La Giustizia Riparativa. Stato dell'arte" (Roma, 3 luglio 2024)

Camera Penale di Padova indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Padova, 4 luglio 2024)

Università Federico II. Mostra dei lavori del laboratorio di sintesi finale C "Rehab Secondigliano Prison" (Napoli, 4 luglio 2024)

Camera Penale di Trento indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Trento, 5 luglio 2024)

Convegno: "Verso una giustizia penale umanizzante: misure alternative, pene sostitutive e giustizia riparativa" (Livorno, 5 luglio 2024)

Evento nella Settimana dei Diritti Umani: "Il carcere in piazza". Presentazione libri e proiezione film (Rovigo, 5 luglio 2024)

Camera Penale Veneziana indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Venezia, 10 luglio 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

Camera Penale di Pescara. "Ciclo di seminari in Diritto dell'esecuzione penale e penitenziaria" (Pescara, fino al 12 luglio 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CONCORSI

Università Sapienza di Roma. Dottorato in Peace Studies promosso da Rete delle Università Italiane per la Pace (Scadenza 10 luglio 2024)