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Notiziario quotidiano dal carcere

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Edizione di sabato 29 giugno 2024

di Damiano Alprandi

Il Dubbio, 29 giugno 2024 L’emergenza nelle carceri italiane raggiunge livelli sempre più allarmanti, con un nuovo tragico record di suicidi che sta scuotendo l’opinione pubblica e sollevando dure critiche all’operato del governo. Dall’inizio dell’anno, sono già 48 i detenuti che si sono tolti la vita, di cui 4 nelle ultime 48 ore. L’ultimo caso, avvenuto giovedì nel carcere di Frosinone, ha visto un giovane detenuto suicidarsi, inalando gas da un fornello da campeggio presente nella sua cella.

 

di Fulvio Fulvi

Avvenire, 29 giugno 2024 E con la morte di un 21enne italiano nel carcere di Frosinone, ieri, sono 48 i detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno. È un massacro che va fermato al più presto con provvedimenti urgenti che favoriscano il decongestionamento delle strutture: decisioni della politica che però tardano ad arrivare. E con l’estate e il grande caldo la situazione rischia di peggiorare. Qualche segnale dagli uffici del ministero di via Arenula si intravvede ma di concreto ancora nulla: è atteso infatti entro luglio un mini-decreto in materia da parte del governo. Ma, come è stato già annunciato dal ministro Carlo Nordio, non si tratterà di uno svuota-carceri con effetti immediati.

 

di Andrea Oleandri*

lavialibera.it, 29 giugno 2024 Consentire ai detenuti di passare più ore in conversazione con i propri cari è fondamentale per prevenire i suicidi. Finora il ministro della giustizia ha solo annunciato di voler intervenire, con un nulla di fatto. Nei giorni scorsi, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato nuove misure sulle carceri. Il decreto legge è pronto, ma sembra faccia fatica a essere portato in Consiglio dei ministri. E non si sa nulla del suo contenuto nel dettaglio. Solo indiscrezioni. Tra le misure, potrebbero esserci dei provvedimenti anche sulle telefonate a disposizione delle persone detenute. Tuttavia, la loro presenza non è scontata, così come non si sa nulla di questo possibile aumento.

 

antigone.it, 29 giugno 2024 3 suicidi in due giorni, 47 dall’inizio dell’anno, 12 solo nel mese di giugno, nel quale si è uccisa una persona detenuta ogni due giorni e mezzo. Se il dato fosse questo, a fine anno avremo circa 100 suicidi, superando il dato degli 85 avvenuti nel 2022. Va tenuto conto che quell’anno, proprio l’estate, fu un periodo drammatico, quando nel solo mese di agosto se ne contarono 17. Quella dei suicidi è una conta drammatica. Già nei giorni scorsi avevamo lanciato l’allarme, indicando in questa una vera e propria emergenza nazionale e chiedendo provvedimenti immediati da parte del Governo e del Parlamento.

 

di Liana Milella

La Repubblica, 29 giugno 2024 “Non possiamo far finta di nulla rispetto allo spaventoso aumento dei suicidi” dice il vicepresidente berlusconiano della commissione Giustizia Pietro Pittalis che annuncia il voto a favore del suo gruppo quando il 17 luglio la proposta andrà in aula. Quarantasette suicidi dall’inizio dell’anno. L’ultimo giovedì notte. Un egiziano di 47 anni si uccide a Genova. Il giorno prima un uomo di 46 anni a Caltanissetta. E quello precedente ha chiuso con la vita, sempre al Marassi di Genova, un trentenne. Le mail di Gennarino De Fazio, il segretario della Uilpa, la Uil dei penitenziari, consegnano alla cronaca un incredibile libro nero.

 

di Massimo Nesticò

ansa.it, 29 giugno 2024 Il sovraffollamento e la “cesura dei legami affettivi” in carcere, con norme troppo restrittive, rischiano di rendere la detenzione una “vendetta di Stato”. L’allarme - in piena emergenza suicidi, ieri a Frosinone il 47/o caso dell’anno - arriva dalla Corte dei conti, con il Procuratore generale, Pio Silvestri, che nell’ambito del Giudizio sul rendiconto generale dello Stato 2023, ammonisce: “le risorse pubbliche costruttivamente utilizzate per creare condizioni di vita più umane nelle carceri, nella prospettiva di un reale reinserimento, non sono sprecate, ma ben impiegate per garantire la sicurezza di tutti”.

 

di Gian Domenico Caiazza

Il Riformista, 29 giugno 2024 La giustizia riparativa ha certamente rappresentato la connotazione culturale più schiettamente identitaria della intera riforma Cartabia. Inserita in una complessa - ed in verità assai apprezzabile - riscrittura del sistema della pena, messo coraggiosamente al riparo dal furioso carcero-centrismo che ispirava parti cospicue (Lega e 5S) della maggioranza del Governo Draghi, la giustizia riparativa segna però il passo oltre il confine, l’autentica rivoluzione culturale voluta da quella riforma. Ed è una rivoluzione che suscita più di una preoccupazione, più di un legittimo allarme. Ne parliamo oggi - anche raccogliendo posizioni tra di loro contrastanti - su questo numero di PQM.

 

di Lorenzo Zilletti

Il Riformista, 29 giugno 2024 La giustizia riparativa continua ad alimentare il dibattito tra gli addetti ai lavori Con lo studioso di diritto penale approfondiamo il tema da una nuova prospettiva. Per quanto ancora poco applicata nei tribunali, la giustizia riparativa suscita ampio dibattito tra gli addetti ai lavori. Molte le riflessioni critiche, specie dei processualisti che ne denunciano il contrasto con il principio costituzionale della presunzione di innocenza. Qui approfondiamo il tema da una prospettiva diversa, assieme a Fausto Giunta, studioso di diritto penale che vivifica le proprie riflessioni scientifiche con lo svolgimento della professione forense.

 

di Oliviero Mazza*

Il Riformista, 29 giugno 2024 Il dibattito sulla giustizia riparativa assume sempre più spesso caratteri surreali. I ferventi sostenitori descrivono un sistema idealizzato di risoluzione alternativa ed etica della controversia penale che non trova alcun riscontro nella disciplina normativa e che ne ignora, volutamente, l’ontologica incompatibilità con la presunzione d’innocenza e con la funzione cognitiva del processo penale. Il punto di maggior criticità è rappresentato proprio dalla scelta di incistare la giustizia riparativa nel processo penale in modo tale da istituzionalizzare, con tutte le conseguenze del caso, anche in termini di spesa pubblica (4 milioni e mezzo di euro all’anno), un percorso che, se fosse rimasto in ambito privato e volontario, avrebbe avuto pochissime possibilità di essere finanziato.

 

di Valentina Alberta*

Il Riformista, 29 giugno 2024 La riforma organica della giustizia riparativa, non foss’altro per il fatto che appare in questo momento chiaramente boicottata nella sua piena attuazione da una politica che osteggia meccanismi di favore per le persone accusate di o condannate per un reato, deve essere osservata con uno sguardo laico. Non aiutano infatti a cogliere i punti qualificanti della disciplina approcci ideologici di esasperato favore senza attenzione per gli aspetti problematici, né atteggiamenti aprioristicamente impermeabili rispetto a considerazioni pragmatiche che suggeriscono di lasciare uno spazio di utilità alla disciplina, anche nel processo di cognizione.

 

di Luca Bisori*

Il Riformista, 29 giugno 2024 La giustizia riparativa (g.r.) disegna strumenti di ricomposizione della frattura generata dal reato che si definiscono come totalmente altri rispetto a quelli della giustizia tradizionale. Le esperienze comparate confermano l’efficacia di questi strumenti, che debbono perciò essere valutati con intelligente disponibilità, senza indulgere a contrarietà pregiudiziali. La disciplina positiva determina però una rilevante criticità, foriera di potenziali conflitti coi princìpi di garanzia: si prevede infatti l’innesto del percorso riparativo nel processo penale, consentendo così una significativa interlocuzione tra due mondi che dovrebbero restare separati.

 

di Adelmo Manna*

Il Riformista, 29 giugno 2024 Di fronte a un reato, soprattutto se grave, si fa avanti il senso di vendetta della collettività che costituisce l’antitesi della Giustizia riparativa, ma che non è facile da esorcizzare. La giustizia riparativa costituisce il “fiore all’occhiello” della riforma Cartabia, tanto è vero che la stessa riforma, di cui al d.lgs. 10 ottobre 2022 n. 150, è stata posticipata nella sua entrata in vigore al 30 dicembre dello stesso anno e, soprattutto, riguardo ai decreti attuativi attinenti alla giustizia riparativa, al 30 giugno 2023. Onde dimostrare i chiaroscuri della G.R., in un primo tempo gli aspetti operativi della stessa erano originariamente molto rigidi ma, per facilitarne l’avvio, in data 15 gennaio 2024 è stato pubblicato in G.U. ....

 

di Ornella Favero

Il Riformista, 29 giugno 2024 “Tra gli strumenti che ci ha dato la Giustizia riparativa c’è la capacità di ascoltare la sofferenza che abbiamo inflitto”, racconti di un detenuto e di una vittima. “Omicidio di Carol Maltesi, i giudici dicono sì al reinserimento del killer con la giustizia riparativa”: è, questo, un titolo “esemplare” di quello che fa tanta informazione, prende un reato grave commesso di recente, una ragazza fatta a pezzi, e fa credere al lettore che, grazie alla Giustizia riparativa, l’assassino se la caverà con una pena da niente. Non è così, questa “strana” giustizia può però dare gli strumenti per lavorare sul tema dell’assunzione di responsabilità.

 

di Angela Stella

L’Unità, 29 giugno 2024 Sì in commissione all’articolo del Ddl sicurezza, respinti gli emendamenti delle opposizioni che denunciano: “A rischio anche gli studenti in sit-in”. Dopo una serie di sedute sconvocate nei giorni scorsi le commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla Camera hanno ripreso ieri l’esame del ddl Sicurezza che dovrebbe arrivare in Aula il 25 luglio. In particolare i deputati hanno votato diversi emendamenti riferiti all’articolo 10 sul “daspo urbano” e all’articolo 11 sui blocchi stradali. Quest’ultimo prevede fino a un mese di carcere per chi, da solo, impedisce la circolazione su strade o binari delle ferrovie. Pena che aumenta fino a due anni se a bloccare la circolazione di veicoli o treni sono più persone insieme.

 

di Francesca Galici

Il Giornale, 29 giugno 2024 Reclusione fino a 2 anni per chi, in gruppo, blocca strade e ferrovie: è il contenuto nel ddl Sicurezza con il quale si inaspriscono le pene per le manifestazioni pericolose non autorizzate. Stop ai blocchi stradali e ferroviari con il ddl Sicurezza all’esame delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Nonostante le proteste delle opposizioni, secondo le quali si tratta di un dispositivo realizzato allo scopo di “impedire il diritto di manifestare, anche agli studenti che vogliono fare un sit-in”, l’articolo 11 del ddl Sicurezza va a modificare il reato di blocco stradale e ferroviario da amministrativo a penale.

 

di Francesco Paravati

rainews.it, 29 giugno 2024 Dopo il caso del 21enne che si è tolto la vita in cella a Frosinone riemerge il problema del sovraffollamento nei penitenziari. L’assessore Regimenti prepara un piano anti suicidi. Era in custodia cautelare per stalking il 21enne che si è tolto la vita in carcere a Frosinone respirando il gas della bomboletta da campeggio che i detenuti usano per cucinare. Pochi giorni prima era stato ricoverato per le sue condizioni psichiatriche, poi tornato in cella si è tolto a vita. È il terzo suicidio dell’anno nelle carceri del Lazio sovraccariche di quasi 1500 detenuti in più rispetto alla capienza ufficiale. Nei 14 istituti penitenziari della regione c’è posto solo per 5281 persone, invece sono rinchiusi in 6779.

 

sicilia-fse.it, 29 giugno 2024 Sostenere l’inclusione sociale delle persone svantaggiate rafforzandone l’occupabilità attraverso iniziative di formazione e inclusione professionale. Con questo obiettivo, l’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali ha pubblicato un avviso pubblico per la presentazione di progetti per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti che stanno scontando una pena. Le risorse finanziarie ammontano a 9.166.293 euro a valere sul programma FSE+ Sicilia 2021-2027.

 

di Giovanni Del Giaccio

Il Messaggero, 29 giugno 2024 Era in attesa del processo, aperta un’inchiesta. È morto in cella, dopo avere inalato il gas della bombola del fornello da campeggio. È il terzo caso in Italia in poco più di 24 ore. È accaduto al carcere di via Cerreto, a Frosinone. La vittima è un ragazzo italiano di 21 anni. L’episodio è avvenuto nel pomeriggio di giovedì, poco prima delle 15. La Procura ha aperto un fascicolo e sono in corso gli accertamenti da parte degli investigatori, ma sembrano esserci pochi dubbi sulle modalità del suicidio. La salma è a disposizione dell’autorità giudiziaria e non è escluso che sia disposta l’autopsia. Sono stati anche acquisiti i documenti relativi alla detenzione e la cartella clinica della giovane vittima.

 

di Elisa Sola

La Stampa, 29 giugno 2024 Al centro clinico del carcere Lorusso e Cutugno un detenuto obeso non può muoversi dalla stanza al terzo piano. Manca anche l’ascensore. Costretto “all’ozio totale” perché pesa 160 chili. Intrappolato da un anno e mezzo in una cella. Prigioniero per la condanna che deve espiare. Prigioniero del suo stesso peso. Dal febbraio del 2023 Antonio Epicoco, 50 anni e 15 ancora da scontare per un omicidio commesso nel Montenegro nel 1998, vive bloccato. Non può alzarsi dalla sedia a rotelle. Non può fare due passi durante l’ora d’aria. Non può vedere nessuno. Vive al terzo piano del centro clinico del Lorusso e Cutugno, insieme ai carcerati come lui che hanno problemi di salute. Un luogo dove non c’è l’ascensore, nemmeno un montacarichi.

 

di Ilaria Dioguardi

vita.it, 29 giugno 2024 Nell’istituto penitenziario milanese inaugurato il laboratorio della scuola edile. Regina De Albertis, Assimpredil-Ance: “Cerchiamo di unire due esigenze: la mancanza di manodopera nel nostro settore e il bisogno di dare una seconda possibilità a persone che, dopo un periodo in carcere, vogliono cercare di ricostruirsi una vita ed essere reintrodotti nella società”.

di Sarah Martinenghi

La Repubblica, 29 giugno 2024 È uno dei nove detenuti hanno scelto l’indirizzo socio-sanitario con gli insegnanti dell’istituto Giulio. C’è tanto riscatto, una grande emozione e soprattutto molta soddisfazione. Ognuno di loro si è impegnato per superare le difficoltà incontrate in carcere, per qualcuno, detenuto nella sezione dell’alta sicurezza, lo studio sui libri e le lezioni con gli insegnanti hanno rappresentato un’ancora di salvezza, un appiglio di sopravvivenza psicologico e anche un importante spiraglio sul futuro. Se affrontare l’esame di maturità non è mai semplice per nessuno, farlo da detenuto è ancora più complesso e coinvolgente. Tanto per chi si è messo in gioco, quanto per gli insegnanti che li hanno preparati, spronati e osservati crescere e cambiare.

 

di Antonella Barone

gnewsonline.it, 29 giugno 2024 Ha cantato insieme ai detenuti, agli operatori penitenziari e a tutti gli ospiti i suoi brani più famosi, accompagnato al pianoforte dal maestro Gioni Barbera. Giulio Rapetti Mogol ha regalato ieri emozioni nella casa circondariale di Civitavecchia ma, soprattutto, ha offerto alle persone che stanno scontando una pena, un percorso importante di formazione e di crescita culturale. Un progetto che inizia con un concorso di poesia. “Anima Forte”, voluto dal maestro e realizzato, come lui stesso ha tenuto a specificare, insieme all’Università Cà Foscari di Venezia e alla società Dante Alighieri. “Abbiamo deciso di proporre ai detenuti di cimentarsi nella scrittura di poesie brevi che, in prospettiva, raccoglieremo in un libro” ...

 

di Alessandra Vescio

Marie Claire, 29 giugno 2024 “Così come il carcere è distillato e persino avamposto della vita per quanto riguarda sentimenti e cambiamenti sociali, allo stesso modo lo è per la condizione delle donne. Proprio come succede fuori, anche dentro le donne stanno peggio degli uomini”. Scrive così la giornalista e scrittrice Daria Bignardi nel suo ultimo libro “Ogni prigione è un’isola”, in cui racconta della condizione delle carceri italiane. Bignardi da molti anni svolge attività di volontariato in carcere, un’esperienza che le ha permesso di conoscere bene i limiti, la violenza e l’inutilità del sistema attuale, come le hanno confermato anche alcune persone che ci lavorano.

 

di Francesca Sforza

La Stampa, 29 giugno 2024 Definire “metodo da regime” l’inchiesta di Fanpage.it che ha scoperchiato il verminaio della formazione giovanile di Fratelli d’Italia significa implicitamente ammettere che sarebbe stato meglio se non fosse venuto fuori. Se è vero infatti, come ha dichiarato Giorgia Meloni l’altra sera al termine del Consiglio europeo, che “i sentimenti razzisti, antisemiti o nostalgici sono incompatibili con Fratelli d’Italia” allora si sarebbe dovuto salutare con tutti altri toni il fatto che quell’incompatibilità sia stata apertamente e ripetutamente rinnegata. Fanpage andrebbe casomai ringraziata, per aver consentito di portare alla luce - nella migliore tradizione della stampa occidentale, quella che fece diventare uno slogan da maglietta la frase ...

 

di Franco Corleone

L’Espresso, 29 giugno 2024 Le norme antidroga hanno effetti deleteri: dietro al sovraffollamento c’è una questione sociale. Il 26 giugno è la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droghe; per i proibizionisti di casa nostra è diventato l’appuntamento contro la droga e un’occasione per riproporre la guerra infinita contro i consumatori di sostanze illecite, sulla base di scelte moralistiche e non scientifiche (perché la canapa e non l’alcol o il tabacco?). Da quindici anni la Società della Ragione assieme a molte associazioni presenta un Libro bianco con i dati inoppugnabili sugli effetti, collaterali o voluti, della legge antidroga sulla giustizia e soprattutto sul carcere.

 

di Monica D’Ascenzo

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 Il mese dell’orgoglio della comunità arcobaleno assume valenze diverse a seconda delle latitudini e delle leggi in essere nelle diverse nazioni: si va dai Paesi in cui è illegale essere gay alle conquiste del matrimonio egualitario in Thailandia e Grecia. Un mese dedicato a una minoranza a livello globale. Una conquista, dopo 55 anni dai moti di Stonewall Inn, da cui ebbe inizio la lotta contro le discriminazioni della comunità Lgbtq+. Tutto cominciò nel 1969 con gli scontri che dal 28 giugno si aprirono fra la polizia, che aveva organizzato una retata nel bar di Christopher Street a New York, e manifestanti omosessuali e trans.

 

di Vincenzo Miri*

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 In settimana il Tribunale di Lucca ha rimesso alla Consulta la questione relativa allo stato dei figli nati dal progetto genitoriale di due donne realizzato all’estero tramite fecondazione assistita. Ancora una volta la Corte costituzionale si occuperà di famiglie omogenitoriali: con ordinanza pubblicata in settimana il Tribunale di Lucca ha rimesso alla Consulta la questione relativa allo stato dei figli nati dal progetto genitoriale di due donne realizzato all’estero tramite fecondazione assistita. E, infatti, nonostante l’invito a legiferare espresso dalla Consulta già nel marzo 2021, il nostro Parlamento è rimasto silente, anzi apprestandosi, oggi, a introdurre un reato universale di gestazione per altri al fine di impedire il sorgere di nuove famiglie.

 

di Manuela Perrone

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 “Troppi vuoti normativi”. L’avvocata e attivista Cathy La Torre mette in evidenza alcune lacune. E sui crimini d’odio rilancia: “Bisogna ampliare la legge Mancino perché sia prevista una protezione rafforzata per chiunque sia aggredito o discriminato per una caratteristica personale”. La storia dei diritti Lgbt+ in Italia è ancora una storia di assenze e vuoti. Niente matrimoni egualitari, nessuna legge che disciplini il riconoscimento dei figli delle coppie formate da persone dello stesso sesso, nessuna tutela specifica dai crimini d’odio. “Dal punto di vista culturale, la previsione di un istituto ad hoc come l’unione civile produce l’idea che le coppie dello stesso sesso abbiano meno diritti e minore dignità ...

 

di Nicoletta Labarile

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 Essere visibili e riconosciuti per chi si è: un diritto non scontato per le persone transgender che chiedono di cambiare sesso sull’atto di nascita. In Italia è possibile farlo con la legge 164/1982 che autorizza la rettificazione di attribuzione di sesso ad avvenute modificazioni dei caratteri sessuali. Pur consentendo un diritto fino ad allora negato, “se oggi confrontiamo la legge 164 con quello che accade in molti altri Paesi - Spagna, Belgio, Malta, Germania - la norma italiana chiede ancora alla persona in affermazione dell’identità di genere di presentarsi davanti a un giudice per affermare la propria identità di genere e modificare i dati anagrafici” commenta Angelo Schillaci, professore di diritto pubblico comparato all’università Sapienza.

 

di Martina Soligo

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 Una nuova questione di costituzionalità per il riconoscimento dei figli in una coppia omosessuale. Questa volta è stato il tribunale di Lucca a sospendere il giudizio e trasmettere gli atti alla Consulta affinché si pronunci sulla legittimità della questione. È solo l’ultimo caso, in ordine temporale. All’interno del panorama legislativo italiano, infatti, “non esiste una legge che regolamenti e tuteli la genitorialità di una coppia omosessuale e questo ha ricadute importanti sui figli, soprattutto in caso di decesso del genitore biologico o di separazione conflittuale della coppia; inoltre l’adozione in casi particolari si sta dimostrando un istituto del tutto inadeguato e lesivo della dignità delle figure genitoriali perché i tribunali per prassi hanno introdotto indagini addirittura sulla loro “moralità” ...

di Giorgia Colucci

Il Sole 24 Ore, 29 giugno 2024 Insulti per strada, adescamenti online e violenze fisiche. O ancora discriminazioni sanitarie e sul posto di lavoro, minacce e vandalismo sulle sedi associative. Questi sono solo alcuni dei reati di odio commessi ai danni dalle persone Lgbtq+ in Italia. Solo negli ultimi 12 mesi, in base al report annuale pubblicato da Arcigay per la Giornata mondiale contro l’omotransfobia (17 maggio), sono stati 149 i casi censiti (contro i 133 del 2023).

 

di Raffaella Chiodo Karpinski

Avvenire, 29 giugno 2024 Assange è libero. Così non è per Vladimir Kara Murza, Ilya Yashin, Aleksej Gorimov, Boris Kagarlitsky, Evgenya Berkovitch ... e centinaia di altri prigionieri per aver detto no alla guerra. E così finalmente Assange è libero. Così non è per Vladimir Kara Murza, Ilya Yashin, Aleksej Gorimov, Boris Kagarlitsky, Evgenya Berkovitch e Svetlana Petriychuk, Alexandra Skochilenko e centinaia di altri prigionieri politici, tra cui almeno due minorenni come Yegor Balazeikin e Arsenij Turbin arrestato all’età di 14 anni. Tutti colpevoli di chiamare la guerra col suo nome. Per aver espresso il proprio no alla guerra.

 

DOCUMENTI

Articolo. "Ergastolo e diritto alla speranza. Forme e criticità del fine pena mai", prefazione di Marta Carbabia

Articolo. "Criminalità e fattori abitativi", di Andrea Baiuguera Altieri

Articolo. "Disconoscere sovrumanum est", di Alessandro Bergonzoni. Migranti, suicidi in carcere, soprusi. Lo sfogo dell’attore e drammaturgo. Alla sua maniera

Radio Carcere, di Riccardo Arena. Puntata del 27 giugno 2024. "La libertà dopo il carcere. La testimonianza di Michele che dopo essere uscito dal carcere non ha né casa né lavoro. Uno dei tanti"

APPUNTAMENTI

Seminario Associazione Koinè: "Attraversare il conflitto, per una giustizia dell'incontro" (Carceri-PD, 29-30 giugno 2024)

La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione dall'1 al 7 luglio 2024

Camera Penale, Garante e AIGA indicono: "Maratona oratoria sulla drammatica situazione delle carceri" (Udine, 1 luglio 2024)

Percorso formativo penale Associazione Nazionale Forense: "La Giustizia Riparativa. Stato dell'arte" (Roma, 3 luglio 2024)

Camera Penale di Padova indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Padova, 4 luglio 2024)

Università Federico II. Mostra dei lavori del laboratorio di sintesi finale C "Rehab Secondigliano Prison" (Napoli, 4 luglio 2024)

Camera Penale di Trento indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Trento, 5 luglio 2024)

Convegno: "Verso una giustizia penale umanizzante: misure alternative, pene sostitutive e giustizia riparativa" (Livorno, 5 luglio 2024)

Evento nella Settimana dei Diritti Umani: "Il carcere in piazza". Presentazione libri e proiezione film (Rovigo, 5 luglio 2024)

Camera Penale Veneziana indice la Maratona oratoria: "Fermare i suicidi in carcere. Non c'è più tempo" (Venezia, 10 luglio 2024)

Ordine degli Avvocati di Firenze e Università di Firenze: "Ciclo di incontri sui diritti umani" (Firenze, fino al 10 luglio 2024)

Camera Penale di Pescara. "Ciclo di seminari in Diritto dell'esecuzione penale e penitenziaria" (Pescara, fino al 12 luglio 2024)

Garante detenuti Emilia Romagna: "Conoscere il carcere per progettare il volontariato". Visite formative nelle carceri di Bologna, Rimini e Ferrara (ottobre-dicembre 2024)

CONCORSI

Università Sapienza di Roma. Dottorato in Peace Studies promosso da Rete delle Università Italiane per la Pace (Scadenza 10 luglio 2024)