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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 14 giugno 2024
di Francesco Grignetti
La Stampa, 14 giugno 2024 In arrivo un decreto entro l’estate. Il carcere è sovraffollato, inumano, non rispettoso del dettato costituzionale, ma a chi interessa? Gli avvocati ci provano a parlarne. Dice il presidente del Consiglio nazionale forense, Francesco Greco, in apertura di una giornata dedicata al tema a cura del quotidiano Il Dubbio: “Il tema delle carceri non riceve un’attenzione adeguata - dice, con tono amaro - perché prevale nella collettività la convinzione diffusa che chi ha violato la legge debba scontare la pena nel modo più duro e nelle condizioni meno dignitose possibili. Ma questo non è degno di un paese civile. Un ordinamento giuridico che si ispira allo stato di diritto deve prevedere un sistema di sanzioni e di espiazione della pena, senza mai violare la dignità umana”.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 14 giugno 2024 “Siamo al lavoro su un decreto carceri. Il testo prevede anche una norma che disciplina il procedimento attraverso il quale vengono riconosciuti i benefici, già previsti dalla legge, per i detenuti che aderiscono al trattamento e dimostrano buona condotta. Non saranno introdotti sconti di pena. L’obiettivo è alleggerire i tribunali di sorveglianza, gravati dalla necessità di evadere 200mila richieste all’anno e, contemporaneamente, garantire ai detenuti i diritti già previsti dalla normativa vigente”.
di Errico Novi
Il Dubbio, 14 giugno 2024 All’evento promosso stamattina dal Dubbio, viceministro e sottosegretario alla Giustizia annunciamo il provvedimento che “supera un’idea solo inframuraria della pena” e “assegna alle comunità chi altrimenti non può passare dalla cella ai domiciliari”. Il presidente Cnf Greco: “La detenzione non può mai mortificare la dignità”. Il filo è sottile. Lo nota Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia ed esponente della Lega, all’evento promosso dal Dubbio a Roma per “Portare il carcere nella Costituzione”. Ostellari, che interviene pochi minuti dopo l’introduzione del presidente Cnf Francesco Greco, nota l’immagine scelta per rappresentare la giornata al “Tempio di Adriano”: un filo, appunto, che si annoda nei grovigli di una gabbia (il sistema penitenziario) e poi ne fuoriesce, finalmente.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 14 giugno 2024 Serracchiani (Pd): “S’investa nella formazione, solo così si favorisce il recupero dei detenuti”. Le ultime due sessioni di lavoro dell’evento “Portare il carcere nella Costituzione” hanno acceso i riflettori su una serie di temi delicati: il lavoro in carcere, il reinserimento nella società degli ex detenuti, l’abbassamento della recidiva, la protezione e la rieducazione dei minori negli istituti penali. La prima tavola rotonda è stata moderata da Giovanni Negri, giornalista del Sole 24Ore. I dati, che poggiano su una base scientifica tutta da verificare, ma con una fonte autorevole, il Cnel, testimoniano un significativo abbassamento della recidiva per i detenuti che lavorano.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 14 giugno 2024 “Donne detenute due volte” è il titolo di uno dei panel della giornata sul carcere organizzata ieri dal Dubbio a Roma. Il dibattito, moderato dal direttore di Radio Radicale Giovanna Reanda, ha coinvolto la senatrice dem Valeria Valente, l’avvocata e responsabile dell’osservatorio Carcere di Ocf Elisabetta Brusa, della presidente di Nessuno Tocchi Caino Rita Bernardini. Valente ha sottolineato come “di carcere si parli ancora troppo poco” e “delle donne in restrizione ancora meno. Eppure proprio le carceri e la condizione di chi vi è recluso rappresentano, come si dice spesso, la cartina di tornasole di una democrazia e dello Stato di diritto”.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 14 giugno 2024 Corona, vicepresidente Cnf: inefficaci le risposte emergenziali Il capo dipartimento Sangermano: ci sono nodi irrisolti da anni. Il carcere è davvero la “soluzione rieducativa” per i minori che hanno commesso reati? Possono essere date ai minori delle opportunità di recupero, nonostante abbiano violato la legge, per evitare di finire dietro le sbarre? Il panel conclusivo dell’iniziativa del nostro giornale ha avuto anche queste domande come fili conduttori. I lavori sono stati introdotti da Gaia Tortora (giornalista La7), che ha fatto riferimento alla “situazione insostenibile” che vivono i giovani ospiti dell’Ipm di Casal del Marmo.
di Franco Corleone
L’Espresso, 14 giugno 2024 Buoni a nulla, capaci di tutto. Questo aspro giudizio di Marco Pannella si attaglia perfettamente alla gestione del carcere di cui hanno la responsabilità il ministro Carlo Nordio e la sua corte. Il sovraffollamento è fuori controllo, oltre 61.000 detenuti, 10.000 in più della capienza regolamentare, ma il nodo intollerabile è che in molti istituti le presenze sono il doppio dei posti disponibili. I suicidi sono arrivati alla cifra di 39 con la probabilità di toccare un nuovo tragico record a fine anno. Di fronte a questo quadro agghiacciante, il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove, invece di sostenere misure immediate per garantire condizioni di vita dignitose e il rispetto dei diritti previsti dall’Ordinamento penitenziario e dalla Costituzione, impone la creazione di un reparto speciale anti-rivolta (in verità anti-protesta).
di Liana Milella
La Repubblica, 14 giugno 2024 Eccola, la “provocazione”. Una vera cella come quelle che esistono nelle carceri italiane. Piccola, tre metri per due e mezzo. Pareti bianche piene di scritte che ricordano la vita “fuori”. “Ti amo Mimì”. E maledicono quella che si vive dentro. “L’Italia rovina la gente”. E poi una brandina per dormire. Un water. Un lavandino. Tutto qui. Siamo in piazza di Pietra a Roma. Giusto dietro palazzo Chigi. A ridosso della tomba di Adriano. Qui si appoggia la celletta. La “provocazione” del Dubbio, il quotidiano del Consiglio nazionale forense, che invita i cittadini a entrarci dentro, chiudere la porta, e “provare che significa essere reclusi”. Come dice il presidente del Cnf Francesco Greco: “Siamo convinti che chi ha commesso un reato debba scontare la pena sempre in condizioni di vita dignitose”.
di Francesca Spasiano
Il Dubbio, 14 giugno 2024 Cittadini in fila per provare che vuol dire essere reclusi in carcere per cinque minuti: l’installazione del Dubbio a Roma- Angoscia, nausea, tristezza. E ancora: rabbia, oppressione, disperazione. Cinque minuti in cella bastano a riempire un intero catalogo di emozioni, anche se chi entra è libero di uscire in qualunque momento. Anche se quella cella di isolamento che Il Dubbio ha riprodotto nel cuore di Roma è solo un’imitazione della realtà.
ansa.it, 14 giugno 2024 Da progetti di formazione a percorsi di ascolto, fino a laboratori di preparazione al lavoro. L’attività delle Caritas diocesane si svolge anche all’interno delle carceri italiane, sostenendo i detenuti, e le relative famiglie, per permettergli di reinserirsi nella società dopo aver terminato di scontare la pena. Con la collaborazione di cooperative, fondazioni e associazioni di volontariato, i progetti proposti hanno potuto concentrarsi su un ampio sistema di aspetti diversi, a cominciare dal sostegno allo studio.
di Annachiara Mottola di Amato
altreconomia.it, 14 giugno 2024 Il sistema che permette a detenute e detenuti di frequentare i corsi con l’aiuto di docenti e tutor conta oggi quaranta Poli universitari penitenziari funzionanti per quasi 1.800 immatricolati. Seppur si tratti di meno del 3% della popolazione ristretta, negli ultimi anni i passi sono stati significativi. Ma gli ostacoli rimangono numerosi e le linee guida definite non sempre applicate. Il nostro viaggio, da Secondigliano a Opera.
di Carla Chiappini*
Ristretti Orizzonti, 14 giugno 2024 Sono ben più di vent’anni che entro in diversi istituti di pena da volontaria o con progetti culturali finanziati da Enti del Terzo Settore; dall’estrema punta nord del Paese e all’estrema punta sud e continuo a credere con forza nelle possibilità di riscatto di un’umanità che ha infranto le regole del vivere sociale in modo più o meno grave, più o meno consapevole. A patto che si possa ricostruire insieme un senso di reciproca responsabilità e di reciproco rispetto. A patto che l’istituzione stessa sia responsabile, che riconosca a tutti i livelli la piena dignità delle persone, in particolare di quelle di cui detiene il corpo, a cui sottrae gli affetti e il tempo, a cui applica la più penosa delle pene: il carcere.
TERRITORIO
avellinotoday.it, 14 giugno 2024 L’intervento del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Un detenuto napoletano di 38 anni, A.L.B., si è suicidato nel carcere di Ariano Irpino, ieri sera. È il 6° in Campania e il 41° in Italia. Il corpo del detenuto si trova attualmente presso l’ospedale di Ariano Irpino per l’autopsia. Dalle prime ricostruzioni sembra un gesto dimostrativo finito male, considerato che è stato fatto davanti ad un altro detenuto e a un gruppo di agenti che non riuscivano ad entrare nella camera di sicurezza dove era stato tradotto, a seguito di una colluttazione, visto che si opponeva alla perquisizione della sua cella. Il detenuto morto suicida aveva manomesso la serratura di ingresso della camera di sicurezza.
di Federico Malavasi
Il Resto del Carlino, 14 giugno 2024 “Le carceri vanno svuotate, non riempite”. La maratona oratoria della Camera penale sul tema delle difficili condizioni in cui versano le case circondariali arriva a 48 ore dall’ennesima tragedia in cella. Il suicidio di un collaboratore di giustizia di 56 anni tra le mura dell’Arginone rende dunque ancora più attuali le parole e gli allarmi lanciati ieri mattina sotto il Volto del Cavallo. “Noi magistrati - esordisce il presidente del tribunale Stefano Scati - dovremmo andare a visitare le carceri. È fondamentale per chi svolge il nostro lavoro vedere le condizioni in cui vivono le persone le cui pene sono state stabilite da noi”. Secondo Scati, le celle andrebbero “svuotate”. Invece vengono “sempre più riempite”.
Il Centro, 14 giugno 2024 Le problematiche del carcere diventano ogni giorno più drammatiche e la situazione rischia di esplodere. Sovraffollamento, suicidi (sono già 38 dall’inizio dell’anno), storica carenza di personale, sono argomenti ormai di stretta attualità che segnano le cronache quotidiane. L’ultimo appello arriva dai detenuti del carcere San Donato che hanno scritto una lettera al Centro, per far conoscere “le condizioni inumane e degradanti” nelle quali i detenuti di Pescara si trovano a scontare la propria condanna a causa di un sovraffollamento esagerato e senza limiti, violando la Costituzione ma anche il nostro ordinamento penitenziario, nonché le direttive europee”.
di Monica Coviello
lacucinaitaliana.it, 14 giugno 2024 Angelo Puccia racconta come, nei 2 laboratori mantovani, 12 detenuti producono pane e dolci artigianali per voltare davvero pagina e cominciare una nuova vita. Il pane si presta a diventare un perfetto “oggetto di lavoro” anche per chi non ha troppo tempo a disposizione per la formazione. Infatti, se per diventare un panificatore esperto servono anche vent’anni, per imparare le basi della panificazione può essere sufficiente un buon corso di un paio di settimane.
di Giulia Monaco
infomedianews.com, 14 giugno 2024 Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 15,30, nella sala del Consiglio Comunale di Pescara, una tavola rotonda dal titolo “Pianeta carcere, problemi e prospettive”, organizzata dalla sede pescarese dell’Associazione Nazionale Forense, che ha inteso dare risalto ad una realtà, quella del mondo carcerario, sconosciuta ai più e che merita invece migliori attenzioni non solo da parte della società quanto soprattutto dal legislatore. Il tema di cui si discuterà, quello della esecuzione della pena in ambito intramurario, riguarda l’intera società, non solo gli addetti ai lavori.
di Giulio Destratis*
Ristretti Orizzonti, 14 giugno 2024 Dopo il successo degli scorsi anni e la sospensione forzata causa Covid, ha preso il via la settima edizione del progetto di rieducazione dei detenuti denominato “Fuori…gioco!” che ha come obiettivo quello di trasmettere ai reclusi i valori tipici dello sport come il rispetto delle regole e dell’avversario e che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento del patrocinio del Ministero della Giustizia.
di Antonella Barone
gnewsonline.it, 14 giugno 2024 Colline, pinete, lecceti, fioriture spontanee sorprendenti per bellezza e rarità, insenature, cale, calette e grotte dove un tempo trovavano rifugio le foche monache. Gorgona, la più piccola isola dell’arcipelago toscano, con i suoi 200 ettari di estensione è ancora un paradiso della biodiversità. A questa straordinaria caratteristica sono dedicate, ogni anno, le etichette del vino prodotto dall’Azienda Marchesi Frescobaldi e giunto alla dodicesima raccolta. Protagoniste, per il 2022, le orchidee selvatiche mentre per la vendemmia del 2023, presentata nei giorni scorsi, si è scelto di celebrare i venti che accarezzano i vitigni.
di Roberto Saviano
Corriere della Sera, 14 giugno 2024 La prefazione di Roberto Saviano al libro di Giulio Golia e Francesca Di Stefano in uscita il 18 giugno per Piemme. Tre giovani furono accusati di aver ucciso due bambine a Napoli. In dubio pro reo: nel dubbio, giudica in favore dell’imputato. È un’indicazione al giudice, un invito messo per iscritto nel Digesto di Giustiniano, per la prima volta in una raccolta di questioni di diritto. In caso di incertezza, di mancanza di prove, di impossibilità di raggiungere un verdetto di inequivocabile colpevolezza, il giudice deve accettare il rischio di assolvere un reo piuttosto che condannare un innocente.
AFFARI SOCIALI
di Carlo Rimini
Corriere della Sera, 14 giugno 2024 Restano perplessità sulle “misure rieducative” contenute nella formulazione della legge. Entra in vigore oggi la nuova legge contro il bullismo. Il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minorenni avrà il potere di chiedere nei confronti dei bulli l’”attivazione di un percorso di mediazione”, oppure “lo svolgimento di un progetto di intervento educativo”. Questo progetto potrà prevedere “lo svolgimento di attività di volontariato sociale… la partecipazione a laboratori teatrali, a laboratori di scrittura creativa, a corsi di musica e lo svolgimento di attività sportive, attività artistiche e altre attività idonee a sviluppare nel minore sentimenti di rispetto nei confronti degli altri e ad alimentare dinamiche relazionali sane e positive tra pari e forme di comunicazione non violente”.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 14 giugno 2024 Lo ha stabilito la Corte Ue, sentenza nella causa C-646/21 depositata oggi, con riguardo alla domanda di due adolescenti irachene che dopo aver vissuto nei Paesi Bassi hanno dedotto il rischio di essere perseguitate in patria per lo stile di vita acquisito. Le donne, anche minorenni, che condividono come caratteristica comune l’effettiva identificazione nel valore fondamentale della parità tra donne e uomini, maturata nel corso di un soggiorno in uno Stato membro, possono essere considerate, a seconda delle condizioni esistenti nel paese d’origine, come appartenenti a un “determinato gruppo sociale”, in quanto “motivo di persecuzione” idoneo a condurre al riconoscimento dello status di rifugiato.
di Paola Rossi
Il Sole 24 Ore, 14 giugno 2024 Le zone operative dell’Agenzia Onu escludono di regola il riconoscimento della protezione internazionale che invece va riconsiderata quando le condizioni deteriorate impediscono le azioni di garanzia Unrwa. La Corte di giustizia dell’Unione europea ha chiarito agli Stati membri che gli apolidi di origine palestinese per quanto registrati presso l’Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente) hanno diritto - in linea di principio - a ottenere lo status di rifugiato se la protezione o l’assistenza dell’Agenzia Onu è da considerarsi di fatto cessata.
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